Artigianato 48

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MOSTRE di Claudia Gatto

Progetto Miró fantasia senza limiti

I capolavori di Miró presentati alla mostra organizzata dal Comune di Salerno hanno stimolato la creatività e la sensibilità di svariati giovani designer locali

“Mi ha sedotto la bellezza della

ceramica: è come scintille. E poi la lotta con gli elementi: la terra, il fuoco […] Io ho una vera natura da combattente. Quando si lavora con la ceramica, bisogna saper domare il fuoco”... Nelle parole di Joan Miró è la forza espressiva della ceramica, il fascino che in lui suscitava l’argilla, il suo essere solo terra, non appartenere a nessuna epoca storica particolare, essere popolare. La ceramica non è immagine se non è prima forma, non è colore se non è prima terra, non è arte se non è prima mano,

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non è oggetto se non è prima fuoco. In occasione della grande mostra “Mediterraneo Miró”, che Salerno ha dedicato all’artista spagnolo nel convento di Santa Sofia, alcuni ceramisti salernitani hanno reinterpretato liberamente la sua arte, rileggendone pittura, scultura, incisioni e la ceramica stessa. Piccoli pezzi di design artigianale, in esposizione e in vendita nello shop della mostra, aprono un dialogo tra presente e passato, tra la costa campana e la costa spagnola, tra impressioni di artisti e, sullo sfondo di un Mediterraneo popolato dalla

vivacità di archetipi, di segni luminosi e di “selvatichezza”, instaurano un rapporto mutevole con l’arte di Miró. È la sensibilità individuale di ogni ceramista a cogliere solo gli aspetti filtrati dalle proprie suggestioni, a rileggere, tra mille colori, le innumerevoli forme, le infinite combinazioni partorite dalla fantasia di Miró, solo quello che è già intrinseco nella propria arte, è coerente con la propria produzione, è affine ai propri mezzi espressivi. Allora, nelle opere di Daniela Cannella, Sofia De Mas, Laura Laureti, Mariella Siano e


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