Adelina Testafina e i fantasmi di primavera

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Cristina Marsi Francesca Carabelli

e i fantasmi di primavera

La maestra Puntiglio e lo sbrilluccico

Sporca paletta, mi ha spiazzata. Cozzaimbarazzo nel gargarozzo!

Ho difficoltà a rispondere e anche a deglutire.

Avrei dovuto disegnare e imparare la cartina di una località, metterci le città, i fiumi, i prodotti tipici... ma ieri ho perso tempo tra le pagine di Impavide creature leggendarie, il nuovo libro in cui mi sono immersa, e poi mi sono addormentata.

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“Adelina, che regione hai deciso di portare oggi?”

Devo avere una faccia ridicola, perché Veronica, al mio fianco, trattiene un risolino.

Scappa da ridere anche a me.

“Ora vi divido! Allora, Adelina, dov’è il tuo compito?” sbrunfa la maestra.

“Posso portarlo domani?”

“Non hai studiato?”

“Ero indecisa sulla località. Volevo fare i Monti Grigi, poi ho cambiato idea, mi sembrava più interessante l’Arcipelago dalle cento isole. Perché come particolarità ha i fuochi fatui. Pare che abbiano a che fare con l’aldilà!

L’argomento mi intriga. Inoltre, all’Arcipelago in questi giorni c’è andata la mia vice nonna in vacanza col moroso, alla fine s’è fatto tardi e... ”

“Non è una scusa!”

“Lo so, ma le sto dicendo la verità, mica fuffe!”

“Domani mi porti l’Arcipelago, e fatto come si deve! Se no ti metto tre.”

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La maestra Puntiglio prende la matitona rossa dal cassetto e me la mostra con aria di sfida.

Là dentro tiene le penne e le matite con cui le fate tremende della scuola giocano tutta la notte, così le impregnano di sbrilluccico : è il tocco magico delle fate tremende. Lo perdono mentre si muovono, e resta appiccicato alle cose, come un velo di brillantini.

Infatti, mentre la Puntiglio è indecisa se interrogare o spiegare, vedo tantissimo sbrilluccico tra le sue dita che fanno ondeggiare la matitona!

Quando lo noto, durante le passeggiate o ovunque io sia, mi sono accorta che poi di

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solito mi travolge qualche sorpresa, qualche fatto inaspettato.

Ma sarà una sorpresa simpatica o antipatica?

Lo sbrilluccico fa una capriola, passa da me a Miki Frangiacorta, che si sente osservato. Ma la maestra ha un ripensamento.

“Visto che ti interessano, spieghiamo cosa sono i fuochi fatui.”

Io e Veronica sospiriamo come geyser.

È arrivata una sorpresa simpatica, meno male!

La Puntiglio si dondola sui tacchi, avanti e indietro, e intanto racconta: “I fuochi fatui sono un fenomeno naturale dovuto al gas nel sottosuolo. Sono fiammelle, luci vaganti, molto rare, evanescenti, generate dalla fermentazione di erba, fanghiglia, corteccia, ramoscelli, cacche di animali, fiori secchi e resti di microorganismi.

Alcuni dicono che siano anime perse, mentre altri pensano che segnalino un tesoro nascosto.

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Ovviamente si tratta di leggende. Comunque, i fuochi fatui si possono vedere dove domina la natura incontaminata... ”.

Quando spiega lezioni come questa, la maestra mi piace un sacco. E alle parole natura incontaminata, faccio un saltino sulla sedia. So dove potrei vedere i fuochi fatui. Avevo già in programma di andarci!

Coincidenza?

No, si è creata una miscela esplosiva. Intanto, perché tira arietta da equinozio, quel momento dell’anno in cui il giorno dura esattamente quanto la notte, e quindi ci sono dodici ore di luce e dodici ore di buio. Questo evento segna l’inizio della bella stagione, ossia della primavera. Mettici poi anche lo sbrilluccico e gli influssi segreti delle streghe che tramano di nascosto...

Me lo sento, presto vedrò i fuochi fatui. Non sono poi così rari, sono qui vicino.

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“Devo confidarti una cosa importante”, spiffero a Veronica.

Mettiamo le teste sotto al banco, facciamo finta di cercare qualcosa.

“Voglio dormire in tenda!” le dico.

“Al campeggio?”

“No, da mia zia Rosa.”

“Bambine!” grida la maestra.

“Senti ma... anche Bricco è in vacanza con Mafalda?”

“No, sta da noi, mi aspetta sul divano.”

“Adorerà tua zia, perché ha sempre un buon profumo, proprio come piace a lui. Andiamo a prenderlo?”

“Certo.”

Alla maestra si appuntiscono gli zigomi:

“Bambine! Sto spiegando!”.

“Ti dico dopo”, sussurro a Veronica con un sorriso davanti agli sbrunfi esagerati della Puntiglio.

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