Ulisse '69

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circolo per la promozione e la divulgazione dell’arte e della cultura

IL DESIDERIO DELLA SCOPERTA


Ente Promotore Circolo Artistico “Amici nell’Arte” Via Verneto, 10 17023 Garlenda (SV) tel. +39 0182 58 23 51 mob. +39 338 850 44 78 mail: info@amicinellarte.it web: www.amicinellarte.it Patrocinio Regione Liguria Provincia di Savona Comune di Savona Testi Francesca Bogliolo Carmen Spigno Curatori catalogo Carmen Spigno Pasquale Meli Grafica e Fotografia Pascal McLee sito web della Mostra © Copyright 2015 - “Amici nell’Arte”


Complesso Monumentale della Fortezza del Priamar Savona

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Il perché della mostra “Ulisse ‘69” vuole essere un tributo alla figura di Ulisse e a quanti come lui hanno nei secoli esplorato mondi lontani e sconosciuti, anche a costo della propria vita. La missione spaziale Apollo XI, culminata con l’allunaggio del 20 luglio 1969, e la posa del primo piede sul suolo lunare hanno origine da quel desiderio di conoscenza che è innato nell’Uomo ed è lo stesso che ha spinto Ulisse a varcare le “Colonne d’Ercole”. Da ciò deriva il titolo della mostra. Ulisse, che nell’Odissea fu rappresentato con le sue molteplici caratteristiche, astuzia, coraggio, saggezza, ha alimentato per secoli l’immaginario collettivo occidentale.

Il tema dell’uomo “errante” e navigatore, il cui sapere e la cui esperienza si arricchiscono sempre più lungo il cammino, ha esercitato un enorme fascino sulle letterature e sugli scrittori occidentali, che ne hanno fatto il simbolo del desiderio di conoscenza dell’uomo. Ne hanno intessuto le virtù Orazio, Seneca, Cicerone, ed in tempi più recenti Dante, Foscolo, Pascoli, D’Annunzio, Ungaretti, Saba, fino a giungere a Joyce. L’Ulisse di Joyce, ad esempio, rappresenta l’uomo moderno che aspira al ritrovamento di quei valori di cui viene privato dallo squallore e dalla sordida meschinità della vita quotidiana e del mondo che lo circonda. In ambito cinematografico, poi, il film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick è una pietra miliare ed il protagonista ricorda l’eroe omerico nel sopportare con razionalità e pazienza gli imprevisti di quello che doveva essere solo un viaggio di scoperta e che lo porta a vagare nello spazio sospinto all’avventura dalla curiosità di conoscere unita al senso di esaltazione.

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Il tutto viene condensato nei versi del Sommo Poeta, Dante, che nel Canto XXVI dell’Inferno fa pronunciare ad Ulisse i famosissimi versi “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, con i quali incita i suoi compagni a oltrepassare i limiti allora conosciuti. Proiettando i paradigmi dell’eroe Odisseo nella realtà quotidiana, la missione Apollo XI, che ha portato i primi uomini sul suolo lunare quel lontano 20 luglio 1969, è il simbolo dell’audacia dell’Uomo, della sua inarrestabile curiosità intellettuale e della fiducia in una tecnologia avanzata, ma fragile, simboleggiata dalla storica frase di Neil Armstrong, quel « piccolo passo per l’uomo, grande balzo per l’umanità », che in fondo racchiude il senso di tutta l’avventura dell’uomo dello spazio. Questo innato desiderio di scoperta e di oltrepassare i limiti conosciuti tuttavia si sta ritorcendo contro l’Uomo, inducendolo ad eccedere nell’utilizzo di una tecnologia sempre più sofisticata e incontrollata, deleteria per il nostro Pianeta, come avvertono da più parti numerosi scienziati. Carmen Spigno Presidente Circolo “Amici nell’’Arte” noprofit

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La critica (…) me al largo sospinge ancora il non domato spirito, e della vita il doloroso amore. U. Saba È dalle domande non comuni che nasce la voglia di ricercare strade nuove e inesplorate. È per un sogno che si può intraprendere un viaggio, per scelta o perché costretti dal Fato o dagli Dei avversi. Da qualunque angolazione la si voglia osservare, la figura di Ulisse evoca inevitabilmente un senso di identificazione, generato dalla sua insaziabile sete di conoscenza, che rimanda all’incessante ricerca di senso compiuta dall’uomo. Ulisse non è un eroe, per quanto sembri strano affermarlo. Ulisse è un uomo comune che, attraverso logos, astuzia, raziocinio e cultura, vuole scoprire. Vuole indagare ciò che lo circonda perché ha sete di mondo, di vita, e per farlo non esita a intraprendere un lungo e periglioso viaggio, che non si rivelerà altro che la mèta stessa. Come sosteneva Agostino da Ippona, “cercare di per sé è già un trovare”, ed è per questo che l’avvicinarsi alla figura di Ulisse, sia che lo si voglia approfondire dal punto di vista omerico, sia dalla prospettiva dantesca, risulta da sempre quasi naturale: non solo per indagarne gli approcci da cui è stato osservato e reso celebre dai più autorevoli letterati e artisti, ma per la possibilità di avvertirne le profonde affinità con la figura dell’uomo, oscillante da sempre tra poesia e filosofia, ragione e sentimento, timore e tensione verso la scoperta. La figura di Ulisse abita da secoli l’immaginario collettivo, mettendolo di fronte a una necessità primaria, che è quella dell’indagine della Verità; nella concezione dell’uomo moderno la figura del navigante omerico diventa simbolo della ricerca del sapere, e delle ardite vie che si possono percorrere per raggiungere ciò che è ancora sconosciuto. Ulisse sembra voler rispondere a un

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unico anelito, che è quello della vita, fatto di una ricerca mai paga di conoscenza e scoperta. Spostare i traguardi per spingersi oltre equivale a indagare se stessi prima ancora che il mondo che ci circonda e la natura che ama nascondersi, assecondando il desiderio filosofico già portato all’attenzione da Eraclito più di duemila anni fa. L’arte, che è specchio della cultura e del tempo in cui viene realizzata, è stata da sempre suggestionata dalle vicende del protagonista omerico, interpretandole di volta in volta in senso narrativo estetico, come nei casi di William Waterhouse, Draper o Hayez, o in senso simbolico, come in Böcklin e Savinio. Ciò che importa, in un’esperienza collettiva contemporanea come quella degli “Amici nell’Arte”, dedicata a Ulisse, è notare come, in base a personali gusti e sensibilità, il tema venga affrontato armonizzando le sensibilità artistiche in un’unica direzione, che è quella di favorire il dialogo tra l’osservatore e l’opera d’arte e la conseguente riflessione interiore sulla tensione verso la ricerca. Cosa preferisca scoprire chi guarda, non possiamo sapere, così come Ulisse non avrebbe potuto sapere se il suo destino fosse approdare tra i Lestrigoni o i Feaci: intuiamo tuttavia la volontà e lo sforzo comune di permettere a chi osserva di rintracciare una parte della propria esperienza del mondo, e magari di modificarla, giungendo a intuire qualcosa in più di sé stessi. Se il dovere reale di un artista è, come sosteneva Modigliani, quello di salvare il suo sogno, questa collettiva mostra come gli artisti siano consapevoli che il loro sogno altro non è che permettere all’uomo di oltrepassare i confini di se stesso, indagandoli alla luce di un filtro straordinario quale quello dell’arte. Francesca Bogliolo Critico d’arte

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Gli artisti partecipanti

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Walter Accigliaro Maidè Aicardi Balàzs Berzsenyi Cesare Botto Elisabetta Brunetti-Buraggi Laura Caligiuri Carlos Carlè Riccardo Carrara Pietrina Cau Mario Dabbene Giuseppe De Carlo Maria Pia Demicheli Brenda Estrada Fabrizia Fantini Marinella Franchi Marilisa Giordano

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Domen Lo Luca Maria Marin Caterina Massa Giovanni Mazza Mario Mondino Marisa Montesissa Maurizio Morandi Constantin Stan Neacsu Andrea Odello Varinia Rodriguez Silvio Rosso Beverley Rowley Carmen Spigno Magda Tardon Luisa Tinazzi Antonietta Zamponi

Il presente Catalogo è realizzato in formato PDF ed è pubblicato online sul web. Per ogni ulteriore approfondimento sugli artisti espositori si può consultare il sito tematico http://ulisse69.altervista.org/artisti

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Walter Accigliaro

Pittore Italia

Walter Accigliaro è nato ad Alba (CN) nel 1950. Lì ancora risiede ed ha il proprio studio. La sua formazione artistica è prettamente torinese. Ha studiato al Liceo Artistico Statale di Torino ed all’Accademia Albertina delle Belle Arti (avendo principalmente come insegnanti Paulucci, Saroni, Calandri e Franco), fino al 1973. Dal 1980 al 2007 è stato docente di Discipline Pittoriche all’Istituto Statale d’Arte di Asti. Nel 2007 ha tenuto alcune lezioni all’Accademia di Belle Arti a Cuneo. Svolge parallele attività di grafico e consulente, nonché di ricercatore e studioso del patrimonio storico-artistico di Alba, delle Langhe, del Roero. In questo impegnativo settore sono numerosi i saggi ed i libri da lui pubblicati. Nell’ambito espressivo (dapprima nella pittura d’impegno sociale, dal 1971 nell’astrattismo lirico, nel neoinformale “caldo” e “freddo”, poi dal 2000 nell’emblematica ricerca aniconica) Accigliaro ha allestito o partecipato a molte esposizioni collettive principalmente dal 1969, nonché numerose mostre personali dal 1974 in Italia ed all’estero (Parigi 1985, Muntelier 2005) documentate in cataloghi, riviste d’arte e dvd. Dal 1974 al 2008 ha realizzato varie cartelle di grafica seriale. Nel 1971-1972 egli ha operato nel gruppo artistico “Langhe 2000”. Nel 1989-1990 ha fatto parte del gruppo “Progressiva 7”. Nel 2011 ha aderito al “Manifesto dell’Art Economy”, curato e presentato da Alessandro Celli e Giorgio Gost. Dal 2006 fa parte del gruppo “Pentameter” (Accigliaro, Ambrogio, Botto, Mondino, Rosso). Fra le numerose, svariate presenze in qualificate esposizioni collettive e di gruppo in Italia ed all’estero (Francia, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Canada, Messico, Hong Kong, Malta, Repubblica Ceca, Svezia ecc.), più recentemente va segnalata nel 2011 la notevole presenza di Accigliaro, con un’opera, alla 54.a Biennale di Venezia, nella sezione Lo stato dell’arte. Il Piemonte, decentrata a Saluzzo. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra di gruppo Pentameter. Esperienze aniconiche dagli anni ’60 ad oggi in Palazzo Salmatoris a Cherasco ed alla mostra Uniti nell’Arte: 150 anni di sperimentazione creativa, allestita all’Istituto di Italiano di Cultura di Praga.

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Nel 2012 un suo dipinto è stato esposto alla 5.a Biennale d’arte di Montecarlo ed una sua installazione è stata allestita nello storico studio di Lucio Fontana ad Albissola Marina. Nello stesso anno una sua opera è stata inserita nell’esposizione collettiva Il ritorno di “Antiluna”. Omaggio a Pinot Gallizio nella Galleria Civica d’Arte Moderna a Torre Pellice. Nel 2013, con un suo dipinto, ha preso parte alla 1.a Biennale d’Arte internazionale di Palermo. Altre più recenti partecipazioni di Accigliaro sono: un’opera pittorica presentata alla I edizione delle “Settimane italiane” a Köping in Svezia, l’allestimento espositivo di una saletta correlata all’Art Gallery “La luna” di Borgo San Dalmazzo, un suo dipinto presentato alla Fiera “Arte Cremona” presentato dalla Galleria “Oldrado da Ponte” di Lodi, in collaborazione con la “Passepartout Unconventional Gallery”, la presenza alla mostra di gruppo Pentameter. I colori della resilienza a Palazzo Lomellini a Carmagnola. Opere di Accigliaro sono permanentemente disponibili in alcune Gallerie d’arte (“Galeasso” di Alba, “La luna” di Borgo San Dalmazzo, “Artanda” di Acqui Terme); molte sono collocate in collezioni private e sedi pubbliche (Acqui Terme, Alba, Asti, Barolo, Bergolo, Cuneo, Muntelier, Sinio, Torre Pellice, Valloria di Prelà).


Viaggio metaforico altrove tecnica mista su pannello ligneo cm. 125.5 x 99 - 2008

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Maidè Aicardi Maidè Baffo Aicardi nasce a Genova, ove frequenta il Liceo Linguistico. Pittrice Italia

Inizia la preparazione artistica con il Maestro Aldo Cestino, insieme ad un piccolo gruppo formato nel C.C.A. (Circolo Culturale di Albaro), con cui tuttora mantiene regolari contatti per lavorare e confrontarsi. Pur dedicandosi di preferenza alla pittura ad olio, negli ultimi anni si unisce al Gruppo “PRISMA” seguito dalla nota pittrice e scultrice Auri Campolonghi e sotto la sua guida fa interessanti esperienze con altre tecniche artistiche. Attualmente la pittrice lavora con un gruppo di artisti nell’atelier di Renata Soro.

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Le grandi conquiste olio su tela cm. 120 x 80

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Balàzs Berzsenyi

Scultore Ungheria

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Balàzs Berzsenyi è nato a Budapest (Ungheria) nel 1960. Si è diplomato alla Scuola d’Arte di Budapest nel 1990. Dal 1996 vive e lavora in Val Fontanabuona (Genova). Sue opere si trovano in permanenza a Veszprém (H) Cimitero della Città - Stele (legno) / Veszprém (H) Parco giochi - Scultura su legno / Szentkiràlyszabadja (H) Caserma Aeronautica - Monumento agli aeronauti / Chiavari (GE) /I/ Società Economica Targa a Pino Rivarola (ardesia) Genova (I) Cantieri Navali Sestri Ponente - Targa ai caduti sul lavoro (marmo) / Gagliano Castelferrato (EN) /I/ Palazzo Publico - Busto (ardesia) / Pescocostanzo (AQ) /I/ Museo Civico - (pietra della Maiella) / Capraia Fiorentina (FI) /I/ Municipio Scirocco 1 (marmo) / Teulada (CA) /I/ Museo della Città - Maschera (marmo) / O Grove Pontevedra (E) Parco Publico Scirocco 2 (granito) / Montbrison (F) Parco della Bastie - Astré (marmo) / Frontignan (F) Museo de Frontignan (ardesia) / Tratalias (CA) /I/ Municipio - Isola (marmo) / Camogli (GE) /I/ Santuario di N.S. del Boschetto - Epifania: altorilievo su marmo: Epifania - statua lignea processionale della Madonna - busto in marmo: Don Benvenuto (rettore) - portale centrale in bronzo - corona aurea e materiali preziosi - composizione floreale su marmo (gigli) - cancelletto in ferro battuto / Tratalias (CA) /I/ Parco Pubblico - Legame (stalatite) / Genova (I) Palazzo Pubblico - Targa ricordo per i morti della rivoluzione ungherese del 1848 (ardesia) / Pécsely (H) Monumento Ai Caduti della II Guerra Mondiale / Pietransieri (AQ) /I/ Monumento Ai Caduti dei Limmari (pietra della Maiella) / Cavi (GE) /I/ Scuola Elementare - Targa a Vera Vassalle (partigiana) / Castel di Sangro (AQ) /I/ P.zza della Chiesa - Sacra Famiglia (marmo) / Balatonfüred (H) Parco degli eroi - L’urlo (basalto) / San Martino Del Vento (GE) /I/ Capelletta di San Martino - Via Crucis (ardesia) / Madrid (E) Centro Commercale - Fontana (ardesia) / Montbrison (F) Parco Pubblico - Arcadia (marmo) / Lorsica (GE) /I/ Piazza del Comune - Busto (bronzo) / Balatonfüred /H/ Giardino del Liceo - Monumento al memoria di Lòczi Lajos (marmo di Carrara) / Balatonfured /H/ Cimitero della Città Tomba di Csehòk Ernô (marmo di Carrara) / Chiavari (GE) /I/ Cimitero della Città - Tomba di Anna Gori (marmo di Carrara) / Pietransieri (AQ) /I/ Monte Tocco (1500 m) - Madonna della neve (marmo di Carrara) / Ferrada (GE) /I/ Strada provinciale Armonia (marmo di Carrara) / Bàbolna (H) Hotel Parco - Dante “Inferno” (travertino) / Balatonfüred (H) Parco Publico Monumento a memoria della rivoluzione del 1956 Ungherese - (marmo di Carrara) / Lorsica (GE) /I/ Museo del Damasco Fontana (marmo di Carrara) / Genova /I/ Chiesa di Santa Caterina da Genova - Samaritana al pozzo - Annunciazione (bronzo dorato e argentato) / Roma /I/ Museo Vaticani - S. Benedetto - Altorilievo (ardesia) / Genova /I/ Chiesa di S. Caterina Pannello per la pavimentazione del sagrato – Intarsio policromo (marmo) / Camogli (GE) /I/ Santuario di N.S. del Boschetto Crocifisso in bronzo e pietre dure (mosaico Fiorentino) / S. Remo /I/ Residenza Vescovile - Crocifisso in bronzo e pietre dure (mosaico Fiorentino) / Genova /I/ Chiesa di S. Caterina - Targa (granito) - Due bassorilievo raffiguranti gli stemmi vescovile e papale per la facciata della chiesa (ardesia) / Genova /I/ Chiesa di S. Caterina - Targa di ricordo Mons. Virgilio Palla (marmo) / Masainas (CI) /I/ Palazzo Comunale - Scultura (onice) / Genova /I/ Ospedale G. Gaslini - Targa in memoria della visita del S. Padre (marmo intarsiato) / Genova /I/ Cappella dell’ospedale G. Gaslini - Ambone (bardiglio con immagini a intarsio) / Genova/I/ Chiesa di S. Caterina - Mosaico (marmo policromo) / Sestri Levante /I/ Cimitero della Città - Tomba (marmo statuario) / Mignanego (GE) /I/ Capella - Madonna della Vigne - S. Maurizio (bassorilievo marmo statuario di Carrara) / Né (GE) /I/ Passo del Biscia - Monumento del partigiano (marmo statuario di Carrara) / Camogli (GE) /I/ Santuario di N.S. del Boschetto - Scultura monumentale, Madonna con Bambino (m 2,8) (marmo statuario di Carrara) / Coreglia Ligure (GE) /I/ Piazza “NELLA ATTIAS” - Monumento in ricordo della deportazione ad AUSCHWITZ (marmo di Carrara) / Balatonalmàdi (H) Parco pubblico (Parco di Scultura internazionale) - “CILINDRO” (marmo statuario) oltre ad innumerevoli mostre in tutto il mondo.


Il canto delle sirene acciaio inox/ferro/ottone cm. 60 x 40 x 180

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Cesare Botto

Pittore Italia

Cesare Botto nasce a Cuneo nel 1939. Negli anni ‘50 frequenta lo studio di Ego Bianchi, conosce Pinot Gallizio e segue un corso di arti decorative sotto la guida di Marco Perotti, Luigi Valerisce e Ezzo Chicca. Nel 1960 tiene la sua prima personale a Cuneo presentato da Francesco Franco. L’anno seguente approda a Torino e si iscrive ai corsi di nudo dell’Accademia Albertina dove entra in contatto con il docente Filippo Scroppo che lo invita a frequentare il suo studio privato. Seguono tre anni di intensa attività, densi di stimoli e confronti in un rapporto stretto e fecondo, tra il maestro e i suoi numerosi allievi. Sensibile ai processi di rinnovamento in corso, Botto sente l’urgenza di orientare la sua ricerca verso l’arte informale, con un progressivo abbandono della figurazione, divenuta mero pretesto compositivo, scomponendo e ricostruendo con impeto gestuale, forme inedite dai toni accesi e vibranti, sostenute da energiche spatolate nere. Questa svolta, a lungo meditata, gli consente di liberarsi dai retaggi del passato e di manifestare tutta la sua carica espressiva, facendo ricorso al colore, al segno, al simbolo, ad emblemi allusivi sempre in rapporto all’ambiente, alla materia, alla luce. Nel 1975 Adalberto Rossi, presentando Botto in una personale a Torino, scrive che egli si pone in prospettiva critica di fronte allo status quo, percepisce il male di vivere quotidiano dilagante, ne indaga le cause e reagisce alla situazione contemporanea con un’azione alternativa, nel territorio dell’arte, che si concreta nella costruzione di un mondo “altro”, le cui costanti sono il rigore compositivo, la pulizia formale, l’ordine. Cesare Botto aderisce a sodalizi artistici quali: Promotrice Belle Arti - Torino dal 1964; Antischema - Cuneo 1969; Filo Rosso – Milano 1992; Magau – Cuneo 2003; Pentameter – Alba 2006, esponendo in città italiane e straniere. Al suo attivo si annoverano vari primi premi ottenuti in concorsi e numerose mostre personali allestite con la presentazione in catalogo di noti critici, testimoni attenti della sua costante ricerca artistica. Dal 1987, per tre anni, tiene un corso di materie artistiche presso il Liceo privato “il Poliedro”di Cuneo. Lontano da un atteggiamento ripetitivo e conformista, si dedica anche alla scultura, alla ceramica e alla grafica; ha pubblicato alcune cartelle di serigrafie e illustrato le copertine della “Storia della Civiltà” di Will Durant per le edizioni Araba Fenice. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.

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Dalle ceneri della storia acrilico su tela cm. 131 x 81

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Elisabetta Brunetti-Buraggi

Ceramista Italia

Elisabetta Brunetti Buraggi - EBB, di formazione fotografica frequenta la scuola di Giuliana Traverso (espone anche al Diaframma di Milano), approfondisce lo studio dei grandi classici e, senza moralismi di maniera, apprezza profondamente l’uso sapiente che Robert Mapplethorpe fa della luce. Frequentando Albisola ha poi iniziato ad occuparsi anche di ceramica ed essendo nata a Savona ed avendovi le origini familiari, ha cercato di ritrovare, appunto con questa arte, le radici più profonde della sua Terra, ritrovando così tecniche antiche diffuse in ogni civiltà e popolazione. Partendo da quel bianco - blu che le ha colorato da sempre la vita, nella ricerca delle varie forme ceramiche, EBB scopre tracce della storia dell’Umanità e trova che la ceramica rappresenta un linguaggio davvero universale di tutti gli uomini ad ogni latitudine e in ogni tempo: dalla preistoria ai giorni nostri. Ha cercato talvolta di tradurre le sue emozioni fotografiche in ceramica… ad esempio cercando di rappresentare la estrema sensualità della “Calla” di Mapplethorpe in un suo lavoro. Elisabetta Brunetti Buraggi ha seguito e segue, per i suoi lavori in ceramica, i Maestri Alberto Toby, Guido Garbarino, Giovanni Cimatti, Boris Roce (di Fiume), Robert Cooper (Londra), David Roberts (Londra) e, per la porcellana, Luca Tripaldi.

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Ignoto 2 terra refrattaria nera, gran fuoco con smalti cm. 25 x 12 x 12

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Laura Caligiuri Fotografa milanese che, sentendosi cittadina del mondo, predilige la fotografia di viaggio, del “suo Viaggio”. Fotografa Italia

Si dedica alla fotografia sin dalla giovane età. Si è aggiudicata il terzo posto all’Icelandic Photo Contest 2013. Nella seconda metà del 2014 la sua mostra “Acque di Mezzo” è stata esposta sul Lago Maggiore in occasione del Guinness World Record, poi a Suna, quindi a St. Remy de Provence alla Route des Artistes, a Trieste alla collettiva “Le vie delle foto”, quindi a Milano. Il 2015 è iniziato con l’esposizione a Monza di “W.W.W. What a Wonderful World”, fotografie scattate in diverse parti del mondo quali Indonesia, Perù, Turchia, Messico, Marocco, Usa, Namibia ed Europa Occidentale. Attualmente espone a Milano “Arborea”. Ha inoltre partecipato a diverse mostre collettive di Arte varia nella città di Monza ed esposto alla Galleria d’Arte WEART ad Uboldo (Varese). Si identifica nel seguente pensiero: “La fotografia è mettere sullo stesso piano, occhio, mente e cuore.” H.C. Bresson

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Genesi della Terra fotografia cm. 100 x 70

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Carlos Carlè Carlos Carlé nasce nel 1928 ad Oncativo, nella provincia di Cordoba (Argentina). Ceramista Argentina

I suoi iniziali contatti con la ceramica avvengono nella fabbrica di mattoni refrattari del padre, dove realizza i primi manufatti. Da allora il suo interesse è volto verso i materiali cotti ad alta temperatura, con particolare predilezione per il grès. Verso la fine degli anni Quaranta intraprende, a Buenos Aires, lo studio della ceramica, del disegno e della scultura e aderisce ad Artesanos, primo gruppo d’avanguardia nell’Argentina del dopoguerra. Tra il 1950 e il 1953 studia letteratura e disegno. Nel 1959 è tra i fondatori del Centro Arte Ceramico Argentina. Opera in diverse fabbriche di ceramica in Argentina, Brasile, Paesi Bassi, Danimarca e Italia, dove nel 1963 si stabilisce, e decide di dedicarsi esclusivamente alla scultura. Lavora per circa un anno nel centro ceramico di Vietri sul Mare e in seguito si trasferisce ad Albissola Marina. Dagli anni Cinquanta le sue opere gli sono valse numerosi riconoscimenti e premi per tutto il mondo e si trovano in numerosi musei, tra i quali l’Hetiens Museum di Düsseldorf, il Musée des Arts Decoratifs dì Parigi, il Museo Sìvori di Buenos Aires, il Museo delle Ceramiche di Faenza, il Museo di Arte Contemporanea di Shigaraki, in Gíappone, dove nel 1998 ha realizzato una scultura monumentale dietro invito dello stesso Museo. Dal 1972 è Membro titolare dell’Accademia Internazionale della Ceramica a Ginevra. Nel 1998 è stato invitato a realizzare una scultura monumentale in Shigaraki Ceramic Cultural Park in Giappone. É dedicata a Carlé la “4ª Rassegna di Scultura all’aperto 2000” promossa dall’Assessorato alla Cultura di Padova. Le sue sculture figurano in diversi musei e collezioni, tra cui il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, il Musée National de la Céramique di Sèvres, il North Central Washington Museum di Wenatchee e il Museo Juan B. Castagnino di Rosario. Il grande Maestro argentino, al quale il 9 aprile 2009 viene conferita la cittadinanza italiana, si spegne a Savona il 9 aprile 2015 all'età di 87 anni. Fra i critici che hanno scritto di lui e delle sue opere si ricordano L. Lambertini, W. Accigliaro, C. Chiosi, E. Biffi Gentili, L. Caramel, M. Shibatsuji.

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Cascote ceramica grès cm. 46 x 18 x 40

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Riccaro Carrara Nato ad Albenga nel 1962, Riccardo Carrara ha sempre avuto passione per il disegno e nel 2005 ha iniziato a dipingere su tela usando colori acrilici. Pittore Italia

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Da autodidatta, quadro dopo quadro, ha perfezionato la propria tecnica, sempre attento ai suggerimenti dei colleghi pi첫 esperti.


Viaggio infinito acrilico su tela cm. 70 x 100

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Pietrina Cau Nata ad Olbia nel 1946, si è trasferita ad Alassio, in Liguria, sin dal 1958. Attualmente vive nell'entroterra ingauno, ad Ortovero, con il marito e le due figlie. Ceramista Italia

Sin da giovanissima si è dedicata all’arte da autodidatta, esprimendo la sua vena creativa attraverso svariate tecniche pittoriche. Particolarmente attratta dal modellato, con il tempo ha sentito l’esigenza di perfezionare la sua tecnica, seguendo corsi di disegno e scultura. La tecnica Raku, che apprende nel 2002, le permette di sperimentare l’uso del colore in modo inusuale, ottenendo risultati che la soddisfano e le consentono di esprimere al meglio la propria originalità e fantasia. Ha partecipato a numerose collettive in Francia e in Italia.

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DNA ceramica raku cm. 87 x 69

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Mario Dabbene Mario Dabbene nasce a Malnate (VA) nel 1935, vive e lavora a Varese. Pittore Italia

Dai 16 ai 20 anni frequenta lo studio del maestro Leo Spaventafilippi, traendone preziosi insegnamenti relativamente alla composizione e costruzione del quadro nonché un’attenta osservazione del vero. Seguendo una innata predisposizione per l’arte intesa come manualità, sperimentazione, ricerca ed esperienza, che si à nel tempo concretizzata attraverso l’utilizzo di materiali di diversi tipi: plastica, cemento, elementi metallici. In questi ultimi anni vi è un ritorno alla tradizione pittorica con realizzazione di opere surreali e simboliche con particolare riferimento a temi mitologici. Da molti anni fa parte del Circolo Artistico-Culturale "Amici nell'Arte" di Garlenda (SV), dell’Associazione Artisti Indipendenti di Varese e del Gruppo Artisti Contemporanei di Pro Loco Varese.

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Ulisse olio su tela cm. 70 x 60

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Giuseppe De Carlo Giuseppe De Carlo nasce in Toscana nel 1952, a Montignoso, ai piedi delle Alpi Apuane. Scultore Italia

Dal nonno, cavatore, impara a conoscere il marmo e la sua lavorazione, ne coglie le emozioni e le storie, che porta con sè in Liguria, nella Fontanabuona, la valle dell’entroterra di Genova dove si estrae l’Ardesia. La pietra lo affascina, lo attrae, ma questa passione rimane latente fino al 1999, quando incontra lo scultore ungherese Balazs Berzsegnyi. I suoi insegnamenti risvegliano in lui le antiche emozioni e soprattutto gli forniscono gli strumenti teorici e tecnici necessari. Si avvicina alla pratica della scultura nella Cava-Laboratorio dell’Ecomuseo dell’Ardesia di Cornia di Moconesi (GE), nella Valfontanabuona, dove passano anche artisti provenienti da diverse parti del mondo in un proficuo confronto-scambio di esperienze artistiche. É così che prende l’avvio l’Associazione Culturale Liguria-Arte “La Pietra Nera” che organizza importanti manifestazioni sia in Italia che all’estero.

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Il simbolo del Viaggio scultura scolpita - bassorilievo fronte e retro - marmo travertino rosso cm. 40 x 8 x 50

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Maria Pia Demicheli

Pittrice Italia

Nata a Genova nel 1941, ha manifestato fin da giovanissima l’interesse per il disegno e la pittura iniziando da autodidatta a realizzare dipinti frequentando per alcuni anni lo studio di una pittrice svizzera. Abbandonato questo percorso a causa di un lavoro molto impegnativo, ma documentandosi continuamente su pubblicazioni specialistiche, dopo moltissimi anni inizia a frequentare lo Studio della scultrice ed insegnante d’arte Alda D’Alessio dalla quale apprende le più importanti tecniche pittoriche. L’amore per le arti figurative e per gli accadimenti sociali del nostro tempo la spinge a dipingere l’umanità nei momenti surreali della propria esistenza in senso scenografico iniziando nel 2004 a partecipare a varie mostre e concorsi italiani ed esteri.

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Cercando una nuova Terra tecnica mista su tela cm. 80 x 150

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Brenda Estrada Autodidatta, con una personalità libera ed estroversa, Brenda Estrada è un’artista profondamente radicata alle sue radici guatemalteche. Scultrice Guatemala

Nell’arte, più che una semplice forma espressiva, trova un mondo avulso dal tempo, dove non esiste nient’altro che lei, con i suoi sentimenti e la passione per la sua opera. Nasce a Cobán, Alta Verapaz Guatemala, nel 1958. Entra nel mondo dell’arte in tenera età, dimostrando il suo talento a sei anni, quando vince un premio nazionale di pittura a Tecún Umán, Héroe Nacional de Guatemala Durante i 15 anni vissuti all’estero, in Italia, Nigeria, Camerun; Giordania, Costa d’Avorio, Bolivia, Honduras e Repubblica Dominicana, la pittura e la scultura sono protagoniste nella vita dell’artista, ed esprimono il suo vincolo emotivo con il suo Paese, il Guatemala, dove ne vediamo riflessi costumi e tradizioni. Tra le sue opere si distinguono: Sogni in Bronzo, Donna Guatemalteca, Madre Terra, L’arrivo, Dal Santo al Santo Padre, opere che l’hanno portata a vincere premi tanto in Guatemala, suo Paese natale, quanto all’estero. Ha esposto, con mostre individuali e collettive, in Guatemala in varie Gallerie e Musei: Galleria Ana Lucia Gómez, Museo Ixchel, Galería Rozas-Botran, Galería Caos, Museo Nacional de Arte Moderno, Junkabal, Funsilec e Primeros Cinceles; in Italia al Castello della Lengueglia - Garlenda, Castello Costa del Carreto - Albenga, Palazzo Oddo - Albenga, Basilica San Paolo - Roma, Galleria La Pigna – Roma, e a Santo Domingo, Republica Dominicana. E stata nominata “Artista del mese di Agosto” dal circolo “Amici dell’Arte in Italia nel 2011, ha vinto nel 2014 il 4° premio al Concorso “Premio La Pigna” alla Galleria La Pigna di Roma, in Italia. “El arte expresa lo que las palabras no pueden…” “L’arte esprime ciò che non può essere espresso dalle parole...” Brenda Estrada

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La Pietra di Dio scultura in steatite (pietra ollare) cm. 12 x 5 x 16

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Fabrizia Fantini Fabrizia Fantini è nata a Genova nel 1969. Ceramista Italia

Frequenta il Civico Liceo Artistico Nicolò Barabino e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova dove si diploma nel 1991. Dal 1994 al 1999 si occupa di didattica museale presso il Civico Museo di Archeologia Ligure Villa Durazzo Pallavicini (Genova Pegli) curando graficamente numerose pubblicazioni e manifestazioni e l’allestimento di nuove sale espositive e mostre temporanee: 1996 Guida per il Museo; 1997 opuscolo e copertina per il video “I primi secoli di Genova”; 1998 allestimento mostra “Provenienza sconosciuta”; 1999 progettazione grafica catalogo, pannelli interni al percorso, immagine coordinata ed advertising della mostra: “Io vivrò per sempre”, Palazzo Ducale, Genova. Segue alcuni corsi di ceramica presso la scuola comunale di Albissola. Nel 2000 collabora con il Centro Didattico del Settore Musei del Comune di Genova ed il Museo d’Arte Moderna Raccolte Frugone Villa Grimaldi Fassio, progettando l’attività didattica “Laboratorio sul pittore Armando Spadini”, argomento la pittura del ‘900 e l’arte del ritratto. Nello stesso anno cura l’allestimento e la conduzione del laboratorio didattico di ceramica precolombiana in collaborazione con il Museo Etnografico Castello D’Albertis di Genova in occasione della mostra “Tiwanaku, Città Eterna delle Ande”, Palazzo Ducale; attività che verrà attivata da novembre 2000 a maggio 2001 presso il Museo di Sant’Agostino di Genova. Nel 2001 si specializza presso lo studio del maestro Romano Ranieri a Deruta (Perugia) nell’apprendimento della tecnica della maiolica. Dal 2002 opera nel suo studio a Santa Margherita Ligure.

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Composizione polimaterica di elementi tridimensionali accostati a bassorilievi

Scultura in refrattario ossidi, cristallina e vetrofusione cm. 30 x 35 x 30 Due lastre a bassorilievo in refrattario ossidi, cristallina e vetrofusione cm. 30 x 20 Una lastra a bassorilievo in vetrofusione cm. 30 x 30

Nella mia giovinezza ho navigato composizione polimaterica dimensioni varie

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Marinella Franchi Marinella Franchi, umbra di nascita, ligure di adozione, riflette nelle sue opere l’amore per la natura in tutti i suoi aspetti. Pittrice Italia

Ha concretizzato l’attività artistica a fine anni ottanta, libera d’attività professionale. L’esperienza pittorica si è ampliata ed approfondita con tecniche e materiali vari, ugualmente attratta dalla delicatezza dell’acquerello e dalla forza espressiva dell’olio lavorato prevalentemente a spatola. Nella diversificazione di tecniche usa anche il tessuto ed ha contribuito a dipingere le pareti di un reparto dell’Ospedale S. Corona di Pietra Ligure. Ha partecipato a varie mostre in diverse locations, fra le quali il Castello Costa-Del Carretto a Garlenda, Villa Cambiaso e la Fortezza del Priamar a Savona, Treviri in Germania, Cagne sur Mer in Francia. Ad un concorso del 2007 ad Alassio, e della cui Giuria era Presidente il Prof. Stefano Zecchi, ha ottenuto il terzo premio. Vive ed ha lo studio artistico a Boissano (SV), una cittadina nell’immediato entroterra di Loano, nella Liguria di Ponente.

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L’Origine tecnica mista cm. 100 x 100

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Marilisa Giordano Marilisa Giordano originaria di Vinadio e residente a Boves, si diploma al liceo artistico Ego Bianchi e si laurea all’accademia di Belle Arti di Cuneo. Pittrice Italia

giordano profileFiglia d’arte del padre Tullio e allieva dei maestri Antonio Carena e Plinio Martelli, attualmente professa nel settore della pittura, e tramite la body painting sperimenta da diverso tempo la pittura sulla figura stessa. Pittrice della bellezza femminile, espressa tramite la pittura ad olio su tavola, crea opere pittoriche neo-iperrealiste, realizzate a “velatura” per accresce la luminosità del colore, varca la costrizione della cornice “tentando di liberarsi”, si muove in mezzo a noi interagendo col fruitore. Queste figure reali-irreali consce della propria bellezza kantiana, “libera”, portatrici dell’estro, varcano la dimensione fantastica dell’arte e quella reale, del presente e del passato, la forza di andare oltre gli schemi prefissati e i limiti imposti dalla realtà, la bellezza di provare a non avere limiti… una finestra aperta al sogno… Sognare e Creare le uniche Vere Libertà dell’essere umano, impossibile soffocare il bisogno di evadere.

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Bramaliziosa smalto e olio su tavola cm. 131 x 105

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Domen Lo

Pittore Slovenia

Domen Lo (al secolo Domen Lombergar), giovane creativo digitale sloveno e artista, produce la maggior parte delle sue opere in due sole dimensioni. Lo schermo del suo computer rappresenta la sua tela e la sua tavoletta grafica il suo pennello. Non concentrandosi sul supporto utilizzato, Domen rimane fedele alla sua espressione... i motivi surreali spesso scuotono lo spettatore con la loro crudezza e immediatezza ed emergono il desiderio di esplorare ulteriormente il lavoro e il suo messaggio. Il suo stile può essere piÚ facilmente definito come grottesco, iperrealista o surreale - il suo processo consiste nella pittura in uno spazio virtuale, che gli permette di avere il controllo completo della vernice e la capacità di mescolare media classici in maniera diversa, dato che probabilmente alcuni di loro non sarebbero altrimenti in grado di convivere insieme. Il suo lavoro gioca con l'idea di realtà alternativa, dove gli oggetti di collegamento formano un nuova giocosa simmetria visuale. Egli rappresenta infatti esseri umani "ibridi", scaturiti dal connubio fra la tecnologia e la natura. Domen sta attualmente ultimando questa tesi per il suo Master in illustrazione.

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A Thought Escapes tela stampata firmata cm. 96 x 96

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Luca Maria Marin Luca Maria Marin, nato nel 1964, ha compiuto gli studi artistici a Venezia, che è stata e rimane tuttora luogo di ispirazione se non, a volte, materia stessa di molte sue composizioni.

Pittore Italia

Ancora giovane intraprende l'attività di decoratore e dipintore e ben presto la padronanza delle tecniche, la confidenza con vari materiali e l'innato buon gusto, gli consentono di collaborare con architetti di prestigio, ad operare delicati restauri: palazzi, alberghi, ville d'epoca, dapprima a Venezia, poi spesso anche a Milano, Roma, Torino, Brescia, Modena e Genova, altra città molto amata, sono affidati alle sue...preziose cure. Si presenta l'opportunità di soggiorni all'estero, a Basilea, Zurigo, Ginevra, Vienna, Parigi, le grandi mitteleuropee che sono preziose "maestre" di vita, per chi come Marin, anima vagabonda e curiosa, ne sappia cogliere il genius. Lavorerà alcuni mesi anche in Asia, Hong Kong, Cairo, come a Canton, e a Bangkok in Tailandia. Una parentesi come stilista: Avendo nel frattempo frequentato alcuni corsi specialistici di Art Designer e disegnatore, uno in particolare a Milano, e conseguito ottimi apprezzamenti, per cinque anni lo vediamo operare nel campo" non sempre... "fluttuante nel futile" che è quello dell'abbigliamento; si trasferisce a Roma, a Parigi, a Montecarlo, in Costa del Sol, e di nuovo in Cina, a contatto con importanti "creatori" dell'immagine esteriore... Procede nel frattempo anche nel dipingere e sperimentare, la frequentazione dei più importanti musei e gallerie d'Arte rappresenterà una generosa fonte di formazione che contribuisce tuttora a cementare la sua vera identità artistica. Nel 1997 si stabilisce vicino a Padova, dove inizia, ed è iniziazione, ad incanalare l'impellente, straripante bisogno di fattività, come peculiare del carattere, ma anche di un maturato interrogarsi, in quei lavori che poi, solo nel 2009, si deciderà ad esporre. Non sono propriamente "quadri" quanto piuttosto strutture animate di colore, dense di inviti al dialogo, alla riflessione, sulla necessità di un recupero della cura, per il pianeta ma anche per le forme infinitesimali che lo compongono, lo mettono insieme per noi. La sua Arte" che filtra e prende da tutto questo per cercare di completare il mio percorso di ricerca, prima del mio essere, poi dell'universo..." ,come ricerca di autenticità dell'essere "persone" in un sociale da non trascurare. Guarderei all'operosità del Marin, come a una sorta di guida che, sia nel formulare asserzioni, oppure nel porre domande, ci fa assaporare un vigore di un sapere vivo, nella volontà, che è valore, quando affiancata alla doverosità, quella di Seneca. Dedicata alla terra d'Egitto, dove ha trascorso un breve periodo, nel 1988,la "sua"..."Stele di rosetta", una lastra verticale in tre fasce che traduce la simbologia del documento nei termini di ORIGINE,PERCORSO,FINE, ripercorrendo la storia dell'umanità, o meglio "una storia", dove Homo Sapiens è una delle tappe: dopo una fine, l'inizio di nuove epoche. Luca Maria Marin è poeta in quanto testimone e tramite di una sensibilità senza tempo, lucidamente partecipe e fautore del ritorno al senso di meraviglia che muove alla conoscenza. Vive e lavora a Santa Maria di Sala, graziosa località lungo il graticolato Romano...

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Volumi onirici tecnica mista su tavola cm. 65 x 70 x 3

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Caterina Massa Caterina Massa, savonese di nascita, si è sempre dedicata al disegno e alla pittura, pur avendo una formazione umanistica letteraria. Ceramista Italia

La sua attività espositiva è iniziata nel ’90 con pittura di tipo figurativo, per passare poi alla ceramica. È giunta ad una “composizione geometrica” costituita da linee curve o rette in cui gli spazi sono ricchi di colore. Dopo aver operato in diverse proiezioni estetiche prevalentemente rivolte allo studio del paesaggio, in stile figurativo geometrico, ha iniziato un processo di astrazione, con evidenti connotazioni simboliche, espresso in un linguaggio essenziale, che attraverso la semplificazione delle forme giunge direttamente al messaggio emotivo.

Durante l'attività artistica, fatta di ricerca e di sperimentazione, si possono rintracciare momenti fondamentali ed evolutivi, che contribuiscono alla situazione formale delle opere recenti. All'inizio predilige la pittura ad olio, poi l'incontro quasi casuale con la ceramica è stato determinante per passare ancora più all'essenziale e, di qui, all'astratto. La materia prediletta è la creta per le trasformazioni che suggerisce. L’ideazione, la manualità, la creazione delle opere si completa nella magica tecnica del raku. Il campo della ceramica appassiona tantissimo l'artista, più vicina alla materia e agli elementi che la trasformano. L'ultima tappa è rappresentata dalla tecnica raku che, attraverso il sorprendente percorso di lavorazione, le procura forti emozioni. Nel 1999 dà vita a Cisano sul Neva ad un laboratorio di ceramica, punto di riferimento per la sua attività e attorno al quale ruotano numerosi amici ceramisti. La continua ricerca artistica l’ha condotta alla realizzazione di opere come “Riflessi”, lavori che pur essendo intimamente legati ad elementi realistici, volgono in direzione geometrico-astratta. È poi la volta di “Top model”, corpi femminili stilizzati, fino a giungere ad una serie di composizioni ispirate agli “Strumenti musicali”, alle “Bottiglie” e in particolare alle “Trottole”. La ricerca approda all’ideazione di “Frammenti”, costituiti da immagini sempre più indefinite applicate ai pannelli, alle piastre e alle sculture. Molti suoi lavori sono in collezioni private in Italia e all’estero, alcuni si trovano in permanenza in vari musei.

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Vive e lavora sia a Savona, in via Robatto, 3/19, sia a Cisano sul Neva (SV), ove ha il laboratorio di ceramica.


Plus Ultra ceramica raku circ. cm. 20 x h. 100

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Giovanni Mazza

Pittore Italia

Giovanni Mazza nasce a Roma il 16 luglio 1934. Trascorre la sua gioventù nel caratteristico quartiere di Trastevere fino agli anni Sessanta. Affascinato dalla figura, inizia giovanissimo a ritrarre i suoi coetanei e compagni di giochi. Notato dall’anziano e affermato pittore G. Ferrazza, trova in lui la prima guida allo studio della figura umana e da lui viene introdotto nell’ambiente artistico del quartiere che ha il suo cuore pulsante negli studi d’arte di Via Orti d’Aliberti. Luoghi d’incontro questi non solo di pittori e scultori del luogo, ma anche di architetti, letterati, musicisti con la cui frequentazione Giovanni Mazza arricchisce le sue esperienze culturali. Sono anni in cui ferve l’impegno artistico, intellettuale e sociale che si riflette anche nelle vivaci discussioni del gruppo di Via Orti d’Aliberti con la nascita della brillante iniziativa – proposta dallo scultore M. Capezzuoli e dal pittore G. Ragogna – “Arte nel Quartiere” e realizzata presso la sede della sezione del Partito Socialista Italiano nel Quartiere Trionfale. Una manifestazione di grande successo a cui aderiscono molti nomi noti come R. Guttuso, Omiccioli, Gianpistone e altri; in questa occasione, per la prima volta, Giovanni Mazza viene segnalato da un critico d’arte sul Giornale d’Italia come “ inedito disegnatore da ricordare”. Esperienze ed amicizie queste che costituiscono la base per la formazione artistica di Giovanni Mazza. Un ulteriore impulso e consolidamento verso la maturità artistica, Mazza la riceve durante il periodo in cui frequenta lo studio del Maestro Beppe Assenza: un insegnamento sempre vivo in lui e per il quale sente di dover esprimere perenne riconoscenza. Successivamente, Giovanni Mazza partecipa a numerose esposizioni tra le quali alle pittoresche mostre all’aperto di Via Margutta in Roma e, più tardi, nel 1958, alla Prima Rassegna di Arti Figurative di Roma e del Lazio (attuale Biennale di Roma) gli viene conferita la Medaglia d’Argento. Negli anni che seguono, la lunga attività artistica di Giovanni Mazza prosegue ininterrotta lungo un percorso di ricerca personale volto alla meditata riflessione sulle tematiche sociali che coinvolgono l’uomo contemporaneo.

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Sono questi i temi che diventano oggetto di discussione nei proficui incontri con intellettuali raffinati ed eminenti quali il docente universitario A. De Lorenzi e il critico d’arte F. Amato; il Professor F. Salvotti (docente universitario di estetica, pittore, giornalista e critico d’arte); il Prof. W. Alberti (docente, giornalista, saggista, e critico cinematografico); il Prof. G. Giraldi (docente universitario, saggista, filosofo). E sono ancora questi i temi che oggi incontrano il favore della critica e del pubblico quando vengono proposti in concorsi, manifestazioni culturali, collettive e personali presso prestigiose gallerie sia in Italia che all’estero.


L'Attesa olio su tela cm. 140 x 170

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Mario Mondino Mondino è nato a Morozzo, in provincia di Cuneo, l’11/01/1949. Pittore Italia

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Ha studiato Scultura all’Accademia Albertina di Torino e, dal 1973 al 2007 ha insegnato Discipline Plastiche nei seguenti Licei Artistici: il Primo di Torino, l’Arturo Martini di Savona e l’Ego Bianchi di Cuneo. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi dal 1966, quando ha meritato la medaglia d’oro del Comune di Cuneo per un bozzetto sulla resistenza.


Souvenir d'Italie tempera e glitter su tavola cm. 70 x 100

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Marisa Montesissa Marisa Montesissa è nata a Carpaneto Piacentino (PC). Ceramista Italia

Diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte Paolo Toschi di Parma, ha conseguito il Diploma di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. In quel periodo ha collaborato all’allestimento scenico e costumistico al Piccolo Teatro e alla Scala di Milano. Ha svolto attività di docente di educazione artistica. Dopo anni dedicati alla ricerca di nuove tecniche espressive, ha privilegiato il linguaggio plastico mediante l’uso di materiale refrattario, lavorato a lastra, colorato in seconda cottura oppure dipinto e patinato a encausto.

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Ulisse 1969-Ulisse 2015, metamorfosi involutiva refrattario lavorato a lastra cm. 28 x 34 x 28

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Maurizio Morandi Maurizio Morandi, milanese, vive e lavora a Gallarate, in provincia di Varese. Laureato in giurisprudenza, ha iniziato a dipingere con regolarità agli inizi degli anni ’90. Pittore Italia

Dai primi lavori eseguiti a carboncino, passa poi all’acquerello ed infine all’acrilico, sua tecnica preferita. La sua è una pittura figurativa i cui soggetti sono spesso rielaborazioni di immagini fotografiche, o fotogrammi di film. I soggetti molte volte sono scelti in quanto interessanti in relazione ad un determinato periodo storico, con particolare predilezione per personaggi e situazioni che evochino atmosfere degli anni ’50 e ’60, e che si legano bene all’uso del bianco e nero (ma non solo); in questo contesto, la scelta di sfondi monocromatici concorre a rendere l’immagine “assoluta” e fuori dal tempo, pur mantenendo un rapporto ineliminabile ed emotivo con l’epoca a cui si riferiscono. I suoi punti di riferimento restano la pop-art anglo-americana e il movimento degli iperrealisti. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, risultando inoltre finalista o vincitore in premi prestigiosi, quali il premio Arte Mondadori, la Biennale di Genova, il Premio Celeste. Le sue opere sono sovente presenti a mostre in Italia e nel resto d’Europa.

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Ulisse 1969 acrilico su tela cm. 100 x 65

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Constantin Stan Neacsu Constantin Stan Neacsu nasce il 27 luglio 1952 a Bran (nel distretto di Brasov) in Romania, nella regione storica della Transilvania. Pittore Romania

Dopo gli studi presso il Liceo d’Arte di Targu Mures, nel 1975 si è laureato in pittura all’Università di Belle Arti di Cluj-Napoca, in Romania. Successivamente, attraverso un rigoroso iter richiesto dal suo Paese, ha ottenuto il riconoscimento di Artista Professionista, divenendo membro dell’U.A.P. – Unione degli Artistici Plastici della Romania. Giovanissimo, si avvia alla carriera artistica portando avanti un’intensa attività espositiva, che lo ha visto presentarsi sia in mostre personali che in eventi artistici di rilevanza nazionale e internazionale. Ha inoltre partecipato, come artista ospite e come organizzatore, a numerosi simposi, tra i quali, nel ’90, per conto del museo Balcesco. La sua ricerca muove dalla consapevolezza di un’armonia presente nel cosmo e in ogni suo aspetto. Realizza opere pittoriche e grafiche, nelle quali la struttura materica e astratta si affiancano e si sdoppiano dialogando. Accanto alla produzione pittorica, si dedica alle opere su carta, dove il segnico-cromatico diviene gesto e scrittura. Attualmente vive e lavora Italia.

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The beauty of Technology tecnica mista cm. 100 x 100

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Andrea Odello Andrea è un ragazzo di quasi 14 anni che vive a Balestrino, un paese dell’entroterra ligure in provincia di Savona. Disegnatore/Fumettista Italia

Si da piccolo ha dimostrato molta passione per il disegno e l’arte, oltre ad una fervida fantasia. Ha frequentato un corso di disegno organizzato dal Circolo Artistico-Culturale “Amci nell’Arte”, durante il quale ha migliorato le sue tecniche di disegno. Negli anni ha partecipato ad alcune mostre dello stesso Circolo, del quale è un po’ considerato la “mascotte”, data la giovanissima età. Con la scuola ha contribuito con i sui disegni ad iniziative umanitarie anche per l’ UNICEF.

Recentemente ha vinto un concorso indetto dalla scuola , con lo scopo di realizzare il bozzetto da utilizzare per fini commerciali. Continua tuttora ad affinare le sue capacità nel disegno, sia tradizionale che fumettistico. Durante la realizzazione di questo disegno, Andrea ha utilizzato la sua fantasia, ma soprattutto la sua innata e fine ironia, immaginando l’ipotetico viaggio di Ulisse verso le “Colonne d’Ercole” con l’approdo sulle coste americane e un improbabile incontro con i nativi americani, ai quali chiede informazioni proprio su quelle “Colonne d’Ercole” da lui già ampiamente oltrepassate...

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Il viaggio di Ulisse Pennarello su carta cm. 40 x 30

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Varinia Rodriguez Sono svizzera, con origine venezuelane, e sono nata nel 1970. Ho il mio atelier a Tenero, nel Cantone Ticino in Svizzera. Pittrice Venezuela

Ho frequentato la Scuola di Belle Arti a Mérida, in Venezuela. Da sempre ho preferito esprimere il mio spirito artistico tramite le stampe, specificamente la stampa “collografica”, tecnica tanto versatile quanto innovativa. Essa consiste nel riunire su un supporto, per mezzo di collage, diversi materiali, in modo da avere una lastra adatta ad essere inchiostrata e stampata. Questo metodo mi permette di abbracciare il lato ludico del mio essere e gioire alla visione del risultato finale. Devo far notare che ogni mia stampa è composta, a seconda della loro grandezza, da diversi pezzi, dove ognuno di questi, volendo, può essere preso come una stampa a sé. Il risultato è sempre una sorpresa interessante… e mi piacerebbe che lo possa essere anche per voi.

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In piedi sull'Infinito cm. 50 x 70 collografia, acrilico

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Silvio Rosso

Pittore Italia

Il suo percorso artistico è passato dalla figurazione paesaggistica sul finire degli anni ’50-inizio ’60, alla ricerca di sintesi tra luci e ombre che, in breve, lo ha portato all’astrazione, fino al finire degli anni ’60, nella verifica continua delle capacità espressive della pittura con o senza riferimenti figurativi. Affascinato dalla possibilità di trasformazione delle materie trattate, per tutti gli anni ’70 conduce una ricerca sulle potenzialità metamorfiche delle sostanze cromatiche industriali, dapprima nello spazio (fino al 1975) con l’oggettivazione della “macchia colore” (“Teorie cromatiche” e contenitori di colore) e, successivamente fino al 1982, nel tempo, documentando i risultati di questa ricerca e autogenesi della pittura con opere monumentali (Hamlet del 1975, La grande scacchiera del 1977 e la Palude del 1979), con scritti (diario), e con azioni sceniche (Dopo, il racconto), film (A volo d’uccello) e audiovisivi (Scene da una decomposizione). Dopo una” pausa di riflessione” durata oltre una decina di anni, riprende l’attività artistica a metà degli anni ’90 con le serie pittoriche “Oltre la palude”, “Prima del tempo”, “Invasioni”, “Marine”, “Lagune”, Ghiacci”, “Lave”, “Fogli di Calafell”, “About Red and Gold”, “della Bellezza”, “Fondali” e “Muri”. Esse formano la produzione del suo secondo periodo. In esse è, come sempre, attratto dal fascino delle possibilità metamorfiche della materia cromatica e della Natura, che sono in primo piano nella sua ricerca poetico-pittorica. Anche qui è l’elemento semiliquido il naturale veicolo di metamorfosi e, quindi, di attesa della manifestazione dell’evento pittura: l’incresparsi della superficie, il suo raggrumarsi, il suo “invecchiare”, l’ineludibilità del tempo. “La materia cromatica scorre, cerca un passaggio tra barriere e grumi dorati per divenire, come l’acqua della Palude e delle Lagune, pittura, fiume, mare.” (dal Diario di Silvio Rosso). Nel 2006 fonda con Accigliaro, Ambrogio, Botto e Mondino il gruppo “Pentameter” con il quale ha partecipato a tutte le esposizioni programmate (Palazzo Servetti, Piozzo- Fondazione Casa Delfino, CuneoAntiche Scuderie, Saluzzo- Palazzo Salmatoris, Cherasco- Palazzo Lomellini, Carmagnola).

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Negli anni ’70 ha collaborato con i poeti della Rivista Niebo di Milano, con Roberto Mussapi, Milo De Angelis, Giuseppe Conte, Riccardo Cavallo. Il poeta Andrea Zanzotto gli ha dedicato una sua lirica. Ha esposto in numerose città italiane ed estere, tra cui Centro Cigaps di Parigi nel 1969, la collettiva alla Corner Gallery di Londra, e proiezioni del film “A volo d’uccello” e del video “Scene da una decomposizione” al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Teatro dell’Archivolto di Genova nel 1979, l’antologica al Castello Falletti di Barolo nel 2001, la partecipazione a CHRONOS nel 2005 nel Filatoio Rosso di Caraglio, che gli dedicò anche una mostra personale sul libro d’artista “Fogli di Calafell- appunti mediterranei” nel 2006/7, la partecipazione a “Metamorfosi” a Garlenda (SV). Nel 2009 viene scelto quale artista italiano a partecipare al progetto europeo SMIR, con la personale “Tranfigurations” in Embrun (F). Nel 2010, organizzata dall’art Gallery La Luna di Borgo S. Dalmazzo, espone in una personale “Cromatiche epifanie” a Cuneo (Municipio) e a Borgo S. Dalmazzo nell’Art Gallery, dove nel 2012/13 espone con Cesare Botto, Albino Galvano e Filippo Scroppo nella mostra “Convergenze<>Divergenze”.


Muro n. 11 tecnica mista su tela cm. 50 x 70

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Beverley Rowley Artista canadese-guatemalteca. Ha studiato arte alla Kansas State University e alla Kwantlem University di Vancouver, Canada. Scultrice Guatemala

Ha sviluppato la sua arte con il gruppo di artisti “Arterie” di Vancouver. Da allora e fino ad oggi ha esposto nelle principali gallerie guatemalteche e ha partecipato in collettive di pittura e scultura in Guatemala, Stati Uniti, Canada e Italia. È stata invitata a partecipare a varie esposizioni di istituzioni benefiche. Ha fatto parte del gruppo “Donne Guatemalteche per l’Arte” esponendo in vari eventi in Guatemala e alla OEA ( Organizazione degli Stati Americani) a Washington. Co-fondatrice dello studio e accademia d’arte “Estudio Casa 20”, nel 2009 ha iniziato i corsi di scultura in pietra “Primeros Cinceles” che hanno dato luogo alla formazione del Gruppo “Primeros Cinceles”. Beverley ha uno stile espressivo che si può notare in tutte le sue forme d’arte, dalla pittura al disegno, dalla serigrafia, alla scultura…

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Proiezione scultura in pietra cm. 15 x 38 x 15

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Carmen Spigno Carmen Spigno nasce a Diano Marina, in Liguria. Pittrice Italia

Ha studiato disegno e pittura presso il Centro Italiano Artistico Culturale di Imperia, sotto la guida del maestro Giuseppe Balbo. Fondamentale è stato nel 1997 l’incontro con il pittore genovese Andrea Bagnasco, fondatore del “Gruppo delle Terre”, che segna una svolta nella sua pittura, indirizzandola verso nuove ricerche cromatiche e stilistiche. Da allora si dedica alla pittura con i pigmenti e le resine naturali, portando avanti una continua ricerca sulle tracce e i segni che essi lasciano sui diversi materiali, quali carta, legno, tela, sacco, vetro, metallo, ardesia… Critici e giornalisti hanno scritto di lei, fra i quali W. Accigliaro, L. Caprile, C. Paternostro, E. Cerruti, S. Bottaro, U. Ronfani, C. Orlando, F. Molteni, A. Fontana, R. Valentini, W. Meixner, M. Scavuzzo, C. Cormagi, F. Gallea, P. Gioia, G. Folco e P. Valdiserra. Il 27 dicembre 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” per meriti artistici. L’artista vive e lavora a Garlenda in Liguria, dove ha l’atelier e la mostra permanente.

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Ulisse allo specchio terre e resine naturali su carta cm. 100 x 70

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Magda Tardon Nata a Torino nel 1948, Magda Tardon si è laureata in Letterature Straniere Moderne presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Pittrice Italia

Inizia la sua formazione artistica presso lo studio dello zio, il pittore Almerico Tomaselli, in seguito si perfeziona nella tecnica dell'acquerello con il pittore Guido Bertello. Frequenta l’Accademia Albertina di Torino e, presso il Centro Internazionale di Grafica di Venezia diretto da Riccardo Licata, i corsi di tecniche tradizionali e sperimentali di incisione. Inizia ad esporre le sue opere nel 1971 con presenze annuali alle rassegne della Promotrice delle Belle Arti a Torino e del Piemonte Artistico e Culturale. Successivamente collabora come illustratrice con la rivista Psychologies. Oggi le sue opere sono presenti alla Pinacoteca della Regione Qalybiya al Cairo ed alla biblioteca di Alessandria d’Egitto. Ha lo studio a Torino e ad Alassio.

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Fatti non foste... tecnica mista cm. 100 x 100

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Luisa Tinazzi

Incisore Italia

Luisa Tinazzi nata a Povegliano V.se ove risiede, incisore e pittore, ha seguito corsi di educazione artistica (pittura ad olio, acquerello ed incisione-calcografia) al -CEA- in Villafranca e successivamente i corsi liberi di incisione (calcografia) all’Accademia di Belle Arti ‘Cignaroli’ di Verona. Opera principalmente attraverso le tecniche dell’acquaforte, dell’acquatinta, della punta secca, non trascurando di provare anche nuove tecniche sperimentali. È iscritta al Club Amici nell’Arte (www.amicinellarte.it), fa parte dell’ ACIV Associazione Culturale Incisori di Verona (http://incisoriveronesi.blogspot.it/) e del club dell’incisione ‘Venezia Viva’. Ha partecipato a mostre e concorsi di incisione in Italia e all’estero.

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Odissea 2015: la conquista dello spazio incisione a punta secca e intaglio cm. 50 x 70

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Antonietta Zamponi Antonietta Zamponi è nata a Genova e qui vive da sempre, ultimogenita di una famiglia unita e numerosa. Pittrice Italia

Ha compiuto gli studi commerciali, mantenendo sopito in sè l’interesse per l’arte che già respirava in casa guardando le Madonne dipinte dalla nonna, che si avvaleva dell'aiuto di suo padre nel ritoccarne gli occhi. E intanto le giungeva l’eco dello zio Tonino, che a Roma insegnava all’Accademia e restaurava la Sistina. Fatale e determinante è stato per Antonietta l’aver preso contatto con la Scuola di Disegno e Pittura condotta con abile maestria ed esperienza dalla Prof. Alda D’Alessio, che ha fatto esplodere in lei ciò che covava latente: scopre così la “Creatività” in tutte le sue sfaccettature e passo passo ciò le prende la mano e dalla grafica la conduce all’acquarello, alla china, all’incisione. C’è fantasia anche e soprattutto nell’improvvisazione: un’imprecisione può diventare il tocco dell’artista. Con lo studio e la pratica inizia a capire i movimenti che si sono succeduti all’impressionismo, cose che sino ad allora considerava un punto d’arrivo.

Allora la creatività ha cominciato ad elaborare i suoi dati “infiniti”: il colore, l’olio, le forme, le parole, i concetti, i collages che li esemplificano, le tecniche miste e chissà quante altre forme espressive ancora si possono raggiungere…

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Iride-Scienza collage su plexiglass cm. 100 x 120

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pubblicazione a cura di Pascal McLee

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