Artigianato 74

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l’aspetto iconografico dei progetti, infatti, le collezioni hanno mostrato i differenti risultati che possono derivare dall’utilizzo delle tessere musive lapidee (levigate o spaccate e lasciate al naturale) rispetto a quelle vetrose (applicate in maniera diretta o alla rovescia), la diversa sensazione - anche tattile - delle superfici in mosaico (con le tessere giustapposte nel rispetto di un disegno grafico ma, inevitabilmente, anche materico) se confrontate con le superfici realizzate con la tecnica del cemento terrazzo (più lisce queste e più vicine alla sensazione domestica del pavimento). Hanno mostrato, infine, la differenza nell’ utilizzo del mosaico industriale (realizzato con le tessere tutte di eguale dimensione e sovrapposte ad un reticolo prestabilito) rispetto al mosaico della tradizione (quest’ultimo, fatto di tessere costruite di volta in volta nel rispetto della luce, dell’andamento della raffigurazione e della sua plasticità). Accanto a Paolo Coretti le due mostre hanno visto la partecipazione in qualità di autori di Ugo La Pietra, Ulisse Poli, Ugo Marano, Bruno Bordoli, Enrico Franzolini, Gianmaria Colognese, Anna Lombardi, Stefano Zuliani, Giuseppe Rocco, Vincenzo Fiammetta, Giulio Candussio, Gianfranco Pezzetta e Paolo Falaschi e le opere in mosaico sono state realizzate dai seguenti laboratori artigiani: Luciano Petris, Leandre Varnerin, Cancian Cristina, Friedrich Dagmar, Anna Rita Bertolazzo, Friulmosaic, Guizzo Mosaici, Sergio Moruzzi, Alverio Savoia, Mode Mosaic & Design, Michela Marcon, Gabriella Buzzi e, naturalmente, la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli.

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L’albero della vita, progetto di Ugo La Pietra realizzato in mosaico vetroso dalla Scuola Mosaicisti del Friuli.

Progetto di Vincenzo Fiammetta realizzato in mosaico da Mode Mosaic & Design.


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