Di qui passò Francesco

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Angela Maria Seracchioli

Di qui passò Francesco 350 chilometri a piedi tra La Verna, Gubbio, Assisi... fino a Rieti

Quinta edizione


Se vi mettete in cammino non dimenticatevi di quelli che verranno dopo di voi e, se avete annotazioni, suggerimenti o novità scriveteci. Ci serviranno per la prossima edizione. Sul sito www.diquipassofrancesco.it potrete trovare tutte le info dell’ultim’ora e uno spazio riservato ai vostri commenti. Contattate l’autrice, usando l’e-mail: jacopadue@yahoo.it

© 2004 Cart’Armata edizioni Srl Terre di mezzo Editore via Calatafimi 10, 20122 Milano Tel. 02-83.24.24.26 email editore@terre.it libri.terre.it Direzione editoriale: Miriam Giovanzana Coordinamento editoriale: Isabella Pavan Cartografia © LS International Cartography - Milano Prima edizione: maggio 2004 Seconda edizione: luglio 2006 Terza edizione: maggio 2010 Quarta edizione: maggio 2012 Quinta edizione: aprile 2013 Reggiani spa - Brezzo di Bedero (VA) Questo libro è stampato su carte dotate di certificazione FSC®, che garantisce la provenienza della materia prima da foreste gestite in maniera responsabile: l’interno su carta Luxo Art Silk da 100 grammi delle cartiere Papyrus, la copertina su carta Luxo Art Silk da 300 grammi delle cartiere Papyrus.


Indice

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5 Pellegrini e forestieri per sempre 7 Buon cammino buona gente! 10 Prima di partire

Le tappe Tappa 1 Tappa 2 Tappa 3 Tappa 4 Tappa 5 Tappa 6 Tappa 7 Tappa 8 Tappa 9 Tappa 10 Tappa 11 Tappa 12 Tappa 13 Tappa 14 Tappa 15 Tappa 16 Tappa 17

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La Verna dal santuario di La Verna a Pieve Santo Stefano da Pieve Santo Stefano al passo di Viamaggio dal passo di Viamaggio a Sansepolcro da Sansepolcro a Città di Castello da Città di Castello a Pietralunga da Pietralunga a Gubbio da Gubbio a Biscina da Biscina ad Assisi da Assisi a Spello da Spello a Trevi da Trevi a Spoleto da Spoleto alla Romita di Cesi dalla Romita di Cesi a Collescipoli da Collescipoli a Stroncone da Stroncone al santuario di Greccio dal santuario di Greccio a Rieti da Rieti a Poggio Bustone

Da La Verna a Poggio Bustone In bicicletta per sentieri e strade asfaltate

184 Con Francesco su due ruote

Tappa 1 Tappa 2 Tappa 3 Tappa 4 Tappa 5 Tappa 6 Tappa 7

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dal santuario di La Verna al passo di Viamaggio dal passo di Viamaggio a Città di Castello da Città di Castello a Gubbio da Gubbio a Santa Maria degli Angeli (Assisi) da Santa Maria degli Angeli (Assisi) alla Romita di Cesi dalla Romita di Cesi a Stroncone da Stroncone a Poggio Bustone

202 Bibliografia


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Da Gubbio a Biscina lunghezza

22 km 6/7 ore difficoltà  ● ● ● Tempo

Dove dormire Tra Gubbio e Biscina A circa 2 km da Ponte d’Assi, Agritur Ponte di Riocchio (anche tende). Luciano, tel. 075-92.22.611 / 333-21.01.710. Sul sentiero poco prima del bivio di Vallingegno Agritur e ristorante Val di Chiascio, prezzo per pellegrini. Tel. 075-92.02.51. Bellugello (fraz. di Biscina) Superato Caprignone e giunti al bivio sulla strada principale: a destra si va a Bellugello (1,3 km) a sinistra al castello di Biscina (1 km). B&B località Bellugello, stanze a prezzo pellegrino, 20 € a persona con colazione. Per la cena cucina autogestita con berbecue esterno o per gruppi superiori a 4 persone, menu del pellegrino a 15 € presso il ristorante il Panaro a circa 5 km di distanza (accompagnati.) Tel. 333-17.22.906. Castello di Biscina In cima a una collina sorgono il castello e l’agriturismo. È possibile usufruire sia dei servizi dell’agriturismo sia dormire “da pellegrini”. Possibilità di cenare a menu fisso. Tel. 075-92.29.730 / 333-75.04.607. Se invece proseguite, a Valfabbrica trovate l’Ostello Francescano, in piazza Pedicino;

tel. 075-90.11.95 / 340-16.07.456, info@ ostellofrancescano.com, www.ostellofrancescano. com. Entrando in paese svoltare a destra nel borgo antico, 25 posti letto, cena e colazione. Castello di Giomici. Arrivati alla Barcaccia attraversare il ponte e 200 metri dopo sulla sinistra, un piccolo cartello arancione indica l’agritur Castello di Giomici. Seguire l’indicazione (strada in salita e non asfaltata). Dopo circa 800 metri sulla sinistra si trova un grande casale: siete arrivati. Due famiglie offrono accoglienza ai pellegrini. 6 posti letto e 2 posti tenda, doccia, cena e colazione. In cambio chiedono un’offerta o un po’ di lavoro. Andrea, tel. 331-13.762.58, Marina, tel. 331-13.09.197. Nella parrocchia di Santa Maria Assunta, nel centro del paese, il parroco don Bruno, in estate, può ospitare nelle aule parrocchiali, doccia ma non letti, tel. 075-90.11.55. Albergo Villa Verde, 20 posti letto in camere doppie e singole, possibilità di cena, prezzi pellegrini. Servizio navetta per il Sentiero francescano in caso di bisogno; www.camerevillaverde.it; info@camerevillaverde.it. Chiamare la proprietaria, signora Simonetta, tel. 075-90.29.013 / 339-70.19.998.

Il percorso Le prossime due tappe seguono il percorso del “Sentiero francescano della pace”, lodevole iniziativa creata per il giubileo del 2000 che ripercorre le tappe di Francesco da Assisi a Gubbio quando fuggì dalla sua città dopo aver rinunciato alla sua antica vita. ATTENZIONE!: le prossime due tappe sono “infestate” da ogni tipo di segnalazione se non volete fare deviazioni inutili attenetevi alle descrizioni della guida e alle frecce e Tau gialli. Dalla piazza San 76


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il castello di biscina

Francesco voltando le spalle alla città, girare a sinistra e percorrere il viale che segue l’andamento delle mura, svoltando poi a destra alla freccia per La Vittorina (dove si dice sia accaduto l’episodio di Francesco e il lupo [-]). Ora padre Francesco, un gentile frate minore, vi aprirà la porta e vi accoglierà nella preziosa piccola chiesetta. Da qui inizia il “Sentiero della pace”. Il primo tratto, ben segnato, si svolge lungo la strada rettilinea che porta a Ponte d’Assi, lungo la quale si trova l’ospedale di San Lazzaro (antico lebbrosario di memoria francescana). Arrivati alla fine del lungo rettilineo svoltare a sinistra immettendosi sulla statale, proseguire per 900 metri circa fino al bivio a destra per San Cipriano, dove si lascia la statale e si cammina per circa 600 metri fino a immettersi nuovamente sulla statale svoltando a destra. Dopo circa 200 metri svoltare a sinistra seguendo la freccia San Vittorino, poi girare subito a destra e prendere la stradina asfaltata, che sale piacevolmente. Alle spalle una vista magnifica sulla valle che si sta lasciando e su Gubbio nuovamente lontana. Dopo aver scollinato girare a sinistra e poi al bivio a destra (indicazioni “Agritur Valdichiascio”) immettendosi su una larga strada bianca. Se si volesse visitare l’abbazia di Vallingegno [-], dove Francesco fu ospite, non troppo gradito, dei benedettini nei giorni della sua “fuga” da Assisi e dove soggiornò in tempi successivi, girare al bivio a destra e prendere la strada asfaltata che conduce alla statale (fra andata e ritorno è una variante di 6 km) per poi girare a sinistra e 77


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percorrerla fino all’abbazia, che è oggi un agritur, chiedere lì per visitare la chiesa. Dopo la visita ripercorrere i propri passi fino al punto in cui si è lasciato il percorso. La strada bianca inizia a scendere dolcemente fino a una chiesetta, Santa Maria delle Ripe (poco più di un tabernacolo), molto suggestiva e raccolta. Dopo una breve salita scendere lungo la strada bianca fino al cancello dell’eremo di San Pietro in Vigneto, l’eremita non vuole essere disturbato, meglio proseguire lungo la strada bianca che scende, ignorare alcuni sentieri laterali e imboccare quello ben segnato che svolta a destra. A un bivio prendere a destra (se non ha piovuto di recente proseguire diritto, si accorcia!) fino a una ripidissima discesa, prestare molta attenzione in caso di pioggia. Si passa, al termine della discesa, sotto l’acquedotto, si svolta a destra, e dopo pochi metri si prende il sentierino che sale ripido a destra entrando nel bosco. Coraggio questa è l’ultima lunga salita del giorno che ci permette di riguadagnare la quota persa e che, costeggiando campi e radure, ci porta in salita alla chiesa di Caprignone, purtroppo in stato d’abbandono e sempre chiusa. Sempre salendo, in modo più dolce e lungo una strada bianca, arrivati al suo termine si gira a sinistra arrivando in vista del castello di Biscina e dell’agritur dove si può fare tappa in un ambiente accogliente e magnifico!

Variante se si prosegue per Valfabbrica Dall’eremo di San Pietro in Vigneto si prosegue lungo la strada bianca come indicato nella guida. Dopo circa 1 km (15 minuti) si incrocia sulla destra il sentiero che è il percorso normale che porta al castello di Biscina come la tabella sul posto, indica. Continuare invece dritti sulla strada bianca e ignorare questo sentiero. Dopo 300 metri circa ci si trova ad un altro bivio. La strada bianca curva verso sinistra prendere invece la strada sulla destra che ha un fondo più scosceso rispetto all’altra. (Questo sentiero è segnato con delle frecce verdi.) Dopo 500 metri ci si immette in una strada bianca che è da prendere voltando a destra. Si prosegue su questo fondo valle per altri 2 km giungendo ad un ennesimo bivio. Prendere la strada bianca che sulla destra che sale in maniera abbastanza ripida e dopo 400 metri circa ci si immette nella strada asfaltata che scende dal Castello di Biscina. Proseguire svoltando a sinistra sulla strada asfaltata e dopo 4,4 km (1 ora e 15 min) si incrocia il punto in cui si immette il percorso che scende dal Castello di Biscina. Da qui proseguire sempre lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni della guida fino a Valfabbrica. Totale variante 7,47 km - circa 2 ore. Percorso normale, molto più lungo, San Pietro in Vigneto-Castello Biscina-La Barcaccia, km 16,6 km. 78


Cosa vedere mentario che attesta l’esistenza del monastero è la Legenda Sancti Verecundi, riferita alla metà del VII secolo; nel 1131 è nominata una ecclesia Sancti Verecundi. Anche Vallingegno potrebbe avere origini pagane, si parla di un tempietto dedicato al dio Genio. Probabilmente a presidio del monastero, a poca distanza sorge il castello di Vallingegno, documentato dagli inizi del XIV secolo, ma presumibilmente d’impianto più antico; il fortilizio in breve tempo raggiunse potenza e autonomia sufficienti a giustificare un proprio esercito. Il buono stato di conservazione mostra, ancora quasi intatta, la cinta muraria a merli guelfi stretta tra due baluardi poligonali e controllata dalla torre maestra.

Eremo di San Pietro in Vigneto Il monastero di San Pietro sorge

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Abbazia e castello di Vallingegno Un primo riferimento docu-

lungo la via municipale che collegava Assisi a Gubbio: è possibile che Francesco e i suoi compagni vi abbiano trovato accoglienza. Dall’esterno solo il campanile a vela fa intuire la presenza della cappella, documentata dal 1206; all’interno vi sono conservati affreschi del XV secolo. L’inserimento di una torre e di un palazzo fortificato, dei quali si ha notizia dal 1336, posti a fianco delle strutture residenziali appartenenti ai monaci benedettini, fanno apparire San Pietro in Vigneto come una roccaforte più che un insediamento religioso; nello stesso anno è citato anche un ospedale per pellegrini.

Chiesa di Caprignone La chiesa e il convento di Caprignone, del quale rimangono solo poche tracce, furono costruiti dai francescani sulle rovine di una cappella preesistente. L’interno dell’oratorio, catalogabile come chiesa-fienile, è un unico ambiente con tetto a capriate. Castello di Biscina Alla sommità di uno dei colli in prossimità del fiume Chiascio, è il castello della Biscina. Non si conosce la data di fondazione della fortezza, ma ne è certa l’esistenza alla fine del X secolo; si tratta di una struttura irregolare che avvolge la corte interna e si apre a est, emergendo sui volumi minori come la chiesa e, oltre ancora, sulla valle sottostante. Nel prospetto nord del castello si conserva una delle due torri che, nell’impianto originario, proteggevano l’ingresso alla corte. Sembra certa, nel XIII secolo, la presenza di un’importante via municipale che passava per Assisi e Gubbio; è nominata già negli statuti comunali eugubini del 1371 e si ipotizza, per una lunghezza considerevole, la corrispondenza del suo tracciato con il fiume Chiascio. Possiamo supporre che anche Francesco e i suoi compagni l’abbiano percorsa, almeno in parte, durante le loro peregrinazioni nelle campagne umbre. 79


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Francesco a Caprignone e Vallingegno Francesco e i briganti Francesco si mette in cammino da Assisi a Gubbio... Vestito di cenci, colui che un tempo si adornava di abiti purpurei, se ne va per una selva, cantando le lodi di Dio in francese. Ad un tratto, alcuni manigoldi si precipitano su di lui, domandandogli brutalmente chi sia. L’uomo di Dio risponde impavido e sicuro: “Sono l’araldo del gran Re; vi interessa questo?”. Quelli lo percuotono e lo gettano in una fossa piena di neve, dicendo: “Stattene lì, zotico araldo di Dio!”. Ma egli, guardandosi attorno e scossasi di dosso la neve, appena i briganti sono spariti, balza fuori dalla fossa e, tutto giulivo, riprende a cantare a gran voce, riempiendo il bosco con le lodi al Creatore di tutte le cose. Finalmente arriva ad un monastero dove rimane parecchi giorni a far da sguattero di cucina. Per vestirsi ha un semplice camiciotto e chiede per cibarsi almeno un po’ di brodo, ma non trovando pietà e neppure qualche vecchio abito, riparte, non per sdegno ma per necessità… Dopo qualche tempo che Francesco vive e opera in Gubbio... … divulgandosi ovunque la fama di Francesco, il priore di quel monastero, pentitosi del trattamento usatogli, venne a chiedergli perdono, in nome del signore per se e suoi confratelli… Vita prima di Tommaso da Celano - 346

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la valle di biscina e le sue nebbie


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