The Garden of Hope

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FRONTDOC 2010

Best film

Noeltan Film Studio presents

The Garden of Hope a film by

Antonello Faretta

Within each of us a secret, intimate space exists Where we take care of the flowers of Strength, Of Love and of Grace to resist Life's hard trials. If we learn to nurture this space It can become a magnificent Garden... NoeltanFilm.com

Press kit


IL GIARDINO DELLA SPERANZA | THE GARDEN OF HOPE Italy, 23’, Digibeta, Color, Pal Stereo, original version with English subtitles

Regia, camera, montaggio, suono | Direction, camera, editing, sound: Antonello Faretta Con | With: Marco Lopomo Durata | Duration: 23’ Anno | Year: 2010 Testi e voci | Texts and voices: Antonello Faretta, Marco Lopomo Organizzazione generale | General organization: Adriana Bruno Filmati super-8 | Super-8 footage: Salvatore Laurenzana Sottotitoli | Subtitles: Mattia Garofalo Formato di proiezione | Screening Format: Digibeta, Pal stereo, Color Formato di ripresa | Shooting format: HDV 1080i - Super 8 Digital Transfer: Digital Video Produzione e distribuzione | Production and distribution: Noeltan Film Studio – www.noeltanfilm.com Con il contributo di | With the support of: Regione Basilicata, Ministero dei Beni Culturali, Basilicata 1799 Musiche | Musics: Station Station (Station, Alan Vega - © 2007 Blast First), Alone (Filigree and Shadows, This Mortal Coil - © 1986 4AD)

Foto di scena | Frames from the film

Sinossi Un ragazzo affetto dalla sclerosi multipla. Il suo giorno passa tra terapie, ricordi, immaginazione e lotta per rimanere in piedi. Una lotta condotta con dignità, coraggio, fede e amore per la vita. Un film sulla voglia di vivere e sullo spazio privato di chi soffre, sui pensieri più nascosti… Il Giardino della Speranza è quella dimensione intima presente in tutti noi, dove coltiviamo i fiori della Forza, dell’Amore e della Grazia per resistere alle dure prove della Vita. Synopsis A boy suffering from multiple sclerosis. He spends his days between treatments, memories, imagination and his struggle to stand. A struggle fought with dignity, courage, faith and love for life. A film on the will to live and on the private space of those suffering, on their innermost thoughts... The Garden of Hope is the intimate space inside each of us, where we grow the flowers of Strength, of Love and Grace in order to hold out against Life's hard trials.

Foto di scena | Frames from the film


I film più belli sono quelli che accadono inconsapevolmente alle persone che soffrono, quelli realizzati senza macchina da presa da chi non ha più nulla. Nulla da temere, nulla da perdere, nulla da custodire. Sono quelli più interessanti perché – quando condivisi – ci sorprendono perché dotati di autenticità, memoria e immaginazione. Qualità essenziali nel cinema e riconoscibili solo quando scorgiamo il tono sincero dell’intimità nel racconto. Ogni luogo deputato ad ospitare le anime in pena, quelle che vivono nella coercizione della propria libertà, sia essa fisica o mentale – come i nosocomi o le carceri –, nasconde giardini segreti, spazi intimi, invisibili ai nostri occhi. È in tali interstizi della vita che risiede un secondo schermo sul quale vengono finalmente liberati film mai scritti rinchiusi in scatole custodite gelosamente. Sono scatole con un campanellino d’oro che contengono tutti i sogni, i desideri e le speranze di chi non vede più la Luce. E se di notte abbiamo la fortuna di addentrarci in questi luoghi mentre i ricoverati chiudono gli occhi e si abbandonano al sonno possiamo udire l’eco di tutti i campanelli che risuonano assieme nel silenzio. Le scatole improvvisamente si aprono e lasciano uscire contemporaneamente tutti i pensieri, i ricordi, le emozioni, i dolori e le passioni di chi giace addormentato come la Madonna Addolorata del Savoldo. Questi film senza camera mettono in comunicazione segreta tutti i fortunati in ascolto e li uniscono. Essi hanno il dono di restituire una vera solidarietà tra gli uomini eppure non hanno un linguaggio convenuto, non si materializzano mai perché sono scritti senza luce e senza pellicola, sono film fatti della stessa materia dei sogni, evanescenti… quando apriamo gli occhi già sono svaniti! Il Giardino della Speranza è dedicato a tutte queste persone che soffrono, che vivono in un limbo sospesi tra una vita e un’altra, a tutti questi meravigliosi autori senza voce. Antonello Faretta - Potenza, inverno 2010

The most beautiful films are those that unconsciously take place in the lives of the people who suffer, made using no camera by those who have nothing. Nothing to fear, nothing to lose, nothing to treasure. They’re the most interesting ones because, when shared, they surprise us with their authenticity, memory and imagination – essential qualities in cinema, only identifiable when we detect the honest voice in the intimacy of the story told. Each place designed to host souls in torment, those living with their freedom highly constrained, either physically or mentally – like hospitals or prisons – hides secret gardens, intimate spaces, invisible to our eyes. It is exactly in such “gaps of life” that a second screen lies on which aborted films, locked up in jealously treasured boxes, are finally freed. They’re boxes with a little golden bell that contain all the dreams, wishes and hopes of those who can no longer see the light. And if we are lucky enough to penetrate these places as the inmates close their eyes and lapse into sleep, we can hear the echo of all the little bells ringing together in the silence. Boxes suddenly open up and let everything out at the same time – all the thoughts, the memories, the feelings, the pain and the passion of those lying asleep, like Savoldo’s Lady of Sorrows. These camera-less films secretly connect all the lucky hearers and unite them. Their gift is to restore real solidarity among men, yet they do not use an agreed language, they never materialise because they are written with no light and no film, they are made of the same material as dreams, evanescent… when we open our eyes, they’ve already vanished! The Garden of Hope is dedicated to all these people who suffer, who live in limbo, hanging between one life and another, to all these wonderful – yet voiceless - authors. Antonello Faretta - Potenza, winter 2010


Antonello Faretta (© 2010 Gerardo Marmo)

Antonello Faretta è nato nel 1973 a Potenza. Tra le sue opere Lei lo Sa, Da Dove Vengono le Storie?, Il Vento, la Terra, il Grasso sulle Mani, Silenced Thoughts, Nine Poems in Basilicata e Transiti. È il fondatore del Noeltan Film Studio con il quale produce tutti i suoi lavori, opere prime di giovani autori, workshop cinematografici internazionali e il Potenza Film Festival.

Antonello Faretta was born in 1973 in Potenza. Among his works Lei lo Sa, Da Dove Vengono le Storie?, Il Vento, la Terra, il Grasso sulle Mani, Silenced Thoughts, Nine Poems in Basilicata and Transiti. He’s the founder of Noeltan Film Studio which produces his own works, those of young authors, international film workshops and the Potenza Film Festival.


Distribuzione Distribution

Press

Noeltan Film Studio Via Carlo Bo 19 85100 Potenza, Italy T: +39 0971 411217 F: +39 0971 274145 Email: info@noeltanfilm.com

Adriana Bruno T: +39 0971 411217 C: +39 333 6482362 F: +39 0971 274145 Email: press@noeltanfilm.com

NoeltanFilm.com

IL GIARDINO DELLA SPERANZA é una produzione Noeltan Film Studio. Realizzato nell’ambito di Arte in Transito. Paesaggio Urbano e Arte Contemporanea, un evento promosso e organizzato da Regione Basilicata (Dipartimento Presidenza della Giunta - Ufficio Programmazione e Controllo di Gestione) e Associazione Basilicata 1799 in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali. THE GARDEN OF HOPE is a Noeltan Film Studio production. Film made in the course of Arte in Transito. Paesaggio Urbano e Arte Contemporanea, an event conceived and organized by Regione Basilicata (Dipartimento Presidenza della Giunta - Ufficio Programmazione e Controllo Gestione) and Associazione Basilicata 1799 in collaboration with Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Traduzioni in inglese del press kit a cura di Claudia Vettore - Press kit translated in English by Claudia Vettore


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