Artigianato 51

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editoriale Artigianato in festa di Ugo La Pietra

Tutti sanno

che da sempre, in molti nostri paesi, le feste religiose popolari (Pasqua, Natale, Santo Patrono, Madonna...) rappresentano l’occasione per fiere e mercati che offrono agli abitanti dei paesi stessi e dei nuclei sparsi per le campagne, la possibilità di approvvigionarsi degli strumenti di lavoro e degli oggetti di uso domestico. Ancora oggi certe ritualità legate alle “feste religiose” sono rinnovate utilizzando la festa come motivo, mezzo di ricerca e di affermazione della propria identità, personale e di gruppo. In questa dimensione di tradizione, che viene ripercorsa dalle diverse zone e comunità, l’artigianato artistico locale (con luminarie, spettacoli pirotecnici, giochi popolari, bande e cibi tradizionali) rappresenta una forte attrazione e una facile testimonianza

di ciò che è rimasto, sta cambiando o, ancora meglio, di ciò che non c’è più. Solo alcuni anni or sono nelle feste estive dei paesi del Salento si vendevano fischietti modellati da giovani garzoni di bottega, dipinti con tempera. Oggi ci sono ancora i fischietti, ma le forme non sono più arcaiche né con tratti ingenui propri di una mano infantile e i

colori utilizzati ricordano quelli vivaci e squillanti, tipici delle ceramiche sudamericane. Qualcosa è cambiato! La cultura materiale, che spesso e sovente ha mantenuto per secoli la propria fisionomia, oggi muta e cambia con estrema velocità e le feste paesane vengono sostituite da vari spettacoli con la partecipazione

di “veline” televisive e gruppi musicali, reduci da improbabili rassegne internazionali. Migliaia di spettacoli, eventi, installazioni, opere e oggetti, soprattutto durante i mesi estivi, invadono tutti i nostri paesi e la vastità e l’intensità dell’adesione che essi suscitano nel pubblico ci possono far capire quali e quante occasioni vengono perdute per coltivare le tradizioni del fare, cercando di mantenerle nella loro specificità e nello stesso tempo trovando ogni volta l’occasione per rinnovarle. Una grande area di lavoro creativo che potrebbe rappresentare, se ben usata e gestita, la base culturale di una società che non solo non intende dimenticare l’arte applicata, ma che vuole, sempre più, coltivarla dalle sue umili radici alle più alte espressioni.

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