Artigianato 47

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Nella pagina a fronte: “A’ Caffettera e’ Pulcenella”, realizzata dal Laboratorio Terramia: Valeria Albino, Paola Capriotti, Francesca Casale, Gianluca Di Tonto, Gabriella Tomei. In questa pagina, dal Corso di Ceramica e di Decorazione, dall’alto e da sinistra: “lume” in terraglia bianca opaca; acquasantiera in terraglia bianca lucida; immagine con maestri, collaboratori e studenti all’opera.

possibile trovare, in diverse realtà produttive, donne imprenditrici che hanno dimostrato capacità manageriali notevoli. Da sempre in Campania, nei luoghi tradizionali dove si lavora la ceramica (Cerreto Sannita, Napoli San Lorenzello, Vietri sul Mare) la responsabilità nella gestione delle botteghe e dei laboratori, sia quelli a conduzione familiare che altri più importanti, spetta ai maschi, ai maestri, custodi gelosi dei loro segreti, padri-padroni, almeno fino a non molti anni fa, di un sistema verticistico di conduzione aziendale dove ogni personaggio, dal più semplice a quello più complesso, doveva funzionare secondo certe regole non scritte tramandate da padre in figlio che non prevedevano nessun tipo di accordo e collaborazione con le botteghe concorrenti. Ci vollero Max Melarson e soprattutto Irene Kowaliska per aprire, agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso a Vietri sul Mare, nuovi e più proficui orizzonti per la ceramica locale. Alle donne che si dedicavano alla ceramica, almeno per quelle dotate, era riservato il compito di decoratrici, cosa che accade anche oggi. La nostra Paola Capriotti, invece, nella seconda metà degli anni ottanta si inserì a muso duro -occorre subito precisarlo- in questo contesto a Napoli aprendo, appunto, il laboratorio

“Terramia”, dove si cercarono subito nuove strade per una produzione ceramica che non fosse di routine, immettendo sul mercato, non solo locale, nuovi tipi di manufatti personalizzati da colori e debrì mai visti prima e che il mercato, sondato attraverso la partecipazione alle fiere settoriali di Firenze, Milano ed anche all’estero, mostrò subito di gradire. Nel laboratorio Terramia, in Via Pigna 76 a Napoli, che attualmente occupa molti ambienti per la progettazione, la foggiatura, la decorazione, l’essicazione e grandi spazi espositivi, si lavora anche la ceramica d’arte con la creazione di opere di ottimo livello. Rimarchevole la produzione in terracotta delle mitiche caffettiere napoletane, anche in grande formato,

vivacizzate da tanti pulcinella in diverse positure, alcune con i coperchi trasformati in minipresepi con pastori lillipuziani di complessa fattura. Terramia vanta anche uno studio di design e di progettazione di manufatti per l’arredo casa e per il giardino; a latere, corsi di ceramica, decorazione scultura e pittura. E’ comunque un centro attrezzato di ottimo livello, sicuramente tra i migliori nel suo campo in tutta la Campania, che vanta uno show-room dei propri prodotti, a prezzi imbattibili, in Via S. Giovannni Maggiore Pignatelli a Napoli, proprio nel cuore del centro storico, a pochi passi da San Domenico Maggiore. Gli anni che sono trascorsi sono stati ricchi di soddisfazioni, ma anche terribilmente duri, per questa piccola donna d’acciaio che

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