Guida alla Via degli Abati e del Volto Santo

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IL PERCORSO La Via degli Abati

Busca-Tornello San Leonardo Maestà Campanina Mezzanino Vaccarizza Ponte della Becca Albertario Belvedere Busto di Ferro Scagliona Cascina Scarpone Moranda Oratorio Chiavica Borrone Novello Caldera Battella Bellaria Boschi Bronzi Motta S. Damiano Scotti Pavia Frua Chiesa di San Lazzaro Fiume Ticino FiumePo F i ume P o 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 4 8 6 10 12 14 1 Pavia Colombarone Moranda PAVIA ➜ COLOMBARONE
Casotti del Furbo Villaggio San Patrizio Vallescuropasso Montù de Gabbi Cascina Monache Zona Produttiva Monteveneroso Torre Sacchetti Casa Novarini Casa Cavagna Vergomberra Casa Bernini Colombirola Casa Bianca Case sparse Colombera Caccialupo Mattellotta Casa Berni Casa Agati Cassinello Palazzina Bottarolo Buffalora Albaredo Moranda Canneto Borrone Recoaro Roncole Baselica Cascina Pirocco Solinga Bronzi Beria Campospinoso Stradella Broni Colombarone A21 M. Oriolo 1.10 1.11 1.13 1.14 1.12 18 16 20 22 24 26 1 PAVIA ➜ COLOMBARONE

Da Pavia a Colombarone

LUNGHEZZA: 26 km

TEMPO: 7 ore

DISLIVELLO: SALITA 217 m DISCESA 36 m

DIFFICOLTÀ: media

Dove dormire

PAVIA: Ostello dei Pellegrini, presso parrocchia di Santa Maria in Betlem, via Pasino degli Eustachi 7, tel. 331-30.46.459, info@ostellosantamariainbetlem.com. 22 posti, 20-22 € (con biancheria), uso cucina per colazione.

Camping Ticino, via Mascherpa 16 (a 2,5 km dal centro storico), tel. 0382-52.70.94 / 339-11.66.674, www.campingticino.it, anche posto tenda, apertura stagionale 12/05-15/10.

Casa privata Guerrino Arrigoni, via Milazzo 245, tel. 328-48.97.977, guerrino. arrigoni@gmail.com, 1 posto, a offerta, escluso agosto, chiamare un giorno prima per disponibilità, solo con credenziale.

B&B Residenza i Mille, via dei Mille 117, tel. 0382-27.043 / 334-86.37.017 (sig.ra Angela), www.residenzaimille.it, 2 camere con 4 posti, 35 € a persona con colazione. Pavia Ostello, via Brenta 3 (a 3 km dal centro storico), tel. 0382-52.88.65 / 338-28.14.964 (sig. Lorenzo), www. paviaostello.it, info@paviaostello.it, 46 posti,

20-28 € a persona (+ 3 € biancheria).

Per ulteriori strutture ricettive e informazioni ci si può rivolgere al Tourist Infopoint Pavia, piazza della Vittoria 20/d, tel. 0382-39.97.90, touristinfopoint@comune.pv.it.

BRONI: Albergo Grillo Verde, via Emilia 416/18, tel. 0385-52.509, www.grilloverde.it., 24 posti, singola 40 €, doppia 60 €, con mezza pensione 90 € (ristorante chiuso il lunedì).

COLOMBARONE: Agriturismo La Vecchia Cantina, via Colombarone 36 (sul percorso), tel. 0385-88.326 / 371-42.12.091, info@lavecchiacantina.it, 8 posti, colazione autogestita, singola 45 €, doppia 65 €, tripla 75 €. Appartamenti per gruppi. Il lunedi chiusi i ristoranti della zona.

MONTEVENEROSO: Agriturismo Casa Casoni, via Costiolo 71 (dopo Colombarone, deviazione di circa 1 km dal percorso della tappa successiva), tel. 0385-61.251 / 339-18.31.513 (sig. Francesco), www.casacasoni.it, francesco@casacasoni.it, 3 camere con 9 posti, a partire da 25 € a persona con colazione.

Punti ristoro

PAVIA: Bar, alimentari e ristoranti.

BRONI: Bar, alimentari e ristoranti.

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1.400 1.200 1.000 0 m 200 400 600 800 0 km 5 10 15 20 25 35 30 PAVIA C.NA SCARPONE PONTE DELLA BECCA BUSCA TORNELLO C.NA PIROCCO C.NA MONACHE BRONI COLOMBARONE

Tappa tranquilla, un po’ lunga, in piano fino a Broni, poi con una breve salita sul crinale delle colline dell’Oltrepò. Il percorso, una volta usciti da Pavia, è per lo più su sterrato. Il tratto nel Parco del Ticino è molto bello, come anche il cammino sull’argine del Po. Per recenti lavori sul Ponte della Becca (installazione guard-rail), lo spazio disponibile per chi va a piedi si è sensibilmente ridotto, per cui il passaggio sul ponte deve essere fatto con molta attenzione. Al momento non ci sono cartelli di divieto.

Alternativa consigliabile è prendere a Pavia l’autobus per Broni, scendendo a Tornello e riprendere il cammino sull’argine del Po [1.9]. Orari su www.pavia.autoguidovie.it.

Partenza da Pavia dall’ostello in via Pasino, in Borgo Ticino; prendiamo a destra via dei Mille verso il fiume Ticino, arrivando al piazzale Ferruccio Ghinaglia per imboccare il Ponte Coperto (m 60). Attraversato il ponte, giriamo a destra [1.1] per avviarci verso l’uscita dalla città. Seguendo il Lungoticino Sforza, giriamo obbligatoriamente a sinistra per viale della Resistenza e, giunti a un incrocio, ci immettiamo sulla destra in viale Partigiani. D’ora in avanti troveremo i segnali bianco-rossi della Via Francigena che, per i successivi 6 km, ci faranno da guida.

Superiamo il ponte sul canale Naviglio di Pavia, incrociamo le chiese di Santa Maria delle Grazie e di San Pietro Apostolo in Verzolo, prendiamo a destra [1.2] via Francana (antica Via Francigena) passando accanto alla chiesa di San Lazzaro (chiesa dedicata ai pellegrini, sede di un antico ospitale). Percorriamo via Francana per circa 600 m e quando la strada asfaltata curva a destra, proseguiamo diritto su uno

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PAVIA. Camminando sul Ponte Coperto ci si affaccia sul Ticino.

sterrato, curvando poco dopo a sinistra, a destra e poi ancora a sinistra, fino a rientrare sull’asfalto di via Fondrini che percorriamo per 100 m, girando poi a destra in via Montebolone [1.3]. La percorriamo fino in fondo per circa 300 m e giriamo a destra [1.4] prendendo, 100 m dopo, la pista ciclabile che in 600 m ci porta alla località Case Scagliona. Proseguiamo e, a un bivio, andiamo a sinistra seguendo i segnali Via Francigena e percorriamo la strada asfaltata che curva a destra fino a incrociare la provinciale. Continuare per 300 m mantenendo la destra e girare a destra [1.5] sulla strada che porta alla cascina Scarpone. Poco prima di giungere a una cabina elettrica, girare a sinistra [1.6] e proseguire sulla sterrata che si inoltra nei campi in direzione della cascina Belvedere.

Tenendo la cascina sulla nostra sinistra proseguiamo sul percorso parallelo al fiume; incrociamo la strada sterrata di accesso alla cascina e continuiamo diritto. Dopo circa 1 km si supera un bar trattoria e ci inoltriamo in un’ampia pioppeta. Successivamente il percorso diventa un sentiero un po’ infrascato. Dopo aver attraversato un ponticello, sullo Scolo Stelletta, arriviamo al piazzale di una pizzeria (Bar Oasi del Po) dove giriamo [1.7] a sinistra, con il fiume alle nostre spalle, e saliamo sulla strada statale nella quale ci immettiamo prendendo subito a destra [1.8] per imboccare il ponte della Becca che attraversa il Ticino nel punto di confluenza con il Po. Il ponte, lungo circa 1 km, non ha banchina pedonale e quindi deve essere percorso con molta attenzione, in fila, aderenti al guard-rail, meglio se muniti di una luce intermittente e di giubbetto giallo rifrangente.

Terminato il ponte, percorriamo la statale 617 e, circa 300 m dopo, abbandoniamo la strada asfaltata per girare a sinistra [1.9] sull’argine del Po. Attraversiamo la strada (obliqua) che porta all’abitato di Cal-

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PAVIA. Basilica di San Michele: sulla facciata, il bassorilievo dell’Arcangelo.

dera, passiamo accanto agli impianti industriali di Busca-Tornello e proseguiamo sull’argine per 3,3 km fino alla prima chiusa (Camatta). La oltrepassiamo e proseguiamo per 600 m fino a incontrare, dopo una seconda chiusa (Chiavica Casino), la strada provinciale 55. La attraversiamo e proseguiamo diritti fra pioppeti per 2 km di strada sterrata, fino al retro della Cascina Pirocco. Costeggiandone la recinzione, giriamo a sinistra e, all’altezza del cancello di ingresso, giriamo a destra imboccando un rettilineo asfaltato fiancheggiato da alti pioppi; lo percorriamo per circa 1,7 km fino a incrociare la SP 202, molto trafficata. Qui seguiamo i segnali, andando a destra sulla provinciale per 480 m; poco prima di un distributore, prendiamo una stradella asfaltata sulla sinistra per 100 m fino a sbucare sulla SP 617 dove giriamo a sinistra. Continuiamo per circa 900 m e imbocchiamo a destra [1.10] una sterrata in corrispondenza di una piccola cappella (dedicata alla Madonna di Pompei) posta sul lato destro della strada sterrata. Raggiungiamo così l’ingresso della cascina Florida, giriamo a sinistra e ne costeggiamo il muro perimetrale per poi prendere una carrareccia che continua dritta, erbosa, fra i campi fino all’incrocio con una strada asfaltata. Qui giriamo a sinistra [1.11] e, fatti 200 m, teniamo la sinistra per imboccare, 200 m dopo, il ponte sull’autostrada A21 e continuare verso l’abitato di Broni. Dopo circa 800 m, passiamo accanto agli impianti sportivi e, proseguendo diritti, attraversiamo con attenzione prima la ferrovia e poi la circonvallazione dell’abitato. Seguendo via dei Mille, via Cairoli, via Volta e prendendo a destra [1.12] via Cavour, arriviamo in piazza San Francesco (m 79), su cui si affaccia la chiesa di San Pietro apostolo, che vale la pena visitare per la tomba del santo pellegrino Contardo d’Este, patrono della città.

Usciti dalla chiesa, voltiamo a sinistra in via Emilia e continuiamo fino alla prima traversa sulla destra [1.13], via Dante Alighieri, che prendiamo per proseguire su via Montegrappa. Si procede poi per via dell’Acqua Calda Vecchia, in salita e in parte sterrata, e dopo oltre 1 km all’altezza di un cancello con mattoni rossi sulla destra, rientriamo sulla strada asfaltata che prendiamo a destra [1.14] verso l’abitato. Fatti 200 m, superiamo l’agriturismo La Vecchia Cantina (a sinistra) e poco dopo siamo nel centro dell’abitato di Colombarone (m 236).

Nel caso di alloggio a Monteveneroso, occorre procedere sulla strada asfaltata per 2 km (sul percorso per Pometo) fino a Casa Cavagna e poi fare un altro km, prendendo a sinistra, per scendere a Monteveneroso.

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Pavia

Pavia, che conta poco più di 70.000 abitanti, regala al pellegrino le suggestioni di una città che è stata per cinque secoli, nell’Alto Medioevo, la capitale della valle del Po, oltre che una delle poche capitali rimaste stabili in Europa: dapprima con i longobardi, poi con Carlo Magno e i franchi, infine con gli imperatori germanici, sovrani del regno d’Italia.

La sua collocazione geografica nel cuore della pianura, lungo le rive del fiume Ticino e in prossimità della confluenza con il Po, un tempo largamente usato per la navigazione, spiega le sue passate fortune economiche e l’importanza strategica e politica come crocevia di itinerari e di comunicazioni.

L’attuale struttura urbanistica del centro storico, edificato soprattutto nel periodo medievale, rispecchia ancora il regolare impianto a scacchiera della città romana. Il periodo comunale, in cui Pavia vantò grande prosperità, è testimoniato dalle sue notevoli chiese romaniche: come San Michele (nella piazzetta omonima), di fondazione longobarda, ma capolavoro dell’architettura romanica, già sede di varie incoronazioni di re e imperatori; o come San Pietro in Ciel d’oro (nella piazza omonima), che conserva sopra l’altare maggiore la mirabile arca gotica con le spoglie di sant’Agostino (trasportate un tempo da Ippona a Cagliari e da qui trasferite a Pavia, per iniziativa del re longobardo Liutprando). Ma meriterebbe una visita anche la piccola basilica di San Teodoro, nascosta nel dedalo di viuzze e piazzette dell’antico quartiere ebraico, che contiene tra i vari affreschi anche una scenografica veduta della Pavia medievale con le sue numerose torri (un tempo più di cento), alcune delle quali svettanti tuttora tra le case.

Con il loro cotto rossiccio le chiese di Santa Maria in Betlem (via dei Mille), San Lanfranco (via Riviera), San Lazzaro (viale Cremona), San Francesco (corso Cairoli), Santa Maria del Carmine (piazza omonima), San Salvatore (via Riviera) completano questa lista di pregevoli testimonianze medievali.

Altri monumenti di notevole interesse risalgono al periodo in cui Pavia, entrando a far parte del ducato di Milano, si è arricchita del bel castello visconteo (gotico) e del duomo (rinascimentale) con la sua grandiosa cupola (la terza per dimensioni in Italia, dopo quella di San Pietro a Roma e di Santa Maria del Fiore a Firenze).

Un’altra presenza da segnalare, nel cuore di Pavia, è la sua antica Università (per molti secoli l’unico ateneo di Milano e dell’intera Lombardia), che anima con i suoi 25.000 studenti la vita quotidiana e le abitudini della città. La bella sede storica centrale (con i suoi 12 cortili rinascimentali o neoclassici, aperti al pubblico) fiancheggia Strada Nuova, la via cittadina principale che corre da nord a sud, dal castello al caratteristico Ponte Coperto sul Ticino.

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I numerosi e non di rado storici Collegi universitari, come, tra gli altri, il monumentale (e visitabile) Collegio Borromeo (nella piazza omonima) voluto da san Carlo, conferiscono a Pavia un carattere di città-campus, che mantiene viva l’impronta studentesca risalente nelle sue origini al Medioevo, quando la città era meta della peregrinatio academica di studenti d’Oltralpe (soprattutto tedeschi, svizzeri e borgognoni).

Oltre che dei clerici vagantes (studenti che giravano l’Europa nei diversi centri universitari), Pavia è sempre stata meta anche di pellegrini, per il suo ruolo storico di tappa fondamentale della Via Francigena, oltre che di crocevia con altri cammini: sia perché storicamente la Via è nata proprio sotto i passi dei longobardi alla ricerca di collegamenti tra la capitale (Pavia) e i domini della Tuscia e dell’Italia meridionale attraverso l’Appennino (come appunto la Via degli Abati e la Via di monte Bardone), sia perché la città è diventata poi la tappa intermedia dell’itinerario di Sigerico (e con il nome di Pamphica viene ricordata, nella serie delle 80 tappe da Roma alla costa atlantica, verso Canterbury, al n. 41).

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