Bombolone gatto pigrone. La dura vita di un ex randagio

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Louise è la mia preferita. Ha due trecce dello stesso colore delle mie strisce. Ha sempre mille idee geniali (tranne quella volta in cui si è messa in testa che voleva un cane). Mi chiamo Bombolone. Per molto tempo sono stato un gatto di strada. Ma a sette anni ho deciso di andare ad abitare in una bella casetta con Pierre, Marion e i loro bambini, Louise e Victor. Ho due passioni: le dormite e i croccantini.

Pierre è il papà. È altissimo e ha pochi peli in testa. Dice di saper fare i lavoretti di casa, ma io non ne sono così sicuro...

Victor è il più piccino. Abbiamo un sacco di cose in comune: siamo campioni di corsa a quattro zampe, quando abbiamo fame urliamo a squarciagola e quando mangiamo troppa erba vomitiamo.

Marion è la mamma. Quando suona il piano, scappo a zampe levate. Ho le orecchie sensibili, io.

Ho sette anni.

Vivo in una casa di città con: un pesce rosso e blu;

Victor: minuscolo e senza pelo;

Louise: di medie dimensioni, con il pelo diviso in due trecce;

Marion: grande, con il pelo a riccioli;

Pierre: gigantesco, senza peli in cima alla testa.

Mi chiamo Bombolone, e con i miei sette anni di età sono il più vecchio, quindi il capo sono io!

Ebbene sì! 7 x 6 = 42. Visto? Ho quarantadue anni!

Per la tribù del numero 45 di avenue Victor Hugo. � R.B.

Ronan Badel

BOM B O LONE

gatto p igrone

La dura vita di un ex randagio

Titolo originale: Pépère le chat. Une famille au poil

© 2019 Flammarion

All rights reserved

Edizione italiana

© 2023 Cart’Armata edizioni Srl Terre di mezzo Editore

via Calatafimi 10, 20122 Milano Tel. 02-83.24.24.26 e-mail editore@terre.it terre.it    acchiappastorie.it

Direzione editoriale: Miriam Giovanzana

Coordinamento editoriale: Davide Musso

Lettering: Chiara Mantello

Prima edizione italiana: giugno 2023

Grafiche AZ Srl, San Martino Buon Albergo (VR)

Questo prodotto è realizzato in carta certificata FSC®, a sostegno della gestione responsabile delle foreste.

Traduzione di Gioia Sartori

Papà! Papà! C’è un gatto sul tetto della macchina! Oh cielo, tesoro, guarda com’è grosso.

Accipicchia, è enorme. possiamo tenerlo? Dai papà, possiamo? Però... è bello grosso!

NON DI SOLE CROCCHETTE VIVE IL GATTO

Per molto tempo sono stato un gatto di strada. Ho vissuto alla giornata, vagabondando tra parcheggi e grondaie.

Ma il giorno del mio settimo compleanno ho deciso di cambiare vita.

Ma non avevo calcolato che avrei avuto dei coinquilini. La vita in famiglia è a dir poco… movimentata.

Dove hai messo le chiavi della macchina?

Louise! Dove hai messo le chiavi?

Non le ho toccate, ci giocava Louise ieri sera.

Non le ho toccate, ci ha giocato Victor!

Da-da!

Mi sono trasferito in una bella casetta con tanto di giardino e caminetto, e ho deciso di dedicarmi alle mie due passioni: i pisolini e le crocchette.

Ogni mattina è sempre la stessa solfa: corrono di qua e di là urlandosi contro e agitando le zampe come se volessero spiccare il volo.

Sembrano topi in un negozio di formaggi.

Vado a guardare in cucina!

Io in cameretta!

Io nella lavatrice!

Gat-to!

Ho tutte le stanze a disposizione. Tappeti, poltrone, trapunte, cuscini: che pacchia fare la siesta al sole.

Questo balletto dura un’ora buona, e poi, all’improvviso, basta. Regna il silenzio.

Sono andati via tutti e io posso assaporare il piacere di essere l’unico padrone di casa.

SBAM!

E quando mi viene un certo languorino… tac! Vado al ristorante al piano di sotto.

Ogni tanto, nella fretta, i miei cari coinquilini si dimenticano di riempire la ciotola.

BOMBOLONE, IL TEMIBILE PREDATORE

Sacchetto delle crocchette inaccessibile… ci ho già provato.

Quando ho fame, si risveglia la tigre che c’è in me. E divento una specie di supergatto.

Allora il mio piccolo paradiso si trasforma in un inferno.

Sono un duro, un temibile predatore. Potrei stendere il più grosso dei gatti, o il più piccolo dei cani.

Potrei passare la notte sotto le intemperie, ma saltare un pasto… no, questo no.

E quando le crocchette sono finite, ritrovo il mio istinto di cacciatore.

So mimetizzarmi alla perfezione, e avvicinarmi alla preda con passo felpato.

Ma dietro le zanne e gli artigli, ho un cuore tenero. Così a volte lascio fuggire le mie prede: per fortuna le crocchette non hanno le ali.

Le mie vittime muoiono di paura. Sanno di essere spacciate di fronte a un temibile predatore…

Le ore passano lentissime quando si ha la pancia vuota.

Talvolta, ahimè, sono costretto a obbedire alla mia natura di felino.

Forza, sgancia un po’ di mangime.

Quando la pancia brontola, sono pronto a tutto… persino a nutrirmi di pappette per tartarughe e lucertoloni.

Ho fame… mi capisci, vero?

Abbi pietà. Non vorrai farmi morire di fame, no?

Va be’, chi tace acconsente.

Ma non basta il mangime per i pesci rossi a placare l’appetito di un gattone di sette anni, così devo ritornare a caccia…

Alcuni gatti resistono giorni senza mangiare. Per me, non mettere nulla sotto i denti per tre ore di fila è già un traguardo. Soprattutto da quando ho scoperto le crocchette. Così ho trovato la strategia vincente per evitare che i miei coinquilini si scordino di riempirmi la ciotola.

Bleah! Ha vomitato erba dappertutto!

Bombolone si è mangiato tutta la pianta. Fa sempre così quando ci dimentichiamo le crocchette.

o cambiare abitudini alimentari.

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