Cane Puzzone diventa papà

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Colas Gutman

Illustrazioni di Marc Boutavant

Traduzione di Francesca Novajra

d i v
e n t a p a p à

Nel bidone in fondo a un vicolo cieco, Cane Puzzone e Spiaccigatto stanno giocando al loro nuovo gioco preferito: “Dimmi cosa ti piace e ti dirò se posso averlo”.

“Un sacchetto di crocchette al gusto pancetta?” dice Cane Puzzone.

“Impossibile”, risponde Spiaccigatto.

“Un bambino?”

“E poi cosa?!”

“Un bambino buono che mi accarezzi e mi lanci le palline!”

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“Cane Puzzone, il giorno in cui tu avrai un figlio, le galline metteranno i denti e anche l’apparecchio!”

Spiaccigatto ricorda a Cane Puzzone che i bambini non nascono nei bidoni, quando all’improvviso sente un gemito dietro una scatoletta vuota.

“Cos’è?!” chiede Cane Puzzone.

“Sarà un topo”, sospira Spiaccigatto.

“Ah, dici? E se invece fosse...”

Cane Puzzone non riesce a finire la frase. Gli è tornato in mente il giorno in cui la mamma lo aveva buttato nel bidone come un vecchio calzino perché era troppo brutto. All’epoca era solo un cucciolo.

“Chiunque tu sia, esci di lì!” grida

Spiaccigatto, che è stufo di trovare ospiti

indesiderati in mezzo ai rifiuti.

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Dietro un pacchetto di biscotti, spunta una zampetta, e non è quella di un topo, ma quella del migliore amico dell’uomo.

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“Figlio mio!” grida Cane Puzzone.

Cane Puzzone ne è sicuro, quel cucciolo è stato abbandonato come lui alla nascita, così gli dice senza esitare: “Sono il tuo papà!”.

“Sei il mio cacà!” ripete il cucciolo.

“Oh, adoro questi piccolini con i loro difetti di pronuncia, alla sua età ero come lui”, pensa Cane Puzzone.

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“È un cucciolo di cane, tontolone!”

Spiaccigatto lo esamina per verificare che non abbia una pulce nell’orecchio, un tatuaggio sulla zampa, qualsiasi segno che potrebbe identificarlo, ma il cucciolo ha solo un bel musetto.

“Cosa mangiano i cuccioli?” chiede Cane Puzzone.

“Quello che mangiamo noi”, gli risponde Spiaccigatto.

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“Vuoi dire niente!?”

Ma un cucciolo non può accontentarsi di una scatoletta vuota, bisogna rimediare qualcosa da mangiare prima che gli vengano i morsi della fame. Ma chi l’avrebbe mai detto, sono gli amici bulletti a sfamare il cuccioletto.

“Ehi, Cane Puzzone e Spiaccigatto, giocate a mamma e papà?” li prende in giro il barboncino con la frangia. “Chi fa il papà? Chi fa il bidone?”

“Come si chiama questo cucciolo?” chiede il basset hound.

“Non lo so, ma quando lo chiamo risponde!” dice Cane Puzzone.

“Posso portarlo a fare un giro in cambio di un pezzetto di brioche?” propone il barboncino.

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Per la prima volta in vita sua, Cane Puzzone deve affrontare il dilemma di ogni giovane padre.

“Dopotutto così il mio cucciolo potrebbe riempirsi il pancino... e poi non sono degli sconosciuti.”

“Solo un giro dei bidoni qui vicino, allora”, concede Cane Puzzone, non del tutto rassicurato.

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Ma cinque minuti dopo, il cucciolo e il basset hound non sono ancora tornati.

“Spiaccigatto, se dovesse succedergli qualcosa, non me lo perdonerei mai.”

“Sei una vera chioccia, Cane Puzzone.”

“No, te l’assicuro, sono un cane!”

Per fortuna, come spesso accade le pecorelle tornano all’ovile e i cuccioli nei loro bidoni.

All’angolo della strada, Cane Puzzone vede la zampa del suo piccolo.

“Non corre molto il tuo cane!” brontola il barboncino.

“E poi dovresti vestirlo, così sembra trasandato”, lo critica il basset hound.

“Non si merita nemmeno una briciola di brioche” dichiara il barboncino.

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Nel sentire quelle parole, Cane Puzzone diventa rosso come un peperone e sbotta: “D’ora in poi nessuno toccherà mio figlio!”.

“Non è un bambolotto!” rincara Spiaccigatto.

“E cosa gli darete da mangiare?” chiede il barboncino.

“Un pezzo di bidone?” li prende in giro il basset hound.

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E mentre il barboncino va a raccontare al parrucchiere che Cane Puzzone ha trovato un cucciolo puzzone, Spiaccigatto si preoccupa.

“Hanno ragione loro. Come faremo a nutrirlo?”

“Bah, come si dice, quando non ce n’è per due, non ce n’è per tre!” esclama felice

Cane Puzzone.

Spiaccigatto non condivide il suo entusiasmo e spera tanto che qualcuno svuoti il proprio frigo e venga a riempire il bidone.

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