Un ragazzo è quasi niente

Page 1

Lisa Balavoine UN RAGAZZO È QUASI NIENTE

Traduzione di Eleonora Armaroli

ADESSO

Una camera d’ospedale.

Bianco, pareti, pavimento, soffitto.

Oltre il vetro appare un parcheggio semivuoto.

Un’auto arriva, un’altra gira,

Cercano un posto, il più vicino all’ingresso.

Reparto traumatologia.

Un corpo in un letto.

Nessun movimento.

Su una sedia di metallo, una ragazza.

È carina,

Ma il suo sguardo inquieta.

Forse l’incertezza.

Una ragazza è seduta e aspetta.

È tanto che aspetta.

Che un ragazzo si svegli.

9

PRIMA

aula 102

Sono seduto vicino alla finestra

Aula 102

Lezione di fisica-chimica

Non può fregarmene di meno

Non ascolto il prof

Non parlo con nessuno

Non apro il quaderno

Sono seduto vicino alla finestra

Guardo fuori

Il cortile grigio

I segni per terra

Una felpa abbandonata su una panca

Inspiro

Chiudo gli occhi

Qualche secondo dentro, Faccia a faccia con me stesso

Qualche secondo dentro,

E gli altri scompaiono

Qualche secondo dentro,

E il corpo si fa vago

Vorrei tenere gli occhi chiusi

Mi sento bene,

Solo,

Dietro alle palpebre

13

In quel mondo che mi assomiglia

Che non assomiglia a niente, perché assomiglia a me

Che nemmeno io so a cosa

Assomiglio.

Sento pronunciare il mio nome:

“Romeo, stai ancora sognando! Puoi tornare da noi?”

Gli altri mi guardano

Alcuni ridono

Tutti sanno

Sono ancora io, sempre io, l’assente

Quello che non è mai lì

Mai lì dove dovrebbe.

Mi chiamo Romeo

Un’idea di mia madre che non ha mai letto Shakespeare

Mia madre che non ha mai letto

Mia madre che non ha mai saputo

Mia madre che pensava fosse una buona idea

Chiamarmi come l’eroe di una grande storia d’amore

Ignara che alla fine si uccide e muore.

Oh Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo?

Sinceramente

Non ne so niente.

14

non sono

Non sono il ragazzo che ci si immagina

Non sono il ragazzo che si crede

Cammino per le strade

Le cuffie nelle orecchie

Cammino per le strade

E la città ondeggia al ritmo dei miei passi.

Non sono un ragazzo che sa dove va

Avanzo come un metronomo

La scuola la casa

La casa la scuola

Nessuna novità.

Non sono un ragazzo che fa sport

Non sono un ragazzo che frequenta i centri commerciali

Non sono un ragazzo che squatta sulle scale

Non sono un ragazzo che aspetta davanti ai portoni

Non sono un ragazzo che tira al pallone

Sono solo un ragazzo dei sobborghi

Casa mia è uguale alle altre attorno

Due camere uno studio un soggiorno

100 m2 di prato

Un barbecue, sedie da giardino

E in un angolo, un tubo da irrigazione arrotolato.

15

Sono solo un ragazzo dei quartieri moribondi

Dove i genitori dimenticano la noia dei figli.

Dietro la porta di camera mia

Una vita ben delimitata

Un letto 90 x 190

Una scrivania

Un vecchio Pc

Un armadio per i vestiti

Una cassa bluetooth

Delle tende consumate

Dei poster alla parete

IL NULLA

E sul letto, il mio corpo, Disteso

Come morto,

I piedi che sbattono sul bordo

I limiti di un corpo che si allunga elastico

E raggiunge le frontiere

Del ragazzo che sono

Forse.

16

lezione di letteratura

“Romeo, leggeresti quello che ho scritto alla lavagna?”

Mi ha beccato.

Facevo finta di niente, Gli occhi bassi, Ma è riuscita a scovarmi.

La mia tecnica di sparizione È ancora da perfezionare.

Odio

Leggere ad alta voce

E leggere davanti agli altri, soprattutto, non lo sopporto.

Schiarisco la gola:

L’amore è come il vento, non sappiamo da dove venga.

“Cosa vuole dirci Balzac con questa frase?

Lo sai, Romeo?”

Non mi lascerà così presto.

“Ti ascoltiamo.”

Gli sguardi addosso.

Schiarisco ancora la gola, mi lancio:

“Forse vuol dire che l’amore è un po’ come il caso, non sappiamo bene come accade e… ehm… come ci prende”.

17

Due ragazzi sogghignano.

Uno finge di toccarsi il pacco.

“Potresti spiegarti meglio?”

La prof insiste. Non ci credo, mi vuole morto.

Ma che ne so, io, di cosa intende Balzac. Non ho idea di cosa sia l’amore.

Deglutisco.

“Forse vuol dire che l’amore può arrivarci addosso in qualunque posto, in qualunque momento, che non lo scegliamo, che non possiamo farci niente.”

Qualche secondo di silenzio. Eterno.

“Esatto, come dice il vostro compagno, Balzac ci ricorda che l’amore è il frutto del caso e che, come il vento, può coglierci alla sprovvista.

Bene, riprendiamo dal paragrafo quattro…”

I due tizi ridono di nuovo.

I loro occhi su di me.

È come se tutto ciò che faccio

Dico

Penso

Porto

Sento

Fosse incomprensibile agli altri.

18

Forse dovrei cambiare

Diventare come loro

Integrarmi nel gruppo

Fondermi nel game.

Eppure preferisco

Rimanere controcorrente, Essere come il vento, Libero e invisibile.

19

alla rinfusa

Soffro il mal di mare, ho i buchi nei calzini, la nausea sui mezzi pubblici, a volte fumo ma non compro sigarette, ho qualche problema in matematica, mi piace storia dell’arte, ascolto la musica la sera tardi, scrivo brevi testi di nascosto, non li rileggo, ho fatto judo quando avevo sei anni, mi faceva schifo, mi piacciono i film di Jim Jarmush, nessuno li guarda con me, non amo molto la carne, porto i jeans stretti, mi trattano come un finocchio, spesso sogno di annegare, sono già andato in gita ad Amsterdam, Londra e Barcellona, vorrei viaggiare da solo ma i miei non vogliono, parlo poco, e comunque che dovrei dire, ho già baciato delle ragazze, non so se mi sia piaciuto, ogni tanto ascolto la musica classica, mia madre mi prende in giro, ho letto quattro volte Il giovane Holden di Salinger, non mi piace educazione fisica, odio i vestiti sportivi, d’estate non metto i pantaloncini, vorrei vivere in riva al mare, spesso sogno di cadere dal tetto, ho una strana passione per l’atrio delle stazioni, a undici anni mi sono rotto il polso non so come, sono socievole solo per dovere, non vado in manifestazione, non per mancanza di motivazione ma perché non sopporto la folla, colleziono biglietti del cinema, ci vado spesso da solo, ai miei genitori non piace, mia madre si chiama Laurence, lavora in banca, spesso ho l’impressione che se non esistessi sarebbe lo stesso, amo l’odore dell’erba tagliata e delle sardine grigliate, ho i capelli biondicci, non guardo il calcio in tv, mio padre tifa il Paris Saint-Germain, non ho fratelli o sorelle, a un certo

21

punto ho avuto un amico ma si è trasferito, gli altri sono tutti molto diversi da me, porto le felpe col cappuccio e le All Stars ai piedi, sono abbastanza bravo a rimanere sullo sfondo – insomma, ci riesco quasi sempre –, non penso davvero al futuro, mi capita di ballare da solo davanti allo specchio di camera mia, nessuno mi guarda, nessuno sa chi io sia, mi chiamo Romeo e spesso sogno di esplodere in volo.

22
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.