Artigianato 57

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DIDATTICA di Angelo Minisci

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i assiste attualmente ad un forte processo di trasformazione etnologica e sociale, con un passaggio dalle “subculture radicate” alle “culture alte”, frutto di una maggiore scolarizzazione e crescita culturale della popolazione, che porta con sèla trasformazione dei luoghi.Con lo sviluppo dell’industriaed una maggiore ricchezza,nel corso di un secolo sono spariti oggetti rituali, segni specificie il patrimonio di una tradizione,con una conseguente omologazione. Per questa evoluzione la didattica professionale ed artistica ha subito una trasformazione che riguardail prodotto del genius loci,con una modernità tesaa contrapporre ciò che viene fattoa macchina al “fatto a mano”, esaltando il primoe la standardizzazione.L’idea della bottega artigianacome luogo d’apprendimentosembra essere lontana e cristallizzata nel tempo, ma bisogna ricordareche l’esito positivo di questo studio permetteva agli allievi di raggiungere una progressiva autonomiae di diventare essi stessi bravi artigiani. La cultura del Novecento ha tentato il recuperodella figurazione artigianale italiana. Infatti molti designers, negli anni ’60 e ’70, hanno sperimentato e condiviso esperienze con artigiani; fra questi incontri, significativo è stato il lavoro di Sottssas con il ceramista Londiper la ceramica sestese, e l’incontrodi Michelucci con gli artigiani pistoiesi, capace di ridisegnaree ripensare diligentementeil repertorio decorativo e formale legato al luogo. Si può parlaredi un ibrido fra tecnologiae artigianato che si fondasul passaggio dalla elaborazionedi una tecnologia di

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Fragili trasparenze

Artigianato, design e didatticadanno vita a progetti e oggetti in vetro e cristalloin un innovativo corso di formazione per giovani designer,adeguando di un antico mestiereai linguaggi contemporanei.


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