Tutto_Misure n.2 - 2021

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXIII N. 02 2 0 21

Le Misure strumento per la ripresa EDITORIALE Comunicare scienza CON IL SOSTEGNO DI

IL TEMA Incertezze e tarature

ALTRI TEMI V FORUM NAZIONALE XXXVIII Congresso Nazionale di DELLE MISURE Misure Elettriche ed Elettroniche 12-16 SETTEMBRE 2021 GIARDINI NAXOS (ME) XXIX Congresso Nazionale di Misure Meccaniche e Termiche

Fondamenti di metrologia: accuratezza e precisione Testing & Dintorni

TECNOLOGIE IN CAMPO

N° 2 - Anno 23 - Giugno 2021

INCHIESTA – Misure per la ripartenza: scenari e opportunità (parte 4a)

ALTRI ARGOMENTI Valutazione della conformità Analisi del rischio nel settore automotive La metrologia e i vantaggi competitivi Ripetibilità: quante misure? La metrologia forense entra nelle aule

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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TUTTO_MISURE Taratura di micro-flussi: Il banco semi-automatico Micro-flow calibration: the semi-automatic bench S. Casinelli, Z. Lazzero

29 A proposito della (spesso sbagliata...) rappresentazione grafica dell’accuratezza e della precisione About the (often wrong...) graphic representation of accuracy and precision S. Shirmohammadi, L. Mari, D. Petri

37 Affidabilità dei dati e valutazione della conformità Data reliability vs conformity assessment Fulvio Giorgi

70 INCHIESTA – Misure per la ripartenza: scenari e opportunità (parte 4) Measures to recover: scenarios and opportunities (part 4) A cura di Massimo Mortarino

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ANNO XXIII N. 02 2021

IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Comunicare scienza (Alessandro Ferrero) 7 Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 11 Il tema: Incertezza e taratura Misure di temperatura con scheda a micro-controllore (A. Carullo, S. Corbellini, A. Vallan) 19 Taratura di micro-flussi: il banco semi-automatico (Z. Lazzero, S. Casinelli) 29 Gli altri temi: Fondamenti A proposito della (spesso sbagliata...) rappresentazione grafica di accuratezza e precisione (S. Shirmohammadi, L. Mari, D. Petri) 37 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 43 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO (a cura di Enrico Silva) 54 La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 55 Testing & dintorni Servizi di prova a misura di nuovi progetti (a cura di Massimo Mortarino) 61 Prove di tipo EN IEC 60079 (ATEX), aree a rischio esplosione (Mirko Martina) 65 Misure e fidatezza Affidabilità dei dati e valutazione della conformità (articolo di Fulvio Giorgi) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) 70 Tecnologie in campo Misure per la ripartenza: scenari e opportunità INCHIESTA: Misure e Prove strumenti per l’innovazione competitiva – Quarta parte 73 Misure e prove per competere: altri casi di successo (a cura di Massimo Mortarino) 85 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2021-2022: eventi in breve 93 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 20 (a cura di Luigi Buglione) 96 Metrologia legale e forense La metrologia entra in aula (a cura di Veronica Scotti) 99 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Carbone e N. Paone) 101 Smart Metrology Ripetibilità: quante misurazioni (articolo di Jean-Michel Pou) (a cura di Annarita Lazzari) 105 Metrologia… per tutti! L’analisi del rischio nel settore automotive (a cura di Michele Lanna) 111 Commenti alle norme: la 17025 17025 – Presentazione dei risultati – Settima parte: Contenuto del documento finale (a cura di Nicola Dell’Arena) 117 Abbiamo letto per voi 119 News 25-51-64-72-80-82-84-100-102-104-106108-112-114-115-116

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.


Alessandro Ferrero

EDITORIALE

Comunicare scienza

Communicating science Cari Lettori, sembra che, grazie in parte all’effetto della campagna vaccinale e in parte all’aiuto del generale Estate, si inizi a intravvedere una luce in fondo al tunnel della pandemia da Covid-19. Sperando quindi che l’uscita sia davvero finalmente in vista, si può iniziare a riflettere su alcuni aspetti critici di tematiche a noi vicine, evidenziati da questo anno e mezzo di crisi. Uno di questi aspetti riguarda quanto sia difficile comunicare scienza, soprattutto al di fuori della comunità scientifica. Temo che, finora, si sia dato per scontato il lento maturare, all’interno della comunità scientifica, delle nuove teorie e, anche quando queste portano a risultati fruibili da tutti, l’inutilità di comunicarne i dettagli al grande pubblico limitandosi, al massimo, alle “istruzioni per l’uso”. È una visione molto pragmatica, forse figlia della difficoltà di esprimere concetti spesso astrusi semplificandoli senza troppo sacrificare il rigore scientifico, in modo da renderli comprensibili anche a chi non possiede il bagaglio di conoscenze matematiche e, più in generale, scientifiche necessarie per metabolizzarli. La storia del pensiero scientifico e di come questo sia diventato, in un tempo più o meno lungo, parte del bagaglio culturale comune sembra avallare questa visione. Se a questo si aggiunge che le nozioni scientifiche non rappresentano il punto di forza delle conoscenze della popolazione italiana (e non solo), ben si comprende come la difficoltà di comunicare scienza sia tale da scoraggiarne financo i tentativi. Poi arrivano eventi improvvisi e imprevisti, che fanno nascere domande a cui solo la scienza, nell’immediato, può tentare di dare risposta. Il problema è che se la risposta non viene compresa, non solo le conseguenze dell’evento infausto rischiano di aggravarsi, ma vemgono pericolosamente minate la fiducia nella scienza e la credibilità della comunità scientifica. Una prima avvisaglia si è avuta nel 2006, con il terremoto de L’Aquila, in cui la Commissione Grandi Rischi, composta in gran parte da scienziati, finì sotto processo e fu condannata (salvo poi vedere quasi tutti i suoi componenti assolti in appello) per non aver saputo comunicare il rischio che un terremoto si verificasse, e non per non averlo saputo predire, come ha molto bene spiegato Veronica Scotti in questo apprezzato articolo dell’IEEE Instrumentation and Measurement Magazine. La pandemia, con la sua globalità, non ha fatto altro che amplificare il problema e le giuste aspettative della popolazione. Ancora una volta si chiedevano alla comunità scientifica spiegazioni sulla malattia, indicazioni chiare sui comportamenti da seguire e, sperabilmente, previsioni su come e quando se ne sarebbe usciti. Ho volutamente scritto “indicazioni chiare” e non certe, come molti avreb-

bero sperato, perché proprio qui sta, secondo me, il nodo centrale di una comunicazione incapace di comunicare. È ovvio, soprattutto a noi che ci occupiamo di metrologia, che la certezza non esiste e che siamo condannati ad avere a che fare con l’incertezza. Ma non è altrettanto noto (anzi, è probabilmente del tutto ignoto), né al grande pubblico né ai decisori a cui quelle risposte andavano indirizzate. Cosa in realtà è successo è sotto gli occhi di tutti: spiegazioni confuse, previsioni violentemente contrastanti, indicazioni spesso contraddittorie. Perfino sui vaccini, che stanno dimostrando con i fatti la loro efficacia (che, ahimè, non significa totale assenza di controindicazioni), si sono avute indicazioni contraddittorie e disorientanti con il solo effetto di ritardare somministrazioni già in forte ritardo. Non me la sento di associarmi al coro di quelli che accusano di incompetenza gli scienziati (in larga parte virologi) intervenuti nel dibattito. Abituati a discutere le proprie teorie in consessi scientifici, dove si progredisce grazie alla diversità di vedute e le diverse posizioni vengono validate sulla base degli esperimenti eseguiti e ripetuti, e dove, in presenza di grande incertezza sui possibili scenari, si è portati a seguire le proprie inclinazioni nel privilegiare l’uno o l’altro scenario, ci si è probabilmente dimenticati che l’uditorio non parlava lo stesso linguaggio e non era in grado di interpretare le singole posizioni come raffigurazioni di eventi probabili (ma di cui si è colpevolmente omesso di stimare la probabilità) o, addirittura, come worst case scenario. Il guaio è che chi ascoltava ha interpretato le diverse posizioni come incapacità di dare risposte chiare e plausibili, ha perso fiducia nei singoli e, ciò che è peggio, nei risultati scientifici. Sorprende l’incapacità di immedesimarsi in chi ascolta (soprattutto quando ad ascoltare è un pubblico vasto ed eterogeneo) e di comunicare i concetti essenziali e importanti in modo elementare, tralasciando interpretazioni personali troppo spinte, utilissime in una discussione scientifica, ma altrove assai dannose. Sorprende soprattutto che siano caduti in questa trappola anche coloro che, in quanto docenti, dovrebbero aver imparato come trasferire concetti complessi in modo chiaro ed efficiente. Chissà se avremo imparato la lezione e imparato che le conoscenze da sole servono a poco se non si è in grado di trasmetterle con competenza, chiarezza e, soprattutto, con l’onestà intellettuale di distinguere, dichiarandolo, ciò che è un proprio punto di vista da ciò che viceversa risulta dalle conoscenze consolidate e dai dati sperimentali. Speriamo di non dover attendere la prossima catastrofe per verificarlo, perché se così fosse il rischio di un nuovo Medio Evo potrebbe non essere così remoto. Le buone misure sono un ottimo strumento per esorcizzarlo. Buona lettura! Alessandro Ferrero

(alessandro.ferrero@polimi.it)

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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement scienceand instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure.

CREDIBILITÀ DELLE MISURE IN OTTICA DI INDUSTRIA 4.0

Entra nel vivo il progetto di ricerca di IQC, in collaborazione con l’Università de L’Aquila, che mira a sviluppare una metodologia per la qualità delle misure e per una percezione della loro credibilità anche dagli utilizzatori finali, pur non esperti metrologi Il primo report del MISE (luglio 2018), circa le attese da parte delle imprese riguardo agli investimenti e al piano incentivi previsti nell’ambito del programma d’innovazione Industria 4.0, fu svolto intervistando circa 23.000 imprese, grandi, medie e piccole. Analizzandolo spicca il dato che colloca “miglioramento della qualità e minimizzazione degli errori” al primo posto (con il 63,4% di media) tra gli obiettivi attesi dalle imprese di ogni ordine e grandezza. In effetti, le nuove tecnologie digitali permettono di realizzare sistemi capaci di misurare in maniera innovativa molte grandezze, monitorare parametri e postazioni di misura, precedentemente irraggiungibili, grazie alla miniaturizzazione. Ciò significa che i processi produttivi possono essere controllati in modo continuo e che eventuali deviazioni dai parametri riferibili al processo qualificato permettono interventi correttivi, con enormi vantaggi in termini di prevenzione, velocità e ridu-

zione significativa di scarti. L’IOT (Internet Of Things) diventa l’IOP (Internet Of Processes) grazie all’interconnessione di macchine e impianti all’interno delle aziende. L’entità del flusso informativo va rapidamente aumentando e porta a procedure automatiche di controllo e validazione, l’uomo perde sempre più la percezione di governo dei processi, che viene sempre più affidato a sistemi informativi evoluti. Per garantire che tutto sia sotto controllo occorre sviluppare capacità di analisi e sintesi delle informazioni (big data) e di gestione sicura delle informazioni. Nei contesti più esigenti interessati da aspetti di sicurezza e affidabilità di dati e informazioni, ma anche quando tali informazioni escono dal perimetro aziendale diventando disponibili a comunità più ampie (clienti/fornitori/ecc.), occorre valutare modelli di governance dell’information security (Cyber Security) per gestire i rischi connessi alla perdita di dati. Si prospetta sempre più con maggiore irruenza la tecnologia Blockchain, integrabile nella sfera della sicurezza informatica in ambito automazione industriale, per garantire affidabilità e immutabilità dei dati di misura e di processo rilevati lungo linee e impianti di produzione. Queste importanti evoluzioni tecnologiche confermano la necessità di una parallela evoluzione delle conoscenze dei tecnici. Progettisti e operatori sono chiamati a interfacciarsi efficacemente

e correttamente con le nuove architetture e modalità di gestione di sistemi di rilevazione a cosiddetta “intelligenza diffusa” ed è essenziale concentrare il massimo impegno sul sostegno della loro crescita professionale. Ciò portò IQC a ritenere che la 4a rivoluzione industriale stesse correndo verso l’innovazione delle nuove tecnologie, ma rischiando di trascurare un aspetto basilare: la qualità della misura nel punto di rilevazione, ancor prima che essa venga trasferita, elaborata, analizzata. Per questa ragione IQC volle discuterne in occasione dell’evento “Affidabilità e Sicurezza nell’automazione dei processi di misura nell’industria 4.0“, che organizzò il 4 luglio 2019 presso la sede bolognese di Confindustria Emilia Centro. Il Progetto Quell’evento fu occasione di scambi informativi a livello nazionale e internazionale per verificare lo stato dell’arte in termini di analisi delle problematiche, possibili soluzioni e lo stato di evoluzione normativo (ambito UNI e ISO). Le informazioni che furono raccolte da IQC portarono alla decisione di avviare un percorso di ricerca in collaborazione con il Gruppo di Misure Meccaniche e Termiche (Responsabile Prof. Giulio D’Emilia) – Università de L’Aquila per affrontare il complesso tema delle misure digitali. I primi risultati hanno prodotto un riscontro di interesse da parte di UNI e di ISO attivando ballottaggi che hanno portato alla necessità di avviare un programma di revisione della ISO 10012 e di altre norme a essa collegate. In ambito UNI/CT 016/GL 03 “Tecniche di supporto” è stato approvato il position paper dell’Italia quale contributo al progetto di revisione ISO. IQC ha rinnovato e potenziato l’attività T_M

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PCB® Piezotronics sviluppa soluzioni per effettuare misure a bassa frequenza, a livelli micro-g con accelerometri piezoelettrici ICP®. Grazie a questa tecnologia, i dati di integrità strutturale pos-sono essere acquisiti tramite una campagna di misure e in tempo reale. Questi accelerometri ad alta risoluzione vengono tipicatipica installati passerelle, mente instal lati in modo permanente su ponti, passerel le, DXWRVWUDGH HGLğFL H DOWUH JUDQGL VWUXWWXUH OH LQIRUPD]LRQL raccolte aiutano gli ingegneri a valutare l‘integrità l‘integrità struttustrutturale così da avere un chiaro quadro delle delle condizioni in cui versa la struttura sotte test. Questo tipo di manutenzione preventiva è utile poichè, dal trend dei dati acquisiti, si può valutare la necessità di interinterYHQWR SULPD FKH VL YHULğFKL XQD VLWXD]LRQH SRWHQ]LDOPHQWH YHQWR SULPD FKH VL YHULğFKL XQD VLWXD]LRQH SRWHQ]LDOPHQWH FDWDVWURğFD

Prove strutturali dinamiche di ponti e fondamenta GL HGLğFL

Monitoraggio di macchinari soggetti a vibrazioni a bassa frequenza

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N. 02 2021

COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

di ricerca con l’Università de L’Aquila essendo prevista l’ediche da gennaio 2021 entrerà nella zione del 2020, l’evenpiena operatività. to non è stato minimaIl progetto mira a sviluppare una metomente toccato dalla dologia per la qualità delle misure e pandemia. per una percezione di credibilità delle Il problema si è posto stesse anche dagli utilizzatori finali, per l’edizione del 2021, pur non esperti metrologi. prevista a Lione dal 6 al Tra gli obiettivi della ricerca vi è la vo9 settembre: rischiare di lontà di analizzare i processi di progettenerlo in presenza, cotazione, realizzazione e gestione delle me si è sempre fatto, o misure, in un contesto tipico dell’induvirare più prudentemenstria connessa e digitale, in cui i diversi te verso una soluzione Figura 2 – Diagramma di flusso per avere strumenti di supporto alla garanzia di virtuale, come quasi tutti informazioni affidabili dai dati di misurazione tipo metrologico, di tipo tecnologico, gli altri eventi del settore di tipo cybersecurity, delle misure venhanno fatto e continuagano integrati e non semplicemente so- tenendo conto delle molteplici situazioni no a fare, rischiando però di perdere vrapposti, come normalmente si fa nel- e posizioni lungo il flusso dei dati in cui tutti i vantaggi di scambi di idee e inforaccessi fraudolenti potrebbero av- mazioni che solo un contatto umano le attuali applicazioni. venire. La sinergia di diretto può garantire? questi due step è intesa Julie Voyer, direttrice della fiera, come elemento fondante non ha avuto dubbi: confidando nelrispetto non solo alla l’efficacia della campagna vaccinale qualità del dato, ma an- nel limitare la diffusione del virus nella che alla sua credibilità. seconda metà del 2021, ha puntato decisamente sulla presenza, facendo Partner attuali: di questo evento il primo grande evenUNIVAQ, Schneider E- to in presenza post lock-down. lectric, ANFIA, UNI, Oltre al Congresso Internazionale di METRIX. Metrologia, all’interno della fiera sarà presente anche l’evento Global InPubblicazioni a oggi: dustrie, dando così ai partecipanti la IEEE Instrumentation possibilità di muoversi liberamente da & Measurement Ma- un evento all’altro e avere un quadro gazine. complessivo, come ci dice la direttrice in questa intervista rilasciata a Figura 1 – Sviluppo di tecniche di taratura Per informazioni sul Contrôles, Essais, Mesures, delle esidi Digital MEMS nel Laboratorio Misure progetto, genze di metrologia nell’industria e, CLICCA QUI. allo stesso tempo, delle soluzioni di miUn primo impegno sarà sicuramente la sura per i vari settori dell’industria. valenza metrologica del dato di misura, Probabilmente i numeri non saranno per mezzo di corrette procedure di misu- MEASUREMENT WORLD 2021 quelli dell’ultima edizione pre pandera e di gestione della strumentazione RIPARTE IN PRESENZA mia, ma la risposta di espositori e visi(anche di tipo low-cost, embedded e distatori è stata decisamente positiva e, se tribuita) in modo che sia garantita la tara- Measurement World è una delle la situazione sanitaria continuerà a tura degli strumenti di interesse, la garan- più prestigiose fiere internazionali migliorare, come si è portati cautamenzia della riferibilità delle misure e un’asse- nell’ambito della Metrologia, delle te a sperare, M.me Voyer avrà vinto la verazione dell’incertezza di misura, utile Misure e del Testing. Con cadenza sfida che ha coraggiosamente accettaa tenere sotto controllo le condizioni biennale, si tiene in Francia in partena- to e l’evento sarà un primo importante riato con il Congresso Interna- passo avanti verso il ritorno alla normaambientali e i fenomeni di disturbo. La messa a punto delle procedure di cui zionale di Metrologia, anch’esso lità. sopra terra conto delle opportunità offer- biennale, che giunge, quest’anno alla te dalla successiva applicazione di tec- sua ventesima edizione. nologie (block chain, Cyber, IA, Bigda- Nel settembre 2019 si è tenuto a Parigi ta, ecc.), attraverso le quali garantire su una superficie espositiva di 6.000 invariabilità del dato ottenuto nel tempo m2, con più di 250 espositori e 4.000 e inaccessibilità ai dati “sensibili”, visitatori nei 4 giorni di durata. Non T_M  13


Competenza e know-how specifico nella meccanica di precisione da oltre 60 anni. Tamburini affronta con te tutte le fasi dello sviluppo del prodotto con un servizio su misura per ogni progetto. Garantiamo la soluzione ottimale per tutte le esigenze produttive grazie

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LAT N° 079


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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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Via G. Pastore. 6 - 25080 Mazzano(BS) Tel: 030/2791033 | Fax: 030/2594494 Web: www.tamburinigroup.it E-mail: info@tamburinigroup.it

TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE In Tamburini, la precisione è tutto. Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto ed un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa. Il Laboratorio Metrologico di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizio di taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”, secondo tabella pubblicata sul sito www.accredia.it. I certificati emessi dal laboratorio ACCREDIA garantiscono la riferibilità metrologica per gli strumenti e i campioni usati nei processi di misurazione attuati dalle aziende che operano in termini di “garanzia della qualità”. Tamburini produce calibri lisci e filettati, sia standard secondo le normative vigenti, e speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo considerando le quote di filettatura e le dimensioni di ingombro. La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali vengono realizzati calibri con acciai specifici secondo le richieste del cliente. E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni. Inoltre a richiesta può essere rilasciato il Rapporto di Taratura o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato. Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.

La nostra missione: essere precisi. Dalla produzione al controllo. T_M  15


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Strada del Portone, 113 10095 Grugliasco (TO) – ITALY Tel. 011/4025 111 E-mail: commerciale.it.mi@hexagon.com Web: www.hexagonmi.com Persona da contattare: Levio Valetti Hexagon è il gruppo leader mondiale nel settore dei sensori, dei software e delle soluzioni autonome. Ci stiamo avvalendo dei dati per aumentare l’efficienza, la produttività e la qualità nell’ambito delle applicazioni per l’industria, la produzione, le infrastrutture, la sicurezza e la mobilità. Le nostre tecnologie stanno modellando gli ecosistemi urbani e produttivi per renderli sempre più connessi e autonomi, garantendo un futuro scalabile e sostenibile. La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon fornisce soluzioni che utilizzano i dati derivanti dalla progettazione e

dall’ingegneria, dalla metrologia e dalla produzione, per rendere l’impresa manifatturiera più intelligente. L’organizzazione commerciale e di supporto tecnico di Hexagon Italia opera con sedi e personale distribuiti sul territorio nazionale per garantire la massima efficienza e rapidità d’intervento locale. La competenza e la pluriennale esperienza del personale di vendita su tutti i prodotti del gruppo sono ulteriormente arricchite dal supporto di tecnici specializzati in grado di eseguire studi applicativi, dimostrazioni e realizzazione di sistemi speciali e integrati.

Vi invitiamo quindi a contattarci per ogni necessità e informazione sia in modo diretto verso i vostri abituali interlocutori che al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pagina webcc.it.hexagonmi.com o al numero 011/4025555. Seguiteci su tutti i nostri canali di comunicazione e, per una informazione continua, iscrivetevi alla nostra newsletter Hexagon: un solo fornitore per soluzioni complete di progettazione, simulazione, CAD/CAM, controllo dimensionale e analisi di processo. Per maggiori informazione visitate hexagonmi.com T_M  17


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Via Risorgimento 3 – Oggiona con S. Stefano (VA) Tel. 0331/212312 – Fax 0331/219778 E-mail: segreteria@cogobilance.it Web: www.cogobilance.it Persona da contattare: Fabio Martignoni

Cogo Bilance è dal 1870 leader nel settore della pesatura e del dosaggio industriale con i marchi Buroni Opessi, Quadrelli, Laveggio, Iemmegi. Progettiamo produciamo e installiamo sia impianti standard quali pese a ponte, piattaforme di pesatura, indicatori di peso, celle di carico, dinamometri, contapezzi, bilance, impianti di dosaggio, sia realizzati su specifiche del cliente, sia hardware che software. Realizziamo impianti di controllo accessi negli stabilimenti e nei singoli reparti, sia per quanto riguarda mezzi pesanti sia per mezzi leggeri e persone fisiche, per garantire la sicurezza delle persone e il controllo puntuale della movimentazione delle merci. Eseguiamo tarature di impianti di pesatura e dosaggio e disponiamo delle autorizzazioni necessarie per eseguire le verifiche periodiche legali con il nostro laboratorio metrologico. Siamo certificati ISO 9001-2015 e nel giugno 2020 il nostro laboratorio metrologico ha ottenuto da Accredia l’accreditamento come Centro LAT n° 292.

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s

INCERTEZZA E TARATURA

IL TEMA

A. Carullo, S. Corbellini, A. Vallan

Misura di temperatura con scheda a micro-controllore Stima dell’incertezza con l’approccio GUM

TEMPERATURE MEASUREMENT WITH A MICRO-CONTROLLER BASED BOARD The paper refers to the measurement of the temperature in a climatic chamber through a measuring chain that includes a Resistive Temperature Detector (RTD), a simple conditioning circuitry and a low-cost commercial micro-controller based board. The advantages that are related to the characterization of the Analogue-to-Digital Converter internal to the board and the implementation of a dithering technique are highlighted. The measurement uncertainty is evaluated according to the GUM framework. The content of this paper is the Italian version of a contribution to the EMPIR Project 17NRM05 “Examples of Measurement Uncertainty Evaluation” (EMUE). RIASSUNTO In questa memoria è descritto un sistema di misura della temperatura all’interno di una camera climatica basato su un sensore resistivo (RTD), un semplice circuito di condizionamento e una scheda commerciale a micro-controllore a basso costo. L’incertezza di misura della temperatura è valutata secondo l’approccio GUM, mettendo in evidenza i vantaggi derivanti dalla caratterizzazione del convertitore Analogico/Digitale interno alla scheda e dall’utilizzo di una tecnica di dithering. Il contenuto della memoria è la versione in Italiano di un contributo al progetto EMPIR 17NRM05 “Examples of Measurement Uncertainty Evaluation” (EMUE).

a micro-controllore. Lo schema completo del circuito di misura è mostrato nella Fig. 1, dove R è la resistenza del sensore e RF è un resistore fisso di valore noto. L’ADC ha un campo di misura unipolare e la sua tensione di riferimento VFR è impostata al valore della tensione VS (valore nominale 5 V) che alimenta il divisore resistivo, ottenendo così una misura raziometrica. Le principali caratteristiche dell’ADC sono elencate di seguito: – massima frequenza di campionamento: fs,max = 76,9 kSa/s; – risoluzione: Nb = 10 bit (8 bit se fs > 15 kSa/s); – non linearità integrale: INL = ± 0,5 LSB; – errore totale (Total Unadjusted Error): TUE = ± 2 LSB; – resistenza d’ingresso: RIN = 100 MΩ.

DEFINIZIONE DEL MISURANDO E MODELLO DI MISURA

La grandezza in misura è la temperatura all’interno di una camera climatica, che è programmata per eseguire cicli termici nel campo compreso tra 10 °C e 70 °C con un tasso massimo di variazione pari a 1 °C/s. I principali requisiti di misura Figura 1 – Il sistema di misura sono un’incertezza tipo di 2,0 °C e una risoluzione di 0,4 °C. della temperatura tramite sensore Pt100 La temperatura è rilevata mediante un sensore resistivo al platino (Pt100), la cui funzione ingresso/uscita è rappresentata dall’equazione di Calendar-Van Dusen [1]: Il valore del resistore RF è stato scelto tenendo conto della sensibilità Sθ della (1) tensione di uscita V rispetto allaVF tempeF ratura θ e dell’autoriscaldamento del dove R0 = 100 Ω, A = 3,9083×10-3 (°C)-1, B = -5,775×10-7 (°C)-2. sensore Pt100. La tensione VF del circuito di Fig. 1 è facilmente ottenuta come: Il dispositivo disponibile è un sensore a 4 fili in classe A [1], che è caratterizzato da una costante di tempo t = 0,1 s, una resistenza termica di 20 °C/W, un campo di misura da -30 °C a +300 °C e un massimo errore ammesso espresso (3) dalla seguente relazione:

ߜߠௌ ൌ േሺͲǡͳͷ ൅ ͲǡͲͲʹ ‫ ڄ‬ȁߠȁሻ᩸°

(2)

Le variazioni di resistenza del sensore sono convertite in un segnale di tensione Politecnico di Torino, Dip. Elettronica mediante un semplice divisore resistivo e il segnale risultante è convertito in codi- e Telecomunicazioni ce numerico da un convertitore Analogico-Digitale (ADC) interno a una scheda alessio.carullo@polito.it T_M

N.

2/21  19


02 N. 03 ;2021 2016

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IL TEMA

per cui la sensibilità SθVF risulta pari a: (4) L’espressione (4) evidenzia che un’elevata sensibilità può essere ottenuta con un valore elevato di tensione di alimentazione VS, ma questo valore è limitato dall’autoriscaldamento del sensore. Inoltre il secondo termine dell’espressione (4) ha il suo valore massimo quando RF = R0, suggerendo quindi l’utilizzo di un resistore fisso di valore nominale pari a 100 Ω. In questa condizione, la massima tensione VS che rende trascurabile l’autoriscaldamento è pari a 1 V e la corrispondente sensibilità è di circa -0,8 mV/°C. Tuttavia, tenuto conto che la tensione VS ha un valore nominale di 5 V, un’altra possibile scelta consiste nell’utilizzo di un resistore RF di valore superiore a R. In questo caso si è deciso per un resistore RF di valore nominale pari a 1 kΩ e incertezza tipo relativa ur(RF) = 1×10-3, che permette di ottenere una sensibilità pari a circa -1,6 mV/°C, quindi doppia rispetto al caso precedente. Tenendo conto della resistenza termica del sensore (20 °C/W), si ricava che il contributo dovuto all’autoriscaldamento del sensore è pari a circa 0,04 °C, che risulta trascurabile in tutto il campo di misura, essendo inferiore a ¼ dell’incertezza propria del sensore fornita dall’espressione (2). A questo punto è possibile scrivere la relazione ingresso (temperatura θ) / uscita (codice Dout) dell’intera catena di misura:

L’ultimo contributo dipende dagli errori di fuori zero (Eoff) e di guadagno (EG) dell’ADC, dalla sua non linearità integrale (INL) e dall’errore di quantizzazione (Eq). Se l’ADC è usato senza eseguire alcuna caratterizzazione preliminare, l’errore totale fornito dal costruttore (TUE = ± 2 LSB) è considerato una stima affidabile dell’effetto degli errori Eoff, EG e INL. Per quanto riguarda l’errore di quantizzazione Eq, se il modello di misura (7) è implementato a partire da letture singole all’uscita dell’ADC, il suo valore è compreso nell’intervallo da -0,5 LSB a +0,5 LSB. Il coefficiente di sensibilità della temperatura θ rispetto al codice Dout può essere ricavato a partire dall’espressione (7): (8)

che ha l’andamento riportato nella Fig. 2 per le due possibili configurazioni dell’ADC, ossia Nb = 10 per frequenze di campionamento fs £ 15 kSa/s (linea blu) e Nb = 8 per fs > 15 kSa/s (linea rossa). Vista l’elevata differenza, è necessario definire la configurazione dell’ADC prima di procedere con la valutazione dell’incertezza. Tenuto conto del tasso massimo di variazione della temperatura in misura, che è di 1 °C/s, e del requisito di risoluzione, che è pari a 0,4 °C, la minima frequenza di campionamento è ottenuta come:

(5)

݂ௌǡ௠௜௡ ൌ e poiché Vq = Vs/2Nb, l’espressione (5) diventa: (6) che è indipendente dalla tensione Vs (misura raziometrica) che non rappresenta quindi un contributo d’incertezza per la misura della temperatura. Invertendo l’espressione (6) si ricava infine la funzione di taratura del sistema analizzato (relazione uscita/ingresso), che rappresenta il modello di misura implementato nel firmware del micro-controllore:

°ి ౩

ଵ᩸

଴ǡସ᩸°େ᩸

(9)

ൌ ʹǡͷ Ȁ

L’ADC può quindi essere configurato con una frequenza di campionamento inferiore a 15 kSa/s, sfruttando così la sua migliore risoluzione, ossia Nb = 10.

(7)

VALUTAZIONE DELL’INCERTEZZA

Il modello di misura (7) evidenzia i principali contributi d’incertezza, che sono: – incertezza del sensore, ottenuta mediante l’espressione (2); – tolleranza del resistore RF; – incertezza del codice Dout all’uscita dell’ADC. T_M  20

Figura 2 – Il coefficiente di sensibilità della temperatura rispetto a Dout.


IL TEMA

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N. 02 ; 2021

Si osservi tuttavia che, nella modalità a lettura singola, la risoluzione dell’ADC è ΔDout = 1 LSB, corrispondente a una risoluzione di misura pari a: ஽

߂ߠ ൌ ܵఏ ೚ೠ೟ ‫ܦ߂ ڄ‬௢௨௧ ൎ ͵᩸°

(10)

che non permette di soddisfare il requisito di risoluzione. Inoltre, visto l’errore totale dell’ADC (±2 LSB), non è neanche possibile soddisfare il requisito d’incertezza tipo (2 °C). Il sistema proposto sembra quindi non adatto ai requisiti di misura se è utilizzato “as is”, ossia facendo riferimento al massimo errore ammesso fornito dal costruttore e con la risoluzione corrispondente a un metodo a lettura singola. Un’opportuna caratterizzazione dell’ADC può tuttavia compensare gli errori di fuori zero e di guadagno dell’ADC, mentre la risoluzione può essere ridotta ricorrendo a un metodo a letture ripetute. Riguardo alla caratterizzazione dell’ADC, si ricorre a una procedura a due passi che permette di valutare l’errore di fuori zero Doff e l’effettivo passo di quantizzazione Vq,act. Il primo passo (parte a sinistra della Fig. 3) richiede semplicemente l’applicazione di un corto circuito all’ingresso dell’ADC e la lettura del corrispondente codice di uscita1, che rappresenta la stima dell’errore di fuori zero Doff. Nel secondo passo (parte a destra della figura 3) si applica una tensione nota V1 all’ingresso dell’ADC, si acquisisce il corrispondente codice di uscita D1, quindi si valuta il passo di quantizzazione dell’ADC come Vq,act = V1/D1. Al fine di mantenere i vantaggi della misura raziometrica, la tensione V1 è ottenuta attraverso un partitore resistivo (R1 e R2 in Fig. 3) alimentato dalla tensione VS. Inoltre il valore nominale dei due resistori è scelto in modo da ottenere una tensione V1 molto simile alla tensione VF, ossia R1 = 10 kΩ e R2 = 1 kΩ. In queste condizioni, l’effettivo passo di quantizzazione dell’ADC può essere scritto come: (11) La nuova relazione ingresso/uscita della catena di misura dopo la caratterizzazione diventa2:

(12)

Invertendo la relazione (12) si ottiene infine la funzione di taratura del sistema dopo la caratterizzazione dell’ADC:

Figura 3 – I due passi della caratterizzazione dell’ADC

Nel nuovo modello di misura (13), i contributi d’incertezza legati al sensore e al resistore fisso RF rimangono inalterati, compaiono i nuovi termini K, Doff e D1, mentre per il termine Dout dev’essere preso in considerazione il contributo d’incertezza legato al parametro INL dell’ADC. Per quanto riguarda il termine K (valore nominale pari a 1,1), se i due resistori R1 e R2 sono noti con un’incertezza tipo relativa pari a ur(R1) = ur(R2) = 1×10-3, si può ricavare facilmente l’incertezza tipo assoluta del termine K 3, che risulta pari a u(K) ≈ 1,4×10-4. L’incertezza dei termini Doff e D1 ottenuti durante la caratterizzazione dell’ADC dipende dalla risoluzione e dalla ripetibilità. La risoluzione dell’ADC è inoltre un contributo d’incertezza del termine Dout e, come mostrato in precedenza, il valore di 1 LSB non permette di soddisfare i requisiti di risoluzione e incertezza della misura di temperatura. Al fine di ridurre il valore di risoluzione dell’ADC, si propone l’utilizzo di una tecnica di dithering, basata sulla stima del valore medio di una serie di letture ripetute. L’efficacia di tale tecnica è legata al numero M di letture ripetute acquisite e alle caratteristiche del rumore sovrapposto al segnale in misura [2]. Il rumore dev’essere caratterizzato da un valore medio nullo, in modo da non polarizzare il segnale campionato, e da una deviazione tipo dello stesso ordine di grandezza del passo di quantizzazione Vq dell’ADC. La tecnica proposta richiede, in pratica, di sovracampionare il segnale in misura, ossia configurare l’ADC a una frequenza di campionamento molto più alta del limite di Nyquist. Si deve tuttavia tenere conto della minima frequenza di campionamento individuata, che è 2,5 Sa/s dall’espressione (9), per ricavare il numero massimo di letture ripetute che possono essere acquisite e mediate. Nel caso in esame, l’ADC interno alla scheda a micro-controllore è configurato con una frequenza di campionamento di circa 10 kSa/s, per cui il numero massimo di campioni che può essere acquisito e mediato su un intervallo di tempo di 0,4 s è M = 4.000. Nel caso di rumore sovrapposto al segnale in misura caratterizzato da valore medio nullo, distribuzione normale e deviazione tipo σn, il numero di bit di risoluzione dell’ADC è aumentato di una quantità N+b che può essere espressa come4:

(13) (14) dove K = 1+ R2/R1. T_M  21


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Riflessioni

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L’AZIENDA Luchsinger opera nel campo delle tecnologie di misura per la ricerca e l’industria distribuendo strumenti e soluzioni di importanti aziende internazionali. In supporto alla vendita, offre una consulenza tecnica altamente specializzata e diffonde la propria cultura tecnologica attraverso corsi, webinar e seminari. L’ampia offerta di tecnologie di misura comprende: Estensimetri per l’analisi sperimentale delle sollecitazioni e per la realizzazione di trasduttori, accessori selezionati per garantire installazioni estensimetriche della massima qualità e sistemi di acquisizione dati di Micro-Measurements. Sensori laser, induttivi, capacitivi e confocali ad alta precisione. L’azienda partner Micro-Epsilon è specializzata nelle tecnologie di misura dello spostamento, distanza e posizione senza-contatto. Pirometri, termocamere, termoscanner e sensori di temperatura a infrarossi. Optris sviluppa tecnologie di misura della temperatura senza-contatto e offre soluzioni dedicate per diversi settori industriali. Accelerometri per testing e industriali, celle di carico piezoelettriche, vibrometri e martelli strumentati. Dytran Instruments è un’azienda americana specializzata nello sviluppo e nella produzione di sensori piezoelettrici e MEMS per misure dinamiche di accelerazione, vibrazioni, forza e pressione. Sensori di pressione e vuoto, barometri, sensori dedicati ai settori del condizionamento e riscaldamento aria (HVAC/R), sensori per il Test&Measurement o dedicati al settore sanitario/farmaceutico di Setra. Dinamometri, banchi dinamometrici e indicatori per sensori intercambiabili di forza e coppia dell’azienda statunitense Mark-10. ALCUNE NOVITÀ – Sensori laser ad alte prestazioni optoNCDT 1750: raggiunge velocità di misura fino a 7.5 kHz, in campi di misura da 2 a 750 mm. L’esclusiva funzione Advanced Real Time Surface Compensation (A-RTSC) garantisce misure affidabili su un’ampia gamma di materiali, colori e superfici. – Termocamera compatta ad alta sensibilità PI450i: ha una sensibilità termica di 80 mK (NETD) che le permette d’identificare le più piccole differenze di temperatura in un campo di misura da -20 a 900 °C. Il pacchetto software di analisi e sviluppo (SDK) e il software PIX Connect sono inclusi. – Sistema di acquisizione dati System 7100: strumento a elevato numero di canali dedicato principalmente alla misura delle deformazioni. I canali estensimetrici accettano configurazioni a quarto, mezzo e ponte intero, con completamento ponte per estensimetri da 120, 350 e 1000 Ohm.


N. 02 ; 2021 Nell’ipotesi di valore unitario del rapporto (σn/Vq), la precedente espressione indica un aumento dei bit di risoluzione pari a circa 2 bit e 3 bit, nel caso di numero di campioni pari rispettivamente a 200 e 800. Nel sistema di misura proposto, la tecnica di dithering è applicata sfruttando il rumore dei circuiti interni del microcontrollore. La deviazione tipo del rumore è stata valutata durante la caratterizzazione degli errori di fuori zero e di guadagno dell’ADC. La Fig. 4 si riferisce all’acquisizione di 1.000 letture ripetute del codice D1 (secondo passo della caratterizzazione dell’ADC di Fig. 3), dalle quali è stata valutata la deviazione tipo σn+eq = 0,87 LSB dei campioni all’uscita dell’ADC, che include sia il contributo del rumore n sia il rumore di quantizzazione eq. Poiché il rumore di quantizzazione è caratterizzato da una deviazione tipo σeq = 1/(12)1/2 LSB, la deviazione tipo σn del rumore può essere valutata come:

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IL TEMA

pari, rispettivamente, a D1,mean = 931,87 LSB e σD1 = u(D1) ≈ 0,09 LSB. Durante il primo passo di caratterizzazione dell’ADC, il valore medio del parametro Doff è stato valutato pari a 1,00 LSB con un’incertezza tipo u(Doff) ≈ 0,09 LSB.

(15) Il valore del rapporto (σn/Vq) pari a 0,82 indica quindi un effetto significativo della tecnica di dithering sull’aumento dei bit di risoluzione dell’ADC.

Figura 5 – Caratterizzazione dell’errore di guadagno dell’ADC n ella modalità free-running (media di gruppi di 200 campioni)

A partire dal modello di misura (13), dove il parametro Dout è ottenuto come valore medio di 200 letture ripetute, l’incertezza tipo della misura di temperatura è valutata nell’ipotesi di correlazione trascurabile tra le variabili aleatorie RF, K, Doff, D1, Dout e i parametri del sensore Pt100 come:

(16) dove: (17) Figura 4 – Caratterizzazione dell’errore di guadagno dell’ADC nella modalità di conversione singola

Dopo aver impostato la frequenza di campionamento dell’ADC a circa5 9615 Sa/s, sono stati acquisiti e mediati 1.000 gruppi di 200 campioni ciascuno, ottenendo i valori riportati in Fig. 5 durante la caratterizzazione dell’errore di guadagno dell’ADC. Il risultato ottenuto mostra che mediando 200 letture ripetute si riesce a ridurre la risoluzione dell’ADC fino a circa 0,1 LSB, che corrisponde a una risoluzione in temperatura di circa 0,3 °C. Il valore medio e lo scarto tipo sperimentale del parametro D1 sono risultati

(18)

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02 N. 03 ;2021 2016

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IL TEMA

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RISULTATI DI MISURA

Le incertezze tipo assolute delle grandezze d’ingresso sono riassunte nel seguito: – u(RF) = 1 Ω – u(K) = 1,4×10-4 – u(Doff) = u(D1) = 0,09 LSB Per quanto riguarda il codice di uscita Dout dell’ADC, ottenuto come media di 200 letture ripetute, i principali contributi d’incertezza sono quelli legati alla non linearità integrale (INL) dell’ADC e allo scarto tipo σDout delle letture acquisite. Il primo contributo, dichiarato dal costruttore come massimo errore ammesso pari a ±0,5 LSB, è associato a una distribuzione di probabilità uniforme, per cui la corrispondente incertezza tipo è ottenuta come:

Figura 6 – Valore numerico delle varianze legate ai contributi d’incertezza identificati

(21) Lo scarto tipo σDout è valutato pari allo stesso valore ottenuto durante la caratterizzazione dell’ADC, ossia 0,09 LSB, per cui l’incertezza tipo u(Dout) risulta pari a: (22)

Il contributo dovuto alla classe del sensore è valutato a partire dal massimo errore ammesso espresso dalla relazione (2) e assumendo anche in questo caso una distribuzione di probabilità uniforme: (23) I diversi termini dell’espressione (16), quindi le varianze legate a ciascun contributo espresse in (°C)2, sono riportate in Fig. 6, mentre la Fig. 7 mostra l’andamento dell’incertezza tipo u(θ) espressa in °C nel campo di temperatura d’interesse. L’analisi della Fig. 6 evidenzia che il principale contributo d’incertezza è quello legato al codice di uscita Dout dell’ADC, che è dovuto alla non linearità del dispositivo. Gli altri contributi risultano trascurabili, suggerendo così la possibilità di rilassare le specifiche d’incertezza del resistore fisso RF e dei due resistori R1 e R2 utilizzati durante la caratterizzazione dell’ADC. La stessa figura evidenzia che il contributo meno importante è quello legato all’incertezza del sensore, per cui è possibile utilizzare un sensore più T_M  24

Figura 7 – Andamento dell’incertezza tipo della misura di temperatura nel campo d’interesse

economico di classe inferiore rispetto a quella considerata. La Fig. 7 mostra infine che il requisito d’incertezza tipo non superiore a 2 °C è stato raggiunto grazie a: – minimizzazione dell’autoriscaldamento del sensore; – uso di un circuito di misura raziometrico; – compensazione degli errori di fuori zero e di guadagno dell’ADC; -– applicazione di una tecnica di dithering. È possibile dimostrare che il requisito d’incertezza risulta


N. 02 ; 2021 soddisfatto in tutto il campo di misura anche nel caso in cui si utilizzino resistori RF, R1 e R2 caratterizzati da un’incertezza tipo relativa pari a 3×10-3 (invece che 1×10-3) e con l’impiego di un sensore Pt100 di classe B [1], a cui corrisponde un massimo errore ammesso espresso come:

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(24)

Alessio Carullo è professore associato di misure elettriche ed elettroniche presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino. I suoi principali campi di ricerca sono lo sviluppo e la caratterizzazione metrologica di strumentazione intelligente, la garanzia di riferibilità delle misure fornite da sistemi di monitoraggio distribuiti e la validazione di sistemi di taratura automatici. Simone Corbellini è professore associato di misure elettriche ed elettroniche presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino. I suoi principali campi di ricerca riguardano lo sviluppo e la caratterizzazione di sistemi di misura a basso costo, di reti di sensori e sistemi di misura distribuiti

L’ultima considerazione degna di nota riguarda il contributo d’incertezza dovuto alla resistenza dei cavi del sensore Pt100. Sebbene questo sensore sia fornito di 4 fili, il circuito di misura di Fig. 1 permette di realizzare un circuito a 3 fili, per cui la resistenza RW di uno dei cavi del sensore (quello che lo collega alla tensione di alimentazione VS) rappresenta una resistenza collegata in serie al sensore. La resistenza RW agisce quindi come un effetto sistematico, che polarizza con segno positivo la misura di temperatura. Una prima valutazione di questo effetto può essere ottenuta considerando che le variazioni di resistenza del sensore Pt100 sono pari a circa 0,4 Ω/°C, per cui un valore di RW = 0,1 Ω corrisponde a un effetto sistematico di +0,25 °C. Nel caso in cui questo effetto diventi significativo, è possibile misurare la resistenza RW e modificare il modello di misura in modo da tenere conto della caduta di tensione ai capi di questa resistenza.

Alberto Vallan è professore associato di misure elettriche ed elettroniche presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino. I suoi principali campi di ricerca riguardano lo sviluppo e la caratterizzazione di sistemi di misura e di sensori in fibra ottica per applicazioni industriali e biomedicali.

[1] Industrial platinum resistance thermometers and platinum temperature sensors, International Standard IEC 60751:2008-07. [2] S.P. Lipshitz, R.A. Wannamaker and J. Vanderkooy, Quantization and Dither: A Theoretical Survey, in Proceedings of 91st Convention of the Audio Engineering Society, New York, 1991 October 4-8, pp. 355-375. NOTE 1

Per minimizzare l’incertezza della valutazione del fuori zero è consigliabile utilizzare per il corto-circuito un materiale caratterizzato da un basso fattore termoelettrico e attendere un tempo sufficiente prima di eseguire le misurazioni per garantire l’omogeneità della temperatura all’ingresso dell’ADC. 2 Si assume che la tensione V si mantenga stabile rispetto S alla fase di caratterizzazione. 3 I valori di R e R sono considerati statisticamente indipen1 2 denti. 4 Espressione valida nel caso di valori del rapporto (σ /V ) n q maggiori di 0,5. 5 Questo valore deriva dalla frequenza di clock del sistema divisa per una costante intera.

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NEWS RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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GLI ALTRI TEMI

COSA SUCCEDE A UN PRODOTTO QUANDO VIENE TRASPORTATO? Vi sono innumerevoli ambiti applicativi in cui le prove di vibrazione vengono richieste per simulare condizioni alle quali dispositivi elettrici ed elettronici possono essere sottoposti durante il loro utilizzo o durante, ad esempio, il loro trasporto. Sapevate che uno dei maggiori punti a cui si presta attenzione durante queste prove è la verifica dello stato dei morsetti a vite di connessione, che spesso, per effetto delle vibrazioni, possono tendere a serrarsi? Il produttore inserisce nella scatola il prodotto con i morsetti, aperti e pronti per la connessione dei cavi elettrici, e il cliente li trova chiusi a causa dell’effetto delle vibrazioni generate dal trasporto su ruote; questo si traduce in una notevole perdita di tempo per l’utilizzatore che deve riportare i morsetti in posizione di aperto prima di poter collegare i cavi. Il laboratorio INTEK spa è accreditato da ACCREDIA per l’esecuzione di prove di vibrazione, in accordo a svariate norme, tra cui la EN 60068-2-64 per le vibrazioni aleatorie a larga banda. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

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EU Notified Body

LA B CERT Taratura & Certificazione TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE

Organismo Notificato MID & NAWID

PRD n. 237B LAT n.147

N° 2166

Certificazione e valutazione della conformità degli strumenti regolamentati dalle seguenti direttive europee:

x x

DIRETTIVA 2014/31/UE – strumenti per pesare a funzionamento non automatico “NAWID” DIRETTIVA 2014/32/UE – Strumenti di misura “MID”

Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali: OIML: R35, R43, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138

Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID

Prove EMC

Prove in camera climatica

Prove su Selezionatrici Ponderali

Prove su Dosatrice gravimetriche

Prove metrologiche su Bilance da banco

Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche

Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica

ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)

Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche

Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche

Metri

Misure di capacità

Prove su erogatore di carburante

TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;

x x x x

Misuratori massici di gas metano; Misure di capacità; Pesi; Contatori dell’acqua;

LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)

LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina, 3 – 33080 S. QUIRINO (PN) Italy Tel. 0434-554707 - Fax 0434-362081 Internet : www.labcert.it e-mail: info@labcert.it


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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.

Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).

132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.

Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.

Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-

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IL TEMA

Z. Lazzero, S. Casinelli

Taratura di micro-flussi: il banco semi-automatico Aumento della produttività e qualità della misura

CALIBRATED LEAKS: A SEMI-AUTOMATIC TEST BENCH This paper covers the problem of calibrating leaks. This is a time-consuming, and hence expensive activity if performed manually. A semi-automatic test bench is presented in the paper that reduces calibration time and, consequently, cost. Its metrological performance, after calibration, is reported as well. RIASSUNTO L’articolo affronta il problema della taratura dei micro-flussi (o fughe tarate). Questa taratura è un’operazione che richiede tempo, ed è quindi costosa, se eseguita manualmente. L’articolo presenta un banco semi-automatico di taratura in grado di abbattere i tempi di taratura e, conseguentemente, i costi. Sono riportate le prestazioni metrologiche ottenute dopo taratura del banco. CAMPO D’IMPIEGO

mento aventi l’una valore minore e l’altra valore maggiore rispetto al flusso generato dalla fuga in taratura, utilizzando lo spettrometro di massa come strumento interpolatore, in conformità con la normativa vigente UNI EN ISO 20486:2018 (ex UNI EN13192:2003) “Prove non distruttive – Rivelazione di fughe – Calibrazione delle fughe di riferimento per gas”. Noti i segnali misurati con lo spettrometro e i corrispondenti valori di flusso dati dai Certificati di Taratura delle due fughe di riferimento, si ricava il valore di flusso corrispondente al segnale letto con lo spettrometro per la fuga in taratura. Il valore di flusso così ottenuto è espresso con la sua incertezza di misura.

– stabilizzazione della pressione a monte dello stesso; – effettuazione di 18 letture complessive e registrazioni sequenziali (10 valori per ogni lettura) dell’entità della portata di gas emessa dalla fuga in taratura e dei master tarati utilizzati per il confronto. Per un maggiore accuratezza del calcolo dell’incertezza, vengono effettuate le letture anche sul master avente lo stesso valore della fuga in taratura; – ripristino del valore iniziale della pressione a monte del flusso. Il set di letture viene eseguito 3 volte per ogni singola fuga in taratura, per un totale complessivo di minimo 53 minuti d’impegno del tecnico per la caratterizzazione di ogni singolo flusso e la predisposizione del rapporto di taratura relativo. In queste condizioni operative la produttività del laboratorio è limitata alla taratura di un massimo di 8 fughe per turno lavorativo, prevedendo l’impegno al 100% del tempo di un tecnico specializzato per turno di 8 ore.

I Micro-flussi calibrati (o Fughe tarate), vengono utilizzati in ambiente industriale e in Laboratorio per stabilire un riferimento in flusso per la misura della portata di un gas di lavoro. Sebbene maggiormente utilizzati nei collaudi di tenuta per la taratura della strumentazione, essi trovano applicazione anche nella formazione di miscele gassose per micro-dosaggi. Queste fughe tarate trovano largo impiego nell’industria manifatturiera: elettrodomestici e sistemi di scambio termico (HA – Household Appliances e HVAC&R – Heating Ventilation and Air Conditioning & Refrigeration) automotive, ma anche nel settore alimentare, delle fusioni, del trasporto dell’energia L’esigenza oltre che nell’industria del vuoto e dei Nell’ambito della produzione e taraturecipienti in pressione. ra dei flussi in Laboratorio, si è avvertita la necessità di automatizzare e standardizzare il processo di taratura, in LA VERIFICA DI TARATURA modo da poterne aumentare la produtDELLE FUGHE tività, riducendo l’impiego delle risorse umane ad alta specializzazione per La misura di micro-flussi si effettua uti- l’esecuzione di attività monotone sulizzando gas elio1, misurando la con- scettibili di errore umano. La taratura Figura 1 – Set up utilizzato per la verifica centrazione in regime dinamico con dei flussi, effettuata manualmente dal di taratura manuale flussi uno spettrometro di massa a deflessio- tecnico specializzato, richiede infatti ne magnetica incentrato sulla sua un alto dispendio di tempo in attività Lazzero Tecnologie srl massa (4 u.) ripetitive: La verifica consiste nella misura dei – alimentazione gas a monte del flusso z.lazzero@lazzero.com s.casinelli@lazzero.com flussi generati da due fughe di riferi- in taratura; T_M

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02 N. 03 ;2021 2016

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IL TEMA

co risulta aumentata fino a un massimo di 12 fughe tarate per turno lavorativo, prevedendo l’impegno del solo 6% del tempo lavoro di un tecnico specializzato per tur no di 8 ore.

Figura 2 – Banco semi-automatico per la verifica di taratura flussi

La soluzione Il banco semi-automatico per taratura dei micro-flussi cofinanziato dalla regione Piemonte con l’aggiudicazione di un bando per la ricerca e lo sviluppo, consente di rispondere appieno alle esigenze di automazione e aumento della produttività oltre che alla assicurazione di qualità della misura. Il dispositivo consente infatti di caratterizzare tre fughe in serie, senza intervento dell’operatore: dall’effettuazione delle misure al calcolo dell’incertezza, sino all’emissione automatica del Certificato di Taratura. In queste nuove condizioni operative la produttività del Laboratorio MetrologiT_M  30

Fasi d’implementazione Fase 0 – Progettazione (80 ore uomo) Figura 3 – Schema della stazione di misura LT-CAL.0 – Identificazione dei parametri ambientali – sistemi di pompaggio, costituito da da monitorare e scelta della relativa due pompe primarie meccaniche. La sensoristica; pompa P3 viene utilizzata per il pom– Identificazione delle grandezze da paggio a monte delle fughe (campioni misurare e del sistema di acquisizio- secondari e fughe in taratura); la pomne/elaborazione dati; pa P4 viene utilizzata per il pompag– Progettazione dell’Hardware; gio a valle delle fughe; – Redazione delle specifiche software. – misuratori della pressione a monte Fase 1 – Realizzazione (vacuometro Pirani – BPP4) e a valle (100 ore uomo) (vacuometro capacitivo – BP2) delle – Procurement della componentistica; fughe di riferimento; – Assemblaggio dell’Hardware; – sistema d’immissione del gas Elio o – Realizzazione del Software; miscela al 10% di Elio in Azoto a mon-– Accensione e commissioning del te delle fughe; banco completo. – misuratori della temperatura delle Fase 2 – Validazione fughe: T1 (temperatura dei campioni (20 ore uomo) secondari), T2 (temperatura delle fuVerifica di funzionamento del dispositi- ghe in taratura) e T3 (temperatura della vo secondo le specifiche di progetto. camera di taratura; Fase 3 – Caratterizzazione – spettrometro di massa a deflessione (40 ore uomo) magnetica, centrato sulla massa dell’eDeterminazione in vivo dell’incertezza lio (4 u); sulla misura del banco nelle condizioni – programma di acquisizione dati. operative. La catena di riferibilità è rappresentata nel seguente schema: DESCRIZIONE BANCO SEMI-AUTOMATICO PER LA TARATURA

La Stazione di Taratura, denominata LT-CAL.0, è costituita da: – una camera di taratura, dotata di raccordi e valvole per il collegamento delle fughe di riferimento, e tre postazioni, per le fughe in taratura; – tre fughe di riferimento, del tipo a capillare pinzato, e una fuga a permeazione2. Tutte le fughe sono corredate di Certificati di Taratura riferiti ai campioni internazionali di un Istituto Primario;

Figura 4 – Diagramma di riferibilità


N. 02 ; 2021 MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI DI PROVA E DEL FUNZIONAMENTO DELLA STAZIONE DI MISURA

Vengono monitorati e verificati in continuo i seguenti parametri ambientali e funzionali: – Temperatura ambientale; – Pressione atmosferica; – Umidità relativa; – Livello di pressione (vuoto) della camera di taratura; – Funzionalità dello spettrometro di massa; – Funzionalità della componentistica coinvolta nella catena di misura. Tutti gli strumenti di misura utilizzati per l’attività di rilevazione e monitoraggio sono sottoposti a taratura, con periodicità annuale, presso Enti Certificatori Accreditati. RILEVAZIONE/ELABORAZIONE DEI DATI E PRESENTAZIONE DEI RISULTATI

L’elaborazione dei dati è eseguita da un algoritmo secondo il Metodo B in conformità della norma UNI EN ISO 20486:2018, la quale disciplina le Prove non distruttive, la Rivelazione di fughe e la taratura delle fughe di riferimento per gas. I valori di temperatura delle fughe acquisiti durante la taratura vengono elaborati calcolando il valore medio e lo scarto tipo; i valori medi devono essere contenuti all’interno dello scarto tipo delle temperature delle fughe di riferimento. Con lo spettrometro di massa si regi-

strano i segnali R1, R2 e Ru corrispondenti ai valori di flusso Q1, Q2 e Qu e i segnali del rumore di fondo F1, F2 e Fu registrati tra una misura e l’altra delle perdite di riferimento e della fuga in taratura, essendo: F1 il segnale di fondo registrato dallo spettrometro di massa; R1 il segnale, registrato con lo spettrometro di massa e corrispondente al flusso di elio proveniente dalla fuga di riferimento, avente un valore di flusso Q1 più basso della fuga in taratura; F2 il segnale di fondo registrato dallo spettrometro di massa; R2 il segnale, registrato con lo spettrometro di massa e corrispondente al flusso di elio proveniente dalla fuga di riferimento, avente un valore di flusso Q2 più alto della fuga in taratura; Fu il segnale di fondo registrato dallo spettrometro di massa; Ru il segnale, registrato con lo spettrometro di massa e corrispondente alla pressione parziale dell’elio proveniente dalla fuga in taratura, avente flusso incognito Qu. Sotto l’ipotesi che i segnali dello spettrometro corrispondenti ai flussi Q1 e Q2 siano lineari, il flusso incognito Qu generato dalla fuga in taratura è dato da: ሺܴ௨ െ ‫ܨ‬௨ ሻ െ ሺܴଵ െ ‫ܨ‬ଵ ሻ ቉ ൅ ܳଵ ܳ௨ ൌ ሺܳଶ െ ܳଵ ሻ ቈ ሺܴଶ െ ‫ܨ‬ଶ ሻ െ ሺܴଵ െ ‫ܨ‬ଶ ሻ

Il valore di flusso così ottenuto risulta riferito alla temperatura della fuga nel momento della taratura; qualora sia necessario riferirlo a un valore di temperatura diverso, esso viene corretto in base al valore del coefficiente di temperatura fornito dal costruttore. Il valore dell’incertezza estesa viene

Tabella 1 – Sensori sotto verifica di taratura annuale

Sensori Certificati

Grandezza misurata

Vacuometro capacitivo Vacuometro Pirani Termo resistenza Igrometro Termometro digitale Barometro Digitale

Pressione Pressione Temperatura manifold Umidità relativa ambientale Temperatura ambientale Pressione atmosferica

s

IL TEMA

calcolato da una sub-routine dedicata e associato al misurando, in conformità con la “Evaluation of measurement data – Guide to the expression of uncertainity in measurement – JCGM 100:2018 – BIPM”. Il Certificato di Taratura viene creato in modo automatico alla fine del processo di misura delle grandezze ed elaborazione dei dati. RISULTATI CONSEGUITI

I vantaggi per il Laboratorio, derivanti dall’introduzione del sistema di verifica di taratura semi automatico, rispetto alla modalità manuale precedentemente adottata si possono riassumere come segue: – Produttività – aumentata del 33%; – Tasso di occupazione delle risorse umane su attività ripetitive – ridotto del 94%; – Probabilità di errori umani sulla misura – ridotta allo 0%. POTENZIALI SVILUPPI E APPLICAZIONI FUTURE

Il conseguimento di un elevatissimo standard qualitativo e di ripetibilità nella caratterizzazione dei flussi tarati, conseguente all’automazione del processo, consente la definizione di un nuovo golden standard per questo tipo di misure, rendendo ancora più concreta la possibilità del nostro Laboratorio Metrologico di accreditarsi come punto di riferimento nazionale e internazionale per questo tipo di prove. La possibilità di produrre il banco in serie consentirà, in futuro, di creare un network nazionale e internazionale di laboratori satelliti, in grado di caratterizzare flussi calibrati secondo uno standard comune e certificato. L’AZIENDA PROTAGONISTA

LAZZERO TECNOLOGIE s.r.l. nasce a Chieri (TO), nel 1990, con lo scopo di supportare le aziende nello sviluppo di progetti basati sull’utilizzo T_M  31


TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

Il III Forum delle Misure

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GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia

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Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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IL TEMA Il monitoraggio delle grandi strutture

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità

Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

In ricordo di due amici

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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N. 02 ; 2021

della spettrometria di massa nei collaudi di tenuta per il mondo industriale. La tecnologia messa a punto dalla LAZZERO Tecnologie, impiegando gas a basso peso molecolare (tipicamente l’elio) e confinando il pezzo in prova in una camera sottovuoto, consente d’identificare la presenza di micro-flussi di perdita, altrimenti non rilevabili, imputabili ad esempio a semplici porosità nel materiale. Il fondatore, Zaverio Lazzero, è uno dei pionieri in questa tecnica applicata al mondo industriale, attivo sulla scena internazionale da oltre 40 anni. Al centro della realizzazione dei progetti della società torine-

IL TEMA

Zaverio Lazzero, Fondase è l’attività di produzione e taratura tore e Presidente della Lazdi flussi tarati, i quali vanno a costituire zero Tecnologie srl, si occupa il riferimento in portata che determina direttamente della supervila sensibilità finale della macchina di sione delle attività e dello svimisura. luppo del laboratorio metroA coronamento del percorso di crescilogico interno all’azienda. ta del Laboratorio Metrologico interno è in corso d’opera l’accreditamento Simone Casinelli, Lausecondo la normativa ISO reato in ingegneria Mecca17025:2018, ottenuto il quale il labonica presso il Politecnico di ratorio sarà l’unico in Italia e fra i pochi Torino, esperienza ventenin Europa a potersi fregiare di tale riconale in multinazionali openoscimento: dando lustro non solo ranti nei settori automotiall’azienda ma anche al territorio pieve e Ferroviario. Si occupa montese, già privato del Laboratorio della Direzione commerciale e dello sviprimario dell’INRiM a seguito del rias- luppo del business presso la Lazzero Tecsetto organizzativo comunitario. nologie srl.

NOTE 1 L’elio

è il gas utilizzato nella taratura di micro-flussi e impiegato largamente nei collaudi di tenuta (ermeticità) per le sue caratteristiche uniche: – è costituito da un singolo atomo, di massa molto piccola (4 u) e quindi in grado di fluire attraverso canali infinitesimali o permeare attraverso la struttura molecolare di molti materiali; – è un elemento nobile, quindi non si combina chimicamente con altre sostanze, è innocuo per l’ambiente e si disperde velocemente nell’aria; – è presente nell’atmosfera in proporzioni minime (5 ppm); – nell’intero campo di applicazione industriale (pressione e temperatura) mantiene inalterata la forma gassosa; – nella scala degli elementi la sua massa permette una facile ed univoca identificazione con l’impiego di spettrometri di massa a focale fissa incentrata appunto sull’elio.

2 Le

fughe campione utilizzate come riferimento sono sostanzialmente di due tipologie: flusso attraverso un orifizio o condotto capillare oppure a permeazione. Le fughe costituite da semplici orifizi microforati in genere hanno valori di flusso elevati e i flussi ottenibili sono generalmente superiori a 10-4 Pa m3 s-1. Le fughe a capillare permettono la creazione di flussi molto ridotti (fino a 10-7 Pa m3 s-1; essi possono essere realizzati con la crimpatura meccanica di un breve tratto di tubo capillare in acciaio, oppure la strozzatura di un capillare in vetro in regime plastico (prossimo alla fusione per effetto termico) e quindi stirato meccanicamente. Queste tipologie permettono, specialmente la crimpatura meccanica, di realizzare flussi al valore desiderato, misurandone direttamente l’entità durante il processo di crimpatura, eseguito sullo strumento di misura (lo spettrometro) alimentando il capillare con l’elio ottenendo un’approssimazione anche inferiore al 10% del valore voluto. Il processo di stiratura a caldo del capillare in vetro invece, identificati alcuni parametri (temperatura, tempo di trazione e corsa) permette di realizzare flussi entro un’approssimazione maggiore. La conferma della misura avviene successivamente alla realizzazione. Diverso il processo di costruzione per le fughe a permeazione. Figura 5 – Fuga acciaio crimpata I flussi maggiori vengono realizzati con la sinterizzazione di polveri mentre flussi minori sono realizzati impiegando materiali porosi, che il gas elio può permeare secondo criteri di razionalità definiti dal tipo di materiale, dallo spessore (solitamente una membrana sottile), dall’area interessata. Tra i materiali utilizzati per le fughe a permeazione, il più utilizzato è sicuramente il quarzo di silicio che permette la costruzione di fughe fino a 10-9 Pa m3 s-1. Al di sotto di questo valore è possibile scendere solamente con la diminuzione della pressione parziale dell’elio, ovvero diluendolo in miscela con altri gas non Figura 6 – Fuga a permeazione permeanti.

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La nostra storia Zurich Instruments è una società di Test & Measurement con sede a Zurigo, Svizzera. Sviluppiamo e produciamo strumenti di misura in tutto il mondo, direttamente o con partner accuratamente selezionati, e forniamo un servizio clienti reattivo ed efficace. Siamo un’azienda in crescita, indipendente e guidata ancora dagli stessi fondatori. Zurich Instruments è stata fondata nell’aprile 2008 dal Dr. Sadik Hafizovic, dal Dr. Flavio Heer e da Beat Hofstetter, come Spin-Off dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia (ETH Zurigo). Nel loro laboratorio in ETH hanno sviluppato un prototipo, utilizzato da un team di biologi per caratterizzare e ordinare le cellule del sangue utilizzando misurazioni dell’impedenza di una singola cellula. Lo strumento doveva essere in grado di demodulare simultaneamente ad alta velocità a più frequenze. La soluzione si basava su un processore di segnale digitale basato su FPGA e su un software sofisticato e ha sostituito una configurazione molto più ingombrante e complessa. Quel prototipo divenne la base per la prima linea di apparecchiature multifunzionali altamente integrate per l’analisi nel dominio del tempo e della frequenza sviluppata da Zurich Instruments.

Alcune novità: MFLI è un Lock-In Amplifier digitale che copre la gamma di frequenze da CC a 500 kHz (e fino a 5 MHz se aggiornato). Grazie ai suoi dati incorporati e ai server web, MFLI può essere utilizzato direttamente con qualsiasi dispositivo che esegue un browser web senza ulteriori installazioni di software. Con i suoi frontend analogici e digitali attentamente sviluppati e la veloce elaborazione digitale offerta dall’FPGA integrato, MFLI combina le sue eccellenti prestazioni con l’interfaccia utente LabOne. Alcuni campi di utilizzo: – Scienza dei materiali: mobilità portante, densità portante, effetto Hall; – Misure di trasporto: misure di conduttanza, resistori a 2 e 4 terminali; – Spettroscopia di assorbimento; – Rilevamento e attuazione (MEMS): giroscopi, risonatori, accelerometri; – Rilevamento quantistico e trasporto: punti quantici, qubit; – Rilevamento magnetico: SQUID, centri NV, magnetometria atomica; – Microscopia a scansione AFM, STM; – Caratterizzazione del rumore: densità del rumore, misure di correlazione incrociata.

Cosa facciamo Zurich Instruments realizza strumentazione all’avanguardia per scienziati e tecnologi che lavorano in laboratori avanzati di R&D e sono appassionati di fenomeni spesso difficili da misurare. La nostra offerta include Lock-In Amplifier, Arbitrary Wavefor Generator, Impedance Analyzer, PLL/PID Control Loops, Boxcar Averagers e Quantum Computing Control Systems.. Crediamo nel potere dell’integrazione di sistema. L’integrazione del sistema porta a una minore complessità di configurazione, flussi di lavoro più efficienti, una migliore allocazione dei tempi e misurazioni più affidabili. I nostri strumenti forniscono specifiche leader di mercato per sensibilità, gamma dinamica, set di funzionalità, velocità e accuratezza, come facilmente verificabile dai datasheet scaricabili dal sito web.

MFIA è un analizzatore d’impedenza digitale e un misuratore LCR di precisione, che stabilisce il nuovo standard per le misurazioni d’impedenza nella gamma di frequenza da 1 mHz a 500 kHz (esteso a 5 MHz, se aggiornato). L’MFIA ha una precisione di base dello 0,05% e opera su un intervallo di misurazione compreso tra 1 mΩ e 1 TΩ. È inoltre caratterizzato da un’elevata ripetibilità di misura e da una piccola deriva della temperatura. Ogni MFIA viene fornita con l’interfaccia utente LabOne e con il dispositivo per test d’impedenza MFITF. Alcuni campi di utilizzo: – Ingegneria elettrica: sensori, supercondensatori, caratterizzazione di semiconduttori, DLTS, tecnologia di visualizzazione, resistori ultra-alti, dielettrici ad alto Q; – Ricerca sui materiali: dielettrici polimerici, ceramiche e compositi, materiali solari, caratterizzazione di film sottili e nanostrutture; – Bioimpedenza: analisi dell’impedenza dei tessuti, cella crescita, ricerca alimentare.

Come lo facciamo Integriamo elettronica analogica all’avanguardia, elaborazione del segnale digitale ad alta precisione, software innovativo e interfacce utente intuitive in una linea di prodotti guidati dai migliori principi di progettazione. Tuttavia, l’integrazione non si ferma al livello degli strumenti. I nostri prodotti sono dotati di un servizio clienti reattivo ed efficace, un alto livello di professionalità e competenza e una documentazione completa. Dove stiamo andando I nostri sistemi di misura sono presenti in un’ampia gamma di applicazioni esigenti in tutto il mondo. Siamo ispirati dai nostri clienti, che sono leader mondiali nella ricerca e sviluppo scientifico e industriale, dai nostri partner esterni e gli uni dagli altri. Zurich Instruments ha una pipeline piena di progetti e innovazioni. Siamo aperti a nuove partnership, collaborazioni, clienti e membri del team.

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FONDAMENTI

GLI ALTRI TEMI

S. Shirmohammadi 1, L. Mari 2, D. Petri 3

A proposito della (spesso sbagliata...) rappresentazione grafica di accuratezza e precisione Attenzione agli aspetti di base

te, si rileva che 78 dei primi 100 risultati introducono o spiegano i concetti di accuratezza e di precisione e le loro relazioni usando l’immagine di un bersaglio, colpito in punti che corrispondono a valori misurati di un misurando, la grandezza che si intende misurare, relativamente a un valore di riferimento, rappresentato dal centro del bersaglio. Si scopre però che 52 di questi 78 risultati, circa i due terzi dunque, contengono immagini simili a quelle mostrate nella Fig. 1, che nella migliore delle ipotesi sono fuorvianti, ma di fatRIASSUNTO to sono errate se si fa riferimento alle Questo articolo è la traduzione in italiano, autorizzata dall’IEEE, dell’articodefinizioni contenute nelle norme e lo: Shervin Shirmohammadi, Luca Mari, and Dario Petri, “On the Commonlynelle linee guida di maggior rilievo. Used Incorrect Visual Representation of Accuracy and Precision”, pubblicato La ricerca con Google ha restituito figusu IEEE Instrumentation & Measurement Magazine, Vol. 24, No. 1, Feb re simili alla Fig. 1 (i) e (ii) rispettiva2021, pp. 45-49 e inizia una fruttuosa collaborazione tra il Magazine e mente 25 e 27 volte. Tra i primi 20 Tutto_Misure. L’articolo tratta di quanto difficile sia trovare una rappresentarisultati di ricerca, che sono quelli a cui zione grafica soddisfacente di alcuni concetti di base della metrologia, quali fa riferimento la grande maggioranza accuratezza e precisione e di come rappresentazioni apparentemente valide delle persone, si sono ottenute immagisiano, in realtà, scorrette e non conformi alle definizioni date dal VIM e dalla ni corrette solo all’11o, 13o, 15o e 19o ISO 5725. L’articolo propone e analizza una rappresentazione formalmente posto. La maggior parte delle 52 imcorretta. magini errate non si trova in documenti pubblicati su riviste attraverso un processo di peer review – e questo conferEseguendo una ricerca di immagini racy and precision”, dopo aver elimi- ma l’idea generale che non si docon Google con la condizione “accu- nato le pagine non esistenti o duplica- vrebbe credere a tutto ciò che si trova su Internet – ma in alcuni casi i risultati errati sono contenuti in articoli pubblicati su riviste prestigiose. Ovviamente, il risultato della ricerca è soggetto a incertezza: ripetendo l’esperimento in un’area geografica diversa, o con una lingua diversa, o in un momento diverso, è plausibile che i risultati ottenuti sarebbero un poco diversi. È comunque ragionevole concludeON THE COMMONLY-USED INCORRECT VISUAL REPRESENTATION OF ACCURACY AND PRECISION This article is the Italian translation, with IEEE permission, of article: Shervin Shirmohammadi, Luca Mari, and Dario Petri, “On the Commonly-Used Incorrect Visual Representation of Accuracy and Precision”, published in the IEEE Instrumentation & Measurement Magazine, Vol. 24, No. 1, Feb 2021, pp. 45-49 and starts a fruitful cooperation between the Magazine and Tutto_Misure. This article discusses how difficult is representing, graphically, some fundamental concepts in metrology, such as accuracy and precision and shows how some seemingly valid representations are actually misleading and do not comply with the VIM and ISO Std. 5725 definitions. The paper proposes and discusses a formally correct representation.

Figura 1 – Rappresentazioni di accuratezza e precisione, usate comunemente ma errate

1 University of Ottawa, Canada shervin@eecs.uottawa.ca 2 LIUC lmari@liuc.it 3 Università degli Studi di Trento dario.petri@unitn.it

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re che, allo stato attuale, molti dei risultati di ricerca su web fornirebbero informazioni errate, e questo è un fatto piuttosto preoccupante. Questo breve articolo si propone di offrire ai lettori interessati qualche semplice considerazione sulle definizioni di ‘accuratezza’ e di ‘precisione’, e quindi sulla loro corretta rappresentazione visuale. La presentazione dei concetti è mantenuta semplice e accessibile, anche talvolta al costo di un po’ di rigore. Ci sono due ragioni per affermare che il contenuto della Fig. 1 non è corretto. La prima si basa su ciò che si intende comunemente per “accuratezza”. In breve, nelle parti A della Fig. 1 si assume che l’accuratezza sia alta perché la posizione media dei punti è prossima al centro del bersaglio; questo è errato perché l’accuratezza dovrebbe essere considerata per ogni singolo punto, ossia per ciascun valore misurato. Ciò è ovvio considerando che i punti nella parte A della Fig. 1 (i) sono lontani dal centro del bersaglio come lo sono i punti nella parte D della stessa figura, che vuole rappresentare un caso di bassa accuratezza. Non si dovrebbe dunque ritenere accurato un sistema che produce un risultato come quello rappresentato nella parte A. Nella parte A della Fig. 1 (ii) le cose vanno meglio, dato che i punti sono ora più vicini al centro del bersaglio, ma questo causa un altro problema in quanto punti ugualmente lontani tra loro sono considerati un caso di bassa precisione nella parte A, ma di alta precisione nella parte D. Infatti, come sarà fatto notare tra poco, “alta accuratezza e bassa precisione” è contraddittorio: uno strumento di misura non può essere accurato e impreciso allo stesso tempo. La seconda ragione per cui il contenuto della Fig. 1 non è corretto si basa su due documenti tecnici, il Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM) [1] e la norma ISO 5725 [2], che presentano in modo chiaro le relazioni esistenti tra accuratezza e precisione. Prima di fare riferimento a questi documenti per ottenere indicazioni su come evitare gli errori presenti in Fig. 1, è però opportuna una precisazione: accuratezza e precisione possono essere caratteristiche sia di strumenti di misuT_M  38

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ra sia di risultati di misura e, in particolare, di valori misurati. Questa distinzione è particolarmente importante per quanto riguarda l’accuratezza, come risulta chiaro se ci si chiede: quando si considera l’accuratezza, il centro del bersaglio è noto? Lo è, o almeno può esserlo, nel caso degli strumenti di misura, in quanto il valore di riferimento può essere fornito da un campione di misura disponibile presso il produttore dello strumento. In generale il centro del bersaglio non è invece noto nel caso di un risultato di misura, dato che in questo caso il valore di riferimento è il valore vero del misurando, che è inconoscibile, come ricorda anche il VIM [1, 2.11 Nota 1]. Questa distinzione tra bersaglio di posizione nota oppure ignota è cruciale per comprendere quanto segue. L’accuratezza e la precisione hanno una connessione interessante con l’errore di misura, definito dal VIM come “valore misurato di una grandezza meno un valore di riferimento di una grandezza” [1, 2.16]. Se si assume che il valore di riferimento sia noto, come è tipico dunque quando si considera l’accuratezza di uno strumento di misura (ma non quella di un risultato di misura), nell’errore di misura si possono distinguere due componenti: l’errore sistematico e l’errore casuale. Secondo il VIM, l’errore di misura sistematico è la “componente dell’errore di misura che in presenza di misurazioni ripetute rimane costante o varia in maniera prevedibile” [1, 2.17]. Esempi di cause di errori sistematici sono una non corretta taratura degli strumenti, errori di lettura dell’indicazione fornita da strumenti analogici, e l’instabilità degli strumenti stessi. In Fig. 1 (i) e (ii), parti C e D, a causa di errori sistematici la posizione media dei punti non cade in prossimità del centro del bersaglio. Questo scostamento (in inglese: bias) è pertanto una stima dell’errore sistematico [1, 2.18], che può essere conosciuto solo se la posizione del centro del bersaglio è nota: gli errori sistematici sono dunque conoscibili solo quando il valore di riferimento è noto. In modo complementare, secondo il VIM l’errore di misura casuale è definito come la “componente dell’errore di misura che in presenza di misurazioni

ripetute varia in maniera non prevedibile” [1, 2.19]. Esempi di cause di errori casuali sono i rumori e le interferenze a cui lo strumento è soggetto, come pure possibili fluttuazioni delle condizioni ambientali. In Fig. 1 (i), a causa di errori casuali, i punti nelle parti A e C sono più lontani tra loro di quanto non lo siano i punti nelle parti B e D. In ciascuna parte, gli errori casuali possono essere descritti da una distribuzione di probabilità a media nulla – per definizione lo scostamento dallo zero è considerato un errore sistematico – e con varianza che cresce all’aumentare dell’ampiezza degli errori casuali. È importante notare che gli errori casuali non dipendono da un valore di riferimento: anche se il centro del bersaglio rimane nascosto, l’informazione sulla dispersione relativa dei punti risulta chiaramente. Per meglio comprendere la distinzione tra errori sistematici ed errori casuali occorre considerare una terza caratteristica, oltre all’accuratezza e alla precisione, che il VIM e la serie di standard tecnici ISO 5725 chiamano in inglese trueness, tradotto in italiano “giustezza” (nel caso del VIM) oppure “esattezza” (nel caso della ISO 5725). L’idea di base è semplice: analogamente all’errore di misura che è composto da una componente sistematica e una componente casuale, anche l’accuratezza presenta due componenti: giustezza e precisione. E dunque, come gli errori di misurazione influenzano l’accuratezza dello strumento, gli errori sistematici influenzano la sua giustezza e gli errori casuali hanno effetto sulla sua precisione. Con questa premessa la definizione di giustezza data nella ISO 5725 diventa ancora più chiara: “grado di concordanza tra il valore medio ottenuto a partire da grande insieme di risultati di prova e un valore di riferimento accettato” [2, 3.7]. Questa definizione si riferisce a “risultati di prova”, anziché a risultati di misura o a valori misurati: ciò sottolinea come la giustezza possa essere attribuita a uno strumento di misura, e lo stesso vale anche per altre definizioni riportate nel seguito. Pertanto, poiché la posizione media dei punti nelle parti C e D della Fig. 1 (i) e (ii) non è vicina al cen-


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tro del bersaglio, la corrispondente giustezza è bassa. Viceversa, la giustezza associata ai punti nelle parti A e B è alta in quanto la posizione media dei punti è molto vicina al centro del bersaglio. Questo significa che sarebbe stato corretto etichettare l’asse verticale della Fig. 1 come “giustezza” anziché “accuratezza”. La giustezza è quindi la caratteristica di uno strumento che indica la sua capacità di evitare errori sistematici: minori sono gli errori sistematici – ovvero, quanto più vicina è la media dei valori misurati al valore di riferimento – e maggiore è la giustezza. Ma cosa si può dire sulla precisione? La precisione è definita nella ISO 5725 come il “grado di concordanza tra risultati di prova indipendenti ottenuti nelle condizioni stabilite” [2, 3.12]. La precisione dipende pertanto solo dalla distribuzione degli errori casuali e non è dipendente dal valore di riferimento. Come si può vedere nella Fig. 1 (i), i punti sono vicini l’un con l’altro nelle parti B e D, mentre sono più distanti tra loro nelle parti A e C. La figura sta quindi visualizzando correttamente la precisione dello strumento. La precisione è pertanto la caratteristica di uno strumento che ne indica la capacità di evitare errori casuali: minori sono gli errori casuali (cioè, più i valori misurati sono vicini tra loro) e maggiore è la precisione. Questa osservazione fornisce la prima versione corretta, mostrata in Fig. 2, dell’errata Fig. 1. Problema risolto? Non proprio. Infatti, a differenza della precisione, la giustezza è usata raramente, e comunque la Fig. 2 non include l’accuratezza, che invece è una caratteristica importante da rappresentare. Per fare questo occorre prima definire di cosa si tratta. La ISO 5725 definisce l’accuratezza come il “grado di concordanza tra un risultato di prova e il valore di riferimento accettato” [2, 3.6]. L’accuratezza è dunque definita per un’unica misurazione, o un’unica prova, mentre la giustezza e la precisione richiedono di ripetere la misurazione per ottenere un campione di valori. È poi importante notare che l’accuratezza, come la giustezza e diversamente dalla precisione, dipende da un valore di riferimento. E infatti, il VIM, che in questo fa riferimento a risultati di misura invece che a strumenti di misura e definisce l’ac-

GLI ALTRI TEMI

gior parte) dei risultati che produce sono accurati. Le conseguenze sono ora chiare. 1. Poiché l’accuratezza dipende sia dall’errore sistematico sia dall’errore casuale che influenzano ogni singola misurazione, i produttori di strumenti possono valutare quantitativamente l’accuratezza dei loro prodotti, nonostante non esistano procedure standardizzate per valutare l’accuratezza in funzione della giustezza e della precisione. 2. Per avere un’elevata accuratezza, uno strumento deve presentare un’elevata giustezza e Figura 2 – Un modo per correggere la Fig. 1; un’elevata precisione. Ne segue la giustezza non è però molto usata, che il concetto di alta precisione cosa che potrebbe rendere non sufficientemente utile questa rappresentazione e bassa precisione, dichiarato nella parte A della Fig. 1 (i) e (ii) non ha senso, dato che la precicuratezza come “grado di concordanza sione contribuisce all’accuratezza. Per tra un valore misurato e un valor vero di questo motivo, una rappresentazione un misurando” [1, 2.13], è esplicito nel come quella della Fig. 3 è corretta, ma notare che l’accuratezza non è valutabi- ancora parziale, in quanto non esplicita le quantitativamente e afferma che “una il ruolo della giustezza e della precisione misurazione è ritenuta tanto più accurata nel determinare l’accuratezza. Migliore quanto minori sono gli errori di misura è la rappresentazione nella Fig. 4, che che la caratterizzano” [1, 2.13, Nota mostra come la giustezza e la precisione 1]. Ovviamente le stesse considerazioni contribuiscono indipendentemente a determinare l’accuratezza. valgono per la giustezza. Sebbene l’accuratezza sia definita per Tornando alla ricerca con Google, i 26 ogni singola misurazione, potrebbe risultati con immagini corrette consistointeressare non tanto l’accuratezza di no in 23 immagini simili alla Fig. 3 e 3 uno specifico risultato di misura, la cui immagini simili alla Fig. 4. Non sorprendistanza dal valore di riferimento di- de che non siano state trovate immagini pende in modo non prevedibile anche simili alla Fig. 2, che mostra la giustezza da errori casuali: quello che intende e la precisione, ma non l’accuratezza. affermare la definizione della ISO Sullo stesso argomento, la Fig. 5 mo5725 è invece che uno strumento può stra un’altra immagine errata, meno dirsi accurato se tutti (o almeno la mag- usata, ma comunque degna di nota.

Figura 3 – Una rappresentazione corretta, ma parziale

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Figura 4 – Una rappresentazione corretta e completa

Figura 5 – Rappresentazioni usate comunemente ma errate

La figura mostra che i valori ottenuti da misurazioni ripetute dello stesso misurando sono distribuiti tra vmin e vmax, con una distribuzione di probabilità rappresentata dalla curva blu, e con l’assunzione – che accettiamo qui – che il valore di riferimento vref sia noto. La Fig. 5 (i) presenta comunque ancora tre problemi: 1. associa l’offset di vm (la media della distribuzione) dal valore di riferimento Vrif con l’accuratezza, anziché con la giustezza; 2. trasmette il messaggio che maggiore è la distanza tra vm e vref maggiore è l’accuratezza, mentre è vero il contrario! 3. analogamente, trasmette il messaggio che maggiore è la distanza tra vmin e vmax, maggiore è la precisione, mentre in realtà è vero il contrario! La Fig. 5 (ii) risolve il primo problema ma presenta ancora il secondo e il terzo problema, solo in riferimento alla giustezza anziché all’accuratezza. La Fig. 6 mostra la versione corretta di questa forma di visualizzazione facendo riferimento alle due componenti dell’errore di misura, sempre nell’ipotesi che il valore di riferimento sia noto. Si noti che è stata modificata anche l’etichetta dell’asse verticale da “densità di probabilità” a “distribuzione di probabilità”: infatti la densità implica la continuità dei valori, mentre in una misurazione i valori sono sempre su scale discrete a causa della risoluzione finita degli strumenti di misura. Concludendo, l’accuratezza è parte

tistici (detti metodi di “valutazione di categoria B” [3, 2.3.3]), basati sull’esperienza o sull’informazione disponibile a priori. L’accuratezza dello strumento di misura utilizzato influisce sulla componente dell’incertezza di misura denominata “incertezza strumentale”: maggiore è l’accuratezza dello strumento, minore è l’incertezza strumentale dei risultati prodotti. Figura 6 – Una rappresentazione corretta I lettori interessati a maggiori approfondimenti sull’argodella caratterizzazione di uno strumento mento possono trovare in [4] una breve di misura, ma non di un risultato di misu- introduzione sull’incertezza di misura e ra, poiché richiede la conoscenza di un in [5] una panoramica sui fondamenti valore di riferimento, che non è disponi- della misurazione. bile nelle misurazioni. In quest’ultimo caso, infatti, il parametro che riassume la distribuzione dei valori misurati è l’incer- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI tezza di misura. Secondo la Guida all’espressione dell’incertezza di misura [1] CEI UNI 70099:2010, Vocabola(GUM), l’incertezza è un “parametro, rio Internazionale di Metrologia – Conassociato al risultato di una misura, che cetti fondamentali e generali e termini caratterizza la dispersione dei valori correlati (VIM). ragionevolmente attribuibili al misuran- [2] UNI ISO 5725-1:2004 Accuratezdo” [3, 2.2.3]. In generale, l’incertezza za (esattezza e precisione) dei risultati di misura comprende diverse componen- e dei metodi di misurazione – Parte 1: ti che possono manifestarsi con effetti Principi generali e definizioni. casuali o sistematici [4], [5]. Alcune com- [3] CEI UNI 70098-3:2016, Incertezponenti possono essere valutate appli- za di misura – Parte 3: Guida all’ecando metodi statistici (detti metodi di spressione dell’incertezza di misura. “valutazione di categoria A” [3, 2.3.2]) [4] A. Ferrero, S. Salicone, Measureai valori ottenuti mediante misurazioni ment uncertainty, IEEE Instrum. Meas. ripetute; altre componenti, per essere va- Mag., 9, 3, 44-51, 2006. lutate, richiedono invece metodi non sta- [5] L. Mari, P. Carbone, D. Petri, Mea-

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N. 02 ; 2021 surement fundamentals: a pragmatic view, IEEE Trans. Instrum. Meas., 61, 8, 2107-2115, 2012.

Shervin Shirmohammadi è Professore presso la School of Electrical Engineering and Computer Science dell’Università di Ottawa, Canada.Vi dirige il Distributed and Collaborative Virtual Environment Research Laboratory e la sua attività di ricerca riguarda sistemi e reti multimediali e comprende tecniche di misura e applicazioni dell’Intelligenza Artificiale per la caratterizzazione di reti, streaming video e sistemi in ambito sanitario e biomedicale. Ha conseguito il titolo di Ph.D. in Ingegneria Elettrica all’università di Ottawa in Canada. È Fellow IEEE ed è attualmente l’Editor-in-Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement.

Luca Mari è Professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso l'Università Cattaneo – LIUC, dove è docente titolare dei corsi di Analisi dei Dati Sperimentali e Statistica,Teoria dei Sistemi, e Digital Thinking. Svolge attività di ricerca a proposito di Scienza della Misurazione e sulle sue relazioni con le Scienze e Tecnologie dell'Informazione. È presidente del TC 1, Terminology, dell'International Electrotechnical Commission (IEC) e segretario del TC 25, Quantities and units, dell'IEC.Per IEC è esperto nel WG2 (VIM) del Joint Committee for Guides in Metrology (JCGM). È stato presidente del TC 7, Measurement Science, dell’International Measurement Confederation (IMEKO). È presidente del CT CEI 1/25 – Terminologia, grandezze e unità, e presidente della Commissione Tecnica congiunta UNI-CEI Metrologia.

Dario Petri è Professore ordinario di Misure Elettriche e Elettroniche all’Università di Trento. Le sue attività di ricerca coprono diversi settori e sono focalizzate sulla progettazione e caratterizzazione di sistemi embedded, sull’elaborazione dei segnali di misura, sulle misure per la gestione della qualità, sui fondamenti della teoria della misurazione. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2013-2016, è Fellow IEEE, è stato Vice President for Conferences della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2011 al 2013,Vice President for Finances della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2013 al 2018 ed è Senior Area Editor delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement. Ha presieduto la IEEE Italy Section dal 2012 al 2014. Nel 2020 ha ricevuto l’IEEE J. F. Keithley award con la seguente motivazione “For contributions to measurement fundamentals and signal processing techniques in instrumentation and measurement”.

TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

GLI ALTRI TEMI

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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

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)+%() (+

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

EDITORIALE

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Via F.lli Bandiera 2 – 24048 Treviolo (BG) Tel. 035/201421 – Fax 035/203754 E-mail: italia@pcb.com Web: www.pcb.com Persona da contattare: Stefano Prioletta PCB Piezotronics produce sensori utilizzati per misure di vibrazione, acustica, pressione, forza e urti, in ambito testing, di ricerca e sviluppo e nelle applicazioni industriali, di automazione e manutenzione predittiva. La spina dorsale della società è la sua missione: TCS – Totale Soddisfazione del Cliente, questo è il nostro impegno verso i nostri clienti, per fornire costantemente prodotti affidabili, al giusto prezzo ed in tempo con la programmazione delle vostre attività. Costanti investimenti hanno consetito una continua crescita ed un’ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi, da soluzioni collaudate a complesse personalizzazioni. Le ultime novità in casa PCB Piezotronics sono: i sensori Wireless, le soluzioni per l’industria 4.0, per la digitalizzazione del segnale e, non ultima, l’acquisizione del marchio Endevco. T_M  41


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Via XXV Aprile 13/A 20097 San Donato Milanese – MILANO Tel. 02 55210838 – Fax: 02 57300866 E-mail: ateq@ateq.it – Web site: www.ateq.it Persona da contattare: Vito Martoccia ATEQ è l’acronimo di Advanced Technology Excellent Quality, nel quale è racchiusa tutta la filosofia dall’azienda nella produzione di strumenti per il controllo di tenuta e portata. Dal 1975 ATEQ cura e segue direttamente tutte le fasi: dalla progettazione allo sviluppo, dalla produzione alla distribuzione e all’assistenza tecnica. Oggi ATEQ è un gruppo multinazionale presente in 37 paesi nel mondo. ATEQ ITALIA, dal 1985, fornisce i servizi di: Vendita – Supporto tecnico prevendita – Studi di fattibilità – Test funzionali – Assistenza tecnica post-vendita – Corsi di formazione – Laboratorio Accreditato di Taratura: Centro LAT 245. I principali settori industriali di riferimento sono: automotive – pressofusioni – valvole – pneumatica – oleodinamica – elettronica – gas – packaging – cosmetico – farmaceutico – medicale – alimentare – meccanico – riscaldamento – rubinetterie – elettrodomestici – aerospaziale…

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ATEQ propone una gamma completa di strumenti e soluzioni per soddisfare ogni esigenza di controllo e di collaudo, in laboratorio e in ambito produttivo, sia manuale che automatizzato: – SERIE F: controlli di tenuta a caduta di pressione: da -1 a 200 bar e risoluzioni da 0,1 Pa. Per il controllo delle microperdite, prove di tenuta dirette, indirette e per componenti sigillati, prove di passaggio e controlli di ostruzione. – SERIE G: controlli di tenuta a flusso laminare d’aria; con risoluzioni da 0,1 cc/min e pressioni di prova fino a 4 bar. Conforme alle normative del settore gas. – SERIE D: misuratori di portata a flusso laminare d’aria a lettura continua; da 5 a 65.000 l/h e pressioni fino a 6 bar. – CALIBRAZIONE: flussimetri, calibratori di portate e di perdite, orifizi calibrati. – SOFTWARE: per la gestione degli strumenti in configurazione singola e multicanale.


LA PAGINA DI ACCREDIA

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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTO Accredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.

L’ASSEMBLEA DEI SOCI DI ACCREDIA APPROVA LA RELAZIONE E IL BILANCIO

Si sono svolte mercoledì 12 maggio le due sessioni, straordinaria e ordinaria, dell’Assemblea dei Soci di Accredia, riuniti in modalità virtuale in rappresentanza di tutte le categorie dell’Ente, per approvare le modifiche dello Statuto e i documenti sulla gestione. Le riunioni sono state presiedute per l’ultima vola dall’Ingegner Giuseppe Rossi che, a conclusione del suo secondo mandato triennale, ha ringraziato i Vice Presidenti, tutti i Consiglieri, i Componenti dei diversi Comitati e Organi sociali, i dipendenti e gli ispettori di Accredia, per il forte supporto ricevuto in questi anni di soddisfazioni e sfide, non ultima quella della pandemia. “Lascio un Ente ancora più robusto e autorevole – ha dichiarato il Presidente Rossi – che continua a crescere, forte delle sinergie con tutti gli stakeholder e del rapporto di sussidiarietà con i Ministeri e le altre istituzioni, che è nell’anima dell’accreditamento, sin dal Regolamento 765 del 2008 e dalla designazione di Accredia da parte del Governo come Ente Unico nazionale”. Tra le decisioni più importanti, i Soci hanno approvato anche le modifiche

al Regolamento Generale di Applicazione dello Statuto di Accredia ST-01, che orienteranno l’organizzazione dei Comitati verso una maggiore flessibilità operativa, senza incidere sull’efficienza dei processi e l’efficacia delle attività di accreditamento. L’Assemblea ordinaria è dunque proseguita con la presentazione e l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno, a partire dal bilancio di esercizio e dalla relazione annuale sul 2020, con la conferma delle quote associative e degli emolumenti per Amministratori e Componenti degli Organi sociali, fino al budget previsionale e al programma di attività per l’anno 2021. Si è poi provveduto a rinnovare il Collegio sindacale e quello dei Probiviri e sono stati eletti gli otto componenti che nel Consiglio Direttivo rappresenteranno i Soci ordinari. Il rinnovato Direttivo il prossimo 3 giugno eleggerà il nuovo Presidente di Accredia. Tra i vari risultati condivisi con soddisfazione da tutti i Soci, l’andamento delle attività di verifica sugli organismi e i laboratori che proprio nel pieno della pandemia hanno raggiunto quota 2mila soggetti accreditati, per effetto di quasi 17mila giornate di valutazione condotte, in larga misura in remoto, dai funzionari tecnici e dagli ispettori dell’Ente.

Come viatico per il futuro di tutto il sistema europeo, è stata citata la recente sentenza della Corte di Giustizia UE che – decidendo in merito al caso di un laboratorio siciliano accreditato da un Ente americano – non solo ha pienamente riconfermato l’impianto del Regolamento europeo 765, ma ha anche stabilito che gli Enti di accreditamento extra-UE non sono del tutto equivalenti a quelli europei, e che l’istituto dell’accreditamento rientra nell’esercizio dei pubblici poteri. Un messaggio significativo per l’intera Infrastruttura per la Qualità rappresentata, oltre che da Accredia, anche dagli organismi e dai laboratori accreditati, dagli Enti di normazione UNI e CEI, dall’Istituto nazionale di metrologia INRiM e dalle Camere di Commercio, tutti Soci dell’Ente che con la loro fiducia hanno rinnovato l’impegno e la salda collaborazione per essere sempre più affidabili garanti della qualità e della sicurezza dei prodotti e servizi nel nostro Paese. La Relazione annuale 2020 di Accredia è pubblicata sul sito web: www.accredia.it. CORTE DI GIUSTIZIA UE: IN EUROPA SOLO L’ENTE NAZIONALE PUÒ SVOLGERE L’ACCREDITAMENTO

L’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria “Analisi G. Caracciolo”, che ha

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Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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EDITORIALE Riflessioni

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

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GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

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EDITORIALE In ricordo di due amici

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IL TEMA

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N. 02 ; 2021 In UE l’accreditamento può essere svolto solo dagli Enti conformi al Regolamento La prima questione chiedeva se il Regolamento europeo 765/2008 potesse essere interpretato in modo da consentire lo svolgimento dell’attività di accreditamento nel territorio dell’Unione anche da parte di un Ente non avente sede in uno dei Paesi UE, ove fosse in grado di dimostrare di possedere una qualifica assimilabile agli Enti di accreditamento europei, anche attraverso la firma degli Accordi di mutuo riconoscimento. La Corte di Giustizia UE ha ribadito il senso dell’articolo 4, paragrafi 1 e 5, e l’articolo 7, paragrafo 1, del Regolamento CE 765/2008: l’attività di accreditamento in Europa non può essere svolta da Enti diversi dall’Ente Unico nazionale di accreditamento, designato ai sensi dello stesso Regolamento. Altri Enti di accreditamento, aventi sede in uno Stato terzo, quand’anche garantiscano il rispetto delle norme internazionali e dimostrino, in particolare mediante Accordi di mutuo riconoscimento (es. ILAC MRA), di essere in possesso di una qualifica equivalente a quella di Ente Unico nazionale di accreditamento, non possono tuttavia rilasciare accreditamenti in Europa. Infine, le leggi nazionali non possono pre-

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coinvolto l’Ente Unico italiano di accreditamento, è stato scritto lo scorso 6 maggio con la sentenza della Corte di Giustizia europea C142/2020. La Corte UE ha emesso una pronuncia definitiva in merito alla causa con cui, il 26 febbraio 2020, il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, di fronte all’impugnazione della Sentenza del TAR da parte del laboratorio “Analisi G. Caracciolo”, aveva deciso di non pronunciarsi ma di rivolgersi alla Corte. La Corte di Giustizia europea ha dunque ribadito il valore e l’applicazione del Regolamento CE 765/2008 in tutti i Paesi membri, rispondendo alle questioni sottoposte dal Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana.

LA PAGINA DI ACCREDIA

vedere interpretazioni diverse da que- di, un soggetto del genere non può essere considerato un’«impresa», ai sta. sensi del diritto dell’Unione, e non può rientrare nell’ambito di applicazione Non equivalenza degli Enti delle disposizioni relative al divieto di extra UE ed esercizio abuso di posizione dominante. dei pubblici poteri A complemento di questa prima interpretazione, la Corte di Giustizia UE ha L’antefatto giudiziario del caso chiarito che l’adesione di un Ente di Accredia – laboratorio accreditamento non UE agli Accordi “Analisi G. Caracciolo” internazionali di mutuo riconoscimento Il laboratorio “Analisi G. Caracciolo” extra europei (come ILAC) non consen- aveva deciso di ricorrere al Consiglio di te di garantire che l’Ente di accredita- Giustizia amministrativa per la Regione mento soddisfi i requisiti previsti dal Siciliana, per impugnare la decisione del TAR Sicilia (n. 951/2017) che conRegolamento CE 765/2008. È vero che i firmatari dell’Accordo di fermava la legittimità del Decreto Remutuo riconoscimento, segnatamente gionale 9 marzo 2017, con il quale quello ILAC, devono dimostrare di sod- era stato escluso dall’elenco dei labodisfare le norme internazionali ISO ratori autorizzati all’attività, poiché relative ai requisiti imposti agli Enti di privo della precondizione necessaria, accreditamento degli organismi e la- ossia l’accreditamento da parte di Acboratori in tutto il mondo (serie 17000), credia. Il laboratorio aveva chiesto nonché i requisiti supplementari, in l’annullamento del Decreto citato, sostenendo di essere in possesso di un particolare in termini di esperienza. Ma tali requisiti non corrispondono a certificato di accreditamento rilasciato quelli stabiliti dal Regolamento euro- dalla Perry Johnson Laboratory Accrepeo, attinenti segnatamente al fatto ditation Inc., Ente di accreditamento che, in forza dell’articolo 4, paragrafo con sede negli Stati Uniti d’America. 5, tali Enti nazionali di accreditamento Il TAR aveva accolto l’appello di Accresvolgono un’attività di autorità pubbli- dia, avvalendosi di quanto indicato nel ca nel rispetto dei requisiti elencati Regolamento CE 765/2008 che fissa all’articolo 8 del Regolamento, in parti- le regole sull’esercizio dell’accreditacolare i requisiti di indipendenza, im- mento in tutti i Paesi UE, stabilendo che per ogni Paese ci sia un solo Ente di acparzialità e competenza. creditamento, e che questo sia membro dell’organismo europeo EA (European L’istituto europeo co-operation for Accreditation) riconodell’accreditamento non viola sciuto dalla Commissione europea. Si il principio della concorrenza La seconda questione riguardava l’esa- stabilisce inoltre che l’Ente Unico del me della legittimità del Regolamento Paese membro entri in EA dopo aver laddove istituisce un Ente Unico di ac- superato con successo le valutazioni creditamento in ogni Paese UE, in pre- inter pares, che garantiscono l’equivasunta violazione dei principi europei di lenza dei servizi di valutazione della concorrenza, libera prestazione dei conformità prestati nell’Unione euroservizi, non discriminazione e divieto pea. Il Regolamento, agli articoli 6 e 7, prevede per i soggetti interessati l’obdi disparità di trattamento. La Corte di Giustizia UE, facendo riferi- bligo di rivolgersi “all’Ente nazionale mento all’articolo 4, paragrafi 5 e 7, e di accreditamento dello Stato membro all’articolo 6 del Regolamento CE in cui sono stabiliti” e non a un Ente di 765/2008, letti alla luce del conside- un Paese terzo. rando 15, ha chiarito che l’Ente nazio- Il laboratorio però, al fine di sostenere nale di accreditamento svolge un’attivi- l’illegittimità dell’esclusione e della tà di autorità pubblica, al di fuori di conseguente decisione del TAR, si apqualsiasi contesto commerciale, che pellava al Consiglio di Giustizia ammiesso opera senza fini di lucro e che l’at- nistrativa per la Regione Siciliana, che, tività di accreditamento deve rispettare rigettando il ricorso, decideva infine di il principio di non concorrenza. Quin- interpellare la Corte di Giustizia euroT_M  45


pea sulle questioni sollevate in merito alla legittimità del Regolamento 765. La Sentenza della Corte di Giustizia europea è pubblicata sul sito https://curia.europa.eu. LE CONVENZIONI CON IL GARANTE PRIVACY E AGID PER LA TRANSIZIONE DIGITALE

Il tema della digitalizzazione è ormai protagonista in diversi ambiti, sia a livello europeo sia a livello italiano, e con il lancio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è decisamente sotto i riflettori. Non è un caso infatti che il Piano sia dedicato per il 27% alla digitalizzazione e che tutte le sei missioni abbiano nella transizione digitale il volano per la realizzazione dei relativi progetti: dall’assistenza sanitaria alla telemedicina, dalla mobilità sostenibile alla cultura 4.0, dalla giustizia all’efficientamento della Pubblica Amministrazione. È indubbio del resto che la crescita digitale e la modernizzazione della PA costituiscano il presupposto per l’attuazione delle iniziative e allo stesso tempo una chiave di rilancio del sistema Paese. Ma è necessario soffermarsi non solo su “come” utilizzare le nuove tecnologie, ma anche sugli “scopi” per cui farlo e i rischi insiti nel loro utilizzo. Ed è proprio su questo punto nodale che si inserisce ancora una volta lo strumento tecnico dell’accreditamento, che può aiutare la Pubblica Amministrazione a semplificare le procedure e rendere più efficienti i processi, e sostenere la competitività delle imprese, garantendo al contempo la sicurezza dei trattamenti dei dati per la tutela dei cittadini consumatori. Convenzione con il Garante Privacy Nasce in quest’ottica ad aprile la Convezione tra Accredia e il Garante della Protezione dei Dati Personali, che ha l’obiettivo di potenziare lo scambio di informazioni ai fini della certificazione accreditata dei trattamenti di dati. Ne sono in particolare oggetto le attività di accreditamento previste dall’art. 43 del Regolamento UE 679/2016 in T_M  46

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materia di protezione dei dati personali (GDPR – General Data Protection Regulation). Il Regolamento promuove infatti la certificazione accreditata della protezione dei dati personali, di sigilli e marchi, al fine di attestare la conformità dei trattamenti effettuati dai titolari e dai responsabili del trattamento, e all’articolo 43 stabilisce che gli organismi di certificazione devono essere accreditati. Ai sensi del D.Lgs. 101/2018, in Italia, gli organismi devono essere accreditati da Accredia sugli schemi di certificazione approvati dal Garante. Il nuovo accordo, che sarà valido per tre anni, amplia rispetto al precedente gli obblighi informativi reciproci tra Garante e Accredia, anche alla luce dei requisiti aggiuntivi di accreditamento degli organismi di certificazione fissati lo scorso anno dall’Autorità nazionale in base a quanto previsto dal Regolamento. Attraverso la nuova Convenzione, vengono indicati gli elementi che Accredia si impegna a fornire al Garante rispetto alla sua attività di accreditamento, e quelli che il Garante fornirà ad Accredia sia con riguardo all’esercizio dei propri poteri di controllo in materia di certificazione dei trattamenti di dati personali, sia rispetto agli sviluppi e agli orientamenti in ambito europeo, con particolare riguardo alle attività svolte dal Comitato europeo sulla protezione dei dati (edpb). Convenzione con AgID Anche la Convenzione firmata a marzo con AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, rappresenta un ulteriore passo per rendere sempre più stringenti e sicuri i processi che riguardano il trattamento dei dati – personali, aziendali, della Pubblica Amministrazione – in linea con le regole europee e gli standard internazionali. Finalizzata a consentire ad AgID di disporre di ulteriori elementi utili alle proprie decisioni nell’ambito della specifica attività istituzionale di accreditamento e vigilanza, la Convenzione riguarda le attività di verifica svolte sugli organismi di certificazione accreditati in base alla norma ISO/IEC 17065. I servizi interessati dalla certificazione

accreditata sono i conservatori dei documenti digitali, le organizzazioni che operano on line in qualità di trust service providers (schema eIDAS), i “conservatori a norma” e il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). La collaborazione con AgID ha tra i suoi obiettivi: – supportare Accredia nelle attività di formazione propedeutiche all’accreditamento degli organismi; – sviluppare le attività di valutazione e di controllo dei soggetti accreditati nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa nazionale, europea e internazionale nonché delle competenze di AgID; – rendere Accredia partecipe del miglioramento dell’attività della Pubblica Amministrazione per la sorveglianza sul mercato, sia direttamente, con le verifiche sugli organismi, sia indirettamente, favorendo l’offerta di servizi conformi ai requisiti che offrano un elevato grado di protezione degli interessi pubblici. TARATURA ACCREDITATA E INNOVAZIONE NELLA MECCANICA DI PRECISIONE

L’industria meccanica rappresenta il 46,1% del totale valore aggiunto manifatturiero 2019 e occupa circa 1,6 milioni di addetti, pari a oltre il 42% del totale addetti nel comparto (Federmeccanica, 2020, “L’industria Metalmeccanica in cifre”). Questi numeri danno conto dell’assoluta rilevanza economica di un settore fortemente integrato nelle filiere produttive nazionali e internazionali. Il peso sul totale delle esportazioni di beni nel manifatturiero è infatti pari al 47% e il primo Paese per interscambio commerciale è la Germania. Per l’industria tedesca la componentistica meccanica, altamente specializzata, riveste una posizione di estremo rilievo, e la relativa produzione di alta gamma si basa proprio sulle forniture italiane. Lo sviluppo della meccanica dipende in larghissima misura dalla capacità del comparto di rinnovarsi seguendo una strategia di innovazione. Si tratta di un aspetto centrale, specialmente in


N. 02 ; 2021 un Paese essenzialmente trasformatore come l’Italia, il cui livello di benessere è legato alla capacità di competere e di esportare. La meccanica produce la totalità dei beni di investimento in macchine e attrezzature, che rappresentano l’indispensabile tecnologia per tutti i rami dell’industria manifatturiera. È un incubatore di innovazione e, attraverso la componentistica e le attrezzature fornite, contribuisce allo sviluppo tecnologico di intere filiere. Questo è vero in particolare per uno specifico sottoinsieme dell’industria meccanica, la meccanica di precisione. Il ruolo delle tarature nella meccanica di precisione Quello della meccanica di precisione è un comparto caratterizzato da un alto livello di precisione delle lavorazioni durante la fase di produzione di un componente. Il prodotto finale, che spesso viene poi impiegato dalle grandi industrie, dev’essere totalmente privo di difetti. Da diversi decenni, i macchinari impiegati per la meccanica di precisione si sono fortemente evoluti, grazie all’adozione delle macchine a controllo numerico (CNC), strumenti

completamente autonomi, impostati mediante un software che permette di gestire tutti i parametri della lavorazione. Negli ultimi anni il settore della meccanica di precisione, più di altri, è stato investito da una significativa trasformazione tecnologica anche grazie all’avvento di Industria 4.0 e ai fondi impiegati per favorire lo sviluppo digitale delle industrie produttive. La definizione, a partire dai codici ATECO 2001, riclassificati ATECO 2007, consente di identificare il numero di imprese attive nella meccanica di precisione a fine 2018. Si tratta di poco meno di 16mila unità di cui circa 7mila appartenenti ai settori “installazione di macchine e apparecchiature industriali” e “fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche”. Il comparto della meccanica di precisione, più di altri, richiede misure accurate e affidabili, eseguite con velocità e garantite da un sistema di taratura accreditata. Solo in presenza di questi fattori le aziende sono disposte a investire nella strumentazione a vantaggio della propria competitività sul mercato.

Figura 1 – Imprese attive nella meccanica di precisione 2018 (Fonte: ISTAT)

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LA PAGINA DI ACCREDIA

Le attività di taratura rivolte al comparto consentono i livelli di accuratezza richiesti e, in particolare la metrologia a coordinate, prevedendo la creazione di un sistema di riferimento, in genere a coordinate cartesiane ortogonali, porta alla produzione di manufatti il cui margine di errore nella realizzazione è minimo. Il caso delle macchine di misura a coordinate – CMM Le macchine di misura a coordinate (CMM), garantiscono che ciascun punto degli oggetti misurati sia individuato da tre valori di coordinate. Tali valori vengono poi messi in relazione da un software di calcolo dei cosiddetti “elementi geometrici associati (a coordinate di punti)”. Successivamente un altro software viene utilizzato per compensare gli errori sistematici e applicare le costanti di sistema. Infine un ulteriore software è delegato a interfacciare l’operatore e a gestire i dati in ingresso e in uscita. Si tratta di un’attività ampiamente consolidata nel nostro Paese. Analizzando la distribuzione dei laboratori di taratura accreditati a fine 2020 per gruppi di grandezze, rileviamo il primato di “Lunghezza e angoli”, di cui fanno parte proprio gli otto laboratori di taratura accreditati per la verifica di prestazione delle macchine di misura a coordinate. La maggior parte sono laboratori interni all’azienda produttrice, che ha internalizzato l’attività di taratura a beneficio della produttività. È proprio l’utilizzo di strumenti di misura come le macchine di misura a coordinate a supportare le caratteristiche espresse per il settore della meccanica di precisione, ovvero l’integrazione nelle filiere e rilevanza economica attraverso la disseminazione dei processi di innovazione lungo le filiere produttive. Analizzando la quota di imprese attive nella meccanica di precisione impegnate in progetti di innovazione rispetto al totale delle imprese manifatturiere, è evidente come i processi innovativi caratterizzino il settore. Le percentuali, tutte sopra la media del comparto manifatturiero, arrivano fino all’83% nei settori “altre attività dei servizi conT_M  47


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Via Paolo Uccello 4– 20148 Milano Tel. 02/48009757 – Fax 02/48002070 E-mail: info@dspmindustria.it Web: www.dspmindustria.it Persona da contattare: Ing. Riccardo Romanelli La nostra società opera da oltre 40 anni nella misura delle grandezze fisiche e ha maturato una competenza specialistica e qualificata in un ampio spettro di impieghi, nei settori dell’industria, della ricerca e del laboratorio. La conoscenza ed esperienza applicativa ci porta a risolvere le problematiche di misura utilizzando le migliori tecnologie sviluppate dai primari Marchi dei quali siamo Partner. Ci occupiamo di consulenza tecnica, vendita, assistenza, calibrazioni ed esecuzioni custom. Principali grandezze fisiche: accelerazione, angolo, torsione, coppia, forza, inclinazione, livello, posizione, pressione, velocità lineare e angolare, sistemi dinamometrici, sistemi telemetrici, sistemi inerziali e avionici, condizionatori di segnale e acquisitori. Tecnologie di misura: asservita, capacitiva, digitale, estensimetrica, fibra ottica, induttiva, laser, LVDT, microfused, piezoelettrica, potenziometrica, semiconduttore. Accelerometri specifici per Testing, R&D, monitoraggi strutturali, installazioni permanenti, controllo vibrazione di processo. Trasduttori di pressione per impieghi industriali, ATEX, miniaturizzati per impieghi in ambito avionico/difesa e motorsport (omologati FIA).

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– acquisizione di macchinari, attrezzature e impianti per le innovazioni adottate o previste; – marketing per il lancio di nuovi beni e/o servizi. Le attività di taratura, soprattutto se eseguite sotto accreditamento, sono da sempre fondamentali per la produzione manifatturiera, in particolare in questa fase di ricostruzione e definizione strategica delle nostre economie, sempre più basate su innovazioni di prodotto e di processo. Ne è una chiara dimostrazione il contributo delle macchine di misura a coordinate nella meccanica di precisione. L’affidabilità delle misure Figura 2 – Distribuzione dei laboratori per gruppi di grandezze 2020 (Fonte: Accredia) garantita da uno strumento di misura accreditato, che condivide la stessa matematica della macchina utensile nessi alle tecnologie dell’informatica” – formazione del personale sulle inno- che produce il manufatto, rende la meccanica di precisione un settore centrale e “fabbricazione di strumenti per irra- vazioni adottate e/o previste; diazione, apparecchiature Elettrome- – progettazione tecnica ed estetica per lo sviluppo dell’economia nazionale contribuendo alla transizione tecnodicali”. (design); logica della nostra economia. Rientrano nel perimetro dei progetti di – acquisizione di licenze e brevetti; innovazione le seguenti attività: – acquisizione o sviluppo di software, – attività di ricerca e sviluppo svolta database e servizi per l’analisi dei LE VALUTAZIONI all’interno dell’impresa; dati; – acquisizione di servizi di ricerca e – acquisizione di hardware informatici, DELLA CONFORMITÀ sviluppo; apparati di rete e di telecomunicazioni; ACCREDITATE PER IL RECOVERY PLAN

Figura 3 – Quota di imprese attive nella meccanica di precisione impegnate in progetti di innovazione (Fonte: ISTAT)

Spendere presto e bene i circa 200 miliardi del Next Generation EU: è la sfida decisiva a cui è chiamata la Pubblica Amministrazione per la ripresa e resilienza italiana dopo Covid-19, che incarna anche le aspettative dei cittadini sull’utilizzo delle risorse. Per vincerla occorrono strumenti subito pronti e funzionanti, in grado di garantire la mobilitazione tempestiva delle risorse, visto l’obiettivo di rendere operative entro il 2026 le opere e le infrastrutture in cantiere, senza tuttavia allentare nel rispetto delle norme e dei controlli. Qui è il valore economico e sociale delle attività svolte dai circa 2.000 organismi e laboratori accreditati da Accredia: fornire, tramite le attività di certificazione, ispezione, prova e taratura accreditate, una soluzione pronta all’uso per massimizzare l’impatto su Pil, imprese e comunità delle risorse europee, senza derogare a regole e controlli. Uno strumento al servizio della PA che T _M 49 T _M  49


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N. 02 ; 2021

LA PAGINA DI ACCREDIA

risponde alle esigenze dei consumatori, come rileva il nuovo studio dell’Osservatorio Accredia realizzato con Censis “La certificazione accreditata al servizio dei Recovery Plan”, che mette a fuoco le aspettative degli italiani sui fondi NGEU e i benefici economici e per la collettività derivanti da un più ampio ricorso alle attività accreditate.

s

periodo ascrivibile a tale stock sarebbe siano applicati criteri di accesso che pari al 28%, vale a dire un contributo stimolano il ricorso alla certificazione aggiuntivo al Pil pari a 30 miliardi di accreditata. euro. In definitiva, visti i risultati che i servizi Sarebbero amplificati anche i benefici accreditati garantiscono a chi si certifisociali annui, che avrebbero un valore ca e alla collettività, sarebbe razionale di 2,2 miliardi di euro: nello specifico, a questo stadio rendere l’espansione circa 920 milioni di euro per ambiente del numero di imprese che vi fanno ed energia, circa 520 milioni di euro ricorso a sua volta un obiettivo politico, per la sicurezza sul lavoro, circa 740 da perseguire intenzionalmente. milioni di euro per la sicurezza alimen- L’Osservatorio Accredia “La certificaCosa pensano tare. Più imprese certificate vuol dire zione accreditata per il Recovery Plan” gli italiani dei fondi NGEU? più Pil e più benefici sociali: ecco per- è pubblicato sul sito Per il 56,4% degli italiani le risorse ché è auspicabile che ai fondi NGEU www.accredia.it. NGEU vanno spese velocemente, ma con meccanismi affidabili di verifica del rispetto di norme e regole, per il 30,4% con un controllo ferreo da parte dello Stato, anche a costo di rallenta- NEWS menti e solo per il 6,5% allentando i controlli pur di velocizzare le cose. Gli NUOVA STAZIONE DI MISURA UNIVERSALE italiani dicono no alla velocità in camIMTS ITALIA presenta il display di misura bio di deroghe a norme e verifiche. METRO M400, la nuova stazione di misura Infatti il 75,5% teme che la pressione a potente, versatile e universale che può conspendere rapidamente le risorse NGEU nettere, attraverso i suoi moduli M-Bus, faccia abbassare la guardia sui confino a 99 ingressi da diverse tipologie di trolli, ad esempio in materia di corrustrumenti, come sonde, calibri, comparatozione, illegalità, tutela ambientale. ri, altimetri (con uscita Digimatic, RS232 o D’altronde, le passate esperienze di Bluetooth) calibri ad aria, sonde di tempeutilizzo dei fondi europei costituiscono ratura. un campanello di allarme, visto che al Tutti questi ingressi possono essere singoli o combinati nella stessa pagina o memoriz2020 dei 72,4 miliardi di euro che zati e richiamati. l’Europa ha destinato al nostro Paese I vostri operatori non ricordano tolleranze nel periodo 2014-2020, ne sono stati spesi il 50,8% (36,8 miliardi di euro), e sequenza di controllo? Stufi dei fogli volanti e sporchi? dato inferiore alla media UE (55,8%) e L’unità è in grado non solo di aiutare l’operatore nella gestione della valutaziodistante da paesi omologhi quali Fran- ne del valore misurato ma addirittura di guidarlo in un ciclo di controllo organizzato e sequenziale, attraverso una programmazione semplice e intuitiva. cia (66,1%) e Germania (61,9%). Una misura sola dice poco sull’andamento della lavorazione e l’elaborazione Se la gestione del NGEU diventa il delle misure è sempre tardiva? La soluzione esiste! banco di prova per dimostrare di aver Il generoso display a colori touch visualizza non solo la misura e il suo stato ma imparato dalle esperienze passate, il anche run-chart in tempo reale; la statistica interna permette elaborazioni di cp ricorso alle certificazioni, ispezioni, e cpk che aiutano gli utilizzatori a comprendere l’andamento della lavorazione, prove e tarature accreditate è il mezzo senza dover passare dagli uffici qualità. La tracciabilità del dato e la sua archiviazione rappresentano oggi esigenze per riuscirci. Amplificare i fondi grazie alla certificazione accreditata I servizi accreditati di certificazione, ispezione, prova e taratura amplificano l’impatto economico dei fondi NGEU, generando un di più di incremento del Pil. Infatti, ipotizzando che al 2023 sia fissato come obiettivo quello di arrivare a 150 mila imprese certificate sotto accreditamento (+60 mila rispetto alle attuali), la quota parte della crescita del Pil prevista nello stesso

prioritarie. L’unità Metro M400 è in grado di gestire non solo i numeri di lotto e batch, ma anche seriali inseriti con code reader, dati per attributi, ecc. La fruizione e l’utilizzo successivo di un valore misurato sono richieste fondamentali dell’Industria 4.0: grazie alla possibilità di connettere ogni unità Metro alla rete aziendale (semplicemente collegando il cavo), i dati possono essere gestiti dal nostro software di statistica, che li organizza secondo il part number e ne permette la creazione di report dettagliati. Metro M400, stazione di misura universale 99 ingressi, completa e performante. Per ulteriori informazioni: www.imtsitalia.it/metro www.linkedin.com/company/imts-italia.

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LA PAGINA DI IMEKO

Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2021 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori. In attesa del congresso mondiale, l’attività congressuale che fa capo ai Comitati Tecnici (TC) di IMEKO è molto limitata, se non assente. In più, anche l’organizzazione del congresso mondiale triennale, XXIII IMEKO World Congress, ha dovuto piegarsi alla constatazione che gli strascichi della pandemia impediranno ancora di pianificare viaggi e conferenze, da cui la decisione definitiva di tenere il congresso interamente online. Gli aggiornamenti sono disponibili sul sito,http://www.imeko2021.org, le date sono dal 30 agosto al 3 settembre 2021. Tuttavia, la vitalità di IMEKO si manifesta nel continuo aggiornamento dei suoi TC. Il TC6 ha preso il nuovo nome di “TC6-Digitalization”, e ha tenuto il suo meeting di avvio il 9 marzo 2021. Con la trasformazione digitale ormai divenuta un processo culturalmente accettato e operativamente in sviluppo tumultuoso, il TC6 intende fornire una base di conoscenze solida per supportare questo processo in particolare in ogni aspetto che coinvolga le misure. Per sua natura, l’attività del TC6 non potrà non vedere strette collaborazioni con altri TC. Anche il TC11 ha ora il nome di “TC11- Measurement in Testing, Inspection and Certification”, richiaT_M

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mando nel nome stesso aspetti che sono essenziali nell’ambito delle misure industriali. Qualche parola più estesa per il nuovo TC: “TC25 Quantum Measurement Quantum Information”. Qui IMEKO fa sua la nuova e rivoluzionaria prospettiva culturale che sta prendendo piede. La scienza delle misure convenzionale deve confrontarsi con le nuove prospettive tecnologiche, culturali, di pensiero, e infine operative, introdotte dalla rivoluzione dell’informazione quantistica. Da aspetti in qualche modo esoterici di filosofia della misura a altri con conseguenze molto dirette (ad esempio, la facilità con la quale alcuni standard basati sulle proprietà quantistiche della materia possono essere riprodotti in laboratori di piccola scala), l’attività del nuovo TC si annuncia particolarmente stimolante, a cominciare dalla special session “Quantum Metrology” prevista nel prossimo World Congress. IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web http://www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure.

Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Ricordiamo che IMEKO pubblica le riviste scientifiche “Measurement”, “Measurement: Sensors” e “ACTA IMEKO”, tutte con indici d’impatto in miglioramento. ACTA IMEKO, di cui presentiamo le attività con più dettaglio poco oltre, ha un nuovo Editor-in-Chief: il Prof. Francesco Lamonaca, dell’Università della Calabria. Ci congratuliamo vivamente con il nuovo Editor in Chief, che raccoglie la sfida di fare di ACTA IMEKO la rivista di riferimento di IMEKO, e non possiamo non sottolineare ancora e con soddisfazione l’importante presenza italiana nelle discipline relative alle misure. ACTA IMEKO

ACTA IMEKO, rivista scientifica di IMEKO e indicizzata su Scopus, rende disponibili liberamente (open access) tutti gli articoli pubblicati all’indirizzo: https://acta.imeko.org/index. php/acta-imeko. È online il primo fascicolo del 2021, con trentasei contributi scientifici, una nota tecnica e due editoriali, con la ormai usuale fortissima presenza italiana. I contributi sono stati selezionati dal workshop internazionale “TC4 International Conference on Metrology for Archaeology and Cultural Heritage”, tenutosi a Firenze nel dicembre del 2019, e dal “Asia Pacific Symposium on Measurement of Mass, Force and Torque (APMF)” tenutosi a Niigata (Giappone) nel novembre 2019.


LA PAGINA DELL’IMS

A cura di M. Parvis 1 e S. Rapuano 2

Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society Congressi e tesi di dottorato di ricerca IEEE ABSTRACT This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.

L’incertezza sulla praticabilità dei viaggi internazionali e intercontinentali ha condotto l’IMS a trasformare in modalità virtuale tutte le conferenze interamente organizzate dalla Society nel 2021. L’IEEE Sensors Applications Symposium (SAS) 2021, originariamente prevista a Sundsvall, Svezia, dal 2 al 4 agosto 2021 e l’IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications (MeMeA) 2021, previsto a Neuchâtel, Svizzera, dal 23 al 25 giugno hanno subito la stessa trasformazione dell’I2MTC 2021. Le date dei congressi non sono state modificate. L’AUTOTESTCON 2021, originariamente organizzata con l’Aerospace and Electronics Systems Society a National Harbor, Maryland, USA, dal 30 agosto al 2 settembre, è stata cancellata. Il comitato organizzatore dell’I2MTC 2021 ha deciso di adottare ulteriori forme di interattività rispetto alla modalità virtuale sperimentata nell’edizione 2020. Oltre a preparare una versione pre-registrata della loro presentazione di 12 minuti agli autori è stato chiesto di presentare i loro contributi dal vivo, anche se da remoto, durante le

consuete sessioni tecniche. La presentazione pre-registrata sarà utilizzata nel caso il collegamento non sia affidabile durante la sessione e resa successivamente accessibile agli iscritti. Sono state introdotte inoltre le presentazioni di poster, che richiedono un video pre-registrato di 3 minuti che illustra un poster formato A0 e presenziare alla sessione poster. Le presentazioni del MEMEA 2021 saranno effettuate mediante video pre-registrati, resi successivamente accessibili agli iscritti. STRATEGIE ANTI COVID Nella consapevolezza che la pandemia COVID-19 avrebbe condizionato significativamente le operazioni dell’intera IEEE, e quindi dell’IMS, basate essenzialmente sulle relazioni interpersonali, la Society ha previsto e attivato una serie di contromisure e azioni di mitigazione del danno a partire dal 2020. Oltre alla menzionata riprogettazione delle conferenze si è cercato di rimpiazzare, ove possibile, le occasioni di incontro con teleconferenze via

Internet adottando diverse piattaforme di comunicazione a distanza come Zoom, WebEx e GoToMeeting. Il Distinguished Lecturer Program (DLP), sospeso in quanto basato sui viaggi internazionali, è stato affiancato da due serie di webinars realizzati dagli stessi Distinguished Lecturers (DL) utilizzando le risorse rese disponibili dalla Society. La prima serie di Virtual Distinguished Lectures è stata realizzata nel 2020 ed ha riscosso grande successo, raggiungendo contemporaneamente discenti di sedi diverse. La seconda serie è in corso. Con l’obiettivo di riavvicinarsi agli eventi in presenza in ambito AdCom si sta lavorando per organizzare nel 2021 un evento internazionale del DLP che si svolgerà in modalità ibrida, coinvolgendo due sedi con partecipanti in presenza dove si recheranno di persona due DL. Le risorse dell’IMS saranno utilizzate per trasmettere le lezioni e i successivi dibattiti via web agli interessati ovunque nel mondo, consentendo in questo modo un certo grado di interazione personale senza richiedere viaggi che in questo momento ma anche, si teme, nel prossimo futuro sarà complicato effettuare. I premi dell’IMS sono stati gestiti come sempre, essendo assegnati con modalità indipendenti dalla pandemia. Le attività del Membership Development Committee sono state ridimensionate quando previste in presenza. Il Chapter Chair Summit e le riunioni del Technical and Standards Actvitities Committee si sono tenute in teleconferenza. 1

Marco Parvis, IEEE IMS Vice President Technical and Standards Activities, Dip. di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.parvis@polito.it 2 Sergio Rapuano, IEEE IMS Vice President Education, Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it

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Gli esper esperti ti in gr grandezze andezze prodotti ffisiche isiche dei pr odotti A luglio 2020 è a avvenuta vvenuta la fusione tra tra HBM, Hottinger Baldwin Messtechnik e Brüel & Kjær, Kjær, leader mondiali di esperienza ed eccellenza, che ha dat dato o origine a Hottinger, Hottinger, Brüel & Kjær Italy, Italy, HBK Italy un’unica società con un’offerta un’offerta che va va dal mondo fisico dei sensori e dei Italy.. Oggi HBK è un’unica sistemi di acquisizione per attività di test e misur misura a al mondo digitale della simulazione, dei software softwar e di modellazione e di analisi. Le soluzioni HBK har hardware dware e software software consentono consentono ai clienti di ridurre ridurre il time-to-market time-to-market dei loro loro prodotti, essere pr odotti, esser e leader nell’innovazione nell’innovazione e raggiungere raggiungere una posizione privilegiata in un mercato mercato globale estr estremamente emamente competitivo. competitivo.



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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

EDITORIALE

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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– SOFTWARE: software per la gestione della taratura e prove di strumenti per pesare


TESTING & DINTORNI

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino (mmortarino@affidabilita.eu)

Servizi di prova a misura di nuovi progetti Tüv Rheinland: flessibilità italiana e professionalità tedesca

TESTING & AROUND Second appointment for our young column fully oriented to Testing, aimed at providing information, news, suggestions, scientific articles, success stories and direct testimonies, useful for outlining the added value that testing solutions and services can offer to companies engaged in competitive improvement. TESTING & DINTORNI Secondo appuntamento per la nostra giovane rubrica interamente dedicata al Testing, mirata a fornire informazioni, notizie, suggerimenti, articoli scientifici, casi di successo e testimonianze dirette, utili a delineare il valore aggiunto che le soluzioni e i servizi di prova possono offrire alle aziende impegnate nel miglioramento competitivo. In questa seconda occasione, la nostra nuova rubrica vede protagonista un altro attore di spicco nel panorama dei servizi di Testing, a livello internazionale e nazionale, operante in svariati settori di sbocco e nell’ambito sia del cogente sia del volontario, in possesso di accreditamenti e riconoscimenti da parte dei massimi organismi pubblici e privati del mondo. Stiamo parlando di TÜV Rheinland, player mondiale in ambito TIC (Testing Inspection Certification), fondato quasi 150 anni fa in Germania e oggi presente nel mondo in più di 65 Paesi, con 250 laboratori, 21.000 dipendenti e un fatturato annuo di 2 miliardi di euro. Ci accompagnano in questa nuova “full-immersion” nel mondo del Testing tre figure di spicco di TÜV Rheinland Italia srl, la realtà italiana di questo gruppo multinazionale, che nel nostro Paese ha sedi a Milano, Bologna e Napoli: Paolo Caglio (CEO), Emanuele Ferrari (Business Stream Product) e Massimo Bianchi (Business Stream Mobility).

strutturato in 4 divisioni principali: Prodotto; Mobility; Sistemi; Industria. L’offerta di tutti questi servizi viene fatta in modo coordinato, quindi il cliente può godere del vantaggio di avere un unico interlocutore in grado di soddisfare tutte le sue esigenze. La nostra dimensione mondiale ci consente di disporre della massa critica per avere laboratori di proprietà (che equivalgono a un grande impegno a livello finanziario, ma anche a conseguenti elevati vantaggi in termini operativi),

anziché avvalerci di laboratori esterni. Per quanto riguarda la nostra realtà nazionale e soprattutto i nostri servizi di Testing, è importante sottolineare come la nostra sede principale italiana (Pogliano Milanese) sia un polo tecnologico multifunzionale, che raggruppa in una stessa sede laboratori in grado di effettuare prove in diversi ambiti: Compatibilità elettromagnetica, Sicurezza prodotti meccanici, Sicurezza prodotti elettrici, Stress ambientali, Analisi Chimiche, Reazioni al fuoco, settore Automotive (ruote, componenti di veicoli, veicoli interi, ecc.). I numerosi accreditamenti e riconoscimenti ottenuti da Accredia (quasi 400 di metodi di prova in ambito elettrico, meccanico, chimico, automotive, EMC, RED/R&TTE), IECEE (settori elettrodomestico, medicale, fotovoltaico, EMC, apparecchi di misura, information technology), autorità tedesca ZLS (marchio TÜV GS) e autorità tedesca KBA (settore automotive), oltre ad altri specifici per altri Paesi (ad esempio Nord America, Corea, Cile, Arabia Saudita...), testimoniano l’altissima qualità e credibilità del nostro lavoro che poggia sulla presenza di personale altamente qualificato e di apparecchiature e strumenti di prova aggiornati allo stato dell’arte.

Iniziamo, come sempre, da una rapida panoramica sui servizi offerti dal vostro organismo, la cui attività non si limita al puro ambito del Testing, giusto…? (E. Ferrari) TÜV Rheinland Italia è T_M

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Il polo tecnologico multifunzionale consente, quindi, di valutare in un’unica struttura i molteplici aspetti che determinano qualità, sicurezza e prestazione dei prodotti, ottimizzando tempi e costi. Servizi multifunzionali che possono servire, ad esempio, a un’azienda che necessiti di certificare il proprio prodotto per immetterlo su nuovi mercati extraeuropei…? (E. Ferrari) Certo, a loro offriamo una vasta gamma di servizi, dalla singola prova a quello che chiamiamo “Market Access Service”, un vero e proprio percorso di accompagnamento del prodotto dell’azienda su nuovi mercati. In quest’ottica è evidente l’importanza delle risorse umane, delle loro competenze specialistiche, della loro formazione continua, tutti aspetti fondamentali per consentire l’erogazione di servizi puntuali alla clientela, ben al di là della semplice prova eseguita a regola d’arte e certificata con il più ampio riconoscimento su scala globale. Il nostro Gruppo investe continuamente sulle risorse umane, con particolare attenzione sia per i professionisti che possono vantare anni di consolidata esperienza che per i giovani da formare e far crescere passo dopo passo; va comunque sottolineata la crescente difficoltà (anche in tempi di scarsità di offerta di lavoro) di reperire entrambe queste figure, specie giovani diplomati da avviare al lavoro in fun-

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zione delle nostre esigenze principali, che sono la professionalità, competenza e flessibilità. Uno slogan che può descrivere in sintesi, in modo molto efficace, l’organizzazione di TÜV Rheinland Italia è il seguente: “Professionalità tedesca, flessibilità italiana”. Uno slogan molto chiaro, che in parte anticipa la nostra ovvia successiva doppia domanda: un’organizzazione così articolata ed evoluta è anche a portata delle nostre PMI, a livello economico, naturalmente, e di potere d’acquisto…? Rispondo affermativamente a entrambi i quesiti, argomentando che i nostri prezzi non sono i più bassi sul mercato ma neppure i più alti. Ma sicuramente il rapporto qualità/prezzo dei nostri servizi e il valore aggiunto che garantiscono al cliente sono ai vertici del settore. La PMI può approcciarsi ai nostri servizi con estrema tranquillità e con la certezza di poter esigere il massimo risultato possibile perché la flessibilità è appunto una nostra caratteristica distintiva, sviluppata proprio in funzione delle esigenze della clientela italiana, che anche nel nostro caso è, nella stragrande maggioranza, costituita da piccole e medie imprese. Siamo quindi pienamente organizzati per poter soddisfare al meglio ogni esigenza di qualsiasi cliente, indipendentemente dalle dimensioni aziendali, anche per quanto riguarda il trattamento economico, sempre “adeguato” in funzione

del servizio reso: non si tratta di una frase scontata, bensì di un preciso “must” per la direzione del nostro Gruppo, mirata all’importanza, soprattutto, di difendere nel tempo il valore del nostro brand. Nel caso dei clienti PMI, sentiamo ancor più forte la responsabilità di soddisfare le loro esigenze, ma chiediamo da parte loro un aiuto nell’individuarle con esattezza, pur senza entrare in tecnicismi esasperati ma sviscerando in modo esaustivo l’ambito applicativo della problematica da risolvere, che solo il cliente può conoscere in profondità. Infatti, normalmente lavoriamo su nuovi progetti e, quindi, la maggior parte dei nostri clienti non è rappresentata da aziende che producono milioni di pezzi, bensì aziende che sviluppano periodicamente nuovi prodotti, per i quali non sono previste necessariamente produzioni elevate. Continuiamo a focalizzare la nostra intervista sui clienti: com’è andato per Voi, in sintesi, questo controverso, inatteso ed estremamente complesso 2020 …? (M. Bianchi) È stato un anno generalmente difficile, che ha sortito risultati spesso contrastanti da settore a settore, ma nel nostro caso si è chiuso con una percentuale positiva (+7% a livello aziendale) rispetto al 2019, grazie al fatto che lavoriamo molto in ambito sviluppo nuovi prodotti e la maggior parte dei clienti non ha interrotto i propri progetti di R&S in corso. I risultati dello scorso anno sono stati diversi, ovviamente, a seconda dei settori: l’automotive “tradizionale”, ad esempio (di cui sono responsabile qui in Italia), ha registrato un sensibile calo, ma ampiamente compensato dall’accelerazione avvenuta nel settore dell’auto elettrica, che ora sta decisamente decollando anche per merito dei nuovi incentivi resi disponibili a livello statale; molto bene, invece, il settore medicale, elettrodo-


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dante, appunto, la realizzazione di una seconda grande camera semi-anecoica destinata alle prove elettromagnetiche, per sopperire alla saturazione di quella esistente (con tempi di attesa che tendevano strutturalmente ad allungarsi): un investimento pianificato e approvato prima della pandemia e finalizzato nei tempi previsti nonostante gli eventi dello scorso anno. Si tratta di una camera molto più ampia della precedente, in grado di ospitare, come già detto, oggetti da testare anche di grandi dimensioni (quali autoveicoli completi, grandi armadi tecnici o macchinari) senza smontarli o sezionarli, offrendo rilevanti vantaggi in termini di tempo e denaro. La nostra decisione di non fermare l’investimento si è poi rivelata azzeccata, perché dopo appena pochi mesi dall’entrata in funzione, anche la nuova camera vanta un tasso di utilizzo già molto soddisfacente, al punto da farci pensare seriamente a ulteriori investimenti idonei ad assecondare la richiesta crescente da parte del mercato.

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mestici, energie rinnovabili, mentre in leggero calo quello meccanico. A livello individuale, solo alcune aziende che ritenevano di avere sufficienti prodotti in portafoglio hanno bloccato tutti i nuovi progetti, salvo poi ricominciare a spingere nello scorso autunno, rischiando di metterci in difficoltà organizzative per la necessità di soddisfare le loro esigenze in totale regime d’urgenza, difficoltà che comunque siamo fieri di essere riusciti a superare grazie a una maggiore capacità dei laboratori, dovuta all’inaugurazione a dicembre 2020 di una seconda camera EMC. La maggiore capacità produttiva dovuta al nuovo laboratorio ci ha permesso infatti di poter lavorare su più turni e, di conseguenza, di aumentare l’offerta e di soddisfare più clienti, grazie anche alla capacità di lavorare su prodotti di grandi dimensioni. Riteniamo che i prossimi anni saranno per noi caratterizzati da un graduale trend di crescita e, in tale ottica, siamo lieti di aver portato avanti anche in regime pandemico i nostri progetti di sviluppo, che hanno visto sia nuove assunzioni di personale sia investimenti in nuove moderne tecnologie, come quello riguar-

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Devo ammettere che si è trattato di un successo annunciato, di un rischio calcolato sulla base delle informazioni raccolte, molto incoraggianti con riguardo alla crescita della domanda di prove su una amplissima gamma di prodotti, molto diversi tra loro (si pensi a un forno piuttosto che a una bicicletta) ma accomunati da tecnologie simili (ad esempio quelle legate all’IoT) Vorremmo chiudere con il solito consiglio a favore del potenziale cliente di servizi di testing, ancora non convinto dell’opportunità di investire in quest’ambito, magari togliendo risorse ad altre tipologie di invetimento (P. Caglio) Investire nel Testing collaborando con un laboratorio di comprovata esperienza e affidabilità è fondamentale per diversi motivi. Un rapporto di prova TÜV Rheinland, in quanto assolutamente imparziale, va sempre a rafforzare in modo decisivo le dichiarazioni dei costruttori riguardo le caratteristiche dei propri prodotti. A volte il test report TÜV Rheinland è legalmente obbligatorio per poter immettere il prodotto su un determinato mercato; l’esigenza dei costruttori di entrare in nuovi mercati all’estero è ormai una costante ed è proprio per

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globale, ogni azienda ha bisogno di dare valore ai propri prodotti veicolando nel modo più efficace i messaggi importanti: un’azienda che supporta i propri prodotti con delle attestazioni TÜV Rheinland sa che abbina al proprio nome un brand di successo come il nostro. Non a caso uno degli slogan di TÜV Rheinland di alcuni anni fa era “You make the difference, we show it”

tica, con i migliori risultati, il mix che offriamo ai clienti: flessibilità italiana, abbinata a rigore e precisione tedesche.

Mi permetto di chiudere questa conversazione ribadendo che anche nel nostro settore la differenza è fatta, in fin dei conti, soprattutto dalle persone, la cui competenza, professionalità e disponibilità sono determinanti ai fini della qualità del servizio. La nostra politica aziendale è molto attenta riguardo alla valorizzazione delle abilità del personale, nella ferma convinzione che solo con risorse umane di assoluto valore si possa mettere in pra-

Ricordiamo ai nostri lettori che dallo scorso anno è attivo il canale Telegram per i lettori della rivista TUTTO_MISURE. Potrete usarlo per contattare la redazione, proporre temi d’attualità da sviluppare, avviare discussioni e dialogare con altri lettori.

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questo che TÜV Rheinland mantiene e sviluppa un eccezionale portafoglio di autorizzazioni e riconoscimenti internazionali. Inoltre supportare i nostri clienti nel comunicare in modo inconfutabile le caratteristiche dei propri prodotti è anche molto importante per prevenire o per gestire contestazioni: la complessità dei prodotti aumenta in quasi tutti i settori, e con la complessità aumenta la possibilità di incorrere in divergenze interpretative delle norme o dei contratti; se poi a questo aggiungiamo il fatto che il tasso di litigiosità è in crescita in diversi settori e mercati ecco che si capisce come sia importante poter sostenere la propria posizione con un parere imparziale, competente e credibile come quello espresso da TÜV Rheinland. Infine, pensando all’esigenza di competere su un mercato che è sempre più

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PROVE DI TRAZIONE/COMPRESSIONE A PREZZI CONTENUTI La cella di carico trazione/ compressione low cost 8427 burster è un sensore particolarmente robusto che può essere facilmente integrato in prove di tenuta tra due cavi o catene per misurarne la forza di trazione. Il modello standard è provvisto di una filettatura interna, consentendo così il collegamento ad adattatori come chiavette. In alternativa possono essere forniti adattatori esterni per un veloce e facile adatattamento a fori filettati costruiti ad hoc. Il cavo a uscita radiale è estremamente flessibile e disegnato per un ampio raggio di movimento. Al fine di raggiungere il più alto grado di stabilità per un sensore così piccolo, rendendolo così adatto non solo per applicazioni di laboratorio ma anche per uso industriale, tutte le parti che compongono la cella di carico sono saldate nel corpo del sensore, inclusa la boccola guida cavo.L’elemento di misura è una membrana perpendicolare all’asse del sensore con un ponte estensimetrico applicato alla superficie interna, che richiede un’alimentazione stabile con un valore di sensibilità di 1mV/V. Il TEDS (burster Transducer Electronic Data Sheet) è disponibile come opzione e consente un collegamento facile e veloce alla strumentazione burster, come Master di calibrazione, Amplificatori/Condizionatori di segnali, Controllori x/y, ecc. Per approfondimenti: www.burster.it. RICHIEDI QUI informazioni tecnico-commerciali.

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SERVIZIO DI TARATURA E CERTIFICAZIONE MASSE Cibe, da oltre 30 anni riferimento in Italia e in Europa nell’ambito della metrologia tecnica e legale, vanta un’ampia gamma di servizi, come ad esempio la taratura e certificazione di masse fino a 2.000 kg. La taratura e certificazione di masse è di fondamentale importanza in molti settori produttivi, come quello farmaceutico e alimentare, a garanzia della riferibilità delle misurazioni. Al fine di ottenere risposte sempre più veloci e affidabili, Cibe si è dotata dei migliori nuovi comparatori di massa presenti sul mercato, in particolare: – uno di portata 2.500 kg e risoluzione 1 g, utilizzato per la taratura di masse da 100 kg a 2.000 kg; – l’altro di portata di 2 kg e risoluzione 0,1 mg, ideale per eseguire ad esempio la taratura di masse da 1 kg a 2 kg in classe E2. I nuovi comparatori di massa potenziano ulteriormente le capacità del laboratorio e assicurano ulteriore precisione nella taratura delle masse, eseguita secondo quanto previsto dalla Raccomandazione OIML-R111. Cibe effettua altri servizi, come la verificazione periodica di masse campione, strumenti per pesare a funzionamento non automatico, selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche. Per conoscere la gamma completa dei servizi metrologici del laboratorio Cibe: www.cibelab.it.


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Rubrica a cura di Massimo Mortarino (mmortarino@affidabilita.eu)

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Articolo di Mirko Martina

Prove di tipo EN IEC 60079 (ATEX) aree a rischio esplosione Quali differenze delle prove dalle norme industriali di prodotto, per un prodotto elettrico?

EN IEC 60079 (ATEX) TYPE TESTS, EXPLOSION RISK AREAS This paper covers the tests to be performed, according to IEC Std. 60079, on products that are designed to operate in explosive atmospheres. Even if some of these tests are apparently simple (such as the temperature test), particular attention must be paid when testing such devices. This paper covers the differences between these tests and the “normal” ones. TESTING & DINTORNI L’articolo tratta delle prove di tipo, secondo la EN IEC 60079, su prodotti destinati a funzionare in aree a rischio di esplosione. Anche se alcune prove (si pensi alle prove di temperatura) sono apparentemente semplici, la particolare destinazione d’uso di questi prodotti richiede una ben diversa attenzione. L’articolo considera le differenze tra queste prove e quelle “normali”. Nella progettazione di un prodotto, il primo passo del costruttore è (o per lo meno dovrebbe essere) la classificazione del prodotto stesso, in funzione della sua destinazione d’uso prevista. A volte non è così intuitiva la differenza tra destinazione d’uso “operativa”, legata spesso alla tipologia del prodotto (es. lampada, piuttosto che motore o, ancora, apparecchiatura di interruzione e sezionamento), e la destinazione d’uso “normativa”, sulla base della quale si classifica il prodotto ai sensi della norma di riferimento. Quando poi l’ambiente in cui è destinato a essere impiegato il prodotto è “speciale”, per esempio perché è un luogo pericoloso, la classificazione si amplia così come i requisiti di progetto e di prova. È il caso dei luoghi con pericolo di esplosione, nei quali il prodotto dev’essere valutato ai sensi della Direttiva 2014/34/EU (ATEX). Quando tali prodotti presentano una potenziale sorgente di innesco propria, come nel caso delle apparecchiature e componenti elettrici, si possono applicare le norme della serie EN IEC 60079, che godono di presunzione di conformità alla direttiva. La serie 60079, come molte serie di norme del settore elettrico, è strutturata con una parte generale che fissa i requisiti base, in questo caso la parte

gruppo del gas o del gruppo di polveri combustibili per cui il fabbricante dichiara il prodotto idoneo. I metodi di prova della serie 60079 sono orientati alla verifica delle proprietà da cui dipende il modo di protezione, ovvero sono definiti a seconda di quale parte dell’apparecchiatura realizza la protezione: la custodia oppure i componenti interni. Nella verifica dei requisiti, vi sono attenzioni particolari alla durata nel tempo dei materiali non metallici, alla limitazione della temperatura, alle condizioni ambientali, inclusi il rischio meccanico, il rischio di scarica elettrostatica, ecc. Vi sono infine prove specifiche a seconda del modo di protezione, i cui metodi sono orientati alla verifica del requisito progettuale tipico di quella tecnica di protezione, come ad esempio le prove di esplosione per le “custodie a prova di esplosione”. Per questa ragione, la norma generale è sempre da applicarsi congiuntamente alla parte relativa al modo di protezione adottato per l’apparecchiatura. Riportiamo di seguito alcuni esempi di prove, prescritte dalla parte 0 della norma (requisiti generali).

0, per quanto riguarda i requisiti progettuali e di prova. Le cosiddette “parti 2” di norma, sono 46 e sono relative a requisiti di costruzione per le apparecchiature e gli impianti. Per le apparecchiature, sono definiti i requisiti (progettuali e di prova) necessari a costruire tecniche di protezione, definite dalla norma “modi di protezione”, che sono volti a impedire l’innesco. Il modo di protezione può essere realizzato mediante separazione fisica tra sorgente di innesco e atmosfera esplosiva; oppure, può prevenire l’innesco limitando l’energia dell’apparecchiatura al di sotto di una soglia, individuata come minima energia di accensione dell’atmosfera pericolosa; o, ancora, può contenere una esplosio- PROVE DI TEMPERATURA ne interna, senza propagarla all’esterLe temperature da misurare sono prinno dell’apparecchiatura. Le prove di tipo della 60079 richiedo- cipalmente due, per tutti i modi di prono l’applicazione di grandezze di stimolo differenti a seconda di alcuni fattori che regolano la disciplina del pericolo di esplosione. In primo luogo, il tipo di atmosfera esplosiva, a seconda Ing. Mirko Martina che sia gas (inteso come gas in singola Responsabile fase, vapore o nebbia), oppure polveSettore ATEX re combustibile. In aggiunta, i requisiti di Intek spa di prova differiscono sia in termini di e membro CT31 CEI grandezza di stimolo e parametri di prova, sia in termini di limiti di accettazione, che sono diversi a seconda del mirko.martina@intek.it T_M

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tezione: la temperatura di servizio (di seguito indicata come “Ts”) e la massima temperatura superficiale. Nella misura delle temperature, il range di temperatura ambientale, alla quale il prodotto è destinato a essere utilizzato, dev’essere dichiarato dal fabbricante e gioca un ruolo fondamentale; infatti la temperatura di servizio è definita come la massima temperatura misurata alla massima temperatura ambientale, quando l’apparecchiatura è alimentata alle condizioni nominali. La massima temperatura superficiale invece, è la temperatura più alta di una superficie dell’apparecchiatura, a contatto con l’atmosfera esplosiva, alla massima temperatura ambientale, quando l’apparecchiatura è alimentata al 110% delle condizioni nominali, oppure nelle condizioni di guasto stabilite dalla specifica norma del modo di protezione. La tipicità della 60079 è che entrambe le temperature possono essere misurate in punti diversi sullo stesso prodotto, a seconda del modo di protezione. Poniamo, per esempio, che la custodia sia parte della protezione (perché deve garantire un minimo grado di protezione IP) e che sia in materiale non metallico: in tal caso allora, la Ts sarà misurata sul materiale plastico e sulla guarnizione. La massima temperatura superficiale sarà misurata sulla parte più calda della superfice esterna della custodia. Diversamente, nei modi di protezione in cui l’atmosfera può essere a contatto con i componenti interni, la Ts sarà ancora misurata sulla custodia e sulla guarnizione, mentre la massima temperatura superficiale sarà misurata sul punto più caldo dei componenti all’interno della custodia, inclusi i cavi del cablaggio interno che devono essere raggruppati in fasci di massimo 6 conduttori. È il caso del modo di protezione a sicurezza aumentata “e” in cui la protezione è garantita sia dalla custodia, sia dai componenti interni. Un’altra variabile da considerare in prova è la posizione del campione: poiché la massima temperatura dev’essere riportata in marcatura, così come la temperatura ambientale: se vi sono posizioni che possono generare surriscaldamenti dovuti allo stratificare inT_M  66

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parte generale prescrive che prima di eseguire le prove dello specifico modo di protezione, almeno due oppure quattro campioni dell’apparecchiatura sia sottoposta al seguente ciclo: – prova di resistenza termica a caldo. Consta di un immagazzinaggio a temperatura Ts+20 K con un minimo di 80 °C e RH 90 % per 672 h Figura 1 – Prova di temperatura con strato di polvere (28 gg) quando la Ts è (per gentile concessione di Videotec S.p.A. – Schio) inferiore a 75 °C oppure, immagazzinaggio terno dell’aria calda, devono essere a 95 °C e RH 90 % per 336 h seguito presi in considerazione. Vi sono alcune applicazioni, ad esem- da successive 336 h a temperatura pio le polveri combustibili, per le quali Ts+20K senza controllo in umidità; le temperature si determinano con una – prova di resistenza termica al freddo, simulazione delle condizioni ambien- in cui l’immagazzinaggio è di sole 24 tali di installazione. Nel caso specifi- h, ma con un set pari alla minima temco, con l’apparecchiatura ricoperta da peratura ambientale ridotta di un valouno strato di polvere (di caratteristiche re tra i 5 K e i 10 K; di conducibilità termica definite dalla – prove di resistenza all’impatto. L’ap60079) allo scopo di verificare l’inci- parecchiatura è sottoposta all’effetto di denza sul riscaldamento di strati di pol- una massa di prova in acciaio tempevere che limitano la dissipazione termi- rato di diametro 25 mm, che cade verticalmente da un’altezza specificata in ca del prodotto. funzione dell’applicazione dell’apparecchiatura elettrica, per realizzare l’energia di impatto, fino a un massimo di PROVE SULLA CUSTODIA 7 J. Le prove si devono condurre alla NON METALLICA E PARTI temperatura di prova a caldo (Ts innalNON METALLICHE DI CUSTODIA zata di un valore tra 10 K e 15 K) e sucNella serie 60079 i materiali plastici ed cessivamente alla temperatura di elastomerici, quando partecipano al prova a freddo (temperatura ambientamodo di protezione, sono osservati spe- le ridotta di un valore tra i 5 K e i 10 K); ciali. In particolare, è un requisito non – prove di caduta, da condurre alle emendabile che un materiale non metal- temperature a caldo e a freddo come lico sia in grado di resistere alle solleci- per l’impatto; tazioni termiche previste per lunga dura- – prove del grado di protezione IP (il ta, compatibile con la vita del prodotto, metodo di prova può essere EN sia nel funzionamento normale, sia in 60529, ma le apparecchiature devoguasto. Ci si riferisce in particolare a no essere considerate come classificaparti e componenti dell’apparecchiatu- te di categoria 1, ovvero la prova dei ra quali: custodia, materiale isolante gradi IP6X e IP5X sono da condurre delle connessioni elettriche, guarnizioni sempre in depressione). (inclusi gli O-ring), resine di incapsula- La differenza più marcata dalle prove industriali di prodotto, è che la EN IEC mento, materiali sigillanti, ecc. Quando tali parti sono rilevanti per la 60079-0 impone che questo ciclo sia sicurezza, come ad esempio nei modi eseguito nell’ordine indicato sopra e, di protezione a sicurezza aumentata soprattutto, sugli stessi campioni. Da “e”, nelle custodie a protezione contro ciò si comprende come tale approccio l’ingresso di polveri “t” e nelle custodie influisca sulla progettazione del proa prova di esplosione “d”, la nor ma dotto.


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in considerazione e quanti- da qualche anno a questa parte, sono ficare preventivamente, an- sempre più richiesti prodotti per tempeche per la definizione del rature minime ambientali fino a –60 °C prezzo di prova. e massime ambientali anche superiori Non ultimo per importanza ai + 90 °C (a seconda poi della tempel’impatto dei parametri di ratura che raggiunge il fluido di proprova sulla taratura, per la cesso negli impianti). Questo scenario quale il riferimento utile implica strumentazione più performanrimane sempre l’approccio te, con campo di misura sempre più della norma EN 60068-3- esteso e tarature di conseguenza ade5, ma richiederà una esten- guate ai limiti di lavoro della strumentasione dei punti di taratura, zione. sia di temperatura sia di Fino a qui abbiamo cercato di racconumidità, e un numero di sen- tare solo alcune delle prove di tipo sori impiegati in taratura richieste dalla serie 60079, infatti ci sufficienti a coprire il volu- siamo soffermati solo su due dei princime utile di prova. pali aspetti della parte generale, la Nell’applicazione del me- norma EN IEC 60079-0. todo di taratura, si dovran- Nei prossimi numeri, sempre su questa no inserire i punti di taratu- rubrica, proveremo a condividere invera che possano coprire il set ce alcune esperienze in merito alle di prove 60079 di thermal prove dello specifico modo di protezioendurance, includendo ne, quali ad esempio le prove di esploquindi anche i punti di tem- sione, di sovrapressione, leackage, peratura e umidità quali il ecc. punto +80 °C e RH 90 % e In chiusura, un quesito parrebbe ora il punto +95 °C e RH 90 %; naturale: i requisiti delle norme Allo stesso tempo, la nu - 60079, che sembrano essere assai merosità dei campioni ri - severi, coprono i requisiti delle norme Figura 2 – Estratto della EN IEC 60079-0:2018 chiesti dal metodo, due op- di prodotto? pure quattro per tipo, e la Ovvero, facendo le prove 60079, il Anche dal punto di vista del laborato- loro tipologia (spesso in prova vanno costruttore è esentato dalle prove rio di prova e della strumentazione l’in- le custodie delle apparecchiature delle norme industriali applicabili al cidenza è importante. Un esempio rap- elettriche), implicano che le tolleran- prodotto? presentativo sono le camere climati- ze della norma si debbano rispettare La stessa EN IEC 60079-0 risponde al che, necessarie alla prova di resisten- in un volume ampio, che si avvicina quesito, alla clausola 6.1 comma a), in za termica, che diventano strumenta- al volume della camera di prova. cui è prescritto che “le apparecchiatuzione critica sotto diversi punti di vista. Ci si dovrà assicurare che il volume in re e i componenti Ex devono essere In primo luogo, in termini di impegno cui è verificata l’omogeneità di tem- conformi alle prescrizioni di sicurezza della strumentazione che risulta essere peratura e umidità, sia il più esteso applicabili delle corrispondenti Nordi durata superiore al mese, conteg- possibile, nel rispetto dei requisiti del- me industriali”. giando la prova a caldo, la prova a la EN 60068-3-5. freddo e le prove di impatto e caduta A queste considerache richiedono la conduzione della zioni aggiungiamo il prova in temperatura. Tale impegno fattore “domanda”. Il genera colli di bottiglia inevitabili nella fabbricante che si riprogrammazione dell’utilizzo di tale volge al laboratorio è strumentazione, con relative code che chiamato a rispondeincidono sull’offerta verso il mercato re al mercato, che del testing. Allo stesso tempo, le came- chiede prodotti con re climatiche risultano sollecitate in ter- range estesi di tempemini di prestazioni, sia in termini di va- ratura ambientale. lore di temperatura e umidità, sia in ter- Questo perché il settomini di durata. Un aumento della fre- re Oil&Gas è magquenza di manutenzione e la riduzione giormente sviluppato della vita dei componenti della macchi- in paesi con condizioFigura 3 – Prove di impatto alla minima temperatura di prova na sono necessariamente da prendere ni ambientali estreme: T_M  67



TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

IL TEMA

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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Le responsabilità da contatto sociale

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MISURE E FIDATEZZA

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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di Fulvio Giorgi

fulvio.giorgi@imq.it

Affidabilità dei dati e valutazione della conformità Valutare correttezza e affidabilità delle informazioni trasmesse da dispositivi interconnessi DATA RELIABILITY VS CONFORMITY ASSESSMENT Aim of this short note is to point out the possible meanings of “data reliability”, under the perspective of a testing laboratory and Certification Body and taking into account the spread and growing importance of IoT devices and applications. A model for the assessment of the correctness and affordability of the transmitted data and information is then presented. Finally, an example for the application of the proposed model is given.

RIASSUNTO La nota intende mettere in evidenza la duplice accezione che, dal punto di vista di un laboratorio di prova/ente di certificazione e in virtù dell’importanza crescente della tecnologia IoT, è possibile attribuire alla locuzione “affidabilità dei dati”. Si ripercorre quindi la sequenza delle macro-operazioni necessarie per valutazione della correttezza e affidabilità dei dati e delle informazioni trasmesse da dispositivi interconnessi e si conclude con un esempio applicativo di questo modello di verifica

AFFIDABILITÀ DEI DATI: UNA DUPLICE ACCEZIONE

Per chi – laboratorio di prova o ente di certificazione – si occupa di provare, verificare prodotti e processi, la locuzione affidabilità dei dati ricopre (tra le tante possibili) almeno due importanti accezioni. La prima, più “classica”, è relativa al suo status di fruitore/utente di dati che devono necessariamente essere affidabili per consentirgli di emettere giudizi di conformità rispetto a norme, specifiche tecniche, regolamenti in genere. A questo ambito attiene tutto il filone della metrologia, con i noti rimandi ai concetti di riferibilità, incertezza, accuratezza, nonché a pratiche operative quali la taratura della strumentazione, le conferme metrologiche, i circuiti interlaboratorio per il confronto di procedure applicative e risultati delle misure. La seconda accezione, più “attuale”, si inquadra nell’ambito delle innovazioni tecnologiche di un mondo “online”. Un T_M _M  N 70 T . 2/21  70

mondo interconnesso, nel quale i confini tra fisico e virtuale sono sempre più sfumati e dove tutto è (o, almeno, dovrebbe essere) “smart”. In questa seconda accezione, il laboratorio diventa, oltre che utilizzatore, anche verificatore/certificatore dell’affidabilità dei dati o, per meglio dire, della loro corretta, efficiente, affidabile e sicura trasmissione, ricezione e comprensione. Gli ambiti in cui questo ruolo di garante dell’affidabilità dei dati scambiati tra dispositivi e sistemi interconnessi assume crescente importanza sono sempre più numerosi e pervasivi, dallo smart building alle smart cities, passando attraverso altre innumerevoli applicazioni. Basti pensare, a titolo esemplificativo: – al settore dei dispositivi medici, dove la corretta trasmissione e ricezione, il livello di robustezza e di sicurezza dei dati trasmessi è fondamentale nelle pratiche di telemedicina, nella trasmissione dei segnali a radiofrequenza

verso dispositivi impiantabili attivi, nelle applicazioni d’intelligenza artificiale, sempre più utilizzate in fase diagnostica, nonché in relazione a tutti gli aspetti legati alla Privacy. A questo proposito, non è non un caso che il nuovo regolamento europeo sui Dispositivi Medici (UE) 2017/745 – MDR abbia inserito la cybersecurity tra i requisiti obbligatori per tutti quei dispositivi che trasferiscono dati su “sistemi aperti”; – al settore degli ITS (Intelligent Transport Systems), ovvero la trasformazione digitale delle infrastrutture di trasporto. Trasformazione ottenuta tramite l’aggiunta di “intelligenza” alle strade, partendo da sensori, misure e metodi di elaborazione in grado di rendere più estesi, fruibili ed efficienti i sistemi di governo e gestione della circolazione e i comportamenti di mobilità e di viaggio. Anche in questo ambito, la legislazione europea, in questo caso la direttiva 2010/40/UE, fornisce il quadro generale per la diffusione degli ITS nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto. UN MODELLO DI VERIFICA: H2H ≈ M2M

Per rappresentare le diverse fasi delle verifiche che vengono tipicamente condotte per la valutazione della corretta e affidabile trasmissione di dati e informazioni, è possibile fare un parallelismo con il processo di comunicazione tra umani (H2H). Affinché la comunicazione tra due persone possa avvenire correttamente, la prima cosa da appurare è che siano effettivamente e reciprocamente in grado di emettere suoni e di sentirli. Completata questa prima verifica “fisiologica”, è necessario poi assicurarsi che la comunicazione non sia disturbata, ad esempio a causa di qualche


N. 02 ; 2021 UN ESEMPIO APPLICATIVO Il modello di valutazione sopra descritto può essere ad esempio applicato per la verifica delle cosiddette barriere stradali intelligenti, un elemento essenziale delle “smart roads”, ovvero di quell’insieme di infrastrutture tecnologiche e di applicazioni digitali che, attraverso lo scambio di dati ed informazioni, mirano a garantire l’ottimiz-

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rumore ambientale che ne possa compromettere la qualità. Come terzo passo, dovremmo quindi appurare che i due soggetti parlino la stessa lingua, ovvero siano in grado di capirsi. Per ultimo, se vogliamo che il contenuto della conversazione rimanga riservato, dobbiamo tutelarci contro la presenza di eventuali “orecchie indiscrete”. Se alla comunicazione tra umani sostituiamo quella tra dispositivi IoT interconnessi (M2M), il semplice e intuitivo modello sopra descritto si traduce in una sequenza di verifiche come quella riportata in Fig. 1: la fondamentale capacità di parlare e di sentire (verifica "fisiologica") viene verificata tramite le prove di funzionamento vere e proprie, ovvero di funzionamento intrinseco del dispositivo, che fanno riferimento ai requisiti delle Direttive applicabili ai singoli componenti del sistema e alle relative norme armonizzate. L’eventuale presenza di rumori (disturbi) che possono compromettere la comunicazione, è assimilabile alla presenza di interferenze elettromagnetiche, verificabili tramite le misure di emissione ed immunità radiata. L’affinità e comprensibilità di linguaggio (capirsi) viene valutata tramite la verifica dei protocolli di comunicazione e d’interoperabilità in genere, ovvero della capacità di cooperare e di scambiare informazioni o servizi con altri sistemi o prodotti in maniera completa e priva di errori, con affidabilità e con ottimizzazione delle risorse. Infine, la presenza di “orecchie indiscrete” nient’altro è se non il rischio di cyber attacchi, per contrastare i quali si ricorre ai test di penetrazione/vulnerabilità e agli altri strumenti di valutazione propri della cybersecurity.

MISURE E FIDATEZZA

Figura 1 – Sequenza delle verifiche

zazione dei flussi di traffico, a realizzare la diagnostica predittiva dello stato di salute e manutenzione delle infrastrutture stradali, a ottenere il miglioramento in genere della sicurezza e della fruibilità delle strade. Nella pratica, le barriere intelliFigura 2 – Camera IMQ per le misure EMC genti integrano, a bordo delle classiche strutture di calcestruzzo o di metal- 2014/53/EU (Radio Equipment – lo, sensori per l’acquisizione dei dati, RED) e 2014/30/EU (Electromagnetic concentratori, moduli radio per la tra- Compatibility – EMC). smissione e software per l’elaborazio- Anche il secondo passo, ovvero la verine dei dati, oltre ai collegamenti e siste- fica dei disturbi, viene condotta con mi per la distribuzione dell’energia riferimento alle direttive EMC e RED. Si necessaria per il funzionamento dell’in- dovranno in particolare valutare la tero sistema. suscettibilità a campi elettromagnetici In accordo al nostro modello, il primo (EM), in termini d’immunità radiata e passo per la valutazione delle funzio- condotta, nonché l’efficace (in termini nalità del sistema, e in particolare del- di bande di frequenze armonizzate, l’affidabilità e correttezza delle infor- potenza di trasmissione) ed efficiente mazioni trasmesse, può essere quindi (in termini di sensibilità in ricezione, identificato nella verifica – tramite Duty Cycle, tecniche di accesso al prove di laboratorio e valutazioni di canale, Dynamic Frequency Selectiontipo documentale – del rispetto dei re- DFS, etc.) occupazione dello spettro quisiti minimi (c.d. requisiti essenziali radio. di sicurezza – RES) per l’immissione in Sempre con riferimento al nostro mocommercio dei vari componenti e di- dello di riferimento, il terzo passo sarà spositivi, con riferimento alla legi- poi relativo alla verifica dei protocolli slazione (direttive, regolamenti) appli- di comunicazione e, in generale, delcabile, ovvero in questo caso le diret- l’interoperabilità dei componenti del tive 2014/35/EU (Low Voltage), sistema. Molti ambiti di trasporto, tra i T_M  71


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ma sono stati valutati “conformi” in tutti gli aspetti di cui sopra – sono essenziali per valutare che la conformità alle specifiche di ogni componente continui ad essere garantita anche in condizioni di assemblaggio con altre tecnologie, in un contesto che simula quello reale. L’ultimo passo del nostro percorso di verifica è quello relativo alla cybersecurity, che comprende in genere valutazioni formali si sicurezza ICT secondo i common criteria stabiliti dalla norma ISO/IEC 15408, nonché penetration test e vulnerability assessment in base a programmi OWASP (Open Web Application Security Project). In particolare, per gli IoT sono inoltre disponibili o in fase di sviluppo norme ETSI (European Telecommunications Standard Institute) che trattano appunto le problematiche ICT (ad es. ETSI EN 303 645).

Fulvio Giorgi è direttore della Divisione “Prodotto” di IMQ, nell’ambito della quale operano i laboratori di prova e taratura, l’Ente di Certificazione e l’Organismo Notificato per la valutazione di conformità dei prodotti ai sensi delle direttive/regolamenti europei. È membro di diversi comitati IECEE e del Board of Directors di ETICS (European Testing Inspection & Certication System).

NEWS SISTEMA DI TRACCIAMENTO ASSET TRAMITE RFID ATTIVO

Il nuovo sistema di tracciamento tramite tecnologia RFID, realizzato da Aviatronik srl, permette di monitorare la posizione esatta dell’asset all’interno dell’azienda. È possibile, inoltre, abilitare la ricezione degli alert in caso di spostamento da un’area all’altra, di passaggio in una determinata zona (Marker) oppure in caso di sparizione del Tag dalla copertura del sistema. Il sistema si compone di: • Tag attivi, da installare sugli asset da monitorare; • Reader, con relativa Antenna, da installare nelle aree da coprire; • Marker di entrata/uscita, da installare nei varchi di accesso all’azienda. I dati forniti dai Tag vengono registrati in un database a intervalli regolari, permettendo di collezionare uno storico che identifica l’esatto movimento nel tempo degli asset sotto controllo. Questa tecnologia, combinata con il Software sviluppato da Aviatronik (ARMS), consente di migliorare la gestione degli asset aziendali tenendo sotto controllo il TCO (Total Cost of Ownership). Per ulteriori informazioni: CLICCA QUI.

Figura 3 – Pista IMQ per le verifiche d’interoperabilità di dispositivi ITS

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primi quello ferroviario, si sono dotati di Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) nate per garantire un corretto approccio al meccanismo di costruzione di un sistema di rilevazione e controllo complesso. Questi documenti normativi sono stati creati per definire parametri comuni a tutte le applicazioni (sistemi e sottosistemi, sensoristica, mezzi di comunicazione dati e altro) al fine di garantire una corretta sostituibilità in campo senza introdurre alterazioni al funzionamento complessivo del sistema. Dal punto di vista della connettività, i componenti delle barriere possono comunicare via cavo o via etere, essere cioè cablati o wireless, e utilizzare protocolli diversi a seconda delle distanze di comunicazione che è necessario coprire. Le relative verifiche vengono eseguite sia in ambiente di laboratorio, sia in applicazione, in questo caso su pista, con dotazioni in grado di simulare le condizioni reali (vedi Fig. 3). Queste due tipologie di verifiche sono tra loro complementari e con esse è possibile valutare puntualmente la conformità alle specifiche di sicurezza e di affidabilità di un sistema complesso: le prime garantiscono che i singoli componenti utilizzati rispondano coerentemente alle specifiche attraverso un approccio prettamente normativo e legislativo; le seconde – applicabili solo quando i componenti di un siste-


TECNOLOGIE IN CAMPO

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Misure per la ripartenza: scenari e opportunità INCHIESTA: Misure e Prove strumenti per l’innovazione competitiva – Quarta parte

MEASURES TO RECOVER: SCENARIOS AND OPPORTUNITIES Italian enterprises are engaged, in many sectors, in the difficult post-pandemics recovering process, with the aim of rapidly increasing their competitive value, implementing adequate tools to guarantee customers and consumers with reliability and safety of products and processes. However, there are few resources available and every investment must be carefully evaluated. Tutto_Misure offers its readers authoritative testimonies on the “value” of Tests and Measurements for competitive development, in the hope they can be useful to plan targeted and productive actions in the short-medium period. RIASSUNTO Le imprese italiane di gran parte dei settori merceologici sono impegnate nel difficile percorso post-pandemia, con l’obiettivo imprescindibile di aumentare rapidamente il valore competitivo della propria offerta alla clientela, implementando l’utilizzo di strumenti adeguati, come quelli in grado di garantire l’affidabilità e sicurezza di prodotti e processi a clienti e consumatori. Ma le risorse sono scarse e ogni investimento va attentamente valutato. Tutto_Misure offre ai propri lettori autorevoli testimonianze riguardanti il “valore” delle Prove e Misure in ottica di sviluppo competitivo, utili per pianificare azioni mirate e produttive nel breve-medio periodo. LA “BOUTIQUE” DEL CALIBRO DI CONTROLLO

Innovazione, ricerca, formazione del personale e partnership con il fornitore di T&M: è la mission di ITECNA spa Siamo nell’Avellinese, nel 2009, quando i due soci di un’azienda di progettazione e costruzione stampi, a causa delle loro diverse vedute im prenditoriali, decidono di dividersi in due distinte società, una delle quali, ITECNA, è diretta dal reduce di una fruttuosa esperienza come tecnicocommerciale, nell’area Centro-Sud Italia, che gli aveva fornito una profonda conoscenza delle aziende coinvolte nell’uso del CAD. ITECNA si proietta verso un nuovo settore, quello della costruzione di calibri e dime di controllo, prevalentemente destinati al settore automotive. Come cambia l’approccio strategico e organizzativo di un’azienda che cambia repentina-

mente e in modo sensibile il proprio core-business…? Lo chiediamo a Giuseppe Iannaccone, CEO di ITECNA spa (Parolise – AV). (G. Iannaccone) Lo sviluppo di ITECNA è si mile a quello di tante PMI italiane, impegnate a uscire dall’onda della crisi economica esplosa nel 2008: grande lavoro commerciale-promozionale, sfruttando anche i clienti della originaria azienda di stampi e utilizzando i primi servizi disponibili online, acquisizione dei primi ordinativi e, solo a questo punto, acquisto dei primi macchinari. Ricordo nitidamente il primo calibro co struito (senza avere ancora in casa le macchine utensili…), per un cliente enorme del settore “vetro per auto” e per

un’applicazione di sicura importanza (verifiche nella fabbricazione del parabrezza in vetro per un modello di autovettura Ferrari). Siamo cresciuti progressivamente, grazie soprattutto alla fiducia riscossa da parte di alcuni grandi gruppi (Catra, Susta, PCM, Proma, Tiberina, ecc.), ancora oggi fra i nostri principali clienti, che con le loro commesse ma anche con le loro referenze ci hanno consentito di proporci a un mercato piuttosto at tento alle garanzie offerte dai fornitori. In quest’ottica, il nostro piano di sviluppo è sempre stato orientato non solo ad accrescere e innovare il parco tecnologico ma anche, soprattutto, ad accrescere nel cliente la consapevolezza che ITECNA fosse un partner assolutamente affidabile. Nel 2017, in un momento caratterizzato da una stasi del fatturato, mi offrono un doloroso “leverage buy out” e da qui inizia la svolta di ITECNA, che negli ultimi anni cresce a un ritmo di oltre il 25%, anno su anno, fino all’attuale fatturato annuo di circa 2,6 milioni di euro, con 32 dipendenti. Una crescita derivante soprattutto dal deciso cambio di paradigma effettuato rispetto al passato: il calibro non va più considerato come un oggetto “tradizionale e artigianale”, ma dev’essere fondato sulla massima standardizzazione dei particolari e delle lavorazioni e, parallelamente, della continua innovazione…e tutto questo si può ottenere anche al Sud (consentitemi un pizzico di orgoglio meridionale)! Può spiegarci meglio il vostro concetto di “soddisfazione del cliente” …? (G. Iannaccone) Nel settore dei calibri e dime di controllo (dove siamo conosciuti per “fare miracoli”…), dove abbiamo oggi una capacità produttiva di circa 650/700 attrezzature alT_M

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l’anno, capita sovente di dover accontentare un cliente che “aveva dimenticato un calibro”. Il nostro punto di forza è appunto la capacità di flessibilizzare il nostro sistema produttivo, affinché il cliente in difficoltà possa avere il proprio calibro sulla linea in sole 24 ore. Negli ultimi 5 anni abbiamo così tanto innovato e standardizzato il prodotto, che oggi tutte le nostre attrezzature risultano fra le più affidabili sul mercato. Poi nel tempo ci siamo posti alcune domande fondamentali: dove il cliente perde tempo? Come possiamo rendere la manutenzione più semplice possibile? Possiamo fare qualcosa affinché le modifiche possano essere “indolori”? Come possiamo rendere le nostre attrezzature sostenibili per il pianeta in cui viviamo?

Ecco, ci siamo dati davvero tanto da fare, a partire dall’esclusivo utilizzo di materiali riciclabili (alluminio, in primis) e che non necessitano di manutenzione (solo materiali inossidabili). Per noi sono lontani i tempi in cui si usavano resine poliuretaniche, collanti e solventi, materiali estremamente difficili da riciclare e oggi utilizziamo solo accoppiamenti meccanici, tutti completamente smontabili e modificabili. Crediamo assolutamente nelle sinergie con i clienti, certi che solo in questo modo si riesce a innovare: anche perché cosa c’è di più vicino al concetto d’innovazione, se non trovare soluzioni “straordinarie” a un problema “ordinario”…? Ma questo stretto rapporto di collaborazione dev’essere reciproco, quindi il cliente deve premiare con T_M  74

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la continuità dei propri ordinativi il fornitore che è capace di garantire questi livelli di fornitura. Nel 2016 abbiamo standardizzato tutti i principali processi (già allora in ottica 4.0) in un portale informatico, dove il cliente può consultare la documentazione di progetto e di collaudo di tutti i calibri che appartengono loro. Inoltre, dal 2019 è disponibile una piattaforma di “Richiesta di offerta”, aperta sia ai clienti attivi sia a quelli potenziali. In caso di ordine, parte la commessa e il nostro progettista sottopone al benestare del cliente una “check-list” di progetto, fino ad arrivare all’emissione del nostro ordine interno di produzione. Da questo momento in poi tutte le fasi (produzione di pezzi sciolti, pre-assemblaggio e collaudo) vengono fotografate e rese disponibili online sul Portale, in totale trasparenza nei confronti del cliente che, in qualunque mo mento e da qualsiasi parte del globo, può monitorare lo stato di avanzamento. Concentriamoci sulla fase di controllo qualità, che dalle sue parole si intuisce come particolarmente curata, giusto…? (G. Iannaccone) I calibri sono strumenti molto precisi, ma anche molto delicati e vengono sottoposti in produ-

zione a una serie di azioni che rischiano di pregiudicare il loro livello di accuratezza. La temperatura è il nemico principale dell’accuratezza, perché tutti i calibri sono in alluminio (al 100% riciclabili e smontabili), quindi le routine di misurazione sono utilissime ogni volta che sia necessario apportare una modifica al prodotto.

Utilizziamo tre macchine di misura Hexagon e il software PC-DMIS: l’operatore scrive la routine metrologica e il collaudo viene automatizzato il più possibile. Il rapporto con il fornitore Hexagon, nato soprattutto per la mia fiducia nei rapporti interpersonali (il feeling immediato con alcuni uomini Hexagon, come Massimo Gregori, responsabile commerciale Italia, e Giovanni Conzo, sales area ma nager, si è consolidato nel tempo e continua anche oggi a produrre abbondanti frutti), ha premiato in particolare il nostro desiderio di un partner “totale” in quest’ambito: un problem-solver, capace di soddisfare in tempo reale ogni nostra esigenza a livello di supporto legato alle macchine


N. 02 ; 2021 Come avete reagito agli effetti della pandemia di Covid19…? (G. Iannaccone) Investendo, come sempre abbiamo fatto nella nostra storia aziendale. Anche noi abbiamo registrato una contrazione del fatturato nel 2020 (-8%), ma che fortunatamente è arrivata dopo uno straordinario 2019, nel quale abbiamo quasi raddoppiato il fatturato dell’anno precedente. E questo ci ha incoraggiato a investire anche in un anno generalmente devastante, aprendo una sede a Torino, destinata a fungere da showroom e uffici commerciali direttamente nell’area di massima concentrazione della nostra clientela. Una “boutique dei calibri” (da sempre un mio sogno, finalmente esaudito…!) in cui esporre gli strumenti, erogare formazione e fornire servizi mirati di manutenzione e assistenza a tutti i nostri clienti, ma anche invitarli a presentazioni di nuovi prodotti e a momenti informativi utili per i responsabili tecnici delle aziende. Sempre nello scorso anno, abbiamo approfittato del forzato rallentamento (che ora appare, per fortuna, quasi lasciato alle spalle) per rivedere la nostra organizzazione, facilitati in qualche modo anche dai lockdown, che hanno reso impraticabili gran par te delle occasioni di svago ai nostri per lo più giovani collaboratori, che hanno avuto un motivo in più per dedicarsi all’ azienda e trovare

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fornite, che non si è limitato soltanto all a manutenzione, assistenza, formazione, ma anche a una sorta di ulteriore consulenza collegata al prodotto da controllare e certificare. Un supporto ben diverso, a mio parere, da quello offerto da alcuni grandi costruttori di macchine utensili, tendenzialmente poco reattivi nei confronti delle esigenze del cliente e non sempre precisi a livello di assistenza. Le macchine di misura so no, peraltro, sempre più importanti in ogni settore produttivo, quindi anche nel nostro, perché l’attestazione della conformità di ciò che viene prodotto e consegnato è fondamentale e il valore aggiunto che ne può derivare per l’azienda è misurabile e rilevante.

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una valvola di sfogo ulteriore nel lavoro. Ci può spiegare il suo concetto di “Qualità”? (G. Iannaccone) Per me è molto semplice e in azienda lo ripetiamo tutti i momenti: “Qualità” è quando un calibro esce dall’azienda e non torna più. Ora le aziende devono prepararsi alla ripartenza, senza rischiare di perdere il treno, forse l’ultimo utile per recuperare una posizione più tranquilla e duratura a livello di mercato: qual è la sua semplice “ricetta” da proporre a tanti piccoli e medi imprenditori in cerca della strada giusta da percorrere nell’immediato…? (G. Iannaccone) La mia ricetta ideale è sempre la solita, quella consigliabile anche in tempi “di pace”: innovare e investire, sempre e a qualunque costo, aumentando il valore aggiunto offerto alla propria clientela e valorizzando sempre più le proprie risorse umane, bene prioritario per qualunque azienda. La nostra propensione a considerare prioritari gli investimenti in Ricerca & Sviluppo è dimostrata, tra l’altro, dal fatto che siamo diventati soci (proprio nel pieno del periodo di pandemia, con un impegno di quasi il 2% del capitale) della Mazzanti Automobili, produttrice di hypercar come la Evantra Millecavalli. Per quanto riguarda gli ambiti sui quali investire, ritengo che un posto d’onore vada proprio agli strumenti e servizi di Misure & Testing, fondamentali per offrire alle aziende manifatturiere la possibilità di dimostrare la qualità e affidabilità dei propri prodotti e processi. Ribadisco che possedere la certezza della conformità di ciò che si produce non ha prezzo e può originare ritorni competitivi molto elevati per ogni azienda. Devo ammettere che, tornando indietro nel tempo, nel 2009, non avrei mai immaginato che

solo una decina di anni dopo avremmo potuto rendicontare una quantità tanto imponente di investimenti nell’innovazione. A questo punto, devo obbligatoriamente (e molto volentieri!) inserire a completamento della mia ricetta due ingredienti finali, più immateriali ma anche irrinunciabili, molto influenti sul risultato finale: la volontà e il coraggio! Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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QUANDO LE MISURE SONO NECESSARIE PER FARE INNOVAZIONE

Quantum Computing, Fotonica, Misure d’Impedenza e altre soluzioni al servizio della R&S, e non solo… Il prossimo protagonista della nostra inchiesta è Roberto Foddis, Country Manager per Italia e Israele della ZURICH INSTRUMENTS AG, società che dà lavoro a oltre 100 dipendenti, con sede principale nel Technopark di Zurigo, in Svizzera, due sedi autonome rispettivamente a Boston (USA, vicino al MIT) e a Shangai (Cina) e diversi uffici distaccati nei maggiori paesi del mondo (oltre all’Italia, Francia, Regno Unito, Canada, Corea, Giappone, ecc.). Come sempre, chiediamo al nostro ospite d’introdurci in modo sintetico nella realtà dell’azienda di cui fa parte. (R. Foddis) Zurich Instruments AG nasce nel 2008, come spin-off di ETH (il rinomato Politecnico di Zurigo), per iniziativa di tre Fisici, che avevano sviluppato un prototipo destinato a una squadra di biologi per caratterizzare e ordinare le cellule del sangue utilizzando misurazioni d’impedenza su singola cellula. Quel prototipo, fortemente innovativo e rivoluzionario rispetto alle tecnologie precedentemente usate, riscosse un notevole successo, tanto da diventare la base per la prima linea di apparecchiature multifunzionali integrate per l’analisi nel dominio della frequenza, poi lanciate sul mercato dalla nascitura Zurich Instruments AG. Stiamo parlando dei Lock-In Amplifier (LIA), una tipologia di strumenti per misure dinamiche esistente da circa 40 anni, ma che nella versione di Zurich Instruments si presenta completamente digitale e gestita interamente tramite apposito software, senza alcun T_M  76

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comando sullo strumento per regolazioni manuali. Il Lock-In Amplifier, in termini semplici, è uno strumento che può estrarre un segnale in frequenza in ambiente estremamente rumoroso tramite un riferimento conosciuto, e utilizza un mixer per convertire il segnale ad alta frequenza in componente DC filtrando digitalmente le altre frequenze. Per rendere l’idea dell’evoluzione costante dei nostri LIA nel corso degli anni, basti ricordare che dopo il primo modello HF2LI (50 MHz di frequenza) uscì quello più economico MFLI (fino a 5 MHz, che diventò ben presto un bestseller) fino ad arrivare al modello UHFLI da 600 MHz, al limite della frequenza delle microonde e attualmente il più veloce Lock-In Amplifier sul mercato.

Siamo una società proiettata sulla continua ricerca e innovazione tecnologica, e i nostri strumenti si caratterizzano per le elevatissime prestazioni e la massima precisione e affidabilità. Questo ci colloca tra i fornitori di fascia “alta”, quindi poco competitivi quando il confronto si basa soprattutto sul costo dello strumento ma estremamente competitivi quando i criteri di selezione della soluzione ideale diventano più severi ed evoluti. Per questo motivo siamo molto orientati al mercato della Ricerca & Sviluppo, in ambito sia universitario sia aziendale, piuttosto che a quello della produzione massiva. Quali sono i vostri principali settori di sbocco, a livello merceologico?

(R. Foddis) In Italia serviamo soprattutto realtà appartenenti ai settori Elettronica, Fotonica, Sensoristica, Aerospazio e Materiali Innovativi. Se estendiamo la nostra analisi a livello mondiale, ai settori sopra citati dobbiamo aggiungerne uno “nuovo”, la cui diffusione e importanza (non solo in relazione al nostro specifico business) è in fase di crescita esponenziale: il Quantum Computing, settore sul quale si stanno concentrando le attenzioni dei grandi investitori e che, in parole povere, consiste in calcolatori di nuova generazione legati alle leggi della meccanica quantistica. Negli ultimi anni praticamente tutte le grandi aziende High-Tech hanno investito in quel settore, soprattutto a seguito della dimostrazione della Quantum Supremacy da parte di Google, cioè la maggiore efficacia dei computer quantistici rispetto a quelli tradizionali nella risoluzione di alcune particolari categorie di problemi. Nel nostro Paese, purtroppo, siamo ancora quasi al palo in quest’ambito, ma speriamo d’invertire al più presto l’inerzia che caratterizza questo settore, così frizzante in molti altri Paesi. In Italia Zurich Instruments ha poi come “cavallo di battaglia” il settore delle Misure d’Impedenza, con soluzioni basate sempre sulla tecnologia dei Lock-In Amplifier e specificatamente rivolte ai laboratori di R&D interessati al miglioramento della qualità dei propri prodotti. Un’altra proposta molto innovativa e di alto contenuto tecnologico è rappresentata da un Generatore Arbitrario di Funzioni (AWG) multicanale ad alta frequenza (750 Mhz di larghezza di banda) per applicazioni che spaziano dal Quantum Computing ai Semiconduttori.


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gie organizzative, alle quali immaginiamo sia dovuta gran parte del merito dei positivi risultati ottenuti, anche a chiusura di un anno tutt’altro che facile...?! (R. Foddis) Prima di tutto abbiamo continuato a investire nelle risorse umane (nel 2020 sono stati inseriti in organico una dozzina di nuovi “zinians” di alto profilo, superando la soglia dei 100 dipendenti) per poter garantire alla clientela una “consulenza” di standard elevato e un supporto tecnico di alto livello, apprezzato dai nostri utenti. La pandemia ha provocato lo stop quasi totale delle visite ai clienti e delle presentazioni on-site, obbligandoci a rivisitare il nostro modo di comunicare e promuovere i nostri prodotti: i numerosi Technical Webinar organizzati du rante lo scorso anno (circa una ventina di eventi, dedicati a svariati ambiti applicativi dalla Fotonica alla Sensoristica) hanno però prodotto numerosi nuovi contatti commerciali e richieste di informazioni, gestite poi a distanza grazie alle nuove piattaforme software. Ora siamo pronti a supportare i nostri clienti nella ripartenza, che sicuramente non avrà lo stesso ritmo in tutti i Paesi nel mondo ma, per quanto riguarda l’Italia, risentirà positivamente dei finanziamenti in arrivo con il Recovery Fund EU, che speriamo va dano ad appannaggio di aziende ed enti qualificati per progetti orientati a investire nell’innovazione con una visione proiettata verso il futuro. Sarà opportuno, in Italia, dare fi nalmente una grande mano agli Spin-Off che continuamente emergono in particolari nicchie innovative e possono produrre rilevante valore aggiunto, a conferma che la nostra galassia Education & Research è valida ma ha bisogno di maggiori opportunità di sbocco su mercati non sempre ac ces sibili senza un supporto più articolato e

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Vediamo rapidamente com’è an data nel 2020, per Zurich Instruments e per i suoi clienti…? (R. Foddis) I numeri del nostro bilancio annuale (chiuso a marzo 2021) hanno evidenziato una crescita in doppia cifra, nonostante l’anno di pandemia, omogenea per tutti i prodotti a catalogo e in quasi tutti i paesi UE (soprattutto Germania e UK) oltre che in Sud-Est Asiatico. La crescita è stata trainata dal mercato del Quantum Computing grazie agli investimenti in Ricerca & Sviluppo, lanciando nuovi prodotti anche in tempo di Covid-19. Anche il mercato degli Analizzatori di Impedenza ha retto bene, confermando il trend di crescita intrapreso negli ultimi anni. Per quanto riguarda l’Italia, voglio azzardare come la pandemia abbia evidenziato la carenza cronica dell’approccio al T&M da parte del nostro paese, soprattutto nel comparto Ricerca & Università, che ha lavorato a singhiozzo, fortemente condizionato dai lockdown e dalla burocrazia che ha reso complicato l’accesso ai laboratori (l’esatto contrario di quanto accadeva contemporaneamente, ad esempio, in Germania…). Ora però sembra che si stia gradualmente ripartendo e sono piuttosto fiducioso riguardo al futuro, anche per quanto riguarda i futuri finanziamenti Next Generation UE. In fin dei conti, Zurich Instruments offre strumenti, soluzioni di misura e la consulenza dei nostri Application Scientist, fondamentali per guidare le aziende nella scelta migliore in funzione delle proprie specifiche esigenze. Veniamo ora alle vostre strate-

TECNOLOGIE IN CAMPO

robusto a livello manageriale e di finanziamento. Concludiamo con un consiglio finale ai potenziali utenti di strumenti di misura, in particolare quelli operanti nelle aziende di piccole e medie dimensioni, a caccia di “certezze” riguardo all’opportunità d’investire nel Test & Measurement in tempi così incerti… (R. Foddis) La risposta non può che essere quella derivata dalla mia esperienza ventennale in aziende T&M, e che in parte si è già intuita dalle mie precedenti risposte: investire in quest’ambito si può e si deve, a qualunque costo e con la massima fiducia, perché ogni offerta aziendale deve avere un elevato contenuto d’innovazione, “misurabile” in modo oggettivo solo tramite laboratori attrezzati e al passo con i tempi. Solo in questo modo si può evitare la battaglia sui prezzi (persa in partenza contro le aziende dei Paesi emergenti), spostando l’importanza dei parametri di valutazione dei fornitori su quelli più consoni alle nostre aziende, come la qualità, l’affidabilità, la customizzazione, ecc. Il consiglio è quello di rivolgersi a fornitori in grado di aggiungere le proprie competenze a quelle del cliente, analizzando per lui le possibilità di rispondere alle esigenze sperimentali nel modo migliore, più sostenibile e competitivo. Nel caso di Zurich Instruments, i nostri Application Scientist sono pronti ad ascoltare ogni esigenza e a proporre le soluzioni più adatte a ogni singola azienda! T_M  77


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TECNOLOGIE IN CAMPO

L’UNIONE FA LA FORZA… E LA QUALITÀ DELL’OFFERTA

Integrazione dello sviluppo prodotti con il relativo testing: è il focus principale del nuovo gruppo HBK

dello sviluppo della nuova “Giulia”, in particolare la possibilità di collaudare, tramite applicazioni avanzate di virtual testing, il nuovo modello ben prima d’iniziare a costruirlo…!

Questo processo riguarda i vari comparti dell’industria, dove vi è la necessità di eseguire misure, prove e analisi in ambito sperimentale e produttivo, così come nel settore civile, con il moni-

La pandemia di Covid 19 ancora in atto ha reso ancora più urgenti i cambiamenti nel mondo industriale e, conseguentemente, anche nelle società fornitrici di soluzioni Test & Measurement. A partire dalla necessità di utilizzare in modo sempre più massiccio le soluzioni digitali per rispondere comunque in tempo reale alle richieste dei clienti, che sono sempre più orientate all’affidabilità, la sicurezza e la qualità.

toraggio ambientale delle strutture, senza dimenticare i centri di ricerca scientifica a livello nazionale e le Università.

Lo scorso anno abbiamo dato notizia ai nostri lettori della fusione di HBM e Bruel & Kjaer, due società storiche, leader nel settore del Testing & Measurement, da cui è nato il gruppo HBK. Ora, cogliendo l’occasione offertaci dall’inchiesta “Misure per la Ripartenza”, che TUTTO_MISURE sta portando avanti da quasi un anno, ne approfittiamo per approfondire come questa nuova grande realtà potrà incidere nel panorama mondiale del settore. Lo facciamo con l’aiuto di Gian Luca Marengo, sales manager di HBK Italy, al quale chiediamo subito quali siano gli obiettivi principali della nuova realtà. (G. Marengo) L’obiettivo principale di HBK è quello di offrire ai clienti soluzioni che integrino in modo organico le misure sperimentali con il mondo digitale della simulazione, quindi la parte di sviluppo prodotti con il relativo testing. È questo oggi il tema centrale da affrontare, che corrisponde a vere e proprie sfide in cui HBK è in prima linea al servizio delle aziende, in vari settori merceologici, impegnate a sviluppare in tempi sempre più brevi, prodotti sempre più innovativi, sicuri, ecocompatibili e performanti. Con la propria gamma di sensori, strumenti, software e servizi d’ingegneria HBK aiuta i propri clienti a trasformare i dati in informazioni, consentendo loro di prendere decisioni fondamentali per ottimizzare il ciclo di vita dei prodotti. Un esempio concreto del valore aggiunto che le nostre soluzioni possono offrire ai clienti è quello rappresentato dalle innovazioni sperimentate con successo in Alfa Romeo nell’ambito T_M n 78

Una quantità di strumenti, servizi, soluzioni a portata di un ampio ventaglio di aziende, dunque: ma concentriamoci sulla realtà che ci riguarda più da vicino, quindi su HBK Italy…


N. 02n ; 2021 Abbiamo accennato poc’anzi al terremoto scatenato nella società dall’avvento della pandemia di Covid19: qual è stata la vostra reazione all’urgenza di cambiare rapidamente e in profondità? (G. Marengo) Molte cose sono cambiate repentinamente, ma una è rimasta costante: la forte relazione con i clienti che, naturalmente, si è dovuta adattare agli obblighi di distanziamento e alle limitazioni negli spostamenti, imposti dalle norme del Governo, così come dalle nostre policy aziendali. Fortunatamente eravamo già strutturati con i tool tecnologici necessari per comunicare con i clienti da remoto ma, naturalmente, l’impossibilità di visitare i clienti di persona, ha accelerato un processo già in corso, il nostro modo di relazionarci con i clienti, tagliando drasticamente le vi-site “in

persona” (mantenute solo in alcuni casi particolari, prevalentemente PMI, con precauzioni) e passando alla modalità online in tutti gli altri casi. Quindi accelerando notevolmente il nostro impiego di strumenti innovativi in ottica di comunicazione digitale (webinar, newsletter dedicate, riviste digitali, social media, ecc.), ma senza minimamente diminuire il nostro impegno, già im ponente, nei confronti del potenziamento e specializzazione dei servizi

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(G. Marengo) HBK Italy srl tutti gli anni serve un numero ampio e diversificato di clienti e ha una struttura locale di circa 30 persone, tutte con un’ampia esperienza di lavoro alle spalle. L’equipe italiana è in stretto collegamento con gli specialisti della casa madre o di altre filiali nel mondo, per soddisfare al meglio le esigenze di aziende ed enti che operano in Italia ma che necessitano di essere seguiti per le loro applicazioni su scala globale. Proprio le diffuse competenze della rete dei propri Product Physics Expert rappresentano uno dei principali valori aggiunti che HBK rende disponibili alle aziende clienti di tutto il mondo.

TECNOLOGIE IN CAMPO

ultimi anni, aggiungendo figure giovani ma già esperte a figure di riferimento consolidate.

E i vostri clienti come hanno reagito alla pandemia…? (G. Marengo) I nostri clienti hanno reagito bene. Molte aziende hanno subito perdite a marzo/aprile, quasi totalmente recuperate grazie ai risultati ottenuti ad agosto e a dicembre, chiudendo l’anno scorso con piccole perdite. Per contro, nello stesso periodo alcuni settori si sono dimostrati trainanti, a partire dai settori farmaceutico, alimentare e packaging. Ma occorre analizzare con attenzione anche settori a prima vista in grande crisi nel 2020, come l’automotive, in cui il calo dei volumi prodotti ha fortemente rallentato il settore dei macchinari, attrezzature e affini, ma dove i nuovi progetti (auto elettrica, in primis) non si sono fermati e in questi primi mesi del 2021 sembrano veramente in fase di deciso decollo. Nonostante il periodo impegnativo, immagino uno scenario futuro che continuerà sicuramente a essere sfidante ma anche decisamente incoraggiante, nel quadi assistenza, sempre più determinan- le potremo continuare a mettere a frutto i ti per il successo dei nostri prodotti e tanti anni dedicati a costruire pazientesistemi. mente relazioni basate sulla credibilità. Mi riferisco a quella componente di consulenza in ambito di problem solving che oggi è sempre più importante per rispondere alle esigenze dei clienti nella scelta di tecnologie capaci di aumentare la qualità e l’affidabilità e diminuire i costi. Nonostante la pandemia, abbiamo continuato ad assumere, come già è avvenuto sistematicamente negli T_M n 79


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NORMATIVA BOEING D6-51991: L’IMPORTANZA DI ESSERE UGUALI Il settore aeronautico si contraddistingue per l’introduzione di procedure di controllo sempre più precise e accurate, considerata l’estrema importanza dei componenti prodotti per l’intera filiera di produzione e assemblaggio. Con la digitalizzazione dei modelli (MBD, Model Based Definition) e l’uso sempre più diffuso di sistemi CAD di diversa natura, le aziende di questo settore si sono rese conto di un problema finora apparentemente sottovalutato: la generazione di errori, dovuta alle conversioni dei modelli tra sistemi CAD diversi. Ogni volta che si converte un file si introducono errori nella geometria, connessi a differenze di precisione o di interpretazione dei dati. Per questo motivo Boeing ha definito per tutti i propri fornitori nuovi protocolli, allo scopo di assicurare la qualità di modelli definiti digitalmente, con il documento D651991, Quality Assurance Standard For Digital Product Definition At Boeing Suppliers. Questa normativa prevede la certificazione di integrità dei dati quando essi vengono convertiti in un altro formato rispetto a quello nativo. Per adempiere a quest’obbligo da parte dell’azienda capofila della filiera, Kubotek Corporation (società americana dello storico sistema CAD KeyCreator) ha sviluppato un software, basato su tecnologie proprietarie, in grado di effettuare un’analisi matematica appro-

fondita di due modelli 3D (anche con annotazioni dimensionali, le cosiddette PMI) e rilasciare un certificato di conformità. Il prodotto, che vi può essere d’aiuto nel semplificare queste procedure, si chiama K-Compare Validate, distribuito in Italia da ES-Tek Srl di Villaverla (VI). Il software permette alle aziende della filiera aeronautica di generare, in tre semplici passaggi (caricamento dei dati, comparazione e generazione del certificato) i certificati di conformità necessari per eseguire i lavori nel rispetto dei requisiti richiesti e assicurare la corretta produzione del materiale ordinato. Per maggiori informazioni sul prodotto, potete contattare i tecnici di ES-Tek: +39 0444 1496981 o info@es-tek.it.

NUOVO TORSIOMETRO RAPIDO, PRECISO E IN FORMATO “SLIM” Il nuovo torsiometro T40CB di HBK, caratterizzato da un design particolarmente compatto e disponibile in due versioni, entrambe dotate di foro centrale (foro passante o flangia filettata), è un trasduttore di coppia che fa del formato “slim” uno dei suoi principali punti di forza. La versione con foro centrale da 37,5 mm ha una lunghezza di soli 49 mm e offre, quindi, agli utilizzatori la massima flessibilità dal punto di vista applicativo, in quanto il trasduttore può essere installato con montaggio a vite o prigioniero. La seconda versione, il cui foro centrale è più grande (46,5 mm), ha una lunghezza di 54 mm e può essere installata esclusivamente con il gruppo filettato. La compattezza del T40CB lo rende ideale per il test di numerose componenti automobilistiche, come le trasmissioni o i gruppi cambio, che di norma richiedono di operare in spazi piuttosto ristretti. Il torsiometro è stato addirittura testato e approvato in Formula 1, per l’elevata resistenza alle accelerazioni angolari e alle vibrazioni. Il T40CB è ideale per essere applicato su banchi prova in ambito di attività R&S, così come nei test di fine linea, ed è particolarmente adatto per le misurazioni di coppia statiche e dinamiche.

Basato sulla consolidata elettronica T40 di HBM, il nuovo strumento dispone delle seguenti caratteristiche principali: classe di precisione pari a 0,05; velocità massima di rotazione di 30.000 giri/min; coppia nominale di 500 Nm (altri intervalli di misura su richiesta). Il torsiometro T40CB consente dunque d’implementare test in applicazioni ad alta velocità, restituendo risultati precisi e ripetibili grazie anche all’eccellente linearità, il cui valore di isteresi è pari ad appena lo 0,03%. Il metodo di trasmissione digitale, incluso il rilevamento degli errori, garantisce una trasmissione dei dati a prova di interferenza senza perdita di precisione. HBK offre, inoltre, numerose opzioni per completare la configurazione del torsiometro a seconda delle specifiche esigenze, tra cui interfacce analogiche e digitali per l’integrazione nei banchi prova. CLICCA QUI per richiedere informazioni tecnico-commerciali. Per approfondimenti, vai al SITO WEB.

LE GUIDE TECNICHE DI PCB PIEZOTRONICS PCB Piezotronics è lieta di presentare la serie di guide tecniche, redatte dal nostro team di ingegneria, suddivisa in quattro pubblicazioni a partire dal tema delle vibrazioni, passando per i temi di acustica, pressione e forze. Abbiamo sintetizzato in un pratico formato poster le nostre guide tecniche dove, oltre alle chiare illustrazioni che descrivono i singoli sensori, sono presentati interessanti allestimenti sperimentali e i relativi risultati. Originariamente destinate alle università e alla didattica, grazie ai numerosi riscontri positivi da parte dei docenti e degli studenti universitari, abbiamo deciso di condividere queste guide

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tecniche con tutti i potenziali interessati, in primis con i lettori di TUTTO_MISURE. CLICCA QUI per ulteriori approfondimenti oppure RICHIEDI QUI ulteriori informazioni.


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Anche a Lei, come abbiamo fatto negli scorsi numeri con parecchi responsabili di aziende del settore Misure e Prove, vorremmo chiedere di concludere questa breve intervista con qualche suggerimento dedicato ai decisori e responsabili di Misure e Prove, che gradirebbero indicazioni concrete sul valore degli investimenti in quest’ambito e sull’opportunità di effettuarli prioritariamente, considerato che siamo in un momento di “vac-

che magre” e le risorse a dispo- vate, superando quelle più emozionasizione sono decisamente scar- li. Penso che, chi come noi, fornisce se… tecnologia e servizi per Misure e Prove sia un partner fondamentale per le (G. Marengo) Secondo me, le azien- aziende, aiutandole a “dare forma a de che investiranno nelle soluzioni per un sogno”, a dare sostanza a idee imil Test & Measurement, indispensabili prenditoriali geniali ma che hanno per l’innovazione del prodotto, conti- bisogno di dati oggettivi per essere nueranno a crescere e svilupparsi. scaricate a terra. Sono convinto che, Infatti, subito dopo l’idea o concetto di coinvolgendo il più possibile nei proprodotto, viene la sperimentazione, pri processi i fornitori più qualificati, le che serve per validare l’idea stessa. I aziende possano fare risparmi consinumeri e i dati di misura consentono di derevoli, beneficiando delle compefare considerazioni fondate e oggetti- tenze verticali dei fornitori stessi.

OFFRIRE COMPETENZE E FORNIRE SOLUZIONI A VALORE AGGIUNTO

trezzature per prove di tenuta IP, ovvero resistenza all’acqua, alla polvere), RSI (macchine per prove in nebbia salina) e la linea di camere climatiche per prove di stabilità (STABILITY) da noi sviluppata internamente e commercializzata con il nostro marchio. Tecnologie riguardanti in modo specifico il mondo del Testing in ambito Ricerca & Sviluppo e più in generale di assicurazione della qualità.

La strategia “obbligata” di Crioclima per competere ai blocchi di ri-partenza Il nuovo protagonista della nostra inchiesta è Marco Fortuna, Responsabile Commerciale della CRIOCLIMA srl (Muggiò – MB), altra PMI innovativa operante in ambito Misure & Testing, per la precisione nel segmento delle camere climatiche. Al nostro interlocutore, che ringraziamo per la disponibilità, chiediamo innanzitutto una breve fotografia della società che rappresenta. (M. Fortuna) Crioclima nasce 13 anni fa da una costola di MVF (società di cui è ancora oggi gemella), operante nell’assistenza tecnica di camere climatiche per la simulazione ambientale e strumentazione per la refrigerazione nel settore farmaceutico, con l’obiettivo di vendere queste tecnologie e i relativi servizi di manutenzione e assistenza. La prima casa madre trattata è la CTS (camere climatiche per prove di temperatura e umidità), alla quale si aggiungono successivamente ITS (at-

I nostri clienti appartengono per un 50% circa al settore Automotive, mentre la quota restante comprende il settore Farmaceutico (20%), Elettronica (20%), Difesa e Altri (10%). I nostri clienti sono di svariate dimensioni: dalle grandi aziende, leader nella propria filiera, ai piccoli studi di progettazione che usano le camere climatiche per testare i prototipi realizzati. Le due società, complessivamente, impiegano una quindicina di dipendenti e fatturano annualmente circa 3 milioni di

euro: le classiche PMI italiane, insomma…! …PMI che devono fare i conti con un 2019 controverso, difficile ad esempio per il settore automotive (che ci sembra d’importanza rilevante nel vostro portafoglio clienti), e poi con l’onda devastante della pandemia di Covid19…?! (M. Fortuna) In realtà i nostri numeri sono decisamente migliori rispetto a quanto si potrebbe supporre, perché la crescita degli ordinativi da parte del settore “farma” ha in buona parte compensato il calo registrato in ambito automotive, dove peraltro abbiamo avuto un rallentamento progressivo nel 2019, fino al congelamento di tutti i nuovi progetti nel 2020, ma senza veder disdire (dato non scontato) alcuno degli ordini già confermati prima dell’avvento della pandemia. Contemporaneamente abbiamo registrato una forte crescita del fatturato legato alla fornitura di servizi. In sostanza, abbiamo chiuso il 2020 con un calo del 20% rispetto al 2019, che però a sua volta si era chiuso con un + 50% rispetto al 2018 e veniva da diversi anni di progressiva e costante crescita…! Il 2021 pare essersi avviato su binari incoraggianti: il volume di richieste di offerta è cresciuT_M n 81


per fronteggiare una situazione difficilmente prevedibile…? (M. Fortuna) Ci siamo mossi su vari fronti, cercando innanzitutto di ampliare l’offerta per poter approcciare settori fino a quel momento per noi abbastanza marginali, ma sempre restando negli ambiti di nostra competenza (ad esempio, macchine per prove di pressione su componenti come tubi, raccordi, valvole, ecc.) e non inserendo qualsiasi cosa a catalogo, pur di fatturare… Abbiamo sempre puntato a massimizzare l’integrazione del prodotto con la gamma di servizi collegata, con l’obiettivo di fornire al cliente non semplicemente un prodotto eccellente, ma un “pac-

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to esponenzialmente, in particolare proprio da parte di società del settore automotive, nella filiera dell’auto elettrica, dove da tempo si attendeva che finalmente si cominciasse a fare sul serio! Su quali fronti vi siete mossi e quali strategie avete adottato

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SERIE VX3000 – MISURA OTTICA FLASH Elevata precisione e semplicità Le macchine di misura FLASH della serie VX sono tutte equipaggiate con doppia lente telecentrica che garantisce un’elevata profondità di campo e un’ampia visione in 2D. L’operatore può creare programmi personalizzati, anche importati da disegni CAD, che permettono di eseguire misurazioni automatiche su pezzi non allineati premendo un solo pulsante. I risultati vengono visualizzati a video, con chiare indicazioni OK e NO in base alle tolleranze impostate. Con la funzione rapida PRINT è possibile creare un report istantaneo in formato PDF. Tutti i modelli sono equipaggiati con sorgenti di luce a LED multiple con regolazione di posizione motorizzata, che garantiscono innumerevoli strategie di illuminazione, ottimizzando la visione di qualsiasi tipo di particolare. Accessori Cod. 7203001 Luce episcopica coassiale Cod. 7203002 Sonda ottica per misure di profondità Cod. 7203003 Sonda laser per misure 3D Cod. 7200001 Modulo di input tramite pedale

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Modello VX 3030 VX 3100 VX 3200 VX 3300 VX 3500

chetto”, comprendente ricambi, assistenza e ulteriori servizi. Ad esempio, stiamo creando un laboratorio metrologico per certificare temperatura e umidità “in campo” (non si può fare altrimenti per certificare camere climatiche, spesso di grandi dimensioni, che non potrebbero essere trasportate presso la nostra sede…!), che pensiamo di portare a breve all’accreditamento da parte di Accredia. Si tratta di un grande salto di qualità, se si pensa che fino a ora i nostri tecnici potevano rilasciare solo “semplici” rapporti di prova con indicazione della tracciabilità ai campioni ufficiali… La scommessa che oggi ci vede totalmente impegnati è quella di aggiungere al pacchetto d’offerta al cliente anche la taratura della macchina che gli forniamo: la ciliegina sulla torta, considerando che tutta la tecnologia da noi commercializzata è

Campo di misura 20 x 120 x 35 100 x 200 x 35 200 x 200 x 75 300 x 200 x 75 500 x 400 x 200

Sonda ottica – – OPZIONALE OPZIONALE OPZIONALE

Sonda laser – – – – OPZIONALE

misure espresse in mm

Cod. 7200002 Supporto a V con doppia scanalatura da 3mm e da 6mm Cod. 7200003 Morsa con simmetria centrale per componenti assiali Cod. 7209900 Modulo software per importazione CAD e GD&T Cod. 7209901 Modulo software Q-DAS Cod. 1603998 Supporto scrivania con superficie antigraffio 105x80 mm. Potente innovativo software di misura Il programma di misura VisionX Pro permette di acquisire e visualizzare rapidamente elementi geometrici tramite analisi di immagine. Sono già presenti molteplici strategie di acquisizione, come riconoscimento automatico di filetti, ingranaggi e molle con quotatura automatica per velocizzare il processo di misura. Illuminazione e movimentazione tavola gestite tramite software. Importazione avanzata di file CAD con lettura automatica di quote nominali e tolleranze. Controllo statistico SPC delle singole quote in tempo reale. Esportazione di report grafici personalizzabili in PDF o Excel. CLICCA QUI per ulteriori informazioni. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.


N. 02n ; 2021 Come possiamo descrivere in pratica, in pochi punti, il valore aggiunto offerto dalle vostre camere climatiche alle aziende clienti…? (M. Fortuna) Gli aspetti fondamentali che giustificano il gradimento da parte dei clienti riguardo ai nostri prodotti sono essenzialmente tre: – affidabilità assoluta, che garantisce la continuità di funzionamento nel tempo anche in presenza di un elevato numero di ore di lavoro; – personalizzazione, sulla base delle reali esigenze del cliente, che nel caso delle nostre macchine è abbastanza semplice da realizzare, al contrario di quanto accade con tecnologie di altre case; – ampio pacchetto di servizi collegati, oltre a quelli sopra de scritti, come l’assistenza erogata da

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costruita da leader del proprio settore, ma per avere successo è indispensabile offrire competenze e fornire soluzioni a valore aggiunto.

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tecnici estremamente qualificati tramite furgoni-magazzini completamente attrezzati, con tempi d’intervento molto ridotti. Che ne dice di chiudere questa breve in tervista con qualche suggerimento dedicato a tanti lettori professionali, principalmente “utenti” di Misure e Prove, che intuiscono di dover investire in quest’ambito ma non possiedono sufficienti pa rametri di riferimento oggettivi in grado di supportare concretamente le loro sensazioni, soprattutto in una fase critica di ripartenza competitiva, come quella at tuale…?

re si accompagnano a una forte umidità). Per non aver acquistato una camera climatica, (un modello entrylevel ha un valore di qualche decina di migliaia di euro), si sono trovati a dover gestire ritorni, non conformità e magari cause per cifre di decine di volte superiori (senza contare il danno d’immagine). In tutti questi casi, una macchina di prova (anche piccola, dato che a volte basta eseguire i test su singoli componenti), riutilizzabile peraltro molte altre volte, avrebbe evitato all’azienda di affrontare rischi così elevati, ad esempio rifiutando l’ordine in tempo utile o intervenendo su un dettaglio di fabbricazione. Spesso le aziende tendono a investire malvolentieri in attrezzature non legate direttamente alla produzione, senza pensare che sarebbe sufficiente paragonare costi e potenziali ritorni per ottenere la certezza della

(M. Fortuna) La mia risposta ovviamente è affermativa: investire in strumenti e servizi di Misure e Prove non è solo possibile, bensì opportuno e necessario, e il ritorno è sicuro e di notevole entità. Lo dico da addetto ai lavori, certo, ma confortato da decine di esperienze concrete vissute da nostri clienti, che negli anni hanno tratto vantaggio dagli (oculati e intelligenti) investimenti effettuati. Durante più di un decennio in Crioclima, mi è capitato spesso d’incontrare clienti che, a digiuno di camere climatiche, si sono trovati con problemi legati a forniture in paesi dalle condizioni climatiche estreme: penso alla Russia (mercato importante ad e sempio per i clienti Oil & Gas), ma anche al nord Africa e al sudest asiatico (dove alte temperatu-

bontà degli investimenti in Misure e Prove. A volte, per decidere le strade da intraprendere in ambito industriale si guarda a cosa fanno in Germania: bene, nel 2009 il settore automotive tedesco, in piena crisi, investì massicciamente in R&S per aumentare la qualità offerta e magicamente, dopo appena un anno, invertì nettamente il trend tornando a un luminoso segno “+”…! Le aziende devono essere certe che oggi non si può prescindere dal Testing e dalle Misure per migliorare il proprio livello competitivo: ogni euro speso in quest’ambito rappresenta un investimento dal ritorno sicuro! T_M n 83


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CELLE DI CARICO MINIATURA PER PROCESSI DI ASSEMBLAGGIO È costantemente cresciuta, negli ultimi anni, l’esigenza di monitorare i processi di assemblaggio per garantire la totale qualità dei prodotti. I test in linea di produzione richiedono tempistiche estremamente contenute, sotto la spinta della sempre crescente produttività delle macchine automatiche. FUTEK Advanced Sensors Technology Inc., leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia (rappresentata in Italia dalla DSPM Industria srl di Milano, aggiunge una nuova versione del modello dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di raggiungere livelli di affidabilità totali è stata sviluppata ed evoluta la nuova cella di carico LSB205 che completa la famiglia di celle di carico a “S” miniaturizzate. La cella di carico (19x16,5x7,6 mm) è stata progettata per le misure di forza a trazione/compressione, con blocco meccanico di sicurezza al fondo scala. Realizzata in acciaio 17-4PH con attacchi filettati M3x0,5 soddisfa tutte le esigenze di misura che richiedono dimensioni miniaturizzate.

Le sue applicazioni trovano sbocco principalmente nel settore elettronica, assemblaggio di componenti plastici e medicale. Ecco le principali caratteristiche tecniche della nuova cella di carico: Range di misura da +/-2,5 N a +/450 N trazione/compressione; Alimentazione 5 Vdc; Uscita elettrica mV/V o digitale USB; Attacchi filettati M3x0,5; Misura della temperatura interna mediante PT1000; TEDs Chip IEEE1451.4 integrato; Connessione mediante Micro Connettore. Contattaci per discutere la tua applicazione. CLICCA QUI per ulteriori informazioni

NUOVA CAMERA EMC IN TÜV RHEINLAND ITALIA TÜV Rheinland Italia, filiale del gruppo TÜV Rheinland AG, leader mondiale nella certificazione di prodotti e servizi, presenta la sua nuova camera EMC, inaugurata a Dicembre 2020 nell’ambito della politica di rafforzamento dei propri laboratori di prova, all’interno del polo tecnologico multifunzionale di Pogliano Milanese (MI). Il polo tecnologico, già dotato di una precendente camera EMC per prove di Compatibilità elettromagnetica, comprende anche laboratori di Sicurezza prodotti meccanici, Sicurezza prodotti elettrici, Stress Ambientali, Chimica, Taratura, Automotive e Ruote, completamente attrezzati per assolvere le esigenze di prova dei diversi settori industriali e in grado di testare tutte le tipologie di prodotti, consente di valutare in un’unica struttura i molteplici aspetti che determinano la qualità, sicurezza e prestazione dei prodotti ottimizzando tempi e costi. La nuova camera semianecoica è equipaggiata con un’attrezzatura di altissimo livello per svolgere innumerevoli test su tutte le tipologie di prodotti, compreso il settore automotive e dispositivi elettromedicali. Le notevoli dimensioni della camera e della tavola rotante consentono di effettuare prove su prodotti come veicoli completi o assiemi elettronici formati da

diversi armadi e attrezzature di comando/attuazione, mentre la disponibilità di alte potenze di alimentazione permette anche di gestire apparecchiature con assorbimenti importanti, ad esempio, per le verifiche nella filiera della motricità elettrica e delle energie rinnovabili (inverters, storage systems, colonnine di ricarica veicoli, ecc.). Oltre ad ampliare la gamma di prodotti testabili, la nuova camera consente anche di ridurre i tempi di attesa, consentendo a TÜV Rheinland Italia di offrire un servizio ancora migliore per soddisfare al meglio tutte le richieste dei clienti, rafforzando ulteriormente la sua posizione nel mercato italiano e internazionale. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.

CAMERE INGAAS HAMAMATSU PER IMAGING SWIR L’imaging a Infrarossi a onde corte, Imaging SWIR (Short-Wavelengh-InfraRed), è una tecnica avanzata utilizzata per riprodurre immagini create dai fotoni riflessi o assorbiti da un oggetto nella regione dello spettro elettromagnetico compresa tra 900 nm e 1.700 nm, invisibile all’occhio umano. È dunque un’ottima soluzione per eseguire controlli non distruttivi (NDT inspection) in modo completamente non invasivo, evidenziando alcune caratteristiche non visibili a occhio nudo (presenza nei materiali di acqua o di eventuali difetti) e distinguendo i materiali in base alle loro “firme” spettrali. La qualità del prodotto, con tale tecnica, può essere salvaguardata in modo sicuro e conveniente. L’imaging SWIR apre le porte ad un gran numero di applicazioni per le quali non è possibile usare la luce visibile, come ad esempio, l’ispezione di schede elettroniche o di celle solari, lo smistamento di materiali, il controllo di cibo e prodotti agricoli (verifica di eventuali difetti non visibili, controlli di qualità) e molto altro. Hamamatsu Photonics K.K., azienda giapponese leader mondiale nel settore dell’optoelettronica, offre sensori di immagine InGaAs e camere SWIR (lineari e bidimensionali) perfetti per queste appli-

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cazioni. La sua esperienza con i sensori InGaAs consente di offrire camere nell’infrarosso che presentano un contrasto e una qualità di immagine eccezionali. La nuova camera lineare SWIR C15333-10E offre un’elevata sensibilità nella regione SWIR da 950 nm a 1.700 nm, basso rumore e alta velocità (40 KHz). Tali caratteristiche, oltre che un‘interfaccia GigaE, la rendono perfetta per esigenze industriali, in particolare integrata in sistemi di ispezioni in linea, dove si necessita di un design compatto e basso costo. L’offerta si estende a due modelli di camere 2D con risoluzione VGA e QVGA, entrambe a basso rumore e alta stabilità. RICHIEDI QUI ulteriori approfondimenti o VISITA LA PAGINA WEB dedicata alla selezione e ispezione di prodotti alimentari.


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Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Misure e prove per competere: altri casi di successo Celle di carico per la selezione dei tappi di sughero – Controllo dimensionale di macchine raccolta frutta – Vantaggi dei controlli qualità robotizzati in produzione – Controllo nel Laser Material Processing

TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura.

DIETRO UN BUON VINO C’È SEMPRE UN TAPPO “DI PESO”…

Sinergia fra macchina selezionatrice e cella di carico a tutela del valore del prodotto

A quasi tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di giocherellare con il tappo di sughero di una bottiglia di vino o di spumante appena aperta, e di fantasticare su quell’oggetto, apparentemente secondario e, invece, molto importante ai fini della protezione e valorizzazione del contenuto della bottiglia. Il caso applicativo (ma anche una delle numerosissime storie di successo che caratterizzano le PMI italiane) che qui andiamo a conoscere è quello di una società toscana che produce macchine automatiche selezionatrici, appunto, di tappi di sughero, che si avvale di strumenti di misura evoluti (celle di carico) per separare i tappi in categorie, in funzione del peso rilevato. Partiamo alla scoperta di un mondo sicuramente poco conosciuto, con l’aiuto di Riccardo Cavallini, CEO della MEACCI srl di Monsummano Terme (PT), che ringraziamo per la disponibilità. (R. Cavallini) La nostra storia aziendale inizia nel novembre 1963, quando la Meacci Ferdinando & C. snc opera nel settore delle lavorazioni

meccaniche, per poi dedicarsi alla costruzione di macchine e accessori per il settore enologico e oleario. Verso la fine degli anni ’60, sulle ali del grande boom dell’industria calzaturiera, l’azienda si trasferisce in una nuova ampia sede di circa 4.500 m2 e raggiunge il suo massimo sviluppo, occupando fino a 40 dipendenti, dedicandosi in particolare alla costruzione di “fresatrici a copiare”, macchine specializzate nella produzione del plateau degli zoccoli. Proprio grazie al settore calzaturiero, la società entra in contatto con il mondo del sughero, facendo così le sue prime esperienze e formandosi su quello che sarebbe diventato il suo prodotto di riferimento. Dalla metà degli anni ’70, infatti, il settore degli zoccoli inizia il suo inesorabile declino e l’azienda inizia a dedicarsi a tempo pieno al settore del sughero, in particolar modo a quello che si occupa della produzione di tappi, data la presenza nella zona di vari sugherifici. La prima macchina sviluppata e introdotta sul mercato è una “selettrice pneumatica per tappi naturali”, vera e propria rivoluzione per l’epoca e ancor oggi prodotta, avendo già superato le 300 unità vendute.

Nel tempo l’azienda, che cambia nome e diventa Meacci snc, immette sul mercato altre macchine fino a quando, nel 1986, realizza il prototipo funzionale di “Corpocork”, un impianto per la produzione di tappi in agglomerato per champagne e vino che riscuote un notevole successo, tanto da vantare oltre 40 impianti realizzati. Nel settembre 2005 la società, che nel frattempo ha modificato la propria ragione sociale in MEACCI srl, si ristruttura radicalmente, concentrando tutte le proprie attività in una nuovissima e ampia sede. Nel 2018, in seguito alla costante crescita, la Meacci cambia nuovamente sede. Oggi la società pistoiese si colloca sul mercato come leader nel settore del sughero, grazie non solo alla vasta gamma della propria offerta ma anche alla serietà, affidabilità e innovazione che da sempre la contraddistingue. Nella sua introduzione ha parlato di tappi “naturali” e “agglomerati”, attributi che a noi profani non risultano così facili da comprendere… (R. Cavallini) I tappi in sughero vengono ricavati dalla corteccia di quella pianta: quando la densità e lo spessore della corteccia sono ottimali, il tappo può essere ricavato in un solo pezzo (monopezzo), altrimenti T_M

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la corteccia viene macinata e pressata e così si produce il tappo cosiddetto “tecnico” o “agglomerato”. Una volta che i tappi sono stati prodotti, dopo una prima analisi visiva, volta a individuare eventuali difetti, è necessario sottoporli a un’attenta selezione, finalizzata a dividerli in tre diverse categorie: leggeri, pesanti e corretti, a seconda dei parametri definiti dal singolo sugherificio in relazione a una specifica cantina a cui sono destinati.

Il metodo più sicuro, preciso e rapido è quello della pesatura di ciascun tappo, che oltre a destinarlo in una delle citate varietà, serve a individuare difetti interni non rilevabili visivamente: ad esempio, un peso molto inferiore alla media può evidenziare la presenza di una grande cavità all’interno del tappo che, se non individuato e scartato, potrebbe rompersi in fase d’imbottigliamento o durante la fase d’estrazione dalla bottiglia, oppure deteriorarsi successivamente, pregiudicando seriamente la qualità del vino contenuto. La nostra linea di macchine Ponderal/3 effettua proprio questa selezione in modo automatico, avvalendosi di celle di carico particolari prodotte dalla HBM, ora diventata HBK dopo la fusione recentemente avvenuta con la Bruel & Kjaer. I tappi provenienti dall’alimentatore si dispongono in due tubi, alla fine dei quali si trova uno spintore meccanico che trasferisce i tappi sulle celle di carico, dove vengono pesati (il ciclo macchina dura da 0,4 a 0,5 secondi). Le celle di carico sono T_M  86

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collocate su un basamento separato rispetto a quello che supporta le diverse movimentazioni della macchina e questo accorgimento riduce al minimo le vibrazioni e i rumori. Abbiamo iniziato nel 2012 a montare sulle nostre selezionatrici le celle HBM K-PW6D da 3 kg, abbinate a un amplificatore mod. AED, ottenendo sin da subito apprezzabili risultati, nonostante l’applicazione abbastanza atipica. La scelta di utilizzare celle di carico da 3 kg (nonostante i pesi da leggere fossero da 3 g a 13 g) è stata obbligata, dovendo operare in ambiente industriale; in seguito abbiamo avuto necessità di proteggere le celle da sovraccarico mediante un’apposita schermatura (tipo FIT7A), perché le celle KPW6D hanno un sovraccarico del 300% (quindi 9 Kg), spesso insufficiente a proteggere le celle da azioni scorrette o maldestre. Da metà 2020 siamo passati alle celle di carico HBM PW4MC3/3KGOP-1 abbinate a un amplificatore 1-PAD4002A-RS4, una scelta dettata da due principali motivi: il convertitore ha un maggior numero di bit, aumentando così di fatto la risoluzione della lettura; la cella ci offre un maggior campo di scelta per la risoluzione e, nella versione OP, è già dotata di un sistema di protezione per il sovraccarico che la protegge fino al 1.000%. Possiamo tranquillamente affermare che dal 2012 a l’affidabilità del controllo offerto dalla nostra macchina sia aumentata in modo rilevante, mentre il suo livello di precisione sia più che raddoppiato, grazie all’adozione iniziale della cella di carico e, progressivamente, di pari passo con l’evoluzione tecnologica delle celle HBK. Bene, stiamo parlando di un tipico caso di sinergia fra produttore di strumenti di misura e cliente, che dà vita a

un’applicazione innovativa e di successo in un settore di nicchia ancora poco avvezzo all’impiego di strumenti di misura… (R. Cavallini) Esattamente, la Meacci ha trovato nella HBM più che un fornitore un partner, estremamente disponibile e altamente competente, che ci accompagna da quasi un decennio nello sviluppo delle nostre macchine: e non va sempre così bene alle PMI, che di sicuro non possono garantire volumi di ordinativi paragonabili a quelli delle aziende più grandi. Voglio sottolineare che una parte del merito di questo fruttuoso rapporto con HBK va al nostro integratore di sistemi, la software house che realizza la parte informatica delle nostre macchine, che nel 2012 ha individuato le celle HBM a seguito di una accurata ricerca di mercato e presto, verificata l’estrema collaboratività della multinazionale tedesca, ha favorito l’apertura di un filo diretto fra l’ufficio italiano e la Meacci, con conseguente grande vantaggio per tutti a livello di messa a punto della soluzione ottimale e suo successivo costante miglioramento. Le celle HBK rappresentano il dispositivo ideale per il controllo “dinamico” dei tappi (ovviamente non sarebbero sufficienti nel caso fosse necessario un controllo estremamente accurato, come quello che si effettua in laboratorio…) e, rispetto alle analoghe celle presenti sul mercato, minimizzano il tempo di stabilizzazione del segnale, che quindi diventa rapidamente leggibile. Non abbiamo visto finora, elencando i vantaggi offerti dalle


N. 02 ; 2021 CONTROLLO DIMENSIONALE DI MACCHINE PER LA RACCOLTA DELLA FRUTTA Soluzioni di misurazione per oggetti voluminosi

L’offerta di “golosità” alimentari è da tempo in costante aumento in tutto il mondo: snack dolci, creme di cioccolato e prodotti di pasticceria sono sempre più popolari fra i consumatori di ogni fascia ed età. Per produrre queste leccornie servono diverse tipologie di frutta in guscio, dalla noce alla mandorla, dalla nocciola alla macadamia, che vengono raccolti da terra. Ed è proprio su questo terreno che si gioca la sfida della Monchiero & C. snc, società di Pollenzo di Bra (CN) produttrice di raccoglitrici semoventi, macchine vibratrici per scuotere gli alberi e altre attrezzature complementari. Le macchine per la raccolta della frutta

tappo, trovarmi a pensare che una piccola parte del merito va anche alla nostra azienda… Che impatto sta avendo la pandemia in corso sul vostro settore…? (R. Cavallini) Ovviamente la crisi ha

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vostre macchine, l’abbattimento dei tempi di selezione dei tappi… (R. Cavallini) È vero, ma si tratta di una relativa omissione, dal momento che l’obiettivo prioritario del controllo ponderale dei tappi è quello della garanzia della qualità, mentre la maggiore velocità del controllo stesso (comunque evidente) è marginale, dato che parliamo di tappi di un certo valore (fino a 1 euro ciascuno) destinati a chiudere bottiglie di vino di un certo pregio. Vini o spumanti, per intenderci, che rappresentano il mercato di sbocco per i tappi di sughero, ovvero per la maggior parte dei circa 20 miliardi di tappi prodotti nel mondo (quindi compresi quelli di vari tipi di plastica, molto limitati e su prodotti di minore pregio). Il sughero resta dunque il materiale prevalente tra quelli utilizzati dagli imprenditori del vino: su circa 18 miliardi di tappi utilizzati per il formato in bottiglia da 0,75 litri, circa il 72% è in sughero, il 18% riguarda il formato a vite e poco più del 10% è in plastica. A volte mi capita di gustare una buona bottiglia di vino in un ristorante e, riconoscendo il marchio stampato sul

TECNOLOGIE IN CAMPO

comportato un certo calo dei consumi dei vini di maggiore qualità (con il tappo monopezzo) ma anche la forte crescita delle vendite di vini meno pregiati (con il tappo in microgranulato), quelli che si bevono a casa, per essere chiari. Questa tendenza sarà ancora presente fino all’auspicata conclusione della pandemia, quindi prevediamo che i prossimi 2/3 anni saranno ancora generalmente positivi. Ma siamo sempre attenti a investire in possibili innovazioni di prodotto (ad esempio, nelle macchine per produrre gabbiette per tappi di bottiglie di spumante o nelle macchine per inserire etichette “pensili”, cioè quelle con cordino e cartellino identificativo) e di mercato (quello del settore “spirit”, che significa quantitativi di tappi ancora più imponenti rispetto a quelli dei vini e dove diversi sugherifici si stanno affacciando con crescente interesse), per essere sempre pronti a fronteggiare con successo eventuali improvvisi cali di ordinativi. Diversificazione, insomma, ma sempre in ambiti dove possiamo dire la nostra a tutti i livelli.

Sfide e selezione del sistema di misura Fin dall’inizio il montaggio della cabina è stato difficile. Diversi componenti e profili curvi dovevano essere combinati e installati con precisione perché molti di essi, una volta prodotti, non possono essere corretti. È risultata subito evidente Figura 1 – Raccoglitrice Monchiero al lavoro la difficoltà di misurare i vani dei cristalli utilizhanno forme e dimensioni speciali per zando strumenti tradizionali: essi sono garantire manovrabilità e sicurezza curvi e arrotondati in più direzioni, per anche in condizioni difficili. Questa cui l’utilizzo di flessometri, goniometri caratteristica riguarda anche la cabina e inclinometri non indicava la presendi guida, che dev’essere compatta e za di errori. La Monchiero ha perciò con una forma arrotondata per sposta- iniziato a esplorare il mercato della re gentilmente i rami degli alberi. Poi- metrologia, alla ricerca di una soluzioché la Monchiero non riusciva a trova- ne di misurazione in grado di valutare re un fornitore in grado di soddisfare con accuratezza oggetti voluminosi, tali esigenze, ha deciso di progettarla come la cabina di guida e i suoi comautonomamente. ponenti. Il sistema di misura si sarebbe T_M  87


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za. Le aziende piccole sanno bene che il tempo risparmiato ha un valore molto alto: il personale è limitato e le consegne dei prodotti non possono quasi mai essere procrastinate. Essere veloci nelle decisioni e nelle correzioni dà un vantaggio competitivo immediato.

Figura 2 – Go!SCAN 3D durante la misurazione della cabina di guida

dovuto utilizzare a campione, direttamente in fase di assemblaggio. La ditta si è imbattuta nelle soluzioni di scansione di Creaform e ha chiesto una dimostrazione in loco, il cui risultato è stato talmente convincente da convincere la società cuneese a investire in uno scanner Go!SCAN 3D con il software VXelements. Il fattore decisivo che ha consentito a Go!SCAN 3D di vincere la gara contro altri simili sistemi è stata proprio la modalità d’uso manuale e portatile, facile e flessibile a parità di risoluzione. Inoltre il software VXelements, incluso nel bundle, rende molto più semplice il confronto tra il modello CAD e il campione rilevato. Si possono stampare facilmente relazioni contenenti immagini colorate, secondo una mappa di colore che indica la deviazione in mm dall’originale, offrendo all’utente una semplicità di confronto dei dati non ottenibile con altre tecnologie: Dopo che il sistema di misurazione Creaform è stato utilizzato con successo per la cabina di guida, il suo impiego è stato esteso anche all’ispezione di altre parti e componenti importanti della macchina: ad esempio, sugli assali e sui supporti ruota si posT_M  88

sono misurare con facilità gli angoli di campanatura e le altre inclinazioni; si può intervenire sui componenti prima di procedere con il montaggio e si può evidenziare ai fornitori dove e quanto correggere i manufatti. L’azienda si è resa subito conto di quanto poteva risparmiare: non ci sono più lunghe contestazioni a vari fornitori, in attesa di trovare quale componente sia veramente fuori tolleran-

Giancarlo Rinero, Product developer della Monchiero, commenta: “Uno scanner 3D è uno strumento professionale fidato per le aziende piccole, anche se non viene utilizzato tutti i giorni. Capire come un oggetto complesso differisca dal modello rappresenta un enorme vantaggio, a livello di risparmio di tempo e di fatica. La matematizzazione di assiemi complessi offre la certezza che essi possono essere assemblati. Ci auguriamo che gli scanner, in futuro, possano diventare ancora più compatti, per digitalizzare anche i vani più piccoli. Speriamo che la tecnologia dei tag si semplifichi”. “Creaform ha dimostrato – ha concluso Rinero – di essere un partner affidabile, sia in fase dimostrativa sia durante il processo di acquisto e, soprattutto, nella fase cruciale dell’utilizzo pratico. Siamo stati molto ben supportati nella formazione e nell’uso pratico dello scanner Go!SCAN 3D. Attualmente possiamo affermare con orgoglio che le nostre raccoglitrici sono al lavoro in tutto il mondo: dalla Francia al Cile”.

Figura 3 – Misurazione dell’angolo di campanatura di un assale con Go!SCAN 3D


N. 02 ; 2021 Vantaggi dell’automazione per le aziende manifatturiere che eseguono controlli di qualità nella produzione

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ROBOTICA AL SERVIZIO DEI CONTROLLI QUALITÀ IN PRODUZIONE

TECNOLOGIE IN CAMPO

Risoluzione dei problemi di ripetibilità con sistemi robotici Nello stesso scenario, quali risultati d’ispezione si otterrebbero con uno scanner 3D montato su un robot? Vedremmo un miglioramento nella ripetibilità e nei tempi di misurazione? Ancora una volta, ecco i risultati:

In tema di controllo di qualità, le macchine di misura a coordinate (CMM) sono spesso paragonate alla metrologia ottica portatile, ma poche analisi mettono a confronto strumenti di misura manuali, come scanner 3D portatili e bracci di misura, con sistemi di misura automatizzati, come scanner 3D montati su robot. Questo documento mira ad affrontare questa mancanza.

Esecuzione di misurazioni consecutive Quali risultati d’ispezione otterrebbe un essere umano misurando più volte entità 2D e punti di superficie con un braccio di misura tradizionale? Quale sarebbero l’intervallo medio di misurazione, il tempo di programmazione e il tempo di misurazione? Abbiamo fatto la simulazione, ed ecco i nostri risultati:

Questi risultati dimostrano che il robot mantiene la propria posizione e orientamento per ogni misurazione, offrendo una migliore ripetibilità. Inoltre, poiché la scansione è stata sostituita alla tastatura, sono stati raccolti più dati anziché punti di misurazione una tantum. Il passaggio dai bracci manuali a una soluzione di controllo qualità automatizzato risolverebbe anche la carenza di manodopera qualificata, poiché i robot potrebbero assumere compiti a valore non aggiunto, come muovere uno scanner 3D su una parte. Semplicità e accessibilità Tuttavia, non tutti hanno esperienza nella robotica. I sistemi devono quindi consentire agli utenti di tutti i livelli di competenza o esperienza di programmare facilmente e rapidamente i percorsi del robot e ottimizzarne il campo visivo. Questo problema può essere risolto grazie ai robot collaborativi e agli ambienti digital twin, che con la loro semplicità operativa e la possibilità di programmazione offline, offrono una robotica meno intimidatoria e più semplice.

Poiché l’uomo è fallibile, l’orientamento e la posizione della sonda di misurazione possono variare da parte a parte. Le misurazioni effettuate con questi dispositivi possono quindi differire da una parte all’altra, causando problemi di ripetibilità e falsi risultati.

Robot collaborativi Un robot collaborativo è una forma di automazione robotica costruita per lavorare in sicurezza insieme agli operatori umani in uno spazio di lavoro condiviso e collaborativo. Di solito, è responsabile di compiti ripetitivi, lasciando compiti più complessi e ad alta intensità di pensiero ai lavoratori. Progettati per lavorare con e vicino agli uomini, molti sono T_M  89


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dotati di sensori per evitare collisioni e protocolli di sicurezza per spegnersi in caso di contatti non pianificati. Gemelli digitali Gli ambienti gemelli digitali garantiscono una migliore pianificazione del processo, in quanto consentono di simulare input, sviluppo e output. Questi vengono utilizzati per: 1) simulare tutte le parti che un sistema automatizzato può accettare (input), 2) convalidare il tempo di ciclo e garantire che tutte le entità da misurare siano raggiungibili (sviluppo/processo) e 3) produrre risultati (output) e confermare che il rapporto d’ispezione contenga tutti i dati necessari per prendere decisioni.

Valore aggiunto per le aziende manifatturiere Il passaggio dalla tecnologia di tastatura a quella di scansione consente di misurare caratteristiche specifiche e di acquisire una moltitudine di dati essenziali per una migliore analisi dei dati. Inoltre, il passaggio da uno strumento manuale a un sistema automatizzato gestito da un robot aumenta la ripetibilità. Entrambi i progressi hanno un impatto sulla produttività, l’efficienza e la qualità del prodotto. Tuttavia, i cambiamenti nel processo di controllo della qualità devono essere accessibili a tutti, semplici e facili da implementare. I robot collaborativi e i gemelli digitali stanno rendendo l’automazione facile per chi non è esperto in robotica, facilitando la programmazione e aiutando gli esseri umani a sentirsi più sicuri vicino alle macchine. In questo modo, le risorse umane possono concentrarsi su attività a valore aggiunto che possono far esprimere la loro piena capacità e potenziale. Questo non solo motiva i dipendenti, ma crea anche valore per l’organizzazione. I lavoratori vengono quindi visti come un elemento chiave che guida l’efficienza e la produttività dell’azienda. A cura di CREAFORM – Div. di AMETEK srl

Vantaggi delle soluzioni di misurazione automatizzate intuitive Abbiamo misurato un cruscotto Ford Mustang del 1969 sia su una CMM tradizionale che su una CMM ottica montata su robot, per confrontare il tempo di misurazione. Compresi tempi di carico e scarico simili, sono stati necessari 30 minuti sulla CMM tradizionale, mentre solo 4 minuti sulla CMM a scansione 3D (esclusi i tempi di programmazione per entrambi). Nello stesso lasso di tempo, l’azienda potrebbe misurare 7 parti in più con un sistema più ripetibile e potrebbe acquisire dati migliori (sia in qualità che in quantità), portando a un migliore processo decisionale. Inoltre, la misurazione con una CMM ottica montata su robot può essere utilizzata per ispezionare il 100% delle dimensioni, anziché solo il 10% con la CMM tradizionale, il che consente ai responsabili della qualità di migliorare il processo di controllo per costruire parti migliori. Un’altra considerazione riguarda le risorse umane: dipendenti qualificati ed esperti possono essere difficili da trovare e mantenere. Un modo per assicurarsi che si sentano soddisfatti nel loro lavoro è spostarli da attività ripetitive di basso valore a attività di alto valore, come la programmazione robotica e l’analisi dei dati. Attività più complesse e impegnative possono motivare i dipendenti a sviluppare le CLICCA Caratteri QUI10511, per0 Figure, ulteriori 0 Tabelle informazioni proprie capacità, creando valore per l’organizzazione e supportando la fidelizzazione.

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N. 02 ; 2021 I vantaggi del design modulare Il modulo di controllo laser ACS (LCM) di PI introduce un modo modulare per costruire sistemi di movimento, basato sulla rete industriale EtherCAT, che non si basa sui dati dell’encoder e consente agli azionamenti di selezionare i requisiti degli assi specificati. Il modulo LCM non modifica i tipi di azionamento utilizzati per il movimento, ma si collega semplicemente alla rete esistente. La semplice architettura di un modulo aggiuntivo è ideale per il controllo laser. Non è necessario modificare i tipi di azionamento, e questo semplifica notevolmente la progettazione dell’armadio (Fig. 5). Non vi sono modifiche all’hardware esistente e vengono così ridotti i requisiti di magazzino per i pezzi di ricambio ed eliminati i cablaggi aggiuntivi, tranne un semplice cavo Ethernet. Il tempo risparmiato nella progettazione e nella costruzione si quantifica anche in termini economici. Prestazioni più nitide I sistemi di movimento ACS, combinati con piattaforme meccaniche ben progettate che tengono conto delle esigenze della lavorazione laser (serie di stadi PI V-41X – Fig. 6), consentono all’utente di aggiungere semplicemente il controllo laser usando il modulo LCM, per sparare lungo un percorso altamente accu-

Figura 5 – La flessibilità di un singolo modulo aggiuntivo, che non influisce sulla configurazione dell’azionamento esistente (Immagine di PI)

Figura 6 – Tipica configurazione degli assi lineari XY e assi verticali che supportano la testa laser (Immagine di PI)

rato. Il controllore ACS corregge dinamicamente i disturbi e le vibrazioni che si verificano in tempo reale, garantendo un minimo di errori successivi. Semplice connessione I sistemi di controllo multi-asse utilizzano impulsi di encoder in uscita da ogni asse e li ritrasmettono in una posizione centrale mediante il cablaggio. Ciò comporta talvolta l’impiego di complessi cavi encoder che suddividono il segnale tra un azionamento di un asse e il controllore centrale, aggiungendo complessità e cablaggio alla struttura del sistema. Al contrario, il nuovo concetto modulare aggiunge PEG a un intero sistema di azionamento utilizzando il ben noto standard industriale EtherCAT, integrato con un semplice cavo Ethernet cat5e, prendendo le informazioni di percorso individuali direttamente da ogni dispositivo di movimento sul bus EtherCAT e collegando le informazioni di posizione da più assi a una singola uscita PEG. Questi dati vengono poi utilizzati per generare eventi di controllo laser lungo il percorso vettoriale combinato. Nessun feedback, encoder assoluti e trasformazione cinematica L’utilizzo di assi azionati da motori passo-passo per il controllo laser deve essere effettuato con cautela. Il posizionamento in open loop non fornisce informazioni quando un motore ha perso la posizione a causa di un potenziale guasto, ma può essere usato per applicazioni di movimento meno costose e meno impegnative. In alcune situazioni gli en-

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CONTROLLO SEMPLICE, VELOCE, PRECISO E FLESSIBILE NEL LASER MATERIAL PROCESSING (PARTE 2)

TECNOLOGIE IN CAMPO

coder assoluti sono ideali perché non richiedono un riferimento all’accensione della macchina. Ciò aiuta a evitare collisioni di assi o parti con ostacoli nel layout della macchina, consentendo al sistema di creare in modo intelligente regioni in cui gli assi non dovrebbero entrare, o fornire una flessibilità aggiuntiva quando è necessario elaborare parti insolite o sovradimensionate. Controllo Gantry In generale, i carri ponte hanno due motori per muovere gli assi inferiori, guidati da due encoder che dirigono la base del sistema. Anche altri segnali di controllo provengono da encoder laterali, i quali tuttavia possono generare letture diverse e sparare nel posto sbagliato. Il rischio che ciò accada aumenta con sistemi a portale più ampi (Fig. 7), con un lungo asse trasversale o con un’elevata dinamica. Il modulo LCM combina i dati dei due encoder in linea con il carrello (laser) e rimuove efficacemente l’effetto di avere potenzialmente due sorgenti di feedback in conflitto tra loro che potrebbero portare a uno sparo impreciso. I controllori ACS forniscono algoritmi di controllo addizionali che, in tempo reale, migliorano la stabilità e la precisione di posizionamento in tutte gli intervalli di corsa del sistema. Questi facilitano un basso errore d’inseguimento e l’assenza dei disturbi che assicurano di nuovo che il laser venga sparato nella giusta posizione. Apertura di opzioni di controllo per la nuova tecnologia laser La lavorazione laser del materiale è ora un aspetto significativo della produzione

Figura 7 – Sistema a portale mobile PI che utilizza due encoder indipendenti per il movimento della base (Immagine di PI)

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industriale, utilizzata per compiti che vanno dal riscaldamento per l’indurimento, la fusione per la saldatura e il rivestimento, e la rimozione del materiale mediante foratura e taglio: molte nuove tecnologie trarrebbero vantaggio da un sistema in grado di sincronizzare il controllo degli impulsi laser con il movimento. Ad esempio, la lavorazione con laser a femtosecondi ad alta intensità, sempre più comune, è considerata un processo “freddo” perché il materiale in lavorazione non si riscalda durante l’interazione. Questo tipo di lavorazione include la texturizzazione delle superfici per diminuire la riflettività, fornire superfici idrofobiche o creare superfici chimicamente reattive. È di particolare interesse nell’industria automobilistica, dove la spinta per una maggiore efficienza sta portando alla riduzione dell’attrito dei componenti in movimento, per diminuire l’uso di materiali lubrificanti e migliorare la durata. Un’altra utile proprietà dell’ablazione “a freddo” dei laser ad alta intensità è la capacità di praticare fori puliti, piccoli e profondi nei materiali senza danneggiare il materiale circostante. Questa tecnologia è ora comunemente utilizzata nell’industria medica per la fabbricazione di stent vascolari ed è stata ampiamente adottata per fori con diametri di micron e un grande rapporto profondità/diametro. Altre applicazioni includono il taglio del vetro, che permette la lavorazione del retro di una superficie senza danneggiare la parte anteriore, altrimenti impossibile tramite le tradizionali tecniche meccaniche di taglio con dischi diamantati. La microlavorazione e la saldatura sono comunemente effettuate con laser a nanosecondi in fibra che, sebbene abbia una durata dell’impulso più lunga rispetto ai laser a femtosecondi, può essere utilizzato con un attento controllo degli impulsi e dei parametri di elaborazione. In questo tipo di lavorazione laser, l’energia viene alla fine convertita in calore che si disperde fuori dal punto laser, oltre la durata dell’impulso laser. Essenzialmente i laser a fibra mantengono i costi più bassi, quindi, se il processo è controllato e i risultati sono adatti all’applicazione, hanno molto senso.

laser è quello di definire le posizioni di accensione e di spegnimento, ove il controllo della potenza del laser viene impostato dal laser stesso o viene utilizzato un ingresso analogico aggiuntivo. Il metodo successivo da considerare è il controllo degli impulsi basato sulla distanza, cioè quando il laser si aspetta di vedere un trigger a distanza fissa, lungo il percorso. L’utente definisce le posizioni di accensione e spegnimento come prima, ma il segnale di sparo non è continuamente acceso. Il controllore può usare questo impulso per creare un singolo colpo dal laser o una combinazione di impulsi per una particolare ricetta di elaborazione laser. Un altro metodo si basa sul fatto che le posizioni di scatto dell’impulso non sono a una distanza fissa, ma in punti specificati dall’utente lungo il percorso. Questo è tipicamente chiamato impulso di posizione casuale o impulso basato su array. Alcuni laser hanno meccanismi interni di pulsazione abbastanza capaci e preferirebbero un semplice gating o on/off; altri richiedono un ingresso di tipo PWM. Questo è utile per controllare la potenza del laser in base alla velocità. Per migliorare l’applicazione e la produttività del processo, sia l’impulso sia l’ingresso PWM possono essere controllati da avanzate capacità di controllo laser dal controllore di sparo laser. I diversi metodi possono anche essere combinati per offrire una flessibilità, una precisione e una produttività ancora maggiori.

Generazione di impulsi di uscita specificati dall’utente Fixed-distance firing La combinazione di alta risoluzione, assi multipli e alta velocità all’interno di un unico sistema può essere problematica per calcolare la distanza lungo il percorso del vettore in uscita. Fortunatamente, i moduli laser come l’LCM calcolano il percorso vettoriale per voi. Questo rende semplice definire una distanza fissa lungo il percorso, anche quando il percorso può essere fisicamente in una direzione o una combinazione di più assi. Inoltre, moduli come l’LCM possono suddividere la risoluzione dell’encoder in Modalità di funzionamento modo che la posizione di sparo avvenga Il metodo più semplice per il controllo al di sotto della risoluzione naturale del T_M  92

sistema, migliorando potenzialmente la precisione di posizionamento. È anche possibile definire una serie di impulsi che si verificano dopo quello iniziale. Questo può essere usato quando un evento può richiedere una serie di impulsi o un laser può aspettarsi un impulso di eccitazione addizionale, o più impulsi per costruire un livello di potenza media dal laser. Sparare in posizioni definite lungo un percorso (in array o in modo casuale) Piuttosto che dire al sistema di sparare a posizioni discrete fisse, è anche possibile definire una serie di posizioni in cui avviene lo sparo. Questo può essere utilizzato quando un evento può innescare un singolo colpo o un regime di lavorazione alternativo, ad esempio, a causa di un cambiamento di materiale o di processo (taglio o saldatura). Isolamento di un’area d’interesse (windowing) Alcuni utenti potrebbero avere semplicemente bisogno di dire a un laser dove accendersi o spegnersi. La potenza del laser può essere controllata, ad esempio, da un ingresso analogico (tipicamente un segnale 0-10 V). In alternativa, la potenza del laser può essere controllata da una combinazione di modalità, ad esempio, a distanza fissa pulsante o PWM. A questi metodi si possono sovrapporre delle finestre per semplificare le aree di elaborazione del laser. PWM mode Questo metodo controlla direttamente la potenza del laser utilizzando PWM per regolare il ciclo di lavoro. Sono disponibili anche modalità ibride che combinano il PWM con il pulsante, a intervalli definiti dall’utente, permettendo eventi di sparo non lineari o variabili. Inoltre è possibile creare zone di funzionamento, dando un controllo ancora più stretto su dove avviene lo sparo o la modulazione. A cura di Cliff Jolliffe (Responsabile mercato dell’automazione in PI-Physik Instrumente) – LEGGI QUI la prima parte dell’articolo: Tutto_Misure n° 1 – marzo 2021.


MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE

2021-2022 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse

AVVISO AI LETTORI Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia di Covid 19, le misure adottate dai singoli Paesi sono estremamente variabili e, naturalmente, ciò condiziona ancora pesantemente lo svolgimento degli eventi e il loro formato, sempre in bilico tra versione “in persona” e versione “virtuale”, fino al possibile rinvio/annullamento. Preghiamo quindi i lettori interessati a un singolo evento di considerare sempre le nostre informazioni come puramente indicative e approfondirle in sicurezza presso il sito ufficiale della stessa manifestazione

2021 22-24 giugno

Kahosiung, Taiwan

2021 IEEE International Conference on Imaging Systems and Techniques (IST)

SITO WEB

23 -25 giugno

Neuchâtel, Svizzera, Virtual conference

IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications - MeMeA 2021

SITO WEB

23-25 giugno

Napoli

2021 IEEE International Workshop on Metrology for Aerospace

SITO WEB

29-30 giugno

Virtual conference

PolyWorks Conference

SITO WEB

1-2 luglio

Virtual conference

IEEE International Workshop on Metrology for Automotive (MetroAutomotive 2021)

SITO WEB

2-4 agosto

Virtual conference

IEEE Sensors Applications Symposium - SAS 2021

SITO WEB

24-26 agosto

Virtual conference

IEEE International conference on Imaging Systems & Techniques - IST 2021

SITO WEB

30 agosto - 3 settembre

Yokohama, Giappone

XIII IMEKO World congress

SITO WEB

07-09 settembre

Lione, Francia

2021 Congrès International de Métrologie

SITO WEB

16-18 settembre

Giardini Naxos (ME)

V Forum Nazionale delle Misure

SITO WEB

29 settembre-1 ottobre Cagliari

IEEE International Workshop on Applied Measurements for Power Systems (AMPS)

SITO WEB

4-9 ottobre

Vienna, Austria

IEEE International Symposium on Precision Clock Synchronization for Measurement, Control, and Communication - ISPCS

SITO WEB

21-23 ottobre

Nanjing, Cina

International Conference on Sensing, Measurement & Data Analytics in the era of Artificial Intelligence (ICSMD 2021)

SITO WEB

28-29 ottobre

Virtual conference

IEEE International Symposium on Robotics and Sensors Environments - ROSE 2021

SITO WEB

17-19 novembre

Virtual conference

AEIT Automotive 2021

SITO WEB

2022 febbraio

Torino

A&T Automation & Testing - 16a edizione

SITO WEB

21-26 febbraio

Seattle, USA

74th AAFS Annual Scientific Meeting

SITO WEB

16-19 maggio

Ottawa, Canada

IEEE International Instrumentation & Measurement Technology Conference

SITO WEB

11-13 ottobre

Dubrovnik (Cavtat), Croazia

IMEKO TC3, TC5, TC16, TC22 conference

SITO WEB

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TÀ I V NO

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LA MISURA DEL SOFTWARE

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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA

Metrologia e Contratti Parte 20 – I nuovi principi-guida di ITIL4 e le pratiche di Misurazione: quale relazione?

nuove fasi del ciclo di vita del servizio (“catena del valore del servizio”, CVS); i 34 processi (ampliando la palette dei 26 processi della versione 2011) e l’approccio al miglioramento continuativo; – un nuovo approccio al ciclo di vita del servizio (CVS – “catena del valore del servizio”) sempre più dinamico, sulla falsariga del RUP (Rational Unified Process) [3], suggerendo a ogni organizzazione di combinare RIASSUNTO processi/pratiche con fasi del ciclo di Ventesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso vita senza un dettame mandatorio. di ’Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali’ (vol.1, 2016) [1], relativo Delle novità, diventa interessante prealla presentazione dei nuovi “principi guida” di ITIL4 e il loro uso dalla prosentare i nuovi 7 principi-guida quali spettiva della misurazione. raccomandazioni che un’organizzazione può usare per migliorare i propri Ventesimo appuntamento con la disa- 20000 per i sistemi di gestione dei servizi (IT e non) e che possono essere mina dell’applicazione di buoni princi- servizi. Partito alla fine degli anni ’80 mappate anche in un contesto di misupi di misurazione ai contratti (ICT e come una serie di guide (da qui il termi- razione. non), relativo alla presentazione dei ne ’library’) specifiche sui diversi servinuovi “principi guida” di ITIL4 e il loro zi IT (posta elettronica, gestione server, uso, dalla prospettiva delle pratiche di gestione reti, ecc.), è dal 2005 in poi I 7 PRINCIPI-GUIDA misurazione, del software e non. Ok, mutato di forma in una guida organiz- NELLE PRATICHE DI MISURAZIONE ma come? Vediamo meglio di cosa si zata per processi, contenente best tratta.... practice e suggerimenti utili per un con- Ecco i sette principi-guida, illustrati neltesto IT e non. Dalla v3 (2007) si è pas- la seguente figura, con il loro suggerisati alla versione 2011 (di fatto una mento generale indicato in corsivo: ITIL E LE NOVITÀ DELLA V4 v3.1) e, all’inizio del 2019, alla nuova versione 4. Le principali novità sono: 1. Concentrarsi sul valore: tutte le ITIL (IT Infrastructure Library) [2] è il fra- – l’ampliamento delle 4P della fase di attività condotte dall’Organizzazione mework di IT Service Management Service Design all’intera gestione servi- dovrebbero ricollegarsi, direttamen(ITSM) più longevo e da cui ha preso zio, parlandosi ora di “4 dimensioni del te/indirettamente, al valore per sé stesspunto la famiglia di norme ISO/IEC servizio” (organizzazioni & persone; sa, i propri Clienti e le altre parti inteinformazioni & tecnolo- ressate. gia; partner & fornitori; – Misurazione: Fin dall’inizio l’attenflussi di valore & proces- zione a considerare sempre di più e si), quattro “pillar” su cui meglio la c.d. VOC (Voice of Cuogni organizzazione stomer) migliorerebbe l’elicitazione dovrebbe fondare il pro- dei requisiti e il loro livello di granulariprio sistema di gestione; tà, riducendo l’effort per il progetto e – il nuovo modello di complementando sempre di più i FUR gestione dei servizi, (Functional User Requirement) e i NFR denominato “sistema del valore dei servizi” (SVS), comprendente Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti cinque componenti: i Function Point Italia Figura 1 – ITIL4: il Sistema del Valore dei Servizi (SVS) nuovi 7 principi-guida; Italian Software Metrics Association e le 5 componenti la governance; le 6 luigi.buglione@gufpi-isma.org METROLOGY AND CONTRACTS – PART 20: THE NEW ITIL4 GUIDING PRINCIPLES AND MEASUREMENT: WHICH RELATIONSHIP? Twentieth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) [1] is about the presentation of the new ITIL4 “guiding principles” and their usage from a measurement perspective.

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LA MISURA DEL SOFTWARE

Figura 2 – I 7 principi-guida di ITIL4

(Non-Functional Requirements) con una riduzione del gap tra valori stimati e consuntivati. Si ridurrebbe di molto anche il rework e l’effort per change request nelle manutenzioni adeguative ed evolutive, ottimizzando la gestione del budget di un progetto. Ogni tecnica di misurazione nasce dai requisiti, scegliendo le opportune unità di misura. 2. Partire dallo stato attuale: non iniziare senza prima considerare ciò che è già disponibile per essere riusato. – Misurazione: il riuso è una best practice di buon senso, da intendersi nei progetti ICT a livello sia di componente di servizio (i singoli asset aka configuration item aka service component, e non solo IT, ma anche HR, Sw, Hw, ecc.) sia di esperienze. Ripartire ogni volta da zero aggiunge tempi e costi che non portano beneficio ad alcun stakeholder. Un assessment di baseline permetterebbe quindi di comprendere al meglio l’”as-is” per un “to-be”, ad esempio con un assessment del tipo MCM (Maturity & Capability Models) come effettuato con il CMMI o direttamente usando il modello dei nuovi 34 processi (“pratiche”) di ITIL4 e comprendendone il livello di capacity dei singoli processi e di maturity dell’intera organizzazione.

to ad esempio con metodi di APM (Agile Project Management) quali Scrum. In questo senso, irrobustire il processo di stima, monitoraggio e gestione di un progetto di servizio con misure quantitative (non solo qualitative), sicuramente aiuterebbe nel “portare a casa” i risultati con corrette pianificazioni, che tengano conto di non sovraccaricare ogni Sprint. Dal punto di vista della misurazione, il rapporto di compressione tra effort reale e pianificato non dovrebbe mai raggiungere il 100%, ma tenersi sempre un poco al di sotto di questo valore, altrimenti i rischi non sarebbero mai tenuti in considerazione e, nel caso un rischio si concretizzasse in danno, l’effetto sarebbe quello di non consegnare tutti i deliverable previsti o di ritardare il giorno di consegna. Una buona metafora è illustrata con la Fig. 3, che mostra il noto “gioco del 15”: in assenza di un tassello si può modificare la posizione delle altre tessere (i nostri requisiti/user stories/ features). Ma il caso tipico di molti progetti è purtroppo quello di giocare al “gioco del 16” (o del 17…), sovrallocando le risorse e non permettendo più tutto ciò, bloccando ogni possibilità di cambio e negoziazione in uno Sprint (iterazione) anche di una singola storia. Per quanto riguarda i feedback, il loro tracciamento e gestione tramite la pratica di Service Request Management è altresì fondamentale per una gestione virtuosa: considerando cicli di vita iterativo/incrementali, ogni iterazione successiva dovrebbe imparare da quanto concluso e rappresentare spunti non solo per possibili correzioni ma anche per nuove funzionalità e/o miglioramenti a quelle esistenti.

3. Procedere in modo iterativo con feedback: organizza il lavoro in parti più piccole e gestibili che possano essere eseguite/completate in modo tempestivo. L’attenzione su ogni sforzo sarà più nitida e più facile da mantenere. – Misurazione: ITIL4 propone l’adozione di cicli di vita iterativo/incrementali, come tipico del mondo agile, ma con approccio “time-boxed”, come effettua- 4. Collaborare e promuovere la

visibilità: coinvolgi le persone giuste nei ruoli corretti. Comunica e rendi visibile ciò che stai facendo e il valore generato. – Misurazione: per una buona gestione dell’organizzazione e dei suoi servizi è necessario misurare anche gli aspetti HR, non solo quelli IT. Modelli quali il People CMM (P-CMM) [4] o testi quali Peopleware [5] forniscono molte indicazioni, misure e spunti utili per puntellare in particolare la dimensione #1 (Organizzazioni & Persone) e la #3 (Partner & Fornitori). I SAL (Stati Avanzamento Lavori) possono beneficiare ad esempio di un burndown chart a comprendere se il progetto sia on-time oppure in ritardo (semmai anche calcolando il Technical Debt) o anticipo sul pianificato. Anche in questo caso il rapporto di compressione (a livello sia di singoli sia di team) permette di comprende a quale livello schedulare il lavoro, lasciando un minimo di spazio a possibili rischi e imprevisti, pur di poter mantenere la milestone di rilascio per un rispetto del cosiddetto “on-time, on-quality, on-cost”.

Figura 3 – Il gioco del 16: come bloccare una pianificazione “agile”

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5. Pensare e lavorare in modo olistico: tutte le attività dell’Organizzazione dovrebbero essere focalizzate sulla consegna di valore. Nessun servizio, pratica, processo, dipartimento o fornitore dovrebbe essere autonomo. Lavora in modo integrato. – Misurazione: spesso le organizzazioni hanno finora sottovalutato l’importanza di formalizzare il disegno delle architetture non solo IT, ma come indica il framework TOGAF [6], anche a livello di organigrammi e di basi dati. Che un sistema sia “complesso” non vuol dire necessariamente sia “complicato”, bensì che richiede più tempo per completare un’attività e raggiungere gli obiettivi prefissati. Sistemi gestiti ormai quasi sempre in cloud, chiamate con/a webservice, architetture a microservizi sono la quotidianità e vanno pertanto misurati considerando l’ecosistema all’interno del quale una applicazione/sistema è parte. Più ristretto lo scope e il confine applicato all’oggetto da misurare, minore la formale dimensione e il tempo di lavoro stimato. Una gestione olistica si collega altresì al principio #2 e, quindi, a progettare prima e realizzare ed erogare poi servizi, riusando componenti o avendo già in mente come porzionare i servizi tra componenti interne (gestite da noi) ed esterne (gestite da altri), e applicando in modo nuovo il concetto di object-oriented che molti di noi hanno imparato a usare molti anni fa. 6. Mantenere semplicità e praticità: Usa il numero minimo di passaggi per raggiungere un obiettivo. Cerca di eliminare elementi senza valore aggiunto. – Misurazione: qui vanno applicate tecniche Lean, quali il Value Stream Mapping (VSM) per il ridisegno ed efficientamento dei flussi di un processo, attraverso un’analisi che parta da una User eXperience (UX) e tecniche di Design Thinking. Meno step per arrivare allo stesso risultato desiderato, seguendo la logica di un utente finale, dovrebbe essere sempre l’obiettivo di un producer/provider. Potremmo dire che un buon (o migliore) servizio è quello in cui non ti accorgi di nulla, proprio perché la sua complessità è in qualche modo “nascosta” (il cosiddetT_M  98

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to lavoro dietro alle quinte) all’utente che sperimenta solo (o prevalentemente) la piacevolezza nel goderne. In questo principio è possibile considerare anche tutte le misure legate agli aspetti di usabilità e accessibilità, ad esempio attraverso le WCAG, ora in versione draft 3.0. 7. Ottimizzare e automatizzare: La tecnologia può aiutare l’Organizzazione a crescere e assumere compiti frequenti e ripetitivi, consentendo alle risorse umane di essere impiegate per processi decisionali più complessi. – Misurazione: l’automazione va applicata ai task ripetitivi, a basso rischio e preautorizzati, quei casi che derivano dalle c.d. “standard change”. Alcuni casi tipici per l’ICT: effettuare in modalità self-service tramite un sistema ICT il reset di una propria password, registrarsi a un portale web che non preveda particolari (pre)autorizzazioni/ruoli, segnalare la propria presenza giornaliera strisciando un badge (quando torneremo negli uffici…) e via dicendo. Nel caso di progetti software, è più facile applicare la misurazione all’analisi del codice statico (con strumenti di code quality quali SonarQube e altri ancora) che ai requisiti utente, che sono e rimangono fortemente variabili e difficilmente modellabili per essere misurati con un tool automatico. I tentativi fatti negli anni, anche con diverse notazioni UML, forzano la scrittura che nell’agile vorrebbe richiedere “storie utente” semplici e immediate, e verbi complessi, quali “gestire”, comprendono in analisi funzionale non uno ma almeno 5 processi elementari (CRUDL: Create, Read, Update, Delete, List) e la relativa base dati. Il beneficio della buona automazione si vedrebbe in una maggiore velocità di erogazione, a costi più bassi ma a pari qualità. Altrimenti il gioco non varrebbe la candela… ALCUNE CONCLUSIONI ...

ITIL [2] definisce un servizio come un “mezzo per abilitare la co-creazione del valore favorendo il conseguimento dei risultati che i clienti desiderano

ottenere senza dover gestire costi e rischi specifici” e il software rappresenta solo una delle possibili componenti e pezzi da incastrare nel progetto. Un servizio si usa, un prodotto si produce per essere usato. Misurare, monitorare le singole componenti di un servizio (aka asset) è fondamentale per ottenere buoni risultati e poterli migliorare nel tempo. I sette principi-guida di ITIL spaziano dalla strategia all’operatività di un qualsivoglia progetto di servizio (IT o non IT-based) offrendo spunti ’misurabili’ utili da poter applicare. E per questo ve li abbiamo proposti in questo articolo, sperando che possano essere considerati sempre più quale checklist operativa per il nostro prossimo progetto. Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettivi utili per prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche dei rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto. “Your most unhappy customers are your greatest source of learning” (Bill Gates)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI [1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016. [2] Axelos/TSO, ITIL4 Foundation, Feb 2019, ISBN 978-0113316076. [3] Kroll P., Kruchten P., The Rational Unified Process Made Easy: A Practitioner’s Guide to the Rup: A Practitioner’s Guide to the RUP, 2003, Addison-Wesley, ISBN 978-0321166098. [4] Curtis B., Miller S.A., Hefley W.E., People Capability Maturity Model (P-CMM) Version 2.0, Technical Report, CMU/SEI2001-MM-001, 2001. [5] DeMarco T., Lister T., Peopleware: Productive Projects and Teams, 3rd Ed., 2013, Pearson-Vue, ISBN 9780321934116. [6] The Open Group, The TOGAF ® Standard, Version 9.2, 2018, Van Haren, ISBN 978-9401802833.


METROLOGIA LEGALE E FORENSE

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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)

La metrologia entra in aula Un evento formativo della Scuola della Magistratura rivolto a magistrati e avvocati

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D. Lgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Recentemente, su invito di un magistrato, ho preso parte a un evento formativo organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura rivolto a magistrati e avvocati, avente a oggetto il rapporto tra scienza e diritto penale al fine d’individuare le nuove tendenze e, in specie, il ruolo delle conoscenze tecniche nell’ambito del processo. Inutile precisare che il tema del mio intervento riguardava la metrologia forense, indi l’applicazione della scienza delle misure in sede processuale, tenuto conto dei limiti, definiti a livello giurisprudenziale, che regolano l’ingresso delle conoscenze scientifiche nel processo penale. Numerose pronunce al riguardo hanno definito rigorosi parametri destinati ad attribuire valore alle conoscenze scientifiche alle quali non è possibile riconoscere affidabilità o validità in senso assoluto senza un vaglio da parte del giudice, che dovrebbe attenersi ai seguenti criteri nella valutazione della prova scientifica: 1) Verificabilità del metodo, 2) Falsificabilità del metodo, 3) Controllo della comunità scientifica,

quale, con riferimento a evidenze scientifiche, non può più limitarsi ad affidare il proprio giudizio al suo prudente apprezzamento (che potrebbe includere anche massime di esperienza o conoscenze personali del giudice stesso), ma deve vagliare le analisi scientifiche condotte in sede processuale sulla scorta di canoni e leggi scientifiche che devono basarsi su specifiche competenze tecniche (si veda Cass. Pen. 12026/2020). Per tale ragione, è necessario che siano disposte apposite perizie d’ufficio, tenendo peraltro conto anche delle conclusioni di (eventuali) consulenti di parte, destinate a supportare il ragionamento logico del giudicante in fase decisoria. Attualmente il ruolo assegnato al giudice sembra più essere qualificabile come gatekeeper, funzionale a consentire (o vietare) l’ingresso della scienza nel processo, secondo le regole processuali riguardanti la loro rilevanza, ammissibilità e validità, con l’obiettivo finale di accertare i fatti posti a fondamento della causa evitando d’incorrere in interpretazioni o valutazioni puramente scientifiche, che sfuggono alle competenze del giudicante e devono essere fornite dai tecnici.Inoltre è ormai acclarato che le evidenze scientifiche restituiscono analisi di natura statistica, ponendosi in linea con la regola processuale relativa al ragionevole dubbio, implicitamente ammettendo la possibilità che sussistano dubbi residui i quali, nel caso siano ragionevoli, conducono inevitabilmente a un accertamento negativo del fatto (e quindi a un’assoluzione o, meglio, proscioglimento). Ed eccoci al punto! La giurisprudenza è ormai rassegnata al fatto che difficilmente (per non dire quasi

4) Tasso di errore, 5) Generale accettazione, 6) Valenza oggettiva del risultato, 7) Attendibilità soggettiva (identità, autorità e indipendenza del soggetto). In più occasioni si è ricordato che il giudice è definito, secondo il famoso brocardo latino, come “peritus peritorum” con la conseguenza che, in virtù di tale posizione, le sue decisioni e conclusioni possono discostarsi da quelle assunte dai consulenti/periti coinvolti nel procedimento. Tuttavia questo caratteristico ruolo sta progressivamente sfumando a vantaggio di una più onesta dialettica tecnico scientifica che si deve svolgere in sede processuale, anche in virtù dell’avanzamento delle conoscenze scientifiche, che impedisce una completa padronanza di tutte le materie coinvolte e richiede un approccio diverso, che comprenda la valutazione da parte del giudice circa l’affidabilità e l’attendibilità dei risultati (e valutazioni) emersi dalle analisi scientifiche. Al riguardo si evidenzia che, proprio Avvocato – Foro di Milano nel corso dell’evento formativo, è stata Professore a contratto al Politecnico di Milano rimarcata la nuova veste del giudice il veronica.scotti@gmail.com T_M

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dove P esprime una probabilità, Hp rappresenta l’ipotesi accusatoria, Hd l’ipotesi della difesa, E fa riferimento alla prova (p.es. una corrispondenza tra una traccia di profilo rinvenuta sulla scena del crimine e il profilo di un sospetto), e la barra verticale | indica la probabilità condizionale d’interesse (la probabilità di un evento, dato un altro evento), per esempio la probabilità di osservare un elemento di prova E considerando vera l’ipotesi accusatoria Hp e considerando una qualche conoscenza preliminare sul caso. Va evidenziato che l’interpretazione sopra riportata proviene da analisi condotte da un noto professore di statistica dell’università di Losanna, Franco Taroni, che ha condotto numerosi studi riguardanti l’approccio statistico alle scienze forensi. La consapevolezza ormai raggiunta circa la rilevanza di questi concetti come elementi imprescindibili per accertamenti giudiziari ha condotto alla presa di coscienza dell’importanza che la metrologia può assumere in quest’ambito, innanzitutto nel fornire una valutazione quantitativa delle probabilità sopra menzionate, ma anche sotto il profilo garantistico, sintetizzabile nel principio del in dubio pro reo che rappresenta un’ineliminabile pietra miliare del diritto penale moderno. Non è quindi più possibile accontentarsi di una semplice probabilità, sebbene espressa con le differenti variabili sopra riportate, ma è necessario considerare, conoscere e applicare conoscenze ulteriori atte a meglio definire le informazioni, per la tenuta e credibilità

di un sistema processuale che, sempre più spesso, si affida alle scienze per ottenere risposte. In questo contesto è facile intuire che la metrologia potrà trovare sempre più ampio spazio a supporto delle tradizionali scienze forensi, ponendosi come elemento trasversale in grado di fornire un apporto ulteriore che, in alcuni casi, potrebbe considerarsi determinante ai fini della decisione. Tuttavia non si può trascurare che permane ancora una certa difficoltà di comunicazione dovuta all’ostacolo generato dai differenti linguaggi utilizzati da tecnici e legali, i quali pur esprimendo gli stessi concetti generano spesso incomunicabilità che conduce a una (non sempre intenzionale) strumentalizzazione interpretativa, che di certo non agevola l’accertamento o la prova di un fatto. Il percorso che consentirà d’inserire a pieno titolo la metrologia tra le scienze forensi richiede ancora qualche tempo e impegno ma, visti i risultati sino a ora ottenuti e testimoniati anche dal focus su questi temi dell’edizione di quest’anno della Scuola della Magistratura (finalmente anche i magistrati conoscono la metrologia, finora spesso confusa con la meteorologia!), le prospettive sono più concrete. Infine un’altra aula dove la metrologia forense trova finalmente una sua collocazione è quella universitaria: dal prossimo anno accademico sarà attivato, al Politecnico di Milano, un corso dal titolo “Engineering methods supporting justice” incentrato sulle tematiche della metrologia forense. Vi lascio indovinare chi, al Politecnico, può aver avuto l’idea e terrà il corso… La risposta non è difficile. Gutta cavat lapidem! Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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mai) si arriva ad accertare infallibilmente la piena verità dei fatti quando l’indagine richiede conoscenze scientifiche, poiché le variabili e le incognite sono diverse e difficilmente rilevabili con un giudizio ex post. Ne deriva che i concetti di probabilità sono ormai familiari anche per i giuristi e i tempi sono quindi maturi per un ulteriore “salto evolutivo”. Uno tra i magistrati intervenuti ha riportato la seguente interpretazione statistica come base per la valutazione delle ipotesi derivabili da indagini scientifiche: ܲ൫‫ܪ‬௣ ห‫ܧ‬ǡ ‫ܤ‬൯ ܲ൫‫ܧ‬ห‫ܪ‬௣ ǡ ‫ܤ‬൯ ܲሺ‫ܪ‬௣ ȁ‫ܤ‬ሻ ൌ ‫ݔ‬ ܲሺ‫ܪ‬ௗ ȁ‫ܧ‬ǡ ‫ܤ‬ሻ ܲሺ‫ܧ‬ȁ‫ܪ‬ௗ ǡ ‫ܤ‬ሻ ܲሺ‫ܪ‬ௗ ȁ‫ܤ‬ሻ

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METROLOGIA LEGALE E FORENSE

MAI VISTO UN TORSIOMETRO DAL DESIGN COSÌ COMPATTO…! Con la nuova serie compatta di torsiometri 8655 e 8656 burster, la coppia viene acquisita tramite la torsione dell’alberino, utilizzando il principio degli estensimetri. Grazie alla trasmissione induttiva e ottica del segnale, il sensore è maintenance-free, i segnali sono digitalizzati direttamente sull’alberino e resi disponibili dall’elettronica di valutazione in un segnale in tensione o via USB. L’elevata qualità dei componenti consente allo strumento di raggiungere una velocità fino a 10.000 rpm. La direzione di rotazione può essere compresa osservando l’uscita in tensione: la rotazione in senso orario corrisponde a un’uscita in tensione positiva, quella in senso anti-orario a una tensione negativa. La serie 8655 ha l’attacco quadro maschio/femmina che consente l’integrazione in sistemi pre-esistenti o strumenti, senza l’utilizzo di componenti aggiuntivi quali, per esempio, giunti. La serie 8656 ha l’attacco tondo ad alberino ed è equipaggiata con chiavette su tutti i range. Se la chiavetta non è necessaria, può essere omessa. È necessario l’utilizzo di giunti adeguati: suggeriamo la serie 8690 per una trasmissione sicura della coppia. Per acquisire velocità e angolo di rotazione, il sensore può essere equipaggiato con un encoder interno da 400 impulsi. Questo segnale di velocità/angolo è disponibile come segnale di uscita TTL. Il software Digivision fornito gratuitamente è utilizzabile via USB; in alternativa sono disponibili driver LabView e DASYLab scaricabili. Sono disponibili per l’integrazione nel sistema del cliente vari accessori: cavi di varie lunghezze, giunti e supporti meccanici. Per approfondimenti: www.burster.it. RICHIEDI QUI informazioni tecnico-commerciali.


SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Paolo Carbone e Nicola Paone (alessandro.ferrero@polimi.it)

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. IL V FORUM DELLE MISURE NUOVAMENTE IN PRESENZA

l’invito è rivolto a tutte le Aziende operanti nel settore delle Misure, che potranno così presentare le ultime novità e intrattenersi con gli esperti del settore, come sempre avvenuto in passato. Rivedere gli amici di queste aziende sarà un altro importante passo verso il ritorno alla “nuova normalità”!

È on-line il sito del prossimo Forum delle Misure, che si svolgerà a Giardini Naxos (ME) dal 16 al 18 settembre 2021. L’auspicio è che l’evento possa svolgersi nuovamente in presenza, nel segno di un ritorno a una “nuova normalità” CLICCA QUI per ulteriori informazioni. che tutti ci auguriamo. L’UNITÀ GMEE DI CASSINO VINCE LE “SFIDE”

L’unità GMEE di Cassino ha ottenuto il finanziamento di un progetto, denominato SFIDE, a valere sul bando MUR FISR 2020.

Il progetto, proposto dalla Università degli Studi di Cassino (UNICAS), l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (UNITOV), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e l’Istituto superiore di Sanità (ISS), mira a realizzare una micro-piattaforma dotata di una innovativa tecnologia per il rilevamento in tempo reale della presenza di virus nel respiro umano e nell’aerosol, quali i Coronavirus umani (utilizzando per la sperimentazione ceppi a bassa patogenicità quali 229E – Alphacoronavirus - o OC43, Betacoronavirus). A oggi non è attualmente disponibile alcuna tecnologia capace di tale monitoraggio. Il sistema di sensing proposto potrà essere applicato sia a maschere facciali (uso indoor e outdoor) sia su sistemi di condizionamento dell’aria. Il sensing proposto sarà legato a membrane di nanomateriali conduttori, su cui sono stati immobilizzati anticorpi selettivi per i virus target e poi depositate su elettrodi serigrafati (screen printed electrode-SPE). La determinazione della presenza del virus nell’aerosol avverrà in tempo rea-

Si tratta di un importante appuntamento per la comunità dei misuristi italiani, che vedrà coinvolti circa 180 partecipanti provenienti dalle principali Università nonché esperti operanti nel settore delle Misure. Nel sito sono riportate scadenze e informazioni per partecipare, che verranno aggiornate se necessario e, non appena si concluderà il processo d’invio e selezione delle memorie, il programma definitivo. Nel corso del Forum si svolgeranno i lavori del XXXVIII Congresso Nazionale di Misure Elettriche ed Elettroniche e del XXIX Congresso Nazionale di Misure Meccaniche e Termiche. Sono ancora aperte le adesioni per partecipare come sponsor al Forum: T_M

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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

Nella seconda fase, l’obiettivo sarà quello di sostituire gli strumenti di laboratorio con una piattaforma commerciale a microcontrollore, in modo da ottenere un sistema compatto, economico e leggero, che possa diventare potenzialmente un nodo di un sistema di smart sensing basato su paradigmi IOT. La redazione di Tutto_Misure si congratula con i colleghi di Cassino e, augurando loro un proficuo lavoro, auspica di poter ospitare presto articoli che illustrino i risultati raggiunti.

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le in modo label-free, cioè senza aggiunta di reagenti, mediante misure voltammetriche e/o basate sulla variazione d’impedenza in seguito alla formazione del complesso virus/anticorpo-membrana. L’elaborazione delle informazioni di misura si baserà anche su paradigmi d’intelligenza artificiale (AI), quali l’inseguimento di baseline e la classificazione a due stati, per mitigare l’incertezza legata ai cambiamenti di condi-

VERSO I PROCESSI DI MISURA DIGITALE 3D PolyWorks Conference Live 2021: 29-30 giugno – online La conferenza PolyWorks online in diretta vi mostrerà come la trasformazione digitale dei processi di misura 3D con le soluzioni della piattaforma digitale PolyWorks 2021 possa garantire a ogni azienda di rimanere efficiente e ben oltre la concorrenza.

Programma – 29 giugno – 14:30 (1 ora): Qual è la connessione tra trasformazione digitale e metrologia 3D? Come le aziende manifatturiere industriali possono superare la difficoltà di ri-

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zioni ambientali e operative. Durante la prima fase il progetto dimostrerà l’affidabilità e la sensibilità del sistema realizzato collegando a strumenti di laboratorio gli SPE modificati con le immuno-nanomembrane. Gli obiettivi del dimostratore realizzato nella prima fase sono la validazione del sistema di sensing, la definizione delle caratteristiche metrologiche del sistema e il confronto delle diverse tecniche di misura.

Carlo Carobbi, docente di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento d’Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Firenze, è stato nominato, su proposta degli Officer dell’IEC TC 77 (Electromagnetic

spondere più velocemente che mai ai mercati in evoluzione e alla crescente complessità di prodotti e processi attraverso strategie di trasformazione digitale? Gli esperti discuteranno di questo problema e proporranno le loro soluzioni.

conoscenza delle soluzioni PolyWorks, ottenere significativi guadagni in termini di produttività ed espandere le tue capacità di analisi dimensionale, controllo di qualità e reverse-engineering con PolyWorks|InspectorTM 2021 e PolyWorks|ModelerTM 2021.

CARLO CAROBBI NOMINATO RESPONSABILE DI UN GRUPPO DI LAVORO SULL’INCERTEZZA DI MISURA

– 30 giugno: 4 workshop tecnici di 30 Partecipa gratuitamente minuti ciascuno per consolidare la tua Registrati qui


N. 02 ; 2021 CARLO TRIGONA RICEVE L’ “OUTSTANDING YOUNG ENGINEER AWARD 2020”

Il Prof. Carlo Trigona, dell’Unità di Catania del GMEE, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Outstanding Young Engineer Award 2020” della IEEE Instrumentation and Measurement Society. Il premio è uno dei riconoscimenti più im portante conferito dalla IMS a giovani membri, di età non superiore a 38 anni, che ottengono straordinari risultati in uno dei settori d’interesse. Trigona ha ricevuto il premio nel corso dell’edizione 2021 dell’International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I2MTC) della IEEE. Carlo Trigona si è distinto per il suo eccezionale contributo scientifico nel contesto del progresso dei sensori e

dei trasduttori per il recupero energetico. La redazione di Tutto_Misure si congratula con il Prof. Trigona per questo importante riconoscimento, che va ad aumentare la folta schiera di giovani ricercatori del GMEE già vincitori del premio, a testimonianza del valore del nostro “vivaio”. IL PREMIO IEEE IMS “BEST DISSERTATION AWARD” A GRAZIA IADAROLA

Un prestigioso riconoscimento internazionale nell’ambito delle Misure Elettroniche è stato attribuito alla ricerca italiana. L’IEEE Instrumentation and Measurement Society ha indetto un premio per l’autore della migliore tesi di Dottorato in termini di originalità, significatività tecnica e impatto nel settore delle Misure Elettriche ed Elettroniche: il Best PhD Dissertation Award. Tale premio è stato conferito a Grazia Iadarola, Ingegnere elettronico, dottore di ricerca e giovane socia del GMEE. Laureata con lode e già premio “Cennamo – Miglior Contributo Scientifico” 2019, promosso dal GMEE e dal GMMT durante la scuola di dottorato Italo Gorini, Grazia ha sviluppato una tesi sulla caratterizzazione e l’analisi delle non-idealità di dispositivi particolarmente innovativi, gli Analog-toInformation Converters, presso il Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche dell’Università del Sannio. Si tratta di un prezioso contributo scientifico, poiché gli Analog-to-Information Converters permettono di comprimere i segnali, acquisendoli al di sotto della tradizionale frequenza di Nyquist. La compressione dei segnali può essere realizzata a vantaggio di tantissimi ambiti della tecnologia, dal settore dell’aerospazio e della difesa al biomedicale, a supporto dell’IoT e delle reti del 5G. La premiazione è avvenuta in occasio-

compatibility), e col supporto dei comitati nazionali aderenti alla International Electrotechnical Commission (IEC), responsabile del gruppo di lavoro congiunto fra IEC TC 77 e CISPR/A (Radio-interference measurements and statistical methods) sull’incertezza di misura (JMT MU). Compito del gruppo di lavoro JMT MU è la manutenzione del documento IEC TR 61000-1-6, General – Guide to the assessment of measurement uncertainty. La composizione del JMT MU è visibile sul sito web dell’IEC. Carobbi fece già parte, come membro, del gruppo di lavoro che redasse il rapporto tecnico IEC TR 61000-1-6, pubblicato nel 2012 e adesso sottoposto a revisione e aggiornamento. La redazione di Tutto_Misure si congratula con il Prof. Carobbi.

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ne della principale conferenza internazionale del settore delle Misure Elettriche ed Elettroniche, l’IEEE International Instrumentation & Measurement Technology Conference, tenutasi quest’anno in modalità virtuale per esigenze legate alla pandemia Covid-19. A Grazia Iadarola vanno i complimenti della redazione di Tutto_Misure per questo importante riconoscimento. ALL’UNITÀ DI CAGLIARI IL PREMIO PER L’I2MTC 2021 BEST STUDENT CONTEST PAPER

Il Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche dell’Università degli Studi di Cagliari ha ottenuto il premio per il secondo posto del “I2MTC 2021 Best Student Contest Paper” con l’articolo “Compensation of Systematic Measurement Errors in PMU-based Monitoring Systems for Transmission Grids”, scritto da Carlo Muscas, Paolo Attilio Pegoraro, Carlo Sitzia, Antonio Vincenzo Solinas e Sara Sulis. Il riconoscimento che premia il contributo degli studenti di dottorato Carlo Sitzia e Antonio Vincenzo Solinas è stato ottenuto durante la IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference tenutasi come evento virtuale tra il 17 e il 20 maggio 2021. Complimenti, da parte della redazione di Tutto_Misure ai giovani colleghi della sede di Cagliari per questo premio, e complimenti anche ai meno giovani colleghi per averli guidati a questo traguardo.

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NUOVO SIMULATORE PER TEST ELETTROACUSTICI Brüel & Kjær HATS HF mod. 5128 di HBK è un cosiddetto “head and torso simulator”, che replica realisticamente le proprietà acustiche di un umano medio adulto. Espressamente progettato per l’esecuzione di test elettroacustici in situ, in conformità alle normative nazionali e internazionali per la qualità della comunicazione, il simulatore consente d’implementare test realistici per smartphone, cuffie con e senza microfono, dispositivi per audio conferenza, microfoni, apparecchi acustici, protezioni acustiche e altro ancora, coprendo l’intera gamma delle frequenze udibili (fino a 20 kHz). Il mod. 5128, insieme al relativo simulatore d’orecchio mod. 4620, è stato approvato dall’ITU-T (l’International Telecommunication Union, l’ente regolatorio internazionale in ambito di telecomunicazioni) come soluzione standardizzata in ottemperanza ai requisiti P.57 e P.58, abilitato ai fini dell’approvazione legale dei dispositivi di comunicazione, ad esempio i telefoni cellulari. Una caratteristica molto importante del simulatore d’orecchio con cui il manichino Brüel & Kjær HATS HF può essere equipaggiato è il ridisegno della geometria media completa del canale uditivo che consente, oltre all’effettuazione di accurati test acustici, una migliore valutazione della forma anatomica dei prodotti inseriti nell’orecchio, come gli auricolari e gli apparecchi acustici. I dispositivi elettroacustici più attuali, non solo quelli direttamente inseribili nell’orecchio ma anche i più recenti modelli di telefoni

cellulari, tablet e altoparlanti, continuano a spostare in avanti i confini del design, con caratteristiche sempre più innovative che impongono ai costruttori di porre particolare attenzione a numerosi aspetti, tra cui l’intelligibilità della voce e la qualità del suono. La soddisfazione dei consumatori è strettamente legata alla comprensione dei comandi vocali, oltre che alla qualità audio e alla relativa esperienza che i dispositivi consentono di vivere. Il settore della telefonia mobile non è, tuttavia, l’unico campo in cui l’HATS HF trova impiego. La soluzione proposta da HBK è adatta anche alla valutazione delle prestazioni audio nella comunicazione bidirezionale con dispositivi vivavoce, ad esempio nelle apparecchiature per conferenza e smart speaker, in cui la riproduzione precisa del linguaggio umano consente di testare le performance relativamente a direttività, intelligibilità, feedback ed eliminazione del rumore di sottofondo. CLICCA QUI per richiedere informazioni tecnico-commerciali. Per approfondimenti, vai al SITO WEB.

HEXAGON AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ NELLA MISURA PORTATILE DI GRANDI VOLUMI E AUTOMATICA La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha rilasciato un nuovo, innovativo scanner laser. L’Absolute Scanner AS1 combina la migliore precisione e qualità dei dati della sua categoria con una velocità di acquisizione dati automatica pari a 1,2 milioni di punti al secondo e un’interoperabilità unica nel suo genere tra il braccio di misura portatile e i sistemi laser tracker. L’AS1 è il sensore ideale in un’ampia gamma di contesti applicativi, ad esempio nell’ambiente di produzione automobilistico: lo stesso scanner può essere trasferito a seconda delle necessità da un braccio di misura Absolute Arm utilizzato per il controllo qualità interno a una configurazione del tracker nell’impianto pilota per la verifica di profili e giochi (flush & gap), per ottenere un controllo di qualità più integrato e a costi ridotti. L’AS1 è uno scanner laser modulare a luce blu, il primo nel settore a poter funzionare sia con il laser tracker che con il braccio di misura portatile. Se utilizzato insieme a un laser tracker Leica Absolute Tracker AT960 , l’AS1 può garantire una precisione di scansione di soli 50 micron fino a una distanza massima di 30 metri, con funzionamento sia manuale che automatico. Per componenti di dimensioni più contenute lo scanner AS1 può essere facilmente montato su qualsiasi sistema Absolute Arm a 7 assi esistente di ultima generazione, consentendo la scansione di

precisione e la verifica di aree nascoste in un volume di misura compreso tra 2 e 4,5 metri di diametro. Le prestazioni di scansione laser dell’Absolute Scanner AS1 sono basate sulla comprovata tecnologia Systematic High-Intelligence Noise Elimination (SHINE), già ampiamente utilizzata dai clienti del settore aerospaziale fin dalla sua introduzione nel 2019 con lo scanner laser RS6 per sistemi Absolute Arm Il concetto SHINE permette di acquisire dati di altissima qualità e precisione alla massima velocità su quasi ogni tipo di superficie o finitura con impostazioni di esposizione predefinite. In questo modo si riduce al minimo la necessità di passare costantemente da un’impostazione all’altra durante il processo di misura. Si limitano inoltre le esigenze di formazione dell’operatore. Con SHINE, l’AS1 offre sempre il massimo delle prestazioni: qualsiasi tipo di superficie può essere scansionata in qualunque momento senza compromettere le prestazioni sulle superfici difficili, eventualità frequente con i prodotti già esistenti sul mercato. Per maggiori informazioni: commerciale.it.mi@hexagon.com.

NUOVA TERMOCAMERA INDUSTRIALE STAND-ALONE Luchsinger srl presenta la termocamera Xi 80 del partner tedesco Optris, ideale per l’uso in ambienti industriali e nelle applicazioni OEM. La nuova termocamera combina la resistenza e le dimensioni compatte di un pirometro con la possibilità di ottenere immagini termografiche. In aggiunta alla tradizionale interazione con PC, può funzionare come un pirometro smart, ricercando il target in autonomia e fornendo un output analogico o digitale. Ciò apre la strada a nuovi campi applicativi, per esempio nelle applicazioni di processo che riguardano il settore della gomma, della plastica e del vetro. La termocamera Xi 80 opera in un campo di temperatura da -20 °C a +900 °C e registra a una velocità di 50 frame per secondo. Ha un diametro di 36 mm, una lunghezza di 100 mm e peso di soli 185 g. Il grado di protezione IP67 le permette di resistere alle condizioni più difficili, tipiche degli ambienti industriali.

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La Xi 80 integra un focus motorizzato per la messa a fuoco da remoto e la funzione spot-finder, che ricerca e identifica il punto più caldo (o più freddo). In aggiunta all’uscita analogica diretta 0/4-20 mA, sono disponibili interfacce digitali Ethernet o RS485. Un’interfaccia di processo esterna permette di elaborare fino a 9 uscite analogiche, rendendola ideale per le applicazioni OEM. La fornitura comprende una staffa di montaggio, il software e il cavo di collegamento. Per risoluzione superiori (382 x 288 pixel) e frame rate più veloci (80 Hz) è disponibile il modello Xi 400. RICHIEDI QUI maggiori informazioni sui prodotti Optris.


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Rubrica a cura di Annarita Lazzari

SMART METROLOGY

Articolo di Jean-Michel Pou

Ripetibilità: quante misurazioni

THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. Today we host an article written by Jean-Michel Pou, President and Founder of Deltamu. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. Oggi la Rubrica ospita un articolo di Jean Michel Pou, Presidente e Fondatore di Deltamu.

La questione del numero di misure necessarie per valutare la ripetibilità è ricorrente nel mondo della metrologia. A volte è difficile darsi una risposta, perché in letteratura si trovano opinioni differenti su questo tema. Tuttavia, la scienza statistica ci offre strumenti molto semplici per rispondere a questa domanda, sia nel caso di una valutazione di ripetibilità, ad esempio per ottenere un accreditamento, sia durante le operazioni di taratura, in quanto non è ovviamente possibile ripetere molte misurazioni per ogni punto, perché troppo costoso. Prima di scoprire questi strumenti, riprendiamo brevemente il concetto fondamentale di stimatore.

dio. Alcune leggi di probabilità teoriche sono, quanto a loro, descritte da più di due parametri. Se tutto questo è teoricamente semplice, le cose si complicano con la pratica. In effetti, conoscere il vero valore atteso e il vero scarto quadratico medio di una distribuzione, sia essa normale o meno, è impossibile se non si dispone di un’infinità di realizzazioni del fenomeno, infinità ovviamente inaccessibile… Se questi parametri restano sconosciuti nel mondo reale (e dobbiamo farcene una ragione!), è sempre possibile simulare un “mondo reale” e mettersi nei panni dello sperimentatore per osservare cosa è in grado di fare per “indovinare” la realtà grazie alle sue osservazioni. Immaginiamo un fenomeno gaussiano, con valore atteso pari a zero e scarto quadratico medio pari a 1. Supponiamo inoltre che un osservatore disponga d’un gran numero di campioni (2.000 in questo esempio), ottenuti mediante simulazione numerica e con componenti che vanno da 2 a 50. Per ciascun campione, è dunque possibile calcolare la media (stimatore del valore atteso) e lo scarto quadratico medio. È ora doveroso far notare che, in questo articolo ci interessa solamente quello che succede allo scarto quadratico medio, dato che la tematica in questione è la ripetibilità. L’immagine qui sotto fornisce alcuni esempi di risultati numerici per il calcolo dello scarto quadratico medio su serie simulate e un grafico dei risultati ottenuti su 2.000 stime. Questi risultati evidenziano il significato del concetto di “stimatore”. Se fosse possibile calcolare per ogni campione

alcune delle quali possono essere descritte da una legge matematica (parliamo quindi di leggi teoriche, ad esempio la distribuzione normale), altre mediante un istogramma (parliamo dunque di leggi empiriche). Conosciamo bene la distribuzione normale e le sue proprietà perché capita frequentemente d’imbattersi in fenomeni la cui legge di probabilità assomiglia a questo tipo di distribuzione teorica. Gli esperti di statistica dimostrano in effetti che quando fenomeni indipendenti si mescolano, e purché nessuno di questi abbia un peso superiore al 30% sulla varianza totale, il fenomeno risultante tende verso una distribuzione normale. In tal caso, 2 parametri sono sufficienti Perché parliamo di stimatore? per descrivere la probabilità che si Tutti i fenomeni aleatori che incontria- verifichi un possibile valore del feno- Direttore tecnico-commerciale – Deltamu mo non sono sistematicamente di tipo meno risultante: il valore atteso Italia srl gaussiano: ne esistono di tutte le forme, (media) e lo scarto quadratico me- alazzari@deltamu.com T_M

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SHOCK TERMICO PER LE TAGLIE FORTI Tradizionalmente in ambito testing/affidabilità le celle per eseguire shock termici (cambi di temperatura sostanzialmente immediati) si basano su un sistema di movimentazione tipo “ascensore”, che permette di spostare i pezzi in prova da una cella calda (sopra) a una cella fredda (sotto). La movimentazione avviene verticalmente, normalmente tramite una vite senza fine. Questo sistema è sicuramente collaudato ed efficace, ma ha un paio di limitazioni molto importanti: – capacità di carico limitata (normalmente si parla di 350 litri di volume massimo e un carico di 50-80 kg; – gli oggetti in prova possono essere collegati a cavi di alimentazione proveniente dall’esterno, ma la quantità e tipologia è comunque limitata dal fatto che il componente è in movimento. CTS ha da poco presentato TSS-60/1200, una nuova tipologia di shock termico, con un volume interno di 1.200 litri e una capacità di carico anche di diverse centinaia di kg; questo è possibile in quanto il componente non viene movimentato. La cella di prova è una sola e viene invasa, di volta in volta, da aria calda o fredda, generate da unità di condizionamento che si trovano ai

lati della macchina. L’aria viene portata a temperatura in camere di pre-condizionamento, prima di essere immessa nel vano di prova. Il sistema è in grado di raggiungere velocità di raffreddamento del tutto simili a quelle raggiunte dai sistemi più piccoli e tradizionali. Il vano di prova può essere forato su più lati, permettendo l’accesso di sistemi di attuazione, alberi, cavi, tubi, ecc. Questo ultimo è un vantaggio non da poco per i clienti (es. i costruttori in ambito automotive) che devono testare componenti come motori elettrici o, in generale, sistemi di generazione e trasmissione del moto. Il campo di lavoro della cella è da -60 °C a +160 °C. Per dare un’idea delle prestazioni, nel caso di uno shock compreso tra le temperature di -40 °C e +125 °C, la cella è in grado di raggiungere la temperatura target in meno di 3 minuti. CLICCA QUI per approfondimenti. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.

CERTIFICAZIONE PPAP: SEMPRE PIÙ RICHIESTA NELL’AUTOMOTIVE Nella filiera produttiva globale, dove la Qualità (con la “Q” maiuscola) sta significativamente crescendo d’importanza, chi lavora nel settore automobilistico avrà sentito sicuramente parlare almeno una volta del rapporto PPAP. Il Production Part Approval Process è un sistema di requisiti che si pone l’obiettivo di certificare la sicurezza e la qualità dei fornitori e dei loro processi di produzione. In estrema sintesi, lo scopo del PPAP è quello di assicurare che tutti i requisiti di progetto e di prodotto vengano rispettati e che il processo di produzione del fornitore soddisfi costantemente standard di alta qualità, i quali logicamente vanno a riflettersi sul prodotto finale. Si capisce, dunque, quanto tale documentazione sia importante, soprattutto per il mantenimento e il rafforzamento dei rapporti commerciali con i principali clienti. Non sempre però le aziende fornitrici conoscono i diversi documenti da preparare; inoltre, nella maggior parte dei casi, l’ufficio qualità non possiede nemmeno gli strumenti adeguati per poterli compilare agevolmente e in maniera sicura. I requisiti PPAP, infatti, sono di norma divisi in 5 livelli e contano 18 punti o elementi, molti dei quali devono essere obbligatoriamente soddisfatti. Compilarli nella loro interezza richiede molto tempo, oltre al pericolo costante di incappare in errori dovuti all’inserimento manuale dei dati. Tra i diversi elementi che compongono il PPAP uno dei più richiesti è il DTR, Dimensional Test Results. Nel DTR è previsto

l’inserimento delle dimensioni pallinate in precedenza sul disegno (specifiche, tolleranze, limiti) e delle rispettive misurazioni, mostrando se sono state approvate oppure no (“passed” or “failed”). Se il numero di quote da controllare è elevato (>100 per singolo disegno) o se i principali clienti richiedono regolarmente i DTR, investire su un tool che consenta di produrre automaticamente questa documentazione non è poi una cattiva idea: si risparmia tempo, risorse e fatica! Per semplificare queste operazioni, la soluzione che ES-Tek Srl propone è InspectionXpert. Il software automatizza le procedure di pallinatura disegni di diverso formato (PDF/TIFF, DXF/DWG, CAD), inserimento delle misure da calibri/CMM e redazione piani di controllo FAIR/PPAP. Per maggiori informazioni sul prodotto: +39 0444 1496981 o info@es-tek.it.

SISTEMA DI ACQUISIZIONE DATI MULTICANALE System 7100 di Micro-Measurements (distribuito in Italia da Luchsinger srl) è un sistema di acquisizione dati ad alta densità di canali per prove statiche e dinamiche. Sono disponibili scanner a 4 o 16 alloggiamenti per schede a 8 ingressi dedicati a diverse tipologie di sensori, per un massimo di 128 canali per uno scanner in rack da 19”. I canali estensimetrici accettano configurazioni a quarto, mezzo e ponte intero, con completamento ponte per 120, 350 e 1.000 ohm. Il filtraggio viene eseguito con filtri Finite Impulse Response (FIR): per

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garantire un’eccellente reiezione del rumore e un’insuperabile stabilità e precisione di misura. Più scanner possono essere interconnessi e sincronizzati tra loro tramite l'interfaccia Ethernet, raggiungendo un numero praticamente illimitato di canali. CLICCA QUI per maggiori informazioni.


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Scarto tipo calcolato

Scarto tipo: 2.000 stime per dei campioni di dimensione n=5

Numero del campione

Figura 1 – Stima di scarti quadratici medi

la vera deviazione standard, avremmo ottenuto, per ciascuno dei 2.000 campioni, lo stesso valore pari a 1. In realtà ogni campione, frutto del caso in quanto prodotto da una simulazione numerica, conduce a valori diversi per la deviazione standard, che tendono ov viamente verso il valore vero (cioè 1) ma non gli sono sistematicamente uguali. Bisogna quindi rassegnarsi a non poter mai disporre dello scarto quadratico medio vero e a doversi accontentare di una stima di tale valore, stima che risulta tanto più attendibile quanto maggiore è la dimensione del campione. La Fig. 2 seguente è strutturata come segue. Calcoliamo le 2.000 stime dello scarto quadratico medio per dimensioni del campione comprese tra 2 e 50, quindi calcoliamo le medie delle 2.000 stime di scarto quadratico medio per ciascuno dei componenti. Tracciando la media delle stime delle deviazioni standard rispetto alla dimensione del campione (doppia linea), è chiaro che queste medie sottostimano il valore vero. Indicando sullo stesso grafico un intervallo che rappresenta la dispersione delle 2.000 stime per l’insieme dei componenti, constatiamo che questa diminuisce quando i componenti aumentano. La curva tratteggiata in rosso rappresenta il rapporto “R” fra il valore vero della deviazione standard (1) e la media delle stime: R = Valore vero / Valore medio <=> Valore vero = R x Valore medio R caratterizza il “bias di deviazione standard”. Gli statistici mostrano che questo bias R è uguale a:

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Il lettore noterà la sovrapposizione quasi perfetta del valore sperimentale di R (linea tratteggiata) e del valore teorico (linea nera). Comprendiamo quindi, e ci sarà utile in seguito, che se disponiamo di un numero elevato di campioni di una data dimensione, è possibile il passaggio dalla media degli scarti quadratici medi dei campioni al valore vero della popolazione madre, su condizione che tutti i campioni provengano da una popolazione deviazione standard costante… Il grafico di Fig. 2 permette inoltre di rispondere all’interrogativo riguardante il numero di misure che bisogna effettuare per valutare in modo corretto lo scarto quadratico medio della ripetibilità. Si può notare che il bias diventa insignificante con più di 25/30 valori (il lettore potrà fare i calcoli utilizzando la formula

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di R). La dispersione (le barre d’incertezza) diminuisce rapidamente all’inizio per poi non cambiare in modo significativo a partire dalle misure 25/30. Ecco, dunque, una giustificazione valida per ritenere il numero di 25/30 misure per effettuare una valutazione pertinente (ma vedremo in seguito che possiamo fare molto meglio, con molto meno…). Piccola nota sulla varianza … Per gli stessi dati, possiamo tracciare la varianza media (scarto quadratico medio al quadrato), piuttosto che lo scarto quadratico medio. Otterremo allora la Fig. 3: Constatiamo che, contrariamente allo scarto quadratico medio, la varianza è uno stimatore non deviato della varianza vera (che vale 1 anche qui: 12 = 1). Bisogna comprendere questa proprietà. Nel calcolo dell’incertezza, si addizionano le varianze, anche se stimate, ini zialmente, dagli scarti quadratici medi, seguendo un metodo di tipo A o un metodo di tipo B. Nel caso di una valutazione di Tipo A (ad esempio la ripetibilità), e dato che sappiamo che eleveremo al quadrato lo scarto quadratico medio ottenuto per avere la varianza, non bisogna assolutamente applicare correzioni per il bias perché questo porterebbe di fatto a una conseguente possibile sovrastima della varianza! 25/30 misure per punto? Impossible per tutte le tarature … 2, 3 o 5 misure non ci permetteranno mai di conoscere il vero scarto quadra-

Figura 2 – Qualità della stima dello scarto quadratico medio

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PI (PHYSIK INSTRUMENTE) ACQUISISCE LA GIAPPONESE P·G·W PRECISION GRANITE W PI, leader di mercato e tecnologico nel campo dei sistemi di posizionamento ad alta precisione e per le applicazioni piezoelettriche, a fine febbraio ha acquisito il 100% della società giapponese P·G·W Precision Granite W Co. Ltd. P·G·W, situata nella prefettura di Gifu, centro di tecnologia aerospaziale giapponese, è specializzata in strutture di granito ad alta planarità e garantisce un alto livello di capacità di integrazione dei sistemi. Entrambe le competenze si adattano perfettamente alla strategia aziendale di PI, che comprende la creazione di una rete globale di centri di progettazione PI, nella quale P·G·W sarà inclusa a medio termine. È anche previsto che in futuro i sistemi PI vengano assemblati direttamente presso P·G·W. Il granito ha proprietà termiche e di smorzamento delle vibrazioni uniche e P·G·W è in grado di garantire la realizzazione di strutture dotate di planarità molto elevata. Ciò costituisce letteralmente la base per applicazioni di alta precisione nei mercati dei semiconduttori, delle scienze, della fotonica e dell’automazione industriale. “Con P·G·W, completiamo l’approccio di sistema per il nostro intero portfolio e rafforziamo il nostro impegno nei mercati in crescita in Asia”, sottolinea Markus Spanner, CEO di Physik Instrumente (a sin. nella foto). Nel futuro PI Design Center per

l’Asia, l’azienda concentrerà la costruzione a elevato knowhow di sistemi di massima precisione. “L’acquisizione fornisce un significativo impulso alla crescita dell’area di competenza Performance Automation di PI in Asia ed è in linea con l’apertura dello stabilimento di produzione di PI in Cina, avvenuta lo scorso anno”, continua il CEO. PI e P·G·W hanno in corso fruttifere relazioni commerciali per molti anni. “Le nostre offerte si adattano perfettamente, e ciò rappresenta un fattore chiave per il futuro successo commerciale”, afferma il proprietario di P·G·W, Hayata Watanabe (a des. nella foto). Egli ha trasferito P·G·W all’azienda tedesca come parte del suo piano di successione: “L’acquisizione è una spinta positiva per dipendenti altamente qualificati, come i nostri, e ci apre enormi prospettive di crescita quale parte di un gruppo leader mondiale di aziende high-tech”. L’attuale team di P·G·W sarà integrato nella nuova struttura di gestione. CLICCA QUI per ulteriori informazioni.

NUOVO EXTRIM TOUCH, DA OGGI ANCHE CHECK WEIGHER È nato in casa Cogo bilance Extrim Touch, il nuovo terminale elettronico avanzato dotato di caratteristiche inedite per la serie Extrim, già di per sè evoluta. Il terminale, che può essere collegato a una o più bilance, indica in tempo reale e con una praticità ineguagliabile il numero dei pezzi presenti sulle varie bilance. Un sistema di colori ben visibile sul display indica se il numero dei pezzi è inferiore a quello previsto (giallo), nel range previsto o esatto (verde), oppure se si è superato il numero di pezzi previsto (rosso). Questa configurazione permette a Extrim Touch di essere usato come check weigher multi-piattaforma. Infatti, in questo caso le colorazioni cambiano a seconda della soglia di peso impostata: display giallo = sotto peso; display verde = nel peso previsto; display rosso = peso superiore a quello desiderato.

Il tutto, unito al software intuitivo e di facile utilizzo che trasmette in tempo reale tutte le istruzioni d’uso e al suo display touch, rendono Extrim Touch uno dei prodotti più facili e comodi da utilizzare e adatto a tutti gli operatori. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI maggiori informazioni.

MICROFONI CON ALIMENTAZIONE PHANTOM BREVETTATA Il preamplificatore con alimentazione phantom brevettato da PCB (426A14) ha un design unico, che si abbina a qualsiasi capsula microfonica pre-polarizzata da ½" o ¼", conforme a IEC 61094-4. Questa flessibilità permette agli utenti di selezionare la capsula più adatta alle richieste della specifica misura, sfruttando l’investimento di un unico preamplificatore universale 48 V.

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I punti salienti: – Cambio rapido e semplice tra capsule microfoniche da ½" e ¼", conforme a IEC 61094-4; – 15,5 dBA di rumore di fondo, frequenze fino a 100 kHz in base alla capsula microfonica selezionata; – Rise time e transitori veloci. RICHIEDI QUI ulteriori informazioni


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Figura 3 – Qualità della stima di una varianza

tico medio (si veda la Fig. 1). Tuttavia gli statistici hanno messo a punto la teoria dei test e proprio questi test possono permetterci di trovare una soluzione accettabile al problema posto dalla questione degli stimatori. Se il laboratorio può (anzi, deve!) dedicare tempo ed energia alla corretta valutazione della sua ripetibilità, ovviamente non può ricominciare da capo a ogni taratura, cosa che sarebbe tra l’altro inutile. Infatti è sufficiente verificare se la serie corrente, indipendentemente dal fatto che il suo numero sia uguale a 2, 3 o n, possa o meno provenire da una popolazione madre dello scarto quadratico medio conosciuto, cioè lo scarto quadratico medio di ripetibilità attentamente studiato. In altre parole, la dispersione che osserviamo su un piccolo campione rappresentato dalle mie misurazioni, conferma o invalida la ripetibilità nota? Questo test è molto semplice da implementare. Si tratta del test di Fisher-Snédécor. Basta calcolare il rapporto fra il quadrato dello stimatore della deviazione standard del campione e la varianza della ripetibilità (prendendo il più grande dei due come numeratore) e confrontare questo rapporto con il valore critico di Fisher:

hanno permesso di calcolare la varianza del numeratore (ripetibilità o serie in corso, il più grande dei due) e n2 quella del denominatore. Non è possibile sviluppare in questo articolo la teoria dei test statistici ma possiamo verificare mediante simulazione numerica che il test funzioni effettivamente, calcolando il valore critico per un numero di gradi di libertà uguale a 10.000 (rappresentante l’infinito) per la varianza vera (cioè 1). Per un livello di confidenza bilaterale del 95%, e quando attraverso la simulazione tutti i campioni hanno la stessa varianza vera, il test rileva il 5% di serie che sembrano confutare lo scarto quadratico medio della ripetibilità. Ciò è normale e inevitabile: alcune conclusioni del test saranno sbagliate, ma ci aiuteranno comunque a prendere delle decisioni in modo pertinente, secondo i seguenti casi: Caso 1: Il test rileva un valore più piccolo rispetto a quello atteso (casi delle serie 2 e 5). Niente di allarmante, dato

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che la ripetibilità è apparentemente maggiore di quella della serie e l’incertezza non viene dunque influenzata. Caso 2: Il test rileva un valore maggiore rispetto a quello atteso. Questo caso può verificarsi: - in caso di errore d’inserimento dei valori disponibili. In tal caso basta semplicemente correggere il valore errato; - in caso di un problema di affidabilità dello strumento in fase di taratura (la sua variabilità intrinseca causa più dispersione delle misure rispetto alla situazione abituale per questo tipo di strumento, un tipo per il quale è stata studiata la ripetibilità). In questo caso, per confermare o negare, è sufficiente ripetere la serie di misure sui punti di taratura interessati. Ci troveremo quindi potenzialmente di fronte ancora a due casi: a) il test rileva di nuovo una varianza più grande: lo strumento ha quindi buone possibilità di presentare un problema di affidabilità che bisognerà affrontare caso per caso. È poco probabile (ma non impossibile) che il caso produca due volte di seguito una stessa serie rilevata senza un vero problema sullo strumento; b) il test non rileva la nuova serie come diversa dalla ripetibilità e ci troviamo quindi nella situazione di un test iniziale il cui risultato è stato sostanzialmente inutile, a causa del livello di confidenza del test (caso dei “Differenti” – che non lo sono in realtà – Tab. 1). E PER FINIRE… Dal momento in cui tutte le sue proprietà sono state ben comprese, si può allora andare ancora più lontano, utilizzando i dati prodotti durante le tarature per stimare in modo pertinente gli

Tabella 1 – Implementazione del test di Fisher

݂ ൒ ݂ఈ ൌ ‫ ܨܸܰܫ‬ሺͳ െ ߙǢ ݊ଵ െ ͳǢ ݊ଶ െ ͳሻ

݂ ൒ ݂ఈ ൌ ‫ ܨܸܰܫ‬ሺͳ െ ߙǢ ݊ଵ െ ͳǢ ݊ଶ െ ͳሻ

n1 rappresenta il numero di valori che T_M  109


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effetti della ripetibilità. Ogni punto di taratura, se si hanno almeno due ripetizioni, mette in gioco la ripetibilità del laboratorio. Tutto questo articolo si basa sulla simulazione numerica, il laboratorio fa esattamente la stessa cosa, ma nel mondo reale… accumulando informazioni su molte serie di 2, 3 o n misure quotidianamente, il laboratorio dispone di dati che gli permettono di conoscere la propria ripetibilità in modo molto più pertinente, piuttosto che effettuare periodicamente 15 o 30 misure. La Fig. 4 mostra che, sfruttando le serie disponibili durante le tarature e tenendo conto solamente di quelle che non sono state identificate come possibilmente differenti rispetto alla ripetibilità, è possibile utilizzare la media di tutte le stime degli scarti quadratici medi delle serie e, correggendola del fattore R visto precedentemente, convergere verso il valore vero della ripetibilità. Possiamo anche utilizzare le varianze evitando il problema del bias. In realtà, in un laboratorio capita spesso d’accumulare 200, 300, 500 serie o più e questa accumulazione, quando utilizziamo la statistica in modo pertinente, permette di conoscere qualcosa di più rispetto ai fastidiosi studi di ripetibilità. E se volete provare con i vostri dati,

non aspettate le prossime 300 serie, ma recuperate piuttosto quelle passate! Il ragionamento statistico potrebbe portarci molto oltre…Ad esempio, usando i nomi degli operatori di ogni serie, possiamo praticare una ANOVA (analisi della varianza), che potrebbe indicarci che gli operatori sono “sotto controllo”, o identificare un operatore le cui dispersioni sono maggiori di quelle dei suoi colleghi. L’ANOVA potrebbe inoltre interessarsi ai giorni della settimana (hanno un’influenza sui risultati?) o agli effetti ambientali (a condizione che le misurazioni siano registrate e siano disponibili letture di temperatura, pressione, umidità anche registrate…). Possiamo anche rilevare errori di misurazione, indipendentemente dal fatto che provengano dai campioni di riferimento, dagli operatori o dalle condizioni ambientali. I laboratori di taratura hanno una grande possibilità dal punto di vista statistico, avendo sottomano tutti i giorni strumenti provenienti da costruttori differenti, tutti proiettati (si spera) verso la realizzazione di strumenti “perfetti”, cioè senza errori. Anche se non possono ovviamente riuscirci sempre, sembra molto probabile che, in media, ci riescano. In altre

Figura 4 – Convergenza degli stimatori della deviazione standard corretta al valore reale

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parole, lo strumento “medio” di tutti gli strumenti non esiste ma la media degli errori misurati sugli strumenti esiste in laboratorio e dovrebbe teoricamente tendere verso lo 0. Ecco, quindi, che questa media può essere presentata come un campione di riferimento e, con un tale standard sempre disponibile, è possibile fare tante cose molto appassionanti: deriva dei campioni del laboratorio, correzione di eventuali distorsioni, valutazione delle distorsioni causate dagli operatori… La statistica è il cuore del mestiere del metrologo, il quale dovrebbe realmente convincersene e investire in questo campo. Sapendo che tutti questi calcoli, talvolta fastidiosi, possono essere realizzati automaticamente grazie alle tecnologie informatiche di cui disponiamo, la conoscenza della statistica dovrebbe apportare al metrologo soltanto belle sorprese. Provare per credere…!

Jean-Michel Pou esercita la sua attività professionale da oltre 25 anni nel sostenere e valorizzare la funzione Metrologia all’interno delle aziende o dei laboratori di misura, prove e controlli. Dopo un’esperienza di circa 10 anni in un laboratorio di taratura, passando da tecnico a responsabile dell’accreditamento, poi Direttore generale, egli ha creato l’azienda Deltamu per essere proattivo con la comunità scientifica e tecnica e per fornire benefici alle rigide aziende e laboratori francesi e internazionali. Ha costruito una competenza interna a Deltamu e una rete di partner per soddisfare ogni tipo di richiesta concernente l’ottimizzazione della funzione metrologia e l’efficienza delle decisioni associate ai risultati di misura. Jean-Michel POU è membro del comitato X07b (Métrologie) di normalizzazione di AFNOR. È un conferenziere internazionale e ha messo a disposizione le sue competenze presso CAFMET (Congrès africain de métrologie) di cui Deltamu era un partner sponsor nel marzo 2016 a Dakar (Sénégal). Jean-Michel Pou è Presidente, e uno dei fondatori, del cluster “Auvergne Efficience industrielle”.


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Rubrica a cura di Michele Lanna

L’analisi del rischio nel settore automotive Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza (Seneca) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

L’analisi del rischio rappresenta uno dei requisiti da applicare a tutti i settori merceologici, codificato dalla UNI EN ISO 9001:2015. Adeguamenti a questo nuovo standard richiedono a tutte le aziende già certificate o che intendono seguire questo standard di prendere in carico i requisiti normativi in essa riportati. Come avviene per tutti i nuovi requisiti, ciò che viene richiesto per rispondere alle esigenze dell’ISO 9001 viene poi applicato a tutte le atre norme gestionali che a essa si rifanno. La declinazione di questi requisiti può essere diversa e può esprimersi con modalità e strumenti non uguali in tutte le realtà. Ci sono certamente settori nei quali già esiste una dimestichezza a considerare l’analisi del rischio tra i requisiti del proprio sistema di gestione qualità, tenendo conto degli elementi critici sia a livello di progetto del prodotto sia a livello di processo. Come riportato nella UNI ISO 31000, “le organizzazioni di tutti i tipi e dimensioni si trovano ad affrontare fattori e influenze interni ed esterni che rendono incerto il raggiungimento dei propri obiettivi. Il “rischio” è l’effetto che que-

sta incertezza ha sugli obiettivi dell’organizzazione”. Ciò è ancor più vero in settori nei quali la complessità del prodotto finito realizzato e tutte le implicazioni derivanti sull’intera filiera produttiva, in termini d’impatto derivante da azioni e comportamenti di tutti coloro che operano all’interno della struttura, non siano consoni a ottenere un prodotto che minimizzi i rischi o abbia fornito risposte adeguate per impatto all’interno del processo produttivo, svolto in più aziende connesse. Queste considerazioni si confanno perfettamente ai settori merceologici più complessi e per i quali i requisiti cogenti impongono la considerazione anche di fattori specifici. Intendiamo parlare del settore automotive e di quello aerospaziale, per fare due esempi. In questo scritto tratteremo dei requisiti specifici del settore automotive. I REQUISITI DI RISCHIO IMPOSTI NEL SETTORE AUTOMOTIVE

L’AIAG (Automotive Industry Action Group), che raggruppa alcune migliaia di aziende della filiera produttiva operanti in tutto il mondo, ha emesso, fin dalla nascita della QS 9000 negli anni ’90, una serie di pubblicazioni specifiche su varie tematiche, tra le quali MSA, APQP, PPAP, FMEA. Gli “Handbook” specifici stanno a significare che il settore, così importante per l’economia di tanti Paesi industrializzati o in via di sviluppo, fornisca indirizzi e prescrizioni su specifiche tematiche trattate nella IATF 16949. In questo scritto vogliamo considerare i requisiti specifici relativi alla gestione del rischio e illustrare come essi possano essere considerati in un sistema di gestione, conforme a tale norma. Esaminiamo brevemente quanto la norma IATF 16949 prescrive per l’analisi del rischio. La norma riprende in più punti l’analisi e la considerazione del rischio, sviluppando un filo conduttore che ne guida tutta l’applicazione, sin dalla progettazione del prodotto e del processo e, ovviamente, al processo di produzione e successivamente alle fasi post produzione e spedizione del prodotto. Ma anche tra le competenze che deve avere l’auditor nella conduzione degli audit di prima e seconda parte. In particolare, si dà ampio spazio alla trattazione del rischio nel p.to 6.1 “Azioni per affrontare rischi e opportunità”, esordendo con un aspetto già trattato ampiamente nell’edizione della ISO/TS 16949:2009, cioè la cosiddetta “Lesson learned da richiami di prodotto, audit di prodotto, ritorni e riparazioni dal campo, reclami, scarti e riparazioni”. Queste poche parole evidenziano la necessità di strutturare all’interno dell’azienda analisi mirate e complete che prendano in considera-

Il settore è tra quelli più strutturati in termini normativi, essendo tra i più trainanti dell’economia di molti Paesi che Studio Lanna & Associati – Roma producono beni di largo consumo. info@studiolanna.it T_M

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zione tutte le azioni messe in atto per la prevenzione e l’ottimizzazione dei processi. Lo strumento che deve guidare l’analisi del rischio esiste già, ampiamente utilizzato all’interno del sistema di gestione, ed è la FMEA (Failure Mode and Effects Analysis). È un metodo che serve a valorizzare tutto il patrimonio di esperienza maturato, finalizzandolo alle esigenze e aspettative del cliente. Una breve scheda della FMEA può servire per ricordarne le caratteristiche e le valenze all’interno del sistema di gestione qualità.

NOVITÀ ATEQ PER IL COLLAUDO

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CHE COS’È – È un metodo preventivo che permette di analizzare il processo e/o il prodotto in tutte le fasi che vanno dalla concezione alla sua realizzazione, considerando tutte le fasi progettuali e produttive, con annesse le fasi post produzione (imballaggio, trasporto, spedizione, ecc.). Lo scopo è quello di considerare i potenziali problemi che potrebbero presentarsi, proporre soluzioni e attuarle, dopo averne valutato l’impatto.

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CHI LA FA – Un gruppo interfunzionale che esamina il rischio e individua i fattori a esso connessi, in modo da poter mettere a fuoco le fasi critiche del progetto o del processo e poter quantizzare l’indice di priorità di rischio. QUANDO LA FA – È un’attività ciclica che è eseguita durante la pianificazione e lo sviluppo del progetto del prodotto e del processo produttivo, considerando tutte le potenziali criticità e predisponendo le contromisure più idonee al loro contenimento. È effettuata a mano a mano che procede il progetto e la pianificazione del processo. Deve essere un documento “vivo”, espressione dell’esperienza maturata dal team che la esegue; in tal senso è un documento in continuo divenire, i cui risultati devono essere travasati nei documenti di gestione (procedure, specifiche, ecc.). CHI COINVOLGE – Deve essere sviluppata all’interno di tutta la filiera produttiva, coinvolgendo tutti i fornitori e all’interno di ogni singola azienda

gruppi interfunzionali composti da tutti coloro che possono portare significativi contributi (ad esempio: responsabile qualità, responsabile tecnico, responsabile/i produzione, responsabile logistica, ecc.). L’attivazione di sinergie produttive permette di considerare tutti i potenziali elementi di rischio in ottica cliente, inteso come utilizzatore finale. In tal senso si può dire che ci possono essere vantaggi su tutta la filiera produttiva e in aziende diverse. COME SI SVILUPPA – L’analisi del rischio parte dal diagramma di flusso del processo e “seziona” il processo nelle sue fasi, considerando i sotto-processi nei quali il processo è scomponibile e ciò in ogni realtà produttiva della filiera. La considerazione di tutti i rischi, sviluppata attraverso la relazione tra modi di guasto-effetti-cause permette di sviluppare un’analisi dettagliata che costituisce l’elemento focale di tutta l’attività. I modi di guasto rappresentano i sintomi, spesso da decodificare all’interno del processo e da mettere in relazione con gli effetti, spes-

d’influenza hanno sulla misurazione della perdita. Ora nei collaudi di grandi volumi, con lo strumento ATEQ F620LV DNC, è possibile rilevare cadute di pressione inferiori a 0,1 Pa/sec. Spesso capita di dover eseguire collaudi di componenti differenti con lo stesso strumento ATEQ e può essere che le postazioni per eseguirli siano in punti diversi dello stabilimento. Per soddisfare queste e altre esigenze, ATEQ propone il suo nuovo Trolley per collaudi stand alone. Una pratica postazione di collaudo, trasportabile grazie alle 4 ruote girevoli, di cui 2 bloccabili. Dotato di un grande piano di lavoro con 2 prese 220 V e 2 prese USB, per alimentare piccole automazioni o posaggi. Sotto di esso si trova l’alloggiamento per l’installazione dello strumento di collaudo ATEQ. Nella parte inferiore del trolley si trova un secondo piano di appoggio sul quale è possibile installare gli accessori di trattamento dell’aria compressa (FLT20 / DRY1).

ATEQ è presente nel settore del leak and flow testing dal 1975 e si rivolge a tutti i settori industriali: automotive, valvolame, meccanica, elettrodomestici, medicale, aerospaziale, packaging, alimentare, elettronica, componenti gas, pneumatica, pressofusioni, rubinetterie, riscaldamento, farmaceutico, oleodinamico, ecc. Qui di seguito le ultime novità di particolare interesse. Quando si esegue un collaudo di tenuta, ci sono molti fattori fisici che possono influenzare le misurazioni e quindi vanno adeguatamente considerati: temperatura ambiente, temperatura del componente in test, volume del circuito, pressione atmosferica, vibrazioni, ecc. Tutti gli effetti negativi causati da questi fattori d’influenza durante l’esecuzione dei collaudi si amplificano, tanto più grande è il volume interno del componente da collaudare. Dovendo collaudare componenti con grandi volumetrie interne, come le batterie delle automobili elettriche, si ha la necessita di minimizzare gli effetti di questi fenomeni indesiderati. ATEQ ha sviluppato la nuova tecnologia DNC (Differential Noise Canceling) che, applicata allo strumento di prova tenuta diffe- Per ulteriori informazioni: renziale F620, permette di ridurre l’effetto che questi fattori https://ateq.it.

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alle esigenze e aspettative del cliente; 2. quantizzare tutti i rischi del processo e darvi risposta; 3. considerare quanto i rischi individuati possano essere trasferibili alle altre realtà produttive della filiera, quanto possono essere mitigati, quali azioni possono essere adottate, incidendo sulla loro presentabilità senza limitarsi a un arido elenco; 4. coinvolgere tutta la struttura aziendale per la riduzione/mitigazione/trasferimento del rischio. Quanto detto è relativo alla situazione attuale, alla fotografia di ciò che emerge da un’analisi oggettiva in relazione a ciò che potrebbe accadere. Ma il vantaggio della FMEA si ha quando l’analisi si spinge a trovare soluzioni preventive, che significano poter realizzare preventivamente interventi che possano incidere sulla rilevabilità (ad esempio considerando azioni atte a far riconoscere e identificare le cause dei modi di guasto e trovarvi soluzione) o sulla probabilità di accadimento (ad esempio, modificando il processo così come pianificato). Solo in questo modo il rischio può ridursi. LA PAROLA DELL’ESPERTO

L’importanza del tema mi ha spinto a sentire il parere di un esperto, anzi dell’esperto che certamente può dare un contributo significativo. Ho rivolto alcune domande al dott. Marco Mantoan, che con la sua lunga esperienza in ANFIA, come amministratore delegato di ANFIA Service, ha vissuto tutte le evoluzioni normative del settore automotive e che meglio conosce la IATF 16949. In base alla sua lunga esperienza nel settore automotive quali sono i nessi tra l’analisi del rischio e la FMEA di progetto e di processo? (M. Mantoan) Pur non essendoci nessuna metodologia specifica richie-

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so visibili anche sul prodotto finito. L’analisi sarebbe incompleta se fossero tralasciate le cause potenziali dei modi di guasto. Perché questa analisi non sia solo vaga ma esprima realmente “la febbre del processo” deve essere corredata da tre elementi relativi a ogni singola causa considerata: 1. Gravità – La domanda che ci si deve porre è: se dovesse accadere un determinato effetto, quanto grave sarebbe questo rischio per il cliente. La scala è da 1 a 10. 2. Probabilità – Quanto è probabile la causa del modo di guasto che stiamo considerando? Nel quantizzare questo aspetto ci è di aiuto la conoscenza pregressa derivante da prodotti similari realizzati Anche per la probabilità è prevista una scala da 1 a 10 . 3. Rilevabilità – Misura quanto è rilevabile la causa del modo di guasto, qualora questo dovesse verificarsi; risponde alla domanda: si rileva il problema, con l’attuale sistema di controllo? La scala è anche per la rilevabilità da 1 a 10. L’AIAF nello specifico handbook riporta un’ampia casistica tesa a esemplificare i criteri da adottare per attribuire un valore o un altro a ognuno dei 3 indici che compongono l’indice di priorità di rischio. Di questi tre indicatori se ne fa il prodotto: gravità x probabilità x rilevabilità – Quanto più è alto quest’indice tanto più bisogna tener conto della specifica causa del modo di guasto e del suo impatto sul processo fino al cliente finale. È quindi questo un metodo per la stima del rischio che presenta le seguenti caratteristiche: – è un indice oggettivo che si basa su dati riscontrati e riscontrabili all’interno dell’azienda; – si basa su una previsione di accadimento attendibile; – considera il sistema di controllo attualmente in atto all’interno dell’azienda, attraverso la rilevabilità; – è un sistema per tener conto continuamente della percezione del cliente (finale o intermedio) in relazione al potenziale problema che dovesse verificarsi. Questo metodo, perché possa dare vantaggi significativi all’interno dell’azienda deve: 1. essere continuamente rapportato

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sta da IATF, la FMEA può comunque essere utilizzata come analisi di rischio. Nella Norma IATF 16949 stessa si fa a volte esplicito riferimento alla FMEA come analisi di rischio. Non le sembra un’analisi ripetuta quella relativa al rischio, in aziende, quali quelle del settore automotive, che già quantizzano l’indice di priorità di rischio nella FMEA? (M. Mantoan) Nessuna ripetizione, la FMEA è tradizionalmente usata per la prevenzione nei progetti/processi. L’analisi richiesta dalla Norma IATF 16949 è più legata al concetto di business continuity. Le metodiche utilizzabili per l’analisi del rischio e le decisioni conseguenti possono essere adottate anche per l’analisi FMEA di progetto e di prodotto e viceversa? (M. Mantoan) La FMEA è un’analisi di rischio di progetto e processo. Come può essere declinata l’analisi del rischio, considerando aspetti specifici suddivisi per figura professionale operante all’interno dell’azienda? (M. Mantoan) Nell’IATF l’attenzione è rivolta al rischio dei processi, che ovviamente coinvolgono le persone. Può essere utilizzata, a suo avviso, l’analisi del rischio per la progettazione del sistema di gestione qualità in accordo con la IATF 16949? (M. Mantoan) Deve essere usata. L’adozione dell’analisi del rischio nel settore autoveicolistico richiede, a suo avviso una specifica formazione del personale? (M. Mantoan) Direi proprio di sì, dalle norme serie 31000 a modelli tipo DRI. TESTIMONIANZA AZIENDALE

Abbiamo voluto sentire la voce di un’azienda che ha applicato l’analisi del rischio all’interno dei suoi processi. Sto parlando del Tubificio di Terni, del Gruppo Thyssenkrupp, con sede a Terni, che opera nel settore automotiT_M  113


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ve ed è già certificato ISO/TS 16949 e secondo l’American Society of Mechaora IATF 16949. Ho rivolto al dott. nical Engineers relativo alla Divisione Paolo Zanella alcune domande Fucine e un certificato secondo lo standard IATF 16949: 2016 per la sua Qual è il conte- produzione di tubi saldati (Area Tubi). sto nel quale o- Dal 2017, con l’integrazione unitapera il Tubificio? mente al miglioramento continuo sotto (P. Zanella) La un unico responsabile (Paolo Zanella), tradizione del Grup- si è deciso di cambiare l’approccio del po Acciai Speciali Quality Assurance, grazie alla nuova Terni nella gestione struttura della ISO 9001, meno legata dei propri prodotti alla mera formalizzazione e più oriensecondo un Siste- tata alla consapevolezza del contesto, ma di Qualità ini- processi, rischi e approccio al migliozia negli anni ’70 ramento continuo secondo il ciclo di con l’acquisizione del Quality System Deming (PDCA) Certificate ASME (American Society of Questo ha permesso, non solo di conMechanical Engineers). A oggi Acciai solidare la ISO 9001 ma di definirne Speciali Terni ha predisposto diversi la sovrastruttura di riferimento per un sistemi di gestione secondo ISO 9001: ambiente di qualità dove i pilastri sono 2015 (Qualità) ISO 14001: 2015 le seguenti certificazioni: (Ambiente) e ISO 45001 (Salute e ISO 9001: 2015 – Sistema di qualità Sicurezza) e per ciascuno di essi AST dal 18 ottobre 1990 possiede un certificato rilasciato da ISO 14001: 2015 – gestione ambienEnte terzo DNV_GL. tale dal 2 ottobre 2018 Acciai Speciali Terni possiede inoltre ISO 45001 ex OHSAS 18000 – un certificato di Material Organization gestione della sicurezza ambientale

COME MONITORARE I MOVIMENTI DELLE DITA TRAMITE MISURE DI IMPEDENZA I sensori indossabili e i biosensori non sono più solo fantascienza: lo sviluppo delle tecniche ingegneristiche e la miniaturizzazione dell’elettronica rendono ora possibile realizzare sensori di questo tipo a costi molto abbordabili. Pur fra tante differenze, i prodotti sul mercato si contraddistinguono per la capacità di misurare ed elaborare i dati provenienti dal corpo umano in tempo reale. La misura dell’Impedenza è una delle possibilità per ricavare informazioni utili ma, essendo questo segnale molto debole, dev’essere registrato in maniera

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accurata, precisa e affidabile. In questo esperimento è stato utilizzato MFIA Impedance Analyzer per rilevare il movimento delle dita e acquisire una risposta digitale di tipo booleano, con 4 elettrodi ECG, posizionati in linea all’interno dell’avambraccio del soggetto. Zurich Instruments ha utilizzato una configurazione a 4 terminali per ridurre l’impedenza dell’elettrodo cutaneo, quindi con 4 cavi BNC sono stati collegati gli elettrodi a 3 ingressi di segnale e un’uscita di segnale di MFIA. Per trovare la frequenza ottimale alla quale è possibile registrare il movimento del dito, è stato prima eseguito uno sweep di frequenza tra 1 kHz e 1 MHz, poi l’ampiezza del segnale è stata impostata su 100 mV e lo sweep è stato ripetuto alcune volte. Alla fine è stata definita come frequenza migliore quella di 10 KHz. L’esperimento consiste in una serie di colpi eseguiti da un solo dito, mentre l’avambraccio rilassato è appoggiato sul tavolo. Per motivi di precisione era importante mantenere rilassato l’intero braccio (compresa la spalla) poiché si è notato che qualsiasi tensione muscolare si rifletteva facilmente nella linea di base del segnale di impedenza. Durante la misurazione ogni dito esegue tre tocchi, di velocità e forza moderate. In figura sono mostrati i segnali acquisiti tramite il

ottenuta per la prima volta come OHSAS 18001 dal 29 novembre 2017 e convertita in ISO 45001 a dicembre 2020 ISO 50001: 2018 – gestione del sistema energetico dal 22 novembre 2019 ISO 37001: 2016 – governance e gestione anticorruzione, probabilmente l’unica acciaieria con questo livello di certificazione di governance, dal 1° agosto 2019 IATF 16949 – Sistema qualità automotive attivo presso il tubificio e in fase propedeutica all’AST CDF, dal 13 dicembre 2018 ASME – certificazione per la produzione di energia nucleare per SDF A supporto di tali certificazioni, l’ente GDQ, attraverso la segreteria tecnica qualità, viene fornito di tutta una serie di certificazioni di prodotto oltre alla gestione delle attività relative a procedure, audit interni ed esterni, non conformità. Per una maggiore trasparenza di questo approccio, i documenti di riferimento, ovvero qualità, ambiente, sicumodulo DAQ, durante un rapido tocco del dito indice ripetuto tre volte. Una linea di base diritta (61,476 Ohm) indica che la mano era in uno stato rilassato tra i movimenti. L’analisi dei dati è stata eseguita utilizzando gli strumenti matematici disponibili in LabOne. Abbiamo osservato come le transizioni di fase siano molto evidenti e consentano di valutare chiaramente la durata del movimento del dito attraverso l’uso dei cursori verticali. L’esperimento è stato ripetuto per ogni dito, tranne il pollice, e sono state registrate l’impedenza e la fase. Grazie alla sensibilità dell’MFIA e alla facilità d’uso dell’interfaccia utente LabOne, gli esperimenti non sono solo rapidi da impostare, ma soprattutto forniscono dati precisi e di alta qualità. L’esperimento completo è disponibile qui!


N. 02 ; 2021 rezza, energia, organismi di corruzione, certificazioni generali e certificati di prodotto sono visibili e scaricabili in formato PDF sul sito www.acciaterni.it CONCLUSIONI

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I pareri riportati ci confermano dell’importanza dell’analisi del rischio nel mercato automotive. Il settore merceologico è un esempio di una filiera produttiva integrata e coerente che porta notevoli vantaggi non solo a tutte le aziende che vi operano per la realizzazione del prodotto, ma anche al cliente finale, cioè a colui che acquista un’automobile e ha modo di beneficiare delle azioni messe in atto per la sua realizzazione. Il settore automotive, indubbiamente avanzato per l’utilizzo di metodi, strumenti e tecniche di analisi del rischio, e le tecniche usate per la sua stima è certamente un esempio vincente, da poter considerare anche in settori merceologici diversi per “mobilitare l’intelligenza e la memoria dell’impresa”, metten-

CONTROLLI NON DISTRUTTIVI A RAGGI X NELLE LINEE DI PRODUZIONE I sistemi di controllo non distruttivi trovano vasto impiego nelle linee di produzione automatizzate in campo alimentare, elettronico e industriale in genere. In particolare, le ispezioni con sistemi a Raggi X consentono di ridurre il numero di scarti prodotti ed erroneamente immessi sul mercato, senza rallentare in alcun modo le linee di produzione. Grazie alle elevate prestazioni tecniche, in termini di risoluzione e velocità di acquisizione, i sistemi Hamamatsu si adattano

dole al servizio del miglioramento continuo. Perché possa assumere un ruolo strategico nella gestione, l’analisi del rischio deve essere inserita in una logica di sistema, con una specifica procedura che ne definisca non solo le modalità d’individuazione dei rischi, ma anche ile modalità di gestione, nonché le ricadute all’interno del sistema degli effetti derivanti dalla sua analisi. L’individuazione di responsabilità, strumenti di gestione, target accettabili e comportamenti da tenere da parte dei diversi owners dei processi aziendali, costituisce il viatico per rendere l’applicazione dell’analisi del rischio la maniera per gestire i processi in modo più integrato, connettendo efficacemente l’esperienza passata dell’impresa o della filiera per quel prodotto alle esigenze di un nuovo prodotto o processo. Le sinergie produttive, l’utilizzo di strumenti uguali per la gestione dei processi, le tecniche di prevenzione consentono al settore automotive di proporsi come punto di riferimento per altre realtà produttive. In tal senso l’analisi del rischio e le tecniche adottate in queperfettamente alle esigenze di una catena produttiva. Tra questi sistemi evidenziamo le sorgenti a Raggi X “Microfocus”, con tensioni che variano da 80 a 150 kV e macchia focale fino a 5 µm: queste sorgenti, accoppiate a un rivelatore adeguato, come i sensori CCD-TDI con risoluzione spaziale da 50 µm, permettono un’elevata risoluzione d’immagine. La serie C10400 di sensori lineari è costituita da un insieme di array di fotodiodi ed è in grado di acquisire ed elaborare immagini a 10 o 12 bit di oggetti in movimento, con velocità che vanno dai 40 ai 160 m/min. La risoluzione dell’immagine ottenuta va da 0,2 a 1,6 mm in funzione del tipo di sensore utilizzato. Un altro dispositivo di nuova concezione, sono i sensori lineari “Dual-Energy” della serie C10800, un tipo di rivelatore capace di acquisire con una sola scansione immagini ad alte e a basse energie dello stesso oggetto, permettendo di discriminare materiali con densità molto simili. I campi di applicazione dei controlli non distruttivi ai Raggi X sono numerosissimi: ad esempio, le ispezioni sui prodotti alimentari lavorati, come nel caso degli alimenti confezionati in contenitori non trasparenti (scatole di cartone, lattine metalliche, sacchetti di plastica, ecc.) al fine di evidenziare contaminanti o anomalie;

METROLOGIA... PER TUTTI

sto settore merceologico, consolidate da un utilizzo ultradecennale, sono solo un esempio che dimostra come l’integrazione tra aziende diverse realizzata attraverso l’adozione di un metodo comune può contribuire a una maggiore efficacia gestionale. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] UNI EN ISO 9001:2015 “Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti”. [2] IATF 16949:2016 “Standard per il sistema di gestione per la qualità automotive“. [3] UNI ISO 31000:2018 “Gestione del rischio – Linee guida”. [4] AIAG VDA “Failure Mode and Effect Analysis – FMEA Handbook”, 1a edizione 2019. [5] L.S. Lipol, J. Haq “Risk analysis method: FMEA/FMECA in the organizations”, International Journal of Basic & Applied Sciences IJBAS-IJENS Vol: 11 No: 05, Ottobre 2011. [6] D.H. Stamatis “Failure Mode and Effect Analysis – FMEA from Theory to Execution” – ASQ Quality Press – 1995.

Immagine a raggi X di un’arancia

oppure il sorting (cernita) dei prodotti agricoli commercializzati come tali o utilizzati come materie prime per l’industria alimentare, al fine di scartare frutti/ortaggi che non soddisfano i requisiti minimi richiesti (dimensioni, presenza di semi, maturità/marcescenza). Anche nell’industria del riciclo la tecnologia a Raggi X può fornire un vantaggio produttivo permettendo in maniera automatizzata la discriminazione e la separazione di materiali di tipo diverso. Oppure nel campo della sicurezza, specificamente i controlli non distruttivi ai Raggi X nei luoghi considerati obiettivi sensibili (aeroporti, frontiere, palazzi di giustizia). CLICCA QUI per ulteriori informazioni. Oppure invia richiesta via posta elettronica a info@hamamatsu.it.

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NEWS

NUOVO SENSORE DI PRECISIONE SENZA CONTATTO PER VERIFICA RAPIDA DI PEZZI DELICATI Un nuovo sensore ad alta velocità senza contatto per macchine di misura a coordinate (CMM) della divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon. Esso risponde alla crescente domanda del settore dell’elettronica di consumo e di quello medicale di verifica rapida di pezzi delicati, caratterizzati da particolari finiture superficiali, compresi quelli realizzati tramite produzione additiva. Le aziende che producono componenti con finiture superficiali delicate hanno difficoltà a raggiungere un’efficienza ottimale perché la tradizionale verifica a contatto può richiedere molto tempo e i pezzi sono spesso danneggiati durante la misura. Nei casi in cui la verifica interessa il 100% dei componenti, la deformazione di superfici delicate compromette la produttività e, in definitiva, la redditività. Il nuovo sensore cromatico a luce bianca HP-OW consente una maggiore velocità e flessibilità di misura agli OEM e offre alle aziende che producono per conto terzi l’opportunità di impiegare nuove tecniche e materiali nella produzione. La capacità del sensore di misurare componenti con finiture trasparenti, lucide, ruvide e opache rende semplice misurare in modo rapido e preciso pezzi realizzati con materiali delicati, compresi i componenti elettronici come le luci a LED dei veicoli e i pannelli solari. Le funzioni senza contatto consentono anche

di effettuare verifiche ad alta produttività di dispositivi medicali, come gli impianti chirurgici, dove ogni componente dev’essere verificato con grande precisione. I processi di produzione additiva pongono sfide complesse perché i pezzi devono spesso essere misurati durante la produzione per garantirne la qualità, ma il tempo di ciclo per eseguire la verifica di precisione dei pezzi grezzi non finiti può risultare proibitivo. Nuova alternativa in una linea di sensori avanzati che amplia la gamma di tecniche di misura utilizzabili da una singola CMM, il sensore di scansione cromatica a luce bianca offre un metodo efficiente per scansionare i pezzi con elevata precisione durante la produzione. Per maggiori informazioni: commerciale.it.mi@hexagon.com.

CALIBRI FILETTATI: LA METROLOGIA QUALIFICA E AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ Se state cercando una maggiore performance in un modello di base o, avendo già esperienza con i sistemi di misura, desiderate migliorare il processo di controllo qualità dimensionale o incrementare la capacità di collaudo, Tamburini è al vostro fianco, con i prodotti e le competenze di cui avete bisogno. Tamburini è il partner ideale per i costruttori di macchine per controlli automatizzati, in grado di soddisfare la loro esigenza di realizzare macchine capaci di produrre grandi numeri e per settori molto competitivi, come per esempio l’Automotive. Dalla verifica della scocca a quella dei singoli componenti, le soluzioni di misura della Tamburini possono essere integrate nei processi di produzione automobilistica. Oggi l’industria deve far fronte a tempi sempre più ridotti tra la progettazione e la produzione e, in tale ottica, costruttori e fornitori del settore automobilistico hanno adottato la metrologia industriale per incrementare la produttività. Tra le tendenze più recenti, vi è il passaggio dal controllo qualità in off-line alle tecniche di misura a bordo linea o in linea, che consentono più elevate cadenze di campionamento e tempi di verifica più rapidi. I fornitori automobilistici primari più avanzati stanno operando per automatizzare il collaudo e integrare i dati di misura con sistemi di gestione del ciclo di vita del prodotto, controllo statistico di processo e software di gestione della catena di fornitura. Questi dati immediatamente fruibili sono alla base del processo decisionale e all’identificazione di nuovi metodi per ridurre i tempi del ciclo produttivo, minimizzare gli scarti e migliorare le prestazioni di auto, furgoni, autocarri e altri veicoli. Tamburini, in piena sintonia con l’evoluzione della richiesta da parte del mercato, propone ai costruttori di aumentare il proprio livello competitivo integrando le proprie macchine con i suoi calibri filettati per controlli automatici, garantendo così la velocità e qualità richieste dagli stabilimenti automobilistici destinati a produrre veicoli di elevate prestazioni e affidabilità. Calibri progettati e realizzati sulle specifiche richieste del cliente, che permettono un utilizzo su ogni tipo di attrezzatura, sia essa in linea o a bordo macchina. Imbocchi conici, durezze elevate, rivestimenti mirati, garantisco un corretto controllo e una usura minima del calibro stesso. L’assenza di assorbimenti elevati a inizio controllo salvaguardano sia il calibro sia il prodotto stesso. Nessuna deformazione, grippatura, usura del manufatto in controllo, garantita dallo studio e relativa realizzazione

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mirata alla singola applicazione. Dal 1960 Tamburini studia, progetta e produce calibri filettati, calibri lisci e calibri speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo, nel rispetto delle normative e in considerazione delle quote di filettatura e dimensioni di ingombro. Calibri realizzati in acciaio legato, altamente indeformabile, con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). La costruzione di calibri speciali avviene, su specifica richiesta del cliente, con materiali alleggeriti, amagnetici e in metallo duro. Per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, i calibri Tamburini possono essere sottoposti a diversi trattamenti superficiali, a seconda delle necessità individuate e della specifica applicazione (come la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno in TIN o DL), senza alterare le caratteristiche di base del calibro. Tamburini produce una vasta gamma di tamponi filettati, lisci e speciali, in grado di soddisfare le più svariate esigenze. La società lombarda, infine, offre da sempre un servizio di progettazione e costruzione di sistemi di misura “chiavi in mano”, personalizzato sulla base di specifiche esigenze. A seguito di una richiesta fuori standard, infatti, l’ufficio tecnico produce uno studio di massima del calibro, a cui seguono la fase di progettazione vera e propria, la verifica della funzionalità e il riscontro di conformità. Il massimo livello qualitativo per tutti i calibri prodotti viene raggiunto attraverso controlli incrociati, il primo dei quali viene effettuato in ogni fase della filiera produttiva. Ogni prodotto passa poi al controllo del Laboratorio metrologico che ne verifica e registra ogni caratteristica. La fase di controllo è infine seguita da un’analisi approfondita per le certificazioni ISO 9001 e EN 9100. Tutta la produzione può essere corredata da certificazione, rilasciata dai laboratori metrologici. CLICCA QUI per maggiori approfondimenti.


COMMENTI ALLE NORME

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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena

17025 Presentazione dei risultati Settima parte: Contenuto del documento finale COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.

REQUISITI SPECIFICI PER PROVE

Oltre a quanto già visto nel numero precedente di Tutto_Misure, la norma prosegue con due paragrafi che riguardano i requisiti specifici: 1) per i rapporti di prova § 7.8.3; 2) per i certificati di taratura § 7.8.4. Il paragrafo 7.8.3.1 inizia con una premessa e prescrive 5 requisiti con 5 alinee. La premessa recita: “In aggiunta ai requisiti elencati al punto 7.8.2, i rapporti di prova devono comprendere, ove necessario per l’interpretazione dei risultati, quanto segue”. Il primo capoverso è chiaro: specificando “in aggiunta” si intende che i requisiti elencati in questo paragrafo devono essere aggiunti a tutti i requisiti obbligatori del § 7.8.2, già commentati e analizzati. Sulla seconda parte si legge: “ove necessario”. Bisogna specificare chi decide sulla necessità d’interpretazione dei risultati. Innanzitutto si deve fare riferimento alla norma, se esiste, per quella determinata prova, poi all’Ente di accreditamento che può prevedere determinate condizioni per quella prova e infine al responsabile del laboratorio di comune accordo con il cliente.

“informazioni circa particolari condizioni di prova, quali le condizioni ambientali”. Il requisito è molto chiaro: se esistono condizioni di prova particolari si applica la norma e si riportano tali condizioni sul rapporto. Negli ultimi tempi le condizioni ambientali stanno assumendo sempre più un ruolo importante ed è giusto che siano riportate.

dal cliente, o – influisce sulla conformità rispetto a un limite di specifica”. Praticamente la norma richiede di riportare, nel Rapporto di prova, l’incertezza di misura nella stessa unità di misura del misurando se si presentano i casi seguenti: 1) è rilevante per la validità o l’utilizzo dei risultati di prova; 2) è richiesta dal cliente; 3) influenza la conformità a un limite di specifica. L’applicazione della norma è semplice: è sufficiente riportare l’incertezza nel rapporto di prova. OPINIONI

All’alinea 7.8.3.1 d) la norma prescrive “ove appropriato, opinioni e interpretazioni (vedere punto 7.8.7)”. Anche qui mi riservo i commenti su questo punto quando tratterò del punto 7.8.7. ULTERIORI INFORMAZIONI

DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ

All’alinea 7.8.3.1 e) la norma prescrive “ulteriori informazioni che possono essere richieste da specifici metodi, autorità, clienti, o gruppi di clienti”. Qualora queste entità formulassero richieste di altre informazioni, purché sempre attinenti alla prova, il laboratorio è tenuto a riportare queste informazioni sul Rapporto. L’unica cosa che non mi è chiara è a cosa faccia riferimento “un gruppo di clienti”. Può succedere che 3 o 4 clienti facciano contemporaneamente richiesta della stesINCERTEZZA DI MISURA sa prova e delle stesse informazioni ma ciascuno di essi rimane pur sempre un All’alinea 7.8.3.1 c) la norma prescri- singolo cliente e non diventa mai “un ve “ove applicabile, l’incertezza di gruppo di clienti”. Se la norma avesse misura riportata nella stessa unità di voluto intendere come gruppo un’assomisura del misurando o in termini relativi rispetto al misurando stesso (per esempio in percentuale), quando: – Former: Responsabile Qualità - ENEA CONDIZIONI DI PROVA essa è rilevante per la validità o l’utiliz- Casaccia - RETIRED All’alinea 7.8.3.1 a) la norma prescrive zo dei risultati di prova; – è richiesta ndellarena@hotmail.it All’alinea 7.8.3.1 b) la norma prescrive “ove pertinente, una dichiarazione di conformità a requisiti o specifiche (vedere punto 7.8.6)”. Mi riservo di commentare questo punto quando tratterò più diffusamente del punto 7.8.6; per ora mi limito a far notare che, similmente a quanto già notato per l’alinea 7.8.3.1, andrebbe specificato chi decide sulla pertinenza.

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ciazione, questa, però, deve essere riconosciuta, almeno a livello nazionale (praticamente diventare una autorità, per poter fare delle proposte). CAMPIONAMENTO

Il paragrafo 7.8.3.2 prescrive il seguente requisito “Quando il laboratorio è responsabile del campionamento, i rapporti di prova devono essere conformi ai requisiti elencati al punto 7.8.5, ove necessario per l’interpretazione dei risultati di prova”. Francamente, mi riesce difficile trovare le motivazioni che stanno dietro a questo requisito, dal momento che il campionamento è trattato, con i dovuti e necessari dettagli, in un’altra parte della norma. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 7.8.3

Per i laboratori di taratura Accredia riporta la frase “Questo punto della norma non è applicabile ai Laboratori di Taratura”. Nulla da eccepire. Per i laboratori di prova Accredia, oltre alla solita frase “si applica il requisito di norma” riporta 7 requisiti che, a mio parere, sembrano più chiarimenti che requisiti aggiuntivi. I primi 3 riguardano l’incertezza di misura e sono: 1) “I risultati vanno espressi con il numero di cifre significative indicato dal metodo e comunque compatibile con quella dell’incertezza estesa valutata (vedi EA-4/16), qualora la normativa cogente non dia indicazioni diverse”; 2) “Quando viene riportata l’incertezza di misura sul rapporto di prova, questa dev’essere espressa come incertezza estesa (U) e, con riferimento al documento EA-4/16, dev’essere riportata anche una dichiarazione relativa al livello di fiducia e al fattore di copertura utilizzato. È generalmente accettato usare un fattore di copertura k=2, con livello di fiducia 95%”; 3) “In alcuni casi, l’incertezza può essere espressa come intervallo di fiducia (limiti inferiore e superiore), come, per esempio, nella determinazione T_M  118

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COMMENTI ALLE NORME

della tossicità nell’acqua secondo la UNI ISO 6341, nella determinazione di microrganismi nelle acque secondo la ISO 8199 e nella determinazione dell’amianto secondo l’allegato 2 del DM 06/09/1994”. Pur non ritenendomi un esperto di quanto trattato da questi punti, ritengo che fosse più che sufficiente limitarsi a prescrivere il rispetto delle norme italiane e internazionale vigenti per ogni singola prova. E anche questo appare ridondante, perché la stessa 17025 prescrive il rispetto delle norme internazionali. Naturalmente, indipendentemente dalla mia opinione sul punto, la raccomandazione ai laboratori è quella di applicare scrupolosamente i requisiti di Accredia. Il quarto punto riguarda la determinazione di residui/tracce e precisamente: “Nel caso di Laboratori che effettuano determinazioni di residui/tracce, quando la procedura di pretrattamento (es. concentrazione/purificazione/estrazione) può influenzare il recupero, il recupero stesso deve essere indicato sul rapporto di prova e se questo sia stato utilizzato nei calcoli (si rammenta che alcune disposizioni cogenti richiedono la correzione per il recupero dei risultati e pertanto si raccomanda di applicare le prescrizioni stabilite dalle disposizioni cogenti in vigore)”. Non ho particolari commenti su questo punto, che deve essere applicato. Il quinto e il sesto punto riguardano due requisiti che poco attengono al contenuto della norma, riguardando l’utilizzo del marchio Accredia. Il quinto punto recita: “Se il rapporto di prova non riporta il marchio Accredia o altro riferimento all’accreditamento, non devono essere evidenziate le prove non accreditate, né eventuali riferimenti all’accreditamento di Laboratori esterni”. Per l’applicazione di questo requisito il laboratorio deve rimuovere ogni riferimento all’accreditamento e, in particolare: 1) non evidenziare le prove; 2) non fare riferimento al laboratorio. Il sesto punto recita “Nel caso di emissioni di Rapporti di Prova senza il marchio Accredia e/o il riferimento all’accreditamento, ma contenenti prove accreditate, il Laboratorio deve assicu-

rare che le prove stesse siano svolte in conformità a quanto prescritto nella norma UNI CEI EN ISO 17025, nel presente documento, nel regolamento Accredia RG-02 e nel metodo di prova stesso”. L’applicazione di questo requisito richiede, di fatto, che il laboratorio non riveli la sua qualifica di Laboratorio accreditato. Entrambi i requisiti ammettono, di fatto, che un laboratorio accreditato possa emettere Rapporti di prova senza alcun riferimento all’accreditamento: lo ritengo un fatto grave. Se, viceversa, i requisiti si riferissero a un laboratorio non accreditato sarebbe ancora più grave perché vengono considerate, in un documento importante e ufficiale, entità che non dovrebbero essere considerate. La lettura di questi requisiti, con l’aggiunta del settimo di cui parleremo più sotto, porta a concludere che si tratta di laboratori accreditati, che possono emettere Rapporti di prova omettendo tutti i riferimenti all’accreditamento. Sembrerebbe che tutto questo sia stato inserito perché ci sono laboratori che eseguono numerose prove, non tutte accreditate, ragione per cui è necessario fare in modo che possano comunque emettere i rapporti di prova. Il settimo punto prescrive: “In occasione delle visite di valutazione, di sorveglianza, estensione e/o rinnovo, il Laboratorio deve rendere disponibile il numero dei rapporti di prova emessi nell’anno solare precedente con o senza marchio Accredia (e/o riferimento all’accreditamento)”. Evito di commentare questo requisito di facile lettura e applicazione perché, a mio parere, tocca un punto che non dovrebbe far parte di questo documento, ma dovrebbe essere considerato in un documento che regoli diritti e doveri tra laboratorio accreditato e organismo di accreditamento, documento che dovrebbe essere sottoscritto e accettato dalle due parti. Per quanto riguarda il § 7.8.3.2 Accredia riporta la frase: “si applica il requisito di norma”. È corretto, ma consentitemi di affermare, con un pizzico di cattiveria, che non dovrebbe neppure essere considerato un requisito!


T U T T O _ M I S U R E Anno XXIII - n. 2 - Giugno 2021 ISSN: 2038-6974

Direttore responsabile: Alessandro Ferrero Vice Direttori: Alfredo Cigada, Paolo Carbone Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Rosalba Mugno, Claudio Narduzzi, Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini,  Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino Redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Paolo Carbone, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Paolo Carbone); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli) Videoimpaginazione: la fotocomposizione - Torino Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori. A&T - sas Direzione, Redazione, Pubblicità e Pianificazione Via Principi d’Acaja, 38 - 10138 Torino Tel. 011 0266700 - Fax 011 0266711 E-mail: info@affidabilita.eu Web: www.affidabilita.eu Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.

ABBONAMENTO: a fronte della situazione Covid, la rivista viene inoltrata in omaggio per tutto il 2020 (4 numeri telematici + 4 sfogliabili)

NEL PROSSIMO NUMERO • Accreditamento laboratori di taratura contatori elettrici • Il V forum delle misure • Notizie dal mondo del testing E molto altro ancora...

ABBIAMO LETTO PER VOI

La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)

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MEASUREMENT ACROSS THE SCIENCES DEVELOPING A SHARED CONCEPT SYSTEM FOR MEASUREMENT

di Luca Mari, Mark Wilson, Andrew Maul XXXV , 287pp.- Springer Series in Measurement Science and Technology ISBN: 978-3-030-65558-7 Prezzo (ed. cartacea): € 109,99 €; Prezzo (ed. EPUB): € 89,99 Qui maggiori informazioni

L’idea che si possano misurare non solo grandezze fisiche, ma anche proprietà psicosociali (come la competenza di una persona, o la qualità di un prodotto, o la sostenibilità di un processo) non è ovvia, e il dubbio che si tratterebbe solo di un’omonimia è lecito: non ci troveremmo semplicemente di fronte a un abuso linguistico? Non è che la misurazione richiede quell’oggettività che solo l’impiego di strumentazione fisica garantisce, così che diciamo, per esempio, “misurare l’intelligenza di una persona”, ma intendiamo in effetti qualcosa che ha a che vedere con l’espressione, magari quantitativa, di un giudizio che formuliamo, ma rimane soprattutto un’opinione di colei/colui che valuta? Insomma, e per fare un esempio chiaramente delicato, ha senso considerare misure i voti che gli insegnanti attribuiscono a scuola? Questo libro affronta tale genere di questioni in una prospettiva fondazionale, a partire dall’ipotesi che si può comprendere il ruolo che la misurazione delle grandezze fisiche ha avuto, nella scienza e nella società tutta, solo ammettendo che ciò che caratterizza la misurazione stessa è la struttura del processo che si realizza in un sistema che garantisce quella che chiamiamo la “riferibilità metrologica” dei risultati: in breve, è misurazione un processo di valutazione di proprietà empiriche, tale che la struttura del processo rende esplicita la fiducia che si può attribuire ai risultati che si ottengono. Questa prospettiva, appunto, strutturale prescinde dal contenuto del processo ed è quindi applicabile a prescindere dal dominio delle proprietà considerate, come il libro mostra fornendo delle linee guida verso la misurabilità di proprietà, fisiche o psicosociali. Scritto congiuntamente dai tre autori, il testo propone un percorso di cui ogni capitolo è una tappa, ma nello stesso tempo può essere letto indipendentemente dagli altri. Il capitolo 1 fornisce una giustificazione preliminare all’idea stessa che, nonostante le apparenti differenze, ci potrebbe essere un singolo modo di concepire la misurazione in modo consistente across the sciences e i campi di applicazione. Il capitolo 2 presenta un insieme di condizioni necessarie per caratterizzare un processo come una misurazione, e su questa base il capitolo 3 stabilisce un contesto, sia concettuale sia operativo, in cui si collocano i concetti strategici di incertezza di misura e di taratura degli strumenti di misura. Il capitolo 4 propone un’interpretazione delle principali concezioni filosofiche della misurazione, identificandone punti di forza e di debolezza, e introducendo la posizione realista sulle proprietà poi ampiamente sviluppata nei capitoli 5 e 6, in termini sia ontologici sia epistemologici. Su questa base il capitolo 7 sviluppa un modello del processo di misurazione, in cui la delicata distinzione tra metodi diretti e indiretti caratterizza la struttura del processo stesso. Il capitolo 8, che conclude il libro, ripercorre l’intero percorso costruito nei capitoli precedenti, e come tale potrebbe essere letto come un riassunto e una retrospettiva.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO A&T Automation & Testing p. 120 Ateq pp. 42-112 Aviatronik pp. 3-6-72 Burster pp. 36-64-100 Cibe pp. 60-64 Cogo Bilance pp. 16-108 Creaform pp. 87-89-94-95 Crioclima pp. 68-69-81-106 DSPM Industria pp. 48-84 ES-TEK pp. 32 -80-106 HBK Italy pp. 56-57-78-80-85-104 Hamamatsu pp. 50-84-115 Hexagon Metrology pp. 20-21-104-116

IMTS pp. 28-51 Intek pp. 10-25-65 IQC pp. 11-52-53 Labcert pp. 26-27 Luchsinger pp. 22-104-106 PCB Piezotronics pp. 12-41-80-108 Physik Instrumente pp. 44-75-108 Polyworks Europa pp. 8-9-102 Rupac pp. 2-4-82 TUV Rheinland pp. 58-59-61-84 Tamburini pp. 14-15-116 Zurich Instruments pp. 34-35-76-114

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A&T – AUTOMATION & TESTING: IL SUCCESSO DEI 4 EVENTI SPECIALISTICI ONLINE DI GIUGNO ANTICIPA IL GRANDE RITORNO DELLA FIERA IN PRESENZA Si chiude con una “promozione” a pieni voti, da parte di partner e partecipanti, la due giorni on-line, organizzata il 9 e 10 giugno scorsi da A&T Automation & Testing, la fiera dedicata a Innovazione e Tecnologie 4.0, in attesa del ritorno a febbraio 2022 della grande manifestazione espositiva e convegnistica “in persona”. Le due giornate dedicate all’innovazione competitiva hanno proposto 4 Eventi Specialistici, rivolti rispettivamente al mondo della ricerca e sviluppo, progettazione e affidabilità (ADDITIVE MANUFACTURING e TESTING) e a quello della produzione, costruttori di macchine e system integrator (SMART MANUFACTURING e CONTROLLO DELLA PRODUZIONE). Gli Eventi Specialistici organizzati da A&T (in collaborazione con 30 primari espositori nazionali e internazionali e i loro 50 autorevoli esperti, aziende e start-up eccellenti e 2 importanti Competence Center (CIM 4.0 e MADE) cogliendo precise richieste provenienti dal mondo industriale, sfruttando una collaudata piattaforma digitale con il plus dell’interazione, hanno consentito di creare reali opportunità di networking a favore del migliaio circa di qualificati partecipanti. Il Programma ha proposto 4 Tavole Rotonde per ciascun evento, 25 Workshop e 14 Business Table.

Proprio le Business Table, momenti di confronto interattivo su temi specifici, hanno rappresentato la principale novità degli Eventi Specialistici, progettate e proposte per la prima volta in assoluto da A&T e andate in overbooking, con un elevato livello di partecipazione non solo numerico ma anche qualitativo. La segreteria A&T ha organizzato il tutto, dalla promozione alla gestione delle iscrizioni e le conferme, ed è stato possibile far incontrare e interagire esperti e gruppi di persone, qualificate e profilate, in modalità audio-video (quindi attiva e di confronto, a differenza di quella più passiva offerta dai webinar). Gli Eventi Specialistici si sono rivolti a imprenditori e professionisti interessati a cogliere nuove opportunità e a scoprire soluzioni e tecnologie innovative, utili e concretamente applicabili per incrementare la competitività della loro azienda o dei propri clienti.

In piena sintonia con gli obiettivi prioritari di A&T - AUTOMATION & TESTING, la Fiera Internazionale delle soluzioni e tecnologie innovative per le imprese competitive, che sta già mettendo a punto un grande programma per la prossima 16a edizione (Febbraio 2022): un programma di particolare rilievo per festeggiare il ritorno finalmente alla manifestazione “in presenza”, dopo un’edizione obbligata in versione totalmente online ma con due anni dedicati a sperimentare nuove soluzioni sempre più semplici da fruire e sempre più adatte a soddisfare le esigenze dei rappresentanti delle aziende. “Siamo molto riconoscenti verso i nostri clienti che, con il loro consenso e supporto ci stimolano a investire ulteriormente nel continuo miglioramento di questo progetto d’innovazione e digitalizzazione – dichiara Luciano Malgaroli, Founder & CEO di A&T Automation and Testing – Un progetto molto attento alle esigenze del mondo produttivo, in particolare delle PMI, che offre opportunità d’incontro e utili strumenti di aggiornamento, networking e business a chi investe sull’innovazione competitiva e sulle tecnologie. Un progetto che consente di superare le barriere delle distanze e, a febbraio 2022, potenzierà ancora di più l’edizione in presenza della 16° edizione della fiera internazionale A&T”.

Ricerca & Sviluppo, laboratori misure e prove, ufficio tecnico e progettazione: le persone che lavorano in questi ambiti hanno l’importante compito di supportare innovazione di prodotto e di processo e di garantirne l’affidabilità. Il loro compito è determinante per il successo aziendale e l’alto livello di competenze tecniche che li contraddistingue è frutto di studi specialistici, esperienze sul campo e continuo aggiornamento. La manifestazione A&T, proprio per rispondere alla duplice esigenza di continuo aggiornamento e di valorizzazione di questo specifico comparto aziendale, ha definito un progetto specialistico dedicato a MISURE E TESTING. “Punteremo a offrire un programma formativo basato sulla concretezza e autorevolezza – continua Malgaroli – coinvolgendo aziende eccellenti dei settori automotive, aerospace e meccatronica, primari fornitori di strumentazioni e tecnologie, istituti di ricerca, enti e, naturalmente, il Comitato Scientifico di A&T. Inoltre metteremo in contatto domanda e offerta, sfruttando l’adesione al progetto assicurata dai principali player, che consentirà di realizzare un’esposizione specialistica e creare un evento di forte attrattiva per importanti settori industriali”. Per maggiori informazioni: Segreteria Organizzativa segreteria@aetevent.com.


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