Alcool... non si comanda

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luglio_2011 bis

12-07-2011

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Al via i lavori per il Programma integrato di riqualificazione delle periferie (Pirp) nella zona di Via Sicilia

PERIFERIE AL CENTRO a qualche settimana, sono iniziati, in Via Sicilia, i lavori relativi al progetto Pirp (Programma integrato di riqualificazione delle periferie). “Si tratta, nella sua interezza, come ci dice l’Assessore ai lavori pubblici, Andrea Romano - di un progetto articolato. Infatti, oltre alla realizzazione di un centro polivalente (500mila euro) e del verde attrezzato (300mila euro), entrambi interventi in esecuzione, era prevista la costruzione di dieci nuove abitazioni da destinare a giovani coppie e la ristrutturazione di una palazzina di proprietà IACP; infine, come com-

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partecipazione pubblica, la proprietà dell’area e la realizzazione di una strada.” Gli interventi iniziati sono finanziati con fondi della regione Puglia nell’ambito dei fondi Fesr. “I nuovi alloggi - afferma Romano - e la ristrutturazione dovevano essere finanziati con i fondi Fas, attualmente congelati dal ministro Fitto e messi nel calderone del fantomatico piano per il Sud. Proprio i fondi Fas (Fondi aree sottoutilizzate) concretizzavano nel PIRP la loro massima utilità per la realizzazione di quella edilizia di sostegno alle fasce deboli della popolazione che hanno difficoltà ad acquistare una casa. Nonostante le discutibili scelte del Governo Berlusconi-Fitto, che mettono a rischio la realizzazione di

La zona diVia Sicilia interessata dall’intervento per il verde attrezzato

importantissime infrastrutture (anche il sottopasso è fermo per le stesse motivazioni), il nostro comune è lavora per reperire ulteriori risorse, soprattutto a livello comunitario, da investire nel potenziamento infrastrutturale.” Per l’edilizia di sostegno, il Comune di San Cesario ha anche partecipato al bando per i comuni densamente abitati mentre, con i

comuni di San Donato e Lequile, è iniziata una collaborazione che dovrebbe portare nuovi finanziamenti nell’ambito dei programmi di rigenerazione urbana e territoriale. (g.n.)

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LE AVVENTURE DI NONNA PAPERA

LA

STORIA SIAMO NOI

…E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perché nessuno la può fermare... Stavo preparando un tiramisù ascoltando questa magnifica canzone di Francesco De Gregori il pomeriggio di lunedì 13 giugno quando gli straordinari e inattesi risultati dell’affluenza alle urne mi hanno raggiunta. È stato per me molto più di un tiramisù: è stata la conferma che aspettavo da tanto, forse troppo tempo, che forse gli italiani, dalle Alpi a Lampedusa, non hanno del tutto portato il cervello all’ammasso e che sulle grandi scelte, quelle che incidono direttamente sul futuro delle prossime generazioni, hanno ancora la capacità di farsi un’opinione nonostante la TV, e persino la forza di vincere la pigrizia e l’indolenza ed uscire da casa per esprimerla e farla valere.

E poi ti dicono "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera". Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera… Insomma la straordinaria partecipazione ai referendum del 12 e 13 giugno è stata qualcosa di più del - pur importante - ribadire con forza alcuni principi: il primato della vita e della salute sulle aride ragioni del profitto, il principio di uguaglianza davanti alla Legge rispetto ai privilegi dei soliti noti. È stata anche l’insperata dimostrazione che è possibile cambiare le cose dal basso, che l’unione può fare la forza se tanti “piccoli” sanno organizzarsi, pensare in grande ed agire nella realtà concreta di ciascuna comunità (paese, isolato, luogo di lavoro, rete). È stata la prima volta che un quesito referendario pensato e proposto da una rete di associazioni e cittadini, senza alcun sostegno da parte dei partiti, anzi spesso nonostante la palese od occulta ostilità degli stessi, ha raccolto oltre un milione di firme, ha superato l’esame della Corte Costituzionale ed ha portato al voto nel quasi completo black-out informativo (escluso naturalmente “l’alambicco” ;-) ) 27 milioni di cittadini che hanno detto con forza che la legge è uguale

per tutti e che un altro modello di sviluppo è possibile. Ora, nel tentativo di ignorare, truffare o irridere la volontà espressa da milioni di cittadini, rivedremo probabilmente lo stesso copione di oltre vent’anni fa, dopo il primo referendum che salvò l’Italia dalla follia nucleare: la sera stessa del voto l’allora Ministro dell’Industria iniziò, con la boria di chi crede all’intoccabilità del proprio potere, a dichiarare che non cambiava nulla, che si sarebbero comunque costruite le centrali previste, come se il voto espresso nulla contasse. Semplicemente mentiva, e pochi anni dopo sarebbe venuta tangentopoli a portarsi via un’intera classe dirigente… Parafrasando la “Canzone del maggio” di Fabrizio De Andrè potremmo allora immaginare una “Canzone del giugno” che fa più o meno così: E se ora verranno a dirci che non sta succedendo niente le centrali riapriranno senza legittimo impedimento e che l’acqua fosse un gioco con cui avremmo giocato poco pensate pure a crederli stolti sono lo stesso stati travolti.


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