VOLEVO SOLO FARE IL GRAFICO

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emanuele vezzaro

VOLEVO SOLO FARE IL GRAFICO nozioni e riflessioni sulla comunicazione visiva


Edito e distribuito da:

tgbook, 2011 Via 1° Maggio, 6 36066 Sandrigo (Vicenza) T 0444 750 677 F 0444 759 140 www.tgbook.it info@tecnograficarossi.it 800 082 880 Volevo solo fare il grafico Emanuele Vezzaro ISBN: 978-88-97039-33-4 Prima edizione 2011 Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione anche parziale dell’opera, in ogni forma e con ogni mezzo, inclusi la fotocopia, la registrazione e il trattamento informatico, senza l’autorizzazione del possessore dei diritti. I marchi e le immagini istituzionali non hanno nessuno scopo promozionale, ma solo di accompagnamento al testo come esempio esplicativo. I diritti sono dei relativi proprietari. È stato fatto ogni sforzo per contattare i detentori dei diritti d’autore relativi al materiale incluso nel presente volume. Per i casi in cui non è stato possibile invitiamo a contattare l’Editore. Stampato nel mese di settembre 2011 presso la Tecnografica di Sandrigo (Vicenza)


a Paola e Massimo


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Ringraziamenti. Vorrei ringraziare prima di tutto Paola che ha eseguito l’editing finale. Un grazie va anche al mio editore Franco Rossi che ha creduto nelle potenzialità di questo progetto. Grazie a Cristiano per i preziosi consigli e Tommaso per le dritte: della serie “non si ha mai finito di imparare”. Grazie a tutti i colleghi incontrati nella mia carriera che mi hanno aiutato a crescere professionalmente. L’ultimo ringraziamento va a te che stai leggendo questo libro, spero ti possa essere utile.


emanuele vezzaro

Presentazione. Questo manuale è stato pensato per chi vuole avvicinarsi al mondo della comunicazione visiva, ma non ha le basi. È stato usato un linguaggio semplice perché sia fruibile a tutti, anche se ogni tanto ho inserito qualche termine tecnico. Il libro è stato diviso in sezioni in modo tale da essere consultato di volta in volta sulla materia che interessa, ma nessuno vieta di leggerlo tutto di seguito: è un’avventura interessante. Lungi da me il far credere che basta aver letto o studiato questo manuale per “sentirsi” un grafico pronto a tuffarsi nel mare della comunicazione visiva. Spero invece sia il trampolino per nuove letture e ulteriori approfondimenti per conoscere meglio questo affascinante mondo. Per facilitare questo alla fine del libro è possibile consultare una mirata bibliografia. Emanuele Vezzaro Montecchio Maggiore, 18 agosto 2011 (ore 15.42)

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Introduzione. Quando da piccolo mi chiedevano cosa volevo fare da grande, rispondevo semplicemente: « Disegnare! ». Non mi importava cosa e come, ma solo disegnare. A distanza di anni mi rendo conto come quella risposta semplice ed ingenua fosse l’essenza di quello che faccio adesso. Parafrasando uno slogan di Henry Ford mi viene da dire: « Fatemi fare qualsiasi lavoro purché sia disegnare! » Questo volume è il risultato di un progetto nato dalla necessità di non disperdere il lavoro fatto nel realizzare alcune lezioni di introduzione alla grafica dedicate a chi, per curiosità o diletto, intendeva avvicinarsi a questa disciplina. Man mano che il materiale didattico prendeva forma nelle slide di presentazione, mi rendevo conto che lo schermo proiettato era uno spazio vacuo ed angusto. Ecco allora l’idea di trasportare il tutto su un supporto cartaceo, una sorta di work in progress parallelo alle lezioni, in un turbinio di nozioni e considerazioni che facevano a spallate nella mia testa per trovare un po’ di posto in quel rettangolo bianco che è lo schermo di fronte a me. Oggi la figura del grafico va riconsiderata in una nuova prospettiva, soprattutto dopo la comparsa del computer che ha sì fatto fare un salto di qualità, ma ha anche standardizzato il modo di realizzare i prodotti commissionati dai Clienti. Il primo passo lo deve fare il grafico stesso scrollandosi di dosso certi archetipi e preconcetti che per troppi anni lo hanno relegato a mero esecutore delle volontà altrui. Giova ricordare a tutti che si diventa un buon grafico dopo anni di studio (e non sono pochi) pellegrinando in seguito da un’agenzia all’altra (e sono molte), in una formazione professionale, culturale e umana in continua evoluzione. Un bagaglio personale che non va né sottovalutato né dimenticato.


Parte prima Concetti base


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Che cos’è la grafica. Il mondo che viviamo quotidianamente è invaso dalla grafica. Oserei dire che la grafica scandisce la nostra giornata dal momento in cui ci svegliamo la mattina al momento in cui ci corichiamo la sera: il quadrante della sveglia, il cartone del latte, il giornale che leggiamo, i cartelloni pubblicitari, il display del nostro cellulare e del cruscotto dell’auto, i segnali stradali e l’interfaccia del computer sono grafica. Persino il pannello di comando dell’ascensore o le istruzioni del forno a micro onde è il risultato di un processo grafico. Noi non ce ne accorgiamo, o meglio, non diamo importanza alla cosa; la diamo per scontata. Siamo immersi nella grafica come un pesce in una boccia d’acqua. Ma che cos’è la grafica? È un’arte come la pittura o la scultura? In un certo senso sì. A differenza però dell’arte, soprattutto quella contemporanea, dove il più delle volte non si capisce cosa intende dire l’artista, la grafica non ha bisogno di intermediari, si esprime da sola, in maniera istantanea nel momento in cui si rivela a chi la guarda, senza la necessità di spiegazioni da parte di chicchessia. La grafica può essere definita il punto di incontro tra arte e comunicazione. Saperla interpretare non significa però saperla fare.

Che cos’è La grafica è il punto di espressione tra arte e comunicazione comunicazione.


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la grafica. fi Plancia ascensore Schema pulsanti ascensore della palazzina in cui abito abito.


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Che cosa significa arte. Dare una definizione all’Arte è molto difficile e molto spesso pericoloso. Si rischia di affermare concetti che sono veri solo in parte. Ci sono artisti che hanno dedicato tutta la loro vita all’arte, quella con la A maiuscola, e ce ne sono altri che hanno perso la loro vita per colpa dell’arte. È innanzitutto un processo interiore che nasce da un’ispirazione e che ha una metabolizzazione lenta fatta di studio, di pratica, di sudore. L’Arte non si improvvisa, mai: « Tu sei buono verso i pittori e, sappilo bene, più ci rifletto, più sento che non vi è nulla di più realmente artistico dell’amare il prossimo. Tu mi dirai allora che sarebbe bene fare a meno dell’arte e degli artisti. In principio è vero; ma, dopo tutto, i greci, i francesi e i vecchi olandesi hanno accettato l’arte, noi la vediamo sempre risuscitare dopo le decadenze fatali, e non credo che si sarebbe più virtuosi per il solo motivo di avere in orrore e gli artisti e la loro arte. Per il momento non trovo ancora i miei quadri abbastanza buoni, in rapporto ai vantaggi che ho avuto da te. Ma quando saranno abbastanza buoni, ti assicuro che tu li avrai creati quanto me: il fatto è che noi li fabbrichiamo in due. » Arles, Settembre 1888, lettera di Vincent Van Gogh al fratello Theo. E ancora: « Per il mio lavoro, io rischio la vita, e la mia ragione agione ne vi è quasi quas naufragata… » Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890, lettera ritrovata trovata in una ta tasca del pittore. Non serve dire altro.

Che cosa o sign L’arte è studio ed esperienza! nza!


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icifa arte. Andy Warhol Marilyn Monroe. Monroe Serigrafia. Serigrafia


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La comunicazione. Un piccolo ripasso non guasta mai, soprattuto alla luce di esperienze vissute direttamente assieme ad esperti della comunicazione. Quando inizio un nuovo lavoro sento la necessità di ripetermi determinati concetti attraverso una semplice domanda onde evitare errori madornali, ovvero: come funziona la comunicazione? E poi: con chi comunico? Niente di più semplice: c’è un emittente che invia il suo messaggio (composto a sua volta dal referente, ovvero il soggetto del messaggio stesso) ad un ricevente. La risposta, o feedback, che il ricevente manderà al mittente è la prova dell’avvenuta comunicazione. A questo proposito va tenuto a mente che il messaggio è composto da un codice subordinato al canale (parola, simboli o gesti) e all’ambiente ovvero il contesto in cui ci si trova. Se ad esempio in questa sede iniziassi a parlare in modo aulico, la comprensione del testo risulterebbe difficoltosa se non addirittura incomprensibile. Sono concetti semplici che spesso vengono ignorati. A questo punto sorge spontaneo chiedersi: l’uomo è in grado di non comunicare? Molti diranno: “Sì, è in grado di non comunicare.” Invece la risposta è: “No!” per il semplice fatto l’uomo è un essere sociale e per sopravvivere ha bisogno di interagire con i suoi simili.

La comun La comunicazione è un’interazione tra due o più soggetti.


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emittente

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ricevente

messaggio (referente)

Æ Å risposta (feedback)

messaggio-risposta = codice codice codi e => > canale le (parola, gesti, simboli…) simboli… codice => contesto (ambiente)

nicazione


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Quando nasce la grafica. C’è chi pensa che la grafica sia nata verso la fine dell’Ottocento quando uno dei più rinomati artisti iniziò a prestare la sua arte alla riproduzione di massa dei manifesti reclamizzanti un noto café chantant parigino. C’è chi invece afferma ingenuamente la nascita della grafica con l’invenzione della stampa con i caratteri mobili di Guttemberg. Teorie interessanti e condivisibili, ma ben lungi dall’essere minimamente vicine alla realtà. La grafica è sempre esistita da quando l’uomo ha iniziato a sperimentare i segni lasciati sulla sabbia da un bastoncino mosso dalla propria mano per poi trasportarli, con le prime tinture naturali, sulle pareti delle grotte che usava come rifugio. Questa è la rivoluzione più importante fatta dall’uomo ancor prima del fuoco e della ruota: la necessità e la capacità di esprimere visivamente concetti, storie, emozioni…

Quando n l La grafica è la prima espressione visiva sperimentata dall’uomo.


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a grafica. Bisonte in Altamira (Spagna) I graffiti affiti rinvenu rinvenuti presso le grotte di Altamira in Spagna sono databili intorno a 120-130mila 120 130mila anni a.C. aC


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Come si esprime la grafica. La grafica, come qualsiasi altro codice di comunicazione, ha i suoi elementi di espressione identificabili nel nostro caso nei colori, nelle forme e nelle parole. Nella comunicazione visiva in genere non c’è una predominanza di un elemento rispetto agli altri, ma qualsiasi messaggio è la risultante di un lavoro di equilibrio.

Come si e l La grafica si esprime attraverso i colori, le forme e le parole.


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esp p a grafica. grafic Illustrator: Marcelo Jelin - Marzo 2011


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Le forme base. Le forme base sono principalmente tre: quadrato, triangolo e cerchio e dalla combinazione di questi tre elementi ne nascono di pi첫 complesse fino ad arrivare al risulato che si vede qui a fianco.

Assieme a queste tre figure geometriche ne aggiungerei una quarta: il rettangolo aureo.

Le forme Quadrato, triangolo e cerchio.


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