Nichi 2.0

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maggio_2010

10-05-2010

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L’ALAMBICCO DELLE IDEE Con questo numero del giornale, inauguriamo un esperimento di programmazione dal basso. Vogliamo, cioè, prendere in esame i principali ambiti di intervento sul territorio (servizi sociali, cultura, sport, urbanistica, ambiente, bilancio, ecc.) e provare a immaginare il paese che vorremmo. E lo vogliamo fare chiedendo a esperti - che conoscono e lavorano sul territorio - delle idee attorno a cui sviluppare il dibattito (che sposteremo poi sul

nostro sito, chiedendo a tutti voi un contributo propositivo). Abbiamo deciso di iniziare questo percorso parlando di uno dei settori più delicati, i minori, e chiedendo a Lucio Totaro (già dirigente scolastico, consulente del Tribunale dei minori e pedagogista) di indicarci quali sono, a suo avviso, le emergenze più immediate. Sul prossimo numero, parleremo di urbanistica. e assetto del territorio.

QUALI POLITICHE PER I MINORI? Quelli che riporto di seguito, altro non sono se non flash problematici sul mondo dei minori, con intenzione propositiva e con l’obiettivo di far riflettere per soluzioni coerenti ed urgenti; sono notazioni che derivano da personali vissuti di esperienza, caratterizzati da sconforto e, per talune situazioni, anche da cauto ottimismo. I DIRITTI DEI MINORI E LA LIBERTÀ COME VALORE

I diritti dei minori sono un valore

SAN CESARIO

indiscutibile: quante iniziative, sofferenze, emozioni nell’osservare i volti della tristezza, della fame, delle sopraffazioni. Nella nostra comunità diventa scelta di civiltà e tentativo per il primato dell’educativo sensibilizzare gli adulti su una regola etica: senza inibizione e coscienza morale da costruire, le strade, per un ragazzo, conducono a situazioni negative; a San Cesario diversi gruppi di minori occupano spazi sociali con modalità positive, ma esiste anche qualche esempio di coesività

negativa, per cui predomina la solita, irresponsabile giustificazione di qualche genitore. LA SCUOLA E LE ASPETTATIVE Per i problemi dei ragazzi la scuola ha colpa sempre di tutto. C’è la usuale retorica dell’onnipotenza, che, ormai, caratterizza tutti i messaggi; è chiaro che nelle classi devono predominare modalità autorevoli e capacità della gestione della didattica e della mediazione educativa. Ma per affrontare taluni problemi delicati, si ha bisogno di altri supporti e competenze: pensiamo, per esempio, allo psicologo dell’educazione, per evitare taluni pericoli e per sostenere, con opportune diagnosi, i progetti educativi e le modalità relazionali. Noi abbiamo una materna ed un’elementare, luoghi di formazione, da tutti riconosciuti ed apprezzati, però, la collaborazione dei genitori, talvolta, è superficiale; la ragione si può individuare nella corsa frenetica per i risultati della formazione, mentre gli esiti si devono raggiungere con sacrificio, gradualità, interesse, consapevolezza sul positivo dei messaggi e sugli stimoli degli insegnanti. Di conseguenza, è urgente potenziare una corretta e seria cooperazione tra scuola e famiglia, non lasciando spazio alcuno a visioni precarie ed individualistiche, che rimangono isolate. Abbiamo il dovere civico di non dimenticare, e non far dimenticare, i valori dell’intervento educativo; la scuola è opportunità per fare crescere le coscienze attraverso la cultura, è passaggio per tante diversità e per lo sviluppo di emozioni e sentimenti attraverso il piacere dei rapporti umani, è provocazione per smuovere le abitudini alla rassegnazione ed all’indifferenza. S. CESARIO PER IL PROGETTO DEI SERVIZI SOCIALI DI BACINO

La provincia di Lecce, per la progettazione dei servizi sociali, è divisa per bacini, per i quali sono disponibili fondi non indifferenti e, quindi, possono essere facilitate tante inizia-

tive (minori a rischio di devianza ragazzi con disabilità - borse di studio-lavoro ecc.). È urgente il vincolo per evitare la fumosità e la retorica dei grandi obiettivi, che lasciano pochi segni realistici: occorre rendere operativi, motivanti, funzionali a scopi soggettivi gli interventi; e la strada obbligata deve essere la programmazione, accorta e appropriata, delle borse di studiolavoro per i minori, seguiti dal Tribunale di Lecce, e per i ragazzi in condizioni di disabilità. Per il primo riferimento il nostro paese è interessato da 7 ragazzi (tre in regime residenziale in comunità della provincia e quattro in diurnato con rientri serali in famiglia), per i quali l’assistente sociale del Comune opera da sempre con particolare competenza, sorretta dall’orientamento culturale e umano dell’assessore Gianfranco Calò; da loro ci aspettiamo una ferma provocazione per la gestione del bacino, in modo che al primo posto vengano privilegiate le opportunità lavorative per questi ragazzi. Esprimo tale urgenza anche perché vivo direttamente l’esperienza in 2 grosse comunità per minori della provincia di Lecce. In tutti questi ragazzi esistono residui di problematicità non indifferenti riguardo all’orientamento delle scelte future, alla demotivazione per lo studio, alle incertezze per l’idea del loro domani. Un percorso per una recuperabilità condivisibile non può ridursi solo alla mediazione psico-educativa, perché essi hanno urgente bisogno di provare la scommessa occupazionale allo scopo di tutele reali e per i notevoli vantaggi alla loro identità e personalità, purtroppo, fino ad oggi, in evoluzione condizionata. Sono appunti sparsi, sicuramente non regolati da metodologia adeguata; ma si spera diventino occasione per non dimenticare talune priorità sociali. Lucio Totaro

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