Guida alla Via degli Abati

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Niccolò Mazzucco, Luciano Mazzucco, Guido Mori

Guida alla Via degli Abati 192 chilometri da Pavia a Pontremoli e ritorno


Se vi mettete in cammino non dimenticatevi di quelli che verranno dopo di voi e, se avete annotazioni, suggerimenti o novitĂ scrivete a: editore@terre.it e cronachedicammini@gmail.com. Ci serviranno per la prossima edizione della guida.


Indice

pag

4 Prefazione 6 La guida 8 Come camminare 10 San Colombano 13 La Via degli Abati. Prospettiva storica

Il percorso tappa 1

20 Da Pavia a Colombarone

28 Pavia tappa 2

30 Da Colombarone a Caminata

36 La traslazione delle spoglie di San Colombano tappa 3

37 Da Caminata a Bobbio

45 Bobbio tappa 4

48 Da Bobbio a Mareto

tappa 5

54 Da Mareto a Groppallo

60 L’uva di San Colombano tappa 6

62 Da Groppallo a Bardi

tappa 6v

70 Dal passo LinguadĂ a Bardi (variante del monte Lama)

74 Bardi tappa 7

75 Da Bardi a Borgotaro

85 Borgotaro tappa 8

87 Da Borgotaro a Pontremoli

99 Pontremoli 101 La Via degli Abati in bicicletta


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Da Colombarone a Caminata Da Colombarone a Caminata KM: 20,7 TEMPO: 6 ore 40 minuti DISLIVELLO TOT: SALITA m 708  DISCESA m 676 ALTITUDINE: min m/slm 222  max m/slm 562 DIFFICOLTÀ: facile RISTORI NELLA TAPPA: sì

Dove dormire Antica Osteria Francia, tel. 038599.304 / 320-64.87.295. Sei camere (25 € a persona pernottamento e colazione), annunciataaltoneri@libero.it. Caseo di Canevino: chiedere del sindaco (alloggio presso impianti sportivi). Pometo di Ruino: Agriturismo Pisani, via della Chiesa 10. Tel. 0385-98.826 / 348-76.23.846; www.agriturismopisani.it. Vari appartamenti con uso cucina per 30 posti letto. Francia:

DA CAMINATA A COLOMBARONE KM: 20,7 TEMPO: 6 ore 40 minuti DISLIVELLO TOT: SALITA m 676  DISCESA m 708 ALTITUDINE: min m/slm 222  max m/slm 562 DIFFICOLTÀ: media RISTORI NELLA TAPPA: sì Agriturismo Tarantani, loc. Tre Venti. Tel. 0385-95.59.03 / 333-62.70.306; www.adrianatarantani.it. Una camera. Ca’ Vannone: Agriturismo Boccapane, via Pozzo Ilaria, loc. Ca’ Vannone 10. Tel. 0385-98.077. Caminata: Trattoria La Pace, via Provinciale 10. Tel. 0523-99.00.47. Due camere.

Punti ristoro Sannazzaro (S. Maria della Versa):

Ristorante

Mondo Piccolo. Tel 0385-79.169

Tappa più breve, ancora in provincia di Pavia, che corre sul crinale delle colline, fra la val Scuropasso e la val Versa, in un incantevole paesaggio sui vigneti dell’Oltrepò Pavese. Pur essendoci continui saliscendi, i dislivelli sono modesti. Per contro, fatta eccezione per alcuni stradelli fra i vigneti, la maggior parte del cammino è su strada asfaltata, anche se poco trafficata.

Da Colombarone a Caminata Lasciamo Colombarone (km 0 - alt. 240) [40] e seguiamo la strada provinciale dell’Acqua Calda, asfaltata ma con poco traffico locale. Dopo 1,3 km troviamo in località Casa Cavagna il bivio a sinistra [41] in discesa per Monteveneroso, che interessa solo chi sceglie di alloggiare in quella località, mentre noi procediamo dritto e dopo 1,8 km arriviamo a Castana [42]. Ci manteniamo sulla Sp 45 e dopo circa 500 m prendiamo una breve scorciatoia asfaltata a destra [43], in lieve salita, in località Cassinassa, per poi rientrare sulla provinciale dove continuiamo verso destra [44]. Ci manteniamo sulla provinciale e dopo 400 m, al bivio, teniamo la sinistra [45]. Al bivio successivo, dopo altri 300 32


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m circa, in località Ca’ Barbieri lasciamo la provinciale per seguire una scorciatoia in asfalto che va verso destra [46], per poi rientrarvi dopo circa 500 m [47], proseguendo quindi verso destra. Subito dopo il rientro sulla Sp troviamo, sulla sinistra il bar-ristorante Mondo Piccolo, in località Sannazzaro. Si prosegue sulla strada provinciale per circa 1 km, in lieve discesa, fino alla località Cella, dove si gira a destra [48]. Si prosegue su questa strada asfaltata, in falso piano, fra distese di vigneti, incontrando in successione gli abitati di Tromba [49], Spagna e FranciaCasella: qui prendiamo una breve scorciatoia a destra [50] per subito rientrare sulla strada asfaltata [51]. Dopo 200 m prendiamo la strada asfaltata (poi sterrata) a destra [52] con indicazione Ca’ Tessitori, che in circa 1,4 km di salita, fra vigneti e tratti boscosi, ci porta a Casa Buda, dove giriamo a sinistra in discesa [53] e poi a Casone [54]. Scendiamo per la strada a tratti asfaltata, con alcuni tornanti che possono essere evitati prendendo uno stradello un po’ infrascato sulla destra [55-56], rientrando quindi sulla strada principale [57] e, al bivio che troviamo circa 700 m dopo (a sinistra si va a Bagarello), continuiamo diritti [58]. Proseguendo per altri 500 m arriviamo a Cerchiara Cuccagna [59] e a un incrocio con la strada provinciale 72 (cartello Rocca de’ Giorgi), che attraversiamo, proseguiamo diritto [60]. Continuiamo a salire la collina su strada sterrata attraverso i bellissimi vigneti dell’Oltrepò Pavese e, arrivati alla sommità [61], proseguiamo diritti su strada ora asfaltata, in discesa, passando per località Croce e frazione Costa [62]; dove la strada asfaltata piega a sinistra, noi proseguiamo diritti imboccando un tratturo delimitato, a sinistra, dalla recinzione di una grossa costruzione circolare e a destra da una siepe che ci divide dai campi, nei quali poco dopo entriamo per scendere lungo i vigneti verso Casa Crocione. Nei pressi di Casa Crocione, dopo un breve tratto asfaltato, di fronte a un casolare, si va dritto per un tratturo erboso [63] e ancora a dritto 200 m dopo [64], e in 800 m circa rientriamo sulla provinciale 201 proseguendo quindi a destra [65]. Percorriamo la provinciale per 300 m per poi girare a sinistra [66] e attraversare l’abitato di Caseo di Canevino (presenza di bar e uffici comunali [67]). Si continua in salita per circa 1 km prima su asfalto (sulla destra [68] troviamo gli alloggi presso i campi di tennis, possibili punti sosta per pellegrini), poi su strada lastricata arriviamo ai piedi della collina su cui si erge la chiesa di Canevino (per visitarla seguire il lastricato di destra e poi continuare scendendo una larga scalinata in pietra). Aggiriamo la collina sulla sinistra [69] passando di fronte alla statua di san Colombano [70] con il bassorilievo raffigurante la traslazione delle spoglie del santo nel 929 (a Canevino infatti avvenne uno dei miracoli messi in relazione al passaggio del santo). Entriamo nell’abitato di Canevino (km 15,3 - alt. 495) e continuiamo a scendere dritti, costeggiando il muro del cimitero, fino in fondo a una piccola valletta dove attraversiamo la provinciale 201 [71] (all’incrocio un cartello turistico raffigura il percorso della traslazione della salma di san Colombano), immettendoci

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Vista di canevino da pometo

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su una strada sterrata (si passa fra i silos di una azienda vinicola) che sale fra i vigneti. In prossimità del paese, la strada ritorna asfaltata e ci porta davanti alla sede comunale di Pometo [72] (km 17 - alt. 537); per un eventuale alloggio a Pometo, dal municipio continuare diritto fino all’incrocio con la provinciale dove si trova l’agriturismo Pisani [73]. Per proseguire per Caminata, davanti al municipio si va a sinistra, in discesa, e al bivio si procede diritti [74] passando accanto al cimitero, mentre al bivio successivo si tiene la destra [75], sempre in discesa per ora lieve, arrivando a Ca’ Vannone. Entriamo qui in provincia di Piacenza e proseguiamo sulla Sp 59 fino al primo tornante (alt. 484), dove abbandoniamo la provinciale e scendiamo a sinistra [76] nei campi, tenendoci lungo il fosso alberato, fino a trovare la carrareccia che, a sinistra, porta alla fattoria Cavaglione (alt. 371) [77]. Da qui si prosegue verso Costiola e infine si raggiunge la chiesa dei Santi Sinforiano e Timoteo di Caminata (km 20,7 - alt. 327) [78].

Da Caminata a Colombarone Si parte dalla chiesa dei Santi Sinforiano e Timoteo, davanti alla quale si prende a sinistra e si prosegue verso Costiola e quindi verso la fattoria di Cavaglione. Qui una carrareccia risale fra i vigneti in direzione di Ca’ Vannone ma dopo una biforcazione (da prendere a sinistra) si perde nei campi, che si risalgono quindi a vista (fissando la casa isolata che si staglia sul crinale e tenendosi lungo il fosso alberato), fino ad accedere alla strada asfaltata che, con molti tornanti, arriva dal fondo valle. Si sale a destra e si prosegue verso Pometo, ormai in provincia di Pavia, passando davanti a un cimitero. 34


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Si giunge a un trivio: andando diritto in lieve salita si giunge al centro di Pometo, mentre prendendo a sinistra con indicazione Zavattarello si giunge in 400 m all’agriturismo Pisani per l’eventuale alloggio. Arrivati davanti all’ufficio del Comune (guardando l’edificio) si prende la strada che discende sulla destra, prima asfaltata poi sterrata fra vigneti. Si attraversa la strada asfaltata (provinciale 201) in fondo alla piccola valle (dove troviamo su un cartello il riepilogo del percorso della traslazione delle spoglie del santo avvenuta nel 929) e si procede in salita per Canevino (km 5,4 - alt. 495), costeggiando il muro del cimitero. Prendendo una scalinata si arriva alla chiesa, oppure, continuando a destra si aggira il colle della chiesa fino a trovare il monumento a san Colombano con il bassorilievo che rappresenta la traslazione delle spoglie (a Canevino infatti avvenne uno dei miracoli messi in relazione al passaggio del santo). Si continua ad aggirare il colle per 150 m e poi si va a destra, in discesa verso Caseo di Canevino, per circa 1 km, su una strada lastricata e poi asfaltata (sulla sinistra troviamo i campi di tennis, possibili alloggi per pellegrini). A Caseo (presenza di bar e uffici comunali) si riprende la provinciale percorrendola a destra per 300 m fino a una curva dove si può prendere a sinistra la sterrata fra i vigneti, oppure salire a destra sul viottolo parallelo alla strada asfaltata. Tutti e due i percorsi si riuniscono dopo circa 800 m, poco prima di casa Crocione, dove, attraversate le poche case si continua dritto in lieve salita fra i vigneti. Si passa per Casa Costa, percorrendo qualche tratto asfaltato, poi per strada sterrata fra i vigneti scendiamo a Cerchiara Cuccagna, fino a che di nuovo su asfalto raggiungiamo un incrocio. Continuiamo diritto fra le case per 600 m e al bivio per Bagarello (a destra) prendiamo a sinistra in salita, su strada a tratti asfaltata, passando per Casone (alcuni tornanti possono essere accorciati passando per i campi) e Casa Buda, dove si gira a destra in discesa fino a Ca’ Tessitori. Si continua diritto, con saliscendi, su percorso ormai asfaltato, attraversando i paesi di Francia, Spagna, Tromba, Cella e Sannazzaro (qui si trova il bar-ristorante Mondo Piccolo, per una sosta), Cassinassa e Castana. Ancora 3 km e si arriva a Colombarone, dove la strada fa una curva secca a sinistra in discesa con indicazione Broni. L’agriturismo La Vecchia Cantina è poche decine di metri più avanti, lo si vede sulla destra (km 20,7- alt. 242). Per alloggiare a Monteveneroso, quando si arriva a Palazzina, circa 900 m dopo Castana, si devia a destra, in discesa, e si prosegue per poco più di 1 km.

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La traslazione delle spoglie di San Colombano Paolo Diacono, lo storico dei lonMonumento a San Colombano a Canevino gobardi, scrive nella sua Historia Langobardorum che Bobbio dista da Pavia 40 miglia, pari a circa 60 chilometri. La via più breve che si è potuta individuare (passando per Canevino) è lunga 72 km. Tutti gli altri percorsi (lungo altre direttrici, ad esempio Voghera-Varzi) sono più lunghi: da 94 a 98 chilometri. I monaci del monastero di Bobbio, guidati dall’abate Gerlanno, tra il 17 e il 19 luglio dell’anno 929 trasportarono le reliquie di san Colombano da Bobbio a Pavia, per rivendicare davanti al re Ugo di Provenza i beni del monastero, usurpati dal vescovo di Piacenza Guido e da altri feudatari. Il primo giorno giunsero a Zavattarello; il secondo giorno passarono per Canevino (dove avviene il prodigio del bambino, muto dalla nascita, che inizia a parlare al passaggio delle reliquie), arrivando al Po per la sera; il terzo giorno raggiunsero Pavia, dove nella chiesa di San Michele vennero depositate le reliquie di san Colombano (che saranno successivamente riportate a Bobbio). Questo è quanto riportano le fonti. Il percorso preciso effettuato dai monaci non è dato saperlo con esattezza, anche perché questi seguivano le strade che portavano ai loro diversi possedimenti. Per i pellegrini di oggi è stato individuato un percorso il più possibile sicuro e lontano dal traffico veicolare.

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