Marilena la balena

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Marilena la balena

M

ercoledì è giorno di piscina. Marilena non è contenta di andarci perché è un po’ grassottella e gli altri bambini la prendono in giro: “Mari-lena-è-una-ba-lena! Mari-lena-è-una-ba-lena!”. Marilena detesta tuffarsi. E detesta anche nuotare. Detesta tutti gli stili: lo stile libero, il dorso, lo stile rana, lo stile farfalla. Ma un giorno, dopo la lezione, il maestro di nuoto le dice: “Ti senti pesante perché pensi pesante. Per essere leggeri bisogna pensare leggero!”. E da quel momento per Marilena tutto cambia.

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Marilena la balena


M

ercoledĂŹ è il giorno della piscina. Marilena esce dallo spogliatoio e cerca di passare sotto le docce fredde bagnandosi il meno possibile. Poi conta fino alla vasca numero 7‌



…e

si mette in coda con le altre. Marilena cerca di essere sempre l’ultima a tuffarsi. Perché ogni volta che si tuffa solleva un’enorme onda e le altre bambine urlano:

ri-lena-è-una ba-le a M

! a n




M

arilena detesta tuffarsi. E detesta nuotare. Detesta tutti gli stili:

lo stile libero il dorso lo stile rana lo stile farfalla.

Ogni volta che si muove ha l’impressione di scatenare uno tsunami. È pesante, Marilena. E tutte le bambine la prendono sempre in giro ripetendo:

ri-lena-è- a-ba-lena! a un M ”


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uando l’ora è finita, il maestro di nuoto la chiama. “Cosa c’è Marilena? Non ti piace nuotare?” “No.” “Perché?” “Perché non ci riesco. Sono troppo pesante.” “Oh, non lo sei affatto. Ti senti pesante perché tu pensi pesante.” “Cosa vuol dire?” “Noi siamo quello che pensiamo di essere. Credi che gli uccelli per volare o i pesci per nuotare pensino pesante? Certo che no!”

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e re ess

leggeri bisogn a pen s a re l e g g e ro !

Prova !



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