La felicità è una tazza di tè

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Illustrazioni di Toni Galmés

Traduzione di Luigi Cojazzi

Eulàlia Canal

Orso aveva perso gli occhiali e uscì a cercarli.

Era una giornata ventosa e le nuvole facevano capolino tra i rami.

Senza occhiali non poteva andare a pescare e, se non avesse pescato, non avrebbe potuto invitare Orsa a cenare e a contemplare le stelle.

Senza occhiali, i colori sbiadivano e tutto era in bianco e nero.

Trovò un sasso a forma di cuore e se lo mise in tasca.

Pensò che avrebbe potuto regalarlo a Orsa al termine della cena. E, a questo pensiero, sorrise.

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All’improvviso incontrò Scoiattolo, che gli gridò:

“Ehi tu, stai attento a dove metti i piedi!”.

“Mi dispiace, ho perso gli occhiali”, si scusò Orso. “Per caso li hai visti?”

Scoiattolo fece segno di no con la testa.

“E tu, dove vai di bello?” gli chiese Orso curioso.

“Anche io sto cercando qualcosa.”

“E che cosa stai cercando?”

“La felicità.”

“Ah, e com’è la felicità?”

“Non lo so ancora, ma ne parlano tutti e mi piacerebbe trovarla.”

Orso si grattò la testa. Rimuginava, ma non sapeva cosa dire.

“Immagino che sarà molto bella e variopinta, ma senza occhiali non posso aiutarti a cercarla.”

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I due fecero un pezzo di strada insieme, in silenzio.

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Alti nel cielo si avvicinavano dei nuvoloni neri.

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C ontinuando a guardare per terra, Orso si imbatté in una quercia. Da un buco nel tronco spuntò il muso di Tasso che mugugnava arrabbiato.

“Per mille tuoni, cos’è questo baccano? Mi avete svegliato proprio nel bel mezzo di un sogno fantastico.”

“Mi dispiace, Tasso”, si scusò Orso.

“Si può sapere cosa ci fate qui?”

“Stiamo cercando.”

“E cosa state cercando?”

“Io i miei occhiali, e Scoiattolo la felicità.”

“Per mille fulmini, adesso mi toccherà cercare il sonno perduto.”

In quel momento il cielo si oscurò e iniziò a piovere a dirotto.

“Mi sa che ci bagneremo”, fece Scoiattolo.

“Puoi ben dirlo”, constatò Orso.

“E non abbiamo ombrelli”, aggiunse Scoiattolo.

I lampi e i tuoni squarciarono il cielo del bosco.

“Entrate nella mia tana”, li invitò Tasso. “Almeno qui sarete al riparo.”

I due animali non se lo fecero ripetere due volte ed entrarono.

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Tasso offrì loro un tè alla fragola e poi tirò fuori da una piccola credenza rotonda dei biscotti al cioccolato.

Orso e Scoiattolo accettarono volentieri.

Tasso si ricordò che una volta aveva conosciuto una Mucca felice.

“Com’era? E come aveva trovato la felicità?” chiese

Scoiattolo.

“Io sarei abbastanza felice se riuscissi a trovare gli occhiali”, disse Orso, addentando un biscotto.

“E io, se potessi recuperare il sonno”, aggiunse Tasso, sorseggiando il tè.

“Però poi vorreste dell’altro”, fece notare loro Scoiattolo.

“Non me l’ha spiegato.”
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