Social report 2008 altraQualità

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Prima di iniziare... Un bilancio sociale si vede, si tocca. E si toccano e si vedono – o almeno si percepiscono – le cose che contiene: le informazioni, i commenti, le descrizioni dei progressi e dei cambiamenti, le persone che lavorano. Man mano che le pagine prendevano forma e che le parole, unendosi ai numeri, davano ai dati il calore e il colore della quotidianità, ci siamo resi conto che emergono chiaramente i tre cardini che muovono tutto il nostro lavoro e che rappresentano il nostro modo, il modo di altraQualità, di fare e vivere il commercio equo. Collaborare (e far collaborare), contaminare (e lasciarsi contaminare), sperimentare: ognuno dei nostri progetti, in particolare i principali, Trame di Storie, Ayurvethica, Passworld e El Otro Plan Colombia, di cui leggerete nelle prossime pagine, ha, nella diversità degli ambiti operativi, questi tre verbi come cifra caratteristica. Ciascuno di essi è infatti frutto della collaborazione tra realtà produttive di Nord e Sud del mondo, del lavoro congiunto di ONG, cooperative sociali, piccole aziende, designer, professionisti di vari settori, della contaminazione tra culture, colori e saperi di Paesi diversi e, infine, della costante volontà di sperimentare nuovi prodotti, processi ( e sinergie) da portare nel mondo del commercio equo e oltre. Questo bilancio sociale rappresenta, perciò, l'esito di un percorso che non si è esaurito esclusivamente nella creazione di uno strumento informativo, ma è il risultato di una riflessione condivisa all'interno della nostra organizzazione, utile a definire, attuare e controllare le strategie sociali ed economiche della cooperativa per procedere con consapevolezza anche in momenti confusi e incerti come questo, momenti in cui l’economia “convenzionale” sta mostrando la sua fragilità e in cui spetta, ora più che mai, a quella definita “alternativa” fare apprezzare i propri valori e dimostrare le proprie potenzialità.


In

ice

La cooperativa ... pg. 5 • •

Chi siamo: la storia di altraQualità … pg. 6 L’organigramma della cooperativa … pg. 8

Intrecciare relazioni … pg. 9 • • • •

I progetti … da pg. 10 Produttori e viaggi … pg. 20 Il lavoro insieme ad altre realtà … pg. 22 “Consumattori” … pg. 23

Il frutto del lavoro insieme … pg. 24 • •

Prodotti e prezzi trasparenti … pg. 25 Nel 2008, nuovi inizi … pg. 32

Le schede dei produttori … pg. 34



La cooperativa

● chi siamo … pg. 6 ● l’organigramma della cooperativa … pg. 8


Report sociale aQ 2008

La cooperativa - Chi siamo

Chi siam

1.1

Siamo una cooperativa di commercio equo e solidale e importiamo prodotti artigianali e alimentari da organizzazioni e piccole aziende dei paesi del Sud del mondo. Nel 2002, quando abbiamo deciso di fondare altraQualità, il commercio equo italiano stava vivendo un momento importante e delicato: nonostante stesse crescendo dal punto di vista del mercato e della conoscenza da parte dei consumatori, tuttavia tardava nel confrontarsi con nuovi attori, nuovi stili e nuovi mercati, rischiando così di esaurire la sua spinta propulsiva e la sua vocazione "contaminante" nei confronti del mercato e della società. Con altraQualità abbiamo cercato da subito di aprire nuove possibilità per i produttori ed individuare strade originali: dalla collaborazione tra stilisti, designer italiani e organizzazioni artigianali dei paesi del Sud del mondo è nata la linea di abbigliamento Trame di Storie, che ogni anno rinnova modelli, tessuti e decorazioni. La ricerca di nuovi percorsi ci ha portato a ideare Passworld, una linea di merchandising e prodotti promozionali per ONG e aziende interamente equosolidale, ecologica e sostenibile. Parallelamente a Passworld, e parte integrante di esso, abbiamo avviato un progetto sanitario nelle manifatture che realizzano le T-shirt in cotone che compongono sia la linea di merchandising che quella di abbigliamento. Nel creare nuovi prodotti o linee di prodotto partiamo sempre dalla rielaborazione delle culture delle organizzazioni con cui lavoriamo: come per Trame di storie abbiamo ripreso tessuti e metodi decorativi locali, così per Ayurvethica, la linea di integratori e tè, ci siamo ispirati alle preparazioni della tradizione ayurvedica indiana. Incroci e contaminazioni di storie e culture caratterizzano la nostra ricerca di nuovi percorsi per il commercio equo, che sperimentiamo collaborando con molte organizzazioni, sia del commercio equo che di altri mondi. Consapevoli che il lavoro di rete permette la crescita professionale e dell’offerta commerciale, abbiamo promosso iniziative come il network Link e la collaborazione con altre cooperative di commercio equo, associazioni, ONG, cooperative sociali, piccole aziende. Seguiamo lo sviluppo di ogni prodotto nei minimi dettagli, unendo, in ciascuno, qualità, cura e design: abbiamo ottenuto la certificazione biologica per i tè e gli integratori alimentari Ayurvethica. Biologiche certificate, secondo gli standard GOTS da ICEA, sono anche le T-shirt e i capi di abbigliamento che importiamo da Assisi Garments, piccola realtà produttiva indiana. Siamo soci dei più importanti organismi del commercio equo nazionale ed internazionale: partecipiamo attivamente alle iniziative di Agices (Assemblea Italiana del commercio equo) e siamo iscritti al Registro delle organizzazioni di commercio equo italiane, soggette al sistema di monitoraggio di Agices che a breve sarà certificato da ICEA. Siamo anche membri di WFTO, la federazione di produttori e di organizzazioni di fair trade, nata per offrire ai suoi membri uno spazio per lo scambio di idee e informazioni, finalizzato ad una migliore conoscenza dei mercati mondiali, allo sviluppo del marketing, alla rivendicazione dei diritti dei produttori, attraverso attività di pressione e di sensibilizzazione sulla scena internazionale.

2003 Inizia l’accantonamento fondi per il progetto sanitario in Bangladesh

Maggio 2003 Entriamo a far parte di Agices

Ottobre 2002 nasce altraQualità

Maggio 2003 Prima collezione estiva di Trame di Storie Dicembre 2002 Inizia la collaborazione con le ONG: la prima è Emergency.

Novembre 2002 Primo viaggio: in Bangladesh

Maggio 2004 Alla fiera “Tuttaunaltracosa” organizziamo una sfilata/danza con abiti del commercio equo, in collaborazione con Ravinala e BdS.

2005 Inizia la collaborazione con Amnesty International per la realizzazione dei materiali di merchandising

Maggio 2003 Prima partecipazione alla fiera “Tuttaunaltracosa”: organizziamo un incontro con Vandana Shiva 6

1° Maggio 2007 Trasloco nella nuova sede di Via Caselli 11/2, Ferrara

Maggio 2007 Alla fiera “Tuttaunaltracosa” viene presentato il progetto Link

Autunno 2005 Nasce Ayurvethica

Febbraio 2007 altraQualità è ammessa come socia di WFTO (ex Ifat)

Autunno 2007 Prima collezione autunno -inverno di Trame di Storie


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La cooperativa - Chi siamo

Rappresentazione dell’andamento del fatturato di aQ, delle importazioni dall’estero e degli acquisti e servizi da cooperative sociali

1.700.000 1.600.000 1.500.000 1.400.000 1.300.000 1.200.000 1.100.000 1.000.000 900.000 € 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0

€ 1.540.947

Fatturato di aQ

Margine lordo di aQ € 888.450

€ 599.857

€ 52.640

2002

2003

2004

2005

2006

2007

Importazioni dirette, inclusi costi di trasporto, sdoganamento, dazio Acquisti di prodotti e servizi da cooperative sociali e aziende italiane socialmente responsabili

2008

Siamo membri di:

www.agices.org

www.wfto.com WFTO (ex-Ifat), è l’autorità guida del fair trade da 20 anni. L’appartenenza alla WFTO è permessa infatti solo alle organizzazioni che dimostrano la totalità del loro impegno in ambito equosolidale e applicano i 10 principi del fair trade. La WFTO rappresenta tutti gli esponenti del commercio equo, opera in 70 paesi in tutto il mondo, coinvolgendo 110 milioni di artigiani, agricoltori, allevatori. Una rete globale in cui tutti gli attori del fair trade sono collegati, dalla produzione alla vendita. Opera attraverso tavole democratiche elette a livello regionale e mondiale che lavorano per creare accesso al mercato ai produttori del sud del mondo attraverso opportune politiche, servizi di advocacy, l’organizzazione di campagne, marketing e monitoraggio della filiera.

Agices, organizzazione della quale siamo soci fondatori, e' l'associazione di categoria delle organizzazioni del commercio equo e solidale in Italia e si è formata formalmente nel maggio del 2003. Agices è l’ente depositario della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, approvata dal 1999 dopo un anno di confronto tra tutte le organizzazioni che in Italia si occupano di commercio equo e solidale. I suoi obiettivi sono la gestione e la tutela del Registro Italiano delle Organizzazioni di Commercio Equo e Solidale attraverso l’individuazione di standard ed indicatori oggettivi, concreti e verificabili, che rappresentano la trasposizione operativa dei principi generali contenuti nella Carta dei Criteri.

7


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La cooperativa - L’organigramma

L’organigramm

1.2

della cooperativa Ilaria

Beatrice

In aQ da giugno 2004. Socia della cooperativa, gestisce gli ordini, la fatturazione, i reclami e il coordinamento del magazzino.

In aQ da gennaio 2005. Si occupa della conduzione degli ordini e delle importazioni e del mantenimento dei rapporti di quotidianità con i produttori.

Cristina

Irene

In aQ da novembre 2003, Socia fondatrice, è la coordinatrice delle attività della cooperativa, e la responsabile del progetto “Trame di Storie”

In aQ da ottobre 2005. Tiene i rapporti con le botteghe, trasmette le novità di altraQualità attraverso le newsletter e il contatto telefonico.

David Socio fondatore e presidente dal giugno 2009, si occupa del rapporto con i produttori, che visita periodicamente, e dello sviluppo prodotti.

Dario In aQ da settembre 2007. Si occupa della gestione del magazzino, preparazione invio ordini alle botteghe.

Marcella Socia fondatrice e presidente fino al giugno 2009 , si occupa del merchandising e della certificazione di qualità e biologica dei prodotti.

Chiara In aQ da aprile 2007. E’ la consulente esterna per la comunicazione (interviste, materiali informativi, aggiornamento sito e blog)

Guido

Laura In aQ da dicembre 2007. Ricerca e contatta nuovi clienti per il merchandising e si occupa della redazione dei preventivi.

Valeria In aQ da gennaio 2009. Gestisce la segreteria e le pratiche di amministrazione quotidiana, l’organizzazione della show room. Si occupa inoltre della ricerca di bandi di finanziamento per il fund raising. 8

Si occupa dell’accoglienza degli ospiti, collabora nella organizzazione di eventi

Costanzo

Roberta

Socio fondatore, collabora nel controllo di gestione.

Si occupa dell’accoglienza degli ospiti, collabora nella organizzazione di eventi


Intrecciare relazioni

● I progetti … da pg. 10

Trame di storie … pg. 10 Ayuervethica … pg. 13 Passworld e il progetto sanitario … pg. 14 El otro plan colombia … pg. 16 Semi di libertà … pg. 18 Incenso indiano … pg. 19 Te verde speranza … pg. 19

● Produttori e viaggi … pg. 20 ● Il lavoro insieme ad altre realtà … pg. 22 ● Consumattori … pg. 23


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Intrecciare relazioni - I progetti

I pr

2.1

getti

Vestire equosolidale A migliaia i fili si intrecciano sui telai, a formare trame vitali. Allo stesso modo si intrecciano le vite delle persone, creando storie sempre nuove, a formare la trama dell’umanità. Trame di storie - vestire equosolidale è una linea di abbigliamento equosolidale che coinvolge organismi di produttori di diversi Paesi del Sud del Mondo e professionisti della moda italiani. Nata nel 2003, è arrivata alla settima edizione: sette anni di ricerca, sviluppo e creazione di abiti interamente realizzati nel pieno rispetto dei diritti di chi produce, con metodi tradizionali a basso impatto ambientale, tessuti naturali, ricami, stampe e dettagli che riprendono le tecniche locali. Ogni anno vengono create due collezioni complete (primavera-estate e autunno-inverno) composte da capi realizzati da produttori diversi (Bangladesh, India, Nepal, Vietnam), ma che tra loro si incrociano e si abbinano nei modelli e nei colori. L’idea che guida il percorso creativo è quella del “viaggio”, inteso come movimento, conoscenza, intreccio di rotte e di storie. Un viaggio che parte dall’incontro con la materia e con le conoscenze tradizionali di chi da sempre la utilizza. Un viaggio che è un tragitto fisico e un movimento interiore, teso a cogliere elementi di tradizioni diverse, la nostra compresa, per fonderli in un intreccio vitale che generi abiti originali, che conservino “l’essenza” del luogo di provenienza pur adattandosi in pieno ai nostri gusti e alle nostre esigenze.

Le collezioni e gli attori Abbigliamento 2003

2004 2005

T-Shirts

Aranya, Bibi Rassel, Craftlink, Grameen Uddog, Imagination

Aarong

Bibi Rassel, Craftlink, Grameen Uddog, Imagination, Mahaguti Craflink, Grameen Uddog, Imagination, Mahaguti

Bigiotteria

Aarong

Aarong, I Ranozoi

Piel Acida

2006

Craftlink, Grameen Uddog, Imagina- Aarong, I Ranozoi, tion, Mahaguti, Grrc L’Eco

2007

Assisi Garments, Auromira, Ayesha Abed Fund.,Craftlink, Grameen Uddog, Grrc, Mahaguti

Aarong, L’Eco

2008

Assisi Garments, Auromira, Ayesha Abed Fund., Craftlink, Grameen Uddog, GRRC, Mahaguti

Aarong, L’Eco

2009

Assisi Garments, Auromira, Ayesha Abed Fund., Craftlink, GRRC, Weavers Wheel

Aarong, L’Eco

10

Piel Acida Piel Acida

Piel Acida

Piel Acida

Borse

Cyclus, Manifacturas Ariza Cyclus, Manifacturas Ariza


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Intrecciare relazioni - I progetti

Rappresentazione e suddivisione dell’impegno progettuale di Trame di Storie 180.000 160.000 140.000 I dati sul fatturato del 2003 e del 2004, sono parziali. Per il 2003 è escluso il fatturato della vendita di vestiti e sono incluse solo le t-shirt. Il dato del 2004 include le t-shirt e solo una parte dell’abbigliamento.

120.000 100.000 80.000 60.000

Legenda €

Fatturato annuale del progetto Impegno progettuale totale annuale suddiviso in:

40.000

Acquisti di vestiti e t-shirts

20.000 0 2003

2004

2005

2006

2007

Costi di progettazione, sartoria, spedizione e promozione.

2008

Il cotone biologico, una scelta etica ed ecologica per chi produce e per chi indossa Il cotone rappresenta il 75% dei 30 milioni di tonnellate di fibre naturali trasformate immesse sul mercato mondiale ogni anno e, se coltivato secondo i metodi convenzionali, prevede un massiccio impiego di fitofarmaci e concimi chimico-sintetici. Il 2,4% della superficie agricola mondiale è coltivato proprio secondo questi metodi, su cui trovano impiego il 25% degli insetticidi e il 10% dei pesticidi complessivamente utilizzati nel mondo. L'impatto su uomo e natura è devastante. Come altraQualità abbiamo deciso perciò di percorrere una strada diversa scegliendo di realizzare con Assisi Garments (India) t-shirt, felpe, abiti e intere collezioni di Trame di Storie in cotone proveniente da coltivazioni biologiche controllate da Ecocert e lavorato in impianti e con tecniche certificati da Control Union Certification. Dal 2008 inoltre abbiamo deciso di sottoporci al controllo da parte di ICEA, che in Italia verifica e certifica che tutto il processo, dalla coltivazione alla distribuzione, avvenga secondo i Global Organic Textile Standards. Perché bio: 1.Il cotone bio rispetta la terra e la salute dell’uomo I metodi comuni di coltivazione del cotone hanno bisogno di ingenti quantitativi di pesticidi di sintesi: nonostante occupino soltanto il 2,5 per cento delle superfici coltive mondiali, queste piante vengono irrorate con il 16 per cento degli insetticidi. Alcuni di questi prodotti sono così tossici da provocare ogni anno la morte di migliaia di persone. Il cotone biologico, invece, cresce senza l’ausilio di sostanze nocive per l’ambiente, a tutto vantaggio della natura. 2. Il cotone bio non inquina le acque Con l’irrigazione dei campi coltivati con pesticidi chimici, grandi quantità di tossine e concimi chimici finiscono nei fiumi e nella falda freatica. Con le coltivazioni biologiche, l’acqua resta pulita. 3. Il cotone bio protegge il suolo. Il concime chimico impiegato nella coltivazione tradizionale esaurisce il terreno e lo rende sempre meno redditizio. I campi biologici sono invece concimati a letame e compostaggio, e lavorati con il sistema di rotazione delle colture. In questo modo, il terreno resta fertile e i raccolti assicurati per lungo tempo. 4. Il cotone bio non è OGM! Più del 50 per cento del cotone è prodotto oggi partendo da sementi geneticamente modificate. Le conseguenze per l’uomo e la natura degli interventi sul patrimonio genetico vegetale sono imprevedibili, motivo per cui questa tecnica tanto discussa è vietata nella coltivazione biologica.

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Intrecciare relazioni - I progetti

Prezzo trasparente dei pantaloni Surya (collezione Trame di Storie 2009) Weavers Wheel, Grrc - India Voce di costo

Cosa include

IR / €

Stoffa Grrc

costo materia prima e costo tessitura tessuto a righe di Grrc (m 0,35 x 1)

IR 35

Sartoria Grrc

costo del lavoro di taglio e cucito del laboratorio di Grrc

IR 45

Margine Grrc

margine per la copertura dei costi generali di Grrc e per progetti sociali e comunitari finanziati da Grrc

IR 88

Stoffa Malkha di Weavers' Wheel

costo tessitura tessuto malkha (m 2,2 x 1,52)

IR 335

Documenti di trasporto

%

IR 54 Prezzo FOB

IR 557 € 10,12

trasporto tramite container, documentazione, pratiche Costo trasporto e sdoganamento doganali, competenze spedizioniere 10% sul valore merce

€ 1,01

Dazio

9.5% del valore della merce

€ 0,99

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,71

Costo progettuale

quota del costo della progettazione dei capi, confezione prototipi e cartamodelli, spese DHL 21% sul totale acquisto abiti Trame di Storie PE 09

€ 2,13

Totale costi di importazione e progettazione

€ 4,84

13%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 7,54

20%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€15,00

40%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€37,50

100%

€ 7,50

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

12

€45,00

27%


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Intrecciare relazioni - I progetti

Ayurvethica è una linea di integratori alimentari e di tè da agricoltura biologica ispirata alla tradizione ayurvedica indiana e proveniente da una filiera produttiva garantita dal punto di vista qualitativo, sociale e ambientale. Come molti progetti di altraQualità, anche Ayurvethica è nata dall’intreccio di relazioni e di competenze: altraQualità ed Equoland hanno curato l’importazione degli ingredienti, lo sviluppo della linea e la commercializzazione. Phalada e Tea Promoters, due produttori indiani che garantiscono gli alti standard socioeconomici del commercio equo e solidale, hanno fornito le erbe e il tè coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Le formulazioni sono state rielaborate da un erborista e una tecnologa alimentare e tutti i prodotti sono confezionati da un’azienda italiana specializzata nella produzione di fitopreparati, prodotti dietetici e integratori alimentari. Le tisane e gli opercoli Ayurvethica sono inclusi nel Registro degli integratori alimentari del Ministero della Salute.

Cosa sono gli integratori? Non sono medicine, ma prodotti alimentari che possono aiutare ad integrare l’alimentazione in caso di particolari bisogni, carenze, momenti di stanchezza o debolezza. Gli integratori costituiscono, infatti, una fonte concentrata di sostanze nutritive e possono essere di vario tipo, tra qui quelli a base di estratti vegetali come le tisane e gli opercoli della linea Ayurvethica. Per poter essere denominati integratori alimentari, devono essere prodotti da stabilimenti appositi e devono essere preventivamente autorizzati dal Ministero del Lavoro, della Salute e dalle Politiche Sociali. L’autorizzazione per la produzione è rilasciata “previa verifica della sussistenza delle condizioni igienico-sanitarie e dei requisiti tecnici, prescritti dal D.P.R. 26 marzo 1980, n.327 e successive modificazioni, e della disponibilità di un idoneo laboratorio per il controllo dei prodotti”(art.10 del decreto legislativo 111/92). Una volta approvati, gli integratori vengono inseriti in un registro con un numero di serie identificativo, che trovate anche sulle nostre confezioni.

2005

2006

2007

2008

Materia prima: (Phalada e Tpi) €21.749 kg 2.457

Materia prima: (Phalada e Tpi) €49.804 kg 4.610

Materia prima (Phalada e Tpi) €2.302 kg 326

Materia prima (Phalada, Tpi, Lendi) €14.544 kg 1.906

Impegno progettuale €40.282

Impegno progettuale € 45.419

Impegno progettuale €34.100

Impegno progettuale €41.265

13

Il peso è al netto dell’imba lla ggio, corrispon de cioè a l solo peso delle erbe essicc a te. i ale d g ettu ro d p n uola e gno L’imp alità ed Eq ne de lla u o zi Q a ra a tt alt rog e ule nz e la p %), la cons tare d lu c 0 in n ali me ) e il a (5-1 grafic te cno loga -5% (4 tà a li a % ). d i un di qu (85-90 nalisi en to m nell’a a n zio confe


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Intrecciare relazioni - I progetti

Per un merchandising equo solidale

Tracciabilità etica, basso impatto ambientale, design sostenibile sono i principi in base ai quali abbiamo creato una linea di prodotti per il fund raising, il merchandising e la promozione per aziende, associazioni, ONG. Passworld è un gioco di parole che trasmette il senso di questo progetto: mettere in relazione mondi lontani, creare delle connessioni, aggiungere valore alla comunicazione con un messaggio di responsabilità sociale e rispetto dell’ambiente. La filiera produttiva è, infatti, secondo i principi del commercio equo, trasparente, senza sfruttamento del lavoro e inserita in un circuito virtuoso di sviluppo socioeconomico. Tutti i materiali, inoltre, sono naturali, ecologici o riciclati: cotone organico, tagua – l’avorio vegetale dell’Amazzonia – pietra saponaria, ceramica, carta artigianale di gelso o camere d’aria recuperate. Attraverso Passworld è stato anche possibile attivare un progetto sanitario a favore dei dipendenti della manifattura di Dacca che realizza le T-shirt, uno dei prodotti simbolo della nostra linea di merchandising.

Il progetto sanitario

Introduzione: le manifatture del Bangladesh Negli ultimi 25 anni l’industria tessile del Bangladesh è cresciuta a partire da un livello praticamente nullo, fino a diventare il settore più importante del paese. Nel 1977 c’erano solo otto fabbriche d’abbigliamento nello stato. Oggi ce ne sono almeno 4 000, che impiegano 2 milioni di lavoratori e che generano il 76% del valore totale delle esportazioni. I due milioni di lavoratori del settore provengono, per la maggior parte, da un ambiente rurale e contadino, emigrati alla ricerca di lavoro in grandi città come Dacca, Chittagong, Narayangong, Savar e Tongi-Gazipur. La periferia di Dacca è punteggiata di decine di fabbriche tessili dove operai ed operaie lavorano giorno e notte in condizioni molto difficili. La settimana lavorativa media è di 80 ore e, secondo il rapporto dell’organizzazione britannica “War on Want”, molte donne sono regolarmente obbligate a lavorare tra le 14 e le 16 ore al giorno. L’igiene è carente e gli operai sono spesso chiusi a chiave nelle fabbriche durante i turni. Questo ha portato alla morte di lavoratori in incendi o cedimenti strutturali degli edifici. Tra febbraio e marzo 2006, 100 operai sono stati uccisi da incendi e crolli di edifici e fabbriche costruite malamente. Una relazione equosolidale e un progetto sanitario Dall’autunno del 2003 con alcuni partner (Emergency, LAV, Consorzio BDS, Artè Grafica, Amnesty International i principali) abbiamo deciso di stanziare parte delle risorse derivanti dagli acquisti di t-shirts a beneficio dei lavoratori della manifattura di Dacca scelta per produrre le T-shirt perché si differenziava dalle altre manifatture della capitale per le migliori condizione lavorative, salari al di sopra del minimo previsto nel paese e un ambiente di lavoro pulito, salubre e sicuro. Shb Garments impiegava stabilmente 300 persone fino allo scorso anno e circa 500 da fine 2007, grazie all’ampliamento dei locali produttivi. Il personale è costituito per il 90% da donne. Da un’indagine fatta da Aarong– Brac, la più grande ONG del Bangladesh, presso i lavoratori di questa azienda è emerso che le carenze dal punto di vista preventivo e di cura del sistema sanitario pubblico si ripercuotono fortemente sulle condizioni di vita dei lavoratori. Seguendo queste problematiche, di comune accordo con Aarong-Brac e le ONG partner è stato, perciò, avviato un progetto sanitario di educazione, prevenzione e cure di base. La realizzazione del progetto I primi fondi per il progetto si sono resi disponibili dall’ottobre 2003 e all’inizio del 2004, è stata avviata un fase sperimentale del progetto, per mappare con precisione i bisogni dei lavoratori coinvolti. Subito ogni lavoratore ha avuto la possibilità di accedere Fondi destinati al progetto, anno per anno trimestralmente ad un check-up medico completo gratuito e di usufruire, sempre gratuitamente, di farmaci di base di uso più comune. Successivamente è stato allestito un ambulatorio all’interno della fabbrica per effettuare le visite durante l’orario di lavoro. Ogni lavoratore in buone condizioni viene così visitato una volta all’anno e 2007 2003 2008 2004 2005 2006 per ciascuno è stata compilata una health card che rimane all’intestatario, dove sono registrati i dati generali come pressione, peso, altezza ecc. oltre alle malattie $6.589 $7.773 $6.569 $5.635 $5.298 $5.747 manifestate durante i controlli e gli eventuali trattamenti prescritti. 14


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Intrecciare relazioni - I progetti

In caso di malattia i lavoratori possono tornare gratuitamente dal medico, presente tre volte a settimana in fabbrica, e hanno accesso gratuito ai farmaci di base. Con le restanti risorse è stato predisposto un fondo per la cura di casi gravi, che prevedono il ricovero, o eventuali interventi, includendo l’erogazione di un salario minimo che coprirà le esigenze familiari del paziente nel periodo di assenza dal lavoro. Il monitoraggio Noi di altraQualità visitiamo regolarmente (almeno una volta ogni anno) la manifattura che produce le T-shirt. Durante l’ultima visita, nel novembre del 2008, è stato possibile verificare che il progetto sanitario presso il laboratorio SHB procede bene e verrà ampliato con un contributo dello stesso proprietario della manifattura per dare una necessaria integrazione alimentare ai lavoratori e per garantire le visite oculistiche. Le lavoratrici e i lavoratori intervistati hanno manifestato molto apprezzamento per il progetto e hanno dato anche alcuni consigli su come proseguire. In particolare gli operatori sanitari hanno sottolineato che uno dei lati positivi di questa azione è la sensibilizzazione alla prevenzione, necessaria perché i lavoratori non considerano la salute come una priorità poiché sono quotidianamente alle prese con problemi di povertà, e ricorrono alle cure mediche solo in casi di estrema gravità. Grazie alla possibilità di accedere gratuitamente ad un servizio sanitario di base hanno iniziato a prendersi più cura della loro salute, si sottopongono regolarmente a visite mediche e seguono corsi di educazione sanitaria e all’igiene su temi relativi alle malattie e alle problematiche più frequenti. Prezzo trasparente di una T-shirt in cotone a manica corta per il merchandising Shb Garments, Aarong - Bangladesh Voce di costo

Cosa include

Filo di cotone

costo della materia prima: cotone filato

TK 41,23

Lavoro maglieria

lavoro di maglieria fatto con macchine industriali

TK 2,71

Colorazione

tintura del tessuto effettuata in parte usando macchine industriali

TK 24,95

Sartoria

costo del lavoro di taglio, cucito, stiratura

TK 25,23

Costo finiture

filo per cucire, etichetta, busta di plastica, cartone di imballaggio

TK 8,20

Accantonamento per progetto sanitario

2.5% del valore finale fatturato da Aarong

TK 2.62

Prezzo FOB (Dhaka o Chittagong)

Hanno scelto Passworld: Amnesty International, Emergency, LAV, Medici senza frontiere, Manitese, Unchr, Focsiv, Ibo Italia, Legambiente, Botteghe della Solidarietà, Internazionale, Slow Food, Comitato Addiopizzo, ArciGay Il Cassero, Un ponte per…, Coordinamento Agende 21, Immagini & Cinema, La Sinistra L’Arcobaleno, Amministrazione Provinciale di Ferrara, Provincia di Bologna….

TK / €

%

TK 104,94 $ 1,79 € 1,23

48%

Costo trasporto e sdoganamento

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 15% sul valore merce

€ 0,18

7%

Dazio

12,5 % valore merce in fattura

€ 0,15

6%

Costo finanziario

Costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni

€ 0,16

6%

Costo progettuale

quota del costo della progettazione dei capi, confezione prototipi e cartamodelli, eventuali prove di stampa, spese DHL

€ 0,12

5%

Totale costi di importazione e progettazione

€ 0,61

24%

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 0,73

28%

Prezzo di vendita al cliente merchandising (iva esclusa)

€ 2,57

100%

Margine altraQualità

15


Report sociale aQ 2008

Intrecciare relazioni - I progetti

EL OTRO PLAN COLOMBIA Un progetto paese per una cooperazione equosolidale El otro plan Colombia è un progetto di valorizzazione dell'artigianato colombiano come fonte di sviluppo socioeconomico che abbiamo realizzato insieme a Piel Acida, un laboratorio artigianale di Bogotà nostro partner da vari anni. Piel Acida è una azienda piccola, ma molto attiva, che ci ha fatto conoscere due aspetti contrastanti della Colombia: da un lato, una grande vitalità del piccolo artigianato, soprattutto femminile, dall’altro, la forte e cronica disoccupazione, in particolare nelle grandi città come Bogotà, approdo di tutti i desplazados, famiglie intere scappate dalle campagne a causa della guerriglia. Con Piel Acida abbiamo iniziato a lavorare sul primo, positivo, aspetto, cercando altre realtà artigianali da inserire nel circuito equo solidale. Si è costituito così un nucleo di piccole imprese, di laboratori, di persone con le quali sviluppare nuovi prodotti anche con la collaborazione di un designer italiano, Edoardo Perri, che ha passato un periodo in Colombia e ha lavorato con gli artigiani, per sperimentare ed innovare le produzioni, sempre nel rispetto dei loro tempi e della loro cultura.

Piel Acida

È una piccola azienda colombiana nata nel 1989 con una idea innovativa: produrre piccoli oggetti da regalo utilizzando la buccia delle arance. Negli ultimi anni il successo di questi prodotti totalmente naturali e con un forte contenuto sociale è andato crescendo e ha permesso di allargare la produzione ad altri materiali naturali, come le foglie di mais, la tagua, la lana, il cotone, la pasta di mais. Piel Acida impiega una ventina di lavoratori, quasi tutte donne in difficoltà, formate dalla fondatrice Ana Maria Pedrhaita. Tutti i dipendenti hanno redditi fissi, assicurazione sanitaria, ferie pagate, alcuni benefici per i figli. Piel Acida è anche molto attenta alle piccole realtà artigianali del territorio, con le quali cerca di attivare reti, collaborazioni, progetti comuni, come El Otro Plan Colombia.

Prezzo trasparente di una bambolina in buccia d’arancia seduta Piel Acida, Colombia Voce di costo

Cosa include

%

Prezzo Fob Bogotà

produzione artigianale della bambolina e costo del trasporto fino al caricamento sull’aereo o sul container

€ 1,37

26%

Costo di trasporto e sdoganamento

trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 18% sul valore merce

€ 0,25

4,72%

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,10

1,89%

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 1,72

33%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatoredistributore all’ingrosso

€ 1,45

27%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 2,12

40%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€5,29

100%

€ 1,06

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore 16

€6,35


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Intrecciare relazioni - I progetti

Antakarana Antakarana è un laboratorio artigianale che realizza oggetti per la casa in legno ispirandosi alle forme e ai colori delle foreste tropicali colombiane. Le artigiane sono donne in difficoltà che hanno la possibilità di ricevere una formazione professionale ed artistica e una fonte di reddito autonomo. Antakarana è molto attento anche all'impatto ambientale dei suoi prodotti: il legno proviene esclusivamente da zone di riforestazione e le vernici sono atossiche. Arca de Lana Un laboratorio sostenuto da Piel Acida, composto da 8 donne che realizzano a mano piccoli animali in filo di ferro, lana e cotone. E' nato dallo spirito imprenditoriale di Marisol, anima del laboratorio, che forma personalmente le altre artigiane, condividendo esperienza e abilità. Chelei Chelei è il nome d’arte di Julia Salas una giovane designer, che ha ideato la linea di oggetti in cartapesta, progettati e disegnati interamente da lei. La produzione avviene all’interno del laboratorio di Piel Acida, e dopo un breve periodo, Julia ha deciso di lasciare agli artigiani che aveva formato la produzione per dedicarsi alla famiglia, restando sempre disponibile per consulenze e formazione. Gruppo mazorca E’ una associazione informale di artigiane che lavorano le foglie di mais. Hanno attivato una piccola rete di recupero delle foglie di mais, che poi essicano, selezionano per colore (a seconda delle varietà, dopo essiccate, possono essere di varie sfumature di beige, bordeaux e viola), in alcuni casi le tingono ed infine confezionano manualmente angioletti e altre decorazioni. Manifacturas Ariza Ana Rosa Ariza ha aperto questo laboratorio di borse e accessori in pelle a Ciudad Bolivar, un immenso e poverissimo quartiere popolare alla periferia di Bogotà. Gli artigiani si sono con il tempo specializzati nelle varie parti della produzione e attualmente sono in 10. Come capita in molti settori produttivi colombiani, il lavoro non è sempre costante ma tutti i dipendenti sono comunque soddisfatti del trattamento, dei salari e della formazione professionale ricevuta.

Fatturato 2008 dei prodotti del gruppo Piel Acida diviso per singoli produttori

Cyclus Nasce dalle sperimentazioni di due giovani designer colombiani che hanno avuto l'idea di recuperare le camere d'aria dei tir e trasformarle in borse ed accessori. Cyclus realizza oggetti utili, belli, dal basso impatto ambientale e con una forte coscienza sociale che si esprime sia nelle ottime condizioni lavorative garantite agli artigiani, sia con progetti di sviluppo locale, come la collaborazione con le donne di Putumayo, dove forte è la presenza delle Farc, che realizzano tessuti secondo una antichissima tradizione artigianale che rischia di scomparire. Oxidos E’ un laboratorio artigianale di Bogotà fondato da due sorelle, designer e imprenditrici, che realizza oggetti per la casa in metallo, tinto con un particolare processo ossidativo di loro invenzione. Nato come piccola impresa famigliare, ora da Oxidos dipendono circa 200 persone tra lavoratori e loro famigliari. A tutti i dipendenti vengono garantiti uno stipendio sicuro, contratti duraturi e tutti i contributi, per un futuro stabile e sereno. Il progetto di ricerca di piccole realtà imprenditoriali è sempre in corso e ha portato altri due contatti: Arteamano che crea presepi in terracotta interamente a mano e Benacho Tejedor, una piccola impresa che realizza pupazzi per bimbi e giochi per animali tessendo all’uncinetto strisce di stoffa ricavate dagli scarti dell’industria. 17

Antakarana 0,72% Arca de Lana 1,33% Manifacturas Ariza 2,14%

Chelei 0,44%

Piel Acida 44,59%

Cyclus 9,30% Oxidos 40,58%

Altre produzioni in prova


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Intrecciare relazioni - I progetti

Trame di Storie, Ayurvethica, Passworld, El Otro PLan Colombia sono i progetti che nel corso degli anni, fino al 2008, hanno ricevuto maggiori conferme, si sono stabilizzati e rafforzati sia per quanto riguarda la gamma dei prodotti, sia per gli ordini e i rapporti con i produttori. Altri progetti, invece, hanno avuto, per cause interne (problemi nei prodotti, ad esempio)o esterne (mancanza o crollo della domanda) difficoltà tali da portare ad un periodo di ripensamento e riorganizzazione degli ordini da parte nostra. Di seguito vi presentiamo alcuni di questi progetti che fanno comunque parte della nostra storia (e le difficoltà sono inversamente proporzionali all’affetto nostro nei loro confronti) e che seguiamo costantemente, anche perché hanno dimostrato di saper utilizzare l’esperienza commerciale vissuta con la nostra cooperativa, cercando nuovi sbocchi, ad esempio nel mercato interno, o sviluppando nuovi prodotti. Nostra cura è monitorare attentamente queste realtà per dare loro il nostro appoggio e riprendere, non appena sarà possibile, un nuovo rapporto commerciale.

Incenso indiano E’ un progetto nato in collaborazione con l'organismo di commercio equo indiano New School Crafts. Con loro abbiamo iniziato un percorso di sviluppo prodotti che permettesse di trovare nuove forme commerciali per la diffusione del loro prodotto più tipico, l'incenso. Ciò al fine di stimolare in loro una capacità di innovazione che, unita ai saperi tradizionali, possa differenziare la produzione e procurare nuove occasioni di mercato. Da questo lavoro sono nate quattro linee di incenso: due in confezione regalo e una con carta di giornale riciclato. Il progetto si sarebbe potuto evolvere di più, ma abbiamo dovuto affrontare diversi problemi. Prima di tutto la persona che gestisce e coordina l’attuazione del progetto in India, molto anziana, ha avuto dei grossi problemi di salute. Inoltre, negli ultimi 3 anni, dopo la diffusione della notizia che la maggioranza dell’incenso venduto in Italia era prodotto con aromi chimici non certificati e tossici, le vendite di incenso sono letteralmente crollate. Nel nostro incenso non sono mai state presenti sostanze tossiche, ma purtroppo anche i nostri incensi hanno subito la sfiducia generale e noi, vedendo il nostro mercato decimarsi, non abbiamo avuto la possibilità di rinnovare e riproporre i nostri incensi. In questo periodo stiamo pensando a nuovi e diversi sviluppi per riprendere le importazioni.

2003 $ 3.720 9.600 confezioni 318 kg

2004/2005 $ 5.120 6.250 confezioni 518,6 kg (ordine fatto a marzo 2004, ma speditoci a marzo 2005) 18

2006

2007 $ 6.061 14.300 confezioni 563,1 kg

2008


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Intrecciare relazioni - I progetti

Semi di libertà Semi di libertà è il progetto che abbiamo sviluppato per sostenere Navdanya, l'organizzazione indiana fondata e diretta da Vandana Shiva, che da anni lotta a fianco dei piccoli agricoltori in difesa dei loro diritti contro le sopraffazioni dei colossi dell'industria agro-chimica ed industriale. Per difendere la biodiversità, Navdanya sta costruendo una banca di sementi da scambiare con i contadini che aderiscono al movimento, promuove la riconversione dei campi a un’agricoltura interamente biologica, in cui fertilizzanti e pesticidi siano totalmente naturali e lavora su iniziative che vanno dal seme alla tavola dei consumatori, dagli agricoltori ai parlamenti e alle istituzioni internazionali, dalle conoscenze tradizionali al futuro delle prossime generazioni. Grazie a questa esperienza, Vandana Shiva è diventata una delle leader mondiali del movimento contro i brevetti degli organismi viventi. Per sostenere Navdanya, nel 2003 insieme ad Equoland abbiamo deciso di importare, confezionare e distribuire uno dei prodotti simbolo della biodiversità indiana, il riso basmati. É nata così la linea Semi di libertà che ha promosso l’attività di Navdanya nel mercato e nella società civile italiana comprendendo tutti i valori fondamentali del commercio equo. I contadini affiliati a questa organizzazione hanno la possibilità di commercializzare un prodotto tipico della loro terra, migliorare il proprio tenore di vita, difendere il loro diritto di disporre liberamente delle sementi così come i loro antenati hanno fatto per secoli. Nella linea Semi di libertà, oltre al Basmati bianco e integrale, abbiamo progressivamente inserito anche due varietà di lenticchie indiane Arhar e Mansoor, sempre per valorizzare il ricco patrimonio indiano. Andamento e volumi del progetto Semi di libertà

Te’ verde speranza

2003 12.000kg €7.558

2004 19.000kg €26.790

2005 20.000kg €29.130

2006

Il progetto nasce da un coordinamento di competenze tra la nostra cooperativa ed una federazione di organismi di cooperazione, cooperazione sociale e commercio equo e solidale, il Consorzio Botteghe della Solidarietà. Il tè verde al gelsomino proviene dal Centro Pedagogico di Bao Loc, in Vietnam, una struttura nata con l'obiettivo di dare una casa ed una professione ad orfani disabili provenienti dall'orfanotrofio di Phu My, ad Ho Chi Minh City. Il centro produce anche ortaggi, frutta e pollame, che rifornisco l’orfanotrofio e, at2007 2008 traverso la vendita di alcuni prodotti, lo rendono in parte autosostenibile. Entrando in relazione 7.000kg con Bao Loc, abbiamo cercato di migliorare la qualità del prodotto e trovare uno sbocco di €8.860 mercato a prezzi dignitosi per il loro tè verde con autentici fiori di gelsomino. L’acquisto, grazie alla donazione di una ONG, di una macchina essiccatrice ha permesso anche di completare il processo e incrementare il valore aggiunto, infatti il prezzo pagato per il tè essiccato e imbustato era 4 volte superiore al prezzo che avrebbero ricevuto sul mercato locale dalla vendita della foglia fresca. La coltivazione del tè è sempre stata interamente naturale, con metodi tradizionali e il prodotto finito era ottimo e purissimo. Purtroppo però le coltivazioni di tè e caffè avviate nei dintorni del campo dell’orfanotrofio dalle multinazionali, iniziarono progressivamente ad inquinare anche le produzioni di Bao Loc e le analisi, per due anni, rilevarono la presenza di pesticidi. Noi, però non ci arrendiamo e ogni anno chiediamo loro di inviarci campionature del tè raccolto, ma fino ad oggi non abbiamo ancora trovato il modo di risolvere questo problema. Durante la nostra ultima visita, ad aprile 2008, Bao Loc stava diversificando la sua produzione puntando sulla coltivazione di orchidee da rivendere agli hotel locali. Noi vorremmo riuscire a trovare una soluzione che vada oltre le donazioni che l’orfanotrofio riceve da tutto il mondo. 19


Report sociale aQ 2008

La cooperativa - L’organigramma

2.2

I pro

uttori ...

In queste pagine abbiamo analizzato il nostro rapporto con i produttori: li abbiamo localizzati sulla mappa della povertà umana, per poter riassumere con un impatto grafico la situazione socio-economica del Paese in cui operano, abbiamo rappresentato l’andamento e il volume degli acquisti e abbiamo annotato i viaggi presso i produttori in ogni Paese, anno per anno. La distribuzione degli acquisti evidenzia i nostri progetti “forti”, la tendenza a cercare nuove possibilità e originali canali di distribuzione e presenza sul mercato per i produttori: emerge così l'impegno in Colombia, definito dall'Otro Plan Colombia e quello in diversi stati asiatici, coinvolti nei progetti Trame di Storie e Passworld.

Italia

Come si vede dai grafici e dalla mappa accanto, però, non puntiamo solo sui grandi numeri, al contrario cerchiamo di dare il maggior spazio che ci è possibile a progetti più piccoli ma con un alto potenziale, dal punto di vista del prodotto, come nel caso della carta di gelso della Thailandia, della pietra saponaria del Kenya, delle ceramiche dell'Ecuador, ma anche del valore culturale e “politico” come i batik artistici dello Zambia o i tessili delle donne del Navjeet di Mumbai (in collaborazione con la ONG Ibo Italia).

Asia 70,84%

America Latina 23,90% Africa 5,27%

Nepal 0,92%

Ecuador Colombia 1,60% 20,34%

Perù 1,97%

El Salvador Arca de Noè pg.35

Colombia Piel Acida Oxidos Cyclus Antakarana Arca de Lana Chelei Gruppo Mazorca Manifacturas Ariza da pg.36

Suddivisione delle importazioni 2008

Ecuador

Zambia

Artesa pg.40

Tribal Textiles pg.43

Perù Manos Amigas pg.41

Mongolia 0,16% Bangladesh 33,13%

Vietnam 5,31%

India 23,64% Zambia 1,34%

L’Eco Ecotoys Ellepikappa Il Filò Lupo Vagabondo Mister Print Sartoria Sinti da pg. 61

Sudafrica Streetwires pg.42

Kenya Smolart self help group pg.44

Mappa della povertà umana

Kenya 3,93%

Thailandia 6,07%

Sri Lanka 1,60%

20

In questa mappa ogni Paese è ponderato sulla sintesi di indicatori non finanziari legati alla situazione di povertà, come l’aspettativa di vita, l’alfabetizzazione adulta, la qualità dell’acqua, bambini sottopeso. I 30 paesi dell’OCSE utilizzano un indice diverso, che include il reddito e la disoccupazione di lungo periodo ma non considera invece la qualità dell’acqua e la sottonutrizione dei bambini.


Report sociale aQ 2008

Intrecciare relazioni - I produttori

… e vi

ggi

I viaggi sono momenti fondamentali del nostro lavoro, perché ci permettono di collaborare in modo diretto con i nostri partner, studiare insieme nuovi prodotti verificando immediatamente la fattibilità, le possibilità o i limiti di un nuovo progetto. Durante i viaggi possiamo monitorare le condizioni lavorative, conoscere i processi produttivi, venire a contatto con saperi e tradizioni, far sì, in altre parole, che lo scambio commerciale, sia, prima di tutto, uno scambio di esperienze, culture, storie. Nepal

2002 ● Bangladesh, India, Vietnam, Laos 2003 ● due volte in Bangladesh, Vietnam, Messico, Cile, Perù, Salvador, Honduras, Guatemala 2004 ● Bangladesh, India, Kenya, Zambia, Colombia 2005 ● due volte in Bangladesh, India 2006 ● Bangladesh, Vietnam, Colombia, Salvador 2007 ● Bangladesh, India, Nepal, Thailandia, Kenya, Colombia, Ecuador 2008 ● due volte in Bangladesh, Vietnam, Thailandia, Ecuador, Colombia

Mahaguthi pg.45

Bangladesh Aarong Ayesha Abed Foundation Creation Prokritee Usha Handicrafts da pg.53

Andamento degli acquisti di altraQualità suddivisi per continente

Vietnam Bao Loc Craftlink Mai Handicrafts da pg.59

India Assisi Garments Auromira-Imagination Grrc Navdanya Navjeet Sri Lanka New School Craft Gospel House Phalada Selyn Saathi da pg.51 Tea Promoters da pg.46

Thailandia TDC Y-Development da pg.56

www.worldmapper.org © Copyright 2006 SASI Group (University of Sheffield) and Mark Newman (University of Michigan)

Legenda Italia (cooperative sociali e aziende socialmente responsabili)

Africa Asia

2004 Italia 5.978€ Am.Latina 77.246€ Africa 50.286€ Asia 379.752€

2003 Am.Latina 18.081€ Africa 15.680€ Asia 392.874€

America Latina 21

2005 Italia 143.615€ Am.Latina 128.140€ Africa 25.340€ Asia 383.806€

2006 Italia 60.101€ Am.Latina 127.299€ Africa 42.578€ Asia 471.299€

2007 Italia 38.444€ Am.Latina 170.414€ Africa 36.511€ Asia 500.414€

2008 Italia 52.640€ Am.Latina 179.176€ Africa 39.479€ Asia 531.064€


Report sociale aQ 2008

2.3

Intrecciare relazioni - Il lavoro insieme ad altre realtà

Il lavoro insieme ad altre realt

Con Equoland abbiamo iniziato a collaborare dal 2002: il comune modo di vedere il commercio equo e le relazioni sia con i produttori che con le Botteghe del mondo ci hanno messo subito in sintonia e hanno costituito la base di una collaborazione progettuale e commerciale. Il primo prodotto “comune” è stato il riso di Navdanya a cui è seguita la linea Ayurvethica. In entrambi i casi ciascuno ha messo le proprie specifiche competenze per realizzare il miglior prodotto: Equoland che aveva una ampia esperienza dal punto di vista “tecnico-produttivo” per gli alimentari si è occupata delle analisi di prodotto e della filiera di produzione e impacchettamento, mente noi abbiamo seguito tutta la parte di sviluppo prodotto, comunicazione, grafica. Il rapporto con Equoland si è ulteriormente rafforzato con la partecipazione a Link, laboratorio di cooperazione equosolidale di cui fa parte anche Ravinala (Reggio Emilia). Link nasce per aprire spazi di cooperazione tra organismi di commercio equo e solidale favorendo la circolazione di conoscenze, competenze e capacità sia nella gestione dei progetti che nelle attività di promozione e distribuzione dei prodotti. Link è anche un sito in cui si possono ordinare con una sola operazione i prodotti delle diverse realtà che aderiscono a questa rete. Altra collaborazione importante, in particolare per quanto riguarda la creazione e la distribuzione di nuovi prodotti, è quella con le Botteghe della Solidarietà che ci hanno messo in contatto con alcune cooperative sociali, ora nostri fornitori, e hanno collaborato alla creazione di un comune piano di sviluppo di linee di prodotti ed accessori. Le nostre collaborazioni si estendono anche oltre il mondo del commercio equo. Ne è un esempio il rapporto con Ibo Italia, ONG di Ferrara che ci ha fatto conoscere i prodotti delle donne del Navjeet, un centro sociosanitario di Mumbai che dal 2006 ospita un laboratorio di 10 artigiane che cuciono borse e portafogli, tessuti per la casa. Insieme a Ibo abbiamo formato i volontari del progetto, curato lo sviluppo prodotti che poi abbiamo importato e commercializzato. Nell’autunno del 2008 abbiamo iniziato una nuova collaborazione con una sartoria di donne sinti, nata a Ferrara nel 2007 da un progetto dell’Opera Nomadi in collaborazione con una la cooperativa sociale di Ferrara. Volevamo riutilizzare creativamente e in modo utile uno stock di pantaloni in velluto di cotone organico che era stata sbagliata. Da questa stoffa, insieme alle loro idee, macchine da cucire e voglia di mettersi alla prova è nata una nuova linea di borse (in cotone organico appunto!). L’Associazione Cose dell’Altro Mondo di Milano ha dato vita a Orlo del Mondo, un marchio di abbigliamento per le cerimonie, in particolare per le nozze che completa l'offerta della nostra linea Trame di Storie. Insieme a loro abbiamo organizzato molte sfilate per presentare le collezioni, condiviso spazi espositivi e sviluppato nuovi prodotti come l'originale linea di borse disegnate dalle designer di Cose dell’Altro Mondo, prodotte da Manifactura Arizas (Colombia), importate e distribuite da noi.

22


Report sociale aQ 2008

Intrecciare relazioni - “Consumattori”

“Consum

2.3

ttori”

Suddivisone del fatturato 2008 per tipologia di cliente

Fatturato a ONG, terzo settore, terzi e istituzioni 39,87%

Fatturato a botteghe equosolidali e altri punti vendita 58,79%

Fatturato a privati presso il nostro showroom e durante le fiere 1,34%

Dal grafico a bolle sulla suddivisione del fatturato per cliente, emerge chiaramente la strategia che ci ha sempre contraddistinto: abbiamo cercato di diversificare i canali di distribuzione, trovando nuove possibilità di mercato, senza però disperdere le nostre competenze e le esperienze accumulate nel corso degli anni. Da un lato, quindi, abbiamo mantenuto e valorizzato il rapporto con le botteghe del mondo del commercio equo, proponendo prodotti nuovi ed originali, dall'altro abbiamo iniziato il percorso di Passworld, la linea di merchandising rivolta a ONG, istituzioni e ora anche ad aziende tradizionali che vogliono usare, per la promozione e il fund raising, prodotti sostenibili dal punto di vista etico e ambientale.

Suddivisione del fatturato per categoria merceologica

Fatturazione a botteghe equo solidali e punti vendita per provincia (dati 2008)

Incenso 0,48%

inferiore a 500€ da 500€ a 1.000€ da 1.000€ a 2.500€

Candele 0,40%

Legno 1,73%

da 2.500€ a 5.000€ da 5.000€ a 10.000€

Altre categorie merceologiche non definite 4,35%

Carta 3,37%

da 10.000€ a 20.000€ da 20.000€ a 30.000€

Abbigliamento, tshirts, accessori 45,09%

da 30.000€ a 50.000€ oltre i 50.000€

Bigiotteria 3,8%

Provincia di Bologna 58.000€

Alimentari 4,46%

Provincia di Roma 86.000€

Prodotti in fibre e materiali naturali 6,23%

23

Ceramiche, pietra, terracotta 11,41%

Tessuti e prodotti tessili 19,85%

Prodotti in ferro e metallo 8,24%



Il frutto del nostro lavoro

● Prezzi trasparenti … pg. 26 ● Nel 2008: nuovi inizi… pg. 32


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

rezzi trasparenti

3.1

Secondo la Carta dei Criteri, le organizzazioni di commercio equo si devono impegnare a “garantire ai consumatori (…) informazioni relative al Commercio Equo e Solidale, ai gruppi produttori che hanno realizzato il prodotto o fornito le materie prime, alla rete delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale ed uno schema di prezzo trasparente, che fornisca almeno le seguenti informazioni: prezzo FOB pagato al fornitore, costo di gestione, importazione e trasporto, margine per la vendita. Tali informazioni possono essere indicate in percentuale od in valore assoluto, per singolo prodotto o per categoria di prodotti, o per paese di provenienza, o per gruppo di produttori”. Di seguito i prezzi trasparenti di alcuni nostri prodotti particolarmente rappresentativi per tipologia e progetto.

Mug in ceramica (codice vn2010643) Mai handicraft - Vietnam Voce di costo

Cosa include

%

produzione e decorazione artigianale della tazza e costo del trasporto fino al caricamento sull’aereo o sul container

$ 1,10 € 0,88

25%

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiCosto di trasporto e sdoganache doganali, competenze spedizioniere, analisi per ceramimento ca uso alimentare 20% sul valore della merce

€ 0,18

Dazio

2,5% del valore della merce

€ 0,02

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore della merce

€ 0,06

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 1,14

32%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatoredistributore all’ingrosso

€ 1,01

28%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 1,43

40%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 3,58

100%

Prezzo Fob Ho Chi Minh

€ 0,72

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

26

€ 4,30


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

Cuore in pietra saponaria dimensioni 4x4 cm Smolart - Kenya

Voce di costo

Cosa include

%

produzione e decorazione manuale della pietra e costo del trasporto fino al caricamento sull’aereo o sul container

$ 0,49 € 0,39

26%

Costo di trasporto e sdogana- costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche mento doganali, competenze spedizioniere 16% sul valore merce

€ 0,06

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,03

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 0,48

32%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatoredistributore all’ingrosso

€ 0,42

28%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 0,60

40%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 1,50

100%

Prezzo Fob Nairobi

Costo finanziario

€ 0,30

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

27

€ 1,80


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

T-shirt 100% cotone bordeaux, dipinta a mano L’Eco cooperativa sociale

Voce di costo

Cosa include

Prezzo all’origine della t-shirt

%

$ 2,10 € 1,63

10,87% 2%

Costo di trasporto e sdoganamento

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 16% sul valore merce

€ 0,30

Dazio

12.5% del valore fob della maglietta

€ 0.20

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,12

0,80%

Costo disegno

fatto a mano dai ragazzi disabili che lavorano alla coop. L’eco

€ 4,00

26,67%

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 6,05

40,34%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 2,45

16,3%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 6,30

42,00%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 15,00

100%

€ 3,00

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

28

€ 18,00


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

Felpa donna in cotone biologico azzurra e bianca Assisi Garments, India

Voce di costo

Cosa include

%

Prezzo all’origine

Costo di produzione della felpa utilizzando filo di cotone biologico e seguendo nella lavorazione e confezionamento i parametri dei Global Organic Textiles standards (GOTS)

€ 6,83

30,36%

Costo di trasporto e sdoganamento

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 12% sul valore merce

€ 0,82

4,58%

Dazio

9.5% del valore della merce

€ 0,65

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,48

2,13%

Costo certificazione ICEA

costo dell'attività di controllo e certificazione svolta da ICEA per accertare il rispetto dei parametri GOTS nel processo di produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti

€ 0,07

0,31%

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 8,85

39,3%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 4,64

20,6%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 9,45

42%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 22,50

100%

€ 4,50

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

29

€ 27,00


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

Grembiule con tartaruga, cod. sl102188 Selyn, Sri lanka

Voce di costo

Cosa include

%

Prezzo all’origine

Costo di produzione

€ 2,86

28,83%

Costo di trasporto e sdoganamento

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 16% sul valore merce

€ 0,51

5,14%

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 0,24

2,42%

Totale costo del prodotto per altraQualità

€ 3,61

36,39%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 1,85

18,65%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 4,46

44,96%

€ 9,92

100%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 1,98

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

30

€ 11,90


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Prodotti e prezzi trasparenti

Batik 150*80 Tribal textiles, zambia Voce di costo

Cosa include

%

Prezzo all’origine

costo di produzione

€ 14,85

28,83%

Costo di trasporto e sdoganamento

costo trasporto tramite container, documentazione, pratiche doganali, competenze spedizioniere 16% sul valore merce

€ 2,08

5,14%

Costo finanziario

costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri, oneri e commissioni 7% sul valore merce

€ 1,04

2,42%

Totale costo del prodotto per altraQualità

€17,97

36,39%

Margine altraQualità

margine per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore-distributore all’ingrosso

€ 9,02

18,38%

Margine medio della Bottega

margine per le spese amministrative, retribuzione del lavoro, affitti, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 22,09

45%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa)

€ 49,08

100%

€ 9,82

Iva al 20% Prezzo finale al consumatore

31

€ 58,90


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Nel 2008: nuovi inizi

Nel 2008, nuovi inizi

3.2

Abbiamo iniziato a collaborare una sartoria di donne sinti, nata a Ferrara nel 2007 da un progetto dell’Opera Nomadi in collaborazione con la cooperativa sociale Il germoglio e con un finanziamento del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara per l’acquisto delle macchine da cucire.

Abbiamo iniziato la distribuzione dei prodotti in camera d’aria riciclata di Cyclus. Siamo partiti con la semplice selezione dei prodotti più adatti per il mercato europeo, ma ora la nostra collaborazione si è estesa allo sviluppo di nuovi prodotti, in particolare per il merchandising.

Abbiamo approfondito la relazione con Grrc, dalla quale è nata una nuova collaborazione con una piccola realtà: Weavers’ Weel. Weavers’ Weel lavora il cotone Malkha, autoctono e importante risorsa economica per le piccole manifatture rurali locali. Negli ultimi anni questo cotone a fibra corta è stato accantonato a favore di quello a fibra lunga richiesto dalla lavorazione industriale, i cui semi, però, essendo geneticamente modificati sono molto costosi e sterili. Il nostro obiettivo è collaborare con loro, attraverso il progetto Trame di storie, per la riattivazione del circolo virtuoso della coltivazione del Malkha.

E’ stato portato avanti e approfondito il progetto di design con Edoardo Perri, che ha collaborato con Artesa in Ecuador e Mai Handicraft in Vietnam per il rinnovamento del design. Ha ideato con gli artigiani varianti e adattamenti, da sperimentare nella produzione di diversi oggetti.

32


Report sociale aQ 2008

Il frutto del lavoro insieme - Nel 2008: nuovi inizi

Da quest’anno abbiamo deciso, di dedicare un’attenzione particolare alle nostre proposte di bomboniere: le abbiamo raccolte in una agile piccola pubblicazione di 24 pagine colorate e allegre. Sono indicati i paesi di provenienza, i produttori e i materiali. Inoltre abbiamo aperto su Flickr.it (spazio web di raccolta immagini) un album dedicato da “sfogliare”, sempre aggiornato, con foto grandi e brevi descrizioni.

Abbiamo partecipato alla prima edizione italiana dell’Ethical fashion show: una manifestazione internazionale nata per promuovere un approccio etico e alternativo alla moda. Trame di Storie è stata selezionata insieme ad altre 9 collezioni da tutto il mondo per partecipare al White, uno spazio prestigioso, solitamente occupato dai grandi nomi della moda internazionale. Lì abbiamo presentato la linea in cotone organico prodotta da Assisi Garments e certificata da ICEA e una anteprima della nuova collezione Trame di Storie primavera-estate 2009.

33

Finalmente, dopo tutto il lavoro fatto in questi anni sul cotone biologico di Assisi Garments, abbiamo ottenuto da ICEA la certificazione per i prodotti di abbigliamento in cotone secondo gli standard del Global Organic Textile Standards (GOTS). Noi siamo assolutamente convinti dell’importanza del cotone bio da tutti i punti di vista: sociale, ambientale, educativo; per questo da anni lavoriamo per realizzare più capi possibile, estivi e invernali, con questo tessuto che abbiamo voluto certificare con ICEA.

Abbiamo voluto promuovere il progetto Passworld al di fuori delle ONG e delle istituzioni, attraverso la partecipazione al Promotion Expo, la fiera di Milano dedicata alla comunicazione promozionale d’azienda.


Italia

Schede produttori

Asia Nepal Mahaguthi … pg.45

Africa

America Latina El Salvador Arca de Noè … pg.35 Colombia Piel Acida … pg.36 Manifacturas Aritza … pg.37 Arca de Lana … pg.37 Asmudes … pg.37 Chelei … pg.37 Gruppo Mazorca … pg.38 Antakarana … pg.38 Oxidos … pg. 39 Cyclus … pg.39 Ecuador Artesa … pg.40 Perù Manos Amigas … pg.41

Sud Africa Streetwires … pg.42 Zambia Tribal textiles … pg.43 Kenya Smolart … pg.44

India Assisi Garments … pg.46 Auromira-Imagination pg.47 Grrc … pg.47 Navjeet … pg.48 New School Craft … pg.48 Phalada … pg.49 Saathi ... pg.49 Tea Promoters … pg.50 Sri Lanka Gospel House … pg.51 Selyn … pg.52 Bangladesh Aarong … pg.53 AAF … pg.54 Creation … pg.55 Prokritee … pg.55 Usha Handicrafts … pg.56 Thailandia TDC … pg.57 Y-Development … pg.58 Vietnam Bao Loc … pg.59 Craftlink … pg.60

L’Eco … pg.61 Ecotoys … pg.62 Ellepikappa … pg.62 Il Filò … pg.63 Lupo Vagabondo … pg.63 Mister print … pg.63 Sartoria Sinti Madaliss … pg.62


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

El Salvador

Arca de Noè

Fonte: The CIA Factbook, Human Development Report 07/08, World Bank Development Data - I dati si riferiscono agli ultimi 5 anni.

Superficie: 21.040 kmq Terreno arabile, % sul totale: 31,37% Demografia Abitanti: 7,19 mln Ab. per kmq: 341,5 Indice di sviluppo umano: 73,5 Popolazione urbana: 59,8 Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 5,25 Esportazioni: 27% del PIL in produzione e assemblaggio di beni industriali in zona franca, caffè, zucchero, tessili e abbigliamento, oro, etanolo, prodotti chimici, elettricità, ferro e manufatti di acciaio... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 694 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 3,5% del PIL Medici: 1,24 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 84% della popolazione Spesa per l’istruzione: 2,8% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 80,6% Disoccupati 2008: 6,8% della forza lavoro Arca de Noè

Società Età media: 22,5 anni Linee telefoniche per 100ab: 14 Abbonati cellulare per 100ab: 35 Host internet per 1000ab: 9,3

Arca de Noè è un piccolo laboratorio artigiano nato a Ilobasco, nel dipartimento di Cabañas, circa 20 anni fa. La zona di Ilobasco è stata tra le più danneggiate dalla lunga guerra civile e tuttora sconta gravissimi problemi sociali, soprattutto legati al fenomeno delle “maras”, le bande giovanili che si combattono violentemente per il controllo di vari traffici illegali. Il problema della disoccupazione e dell’assenza di prospettive per i giovani è tra le cause principali di questa difficile situazione. Arca de Noè, nata da un’esperienza familiare, ha cercato nel corso degli anni di dare un’opportunità di formazione e lavoro a diversi ragazzi e ragazze di Ilobasco, garantendo un reddito dignitoso e buone condizioni di lavoro. Il laboratorio era arrivato a dare lavoro a trenta persone anche con l’aiuto di alcune piccole organizzazioni di commercio equo, ma la crisi economica che per anni ha attanagliato il Paese ha ridotto drasticamente le opportunità di mercato, soprattutto all’interno del Paese, costringendo il laboratorio a ridurre la forza lavoro a sole 11 persone. Con l’aiuto e la promozione dell’ONG statunitense Aid To Artisans e con il sostegno di alcune organizzazioni di commercio equo, il laboratorio sta cercando di recuperare il terreno perduto e il suo ruolo nella comunità. Consideriamo Arca de Noè come produttore prioritario da sostenere. Nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato nel commercializzare i loro prodotti, non vogliamo essere assenti: stiamo collaborando con la cooperativa Macondo di Palermo per ridare impulso alla produzione di Arca de Noè. Macondo ha appena fatto un viaggio in El Salvador proprio per avere con questi produttori un primo confronto e per provare a riflettere insieme sulle opportunità e sui cambiamenti futuri.

Acquisti di altraQualità da Arca de Noè 8.263

7.986

€ 1.326 2004

35

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Colombia

Piel Acida

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

Superficie: 1.141.748 kmq Terreno arabile, % sul totale: 2% Demografia Abitanti: 46,3 mln Ab. per kmq: 40,6 Indice di sviluppo umano: 79,1 Popolazione urbana: 77,4% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 14,5 Costo della vita (NY=100): 78 (dic 2007) Esportazioni: 22,5% del PIL in petrolio, carbone, caffè .. Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 636 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 7,3% del PIL Medici: 1,6 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 93% della popolazione Spesa per l’istruzione: 4,7% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 92,8% Disoccupati 2006: 12,7% della forza lavoro Società Famiglie: 12,4mln Componenti per famiglia: 3,7 Età media: 25,4 anni Linee telefoniche per 100ab: 17 Abbonati cellulare per 100ab: 64,3 Tv a colori per 100 famiglie: 78,2 Computer per 100 ab: 4,2 Host internet per 1000ab: 28,1

Piel Acida Oxidos Cyclus

www.pielacida.com Piel Acida è un piccolo laboratorio artigianale nato a Bogotà nel 1989 da un’idea innovativa: produrre articoli da regalo artigianali riciclando le bucce di arancia scartate dalle venditrici di succo di arancia che a decine si trovano agli angoli delle strade di Bogotà. Dalla fine degli anni ‘80 ad ora, e soprattutto da 7 anni a questa parte con l’inizio delle esportazioni all’estero, il successo di questo prodotto totalmente naturale e con un forte contenuto sociale è andato crescendo. Piel Acida impiega una ventina di persone tra produzione ed amministrazione, quasi tutte donne. La maggior parte di loro sono state formate dalla fondatrice, Ana Maria Piedrahita, un medico colombiano che ha cambiato professione per il desiderio di creare occupazione per le donne povere di Bogotà. Tutti i lavoratori di Piel Acida hanno redditi fissi che non scendono mai sotto il minimo legale, assicurazione sanitaria a norma di legge, ferie pagate, tredicesima e alcuni benefici per i figli. L’orario di lavoro è di 8 ore al giorno per un totale di 44 alla settimana (per legge l’orario settimanale è di 48 ore). Piel Acida ha lavorato anche a stretto contatto con organizzazioni come Enterprise Woman, una ONG che si occupa soprattutto di sostenere donne abbandonate o violentate, destino comune a diverse donne colombiane e ad alcune lavoratrici del laboratorio. La buccia d’arancia viene acquistata dalle donne che vendono succo d’arancia agli angoli delle strade. In tal modo si rende produttivo quello che fino a poco fa è stato considerato solo uno scarto e al contempo queste donne si trovano ad avere un reddito aggiuntivo che le aiuta non poco per le loro necessità di sostentamento. Alcune di esse ricavano da questo commercio il necessario per mantenere un figlio a scuola. Le venditrici di succo conservano le bucce e le puliscono. Quando ne hanno alcuni sacchi le portano al laboratorio di Piel Acida. Anche le altre materie prime vengono, per quanto possibile, da materiale di scarto. La produzione è totalmente manuale, dall’essiccazione delle bucce, al loro taglio, fino all’assemblaggio. Non solo la lavorazione, ma anche il reperimento della materia prima permette di creare piccole fonti di reddito: come quello dato alle persone che vanno a ritirare le bucce dai vari venditori di succo e a quelle, soprattutto donne “desplazadas” che hanno formato per selezionare e ripulire le bucce, in tutto fino a 20 persone.

36


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Oltre alla buccia d’arancia, che rimane l’attività principale, Piel Acida ha sviluppato altri laboratori interni: bigiotteria in tagua e semi di melone, e artigianato in pasta di mais. Piel Acida si è poi impegnata a sostenere e promuovere tutta una serie di piccoli artigiani di valore ma che non avevano la possibilità di accedere al mercato. In questo senso è nato il progetto “El otro plan Colombia”, attraverso il quale noi ci impegniamo attivamente trovando loro uno sbocco commerciale e restando un riferimento costatante per l’eventuale assistenza. Nel 2007, all’interno del progetto “El oltro plan Colombia”, Piel Acida ha collaborato con il designer Edoardo Perri, per lo sviluppo prodotti e potenzialità creative di diversi produttori.

Manifacturas Aritza

Ana Rosa Aritza, la fondatrice, dieci anni fa si licenziò dall’impresa di produzione di oggetti in pelle per la quale lavorava per aprire un suo laboratorio. L’esperienza parte quindi come una impresa personale, nel vero senso della parola: Ana Rosa costruì il suo laboratorio nell’immenso quartiere popolare di Ciudad Bolivar, a sud di Bogotà, alle pendici delle Ande, per avviare una produzione di articoli in pelle e cotone. I lavoratori si sono con il tempo specializzati nelle varie parti della produzione e oggi il laboratorio conta dieci lavoratori. Il lavoro non è sempre costante ma tutti gli artigiani sono soddisfatti del trattamento e dei salari. Nel 2007 è iniziato l’inserimento di questa realtà nell’Otro plan Colombia. Nel 2008 il laboratorio si è trasferito in una nuova sede, più ampia, luminosa e areata. Nel 2008 Manifacturas Ariza ha collaborato con il designer Edoardo Perri, per sviluppo prodotti e potenzialità creative di diversi produttori.

Arca de Lana

Marisol è una donna di classe media, che dalla fine degli anni ‘90 ha iniziato a sperimentare la produzione di animali in filo di ferro, lana e inizialmente gommapiuma. In seguito alla conoscenza di Piel Acida, è riuscita ad esporre i suoi prodotti alla fiera di Francoforte ed insieme sono riuscite ad elaborare altri prodotti, più piccoli e fattibili a costi inferiori, che hanno ottenuto un notevole successo sul mercato d’esportazione. Noi abbiamo incentivato, per alcuni prodotti, la sostituzione della lana con il cotone, più lavorabile e meno caro; l’intuizione è nata dalla nostra collaborazione con LAV, che ci aveva richiesto degli animaletti in cotone e non in lana. Il laboratorio è formato da 8 donne e ragazze che Marisol ha formato personalmente. Nel 2008 anche Marisol ha collaborato con il designer Edoardo Perri, attraverso il percorso dell’Otro plan Colombia per lo sviluppo dei prodotti e delle potenzialità creative di diversi produttori.

Asmudes

Asociaciòn de mujeres de El Espino, associazione di auto-aiuto femminile di El Espino, località rurale di montagna. Diverse donne hanno iniziato a ritrovarsi per cercare di risolvere i problemi legati alla loro vita quotidiana: povertà, mancanza di risorse, assenza di servizi. Hanno quindi iniziato a riflettere su cosa potessero fare per migliorare il reddito. Ed è così che, con l’aiuto di una ONG europea (che ha fornito le risorse iniziali, il luogo fisico e i materiali), è iniziata la produzione di capi di vestiario in lana; sciarpe, guanti, ponchos. Questo produttore lo abbiamo conosciuto nel 2007, iniziando l’anno scorso con una prima prova di importazione su piccola scala. Sulla base dei risultati ottenuti, valuteremo in che modo proseguire la nostra collaborazione.

Chelei

Chelei è il nome d’arte di Julia Salas, designer, che ha fondato 4/5 anni fa questo piccolo laboratorio artigiano per realizzare cose innovative in carte pesta. Purtroppo Julia non è riuscita, malgrado la qualità e il valore estetico dei suoi prodotti, a rendere sostenibile il suo lavoro forse per mancanza di una spinta imprenditoriale. Piel acida l’ha conosciuta, ne è nata un’amicizia e una collaborazione, proprio quando Chelei, nel frattempo incinta, stava per chiudere (in perdita) il suo laboratorio. La sua attività è stata portata all’interno della struttura di Piel acida, che l’ha aiutata a sviluppare idee nuove e a raggiungere una fascia di prezzo più accettabile per la vendita dei suoi prodotti.

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Mazorca

un contratto di apprendistato.

Attualmente il gruppo è composto da tre donne, aiutate dal figlio quattordicenne di una di loro, nel tempo libero dallo studio. Il gruppo è un’evoluzione di una situazione precedente: Piel Acida fu contattata un paio di anni fa da una signora anziana che faceva prodotti artigianali in foglia di mais e che aveva grossi problemi a trovare mercato. Piel Acida, dopo una ricognizione e l’assistenza su alcuni prodotti specifici, visto il successo dei prodotti, propose la formazione alcune persone, nella prospettiva di un ulteriore aumento delle vendite e con l’obiettivo di dare lavoro a piu’persone. Per alcuni mesi il gruppo ha funzionato bene ma all’inizio estate 2007 sono iniziati problemi di ritardi nelle consegne e di peggioramento della qualità. Piel acida scoprì che la signora non chiamava più le lavoratrici, alle quali doveva un arretrato sistematico. A questo punto Piel Acida, dopo diverse discussioni, comunicò alla signora che stanti così le cose, non c’erano più le condizioni per collaborare e che si sarebbero rivolti direttamente alle tre artigiane che erano state formate in precedenza e che erano rimaste senza lavoro. Due di loro hanno accettato di lavorare con Piel Acida e hanno fondato una unità produttiva autonoma, con un ottimo spirito imprenditoriale e di collaborazione. Il nuovo gruppo, nel frattempo, ha già individuato una ulteriore ragazza da formare alla quale hanno proposto

Antakarana

Antakarana è una piccola ditta artigianale nata a Manizales nel 2002, con l’idea di produrre oggetti decorativi ed utili in legno con procedimenti artigianali. Le decorazioni si ispirano alle forme e ai colori della fauna delle foreste tropicali colombiane che si sviluppano tra il Rio delle Amazzoni e l’Orinoco. Un omaggio alla biodiversità e uno stimolo a proteggerla. La sensibilità ambientale dell’impresa si trova anche nella produzione: usano solo legno proveniente da zone in cui esistono pratiche di riforestazione e per la colorazione solo vernici atossiche. Le artigiane sono donne capofamiglia, ossia madri abbandonate dai mariti. Arrivando ad Antakarana hanno avuto la possibilità di ricevere una formazione professionale ed artistica e di elaborare con le proprie mani pezzi unici, cosa che ha dato loro la possibilità di scoprire le proprie potenzialità e approfondire le proprie conoscenze artistiche. Tutte le lavoratrici beneficiano delle garanzie fornite dalla legge colombiana in tema di lavoro.

Acquisti di altraQualità dal gruppo Piel Acida (esclusi Oxidos e Cyclus, ai quali sono dedicate le schede successive)

82.859

79.496

84.143

81.835

€ 38.452 7.527 2003

38

2004

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Oxidos

Cyclus

http://cyclus.com.co

Oxidos è l’impresa artigianale fondata da Liliana e Monica Otalora, due sorelle designer e imprenditrici di Bogotà, con la passione per gli oggetti decorativi in metallo, colorati e originali. Dopo la laurea in design, nel 1994, iniziarono a progettare e produrre in casa lampade, sculture, decorazioni, con l’aiuto di tutta la famiglia. Per i primi anni Oxidos ebbe come principale canale di vendita il mercato di Bogotà, ma ben presto, grazie ad Exoartesania, la principale fiera di artigianato colombiano, si fecero conoscere anche all’estero e trovarono il primo importante cliente, una impresa americana. Visto il successo, fu necessario trovare un piccolo laboratorio fuori casa dove lavorare, e delle persone da assumere e formare. Fu data priorità alle persone provenienti dagli strati sociali più poveri e alle madri capofamiglia, abbandonate dai mariti. La produzione, totalmente artigianale, è realizzata solo con l'ausilio di pochi strumenti meccanici e alcune saldatrici. Il metallo utilizzato è proveniente in parte da scarti di produzione (circa 1/4) e viene lavorato con una particolare tecnica ecologica di ossidazione, che lo rende color caffè. Ogni prodotto è dipinto a mano con tinte che resistono all'esterno. Sempre tramite la fiera Exoartesania, Oxidos conobbe Piel Acida e dalla stima reciproca nacque un’amicizia e una collaborazione duratura. Oggi Oxidos impiega 40 dipendenti e 10 persone che lavorano come satelliti, dà loro un ambiente di lavoro sicuro e piacevole, contratti a norma di legge, adeguata e completa formazione sul processo produttivo, credito agevolato per l’acquisto della casa e sensibilizzazione e assistenza per la scolarizzazione dei figli. Nel 2008 anche Oxidos ha collaborato con il designer Edoardo Perri, per la sperimentazione di nuove potenzialità creative.

Cyclus è un progetto di sviluppo di prodotti che permettano di recuperare e dare nuova vita a ciò che solitamente viene gettato. Ximena Vélez, una delle fondatrici dell’azienda, già durante gli anni di studio come designer industriale, con le sue colleghe sperimentava la lavorazione di diversi materiali di scarto, che avessero basso impatto ambientale e che fossero allo stesso tempo duttili e belli. Dai cartelloni pubblicitari in plastica ai dischi di acetato, nulla si era mostrato altrettanto valido come le camere d’aria dei Tir che circolano in grandissima quantità per Bogotà. Partì così il laboratorio che dal 2002 ad oggi ha riciclato più di 39.000 pneumatici. Dopo la raccolta delle camere d’aria presso i gommisti, in laboratorio vengono aperte, lavate accuratamente e igienizzate. Il copertone viene steso e ogni singolo pezzo viene tagliato a mano su di un modello. Ogni pezzo viene poi rilavato e ammorbidito con un olio di loro invenzione che rende la camera d’aria lucida, ancora più morbida e le lascia quel particolare profumo di agrumi che la contraddistingue. Ogni borsa è cucita a mano e rifinita con dettagli molto curati: le tracolle sono cinture di sicurezza, le cerniere e i ganci sono della migliore qualità sul mercato. Il prodotto finito è bello, resistente, funzionale, amico dell’ambiente e socialmente sostenibile. Oltre all’impegno nei confronti dell’ambiente, infatti, Cyclus ha avviato da poco un progetto sociale con una comunità di donne indigene di Putumayo, che realizzano tessuti secondo una antichissima tradizione artigianale che rischia di scomparire. Una parte delle borse viene arricchita dagli inserti in tessuto cuciti da queste donne, e il 40% del prezzo di vendita delle borse va alla donna che lo ha realizzato. In questo modo si mantiene viva una tradizione e si contribuisce allo sviluppo socioeconomico di una zona critica della Colombia. La camera d’aria non è l’unico materiale di riciclo utilizzato: molto interessante è infatti il lavoro di recupero artistico dei sedili dei Transmillenium, i moderni autobus che attraversano tutta Bogotà. I sedili rotti vengono recuperati, ripuliti e decorati da un giovane artista locale. La seduta Acquisti di altraQualità da Cyclus “creativa” si trasforma così in una sedia unica nel suo genere. Con i dipendenti, 14.833 ci racconta Ximena soddisfatta, c’è un bellissimo clima: Cyclus è come una € famiglia. Gli stipendi sono più alti del minimo salariale previsto in Colombia e in base al rendimento e al lavoro a fine mese viene dato un bonus in busta paga.

Acquisti di altraQualità da Oxidos 52.636 €

55.798

19.008 5.586

2005

2006

2007

2008

2007

39

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Ecuador

Artesa

Fonte: The CIA Factbook, Human Development Report 07/08, World Bank Development Data. I dati si riferiscono agli ultimi 5 anni.

Superficie: 283.560 kmq Terreno arabile, % sul totale: 5,71% Demografia Abitanti: 14,57 mln Ab. per kmq: 51,39 Indice di sviluppo umano: 77,2 (2005) Popolazione urbana: 62,8 Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 4,34 Esportazioni: 31% del PIL in petrolio, banane, fiori recisi, gamberetti, cacao, caffè, canapa, legno... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 714 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 2,2% del PIL (2004) Medici: 1,48 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 94% della popolazione Spesa per l’istruzione: 1,0% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 91% Disoccupati : 7,9% della forza lavoro

Artesa nasce nel 1971 a Cuenca, la terza città ecuadoriana per numero di abitanti, luogo in cui si tramanda una tradizione di ceramisti da secoli. Artesa è nata con lo scopo di produrre ceramica artigianale di qualità e dunque di formare molti giovani locali a questo scopo. Sul finire degli anni ’90 Artesa ha incontrato FTO (Fair Trade Organisatie) con la quale è nata una lunga e costruttiva partnership nella quale FTO si è impegnata a sostenere Artesa sia commercialmente sia dal punto di vista dello sviluppo di nuovi prodotti per l’esportazione, e dall’altra parte Artesa si è impegnata a rispettare tutta una serie di standard sociali (retribuzione, assicurazione, sicurezza del luogo di lavoro) propri del commercio equo e solidale ed in parte già contemplati nella prassi di conduzione dell’azienda. Tutti i prodotti di ceramica dell’azienda sono dipinti a mano con colori atossici e sono fatti per resistere a tutti i moderni elettrodomestici, forno a microonde compreso. Dal 2007 Artesa ha creato Fundacion Artesa, organizzazione indipendente rispetto da Artesa, il cui obiettivo è quello di migliorare l’ambiente di lavoro e di vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Il primo risultato visibile è stato il “comedor”, ossia una sala mensa attrezzata di tavoli, lavabo e forno microonde. Questa era un’esigenza sentita perché i lavoratori nella pausa pranzo (30 minuti) mangiavano all’interno della fabbrica stessa, o al di fuori, ma in piedi o seduti per terra. Tra le proposte per il futuro ci sono: un servizio sanitario gratuito, con un medico che vada a domicilio per impiegati e per le famiglie per fare visite e nel caso prescriva le medicine necessarie, e un servizio di 3 ore di “guarderia por los ninos” (asilo), dove le donne lavoratrici possano portare i bambini mentre loro sono a lavoro. Artesa impiega 128 dipendenti, in maggioranza donne e l’orario lavorativo è dalle 7 alle 15,30. Nel 2008 Artesa ha collaborato con il designer Edoardo Perri, attraverso il nostro progetto di sviluppo dei prodotti e delle potenzialità creative di diversi produttori. Acquisti di altraQualità da Artesa 12.629

€ 3.284

Società Età media: 25 anni Linee telefoniche per 100ab: 12,9 Abbonati cellulare per 100ab: 47,2 Host internet per 1000ab: 47

12.346

11.970

(La consegna dell’ordine del 2008 per problemi di produzione è slittata ad inizio 2009)

4.663

Artesa 2004

40

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Perù

Manos Amigas

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

Manos Amigas è una impresa familiare di Lima, nata nel 1991 con l’obiettivo di coordinare il lavoro dei piccoli produttori di varie regioni del Perù, fornendo loro un’apertura al mercato internazionale attraverso il commercio equo, assistenza e formazione.

Superficie: 1.285.216 Terreno arabile, % sul totale: 3% Demografia Abitanti: 28,4 mln Ab. per kmq: 22,1 Indice di sviluppo umano: 77,3 Popolazione urbana: 74,6%

Nei talleres, i laboratori artigianali, si lavora la ceramica, i metalli, si realizzano tessuti al telaio in lana e cotone, con competenze millenarie. Manos Amigas ha trovato, con il suo lavoro, il modo di valorizzare la cultura artigianale peruviana, creando allo stesso tempo nuovi posti di lavoro ed entrate aggiuntive per le famiglie. Uno dei punti di forza di questa organizzazione è l'importanza assegnata alla formazione, Manos Amigas infatti organizza diversi corsi per migliorare le tecniche produttive, per promuovere la consapevolezza del valore del lavoro e formazione sulla costruzione del prezzo, la contabilità e il controllo qualità. Inoltre Manos Amigas investe il 20% degli utili in attività a favore dei bambini delle baraccopoli, con programmi di alimentazione e fornitura di materiali per la scuola.

Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 16,1 Costo della vita (NY=100): 61 (dic 2007) Esportazioni: 28,7% del PIL in rame, oro, zinco, farine di pesce... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 506 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 4,3% del PIL Medici: 1,2 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 83% della popolazione Spesa per l’istruzione: 2,5% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 90,5% Disoccupati 2006: 8,8% della forza lavoro

Non ci sono solo storia e arte artigianale nelle colorate ceramiche, nei monili, nei piccoli presepi e nei caldi tessuti, ma anche una forte e corale volontà di crescere in autonomia.

Società Famiglie: 5,9 mln Componenti per famiglia: 4,8 Età media: 24,2 anni Linee telefoniche per 100ab: 8,5 Abbonati cellulare per 100ab: 30,9 Tv a colori per 100 famiglie: 55,7 Computer per 100 ab: 10,3 Host internet per 1000ab: 9,6

Dal 2009 il nostro rapporto con Manos Amigas sarà gestito in collaborazione con Macondo, nell’ambito di un progetto di collaborazione più ampio. Acquisti di altraQualità da Manos Amigas 14.033 10.740 11.091 7.157 €

Manos Amigas 2003

41

2004

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Sudafrica

Streetwires

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

Superficie: 1.225.815 Terreno arabile, % sul totale: 12% Demografia Abitanti: 47,6 mln Ab. per kmq: 38,8 Indice di sviluppo umano: 67,4 Popolazione urbana: 57,9% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 20,7 Costo della vita (NY=100): 68(dic 2007) Esportazioni: 29,6% del PIL in platino, oro, carbone, automobili e componenti, leghe del ferro Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 2.722 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 8,9% del PIL Medici: 0,8 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 88% della popolazione Spesa per l’istruzione: 5,4% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: Disoccupati 2006: 25,5% della forza lavoro Società Famiglie: 12,8mln Componenti per famiglia: 3,9 Età media: 23,5 anni Linee telefoniche per 100ab: 10 Abbonati cellulare per 100ab: 83,3 Tv a colori per 100 famiglie: 60,9 Computer per 100ab: 8,5 Host internet per 1000ab: 25,1

www.streetwires.co.za Streetwires è una piccola ditta sudafricana nata nel 2000 con lo scopo di offrire lavoro e formazione ai giovani disoccupati che si trovano in stato di grave necessità, creando opportunità di lavoro laddove non esistono. Streetwires è essenzialmente un progetto di sviluppo sociale e comunitario. La disoccupazione è forse il problema principale che il Sud Africa sta incontrando oggi, costituendo un terreno fertile per lo sviluppo di numerose problematiche sociali quali il crimine, la povertà e la difficoltà di radicamento e sviluppo che incontrano le comunità. Il progetto di Streetwires mira a creare posti di lavoro sostenibili e a lungo termine per il maggior numero possibile di giovani, garantendo un buon ambiente di lavoro, cercando di stimolare una prospettiva di vita e facilitando l’accesso a risorse come la formazione e le attrezzature e sostenendoli, infine, con una costante attività di sviluppo di nuovi prodotti. Streetwires, oltre alla volontà di rivitalizzare la tradizionale arte povera africana, si è da subito impegnata in una serie di attività collaterali più o meno connesse al loro lavoro. Ad esempio propongono dimostrazioni e laboratori didattici in molte scuole, comunità e a gruppi di ragazzi di strada di Città del Capo. Di recente hanno iniziato ad organizzare scambi culturali con l’estero per alcuni dei loro artisti. Infine l’organizzazione è attiva nel sostegno ad iniziative che hanno per oggetto la riduzione dell’incidenza dell’AIDS, molto elevata in queste zone, e la cura di persone che hanno già contratto il virus. I prodotti di Streetwires sono fatti con materiale di recupero; con filo di ferro, perline di plastica e pezzi di lattine danno vita a creazioni originali, a fine decorativo ma non solo. Si va dai mini insetti magneti agli animali. Ci sono inoltre decorazioni natalizie, portalumi, movil, portachiavi, fiori ed apparecchi radio perfettamente funzionanti! Acquisti di altraQualità da Streetwires 6.779 4.364

4.788 €

2.376

Streetwires

2004

42

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Zambia

Tribal Textiles

Fonte: The CIA Factbook, Human Development Report 07/08, World Bank Development Data I dati si riferiscono agli ultimi 5 anni.

www.tribaltextiles.co.zm Tribal Textiles è un laboratorio artigiano situato a Mfuwe, nella Luangwa Valley, zona dichiarata parco nazionale. L'attività è nata dieci anni or sono per volere di Gillie Lightfoot, una ragazza inglese da tempo residente in Zambia. Gillie ha scelto una parte remota del parco di Mfuwe con l'obiettivo di creare lavoro e fare formazione a beneficio degli abitanti dei villaggi, insegnando loro tecniche artistiche e commerciali ed un metodo di lavoro creativo. Le tecniche di produzione dei batik implicano un elevato impiego di tempo e di manodopera. Ogni pezzo prodotto è unico ed originale, richiede fino a tre giorni di lavoro e per le sue caratteristiche potrebbe essere considerato un'opera d'arte. Gillie ha formato tutti gli artisti e i pittori. Gli artisti solitamente rimangono sotto le sue ali per due anni prima di cominciare a “creare” per conto proprio. Tribal Textiles impiega tra le 60 e le 80 persone dei villaggi della zona, in relazione alla domanda. Il loro scopo, a lungo termine, è quello di stabilire una serie di partnership commerciali che permettano loro una certa continuità di ordini nel corso dell'anno. Questo permetterebbe di impiegare un maggior numero di persone a tempo indeterminato assicurando loro un reddito regolare. Il processo di lavorazione consiste di diverse fasi preparatorie che comprendono lo sfilacciare, pulire, tingere ed inamidare la tela. In seguito viene la parte prettamente artistica che consiste nel dipingere utilizzando la tecnica della "cera a perdere" (qui la cera è sostituita dalla più pratica pasta d'amido), segue poi l'essiccazione in appositi forni a circolazione di aria calda, ed infine nella rimozione dello strato di amido e nel lavaggio. Lo spunto per disegni viene direttamente dalle fonti dell'arte tradizionale africana, e su questa base si innesta la creatività di Gillie assieme agli artisti da lei formati, tesa ad un rinnovamento dell'arte tradizionale dell'Africa centro-meridionale utilizzando anche stimoli provenienti dall'arte contemporanea occidentale e prestando una forte attenzione allo studio dei colori.

Superficie: 752,600 kmq Terreno arabile, % sul totale: 6,99% Demografia Abitanti: 11,92 mln Ab. per kmq: 15,83 Indice di sviluppo umano: 43,4 Popolazione urbana: 35% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 1,023 Esportazioni: 16% del PIL in rame, cobalto, energia elettrica, tabacco, fiori, cotone Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 621 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 3,4 del PIL Medici: 0,12 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 58% della popolazione Spesa per l’istruzione: 2% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 68% Disoccupati 2006: della forza lavoro Società Età media: 17 anni Linee telefoniche per 1000 ab: 8 Abbonati cellulare per 100ab: 8,1 Host internet per 1000ab: 2

Acquisti di altraQualità da Tribal Textiles 23.741

Tribal textiles

15.680

2003

43

2004

12.254

2005

2006

8.951

2007

10.050

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Kenya

Smolart Self Help Group

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

Superficie: 582.646 Terreno arabile, % sul totale: 9% Demografia Abitanti: 35,1mln Ab. per kmq: 60,2 Indice di sviluppo umano: 52,1 Popolazione urbana: 41,6% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 3,3 Costo della vita (NY=100): 74(dic 2007) Esportazioni: 25,1% del PIL in tè, prodotti ortofrutticoli, caffè, prodotti ittici... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 484 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 4,5 del PIL Medici: 0,1 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 61% della popolazione Spesa per l’istruzione: 6,9% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 73,6% Disoccupati 2006: Società Famiglie: 7,9 mln Componenti per famiglia: 4,2 Età media: 17,9 anni Linee telefoniche per 100ab: 0,8 Abbonati cellulare per 100ab: 20,9 Tv a colori per 100 famiglie: 11,9 Computer per 100ab: 1,4 Host internet per 1000ab: 0,7

Smolart Self Help Group nasce nel 1990 dall’aggregazione spontanea di un gruppo di artigiani e artisti della pietra saponaria. La pietra saponaria è un silicato tenero che si adatta bene alla creazione di oggetti artistici e artigianali complessi e multiformi. Le abbondanti cave nella zona di Kisii hanno consentito lo sviluppo di una raffinata produzione e hanno tradizionalmente fornito alla popolazione locale una fonte di impiego e remunerazione. L’obiettivo dei fondatori di Smolart era quello di affrancarsi dalla dipendenza dagli intermediari commerciali. Anche grazie alla relazione con diverse organizzazioni di commercio equo europee, i risultati ottenuti sono stati così positivi che hanno consentito di coinvolgere sempre più artigiani nel lavoro. La struttura di Smolart è molto simile a quella di una cooperativa: un’assemblea di tutti gli associati si riunisce una volta all’anno, fornisce le linee guida per la gestione, approva i bilanci ed elegge, ogni tre anni, un consiglio direttivo che si occuperà della gestione quotidiana delle attività. La possibilità da parte dei membri di usufruire delle strutture e delle attrezzature comuni dell’organizzazione e la creazione di laboratori informali presso le abitazioni di alcuni aderenti ha permesso di ottimizzare le fasi più meccaniche della lavorazione come la levigatura e la lucidatura. Smolart garantisce agli aderenti la possibilità di usufruire di piccoli prestiti soprattutto finalizzati all’educazione dei figli e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della famiglia, e sostiene con piccole donazioni alcune realtà locali con finalità sociale, come ad esempio l’orfanotrofio. Tutti i membri sono artigiani ad esclusione di una persona, Jim Kenyanya, che si occupa del marketing, delle relazioni con gli acquirenti e di organizzare la produzione e l’invio degli ordini. Come sempre, il nostro approccio è stato improntato allo sviluppo di nuove idee: come prima esperienza abbiamo lavorato allo sviluppo di linee di prodotti che partissero da oggetti decorativi e semi-utilitari (piatti, ciotole e vasi), aggiungendovi poi tipici oggetti da regalo (animali, scatoline, portacandele). Acquisti di altraQualità da Smolart 26.678 €

Smolart

26.848 13.056

2004

44

32.147

10.711

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Nepal Fonte: The CIA Factbook, Human Development Report 07/08, World Bank Development Data - I dati si riferiscono agli ultimi 5 anni.

Superficie: 147.181 kmq Terreno arabile, % sul totale: 29,5% Demografia Abitanti: 29.519.114mln Ab. per kmq: 200,56 Indice di sviluppo umano: 53 Popolazione urbana: 15,8% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 1,55 Esportazioni: 12% del PIL in tappeti, abbigliamento, prodotti in pelle, prodotti in juta, cereali Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 338 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 1,5% del PIL Medici: 0,21 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 90% della popolazione Spesa per l’istruzione: 3,4% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 48,6% Disoccupati 2006: 1,8% della forza lavoro Società Età media: 16,7 anni Linee telefoniche per 100ab: 17 Abbonati cellulare per 100ab: 9 Host internet per 1000ab: 4

Mahaguthi

www.mahaguthi.org Mahaguthi nasce nel 1984 da un'organizzazione di solidarietà di ispirazione gandhiana, con l’obiettivo di creare una via d'uscita dalla povertà attraverso la promozione della micro impresa come mezzo di crescita economica. Il suo lavoro si concentra sulla creazione di opportunità lavorative, specie per le donne, attraverso la commercializzazione di prodotti artigianali tipici. Mahaguthi fornisce inoltre supporto tecnico, finanziario e formativo ai gruppi di produttori associati, si impegna a corrispondere prezzi equi agli artigiani e a diffondere le pratiche del commercio equo tra gli artigiani. L’organizzazione oggi riunisce oggi 150 gruppi di artigiani. Mahaguthi produce tessuti di cotone con la tecnica del telaio manuale. I colori e le fantasie ricalcano in parte quelli della tradizione estetica nepalese, in parte si sono adeguati ai gusti dei Paesi verso i quali si rivolge l'esportazione dei loro manufatti. Oltre alla tessitura, l'organizzazione produce anche i bottoni in legno e in osso e confeziona i capi di vestiario. Mahaguthi lavora nel campo dell'abbigliamento da lungo tempo e i suoi prodotti sono noti anche in Italia. Ciò nonostante, abbiamo verificato come un lavoro di cooperazione teso ad un reale rinnovamento degli stili sia apprezzato e realmente utile, sia in funzione del mercato che in relazione alla crescita professionale delle produttrici. Mahaguthi è diventata così nostra partner nel progetto “Trame di Storie”: nel 2004 a seguito di una nostra visita abbiamo deciso di iniziare a collaborare gradualmente con loro, partendo con un numero limitato di modelli per poi incrementare con la collezione 2005. Fra le altre produzioni promosse da Mahaguthi spicca la lavorazione della carta lokta, una delle tradizionali attività delle popolazioni dell'Himalaya. L'uso di una radice presente in alta quota e l'abilità degli artigiani rendono questo prodotto unico e particolarmente versatile. Acquisti di altraQualità da Mahaguti

Mahaguthi

6.920 5.455 € 2.151

2004

45

4.690

2.311

2005

2006

2007

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

India

Assisi Garments

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

www.assisiorganics.com Assisi Garments è nata dall’idea pioneristica di una piccola comunità di suore dell'Ordine di San Francesco di Assisi, un ordine religioso nato in India. Nel 1994 hanno voluto dare vita ad un programma non profit di riabilitazione per ragazze disabili e di sostegno a ragazze provenienti da famiglie svantaggiate attraverso la manifattura di cotone biologico. Creare un laboratorio tessile con criteri non profit nel cuore dell'industria tessile Indiana, a Tirupur, nel Tamil Nadu, significava porsi direttamente in concorrenza etica e commerciale con le grosse industrie del settore. Etica perché oltre alle finalità sociali, Assisi Garments si proponeva di corrispondere salari equi, corredati da tutti i benefici di legge, e creare un ambiente di lavoro sano. Oltre a ciò, la scelta di utilizzare cotone biologico costituiva una presa di posizione netta contro la depauperazione dell'ambiente. Dal punto di vista commerciale, Assisi ha fin da subito optato per una produzione di qualità elevata. Oggi Assisi Garments dà lavoro a 120 ragazze, cui oltre ad un ambiente di lavoro adeguato e formazione professionale, viene fornito vitto e alloggio oltre al salario mensile. Si tratta prevalentemente di ragazze provenienti da famiglie estremamente povere e spesso con gravi problemi. Una parte delle ragazze sono disabili, la maggior parte di loro è sordomuta. Assisi provvede anche ad un accantonamento mensile che verrà versato loro alla conclusione della permanenza. La forza lavoro è completata da 60 uomini equiparati a livello retributivo ma che non rientrano nel progetto sociale. Abbiamo conosciuto Assisi Garments nel 2003 durante un viaggio in India e da allora abbiamo deciso che volevamo collaborare con questa organizzazione, impressionati dalla qualità dell'ambiente di lavoro e delle relazioni. La scelta di lavorare con il cotone biologico, inoltre, ci è parsa fondamentale. Benché il mercato del cotone biologico sia tuttora poco diffuso nel nostro Paese, abbiamo reputato giusto e necessario reagire al depauperamento di numerosi ambienti naturali del Sud del Mondo. Solo alcuni dati: il 25% degli insetticidi e pesticidi utilizzati nel mondo sono impiegati per la produzione del cotone, in India questo avvelenamento costante provoca 20.000 morti all'anno e 3 milioni di malati cronici, centinaia di agricoltori si suicidano ogni anno a causa dei debiti contratti per acquistare i pesticidi, non compensati dai rendimenti del loro lavoro. Tutto ciò fa quantomeno riflettere sul nostro sistema "moda" e sulla sua sostenibilità. Noi ed Assisi abbiamo inveAcquisti di altraQualità da Assisi Garments ce ottenuto la cer118.962 tificazione biologica di ICEA per i 118.853 prodotti, della collezione Trame di € Storie e le felpe 63.966 della linea Passw o rl d , di merchandising equosolidale. 2006 2007 2008

Superficie: 2.287.263 Terreno arabile, % sul totale: 54% Demografia Abitanti: 1.119,5 mln Ab. per kmq: 340,6 Indice di sviluppo umano: 61,9 Popolazione urbana: 28,7% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 5,6 Costo della vita (NY=100): 51 (dic 2007) Esportazioni: 22,1% del PIL in attrezzature tecniche, petrolio e prodotti petroliferi, prodotti tessili, gemme e gioielli, prodotti agricoli Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 491 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 5% del PIL Medici: 0,6 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 86% della popolazione Spesa per l’istruzione: 3,2% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 66% Disoccupati 2004: 5% della forza lavoro

Sede Navdanya TPI

Società Famiglie: 209,9 mln Componenti per famiglia: 5,4 Età media: 24,3 anni Linee telefoniche per 100ab: 3,6 Saathi

Abbonati cellulare per 100ab: 14,8 Tv a colori per 100 famiglie: 73 Computer per 100 ab: 1,6 Host internet per 1000ab: 2,3

Auroville

Phalada

GRRC

Assisi Garments 46


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Auromira & Imagination

Gandhi Rural Rehabilitation Centre

Imagination è nata a Auroville nel 1992, come esperienza di convivenza civile e spirituale tra persone di provenienze diverse per nazionalità, cultura, religione. E’ un’oasi di pace e laboriosità immersa in una natura incontaminata e situata nei pressi di Pondicherry, nell’India Meridionale. E’ un progetto che attraverso la produzione al telaio a mano di tessuti altamente ecologici, non solo si impegna a rilanciare le grandi tradizioni tessili dell'India meridionale, ma vuole anche proporre uno stile di vita in completa sintonia col corpo e col mondo che ci circonda, e ovviamente un modello di economia basato sulla crescita globale di tutti gli attori coinvolti. Con Imagination abbiamo avviato un ampio progetto di sviluppo dei suoi prodotti, che comprende lo studio di nuovi modelli nell'abbigliamento e su accessori come borse e complementi d'arredo in tessuto. Il risultato di questo progetto sarà una maggiore valorizzazione dei tessuti, in cotone o lino, e delle tecniche di tintura con colori naturali. È un progetto che mira anche a sfruttare al massimo le potenzialità di questo partner, che dispone di materie prime di ottima qualità e di notevoli capacità di lavorazione sartoriale. Al momento importiamo da Imagination abiti da donna in cotone e misto lino-cotone. Questi ultimi sono tinti con colori vegetali preparati a mano, così come le sciarpine di cotone, i copriletto di cotone tessuti a mano, i lampadari di cotone e le borse a tracolla. Altri prodotti sono astucci e portafogli e amache di cotone tessuto a mano, lampadari di carta di seta, pareo e bandane decorate con la tecnica batik giapponese “shibori” e le dolcissime bamboline “Peppa” di concezione steineriana. Imagination ha recentemente dato vita, con altre piccole realtà di produzione artigianale, alla Kavenai Artisans Fair Trade Association, un’organizzazione che ha come scopo la diffusione delle pratiche equosolidali nella zona di Auroville e la promozione del lavoro delle piccole unità produttive.

www.grrc.org.in Il GRRC è un’Ong nata nel 1983 ad Alampoondi, un piccolo villaggio del Tamil Nadu. Il centro fu creato da padre Shantidas della congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù per assistere i lebbrosi della zona, ma col passare degli anni il centro è cresciuto e ha iniziato a diversificare le sue attività. Al momento esistono tre settori ben strutturati: il laboratorio tessile, il centro di riabilitazione per disabili e la clinica erboristica. Il laboratorio tessile è un centro di tessitura, ricamo e sartoria che impiega circa 40 persone, in parte disabili. I lavoratori hanno un salario equo, integrato da altri benefici: un pasto gratuito al giorno, fondo di previdenza, sostegno alle spese sanitarie, sostegno alle spese scolastiche per i figli. Il laboratorio è autosufficiente, si mantiene attraverso le vendite locali (60%) e le esportazioni. Il centro di riabilitazione per disabili assiste dal 1987 persone afflitte da poliomielite, lesioni cerebrali, ritardi mentali e handicap fisici. Il centro è provvisto di un laboratorio ortopedico, di un ostello che fornisce ospitalità e istruzione elementare a 25 bambini afflitti da handicap fisico, di un centro diurno per bambini con ritardo mentale e di una equipe che segue a domicilio altri bambini della zona portatori di handicap. Il centro si mantiene attraverso la contribuzione delle famiglie, alcuni fondi pubblici e donazioni private. La clinica erboristica Malarchi (fioritura) è attrezzata per curare seguendo le antiche pratiche della medicina indiana. Dalla sua fondazione ha trattato oltre 5.000 pazienti. La clinica dispone di un orto, di un laboratorio per la preparazione dei rimedi e di una coltivazione di spirulina, una pianta acquatica nota per il suo valore medicinale e nutritivo. La clinica si mantiene attraverso la vendita della spirulina e con i contributi dei pazienti. GRRC ha fatto propri gli insegnamenti gandhiani e in particolar modo quello che propone lo sviluppo come percorso avente origine nella base della società, nelle comunità: si è strutturato come un’organizzazione di villaggio gestita dagli abitanti. Abbiamo conosciuto GRRC nel 2006 grazie al nostro partner IFFAD, federazione di organismi di produttori artigianali con sede a Chennai (Madras). Acquisti di altraQualità da Grrc

Acquisti di altraQualità da Auromira

16.475

16.277

9.423

2003

9.234

12.409

2004

11.798

2005

2006

7.622

2007

47

12.530

11.811

2004

2008

18.302

2005

2006

2007

11.445

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Navjeet

New school craft

www.navjeet.org Il progetto Navjeet nasce in collaborazione con la ONG IBO Italia che da molti anni lavora in India e conosce bene la problematiche delle zone più difficili. In uno degli slum di Mumbai, Ibo sostiene Navjeet un centro che da 30 anni promuove l’istruzione, organizza programmi sanitari e favorisce l’accesso al credito per le donne. Il Navjeet Community Health Centre si sviluppa a fianco dell’Holy Family Hospital che si trova a Bandra Est, quartiere di Mumbai. L’Holy Family Hospital, pur cercando di raggiungere più persone possibili, sentiva di non essere ancora abbastanza vicino agli strati più poveri della popolazione degli slum, finchè una pediatra propose di creare un centro che focalizzasse la sua attenzione in particolare su donne e bambini. Il Centro Navjeet iniziò così, come luogo per la distribuzione di medicine, per controlli e visite. Successivamente si è ampliato anche nel campo dell’educazione, cercando di migliorare i servizi delle scuole municipali (forniscono insegnanti, li preparano, organizzano attività per i bimbi) e dal 1984 il centro Navjeet ha realizzato diverse attività per migliorare lo standard di vita di 15 slums nelle aree di Bandra, Chembur e Khar. Dal 2006 ospita un laboratorio di 10 artigiane che cuciono borse e portafogli, tessuti per la casa e realizzano orecchini. Per rendere il progetto sostenibile anche nel lungo periodo e fare in modo che la professionalità delle donne si trasformasse in reddito, Ibo ha contattato noi di altraQualità per acquistare Acquisti di altraQualità da Navjeet le borse e rivenderle secondo i criteri del commercio equo. Per rendere il

2.223

ciclo ancora più virtuoso, le stoffe con cui sono fatte le borse vengono comprate da Sewa, una associazione indiana di donne artigiane già nel

1.600 €

New School Craft è nata ad Auroville, un’esperienza di convivenza civile e spirituale tra persone di provenienze diverse per nazionalità, cultura, religione, ecc. E’ un’oasi di pace e laboriosità immersa in una natura incontaminata e situata nei pressi di Pondicherry, nell’India Meridionale. Si tratta di un piccolo laboratorio di produzione di incensi ed oli essenziali che offre lavoro alle giovani donne delle zone rurali alla periferia di Pondicherry, garantendo loro un’equa retribuzione, un’adeguata formazione ed un sostegno economico per le famiglie. Uno degli obiettivi di New School Craft è quello di coinvolgere l’intera comunità, in un programma più vasto di istruzione elementare, educazione alimentare, sanitaria ed agricola. A tale proposito, con i proventi delle vendite nel circuito del commercio equo e solidale, New School Craft ha impiantato un vivaio per la coltivazione sperimentale di piante officinali ed un piccolo laboratorio dove i dipendenti possano imparare ad utilizzare rimedi naturali per la cura della propria salute, senza dover necessariamente ricorrere a rimedi chimici costosi. Le artigiane di New School Crafts preparano a mano ogni singolo bastoncino di incenso utilizzando ingredienti naturali, aromi, resine, erbe e piante tipicamente indiane. Loro stesse confezionano gli incensi con carta fatta a mano. Allo stesso modo vengono prodotti oli essenziali e sciroppi di erbe, questi ultimi per il mercato locale. Noi con NSC abbiamo avviato e coordinato un progetto di sviluppo produttivo e commerciale: il risultato è stato la linea Incenso Indiano, una nuova linea di incensi in confezioni regalo, alcune delle quali prevedono nel pacchetto regalo anche un portaincenso in ceramica artigianale prodotto da Sri Sivan Pottery, un piccolo laboratorio di Auroville che segue i medesimi criteri etici. Attraverso i proventi di questa attività hanno costruito da un anno una scuola di villaggio, di cui pagavano nel 2007 già buona parte dei professori. La collaborazione tra queste piccole realtà produttive è un altro valore aggiunto del progetto. Nel 2008 non risultano ordini perché gli ultimi sono arrivati Acquisti di altraQualità da New School Craft a dicembre 2007, ma per il 2009 so14.679 no già in programma nuovi 8.976 9.058 € ordini. 7.277

circuito del commercio equo e soli-

8.460

dale. 2007

2003

2008

48

2004

2005

2006

2007

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Phalada Agro Research Foundation

Saathi

Phalada ha sede a Bangalore ed è impegnata nella promozione dell’agricoltura biologica in India; il suo lavoro si esplica su diversi fronti: dalla produzione dei fertilizzanti e prodotti per il controllo di malattie e parassiti per l’agricoltura biologica, alla formazione degli agricoltori, al marketing, alla trasformazione fino a politiche per il miglioramento del reddito degli agricoltori. Per dare impulso alle attività di formazione e miglioramento del reddito Phalada ha promosso la nascita di una fondazione, la Phaladaayi Foundation. Phalada raccoglie oltre cento piccoli agricoltori dediti alla coltivazione del caffè, delle spezie e delle piante della tradizione ayurvedica. I soci coltivano delle estensioni di terreno tra 5 e 50 Ha, imparano a produrre spezie e altre piante in intercoltura. Nel caso in cui venga impiegata manodopera per la coltivazione e per il raccolto, Phalada si adopera perché siano garantite condizioni di lavoro dignitose e perché si sviluppino attività per migliorarne le condizioni di vita, in campo educativo o nel settore abitativo. I coltivatori di erbe sono realtà ancora più piccole: in genere lavorano a livello familiare e hanno degli appezzamenti che vanno da meno di 1 a 5 Ha. Nel settore delle erbe medicinali, Phalada ha costituito un’alleanza con un’altra Fondazione, la Alva’s Education Foundation, nota a livello internazionale per la qualità del suo lavoro, che ha l’obiettivo di diffondere la pratica della medicina ayurvedica. Nel corso del 2006, Phalada ha coinvolto noi e altri suoi clienti per redigere un codice di condotta etico interno, che è diventato operativo nel 2007. Phalada è anche socio IFOAM e ha siglato il codice di condotta etico promosso dalla stessa organizzazione. La ditta ha infine ottenuto le certificazioni HACCP e ISO 9000. Sempre nel 2006 Phalada ha iniziato a finanziare una scuola elementare in una località rurale inserita nel contesto sociale e produttivo dei coltivatori di erbe e spezie, sostenendo con una parte delle vendite lo stipendio degli insegnanti e promuovendo una formazione specifica relativa alla coltivazione ed uso delle erbe medicinali. Le minime quantità di prodotto raccolto vengono acquistate da Phalada pagando il doppio del prezzo di mercaAcquisti di altraQualità da Phalada to, come forma di u l t e ri o r e f i na n zi a mento.

Saathi è un’organizzazione fondata nel 1988 nel villaggio di Kumharpara da persone originarie della zona che hanno pensato di trasformare le attività più tradizionali in una occasione di sviluppo. La zona di Kumharpara, nel Kondagaon Taluka, è stata scelta per la presenza di circa 100 famiglie di vasai e artigiani della terracotta, per la vicinanza a una strada importante e la disponibilità di corrente elettrica e materia prima. Il lavoro ha avuto inizio grazie al supporto della comunità locale e del Common Facility Center (CFC). L'accoglienza di Saathi da parte del villaggio è cresciuta gradualmente per la costante attenzione che l'organizzazione ha dimostrato nei confronti del villaggio, distribuendo vestiti per i bambini, regali per i momenti speciali e aiuti per le emergenze. L’attività di Saathi è incentrata sulle persone, spontanea e flessibile: il primo passo è costruire un legame con gli artigiani, capire i loro bisogni e aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. Inizialmente Saathi ha coinvolto gli artigiani che producevano terracotta nel villaggio, cercando una soluzione all’instabilità del mercato locale. Attraverso il CFC hanno offerto agli artigiani uno spazio per lavorare, formazione per apprendere nuovi design e un salario certo. Ora nel circuito commerciale di Saathi lavorano 1500 famiglie artigiane e Saathi si occupa della gestione del CFC, acquista la materia prima, organizza la produzione e l'accesso al mercato. Gli artigiani sono pagati al pezzo, in base al lavoro e alle ore concordate per giorno e sono liberi, una volta a casa, di realizzare e vendere la loro propria produzione. Il reddito di queste famiglie è aumentato da 300 rupie per una famiglia di 4 persone a 400 rupie per persona, grazie all’aumento delle vendite (mercato locale, empori governativi, festività nazionali, esportazioni). Ogni gruppo di artigiani è stimolato a prendere parte alle decisioni dell’organizzazione, a eleggere un supervisore e a migliorare le proprie produzioni. Tra le principali attività di Saathi a favore delle comunità: laboratori di formazione per il miglioramento delle capacità di gestione e di organizzazione del proprio lavoro, facilitazioni per l'acquisto della casa con l'aiuto delle amministrazioni locali, programmi di prevenzione, nutrizione, educazione sanitaria, sviluppo e rispetto del- Acquisti di altraQualità da Saathi le risorse naturali, promozione dei diritti, orga11.500 nizzazione di giochi e sport per i ragazzi dei villaggi, educazione dei bambini nella scuo€ la di Gurukul, e infine un progetto di “ecoturismo degli indigeni” attivato presso Chittarkot.

12.241

11.923 €

8.275 3.290 2005

2006

2007

2007

2008 49

2008


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Pashok Workers Comittee (Tea Promoters India) Pashok Workers Commitee è un comitato di piccoli produttori che ha recuperato la piantagione di tè della quale erano dipendenti, situata nel Darjeeling. La piantagione era stata abbandonata dai proprietari prima e dall’autorità preposta dal Governo poi. Attraverso l’autogestione e con il sostegno tecnico e commerciale di Tea Promoters (Tpi), il comitato è riuscito a garantire l’occupazione agli agricoltori, trovando un mercato diretto per il tè a prezzi superiori a quelli di mercato. Oltre a ciò gli agricoltori di Pashok hanno convertito i propri terreni all’agricoltura biologica e hanno creato un apposita associazione che si prende cura di realizzare progetti di carattere sociale, educativo e sanitario. Tpi è una azienda che da anni ha avviato un progetto di sviluppo sostenibile della coltivazione del tè e di miglioramento delle condizioni socioeconomiche delle comunità contadine legate a tale attività. Il tè viene coltivato con il metodo biodinamico tradizionale, una pratica di coltivazione che interferisce il meno possibile con i processi naturali di crescita delle piante: il concime è ottenuto dal compostaggio di prodotti biologici e attraverso la biodiversità si combattono le malattie delle piante. Inoltre negli ultimi anni ha avviato un progetto di sviluppo della microimprenditorialità acquistando a prezzi di commercio equo, trasformando e distribuendo il tè di piccoli produttori. La trasformazione viene fatta sul luogo di raccolta entro un paio di giorni e per delle piccole realtà è un processo costosissimo e l’impegno di Tpi, che acquista da loro il te e lo trasforma, è importantissimo. Tpi utilizza i proventi per la costruzione di edifici migliori per i produttori, centri di aggregazione, condutture di acqua potabile e alloggi adeguati. Ad ogni famiglia sono state affidate alcune mucche, che assicurano il latte per i bambini e sono una integrazione al reddito grazie alla vendita del letame per le piantagioni. Le donne hanno un posto particolare nei progetti, svolgendo così un ruolo attivo nel processo di sviluppo. La cosa più importante però è la partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali, cosa fino a poco tempo fa, impensabile. Acquisti di altraQualità da Pashok Workers Committee (TPI) 41.818

17.908 1.180

2005

2006

2007

5.371 2008

50


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Sri Lanka

Gospel House Handicrafts

Fonte: The CIA Factbook, Human Development Report 07/08, World Bank Development Data - I dati si riferiscono agli ultimi 5 anni.

Superficie: 65.600 kmq Terreno arabile, % sul totale: 13,96% Demografia Abitanti: 19,94 mln Ab. per kmq: 303,96 Indice di sviluppo umano: 74,3 Popolazione urbana: 15,1% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 4,21 Esportazioni: 34% del PIL in tessile e abbigliamento, te, spezie, diamanti, smeraldi, rubini, prodotti di cocco, manufatti in gomma, pesce... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 477 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 2,3% del PIL Medici: 0,55 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 79% della popolazione Spesa per l’istruzione: 3,2% del PIL (1991) Alfabetizzazione degli adulti: 90,7%

Gospel House è un'organizzazione con sede a Madampe, in Sri Lanka. La sua fondazione risale al 1983 ed il suo obiettivo è quello di fornire opportunità di impiego e formazione ai giovani del luogo con un basso grado di scolarità e professionalità. Aderendo ai criteri del commercio equo e solidale, Gospel House assicura ai lavoratori una remunerazione dignitosa e condizioni di lavoro adeguate. Ciò che ci ha colpito di Gospel House, oltre alle caratteristiche organizzative e produttive aderenti ai principi del commercio equo, è stato da un lato, la cura con cui producono i loro articoli, giocattoli e oggetti da arredo (principalmente per bambini), dall'altro la forte attenzione alle problematiche ambientali. Tutti i manufatti sono prodotti impiegando tecniche e materiali sostenibili dal punto di vista ambientale. Al tempo stesso Gospel House partecipa ad attività e ricerche per la difesa e la conservazione dell'ambiente. Anche l'imballaggio viene pensato in funzione all’ottenimento di un ridotto impatto ambientale, e proprio per questo l'organizzazione ha vinto diversi premi. Un esempio sono i coloratissimi mini puzzle, a soggetto prevalentemente animale, prodotti utilizzando un legno di un arbusto locale, Albesia Falcataria. Si tratta di un legno estremamente leggero, simile alla balsa, dalla crescita molto rapida, dunque con una semplice opera di sostituzione delle piante abbattute si evitano i rischi di deforestazione. Gospel House impiega stabilmente 30 operai nella produzione dei manufatti, mentre altri 60, appartenenti a piccole unità produttive della zona, sono impiegati sia nella produzione che in altre attività ausiliarie, a seconda della domanda. Oltre a ciò l'organizzazione appoggia altre esperienze affini nella fase di marketing e commercializzazione. I suoi prodotti sono passibili di certificazione CE e sono stati testati e commercializzati in tutta Europa. Le vernici sono testate da SGS - Sri Lanka e tutti i prodotti finiti e gli imballaggi vengono testati secondo i criteri dettati dagli standard EN 71 da laboratori europei.

Disoccupati 2006: 7,7% della forza lavoro

Acquisti di altraQualità da Gospel House 17.000

Società Età media: 30,9 anni Linee telefoniche per 100ab: 6,3

10.963 €

Selyn

7.636

7.617

4.800

Abbonati cellulare per 100ab: 17,1 Host internet per 1000ab: 14

2004

Gospel House

51

2005

2006

2007

2008


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Schede produttori

Selyn

http://selynexports.com Sul finire degli anni '70, in seguito all'abbattimento delle misure protettive, l'industria della tessitura domestica cingalese, praticata con telai manuali rischiò l'estinzione a causa della concorrenza portata dalle produzioni industriali e dalle più economiche manifatture indiane. Per tale motivo moltissime donne, da sempre le principali protagoniste del settore e custodi di questa tradizione, si trovarono senza impiego nel volgere di pochi anni. Nel 1991 Sandra Wandrugala, un avvocato, decisa a contribuire allo sviluppo del suo popolo attraverso il recupero delle tradizioni locali, fondò Selyn, piccola manifattura con sede in un vecchio casolare donato a Sandra dal padre in occasione del suo matrimonio. Il laboratorio aveva solo tre telai ed era situato nel villaggio di Wanduragala. Oggi Selyn ha spostato la sede nella cittadina di Kurunegala e di recente ha inaugurato il suo terzo laboratorio. Spesso la ditta riesce anche a coinvolgere piccoli laboratori della zona e donne che lavorano principalmente da casa. Oggi Selyn impiega regolarmente 570 persone, il 97% delle quali sono donne. Selyn è uno dei partner storici di altraQualità, e di anno in anno abbiamo cercato di incentivare l’ampliamento e la differenziazione delle tipologie di prodotti creati dagli artigiani. Il prodotto simbolo di Selyn sono i coloratissimi pupazzi di pezza, allegri e interamente eco-friendly: sono infatti al 100% in cotone tessuto a mano e tinto con colori approvati dalle leggi della comunità Europea, mentre l'imbottitura è realizzata con una varietà locale di cotone non adatta alla filatura. La cucitura avviene in parte a macchina e in parte a mano e per la filatura si ricorre all'ausilio di macchinari semiautomatici. I telai per la tessitura manuale sono invece quelli tradizionali cingalesi. Altri prodotti di Selyn sono cuscini, tovaglie, servizi all'americana, camicie, sari, astucci, ecc. Il tutto lavorato secondo le medesime modalità e con lo stesso spirito. Acquisti di altraQualità da Selyn 11.882 12.724

7.222

9.358

2005

2006

2007

2008 52


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Schede produttori

Bangladesh

Aarong

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

www.brac-aarong.com

Superficie:143.998 Terreno arabile, % sul totale: 61%

Aarong è il programma commerciale creato da Brac, un’organizzazione non-profit che lavora in Bangladesh dal 1972 per migliorare la qualità della vita delle popolazioni rurali (con attenzione particolare alle donne) attraverso programmi sanitari, di educazione e di sviluppo economico. Consapevole che l’autonomia economica e sociale nasce dalla possibilità di lavorare e mantenersi, dal 1976 valorizza le tradizioni artigiane delle popolazioni locali e attualmente coinvolge circa trentamila lavoratori, l’85% dei quali, appunto, sono donne. Inizialmente Brac incoraggiò le donne di Manikganj a provare la sericoltura: all’inizio i loro unici acquirenti erano dei dettaglianti di Dacca, che però facevano passare settimane, a volte mesi, tra la consegna e il pagamento. Nonostante la qualità dei prodotti e lo sforzo delle donne, questa attività non portava i frutti desiderati. Brac allora decise di creare una struttura che potesse reperire i capitali necessari allo sviluppo dell’attività artigiana, occuparsi della formazione professionale e nella commercializzazione dei prodotti, di difendere i diritti degli artigiani di fronte agli acquirenti e, infine, di provare ad entrare in contatto con altre realtà artigianali da promuovere e sostenere. Così nacque Aarong, che è stata tra le prime organizzazioni di commercio equo a rivolgere la propria attenzione al settore manifatturiero, settore che coinvolge migliaia di lavoratori in Bangladesh, spesso con livelli di sfruttamento elevati. Per realizzare dei servizi che fossero realmente utili ai piccoli produttori Aarong ha analizzato le tre principali cause della loro scarsa (o nulla, il più delle volte) crescita economica: l’impossibilità di accumulare capitale, la mancanza di una pianificazione commerciale e distributiva, la difficoltà nell’ottenere adeguata formazione per sviluppare le proprie potenzialità. Per ovviare a questi problemi ha poi attivato una serie di strategie: • pagamenti immediati alla consegna per incoraggiare efficienza e produttività • pagamenti anticipati, dove necessari • coinvolgimento diretto dei produttori delle zone rurali più emarginate e lontane dalle città • formazione per migliorare i prodotti, la comunicazione e la commercializzazione • supporto nello sviluppo dei prodotti, nella ricerca, nel design • creazione di un settore di controllo qualità per aumentare nei produttori la consapevolezza dell’importanza del continuo miglioramento

Demografia Abitanti: 144,4 mln Ab. per kmq: 1.002,8 Indice di sviluppo umano: 54,7 Popolazione urbana: 25% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 2,6 Costo della vita (NY=100): 53% (dic 2007) Esportazioni: 16,4% del PIL in abbigliamento, pesce e prodotti ittici, prodotti di iuta, cuoio Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 158 Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 2,8 del PIL Medici: 0,3 ogni 1000 ab: Accesso alla rete idrica: 74% della popolazione Spesa per l’istruzione: 2,7 del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 53,5% Disoccupati 2003: 4,3% della forza lavoro Società Famiglie: 25,7mln Componenti per famiglia: 6 Età media: 22,1 anni Linee telefoniche per 100ab: 0,8 Abbonati cellulare per 100ab: 13,3 Tv a colori per 100 famiglie: 2,7 Computer per 100 ab: 2,2 Host internet per 1000ab: -

Sede Aarong e AAF Creation

Sede Usha Handicrafts

Prokritee 53


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Schede produttori

Oggi l’influenza di Aarong si è estesa oltre la regione di Manikganj a tutto il paese e i produttori coinvolti non sono più solo legati alla seta, ma lavorano la terracotta, il bamboo, la juta, il cotone. Tutte le persone che lavorano con Aarong, tra le più povere ed emarginate del Bangladesh, oltre a ricevere uno stipendio adeguato per il loro lavoro, possono beneficiare dei programmi di sostegno, sanitari, educativi e di genere sviluppati da Brac alla quale va una parte importante dei guadagni realizzati da Aarong. Ad oggi Aarong coinvolge e supporta nelle aree rurali circa 6000 artigiani e produttori con una fortissima prevalenza femminile. 4000 di queste donne lavorano direttamente per Aarong in uno dei 13 centri produttivi a Baniachong, Gorpara, Jamalpur, Jssore, Kushtia, Manikganj, Raibari, Sherpur, Pabna, Polloni, Kurigram, Nilphamary, Jhenaidah. Aarong ha poi altri 653 piccoli centri sparsi in tutto il Bangladesh. Attraverso Aarong distribuiscono i loro prodotti anche gruppi indipendenti, imprese familiari, cooperative che lavorano la terracotta, la juta, la seta, il legno, il cuoio, realizzano cesti. Aarong inoltre ha selezionato due manifatture di Dacca che producono capi di maglieria in cotone, le affianca nella ricerca di nuovi mercati e soprattutto controlla le condizioni dei dipendenti verificando che siano rispettati i loro diritti, che lavorino in sicurezza e che ricevano stipendi adeguati. Aarong ha attivato inoltre un progetto sanitario, in collaborazione con noi e Brac, per offrire ai dipendenti visite mediche gratuite, medicinali di base gratuiti, educazione sanitaria, un fondo di emergenza per operazioni, esami costosi, gravidanze difficili. Aarong è coinvolta a sua volta nel nostro progetto tessile “Trame di Storie”, che in questo caso trova importanti partner all’esterno del commercio equo italiano. Le magliette di Aarong che sono distribuite da noi, sono arricchite dai disegni creati in parte da designer italiani, in parte forniti da altri produttori tessili nostri partner, come Tribal Textiles, in modo da creare circoli virtuosi di reddito tra più produttori del Sud del Mondo.

Acquisti di altraQualità da Aarong 278.706 217.572 189.793

188.887

214.879

206.260

Ayesha Abed Fundation

www.brac-aarong.com/aaf.php AAF nasce come ramificazione di Aarong con lo scopo di fornire un ambiente di aggregazione e professionalizzazione alle donne abbandonate che vivono in zone rurali e periferiche, attraverso il recupero delle abilità tradizionali della tessitura, del ricamo, del block printing, tintura e sartoria. Il nome della fondazione è quello di Mrs. Ayesha Abed, collaboratice e moglie del fondatore e presidente di Brac, volendo così ricordare la sua attenzione alle tematiche dell’educazione, della professionalizzazione e alla creazione di opportunità lavorative per le donne svantaggiate. E’ stata lei infatti che ha iniziato la maggioranza dei centri attuali di AAF in Manikganj. AAF è dedicata alle donne, creata come opportunità per sostenersi economicamente, attraverso il proprio lavoro, e socialmente, attraverso la propria professionalizzazione e intraprendenza. AAF garantisce loro un ambiente di lavoro appropriato, assistenza tecnica e finanziaria. AAF coinvolge principalmente donne svantaggiate o abbandonate, che hanno bisogno di assistenza e supporto. La possibilità di mantenersi rappresenta una delle sfide maggiori per queste donne perché una volta marginalizzate non avrebbero alcuna possibilità di entrare a far parte del sistema economico e quindi di potersi prendere cura di sé stesse. In questo modo, oggi 17.000 donne non sono più “accessorie” ma si impegnano nel progetto di una impresa. Inoltre, AAF è strettamente collegata con altri programmi di Brac e Aarong, e le donne che lavorano in AAF possono usufruire di tutti i servizi offerti da Brac: assistenza sanitaria per tutta la famiglia, visite mediche gratuite, incluse visite oculistiche, gli occhiali, e i costi per la cura di malattie gravi; pagamenti migliori per gli impiegati che ne hanno necessità, servizi di nursery, accesso all’istruzione per i Acquisti di altraQualità da Aaf figli, fondo pensione per le lavoratrici. Tutti i prodotti finiti sono venduti attraverso 12.783 Aarong, che fornisce loro anche tutta la propria assistenza manageriale. € 4.380

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2007

54

2008


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Schede produttori

Creation

Prokritee

Creation è un'impresa privata creata nel 1997 da Rashedul Karim Munna, un giovane bengalese che già da tempo lavorava nel sociale, come dipendente di una ONG internazionale. Il suo lavoro lo aveva portato a sviluppare dei progetti in ambito artigianale, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita delle fasce rurali della popolazione. I progetti con cui venne a contatto erano, a suo parere, iniziative lodevoli, ma spesso molti di essi non avevano un esito soddisfacente. Principalmente, secondo Munna ciò dipendeva dalle carenze delle ONG dal punto di vista del marketing, cosicché dopo aver organizzato gruppi di artigiani e lavorato con loro per migliorare le tecniche produttive e sviluppare un catalogo, spesso si falliva nella commercializzazione dei loro prodotti e nell'innovazione, col risultato di scoraggiare gli artigiani e condurre diverse esperienze al fallimento. Munna decise di lasciare il suo lavoro presso l'ONG per aprire una propria attività produttiva e commerciale, applicando gli stessi principi etici del commercio equo, ma con l'obiettivo di creare un'attività più dinamica dal punto di vista creativo, del marketing e del management. Dopo alcuni anni di dura gavetta, Creation ha spiccato il volo ed oggi impiega oltre 500 persone, in gran parte donne. La ditta si impegna a garantire salari equi ai lavoratori, un po' più bassi di quelli pagati dalle ONG, ma ad essi viene garantito lavoro costante per tutto l'anno. Il principale prodotto di Creation è la carta da regalo e decorazione, e diversi prodotti di cartoleria. A ciò si aggiunge la linea della juta, con borse di vario genere, nastri , spago naturali e colorati. Nella lavorazione si preferisce l’uso di prodotti naturali o riciclati (juta, cotone, seta paglia), con un occhio di riguardo alla protezione dell'ambiente. Acquisti di altraQualità da Creation L’ordine 2008 arriverà nel 2009, per problemi organizzativi interni a Creation 7.727

12.396

6.945

3.585

1.350 2.161

2003

2004

2005

2006

2007

www.prokritee.com Prokritee è un'organizzazione bengalese fondata da MCC (Mennonite Council Commitee) per fornire servizi di promozione e commercializzazione a supporto di gruppi di artigiani in condizione di povertà. Prokritee sta continuando il processo di sviluppo commerciale per i gruppi inizialmente seguiti da MCC: - Biborton Handmade Paper, nell'area di Agailjhara, distretto di Baribal. Gli artigiani sono circa 70, hanno la possibilità di lavorare da casa realizzando oggetti in carta artigianale prodotta con il giacinto d'acqua, una pianta acquatica sempreverde che si moltiplica tanto abbondantemente da diventare infestante. La raccolta e la lavorazione permette di mantenere intatto l'ambiente e creare fonti di reddito. - Bonoful Handmade Paper: gli artigiani di questo gruppo producono carta con cotone, canapa, foglie di ananas, paglia di frumento ottengono ogni genere di prodotti, dalle lampade agli album per le foto, scatole regalo e quaderni. - Jobarpar Enterprises: dopo aver sperimentato altri tipi di produzione, gli artigiani di Jobarpar hanno iniziato a produrre oggetti utilizzando la carta di giacinto d'acqua realizzata da Biborton Handmade paper. Jobarpar impiega circa 45 persone. - Keya Palm Handicrafts nasce dall'idea di alcune donne di produrre braccialetti, cesti, portatovaglioli e un’incredibile varietà di altri prodotti con foglie di palma e di keya. L'iniziativa ha avuto successo e ora Keya Palm Handicrafts impiega più di 100 persone. - Shuktara Handmade Paper Project è uno dei gruppi di produttori più solidi e duraturi. Shuktara significa “stella del mattino” e rappresenta veramente le speranze luminose di tutte quelle donne poverissime che hanno potuto trovare una fonte di sostentamento producendo carta con pezzi di juta riciclata e dalla canapa. Con Prokritee, abbiamo iniziato a lavorare nel 2007 dopo una serie di visite e contatti intercorsi nell'arco dei tre anni precedenti. Abbiamo cercato di sviluppare delle linee di prodotto innovative, per non replicare articoli già presenti sul mercato. Nel 2008 a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti, hanno dovuto Acquisti di altraQualità da Prokritee aumentare i prezzi del 12%. 3.041 Salari e stipendi sono aumentati tutti del 15% da lu2.214 glio 2008 e la l’organizzazione si è fatta carico del 3% € del peso degli aumenti.

2008 2007

55

2008


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Schede produttori

Usha handicrafts Usha Handicrafts é nata con l’obiettivo di fornire un sostegno tecnico e finanziario a gruppi di persone che vivono ai margini della vita economica e sociale in Bangladesh: soprattutto giovani donne e comunità rurali. Il lavoro può essere svolto a domicilio e Usha si propone di creare attorno ai lavoratori una rete di solidarietà che garantisca un livello minimo di assistenza sanitaria e di educazione elementare e professionale. Per rendere più concreto il supporto alle comunità interessate e per consentire loro un sostentamento autonomo, Usha Handicrafts ha iniziato dapprima un’azione di formazione per gli artigiani e in seguito un’attività di promozione commerciale dei prodotti sia a livello locale, sia per l’esportazione. Con lo sviluppo dell’attività produttiva e commerciale è stato creato un fondo comune che permette agli artigiani di ricevere piccoli crediti per acquistare materie prime e per il miglioramento dei loro laboratori di produzione. Nel 2004 l’organizzazione contava 160 artigiani. Abbiamo iniziato con Usha Handicrafts un rapporto commerciale su stimolo del Consorzio BDS, che era interessato a sviluppare una relazione diretta con un nuovo produttore bengalese. L'idea è non solo quella di fornire uno sbocco commerciale ad una nuova organizzazione, ma di sostenere i produttori nella ricerca e nello studio di nuovi prodotti, che possano ampliare la gamma esistente. La gamma di prodotti di Usha Handicrafts è piuttosto varia: della cesteria in vari formati e per vari usi, alle sika, alle candele con diverse profumazioni in ciotole di terracotta di varie forme, semplici o dipinte, ai portaincenso, movil e presepi sempre in terracotta. Acquisti di altraQualità da Usha 30.543

16.601

22.240

2003

16.326

11.563

6.356

2004

2005

2006

2007

2008

56


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Schede produttori

Thailandia

Tonpao Distribution Center

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

Superficie: 513.115 Terreno arabile, % sul totale: 28% Demografia Abitanti: 64,8mln Ab. per kmq: 126,3 Indice di sviluppo umano: 78,1 Popolazione urbana: 32,5% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 17,3 Costo della vita (NY=100): 74 (dic 2007) Esportazioni: 73,5% del PIL in apparecchiature meccaniche, circuiti integrati e componenti, apparecchiature elettriche, componenti di veicoli... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 1.588 Y Development TDC

Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 3,5% del PIL Medici: 0,3 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 99% della popolazione Spesa per l’istruzione: 4,2% del PIL Alfabetizzazione degli adulti: 92,6% Disoccupati 2006: 1,2% della forza lavoro Società Famiglie: 17,5 mln Componenti per famiglia: 3,6 Età media: 30,5 anni Linee telefoniche per 100ab: 10,9 Abbonati cellulare per 100ab: 62,9 Tv a colori per 100 famiglie: 94,0 Computer per 100ab: 7,0 Host internet per 1000ab: 16,1

www.tonpao.go.th. TDC è un’evoluzione di GTZ: un’istituzione della cooperazione pubblica tedesca che da due anni ha delineato e finanziato il “Programme – Component Eco-efficiency”. Il progetto ha lo scopo di ridurre l’impatto ambientale di diversi tipi di produzione attraverso lo sfruttamento più razionale delle risorse, la conversione a metodi produttivi più ecologici e la ricerca di mercato per detti prodotti. Quest’ultimo aspetto era però l’anello debole della catena e per questo è stato creato il TDC. TDC è un centro di servizio creato dalla pubblica amministrazione della Municipalità di Tonpao per sostenere le aziende locali, prevalentemente artigianali, sia per la produzione che la distribuzione e il marketing. Il TDC è composto da una serie di soggetti pubblici, come il Dipartimento della promozione per l’esportazione, che fa parte del ministero del commercio, il Dipartimento per la promozione dello sviluppo qualità e dell’industria, da un portale realizzato a favore delle imprese realizzato sempre dal Ministero dell’Industria. Questi enti pubblici agiscono attraverso rappresentanze locali e il TDC è gestito dalla Tonpao Municipality, ossia dal comune. TDC coordina l’attività di 6 gruppi di artigiani tra cui quelli da cui acquistiamo i prodotti in carta di gelso, come By Hands. Con le dimensioni e il calore di una azienda familiare, By Hands è una piccola e bella realtà che risponde perfettamente ai criteri del commercio equo e solidale. Ha un ottimo ambiente di lavoro, sia per quanto riguarda gli spazi e la sicurezza, sia per le relazioni tra i lavoratori e i proprietari. Occupa internamente 27 persone e altre quaranta lavorano da casa, quasi tutte donne. L’azienda dispone, inoltre, di un ampio spazio mensa e fornisce il pranzo ai dipendenti. A fine anno distribuisce loro un bonus, cifra che varia, a seconda dei profitti, dalla metà di un salario mensile ad un salario intero. Oltre a By Hands, siamo in contatto da altre piccole realtà: in alcune vengono realizzati gli oggetti, in altre la carta di gelso. Queste piccole aziende solitamente coinvolgono gruppi famigliari, in ogni famiglia lavorano mediamente tre persone soprattutto donne. La realizzazione dei prodotti in carta permette di guadagnare e lavorare anche durante i periodi Acquisti di altraQualità da Tdc (2, 3 mesi all’anno) in cui la raccolta del 29.608 riso, attività principale di questa zona, è € ferma.

2007

57

2008


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Schede produttori

Y Development

www.y-develop.co.th Y-Development è un'organizzazione fondata dal YMCA di Chiangmai nel 1986, in seguito a un progetto di supporto ai piccoli produttori artigiani dei villaggi della zona. Il ruolo di Y-D è quello di sviluppare opportunità di mercato principalmente per i piccoli produttori artigianali delle zone rurali del nord della Thailandia. Tra le loro attività c'è quella di organizzare momenti di formazione per migliorare le proprie capacità e la qualità dei prodotti, per lo sviluppo creativo dei prodotti, per il marketing, per l’adozione di metodi di produzione ecologici come il trattamento acque di scarto nella produzione di Saa Paper e per la promozione dell'uso di materiali naturali. Attualmente lavorano con oltre 30 gruppi di produttori. Lo staff è composto da 25 persone. Internamente, oltre alle attività amministrative, fanno il controllo qualità ed il confezionamento. Altro aspetto molto importante per Y-D è quello della comunicazione tra i gruppi e tra questi e la sede centrale, sia per migliorare la produzione che per scopo di auto-aiuto. Tra gli artigiani di Y-D abbiamo conosciuto Candle P. Hanmade fondata da Kanya Sungkagaroon. Produce candele e ha anche un piccolo vivaio di piante ornamentali che vende in un negozio a Chiangmai. Impiega 7 persone, 5 sono stabili e vengono pagate mensilmente (tra i 5000 e i 5500 Bt) e le altre due lavorano in base al lavoro che hanno e sono pagate a giornata, (tra i 155 e i 180 Bt). A ciò si aggiunge un bonus di fine anno commisurato ai profitti. L'ambiente di lavoro e le relazioni sono buone, quasi “familiari”. Internamente studiano anche nuovi prodotti, infatti la proprietaria, laureata in design, sviluppa le novità insieme ad un’artigiana molto brava e creativa, formando di conseguenza anche gli altri artigiani. Acquisti di altraQualità da Y Development 15.881

2007

2008

58


Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Vietnam

Bao Loc

Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

www.baolocproject.org

Superficie: 331.114 Terreno arabile, % sul totale: 21%

L’orfanotrofio di Phu My ospita dal 1976 esclusivamente bambini e ragazzi fino ai 18 anni con handicap fisici e mentali abbandonati dalle famiglie, è gestito dallo Stato e dal 1989 la direttrice di Phu My è Suor Elisabetta, ma la maggior parte del personale è laica. La struttura ospita attualmente 200 ragazzi e ne accoglie durante il giorno altri 100, per offrire loro una possibilità di ricevere un’istruzione elementare e per sostenere le famiglie nell’assistenza quotidiana dei figli . Lo Stato fornisce a Phu My un’assistenza finanziaria pari a 5$ al mese per ogni bambino ospitato, cifra che copre solo una minima percentuale delle spese di vitto, alloggio e personale che l’orfanotrofio sostiene. La maggior parte delle entrate deriva quindi dal sostegno di privati, associazioni e Ong europee ma per assicurare all’orfanotrofio almeno l’autosufficienza alimentare e offrire ai ragazzi una possibilità di formazione professionale dal 1994 è stata creata la fattoria “pedagogica” di Bao Loc. Sono circa 8 Ha di terreno coltivati a frutta, ortaggi, tè e caffè. E’ stata costruita una casa per ospitare i ragazzi e il personale, diverse stalle per l’allevamento degli animali e un magazzino per la lavorazione e lo stoccaggio del tè e del caffè. La fattoria si trova sull’altopiano della regione di Bao Loc a 850 m di altezza, 200 km a nord di Saigon. Attualmente vivono e lavorano nella fattoria 60 ragazzi disabili e 22 assistenti, che seguono i ragazzi nella formazione e svolgono i lavori amministrativi o i lavori agricoli più pesanti. I terreni sono di proprietà statale anche se dal 1997 sono stati acquistati circa 3 ha su cui sono state costruite 4 case indipendenti in cui alcuni dei ragazzi più adulti e con handicap fisici più leggeri vivono autonomamente in gruppi di 8. La produzione agricola e l’allevamento consentono ormai l’autosufficienza alimentare sia della fattoria sia dell’orfanotrofio di Phu My e alcuni prodotti, come tè, caffè, polli e conigli vengono venduti sul mercato locale. Il calo delle importazioni è dovuto al fatto che, a causa dell’inquinamento del terreno circostante, il tè che abbiamo importato aveva livelli di pesticidi 10 volte superiori a quanto ci Acquisti di altraQualità da BaoLoc eravamo prefissati. In ogni caso siamo molto 6.027 5.503 legati a questa realtà e continuiamo, ogni anno, a monitorare le 2.299 analisi sul tè, per poter € riprendere, non appena possibile, l’importazione.

Demografia Abitanti: 85,4 mln Ab. per kmq: 257,6 Indice di sviluppo umano: 73,3 Popolazione urbana: 26,7% Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 5,4 Costo della vita (NY=100): 61 (dic 2007) Esportazioni: 69,4% del PIL in petrolio greggio, prodotti tessili e vestiario, calzature, prodotti della pesca... Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 617 Craftlink

Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 6% del PIL Medici: 0,7 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: 85% della popolazione Spesa per l’istruzione: Alfabetizzazione degli adulti: Disoccupati 2004: 2,1% della forza lavoro Società Famiglie: 25,6 mln Componenti per famiglia: 3,3 Età media: 24,9 anni Linee telefoniche per 100ab: 32,2 Abbonati cellulare per 100ab: 18,2 Tv a colori per 100 famiglie: 70,8 Computer per 100ab: 1,4 Host internet per 1000ab: 1,4

Bao Loc

Mai Handicraft

2003

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2004

2005

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Craftlink

Mai Handicraft

www.craftlink.com.vn Craftlink è una organizzazione nata per trasmettere, mediare e rielaborare i mutamenti del mercato agli artigiani della zona, per permettere loro di essere aggiornati e di avere una struttura di riferimento per trovare uno sbocco per le loro produzioni. Craftlink ha una sezione interna che lavora specificatamente con comunità di base, che inizialmente non hanno alcuna esperienza commerciale. Sono 50 i gruppi che lavorano con Craftlink e si tratta principalmente di popolazioni rurali, in alcuni casi appartenenti a minoranze etniche, che vivono di un'economia di sussistenza e utilizzano le loro capacità artigianali per creare oggetti di uso quotidiano o ornamenti tradizionali. Con questi gruppi Craftlink inizia un percorso formativo per il miglioramento della qualità dei prodotti e per lo sviluppo di nuovi articoli in cui la tradizione si fonda con gli stimoli del design più attuale. Il dipartimento commerciale di Craftlink, costituisce un solido ponte con i partners esteri, il 60% dei quali appartiene al mondo del commercio equo e solidale. Fra i vari gruppi affiliati a Craftlink, abbiamo deciso di puntare su quelli che hanno una produzione tessile: sono quelli meno rappresentati nel commercio equo italiano, nonostante la qualità del loro lavoro sia ottima. In coerenza quindi con lo spirito del nostro progetto tessile, abbiamo cercato di percorrere vie poco battute da altri, favorendo nuovi incontri e cercando prodotti non comuni. Più recentemente abbiamo sviluppato la nostra collaborazione con Craftlink anche su altri tipi di prodotti come i mobili e gli accessori di arredo in bambù affumicato ed abbiamo, inoltre, convenuto di fare alcune prove nel settore della ceramica.

Mai Handicraft è un'organizzazione nata nel 1990 con l'intento di favorire la formazione di donne madri e ragazzi abbandonati dalle loro famiglie. Attualmente lavora stabilmente con una ventina di gruppi e con altri cinque in maniera occasionale. I gruppi più giovani e inesperti sono ovviamente i più seguiti dall'organizzazione centrale, soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi prodotti. Ci sono poi dei gruppi di portatori di handicap coi quali Mai Handicraft collabora anche senza ottenere alcuna entrata, al solo scopo di assicurare loro una possibilità di guadagno. Nel sud del Vietnam il lavoro di Mai Handicraft si concretizza nel sostegno di diverse minoranze etniche: attraverso il lavoro sulla qualità e la commercializzazione dei loro prodotti, si cerca di mantenere in vita la cultura di questi gruppi. Inizialmente abbiamo intrapreso con Mai Handicraft una relazione di importazione "classica", basata cioè sull'acquisto di prodotti già presenti nel loro catalogo. Mai Handicraft è un'organizzazione già ben avviata, con una gamma di prodotti davvero ampia, e questo ci ha spinti a sfruttare prima di tutto le potenzialità insite in ciò che già producono, indicando unicamente variazioni di colori da utilizzare per i tessuti, le ceramiche e le lacche. Una volta consolidato il rapporto abbiamo avviato una collaborazione per lo sviluppo prodotti, insieme anche al designer Edoardo Perri che ha passato un periodo in Vietnam, lavorando con gli artigiani e formandoli alle tecniche decorative più attuali. Da questa collaborazione sono nate varie linee di ceramiche, originali e innovative. Acquisti di altraQualità da Mai Handicraft

Acquisti di altraQualità da Craftlink

32.394

29.093 24.609

38.588

22.934

26.525 29.019

15.597

20.078

16.579

13.300

13.282

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2003

60

2004

2005

2006

2007

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Italia Fonte: Il mondo in cifre 2009 (The Economist - Internazionale)

L’Eco

Superficie: 301.245 Terreno arabile, % sul totale: 26%

Cooperativa sociale www.lecocoop.it

Demografia Abitanti: 58,1 mln Ab. per kmq: 192,9 Indice di sviluppo umano: 94,1 Popolazione urbana: 67,5%

L'ECO è una cooperativa Sociale di tipo B, nata nel 1996 a Rubiera (RE), che si occupa di inserire nel mondo del lavoro ragazzi prevalentemente con disagi psichici e psichiatrici . E' composta da operatori, operai assunti e 16 ragazzi tirocinanti. L’Eco è il frutto del desiderio dei soci fondatori di esprimere in modo concreto e fattivo il proprio spirito solidaristico e rafforzare valori condivisi che ne hanno sostenuto l’impegno nel corso degli anni. La scelta del nome è legata all’accezione piena del termine: “L’ECO” che esprime la volontà di trasmissione all’esterno, alla comunità, in un processo d’allargamento e condivisione degli obiettivi, delle esperienze e delle mete raggiunte. La cooperativa riconosce l’importanza di coniugare gli aspetti prettamente lavorativi con quegli elementi che fanno parte del contesto di vita quotidiana e che contribuiscono al miglioramento della qualità della vita di relazione e della capacità di integrazione sociale. Le attività che svolge sono molto diversificate tra loro e l'ultimo nato è un laboratorio di manufatti con creazione di borse,maglie, sciarpe, grembiuli e arazzi interamente dipinti a mano. Il suo obiettivo è accompagnare, lavorando, un percorso di conseguimento dell'autonomia da parte dei ragazzi inseriti permettendo loro di lavorare, di essere a pieno titolo partecipi della società civile. Tutti i ragazzi dell’Eco, infatti, frequentando dei corsi di pittura e di teatro hanno mostrato di avere capacità espressive molto alte, di conseguenza si è ritenuto giusto metterli in condizioni di usare i loro talenti. Da qui si è avviato un percorso di ricerca dei materiali, e di collaborazioni che hanno permesso di presentare sul mercato un prodotto di alta qualità artigianale, fatto interamente a mano con colori garantiti per la loro tenuta , che ha subito incontrato il favore del mercato. I prodotti de L'Eco sono destinati a tutti coloro che amano i pezzi unici, di alta qualità e interamente fatti a mano. Un mercato naturale per questi prodotti è quello delle organizzazioni di economia solidale. Da qui lo stimolo all'avvio di questo progetto in collaborazione noi all’interno del nostro progetto Trame di Storie, un intreccio virtuoso tra cooperazione sociale, commercio equo e creatività artigianale.

Economia Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (Usa=100): 66,1 Costo della vita (NY=100): 105 (dic 2007) Esportazioni: 27,8% del PIL in prodotti tecnici, mezzi di trasporto, prodotti chimici, prodotti tessili e abbigliamento, alimenti, bevande e tabacco. Energia Consumo pro capite in kg equivalenti di petrolio: 3.160 Ecotoys Salute, istruzione, occupazione Spesa sanitaria: 8,9% del PIL Medici: 3,7 ogni 1000 ab. Accesso alla rete idrica: Spesa per l’istruzione: 4,5% del PIL

Ellepikappa Il Filò

Alfabetizzazione degli adulti: 98,4%

Sartoria Sinti

Disoccupati 2006: 6,8% della forza lavoro Società Famiglie: 22,6 mln Componenti per famiglia: 2,6 Età media: 42,3 Linee telefoniche per 100ab: 46,3 Abbonati cellulare per 100ab: 135,1 Tv a colori per 100 famiglie: 96,6 Computer per 100ab: 36,7 Host internet per 1000ab: 288,0

L’Eco

Lupo Vagabondo

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Ellepikappa

Cooperativa sociale www.ellepikappa.org

Ellepikappa nasce nel 2002 dall’esperienza pluriennale sviluppata nell’ambito dell’assistenza alle persone diversamente abili, per sviluppare una linea educativa e di riabilitazione psico-motoria nei settori della ceramica artistica, della pittura, dell’incisione su legno e della calcografia. Noi abbiamo conosciuto questa realtà grazie alla collaborazione con il Filò. Questo gruppo si è costituito con lo scopo fondamentale di aprire canali di dialogo in questo mondo particolare, trasferendo la vitalità, l’esplosione, gli scambi di esperienze ed emozioni legate al “fare dell’arte”. Si tratta di un ambiente dove persone con difficoltà motorie o psicologiche possano trovare spazio, possibilità di rigenerarsi, vivere assieme e prepararsi per ritornare in società. Si avvale dell’esperienza di artisti-operatori, grafici, ceramisti, pittori, designer, attenti alla definizione di un tessuto relazionale accogliente che si accompagna alla valorizzazione di modalità espressive e di capacità operative applicate alla creazione di oggettistica d’arte di qualità col fine di ottenere dei prodotti finiti utili per l’autofinanziamento. Ogni prodotto è lavorato artigianalmente e manualmente, non si utilizzano macchine. Ecco quindi creazioni originali, mobili impreziositi da mosaici e da inserti di ceramiche decorati con smalti e cristalline che li rendono unici Lo spirito operativo ha rafforzato il percorso formativo degli operatori spingendoli a riflettere sul loro lavoro, che non doveva essere solo interno alla Cooperativa, ma estendersi all’ambiente sociale in contesti più vasti. Di qui l’apertura al mondo dell’equosolidale e delle Botteghe della Solidarietà.

Ecotoys

www.ecotoys.it Ecotoys è un’azienda che opera nel settore dello sviluppo sostenibile e nella conservazione della natura, progettando, costruendo e distribuendo prodotti e giocattoli ecologici, innovativi ed etici. Nasce dall’idea di due imprenditori da tempo impegnati nel settore dello sviluppo sostenibile e della conservazione della natura. In questo modo Ecotoys vuole contribuire alla diffusione di uno stile di vita più consapevole e rispettoso della natura, per offrire ai nostri figli la speranza di vivere in un pianeta meno inquinato e ancora ricco di ambienti naturali. Tra i giochi proposti spicca Happymais, il gioco ecologico per bambini realizzato in Mater-Bi, e una serie di prodotti della linea Grazienatura. Il Mater-Bi è un materiale innovativo che consiste in un biopolimero derivato dal mais, totalmente biodegradabile e colorato con colori alimentari atossici. Le caratteristiche e gli usi sono equivalenti a quelli delle plastiche tradizionali ma il materiale è perfettamente biodegradabile e compostabile. GrazieNatura, invece, nasce nel giugno del 2000 il suo obiettivo principale quello di riscoprire il valore dei prodotti biologici e naturali. L'attività finalizzata all'importazione, lavorazione e vendita di articoli naturali esclusivi. In piena coerenza con la sua mission, Ecotoys si è data un codice etico che prevede la commercializzazione esclusiva di prodotti etici ed ecologici, la promozione di una cultura della sostenibilità sia attraverso i propri prodotti che con il riciclaggio interno di carta, plastica, vetro e legno e l'utilizzazione per il confezionamento di carta e cartone riciclati e bancali in legno certificato FSC (da forestazione sostenibile). Ecotoys contribuisce inoltre alla promozione delle bioplastiche e del commercio equo e affida una parte importante del confezionamento dei propri prodotti a cooperative di ragazzi diversamente abili. Lavorare in armonia con se stessi e con la natura, dare informazioni trasparenti al consumatore sulla provenienza e sulla qualità dei prodotti, lavorare in una rete di relazioni armoniose e basate sul confronto e sul rispetto reciproco, sono parte della filosofia aziendale e di vita.

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Report sociale aQ 2008

Schede produttori

Il Filò

Lupo Vagabondo - Artè Grafica

Cooperativa sociale

www.promotus.it

Filò è un laboratorio nato nel 1989 in accordo con le istituzioni locali veneziane ed alcune realtà non profit, come risposta alle problematiche dei minori in situazione di disagio attraverso un progetto di pre-avviamento lavorativo. Lo scopo è quello di recuperare, attraverso un'attività concreta di orientamento, la formazione, l’apprendimento e un’applicazione lavorativa finalizzata e retribuita, l'autostima del ragazzo compromessa da precedenti esperienze negative, in modo che possa rimettersi in gioco partendo da un contesto “protetto”. Oggi Il Filò, per rispondere alle nuove esigenze sociali e alle diverse richieste di mercato, ha modificato la propria veste giuridica trasformandosi in cooperativa sociale. I soci lavoratori di Filò realizzano prevalentemente prodotti in cuoio sia per recuperare una tradizionale attività artigiana di Venezia, sia perché nel lavoro di bottega l'individuo riesce ad esprimersi in modo libero, completo e responsabile. L'impatto ambientale della lavorazione delle pelli è molto basso infatti la concia è realizzata interamente con tannini vegetali e le colorazioni sono naturali. Nel laboratorio di Filò si confezionano borse, astucci, cinture, portachiavi, marsupi, gadget vari. In questi anni il laboratorio ha sviluppato un particolare legame con il mercato del commercio equo e solidale, inserendosi stabilmente con i propri prodotti nella rete commerciale del Consorzio Le Botteghe della Solidarietà. Attraverso il consorzio, noi abbiamo conosciuto Il Filò e abbiamo scelto di distribuirne i prodotti per "contaminare" le diverse anime e le diverse potenzialità della produzione sociale e alternativa creando sviluppo a tutti i livelli, dal nord al sud del mondo, attraverso una integrazione lavorativa reale. Attraverso la collaborazione con il Filò abbiamo conosciuto altre due realtà, con le quali abbiamo avviato una collaborazione: Ellepikappa e Spazio aperto (www.gruppospazioaperto.coop).

Artè Grafica di Asti, è specializzata in stampe per gruppi e associazioni, in particolare per gli scout e ha scelto di stampare tutte le grafiche sulle maglie prodotte in Bangladesh da Aarong per entrare a far parte, anche con prodotti per il tempo libero, del circuito virtuoso del commercio equo.

Mister Print Il laboratorio serigrafico Mister Print è nato a Parma nel 2001 per iniziativa della cooperativa sociale Avalon che si occupa del reinserimento lavorativo per persone con disagio mentale. La cooperativa Avalon organizza anche le attività del laboratorio espressivo interno all'ospedale Psichiatrico di Colorno, il bar e un laboratorio di addobbi floreali per favorire gli inserimenti lavorativi di persone con disagio psichico. Dal 1996 collabora con il Comune di Parma per la gestione di alcuni servizi di pulizia, custodia e manutenzione (bagni pubblici, magazzini comunali), nei quali vengono occupate diverse persone provenienti dal Servizio Tossicodipendenze. Nel 2000 si trasforma in cooperativa sociale a scopo plurimo (b sub a), per poter gestire al meglio i percorsi riabilitativi rivolti a persone con disagio psichico, permettendo loro, attraverso varie attività, tra cui la serigrafia, di trovare un ruolo attivo nella società.

Sartoria Sinti Madaliss All’inizio del 2008 abbiamo avuto la possibilità di iniziare un nuovo progetto con un partner inconsueto per noi: una sartoria di donne sinti, nata a Ferrara nel 2007 da un progetto dell’Opera Nomadi in collaborazione con la cooperativa sociale Il Germoglio e del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, che ha finanziato l’acquisto delle macchina da cucire. Da parte nostra c’era l’esigenza di riutilizzare creativamente e in modo utile uno stock di pantaloni in velluto di cotone organico che era stata sbagliata e che avevamo voluto comunque ricevere. Noi avevamo la stoffa, loro le idee, le macchine da cucire e la voglia di mettersi alla prova. Da questo incrocio è nata una nuova linea di borse e una nuova collaborazione. Le donne sinti (i nomadi che da secoli risiedono in Italia) che lavorano in sartoria sono al momento 6, tutte sposate con figli, disoccupate, residenti nel campo nomadi di Ferrara. Nel 2008 il comune di Ferrara, in collaborazione con l’ASP - Centro Servizi alla persona di Ferrara - ha stanziato delle borse lavoro per le donne frequentanti il “corso di formazione” alla sartoria e questo aiuto economico mensile per le donne, è stato determinante.

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