Se finisce la carta?

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anno VIII numero 3 luglio 2009 distribuzione gratuita

periodico di politica cultura società www.alambicco.com

Metà giornale eroso dalla crisi, otto pagine che possiamo recuperare col vostro sostegno

T

rentanove numeri in 6 anni e mezzo. Puntuali come un orologio svizzero, 5 volte l’anno, siamo usciti per parlare del nostro paese, dei personaggi e dello sport, delle associazioni e della cultura, del mondo e dell’ambiente non nascondendo le nostre idee e il nostro punto di vista, senza la pretesa che potesse essere l’unico ma solo uno dei tanti possibili modi di guardare la realtà e le cose che ci circondano, rispettando e - molte volte - ospitando anche il punto di vista degli altri, sollecitandolo anche. Trentanove numeri del giornale di San Cesario (e non come ostinatamente e in malafede qualcuno si ostina a chiamare “giornale dell’amministrazione”, visto che siamo stati opposizione più noi di quella dei signori in consiglio comunale) che abbiamo recapitato porta a porta nelle case di ciascuno, gratuitamente, fornendo un servizio che nessuno mai (e non solo a San Cesario) era riuscito a fare. Il giornale intanto è cresciuto diventando associazione e prendendo una sede. Tutto questo è I SUPERMERCATI ITALIANI stato possibile non _________________ tanto per noi, che non abbiamo alcun Via Verdi, 52 (angolo Via Pistilli) merito se non quel73016 S. Cesario di Lecce Tel. 0832/200386

lo di aver creduto ad un progetto che molti vedevano nato morto, quanto per la pubblicità sul giornale e per il sostegno alle nostre iniziative di voi lettori (che avete fatto diventare un successo le nostre pubblicazioni, i calendari e i libri soprattutto). Questo “vil denaro” ci ha permesso di coprire le spese per la stampa di ogni numero e di affittare una sede. Perché è questa l’unica fonte di sostentamento dell’alambicco: la pubblicità commerciale e la vendita dei prodotti editoriali, assieme alla tessera associativa che chiunque può acquistare a 10 euro e che dà diritto a tutta una serie di vantaggi. Questo numero di luglio esce con “sole” otto pagine, esattamente la metà del formato cui siete abituati. Otto pagine che significano meno notizie (mancano infatti le rubriche, la cultura, l’ambiente, le lettere alla redazione), alle quali siamo stati costretti a causa della mancanza sempre più frequente di pubblicità, di sponsor che vogliano e, soprattutto, possano permettersi di investire. Già, perché aldilà delle parole rassicuranti di Berlusconi, tutti noi sappiamo che la crisi c’è eccome, ed è anche ben lontana dall’essersi risolta. Eppure promuovere la propria attività commerciale sul nostro giornale funziona, tutti quelli che l’hanno provato ne sono rimasti contenti: costa poco e poi rimane nelle case dei sancesariani giorni interi, contrariamente ai fogli e ai manifesti che passano velocemente dalla buca delle lettere al cassonetto.

E poi c’è anche il sito web su cui è possibile acquistare spazi pubblicitari, avendo come bacino di riferimento una comunità di oltre 3000 utenti al mese. L’appello allora è di continuare a farci uscire scegliendo “l’alambicco” per promuovere la propria azienda. Perché conviene a noi e conviene a voi. Oppure comprando i nostri libri o ancora tesserandosi alla nostra associazione, frequentandola, dandoci idee e spunti di riflessione, criticandoci ma sostenendo la nostra libertà di esserci, salvaguardando un servizio che ci è invidiato da tutti. Uno degli indici più significativi del livello di civiltà di una comunità è il pluralismo, la possibilità di esprimere la propria opinione anche se profondamente diversa da quella altrui purché si rispetti la reciproca dignità. Questo è quello che ogni due mesi proviamo a fare. Ci scusiamo per tutte le volte che non ne siamo stati capaci e ci aspettiamo sostegno, invece, per le volte in cui il I SUPERMERCATI ITALIANI nostro sogno è stato _________________ realtà. La redazione

Via Verdi, 52 (angolo Via Pistilli) 73016 S. Cesario di Lecce Tel. 0832/200386


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POLITICA

CODICE GIALLO AL COMUNE Turbolento metà mandato per il Sindaco Girau, a cui abbiamo chiesto di analizzare lo stato di salute della sua maggiornaza Dopo due anni di governo della città, qual è il bilancio di questa esperienza da Sindaco? Quando ha accettato la candidatura pensava di avere davanti una sfida più semplice o più complicata di come poi si è rivelata? Essendo fondamentalmente un ottimista di certo mi aspettavo un percorso più sereno. Ma per lo stesso ottimismo non mi spaventano le difficoltà e se faccio un bilancio di questi due anni sono serenamente soddisfatto del lavoro fatto e di tutto quello che c’è in cantiere. Quale è stato il momento più bello, più gratificante di questi primi due anni e quale il più buio? In questo momento è senza alcun dubbio l’affidamento in gestione della piscina. Questo il momento più gratificante per aver chiuso una vicenda lunga troppi anni e allo stesso tempo buio per tutto quello che è costato, compresa la revoca di un assessore, e sono note le esternazione ed azioni del gruppo consiliare di minoranza e tutto il resto. E subito prima la presentazione ufficiale del nuovo sito che ho vissuto anche come un ringraziamento al lavoro prezioso di Daniela Litti. Parliamo della vicenda Calò. Crede che la questione sia stata gestita dalle parti in causa nel migliore dei modi? La revoca dell’assessorato poteva essere evitata? La revoca di Gianfranco mi è costata assai, anche in termini personali, ma è stato un atto dovuto e che precede le esternazioni pubbliche del partito della Rifondazione Comunista: parte di questo è chiaramente specificato nell’atto formale di revoca della fiducia che ho letto, con grande ambascia, in Consiglio Comunale. Ma ho revocato un assessore e non certo una forza politica e ti assicuro che

questo è stato preceduto da una lunga e sofferta riflessione con tutto il gruppo consiliare e con tutte le forze politiche che si riconoscono nella maggioranza. Pensa che tale revoca abbia poi influito nella campagna elettorale? Di certo il risultato elettorale ha premiato, al di là del prevedibile, Rifondazione Comunista, ma non mi è piaciuta la campagna elettorale. Qual è lo stato della gara per la gestione della Piscina Comunale? Il 3 luglio si è conclusa la gara e la commissione tecnica ha ritenuto migliore l’offerta della ICOS Sporting Club, che si è aggiudicata l’affidamento alle seguenti condizioni: riassunzione di tutti dipendenti della Lavoro&Sport; corresponsione di un canone annuo pari a € 48.000,00; investimenti sulla struttura pari a € 125.000,00; corsi per anziani, minori, cittadini diversamente abili, gestanti e post parto; corsi estivi dal 1 luglio al 30 agosto per anziani, giovani, minori, cittadini diversamente abili; disponibilità per l’associazionismo sportivo comunale e provinciale per un totale di 450 ore annue. La cooperativa Lavoro&Sport, pur essendo stata ammessa ed avendo regolarmente partecipato, ha preventivamente fatto ricorso al TAR avverso al bando di gara con richiesta di sospensiva. Il Tar avrebbe dovuto esaminare tale istanza il 9 luglio, ma i legali della Cooperativa hanno richiesto un rinvio della discussione. Sono tuttavia lieto del ricorso: fornirà un ulteriore faro ad illuminare la legalità che mi ha sempre guidato; e con i funzionari aspetto l’esito con assoluta serenità. Oltre al caso Calò, la sua maggioranza si è resa protagonista di molte fibrillazioni: fuoriuscite dal gruppo, dimissioni, attacchi personali… Vista

dall’esterno, la compagine di governo sembra sull’orlo di una crisi di nervi. Come vede il futuro della sua amministrazione? Crede di poter contare sui suoi uomini per i prossimi tre anni?

Se posso contare sui miei uomini è una domanda che dovresti fare ai miei uomini. Di certo non mi sgomentano le fibrillazioni, la fatica della mediazione, gli attacchi personali. So bene di aver assunto un impegno gravoso, ma che voglio onorare. L’uscita di scena di Serra e Calò apre la strada alla nomina del nuovo capogruppo consiliare di “Uniti per San Cesario” e di un assessore. A che punto sono le “trattative”? Quando verranno ufficializzate le nomine? Ci saranno sorprese, novità? Ho avuto stasera (14 luglio, ndr) un incontro con il partito della Rifondazione Comunista e subito dopo una riunione di gruppo, con tutti i componenti, in preparazione del prossimo consiglio comunale che vedrà tra gli altri: l’esternalizzazione dell’asilo nido

e le convenzioni per il trasporto scolastico, i servizi cimiteriali ed il canile. Conto di presentarmi in consiglio con un capogruppo ed una maggioranza coesa. Lei nella vita è un medico di pronto soccorso. Dal codice bianco al codice rosso, quale è la diagnosi per la sua maggioranza? Bella domanda e ti rispondo premettendo che il codice colore non è una diagnosi ma un classificazione di “attenzione” ad un sintomo. Scherzando, ma non troppo, direi giallo: “paziente da monitorare con attenzione”. Gli ultimi anni di una legislatura sono quelli in cui si raccolgono i frutti, in cui si presenta alla cittadinanza il proprio lavoro. Su quali progetti state lavorando? Su quali risultati punterete? Semplicemente dare conto ai cittadini di quanto promesso con le linee programmatiche con cui mi sono presentato ed ottenuto la loro fiducia: questo è il mio Nord. Questo il fine, poi ci sarà la fatica di una navigazione di bolina: vento contro, barca piegata, raffiche con rischi di scuffiata ed estrema attenzione al timone. Andatura che non ti consente alcuna distrazione e magari con un componente dell’equipaggio che si posiziona sottovento e ti aumenta l’angolo di sbandata. Ecco, navigo di bolina: andatura faticosa ma esaltante. Mi aspetto tre anni “serenamente conflittuali” sui problemi. Abbiamo fatto molto in questi due anni e molto abbiamo in itinere: mi aspetto di portare a termine il mandato onorando gli impegni assunti (nessuno escluso). Nell'immediato il Palazzetto. Gianni Nobile gianni@alambicco.com

Periodico di politica cultura società Anno VIII n. 3 - Lugllio 2009 ISCRITTO AL N. 792/2002 DEL REG. STAMPA DEL TRIB. DI LECCE

Direttore responsabile: Giancarlo Greco. Hanno collaborato: Alessandro Bongiorno, Antonella Perrone, Aristodemo De Blasi, Cristian Nobile, Daniela Litti, Elena Luperto, Francesca Taurino, Gianni Nobile, Giuliana Scardino, Giuseppe Nobile, Paolo De Blasi, Paolo Taurino, Tonio Rollo. www.alambicco.com • e-mail: redazione@alambicco.com Redazione: via Umberto I, 65 - San Cesario di Lecce Stampato presso: Valerio Grafiche via Cavallino - San Cesario di Lecce

Per la pubblicità su questo giornale: 329.2203660


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POLITICA

A.A.A. RISPOSTA CERCASI

Sette domande “aperte” lanciate ad altrettanti protagonisti della vita pubblica di San Cesario, da sinistra a destra, per capire come sta cambiando il panorama politico comunale, provinciale e regionale

L’

estate è un ottimo periodo per farsi delle domande: c’è più tempo per riflettere, mentre i ritmi e l’afa estivi scoraggiano i propositi di polemica a vantaggio della raccolta degli argomenti e delle ragioni sulle questioni poste. Per questo, piuttosto che elaborare supposizioni od opinioni da improvvisato editorialista, ci si è dedicati alla scrittura di domande che riguardassero il nostro paese, il suo futuro, il futuro dei suoi abitanti e delle sue strutture sociali e materiali. Destinatari delle domande: uomini e donne che in un modo o nell’altro svolgono un ruolo pubblico all’interno di San Cesario o del resto del mondo.

GIANFRANCO CALÒ (ex assessore, PRC) Professore, i contrasti con l’amministrazione relativi al bando di gara per la gestione della piscina comunale sono stati uno degli incidenti più grossi della giunta Girau. In attesa degli sviluppi della questione piscina e alla luce del suo successo personale alle recenti elezioni provinciali, come risponde a chi pensa che si sia trattato di una manovra elettorale, per attrarre tutti quegli elettori di sinistra che sono scontenti del lavoro di questa Amministrazione? SALVATORE CAPONE (segretario provinciale PD) Segretario Capone, dopo l’esperienza nelle giunte provinciali e a un anno dal-

occhi di tutti e la riguardano direttamente. Quali sono le cause di questi contrasti? Di chi è la colpa?

l’insediamento alla segreteria provinciale del PD che bilancio può trarre? Pensa di avere delle responsabilità nella sconfitta alle recenti elezioni provinciali? Che progetti ha per far rinascere un partito che appare senza leadership e senza partecipazione? E che ci dice del suo impegno nella politica sancesariana: pensa di essere un fattore di coesione o di divisione per l’area politica di centrosinistra nel nostro paese? ANTONIO CIRICUGNO (assessore comunale, Partito Socialista) Signor Ciricugno, dopo anni di contrasti con le Amministrazioni di centrosinistra che dal ’93 guidano San Cesario lei –insieme al partito socialista- ha deciso di schierarsi a sostegno della candidatura dell’attuale sindaco Girau. A due anni di distanza i contrasti politici e personali all’interno della giunta sono sotto gli

APPUNTAMENTO LETTERARIO

RAFFAELE CAPONE (coordinatore cittadino PdL) Professore, pensa che i risultati delle scorse elezioni provinciali a San Cesario, caratterizzate da una vittoria larga al primo turno delle forze di centrodestra (sebbene divise tra loro), rappresentino una svolta politica per il nostro paese? Se sì, pensa di guidare questa svolta, approfittando della debolezza delle forze di centrosinistra, costruendo un’alternativa politica credibile? ANDREA ROMANO (assessore comunale, PD) Assessore, la sua candidatura nel nostro collegio per le elezioni provinciali è stata sofferta e accompagnata dalle polemiche. Al di la del momento politico che non sembra premiare le forze di centrosinistra, pensa che altri fattori abbiano influito sul suo risultato e su quello della sua coalizione? PIETRO CAPONE (consigliere comunale, Io Sud) Signor Capone, dopo anni di militanza a destra – prima nell’Msi e poi in AN – lei ha deciso di aderire al movimento politico Io Sud di Adriana Poli Bortone. Dopo il buon risultato del movimento

alle elezioni, si fanno insistenti le voci di una possibile alleanza della senatrice leccese con Vendola, in chiave meridionalistica. Come vive questa possibilità e come reagisce alle accuse di tradimento che le vengono rivolte principalmente dai suoi ex compagni (colleghi?) di partito? CESARE SERRA (ex sindaco) Dottore, lei è stato sindaco del nostro paese per cinque anni, ha una lunga esperienza politica ed è stato uno dei principali esponenti del centrosinistra fino alle ultime elezioni comunali. Quali sono le cause del suo malessere rispetto alla politica sancesariana e come mai ha scelto di rassegnare le sue dimissioni da consigliere comunale a tre giorni dalle elezioni provinciali? Ovviamente, ci si aspetta che queste domande ricevano una gentile risposta. Saremo pronti a pubblicare le risposte degli interessati nei prossimi numeri del giornale e sul nostro sito internet. Si spera che, parlando essenzialmente di politica, esse non trovino l’ostilità e la reticenza cui stiamo assistendo a livello nazionale (e non solo) in questi convulsi e torbidi mesi. Le risposte possono pervenirci via mail all’indirizzo della redazione (redazione@alambicco.com). Giuseppe Nobile giuseppe@alambicco.com

La condizione femminile oggi Un questionario per fotografare la realtà delle donne a San Cesario

P

rosegue l’impegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di San Cesario di Lecce che ha voluto indirizzare il suo primo anno di attività ad azioni mirate alla maggiore conoscenza del territorio nel quale opera. Avvalendosi della consulenza scientifica del prof. Luigi Za (Direttore dell’Osservatorio per la Famiglia le Politiche Sociali e i Servizi dell’Università del Salento), della collaborazione con l’ OSSE.For.org (Centro servizi, studi e ricerche interdisciplinari per lo sviluppo del territorio) e grazie al patrocinio finanziario della Consigliera di Parità Effettiva della Provincia di Lecce è stato elaborato il progetto “La condizione della donna a San Cesario di Lecce”. Si tratta di “una ricerca applicata (o policy oriented)”, sviluppata secondo un approccio quantitativo, mediante la somministrazione di un questio-

nario ad un campione di 150 donne residenti nel Comune di San Cesario, individuate secondo l’area di residenza e classi di età comprese tra i 18 e i 65 anni. Tale ricerca si propone di identificare bisogni, modus vivendi, aspettative e problematiche affrontate quotidianamente dalle donne di San Cesario di Lecce. I risultati saranno utilizzati per risolvere problemi reali, consentendo alla Commissione di operare una programmazione più incisiva e diretta a rendere sempre più concrete ed effettive le pari opportunità tra uomini e donne, pianificando azioni positive più vicine ai bisogni delle donne, dirette interlocutrici per le quali la Commissione Pari Opportunità opera sul territorio. Manuela Gigante Presidente Comm.ne Pari Opportunità

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DAL MONDO

IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO

“OSCAR ROMERO”

Parliamo di Africa. È doveroso farlo. L’economia di questo grande continente, sfruttato e dimenticato allo stesso tempo, è allo sfascio. E si intravvedono i segni di nuove schiavitù.

LA CONQUISTA DELL’AFRICA G

li 8 “grandi” della Terra, nei giorni scorsi, si sono incontrati a L'Aquila. Hanno parlato di temi “globali”. Hanno discusso di clima, di crisi economica, di aiuti ai Paesi poveri. Uso la definizione “paesi poveri” perché così sono definiti nel linguaggio comune. In realtà sarebbe più corretto definirli Paesi impoveriti. Impoveriti da chi o da che cosa? Ovvio: dalle politiche economiche adottate nei loro riguardi dagli stessi paesi ricchi che dichiarano di volerli aiutare. Scusate il giro di parole. In realtà, portato all'essenziale, il meccanismo è molto semplice: le politiche economiche dei paesi del Nord del mondo prosperano perché altri paesi, quelli del Sud, ne pagano le conseguenze. Poi, periodicamente, all'occasione di un G8, di un G14 o di un G20, i “grandi” della Terra si incontrano, discutono, proclamano intenzioni che, il più delle volte, restano disattese. Tutto qui. E, ogni volta, si ha l'impressione di assistere a una grande beffa! Eppure i mali del pianeta Terra hanno cause precise. I meccanismi che generano povertà hanno connotazioni e responsabilità certe. Talmente certe che, prima del Summit abruzzese, da più parti erano giunti appelli accorati perché il G8 non sfornasse solo parole ma si sforzasse di adottare misure concrete per la soluzione di alcuni problemi. Primo fra tutti la profonda crisi che attanaglia l’Africa. Il motore economico del Continente

africano è fermo. Sta pagando il prezzo più alto della crisi economica mondiale. «L'aumento della povertà in Africa – si legge in un recente rapporto di Amnesty International –, le disperate condizioni economiche e sociali potrebbero condurre all'instabilità politica e a violenze di massa... siamo seduti su una polveriera fatta di sperequazioni, ingiustizie e insicurezza che sta per esplodere». Ma non è finita qui! Un’altra minaccia, forse ancora più subdola della violenza generata dalla miseria, colpisce l’Africa e le sue popolazioni più deboli: la vendita dei terreni agricoli alle multinazionali straniere. L’allarme è stato dato tempo addietro dalla Fao: le terre del continente africano, ricche, fertili, produttive come poche altre sono alla mercé del migliore offerente. Avete avuto notizia di questo “traffico”? Ne ha parlato la Tv? Vi risulta che il G8 se ne sia occupato? Difficile a dirsi, perché questo shopping africano avviene nel silenzio quasi totale dei media. I paesi coinvolti sono diversi. Il Qatar ha firmato un contratto per l'acquisizione di 40.000 ettari in Kenya. Gli Emirati Arabi Uniti e la Corea del Sud hanno acquistato rispettivamente 378.000 e 690.000 ettari di terre in Sudan. L’India ha investito nel 2008 due miliardi di dollari per l’affitto di terre etiopiche e la costruzione di impianti per produrre té e zucchero. Tale somma potrebbe raddoppiare nel

corso del 2009. Uno dei casi più clamorosi coinvolge la sudcoreana Daewoo che nel luglio 2008 ha aggiunto alle sue proprietà l'affitto di 1,3 milioni di ettari di terre del Madagascar (circa la metà dello spazio coltivabile esistente) per una produzione di palme da olio e granturco. Il pagamento? Un prezzo simbolico per la terra e la promessa di investimenti per le infrastrutture del paese. Chi, più di altri, sta investendo in Africa è la Cina. Pechino ha comprato nel 2007 circa 2,8 milioni di ettari di terra in Congo per sviluppare piantagioni di palme da utilizzare nella produzione di biodiesel. Entro il prossimo anno ci saranno in Africa un milione di operosi contadini cinesi, addetti a 14 gigantesche fattorie che Pechino ha comprato in Zambia, Uganda, Tanzania e Zimbabwe. Per dirla in breve «nell'ultimo triennio – afferma Joachim von Braun, direttore generale dell'Ifpri (Istituto Internazionale Ricerche Politiche Alimentari) –, in Africa sono state vendute terre equivalenti a tutto lo spazio coltivabile della Germania (15-20 milioni di ettari), per una somma stimabile fra 20 e 30 miliardi di dollari». Stupefacente! Ma non è tutto. C’è da

ENI: (IR)RESPONSABILITÀ SOCIALE

aggiungere che le trattative di compravendita delle terre sono state realizzate a tavolino dalle élite politiche locali, senza il coinvolgimento delle popolazioni che le abitano. A pensarci bene è drammatico. In Africa, in questo momento, ci sono contadini e pastori che sono “venduti” assieme alle terre sulle quali risiedono da secoli. Questi contadini non possono più coltivare i campi per produrre cibo ma devono adattarsi alla monocoltura destinata all’esportazione imposta dalla multinazionale straniera. Sono obbligati a lavorare per i nuovi “padroni” in cambio di un salario che non possono in alcun modo contrattare. A me pare che esista una sola parola per definire questo stato di cose: schiavitù. Una nuova – nuova nella forma ma non nella sostanza – forma di schiavitù che svilisce la dignità degli esseri umani prima ancora di mettere in crisi le loro economie. E tutto questo accade mentre i “grandi” della Terra decidono di tendere la mano all’Africa per sollevarla dalla povertà. Davvero folle!

A SUD Gianni Albanese

Assegnato nei giorni scorsi, tra non poche polemiche, il premio internazionale per la responsabilità sociale, all’impresa di stato Eni.

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arà capitato a molti di vedere nelle scorse settimane in tv, lo spot sull’aumento di capitale dell’ ENI a cui si è aggiunto nei giorni scorsi l’assegnazione all’Amministratore Delegato Paolo Scaroni, del premio per la Responsabilità Sociale d’Impresa. La motivazione è stata: "Valorizzazione delle persone, attenzione all’ambiente, sviluppo delle comunità, cultura e innovazione tecnologica". Il premio viene assegnato dalla FPA (Associazione per la Politica Estera) che dal 1918 si occupa di coinvolgere l’opinione pubblica americana in

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questioni di interesse mondiale, attraverso “programmi e pubblicazioni bilanciate e imparziali”. Stranamente la FPA nell’assegnare il premio non ha però valutato adeguatamente l’operato dell’impresa italiana relativa a molti dei paesi in cui è presente, dai quali arrivano numerose denunce sulla mancata sostenibilità ambientale e sociale delle attività estrattive. Prova ne è l’approfondita inchiesta della trasmissione Report (La Ricaduta), mandata in onda proprio qualche giorno prima dell’assegnazione del premio, che denunciava le condizioni in cui, ad oggi, versa

la devastata regione del Delta del Niger, dove le compagnie petrolifere, inclusa ENI, continuano - tra l'altro - nella dannosissima pratica del "gas flaring”, ripetutamente vietata ma puntualmente messa in atto. Essa consiste nel bruciare a bordo pozzo i gas di scarto che si presentano in superficie durante l’estrazione del petrolio. Questa pratica, ha collocato la Nigeria ai primi posti nel mondo per inquinamento da anidride carbonica. Le continue perforazioni petrolifere, hanno causato la contaminazione del terreno e dei corsi d’acqua e l’allontanamento di

migliaia di abitanti che traevano sussistenza da quelle terre. Di fatto, gli enormi ricavi dell’attività estrattiva, non hanno prodotto una redistribuzione della ricchezza in favore delle popolazioni locali, ma arricchito soltanto le multinazionali in accordo con i corrotti politici locali. Decisamente difficile coniugare le scelte di una politica estera di pace, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei popoli con quelle di un’impresa di stato che di fatto continua ad operare senza rispetto dei diritti umani e ambientali delle popolazioni del Sud del mondo.


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ZERU TITULI! I

POLITICA

Quattordici mesi di governo Berlusconi: tra proclami e polemiche, analisi dei risultati ottenuti

l primo anno di attività di un governo è quello in cui, solitamente, si fanno le riforme impopolari. Perché si è lontani dal voto. Perché si deve dare un’impronta netta di politica economica che traini l’intera legislatura e permetta di raccogliere per tempo i frutti da spendere nella successiva tornata elettorale. A quattordici mesi dal Berlusconi IV proviamo ad analizzare l’operato dell’esecutivo. Per decenza, abbiamo tralasciato escort, complicità mediatica, abbronzature altrui e “palpatine” ad aspiranti crocerossine. Partito a spron battuto con l’inaugurazione di una serie di cantieri e con il decisionismo della questioni rifiuti a Napoli, il governo s’è perso strada facendo. Agli annunci hanno fatto seguito pochi atti concreti, molti dei quali hanno mortificato il Parlamento a causa di un continuo legiferare per decreto e il ricorso al voto di fiducia. Un tempo avremmo detto “molto fumo e poco arrosto”. Oggi, per esser alla moda, “molte parole, zeru tituli”. L’analisi che segue snocciola una serie di numeri, crediamo, oggettivi e supportati da autorevolezza delle fonti. • Crisi economica: il governo ha affrontato l’argomento con una serie di interventi contenuti nel decreto anticrisi. Numeri alla mano, forse, avrebbe

potuto osare di più. Scorrendo i dati del Fondo Monetario Internazionale scopriamo, ad esempio, che la Germania ha dedicato al problema risorse per l’1,6% del PIL, la Spagna il 2,3%. Il belpaese s’è fermato allo 0,2%. Poco, considerando che abbiamo stipendi tra i più bassi d’Europa (Fonte: OSCE Taxing Wages, maggio ’09) e che il tasso di disoccupazione, oggi al 6,8%, nel 2010 salirà al 9,4%. In soldoni: 2 milioni e 300 mila disoccupati (stime UE). • Fisco: abolizione dell’Ici sulla prima casa, detassazione di straordinari e premi di produzione, nuove forme di prelievo (Robin tax), misure “anticrisi” che hanno prodotto ingerenze di vario segno. I frutti di questo attivismo? Pressione fiscale: + 0,7% (pari ad un aumento del 43,5%) (Fonte Ministero Economia); Entrate iva: - 10,6% (Fonte Ministero Economia); Entrate tributarie: - 5,4% (Fonte Banca Italia) Annotiamo, inoltre, azioni di contrasto all’evasione che hanno smantellato i provvedimenti del passato. La sintesi di tali iniziative è un’importante riduzione delle sanzioni in caso di mancato o ritardato pagamento delle imposte. • Sicurezza e giustizia: i provvedimenti governativi in materia sono recenti. Propagande leghiste a parte, ci limitiamo a domandarci se le tanto pubbliciz-

zate “ronde” non ledano la dignità e la professionalità delle forze di polizia, alimentando nefaste concezioni di “giustizia privata”. Il governo ha palesato la volontà di limitare l’azione di cui oggi dispongono i pubblici ministeri, anche riducendone l’influenza sulla polizia giudiziaria. Il disegno di legge sulle intercettazioni, più che tutelare la “privacy” dei cittadini, indebolisce la ricerca della prova, strumento indispensabile per risolvere casi di criminalità organizzata, terrorismo e pedofilia. È stata spostata al 2010, mettendo in discussione la retroattività, l’entrata in vigore della legge sulla class action, fondamentale per tutelare migliaia di consumatori che hanno visto colpiti i loro diritti. • Solidarietà sociale: La social card, nata per 1 milione e 300 mila cittadini, al 5 aprile scorso era in appena 517 mila tasche. La sanità pubblica è stata pesantemente colpita dai tagli: meno 7 miliardi di euro da qui al 2010. 17 miliardi di euro destinati al “Fondo per le aree sotto utilizzate” sono stati dirottati altrove (taglio dell’ICI sulla prima casa, anche per i più ricchi, ad esempio). • Istruzione e cultura: si sono poste le basi per creare un futuro di ignoranti. Gente dal pensiero fertile alla manipolazione. Il motivo? Istruzione e cultura: meno 7 miliardi e 832 milioni entro il 2012, meno 2 miliardi entro fine anno. Docenti: meno 87 mila posti entro il 2012, 42.100 posti già tagliati. Personale ausiliario: meno 43 mila posti

SOTTOPASSO AL VIA

entro il 2012, 15.300 posti già tagliati. Investiamo in ricerca e sviluppo la metà della media europea. • Uguaglianza: appena insediato il governo ha varato in tempo record il Lodo Alfano garantendo l’immunità al Presidente del Consiglio e alle più alte cariche istituzionali. Parafrasando Orwell: “tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono più uguali degli altri”. • Ambiente: ci si è avventurati in un generico ritorno al nucleare; si sono ridotti gli incentivi per le fonti rinnova-

bili; si sono depresse le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione ambientale cancellando il credito d’imposta. Si è promossa la deregulation in materia urbanistica, presentando un piano casa che probabilmente pecca in termini di attenzione al territorio ed alla sicurezza degli edifici. Paolo De Blasi paolo@alambicco.com

Approvata la variante al progetto per la realizzazione del sottopasso ferroviario a San Cesario

I

l 2 luglio scorso il Consiglio Comunale ha approvato in via definitiva il progetto in variante al piano regolatore generale che prevede la costruzione di un sottopasso nel nostro territorio. Tale opera rientra nel più ampio progetto di realizzazione della metropolitana di superficie per l’ammodernamento della rete ferroviaria attuale di Lecce -I Lotto –con eliminazione dei passaggi a livello tra strade provinciali e Ferrovie del Sud-Est (anello di Lecce). Il tutto rientra a sua volta nello stanziamento di fondi da parte della Comunità Europea destinati alla sicurezza stradale e che prevede appunto l’eliminazione dei passaggi a livello e vede nella Provincia l’ente attuatore. Il nostro comune può utilizzare tali risorse perché la strada interessata al progetto è una strada provinciale (la vecchia strada Cavallino - San Cesario – Lequile). Di fatto, come ci ha spiegato l’Ass. all’urbanistica Andrea Romano, l’idea del sottovia, con l’eliminazione dell’intersecazione del percorso stradale con il tratto ferroviario, era già presente nel Piano Regolatore e questo ne rendeva vincolante la sua realizzazione. Il

progetto attuale (che coinvolgerà anche via Di Vittorio e via Caorte) però prevede per motivi di sicurezza un allargamento del tracciato rispetto al progetto iniziale, poiché sono previste di norma delle fasce di rispetto, nelle quali qualsiasi attività edificatoria è interdetta. Non pochi i dubbi sono stati sollevati dai consiglieri di minoranza. Primo fra tutti i disagi per i cittadini, soprattutto anziani e disabili, ma anche per chi si muove in bicicletta, nel raggiungere in condizioni di sicurezza il cimitero. L’Ass. Romano ha però fornito in merito delle rassicurazioni. Nel progetto è infatti previsto un passaggio pedonale ciclabile di 2,5 metri separato dalla carreggiata, opportunamente illuminato, con una pendenza adeguata. L’attuale percorrenza della strada non è di per sé sicura perché manca il marciapiede e non c’è un’adeguata distanza di sicurezza; il sottovia quindi permetterebbe non solo di eliminare l’attraversamento del passaggio a livello e quindi i pericoli di incidenti, ma renderebbe più sicuro anche il percorso stradale con la realizzazione del passaggio pedonale. Un progetto di questo tipo potrebbe risultare piut-

tosto invasivo, ma rispetto ad altre alternative (per es. un ponte sul tratto ferroviario) sembrerebbe la soluzione a minore impatto ambientale e meno costosa. Certo, sono negli occhi di tutti le immagini dell’incidente mortale dovuto all’allagamento del sottovia di Lecce, per le forti piogge delle settimane scorse. Questo dovrebbe richiamare alla responsabilità di un progetto che, potendo tra l’altro contare su finanziamenti notevoli (circa 2 milioni di euro i costi previsti) sia rigoroso nel rispetto delle norme, per rendere tali opere fruibili garantendo la sicurezza dei cittadini. I tempi previsti per la realizzazione dei lavori saranno di circa 18 mesi da quando l’Ente Provincia avrà portato a termine tutte le procedure standard previste per le opere pubbliche. Siamo sicuri che i cittadini di San Cesario sono pronti a sopportare gli eventuali disagi che verranno purchè questo serva a migliorare qualitativamente la vita della nostra comunità. Giuliana Scardino giuliana@alambicco.com

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SPORT È stato il miglior giovane dello scorso campionato di Prima categoria. A colloquio con Alessandro Rizzo, giovane portiere della Polisportiva San Cesario - Aria Sana

VIETATO SEGNARE!

Una stagione da incorniciare quella appena terminata per te. L'esordio in prima squadra e un rendimento costante per tutto il campionato. Quale è stato il segreto? Sono davvero contento della stagione disputata. Non me lo sarei mai aspettato! Credo che tra i motivi di questo rendimento ci siano l’impegno continuo profuso negli allenamenti unito alla passione calcistica, ma, in particolar modo per il mio carattere, la fiducia espressami dalla società. Quanto ti ha aiutato lo spogliatoio, come ti hanno accolto i tuoi compagni? In uno sport di squadra è fondamentale l'unione e l'affiatamento del gruppo, che deve durare non soltanto per i 90 minuti. Non devono mancare poi rispetto e fiducia reciproca. È stato proprio questo ciò che ho trovato nello spogliatoio del San Cesario, una società che da sempre ha anteposto l’aspetto umano del calciatore a quello tecnico-tattico e che, con il giusto mix di veterani e giovani, è riuscita a dare stimoli nuovi a chi poteva sembrare appagato e a far crescere calcisticamente chi ancora non aveva una grande esperienza. Penso sia stato proprio questo il segreto della Polisportiva di quest'anno. Sei stato premiato come il miglior giovane della

Prima categoria. Un riconoscimento anche al lavoro di tutta la società e del settore giovanile. A chi dedichi questo importante riconoscimento? In primis ci tengo a dedicare questo mio riconoscimento al direttore sportivo Massimo Fortunato, una persona che mi ha fatto scoprire questo sport, ma soprattutto è riuscito sempre a darmi stimoli per andare avanti, standomi sempre vicino anche nei momenti di difficoltà. È merito suo se mi trovo in questo gruppo a condividere tante soddisfazioni. Oltre al direttore sportivo non possono mancare naturalmente ringraziamenti verso mister Greco e tutta la società. Quanto è stato difficile giocare nella stessa squadra con tuo fratello Marco, quasi un "veterano" nonostante la sua giovane età. Stimo molto mio fratello dal punto di vista calcistico. Il fatto di stare nella stessa squadra, giocare per la stessa maglia, non fa altro che consolidare il nostro rapporto, stare più uniti e lasciare da parte il rapporto “conflittuale” che spesso si crea tra due fratelli quasi coetanei. Una volta indossata la divisa di gioco diventiamo affiatati proprio come la nostra mamma vorrebbe fossimo nella vita di tutti i giorni. Avete mancato di un soffio i play-off. Che campionato dobbiamo aspettarci l'anno prossimo? La

Polisportiva può confermarsi ad alti livelli e ambire alla promozione? Quest'anno ci sono tutti i presupposti per poter fare bene e occupare i vertici della classifica e perché no, fare il salto di categoria. Mi auguro che sia così e tutti noi metteremo il massimo impegno affinché questo accada perché lo vogliamo e ci crediamo. Cristian Nobile cristian@alambicco.com

Alessandro Castrignanò Nuovo sito del Comune acquistato dal Mantova Dal 25 giugno è attivo il nuovo sito internet istituzionale del Comune di San Cesario, rinnovato nella sua veste grafica e nei contenuti. Sarà uno strumento al servizio del cittadino per rendere più efficace la comunicazione con la Pubblica Amministrazione e promuovere la partecipazione attraverso Forum tematici e linee dirette con gli Amministratori. www.comunesancesariodilecce.it

lessandro Castrignanò, classe 1993, baluardo difensore centrale della compagine allievi provinciali del San Cesario, è stato acquistato dal Mantova del presidente Fabrizio Lori, squadra che milita nel campionato di serie B di calcio. Il ragazzo (nella foto con la maglia della sua nuova squadra), che era stato cercato anche dal Padova, è un prodotto del vivaio della Polisportiva San Cesario

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Aria Sana che da anni investe risorse e passione nella “cura” di giovani talenti locali. Il trasferimento in Lombardia si è concretizzato grazie alla straordinaria passione e vicinanza ai suoi ragazzi del presidente Salvatore Valentini e dall’interessamento degli osservatori Giuseppe Longo e Stefano Oronzo. Ad Alessandro, il più grosso in bocca al lupo da parte di tutta la redazione.

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IL PERSONAGGIO

QUANDO

UN PASSATO NON HA SEGRETI Dalla biblioteca comunale all’amicizia con Leandro, alla passione per la storia e l’arte locale. Parola a Gianfranco Coppola, primo, storico, bibliotecario comunale.

È

per tutti il bibliotecario storico di San Cesario e ha attraversato in questo ruolo, ricoperto per ben 33 anni dal 1965 al 1998, un pezzo importante di storia del nostro paese. Ma dire di Gianfranco Coppola solo questo sarebbe troppo riduttivo. Istruttore del Museo Civico dalla sua fondazione, è anche fonte autorevole di storia e arte locale, di cui è instancabile narratore, dall’argomentare prodigo di particolari da cui traspare una punta di giusto orgoglio. La prima domanda è d’obbligo.. Sig. Coppola la biblioteca comunale è nata praticamente con lei, ci racconti brevemente la sua storia. È vero, la biblioteca è nata con me, anche se ho elementi per dire che già agli inizi del ‘900 esistesse a San Cesario una biblioteca a carattere parrocchiale e devozionale in quanto possiedo un volumetto sulla vita di una Santa che reca un timbro: “Biblioteca parrocchiale San Cesario di Lecce, 1902”. La biblioteca attuale è nata a San Cesario in ossequio al “Piano L” (dove L sta per “lettura”) varato dal Ministero della Pubblica istruzione nel 1961-62, precisamente da una sperimentazione dell’allora sottosegretario, il brindisino Guadalupi. Tale Piano prevedeva in ogni Comune della provincia di Lecce la costituzione di una biblioteca per la quale il requisito indispensabile era disporre di un operatore in possesso di un diploma umanistico e una buona conoscenza del latino. Tra i vari candidati di San Cesario fui prescelto io per la frequenza presso la Provincia di Lecce del corso di formazione. Così conseguì il diploma che abilitava alla professione di bibliotecario. Per l’apertura vera e propria della biblioteca dovemmo attendere il maggio del 1965, in quell’anno era Sindaco Gino Liaci. Che dire del suo valore librario? La nostra biblioteca fu costituita con un fondo librario fisso comune a tutti i paesi della provincia che veniva incrementato in due modi: con un

“bibliobus” che partendo dalla biblio- quello che ricordo con più piacere, il teca provinciale riforniva settimanal- Sindaco più amante della cultura a San mente la nostra con volumi e pubblica- Cesario, promosse la rifondazione della zioni desiderate dai lettori e con la biblioteca, la fondazione del Museo cosiddetta “valigia del lettore” com- Civico e altre opere; mi piace anche prendente volumi dati in prestito esterno ricordare il Sindaco Colucci noto e sempre dalla biblioteca provinciale ai apprezzato per la sua eleganza; il fruitori della nostra biblioteca, attra- Sindaco Scippa che noi dipendenti chiamavamo “l’economista cattolico”, un verso il suo operatore. Il primo nucleo librario della nostra funzionario della Banca d’Italia portato biblioteca venne ad incrementarsi con il verso la “pietas devozionale”; e ancora passare del tempo grazie a donazioni o il Sindaco Ciricugno, un Sindaco che attraverso pochissimi acquisti, di soldi definirei “decisionista”; e infine il a disposizione ve ne erano sempre Sindaco Capone noto per le sue opere di pochi. Successivamente il patrimonio volontariato. Lei ha conosciuto personalmente librario aumentò in maniera considerevole quando colui che considero il mio Ezechiele Leandro, lo si può considemaestro, l’architetto Giulio Laudisa, rare un genio incompreso? regalò alla biblioteca numerose pubbliSicuramente. Ma non lo dico io, lo cazioni dei più vari argomenti. afferma tutta la letteratura critica rifeUn altro importante gruppo di rita al Leandro che ha per lui una granopere è costituito dal fondo psico-peda- de considerazione e che lo definisce un gogico del defunto e compianto diretto- “artista filosofo”. Ho avuto anche re didattico nostro concittadino prof. De modo di accedere agli archivi della Giorgi. famiglia Leandro e leggere le lettere di Nel corso del suo lungo servizio alcuni critici d’arte come Zavattini e svolto alle dipendenze del Comune artisti di un certo valore a cui Leandro avrà assistito all’alternarsi di molte inviava le sue opere per averne un giuAmministrazioni e di altrettanti dizio critico. Credo che Leandro abbia Sindaci, chi ricorda con più piacere? avuto una cattiva fortuna, quella di Si può sbilanciare in una sintetica essere diverso dalla sua gente, che per definizione per ognuno di essi? il nostro paese è qualcosa di deplorevoDunque... Il primo è Vincenzo le. Non erano tempi in cui si poteva Zanchi da me definito “il Sindaco per andare in giro ad una certa età con i hobby” perché la sua prima attività era capelli lunghi legati con un codino o di industriale manifatturiero dei tabac- fare arte assemblando oggetti imporchi; poi Gino Liaci, che definirei tanti con oggetti meno importanti per l’espressione di un’iniziale riforma della politica itaa lato: liana degli anni ’65-’66; il Gianfranco Coppola dott. Romano, primo della nella vecchia sede serie di Sindaci-medico del della Biblioteca in via nostro Comune, aveva la Umberto I (1973). caratteristica di sentire sempre freddo, una persona squisita, prestato alla politica; il prof. Vergallo, in alto: un Sindaco sufficientemenMostra “Decennale di te colto, una breve meteora Ezechiele Leando”. perché la sua scienza Gianfranco Coppola medica lo portava a frecon l’allora Assessore quentazioni più ospedaliealla cultura e oggi re che delle aule comunali; Sindaco Antonio Girau (1992) l’avvocato Luigi Lezzi,

creare sculture. La gente non capiva questo. Ma se Leandro invece di chiamare il suo popolo incolto, cosa che faceva con una certa frequenza, gli avesse spiegato che le sue statue altro non erano che mosaici tridimensionali, avrebbe evitato di essere considerato strano, di essere chiamato rozzo, ignorante e altro ancora. Ad un grande conoscitore della storia e del patrimonio artistico del nostro paese come lei non si può non chiedere quale sia, a suo avviso, uno dei nostri monumenti più interessanti e perché. Se parliamo di monumenti intesi come arredo urbano a mio avviso ne possiamo considerare due: uno si trova in via Umberto I ed è un balconcino che ha una pluralità di stili il cui autore è Pantaleone Laudisa, il noto scultore e architetto di San Cesario. Una complessità del genere è assolutamente degna di nota perché è difficile coniugare più stili in una costruzione aerea. L’altro monumento interessante è a mio avviso la casa De Bonis che si trova accanto alla farmacia Pasca, costruita alla fine dell’800 è sempre opera dello stesso architetto. E poi aggiungerei la serie di cappelle monumentali del nostro cimitero che recano statue di carattere decorativo, anche se la cosa farà rizzare i capelli! Daniela Litti daniela@alambicco.com

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