Il Cammino di Dante

Page 1

IL PERCORSO

Ravenna è l’ultimo rifugio di Dante Alighieri, nonché punto di partenza e di arrivo del nostro Cammino. Qui il Sommo Poeta trovò il luogo ideale dove terminare la cantica finale del suo capolavoro: la Divina Commedia, prima che la malaria, contratta fra le paludi del delta del Po durante un viaggio di ritorno da un’ambasceria a Venezia, ne spegnesse la vita nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Da allora Ravenna ne custodisce la tomba e la memoria: vale quindi la pena, prima di mettersi in cammino, dedicare almeno una mezza giornata ai luoghi danteschi ancora oggi presenti in città.

Il centro storico

Per iniziare il percorso ravennate sulle tracce di Dante, consigliamo di partire dalla cosiddetta CASA DEI POLENTANI , chiamati così per la provenienza dalla frazione di Polenta, nel Comune di Bertinoro, situata a pochi passi dal centro storico, in via Zagarelli alle Mura. Una tradizione locale riconosce in questa casa il sito natale di Francesca da Polenta, figlia di Guido Minore, il cui tragico amore adulterino con Paolo Malatesta è narrato da Dante nel V canto dell’Inferno.

Spostandosi di pochi metri in via Mazzini, è visibile tutt’oggi una delle chiese più antiche della città: la CHIESA DI SANT’AGATA MAGGIORE , edificata nel V secolo ai tempi del vescovo Pietro II (494-519 d.C.). Proseguendo sulla via arriviamo in piazza San Francesco dove sorge l’omonima BASILICA edificata a partire dalla metà del V secolo. L’attuale denominazione si deve ai frati minori francescani, i quali, tra il 1261 e il 1810, e poi di nuovo dal 1949 sino a oggi, la elessero come sede. In epoca medievale divenne la chiesa prediletta dei da Polenta e lo stesso Dante era solito frequentarla, tanto che nel 1321 ospitò i suoi funerali.

La tomba di Dante

A pochi passi dalla basilica si trova il convento francescano che ospita la TOMBA DI DANTE , una delle opere architettoniche più rappresentative della città ravennate. Costruita tra il 1780 e il 1782 su progetto dell’architetto Camillo Morigia per ospitare le spoglie del Poeta, restò in realtà vuota (all’insaputa di tutti) dal 1810, quando i frati le nascosero a causa delle pressanti richieste provenienti da Firenze. Ritornarono al loro posto solo nel 1865 quando, per puro caso, un operaio le trovò durante dei lavori di restauro.

Accanto alla tomba, nel QUADRARCO DI BRACCIOFORTE , sono presenti due sarcofagi del V secolo e un dosso verdeggiante che ricorda il luogo in cui furono conservate le spoglie dantesche durante la Seconda guerra mondiale.

A pochi passi da qui, nella suggestiva cornice degli ANTICHI CHIOSTRI

FRANCESCANI si trova il Museo Dante, inaugurato l’11 settembre 1921

34
Ravenna

in occasione della celebrazione del sesto centenario della morte del Sommo Poeta con il compito di rappresentare l’iconografia dantesca nei secoli, è da poco stato riaperto al pubblico con un nuovo allestimento.

I mosaici di Ravenna

Imperdibili, in quanto ispiratori del Sommo Poeta nella composizione delle ultime cantiche della Commedia, sono i meravigliosi MOSAICI RAVENNATI . Dalle opere della BASILICA DI SANT’APOLLINARE NUOVO , in via Roma, a quelle della BASILICA DI SAN VITALE e del vicino MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA in via San Vitale, fino a quelle della BASILICA DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE , in località Classe fuori dal centro storico, Dante ha tratto ispirazione per luoghi e personaggi della sua opera, come le lunghe file di beati e profeti che si riflettono nella processione del Paradiso terrestre.

I mosaici e le chiese che li ospitano, insieme al BATTISTERO DEGLI ARIANI , al MAUSOLEO DI TEODORICO , al BATTISTERO NEONIANO e alla CAPPELLA

Lo “spirito” di Dante

Conosciamo molto bene Dante come grande poeta e padre della lingua italiana. La sua leggenda, nei secoli, ha assunto così tanta importanza da diventare protagonista di alcuni curiosi aneddoti, ambientati proprio a Ravenna.

Uno dei più celebri è raccontato niente meno che da Giovanni Boccaccio nel suo Trattatello in laude di Dante: secondo il suo racconto, dopo la morte di Dante a Ravenna, i figli si accorsero che alla grande opera della Divina Commedia mancavano i 13 canti finali. Dopo qualche tempo, fu proprio Jacopo Alighieri a recuperarli.

Come? Su indicazione del Poeta stesso, che gli era apparso in sogno indicandogli la posizione esatta.

35 RAVENNA
RAVENNA. Gli Antichi chiostri francescani vicino alla tomba di Dante.

ARCIVESCOVILE DI SANT’ANDREA , compongono il sito seriale Unesco dei monumenti paleocristiani di Ravenna, testimonianza della grandezza della città nel corso della storia.

Ritornando su via Roma, non molto distante da Sant’Apollinare Nuovo, troviamo la basilica di SANTA MARIA IN PORTO . Dante la ricorda per ben due volte attraverso altrettanti personaggi: Pietro Damiano, primo monaco camaldolese e poi cardinale, nel XXVI canto del Paradiso, e Pietro degli Onesti, detto “Peccatore” che, di ritorno dalla Terra Santa, si ritirò proprio qui. L’ultimo “luogo dantesco” all’interno della città è situato in piazza Mameli, in prossimità della stazione dei treni, e corrisponde alla CHIESA SCONSACRATA DI SANTO STEFANO DEGLI ULIVI dove si fece monaca e soggiornò la figlia di Dante, Antonia Alighieri che, per tradizione, è identificata con il significativo nome di suor Beatrice.

La pineta di Classe

Chi avesse ancora le forze (o il tempo) per una deviazione può dirigersi verso la PINETA DI CLASSE per andare alla scoperta di un itinerario ad anello di circa 25 km percorribile a piedi o in bicicletta.

Un tempo luogo inospitale e suggestivo, tanto da meritarsi una citazione da Dante nel XXVIII canto del Purgatorio, è oggi un vero “paradiso terrestre” a sud di Ravenna, caratterizzato da circa 900 ettari di vegetazione mediterranea.

La frazione di Classe è raggiungibile seguendo le ciclabili che partono dal centro storico, oppure con il bus numero 4, sempre dal centro storico, in direzione Classe, o ancora in treno scendendo alla stazione di Classe. Partendo dalla chiesa di Sant’Apollinare in Classe si percorre la ciclabile che porta verso la pineta, parte del Parco regionale del Delta del Po. Una volta attraversata, proseguiamo verso le valli dell’Ortazzo fino alla foce del torrente Bevano. Si prosegue poi lungo il viale Paolo e Francesca, un percorso sulle dune tra il mare e la pineta fino a raggiungere la frazione Lido di Dante. Raggiunto l’abitato si torna verso Ravenna seguendo l’argine dei Fiumi Uniti (di cui uno degli affluenti è il fiume Montone).

36 IL PERCORSO
Chiusa
San Marco Ravenna 2 4 6 8 10 1.4 1.3 1.1 1.2 FiumiUniti
Fiume Ronco F i ume M o n t o n e Scolo L a am Madonna
di
Canale Magni
dell'Albero San Marco
Ponte Nuovo Longana
Villanova di Ravenna Passo Vico 1 R AVENNA ➜ PASSO V ICO
Ravenna
Russi 10 12 14 16 18 1.5 Fiume Montone CanaleMagni Canale Mag n i Pilastro Passo Vico Ghibullo Pezzolo Chiesuola Prada Roncalceci Ragone
Ravenna San Pancrazio 1 R AVENNA ➜ PASSO V ICO
Villanova di

Da Ravenna a Passo Vico

LUNGHEZZA: 19 km

DISLIVELLO: SALITA 16 m DISCESA 7 m

DIFFICOLTÀ: facile

FONDO: 86% STERRATO 14% ASFALTO

Mezzi pubblici

RAVENNA: Stazione FS, treni da varie parti d’Italia, www.trenitalia.com. Autobus Start Romagna, www.startromagna.it.

PASSO VICO: Autobus Start Romagna, fermata Ponte Vico linea 153, www.startromagna.it.

RUSSI: Stazione FS, treni da/per Faenza, Ravenna, Bologna, www.trenitalia.com.

A 5 km da fine tappa.

Servizi

RAVENNA: Guardia medica, via Missiroli 10, tel. 800-24.42.44. Ufficio turistico Iat, piazza San Francesco 7, tel. 0544-35.404, www.turismo.ra.it. In città tutti i servizi.

PASSO VICO: Nessun servizio a parte la trattoria Da Luciano (vedi Dove dormire).

L’abitato più vicino è Russi distante circa 6 km.

Dove dormire

RAVENNA: Hotel Diana, via Girolamo Rossi 47, tel. 0544-39.164, info@hoteldiana.ra.it, www.hoteldiana.ra.it, 100 posti, €, apertura annuale.

Hotel Centrale Byron, via IV novembre 14, tel. 0544-21.22.25, info@hotelbyron.com,

52 posti, €€, apertura annuale.

Hotel Astoria, via circonvallazione alla Rotonda dei Goti 26, tel. 0544-45.39.60, info@astoriahotel-ra.com, 60 posti, €, apertura annuale.

Hotel Roma, via Candiano 26, tel. 0544-42.15.15, info@hotelromaravenna. com, 20 posti, €, apertura annuale.

B&B Bondi, via Pallavicini 7, tel. 347-54.29.541, lucla.bondi1949@gmail. com, 3 posti, €, apertura annuale.

Hotel Mosaico, via Darsena 9, tel. 0544-45.66.65, info@mosaicohotels.it, 90 posti, €, apertura annuale.

B&B degli Artisti, via Carducci 23, tel. 388-40.22.374, info@bbdegliartisti.com, 12 posti, €, apertura annuale.

B&B Corso Diaz, via Diaz 69, tel. 340-95.09.873, corsodiaz@gmail.com, 6 posti, apertura annuale.

Maison degli Artisti, via Diaz 42, tel. 371-17.18.907, info@maisondegliartisti.it, 8 posti, €, apertura annuale.

PASSO VICO: Trattoria Da Luciano, via Fiume Montone 1, tel. 0544-58.13.14, nadia.kid2010@yahoo.it, 4 posti in appartamento, €, colazione inclusa, possibilità di cena.

RUSSI: B&B Cà Masinet, via Chiarantane 2 (a 5 km da Passo Vico), tel. 335-68.21.205, info@camasinet.it, 6 posti, €, servizio navetta gratuito anche per ristorante,

39 1
1.400 1.200 1.000 600 800 0 m 200 400 0 km 5 10 15 20 25 30 RAVENNA CHIUSA
DI SAN MARCO SAN MARCO SAN PANCRAZIO PASSO VICO

apertura annuale.

GODO: Osteria e Locanda del Viaggiatore, via Rivalona 1 (a 10 km da Passo Vico), tel. 333-23.11.388, info@ osteriadelviaggiatore.it, 15 posti, €, servizio navetta (10 €), apertura annuale, possibilità di cena d’asporto.

SAN PIETRO IN VINCOLI: B&B Tramontodivino, via Angaia 8 (11 km fuori percorso),

tel. 338-14.49.471, info@bbtramontodivino. it, www.bbtramontodivino.it, 6 posti, €, servizio navetta (10 €), uso cucina. Necessario sacco letto (lenzuola +8 €).

GAMBELLARA: Agriturismo Cà Ridolfi, via del Dottore 33 (15 km fuori percorso), tel. 338-97.79.804, info@caridolfi.it, www.caridolfi.it, 8 posti, €, servizio navetta gratuita, chiuso 6/01-6/02.

Iniziamo il nostro viaggio verso Firenze uscendo dalla città di Ravenna lungo il corso del fiume Montone, che ci accompagnerà per tutta la prima tappa. Il percorso, perlopiù pianeggiante, è scarsamente ombreggiato, si consigliano quindi adeguate protezioni soprattutto in estate. Possibilità di rifornirsi d’acqua a San Marco, a San Pancrazio, a circa 13 km dal punto di partenza, e a Chiesuola.

La prima tappa verso Firenze comincia dalla tomba di Dante, il nostro Sommo Poeta, in via Dante Alighieri 9. Ci spostiamo poi in piazza San Francesco, quasi accanto alla tomba, e proseguiamo in piazza Caduti per la Libertà, per continuare su via Mazzini. Superiamo la porta della città (Porta Sisi) e voltiamo a destra in via Romolo Ricci, presso borgo San Rocco, per poi svoltare a sinistra imboccando via San Mama [1.1]. Proseguiamo dritto per 1 km fino a raggiungere una rotonda, la superiamo e proseguiamo dritto su via Bassa fino al termine della via da dove parte una pista ciclabile e la imbocchiamo svoltando a destra. Dopo circa 500 m dobbiamo attraversare viale Leon Battista Alberti per arrivare a una salita ben visibile che porta all’argine sinistro del fiume Montone [1.2].

Da questo momento il percorso prosegue lungo l’argine del fiume fino al termine della tappa. Se abbiamo in programma di percorrere questa tappa in estate, ricordiamo che fino a Passo Vico c’è pochissima ombra: dobbiamo partire con un’adeguata scorta d’acqua ed essere ben equipaggiati per proteggerci dal sole.

Proseguendo sull’argine, con il fiume alla nostra sinistra, si cominceranno a scorgere già gli Appennini che dovremo attraversare. Passiamo sotto al cavalcavia della tangenziale di Ravenna e proseguiamo lungo l’argine per poi arrivare, dopo 1,5 km, alla CHIUSA DI SAN MARCO, un sistema ingegneristico fluviale risalente al XVIII secolo. Attraversiamo il ponte sulla chiusa passando all’argine destro [1.3] e proseguiamo verso i monti per 3,5 km, arrivando al ponte nelle vicinanze di San Marco.

Attraversiamo il ponte [1.4] e voltiamo a sinistra tornando sull’argine sinistro del fiume. Qui, a circa 150 m dal ponte, al civico 135, si trova la casa di Giordano Bezzi, ideatore e creatore di questo Cammino. Se avete un po’ di tempo a disposizione vi consigliamo di visitare il suo

40 1 R AVENNA ➜ PASSO V ICO

“giardino dantesco” e di intrattenetevi con lui: sarà felice di fornirvi indicazioni e consigli.

Dopo quasi 1 km lungo l’argine, la carraia diventa pedonale e ciclabile. Finalmente ci troviamo nuovamente su un argine pieno di vegetazione e senza più auto. Questa è una condizione unica per vedere tutta la campagna romagnola, le coltivazioni e la pianura che confina con le dolci colline piene di viti.

Dopo 4,5 km arriviamo a San Pancrazio, paese fornito di tutti i servizi e una fontana pubblica alla fine della discesa che dal ponte sul fiume arriva al paese. Attraversiamo la strada asfaltata e continuiamo seguendo l’Argine Sinistro Montone (con il fiume alla nostra sinistra) e dopo 2,6 km arriviamo a Chiesuola. Qui possiamo trovare una seconda fontana pubblica alla fine della carraia che scende verso il paesino, a 200 m dall’argine sotto a dei grandi pini [1.5]. Proseguiamo sull’argine e dopo 2,8 km da Chiesuola arriviamo al primo punto tappa, il ponte della località Passo Vico. Scendendo a destra dal ponte troviamo una fontana pubblica. La tappa termina all’osteria storica Da Luciano, che ospita due pannelli della Divina Commedia dell’Associazione Il Cammino di Dante.

Da vedere

Chiusa di San Marco Inaugurata nell’agosto del 1739, pur essendo stata progettata nel 1733 dall’architetto fusignanese Gianantonio Zane. L’opera idraulica venne fatta eseguire per volontà del cardinale Giulio Alberoni affinché il fiume Ronco e il fiume Montone potessero essere intercettati e confluiti in un grande cavo artificiale fino al mare.

41 1 R AVENNA ➜ PASSO V ICO
RAVENNA. San Vitale, capolavoro dell’arte paleocristiana e bizantina.

➜ PASSO V ICO

La costruzione comportò ingenti scavi e l’innalzamento del terreno in quest’area, come si può notare dalla disposizione degli argini destro e sinistro di entrambi i corsi d’acqua del fiume Montone.

Russi A circa 6 km dal percorso si trova questa antichissima località; è possibile fare una visita agli SCAVI ARCHEOLOGICI DELLA VILLA ROMANA , in via Fiumazzo, un complesso rinvenuto negli anni Cinquanta del Novecento e importantissimo perché testimonia la presenza di abitazioni fuori Ravenna. Il complesso raggiunge il suo splendore tra I e II secolo d.C. e attualmente è possibile ammirare tutte le pavimentazioni originali a mosaico. Nei dintorni di questo parco archeologico si trova un’oasi Wwf di 13 ettari e, poco distante, è possibile ammirare l’imponente PALAZZO SAN GIACOMO O DELIZIA RASPONI , che si erge imponente in mezzo alla campagna ravennate e si caratterizza per le sue 366 finestre. Il palazzo, originario del XVII secolo, è stato voluto dalla famiglia Rasponi, una delle casate più potenti del territorio, a cui apparteneva anche palazzo Rasponi dalle Teste, in centro a Ravenna. Al suo interno si conservano preziosi dipinti caratterizzati dal gusto barocco e dalla raffigurazione di una serie di divinità. Accanto si trova la cappella di famiglia, alla quale si può accedere anche dallo stesso palazzo, edificata tra il 1750 e il 1774 dall’architetto imolese Cosimo Morelli.

Spostandosi nel centro storico di Russi, è possibile ammirare ancora resti dell’antico CASTELLO , al cui interno sono ospitati l’ANTIQUARIUM DELLA VILLA ROMANA e LA PINACOTECA (per informazioni: www.comune. russi.ra.it; Pro loco di Russi, www.prolocorussi.it).

42 1 R AVENNA

Ravenna: la città del riposo

Città d’arte e di cultura, caposaldo nella biografia dantesca, Ravenna è l’ideale punto di partenza del nostro cammino. Qui il Sommo Poeta trascorrerà gli ultimi momenti della sua vita e troverà eterno riposo.

L’arrivo di Dante è seguito, secondo la versione del “collega” Giovanni Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, al caldo invito dell’allora signore di Ravenna Guido Novello da Polenta, onorato di ospitare un personaggio del suo calibro. Lui stesso era un’anima artistica, che apprezzava la letteratura e in particolare la poesia.

Qui Dante si dedicò a terminare la Divina Commedia, lasciandosi ispirare dai mosaici paleocristiani e godendosi la compagnia dei figli.

Alla morte del Poeta, ammalatosi di rientro da un’ambasceria a Venezia, Guido da Polenta dispose un funerale in pompa magna che ancora oggi Ravenna ricorda nella seconda domenica di settembre con una serie di iniziative nel corso dell’intero mese. Il tutto a corollario di una messa solenne dove una delegazione del Comune di Firenze offre l’olio d’oliva che alimenta la lampada votiva all’interno della tomba.

Il triste amore di Francesca da Polenta

Uno dei primi personaggi che incontriamo nella cantica infernale è membro della nobile famiglia da Polenta: Francesca, resa immortale dall’eleganza delle parole che Dante le affida. Come dimenticare il suo “Amor ch’a nullo amato amar perdona”? Francesca da Rimini, come molti la ricordano oggi, si trova nel cerchio infernale dei lussuriosi, in cui le anime vagano sbattute da una corrente che non lascia tregua. Il racconto della sua vicenda dura solo un pugno di terzine, mentre l’anima del suo amore in terra, Paolo, le rimane abbracciato, piangendo.

Siede la terra dove nata fui sulla marina dove ’l Po discende per aver pace co’ seguaci sui.

(Inferno, V, vv. 97-99)

Così si presenta la triste eroina di questa storia, raccontando della sua “terra”. Francesca è la figlia di Guido il Vecchio da Polenta, signore di Ravenna e nonno del Guido Novello che ospitò Dante. Nel 1275 viene concessa in sposa a Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, ma lei si innamora del fratello del suo sposo, l’affascinante Paolo. Gianciotto finisce per sorprenderli insieme e, pazzo d’ira, li uccide entrambi. L’evento, verificatosi probabilmente tra il 1283 e il 1285, rimase impresso nella memoria di Dante, che da giovane a Firenze forse conobbe sia Paolo sia Guido il Vecchio. La vicenda dei due amanti, ripresa nella Divina Commedia, diventa simbolo di una passione incapace di controllarsi.

43
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.