Magna Via Francigena

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IL PERCORSO

F.Platani

Cammarata

Acquaviva Platani

La Montagnola Cozzi di Gilferraro
daSantoS tef ano Qui s q u i n a 6.1 6.2 6.3 6.4
Cozzi Candela San Giovanni Gemini
Torre del
2 4 6 8 10
Contrada Mulino Castello Cammarata Sutera
6 C AMMARATA / S AN G IOVANNI G EMINI ➜ S UTERA
Acquaviva Platani Acquaviva Platani Case Bozzillo Case Sant’Antonio Sutera Rocca di San Paolino M. Caccione Pizzo Girbidaro M. Sant’Elia Rocca Santa Croce Rocca Spaccata
6.4 6.5 6.6 6.7 6.8
Rocca San Marco
10 12 14 16 18 6 C AMMARATA / S AN G IOVANNI G EMINI ➜ S UTERA
F.Platani

6 Da Cammarata / San Giovanni Gemini a Sutera

LUNGHEZZA: 18,7 km

DISLIVELLO: SALITA 825 m DISCESA 805 m

DIFFICOLTÀ: impegnativa

FONDO: 65% STERRATO, 35% ASFALTO

Mezzi pubblici

PER SUTERA: Stazione Fs, tratta PalermoAgrigento, fermata ad Acquaviva Platani e Campofranco, 12 corse al giorno, feriali e festivi, www.trenitalia.com.

Bus Ast, da Agrigento, fermata bivio di Campofranco, 9 corse feriali e 3 festive, lun-sab 5.15-18.30, dom 8.15-18.30, www.aziendasicilianatrasporti.it.

Servizi

ACQUAVIVA PLATANI: Guardia medica, tel. 0934-95.31.70, dalle 20.

SUTERA: Comitato Accoglienza Pellegrini, tel. 329-12.44.777 (Piero Carrubba). Ufficio turistico comunale, 0934-95.49.29,

feriali 8.30-13.30. Guardia medica, via Orti 3, tel. 0934-95.44.87, dalle 20. Presenti nei due centri tutti i servizi di prima necessità, botteghe e farmacie.

Dove dormire

ACQUAVIVA PLATANI: Agriturismo Tenuta Lanza Il Mulino, contrada Mulino, tel. 338-33.91.607, tenutalanzailmulino@ gmail.com, €€, apertura annuale.

B&B Acquaviva, via Umberto I 137, tel. 349-68.28.832, vulloenzo74@hotmail.it, €€, apertura annuale.

SUTERA: B&B Piazza, contrada Fosse, tel. 0934-95.41.25 / 338-82.69.273, piazzaingrao@virgilio.it, €€, apertura annuale.

B&B Poggio Accogliente, via San Francesco di Paola 34, tel. 329-12.44.777 / 0934-95.41.97, picarrub@tin.it, €€, apertura annuale.

La tappa non è lunga ma va affrontata con la dovuta preparazione, per dosare le energie lungo le salite che portano ad Acquaviva Platani e a Sutera. Nella prima parte si lascia il corso del Platani per raggiungere la strada statale e la trazzera che dà l’avvio alla prima salita: arrivati in cima si domina la valle e si percepisce a colpo d’occhio come il fiume abbia cambiato la geografia del territorio. Casali e masserie fanno da sfondo alle campagne coltivate e alla rocca di Sutera, che si raggiunge attraverso un sentiero di cresta tra le colline. Dall’alto del santuario di San Paolino,

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0 m 400 600 200 1.000 800 0 km 5 10 15 20 25 30 SAN GIOVANNI GEMINI CASALE MARGHERITA ACQUAVIVA PLATANI CASE SANT’ANTONIO SUTERA PASSAGGIO SULLA SS189

le campane scandiscono il tempo della giornata, ieri come oggi, anche ai pellegrini in transito.

Il cammino riprende attraversando il paese di San Giovanni Gemini, lungo corso Crispi. Nell’omonima piazza troviamo una fontanella alla quale possiamo rifornirci, oltre che molti esercizi commerciali lungo la strada. La via si biforca e noi usciamo dal paese imboccando la circonvallazione Sud, a destra, lungo via Svizzera, indicata anche dai paletti segnavia. Attraversiamo gli ultimi isolati e camminiamo per 850 m paralleli alla strada provinciale. Raggiunta via San Paolo [6.1], un incrocio ci impone di prestare attenzione alle segnalazioni e imboccare la prima traversa a sinistra, che costeggia una villetta di campagna.

Dopo aver svoltato, la strada corre ai margini di alcune proprietà private, procedendo in lieve salita per 120 m fino alla sommità della collina; da qui scende costante verso la SP 58, a valle, attraversando ancora una volta campi coltivati e terreni fruttiferi. La trazzera, solo parzialmente asfaltata, si ricongiunge con la vecchia strada nazionale dopo aver attraversato il guado. In caso di pioggia possiamo girare a sinistra e, costeggiando il depuratore comunale, immetterci sulla stessa strada provinciale circa 600 m prima. Arrivati sulla vecchia strada nazionale, ormai non più percorsa dai mezzi, la seguiamo per circa 2,4 km passando accanto ai frutteti e alle varie aziende agricole. Teniamo alla nostra sinistra sia la ferrovia sia il fiume e raggiungiamo i vecchi magazzini del sale, in prossimità dei quali [6.2] svoltiamo a sinistra verso il passaggio a livello. Superatolo, seguiamo lo sterrato per 240 m, sfruttando il ponte sul fiume, e ci avviciniamo alla SS 189. Attraversiamo prestando molta attenzione al passaggio delle macchine e imbocchiamo la trazzera  [6.3] in ripida salita, fino a raggiungere il cimitero di Acquaviva Platani  [6.4]. Stiamo sulla sinistra, seguiamo la freccia e percorriamo via Giardini per 900 m, fino al fontanile che segna l’ingresso del paese.

Attraversiamo ACQUAVIVA PLATANI , dove abbiamo la possibilità di sostare per acquistare viveri o riposare, percorrendo via Salvatore Quasimodo e via Padre Pio da Pietralcina. Usciamo dal paese lungo via Santa Margherita che, in salita, ci porta a guadagnare la sommità della

Le coltivazioni della valle del Platani

La valle del Platani è sempre stata l’area dove si sono concentrate le più importanti coltivazioni della Sicilia centro occidentale: dalle pesche Dop dei comuni dell’agrigentino ai pistacchi della valle, ormai “oro verde”, famosi in tutta la regione. Queste colture trovano le loro radici nell’arrivo dei monaci bizantini dall’Oriente e nella sapienza delle genti musulmane, arabe e berbere, che portarono dal Medio Oriente sementi e nuove tecniche di irrigazione e coltivazione. Tra le varietà di pesche, le montagnole della valle del Platani, come le pere coscia, le prugne o le mandorle e i pistacchi, sono prodotti a denominazione comunale, che vanno sempre più creando un mercato selezionato di consumatori critici.

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collina. Da qui l’occhio può spaziare per tutta la valle: alla nostra sinistra si vede il paese di Mussomeli e il suo castello. Il percorso prosegue per 1,2 km, sempre in leggera discesa, fino a un incrocio a T dove ci incamminiamo verso destra, seguendo la freccia, su un sentiero in parte sterrato in parte asfaltato che arriva alla base di Monte Caccione. La via biforca e noi prendiamo a sinistra  [6.5] lungo il sentiero sterrato che aggira il fianco sinistro del monte. Dopo i primi 140 m manteniamo la destra e procediamo in falso piano per 1,2 km lungo il sentiero. La via piega a destra e percorre per 1,1 km la vecchia frana di quarzite liberata dopo 12 anni  [6.6]. Ci ricongiungiamo con un sentiero proveniente da destra che ci porta fino a una cappella votiva: Serra la Croce.

Iniziamo così il tratto finale verso il paese e percorriamo un sentiero di cresta tra le colline, che ci fa recuperare la SP 20. Giunti al primo bivio con indicazioni per Sutera  [6.7] attraversiamo la strada e imbocchiamo un sentiero che, in ripida salita per 300 m, passa accanto a villette di campagna e a terreni privati per ricongiungersi con via del Popolo in prossimità di un fontanile. Alla destra della fonte  [6.8] ci incamminiamo lungo la Circonvallazione Rabato per 280 m fino all’incrocio con via Pisciottolo, che imbocchiamo a destra. Seguiamo i tornanti e ci addentriamo nel ràbato di SUTERA , e percorriamo le ultime centinaia di metri su via Ruggero per giungere in piazza Carmine, dove si conclude la tappa.

Da vedere

Acquaviva Platani Il 19 marzo, per la festa patronale di san Giuseppe, vengono allestite dai fedeli le caratteristiche tavolate di Vicchiareddi, presso la Chiesa madre, rispettando la tradizione del pranzo

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SUTERA. Uno sguardo dalla rocca su uno dei borghi più belli d’Italia.

offerto ai più bisognosi. È usanza preparare specifici piatti della cultura contadina da offrire alle famiglie meno abbienti e a tutti gli indigenti della parrocchia. La tradizione prevede che sia presente la Sacra Famiglia, Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù, spesso interpretata dai bisognosi stessi o da figuranti. Le tavolate diventano così un rito sociale di condivisione che esalta i cibi contadini più classici: frittate di verdure, pani speziati, pasta con sarde e finocchio, legumi.

Sutera Il centro storico di Sutera è chiamato ràbato, dall’arabo rabad, “sobborgo fuori le mura”, ed è il luogo del primo stanziamento delle genti che colonizzarono l’abitato bizantino, una volta occupata la Sicilia. Case arroccate una sull’altra in un dedalo di vicoli: perdersi è l’unico modo per capire come queste dominazioni vi abbiano lasciato le loro tracce. A ridosso della rocca, il ràbato è uno dei luoghi dove durante il periodo natalizio si organizza il tradizionale e famoso presepe vivente. Le casupole e i vicoli si animano di figuranti e tutto il quartiere e i suoi abitanti diventano, per qualche giorno, una piccola Betlemme dove ritrovare i rumori e le attività del mondo contadino di quest’angolo del nisseno.

A proteggere il paese, un ammasso roccioso di gesso si eleva fino a quota 820 metri nella piana del fiume Platani. Sulla sommità i ruderi del castello normanno e il santuario di San Paolino in cui vengono custodite le reliquie dei santi protettori del paese: San Paolino, Sant’Onofrio e San Archileone. La caratteristica salita al monte, in occasione delle feste patronali e delle processioni devozionali, porta i fedeli alla rituale campana da suonare tre volte. Dal monte si può godere di un ampio panorama: in condizioni meteo ottimali si possono vedere i ventiquattro centri attorno alla rocca di Sutera e perfino la vetta del vulcano Etna.

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