Finita la festa, anche Nino la Talpa fa per tornare a casa, con una bella sensazione di pienezza nella pancia e nel cuore.
“Sicuro che non vuoi che ti accompagni?” gli chiede Topo Taddeo.
“Ma figurati, hai piatti da lavare fin sopra la testa. E poi, a differenza tua, io di notte ci vedo come di giorno. A ciascuno i suoi talenti!” si vanta Nino, mentre se ne va.
Taddeo ha appena sistemato le prime stoviglie e... sorpresa! Nino è tornato, e corre come se avesse un lupo alle calcagna.
“Taddeo, Taddeo, ho trovato una larva caduta dal nido! Aiutami, non so come fare a salvarla.”
“Una larva! Ma di solito non sono il tuo piatto preferito?”
“Sì, ma grazie a te non ho più fame.
E poi, guarda che splendore!
Hai mai visto una larva con due occhioni verdi come questi? Sarebbe un peccato farne uno spuntino!
Ho deciso: la adotterò e la alleverò finché non diventerà una mosca indipendente.”
“È una grande responsabilità, Nino.”
“Lo so bene. Cosa dovrebbe mangiare secondo te una povera larvetta abbandonata?”
“Diamo un’occhiata alla mia enciclopedia della natura!”
meno disgustosi per allevare una larva. La cosa più semplice è metterla in una scatolina con un fondo morbido, un po’ di segatura e… qualche cacca di coniglio!”
“Perfetto, tu vai a raccogliere le cacche di coniglio: sulla collina ce ne sono in abbondanza. Io penserò al resto.
Ci vediamo a casa mia”, ordina Nino, già sulla soglia.
“Non vuoi che mi occupi della segatura, piuttosto?” scherza Taddeo.
“E sistono diversi metodi più o
