Artigianato 44

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Le illustrazioni di questo articolo sono tratte dai cataloghi delle mostre, editi da “Sillabe” Livorno.

Nella pagina a fronte: abito da sera, manifattura italiana, Torino 1923-24 ca. In questa pagina, dall’alto e da sinistra: copertina della rivista “ La moda”; bozzetto pubblicitario anni ’30; abito in due pezzi, manifattura italiana, 1939-40 ca.

1910-15, uno dei quali apparteneva ad Eleonora Duse. La seconda sezione è costituita da una mostra monografica denominata: “Moda femminile fra le due guerre” e presenta abiti perlopiù provenienti da sartorie italiane. Le pareti delle sale, in rispondenza con gli abiti esposti, sono ornate da dipinti di De Chirico, Casorati, Chessa, Donghi, Bacci, Sironi, qui pervenuti grazie alla collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Firenze. Fu in quell’epoca che assunse un peculiare carattere lo “stile italiano”, sorto anche per l’impulso dato a nuove ricerche di materiali e tecniche nazionali, che favorì lo sviluppo delle sartorie artigianali ed il miglioramento qualitativo dei tessuti di produzione autarchica. La terza sezione ospita una importante donazione di Flora Wiechmann Savioli, composta da gioielli realizzati con materiali “poveri” fra il 1958 e il 1969, completata da abiti e grembiuli di gusto minimalista. Nell’ultima sezione si può ammirare una parte della donazione di Gianfranco Ferré, oltre trenta completi selezionati dalle Collezioni Couture e Prêt-àporter, realizzati fra il 1986 e il 1999. La visita della Galleria si conclude nelle sale del Quartiere Inverno e del Quartiere Nuovo, ove dominano ancora abiti ed accessori di Ferré, con decoro a mano ed elaborazioni dello stilista.

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