Speleologia n. 66 - giugno 2012

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Vi sia lieve la terra

Urs Widmer

7 marzo 1952 - 8 aprile 2012

«U

rs, il barbuto di Basilea, il nostro colosso indistruttibile... » così cominciava il breve flash informativo apparso su SSS-Info 4/2011 per avvisare delle gravi condizioni di salute in cui si trovava il nostro amico; in un momento in cui nessuno avrebbe immaginato Urs indebolito da qualsiasi cosa nel suo entusiasmo quotidiano e nel suo feroce appetito di nuovi progetti, per piccoli che essi siano, di grafica o di speleologia. Sfortunatamente una malattia insidiosa velocemente sopraggiunta, ha abbattuto il nostro colosso indistruttibile. Ricordiamo brevemente insieme alcuni dei suoi superbi progetti, iniziati da Urs o ai quali lui ha attivamente partecipato. Nel 1980 la sezione di Basilea della SSS vede dotarsi di un bel periodico, dal contenuto interessante e che apparirà regolarmente per 8 anni. È Urs all’origine dell’avventura Reflektor, rivista trimestrale che curerà in prima persona dal 1980 al 1987. Nel momento in cui Reflektor finiva la sua storia, Urs era al cuore di un nuovo progetto di pubblicazione, questa volta nazionale, che trae molto da Reflektor nella sua forma: è l’inizio di SSS-Info, il nostro bollettino d’informazione federale, che inizierà nel 1986 e prenderà la sua velocità di crociera nel 1987. Da 25 anni SSS-Info esce ininterrottamente e gioca un ruolo essenziale nel mantenere la coesione federale della SSS, avvicinando il Consiglio centrale ai 1000 soci della Società Svizzera di Speleologia. Nel mezzo degli anni novanta Urs lancia l’idea del Congresso Internazionale dell’UIS in Svizzera. Questo, che avverrà nel 1997, è quello che alcuni hanno chiamato Congresso mondiale e che includeva anche il Festival Spelemedia. Urs sarà uno dei pilastri di questo festival audiovideo e curerà anche la realizzazione dei sei tomi degli Atti di questo indimenticabile 12° Congresso internazionale. Atti di consistenza notevole - già disponibili

Giorgio Bortolin 1936-2011

È

stato membro della Commissione Grotte “E. Boegan” degli anni ’50 dell’altro secolo. Forte esploratore – ha svolto attività su Carso triestino, nel Friuli (Bernadia, Cansiglio) e in Veneto (Spluga della Preta, 1958) – il suo nome è rimasto legato alle esplorazioni delle Stufe di San Calogero presso Sciacca, partecipando alle spedizioni del 1957 e 1958. Nel gennaio 1957 toccò a lui scendere, considerata la sua preparazione atletica e

al momento del Congresso - che suscitarono l’ammirazione di tutti i nostri colleghi degli altri paesi e dell’UIS. Durante questa grande manifestazione, a Urs dobbiamo anche l’uscita di Inside Earth, il quotidiano del Congresso: ancora una vittoria che molti di noi giudicavamo irrealizzabile! Urs occuperà per qualche anno la funzione di segretario aggiunto in seno all’UIS. Un altro dei suoi impegni mi avvicinava ulteriormente a lui, malgrado i tanti chilometri che ci separavano: la realizzazione da parte sua per più di 10 anni di Stalactite, la nostra rivista nazionale. Qui Urs mette tutta la sua energia per darle un aspetto grafico nuovo e attrattivo, pur lasciando a volte passare un po’ troppo tempo sulla tempistica d’uscita. La mancanza, vedi l’assenza, di un redattore capo sarà alla base del ritardo che andava accumulandosi. Da circa tre anni lo accompagnavo in questa avventura, un po’ disperata occorre dire. La nostra amicizia, la confidenza dell’uno verso l’altro, ci hanno permesso di recuperare il ritardo accumulato: in 3 anni sarebbero dovuti uscire 10 numeri... se il cattivo cancro non avesse bussato alla sua porta alla fine dell’anno scorso, i due fascicoli in cantiere sarebbero usciti, colmando così definitivamente il lancinante ritardo della nostra rivista. Una benevola squadra di ricambio farà di tutto per completare questa opera senza altri ritardi. Non si può parlare di Urs, speleologo ed editore grafico, senza dire qualcosa a riguardo del sogno che ogni anno offriva al mondo intero: il suo Calendario speleologico, apparso per 29 volte dal 1984! Ho avuto la fortuna di chiacchierare con Urs l’antivigilia della sua dipartita fulminante. Aveva il suo sorriso di sempre, rilassato e pieno di progetti, le cui irrealizzazioni non avevano alcuna importanza. Così se ne vanno i grandi; in piena gloria, con il più totale disprezzo della Grande Mietitrice. Si dirà che ciò non lo riguardava. Aveva compiuto sessant’anni all’inizio di questa primavera e, privati del suo calendario e della sua amabile presenza, ci farà contare solo il tempo che passa... Jean-Claude Lalou, président d’honneur de la SSS

psicofisica, per primo il pozzo interno delle Stufe ove percorse quella che sarà poi chiamata la “Galleria Di Milia” scoprendovi i grandi vasi che fanno della grotta un sito archeologico di notevole importanza. Rilevato che allora le tecniche non prevedevano altro che lampada a carburo, scalette (cavo d’acciaio di 5 o 6 mm e pioli in legno) e corda di sicura e che l’ambiente ancor oggi è tutt’altro che facilmente percorribile (temperatura sui 38°, umidità a livello di saturazione) l’impresa di Giorgio Bortolin è destinata a rimanere nella storia delle Stufe. Pino Guidi

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