Programmi L’Osservatorio nasce innanzitutto con la volontà di essere l’espressione della cultura materiale in grado di rinsaldare il legame tra memoria storica e proposte contemporanee. L’Osservatorio potrà così definire, attraverso “momenti esemplari”, le diverse espressioni del progetto in rapporto all’evoluzione dell’abitare: oggetti, installazioni, opere “con significato” in grado di aiutarci ad esplorare e definire le tappe della nostra società. L’Osservatorio nasce, quindi, nella consapevolezza che il visitatore potrà porsi, rispetto alle opere, come “attento osservatore” degli sviluppi e trasformazioni dello spazio domestico e collettivo. Attento osservatore anche perchè, nella maggior parte della società, vi è stata una continua frequentazione (ed uso) dei “modelli ambientali” e degli “oggetti” proposti. Così, l’Osservatorio, potrà esemplificare il rapporto tra opere e società in modo diretto, attraverso alcune categorie formali e tipologie ambientali, in una rappresentazione del ruolo sociale e culturale dell’artigianato (idee del progettista e capacità dell’artefice di cogliere i suoi suggerimenti), in rapporto all’evoluzione dei vari gruppi sociali. L’attività quindi dell’Osservatorio sarà orientata a promuovere il “mobile” attraverso: - la conservazione (collezione permanente);
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- la promozione (mostre temporanee, seminari, laboratori didattici, pubblicazioni tematiche); - lo studio e la ricerca dei materiali (prove di laboratorio, tecniche e lavorazioni, essenze); - l’archivio (documentazione storica, censimento sul territorio, pubblicazioni). Conservazione I materiali raccolti, riferiti a opere di alto valore artigianale, saranno organizzati attraverso opere in cui è possibile trovare un legame con la tradizione. In questo senso gli oggetti sono raccolti con riferimenti al mobile di tradizione facendo riferimento a tre distinzioni: “Riedizioni”, “Citazioni”, “Allusioni”. I tre modelli così proposti esemplificano con chiarezza: 1) la realizzazione di oggetti classici, riprodotti fedelmente e che possiamo sinteticamente chiamare “riedizioni”; 2) la realizzazione di oggetti che fanno riferimento ai modelli originali filtrati da “interpretazioni” o da “citazioni” modificandoli in rapporto a nuove esigenze culturali, produttive e d’uso; 3) la realizzazione di oggetti che fanno riferimento a modelli classici, guardando al passato come a un grande serbatoio di nozioni capaci di stimolare nuove idee con “allusioni”, usando cioé la memoria come una delle grandi categorie in grado di sollecitare il pensiero progettuale.