Artigianato 45

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arte africana dalla collezione Han Coray 1916-1928 La primavera del Museo Cantonale d’Arte di Lugano si apre con un’importante mostra dedicata alla collezione d’arte africana di Han Coray (16 marzo-30 giugno 2002). Coray (1880-1974), mecenate e gallerista che nel suo spazio di Zurigo promosse, a partire dal 1916, artisti impressionisti francesi, artisti delle avanguardie e del dadaismo, fu anche un importante collezionista. Le 202 opere in mostra sono esempi di scultura africana tradizionale, provenienti dall’Africa centrale e occidentale, che furono acquistate da Han Coray durante gli anni venti, presso il gallerista Paul Guillaume; quest’ultimo fu all’epoca il più importante esperto europeo di scultura africana e divulgò attraverso scritti critici l’interesse per i valori estetici insiti nell’ “art négre”. La collezione di arte africana di Coray, è uno dei primi esempi di raccolta privata incentrata su valori estetici e non etnografici, a testimonianza di un particolare collezionismo nato all’inizio del secolo scorso nell’ambito del clima culturale e artistico delle avanguardie parigine. La mostra è a cura di Miklòs Szalay, Direttore del Dipartimento Arte Africana del Völkerkundemuseum Der Universität Zürich, ed è affiancata da una seconda esposizione, a cura di Rudolf Koella, che permetterà di approfondire la figura del collezionista Han Coray. S.C. “Madre e bambino”, legno, Repubblica del Congo.

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Alfabeto in Sogno Dal carme figurato alla poesia concreta L’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Emilia promuove con professionalità e costanza mostre e manifestazioni di notevole interesse, ambientate nei suggestivi spazi dei Chiostri di San Domenico, in via Dante Alighieri. L’ultima mostra, allestita dal 20 gennaio al 3 marzo 2002, ha indagato il tema suggestivo della poesia presentando, in un’ampia prospettiva storica e internazionale, le forme e i modi in cui la poesia è uscita dai confini della parola scritta, entrando nei territori della pittura e della figurazione. Attraverso le oltre trecento opere a stampa presenti in mostra, provenienti dalle più prestigiose biblioteche italiane e straniere, si intraprende un viaggio attraverso cinque secoli della storia della tipografia, partendo dalla sua invenzione fino al suo radicale compimento, negli anni ’60 e ’70, coincidente con l’affermarsi del movimento internazionale della poesia concreta e con l’abbandono dei caratteri tipografici in senso stretto. Incunaboli, Edizioni del Cinquecento, antichi testi ermetici, volumi a stampa seicenteschi e setteVolantino della mostra.

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centeschi, opere delle avanguardie letterarie del Novecento, segnano le tappe del percorso espositivo che si articola in varie sezioni e presenta i capolavori di Luca Pacioli, Albrecht Dürer, Rabelais, Giordano Bruno fino ad arrivare alle avanguardie storiche con opere di Apollinaire, Mallarmé, Odilon Redon e i futuristi Depero, Marinetti, Soffici, Carrà, Govoni, Cangiullo, Tullio d’Albisola. La mostra si chiude con un’ampia rassegna internazionale di testi di “poesia concreta”. S.C.

I “Vegetali speriMentali” di Fausto Salvi mostra alla Galleria Magenta 52 Mutazioni genetiche, interventi umani nella struttura biologica, commistione tra vita e tecnologia: più che mai attuale il lavoro di Fausto Salvi in mostra fino al 6 aprile alla galleria Magenta 52. Abile sperimentatore nell’ambito della tradizione ceramica di nuove forme e nuove tecniche espressive, l’artista evoca, con le opere in mostra, un mondo parallelo a quello reale. Un universo organico dove l’animale si fonde con il vegetale e dove forme naturali, semplici e arcaiche, denunciano l’alterazione dei processi vitali dovuta a interventi tecnologici non controllati e privi di etica. In Galleria catalogo con testi di Valerio Terraroli. S.C. Opera ceramica a tema vegetale.


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