Progetto LU.ME. - Toscana Oggi

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NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI LUCCA 26 gennaio 2014 Via Arcivescovado 45 55100 Lucca tel. 0583 430948 fax: 0583 430949

e-mail: lucca7@toscanaoggi.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli

L’OPINIONE

QUESTIONE ROM E SINTI, IL SINDACO DI LUCCA TAMBELLINI: «PERCHÈ NON POSSIAMO PARLARNE CON SERENITÀ?»

SETTIMANA DEL VESCOVO Domenica 26 gennaio Ore 11 Pieve di Camaiore, cresime Lunedì 27 - martedì 28 gennaio Roma Conferenza Episcopale Italiana: Commissione CEI «Famiglia - Giovani». Mercoledì 29 gennaio Ore 9.30 Viareggio - Locali della Curia di Viareggio presso la parrocchia di S. Paolino: udienze.

Coordinatore diocesano Raffaello Giusti

Giovedì 30 gennaio Riservato al vescovo.

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

Venerdì 31 gennaio Ore 10 Arcivescovato: Udienze programmate per i laici; ore 18.00

Lucca, S. Concordio: Incontro Giovanissimi in occasione della Festa di S. Giovanni Bosco Sabato 1 febbraio Ore 9.30 Arcivescovato: udienze programmate. Domenica 2 febbraio Ore 10.30 Lucca, Centro Pastorale di S. Anna: mssa per la «Giornata della Vita Consacrata» e Incontro con le Consacrate della Diocesi; ore 17.00 Viareggio, S. Giovanni Bosco: accolitato del seminarista Alex Martinelli.

Lucca, finisce in tribunale il rapporto tra Curia e associazione S. Cristoforo

i vuole coraggio ad affrontare «haC certi temi in contesti ostili». Lo detto il Sindaco di Lucca,

Alessandro Tambellini, in occasione dell’anniversario di don Baroni (vedi pagina III, e fascicolo regionale). Si riferiva alla situazione dei nomadi così come emersa nelle ultime settimane nel capoluogo. Vogliamo saperne di più, per capire meglio l’opinione del primo cittadino, quindi lo contattiamo. Signor Sindaco, cosa intendeva dire con quella frase? Lucca è davvero un contesto ostile nei confronti dei nomadi e più in generale delle persone in difficoltà? «Mi riferivo in particolare alle polemiche che sono venute fuori sulla stampa. Io, come Sindaco, ho responsabilità di governo e devo avere il coraggio di affrontare anche temi impopolari. Il ruolo che ho mi impone di essere anche un punto di riferimento civile e quando si parla di diritti fondamentali delle persone, come nel caso dei nomadi che sono tra noi, non transigo. Poi è ovvio che ci sono anche i doveri che tutti, compresi i nomadi, devono rispettare». Eppure su questo tema l’amministrazione è fortemente criticata. Tutte le soluzioni prospettate ad oggi, anche per obbligo di legge, per togliere i nomadi dalla loro attuale e precaria situazione, destano una vera e propria levata di scudi. «Mi chiedo: è possibile che non si possa parlare con calma, in serenità, di questioni anche delicate come queste? Abbassiamo i toni e affrontiamo la situazione per quella che è. Potremmo anche chiudere gli occhi e far finta che queste persone non esistano. Ma questa è una scelta che non mi sento di fare. Ora abbiamo l’opportunità come amministrazione di dare un contributo al miglioramento della loro vita: perchè non affrontare la questione? È facile, per chi critica questa impostazione, trovare apprezzamenti e facili consensi, ma chi ha un ruolo istituzionale non deve far prevalere istinti impropri». Mi sembra intenzionato a portare avanti con determinazione un progetto per queste persone. Nessun ripensamento? Da cosa emerge questa sua impostazione? «Da convizioni intime ed interiori. La formazione che ho avuto e la tradizione di Lucca, la lucchesità che guarda al futuro e non si ripiega su se stessa, la "libertas" lucchese, ci indirizzano a percorrere anche vie irte e piene di difficoltà, me ne rendo conto e le accetto. Ma voglio dire che qui non si tratta nemmeno di distinzioni politiche tra destra e sinistra, qui si va alla base della nostra vita sociale. Ci dobbiamo interrogare e dobbiamo pensare ai modi possibili di una migliore convivenza, ad una inclusività che può migliorare la nostra vita collettiva. Dobbiamo, per il bene di tutti, far sì che non vi siano più ambiti di oscurità che possano creare situazioni difficili sul nostro territorio». Lorenzo Maffei

La facciata della Chiesa di S. Cristoforo

Il problema sorge attorno all’uso della chiesa di S. Cristoforo in via Fillungo. Il primo grado ha dato ragione all’associazione ma la Curia ha fatto ricorso

È

guerra intorno alla chiesa di S.Cristoforo tra l’associazione culturale omonima e la Curia di Lucca. La notizia è apparsa sulla cronaca locale de La Nazione di domenica scorsa. Ma in questi giorni, nella contesa singolare, che ha sorpreso un po’ tutti, emergono particolari sconcertanti. Tra l’altro per visitare una recente mostra, organizzata nella chiesa nel cuore di via Fillungo nel pieno centro storico di Lucca, lo stesso arcivescovo monsignor Italo Castellani, accompagnato da amici di Faenza, ha dovuto pagare il biglietto per entrare. E già questo denota una situazione paradossale ed è un segnale di un braccio di ferro incredibile. Eppure quando partì l’iniziativa, nel dicembre del 2010, c’era un perfetto accordo tra l’associazione presieduta da Arturo Nardini e la Curia. Lo scopo era quello, come si legge nel sito dell’associazione, di «valorizzare il contributo che l’arte

contemporanea in tutte le sue forme offre alla crescita spirituale degli uomini e delle donne del nostro tempo». Si doveva valorizzare l’arte, la filosofia, le scienze e soprattutto la spiritualità. Proprio per dare spazio alla spiritualità era scesa in campo la Curia. Quindi S.Cristoforo poteva essere un centro di spiritualità importante per la diocesi. La chiesa di via Fillungo è di proprietà della Curia, la gestione era stata affidata all’associazione S.Cristoforo, presieduta da Arturo Nardini, senza tuttavia che venisse costituito, sembra, un regolamento specifico tra le parti. Ma nel corso del tempo la Curia non approva certe iniziative dell’associazione. Don Piero Ciardella, responsabile culturale della diocesi, e un socio fondatore l’artista Bruto Pomodoro, decidono le dimissioni e di tirarsi fuori da tutto. La vicenda si fa complicata con tanti fornitori, ditte di trasporto,

SOMMARIO

tipografi installatori di pannelli che per farsi pagare si rivolgono all’associazione e i crediti raggiungerebbero complessivamente la cifra di centomila euro. Tra l’altro il proprietario di una ditta di trasporti è in credito di quarantamila euro e per avere il dovuto ha minacciato di incatenarsi davanti alla chiesa. I creditori, visto che l’associazione ha fatto orecchie da mercante, hanno contattato poi la Curia per essere pagati. E poi nella vicenda siamo arrivati alla guerra legale. La Curia si è rivolta al tribunale per rientrare in possesso della chiesa di S.Cristoforo e della vicinissima cappella di S.Carlo, visto che l’associazione, presieduta da Arturo Nardini, non ha alcuna intenzione di abbandonare i locali. Ma il giudice ha dato ragione all’associazione. Anche senza un vero e proprio contratto, siamo di fronte soltanto ad un «comodato verbale», l’associazione, secondo il giudice,

ha il diritto di restare in S. Cristoforo e di proseguire qui la sua attivittà. Ma la Curia ha fatto subito ricorso e ha impugnato la sentenza del tribunale. Nessuno, si sarebbe creduto al momento della fondazione dell’associazione, di arrivare a questa situazione di scontro. La Curia è intenzionata a rientrare in possesso di uno dei più importanti spazi culturali e spirituali della città. In fermento anche i fornitori che pretendono di essere pagati e minacciano azioni clamorose. A questo punto bisognerà vedere come si comportano anche gli enti e le istituzioni che danno il patrocinio alle mostre e a gli altri eventi. Certamente questa frattura, o meglio la guerra tra l’associazione S.Cristoforo e la Curia non valorizza certo e non promuove, come si legge nel sito dell’associazione: «un fecondo dialogo e una reciproca interazione tra arte, filosofia e scienza». Oriano De Ranieri

LU.ME.PROGETTO DI WELFARE PRIVATO Pagina II

GLI ESERCIZI SPIRITUALI DEL CLERO Pagina V

Su questo numero

L’INCONTRO TRA FRATEL ARTURO E PAPA FRANCESCO Pagina V

ECUMENISMO: FOCUS SUL MATRIMONIO Pagine VI-VII


II

TOSCANA OGGI

LUCCA7

26 gennaio 2014

IMPRESE

Progetto Lu.Me. un’esperienza di welfare privato è un progetto sociale, nato un anno fa e messo in campo da una C ’ decina di imprese del settore

metalmeccanico lucchese che, seppur interessante, è rimasto ancora troppo poco conosciuto. Si tratta di Lu.Me., Lucca Metalmeccanica. Le imprese: A.Celli Paper, A.Celli Nonwovens, Fabio Perini, Fapim, Fosber, Gambini, KME Italy, Rotork Fluid Systems, Sampi, Toscotec, hanno messo insieme le loro forze per fare sistema, ideare, progettare e attuare numerose iniziative che siano di concreta utilità ed efficacia per i dipendenti, le loro famiglie e per tutti i cittadini della provincia di Lucca. Per saperne di più ci rivolgiamo all’ingegner Riccardo Bottura, Amministratore Delegato di KME Italy S.p.A., che è anche presidente di Lu.Me. Ing. Bottura, queste dieci imprese, tra loro, sono concorrenti o comunque s’impegnano nello stesso settore. Perchè si mettono insieme per un progetto sociale? È la crisi economica che vi spinge a far questo? «La situazione odierna è difficile, veniamo da due anni di crisi pesante. Però abbiamo voluto affrontare insieme la situazione per cercare di alleviare le difficoltà dei nostri dipendenti e del territorio della provincia di Lucca. Molte di queste aziende già facevano alcune operazioni di welfare che però rimanevano isolate. Mettondoci insieme abbiamo fatto massa critica. Il numero complessivo dei dipendenti delle aziende è pari a 2.681 persone. Con l’indotto e tutte le famiglie parliamo di oltre 20 mila persone. Insomma insieme possiamo fare qualcosa di più tangibile». E in effetti a piccoli passi tra le iniziative che Lu.Me. ha già sviluppato o che sta portando avanti ci sono incontri e sostegno per le scuole medie, tra cui «MeccanicaInMente» per la promozione della cultura dell’impresa metalmeccanica tra gli studenti; incontri e sostegno per le scuole superiori; convenzioni nella grande distribuzione per far risparmiare il personale dipendente e le loro famiglie; c’è stata la partecipazione alla Giornata nazionale «Bimbi in ufficio» (24 maggio 2013); la Corsa ciclistica – 14° Trofeo Industria – Coppa Lu.Me. (8 settembre 2013); la collaborazione con Lucca Marathon: ideazione del Trofeo Lu.Me. e partecipazione alla Lucchesina e alla Geronimo Stilton (27 ottobre 2013); la consegna della «carta asciuga tutto» e c«arta igienica» in scuole e enti del territorio; e tante altre iniziative per far conoscere più da vicino il mondo delle aziende. Ma avete un modello di riferimento per mettere in campo tutte queste iniziative? Ing. Bottura, a cosa vi siete ispirati? «Beh non abbiamo inventato nulla, ci rifacciamo a modelli di welfare che conosciamo bene tutti. La novità, che sta riscuotendo interesse, è che ci siamo messi insieme al di là delle nostre specificità aziendali. E questo ci fa essere noi un sorta di "modello" che è in fase di studio in altri distretti d’Italia. Alcune province in Lazio ed in Umbria sono molto interessate alla nostra esperienza e ci stanno "studiando"». Ma qual è la risposta dei vostri dipendenti e quale quella delle istituzioni locali a tutte queste iniziative? «I dipendenti all’inizio avevano un po’ di diffidenza, anche perchè qualcosa di nuovo è sempre visto con un po’ di sospetto. Ma poi andando avanti, in particolare nella seconda metà del 2013, la partecipazione durante e dopo ogni manifestazione e iniziativa è andata crescendo, devo dire con tanto entusiasmo. Per quanto riguarda le istituzioni e il territorio tutti hanno colto le potenzialità e vedono con grande interesse il nostro progetto. Insomma gli enti locali, in particolare i comuni della Mediavalle e della Piana di Lucca hanno capito» ci tiene a sottolineare l’ing. Bottura «che noi siamo qui non solo per fare profitto ma anche con grande attenzione per le persone». Tra l’altro, sempre all’interno di Lu.Me., per i dipendenti delle 10 imprese è anche in via di ultimazione un accordo con Pallacanestro Lucca e As Lucchese Libertas per uno sconto sui biglietti delle partite. Lor.M.

■ COMUNE DI VIAREGGIO Presentato il «Progetto amianto»

Facilitazioni per chi vuole eliminare l’amianto in tutta sicurezza Gravi pericoli per la salute. Si prevede il coinvoglimento diretto dei cittadini per sanare manufatti medio-piccoli MARIO PELLEGRINI

G

loria Puccetti, vice sindaco e assessore all’ ambiente di Viareggio, ha presentato ufficialmente il «Progetto amianto». Si tratta di un’iniziativa tendente ad eliminare gradatamente questo grave pericolo che incombe su tutto il territorio comunale perchè sono ancora tantissimi i manufatti in amianto e coperture in eternit, anche se quest’ultimo materiale è composto per il 90 per cento da cemento. In pratica si tratta di un progetto prospettato per la prima volta lo scorso 8 novembre nel corso di un’assemblea pubblica svoltasi presso il «Centro Congressi Principe di Piemonte» e quindi proseguito in un incontro pubblico avvenuto il 22 gennaio presso la «Villa Borbone», ma che entro quest’anno prenderà il via in modo concreto. Ovviamente con la partecipazione diretta dei cittadini interessati al problema che dovranno segnalare i sopracitati manufatti in amianto e coperture in eternit che li interessano direttamente. Sea ambiente, società partecipata del Comune, ha in proposito costituito

un’azienda iscritta nella Categoria 10 dell’Albo dei Gestori Ambientali e pertanto specializzata nel settore specifico. «La nostra scelta è caduta sulla "Ideal Montaggi" di Altopascio» ha spiegato in proposito il dirigente della SEA Massimiliano Bergamini «Le tariffe sono di 0,65 Euro al Kg per le tettoie e 0,85 Euro al Kg per canne fumarie e altri manufatti. Queste cifre sono comprensive di analisi e sopralluoghi tecnici». Per il momento si tratta di interventi su manufatti di piccola metratura: 50 mq di superficie, 700 Kg di peso e non sopra i 4 metri di altezza. «È comunque intenzione dell’Amministrazione Comunale» ha poi

sottolineato il vice sindaco toccherà al singolo cittadino Puccetti «di reperire fondi per di farsi carico della arrivare ad occuparci anche di rimozione, che comunque strutture ed edifici ben più dovrà essere segnalata alla grandi. Prima gli stabilimenti ASL 12 in via preventiva balneari e poi gli edifici di tramite un modulo specifico civile abitazione». fornito dal SUP della Per quanto riguarda intanto il medesima azienda. primo Una volta intervento, la constatato che Il vice sindaco fa SEA fornirà la presenza sapere che poi gratuitamente dell’amianto e una tanica di dell’eternit sul verrà affrontato il liquido territorio è stata problema anche incapsulabile da ed è causa del utilizzarsi con proliferare di per i grandi pennello, una tumori in tutta edifici, tuta con la zona, stabilimenti cappuccio e crediamo copriscarpe, balneari compresi indispensabile guanti, sottolineare mascherina e l’importanza di occhiali di protezione. Verrà questa iniziativa che in tempi inoltre fornito un telo per non sappiamo quanto lunghi avvolgere il materiale rimosso dovrà portare da chiudere con nastro all’eliminazione totale di sigillante che sarà poi ritirato questo pericoloso materiale dal personale della «Ideal che negli anni passati ha metalli». Se ovviamente avuto un’enorme diffusione l’operazione di rimozione anche nel comune di verrà eseguita da due o più Viareggio, dato che rispetto persone, il materiale di alle coperture in cotto, i tetti protezione verrà offerta in in eternit avevano un costo rapporto al numero. molto inferiore e davano Da tutto questo si evince che garanzia di tenuta.

S.CASSIANO A VICO,LA GIORNATA DELLA DOLCEZZA PER SOSTENERE LA MISSIONE DI PADRE PIETRO a tredici anni D la parrocchia di San Cassiano

a Vico in provincia di Lucca sostiene la missione del compaesano padre Pietro Rinaldi, missionario saveriano nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Ordinato sacerdote nel 2004, attualmente vive nella periferia di Kinshasa, capitale della RDC, a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale che lo scorso dicembre, come riportato anche dai telegiornali nazionali italiani, è stato teatro di una violenta sparatoria con decide di vittime in quello che per alcuni è stato considerato un tentativo di colpo di stato mentre per altri un attacco suicida di una setta religiosa. Ogni anno in occasione del compleanno di padre Pietro la sua parrocchia natia si mobilita per fornire un aiuto concreto organizzando la «Giornata della Dolcezza»: Sabato 25 gennaio dalle ore 14.30 alle ore 19.30 e Domenica 26 gennaio dalle

ore 7.30 alle ore 12.30 presso la canonica verranno raccolti dolci di ogni tipo e accettate offerte in cambio di dolci. Questa iniziativa non è stata chiamata giornata dei dolciumi, ma della dolcezza, perché tutti coloro che si adoperano alla sua riuscita, tutti quelli che contribuiscono con le offerte, lo facciano con amore, con dolcezza. L’intero ricavato verrà inviato a Pietro che ce ne ha sempre comunicato l’avvenuta ricezione puntualmente. Tutti questi anni di sostegno alla missione si sono tradotti nella possibilità di garantire l’istruzione scolastica a molti bambini e ragazzi; nel permettere loro di mangiare almeno una volta al giorno; nella possibilità di aiutare chi è malato a sostenere le spese mediche o chi vive per strada a trovare un riparo. Oggi più che mai la parrocchia di San Bernardo dove opera padre Pietro ha bisogno di un

aiuto concreto. Il fiume che lambisce il quartiere Ndanu ha rotto gli argini allagando centinaia di abitazioni, la chiesa e le scuole. Nel mese di settembre erano stati acquistati nuovi testi scolastici che sono andati tutti distrutti. Coloro che volessero aiutare la missione di padre Pietro Rinaldi in modo diretto possono fare un versamento

sul conto corrente postale n° 59718999 intestato a «padre Pietro Rinaldi missionario saveriano in Congo» e possono scrivergli all’indirizzo di posta elettronica rinaldipietro@yahoo.fr. Per informazioni cercate il gruppo «Amici di padre Pietro Rinaldi» su Facebook oppure visitate il sito web www.amicipadrepietro.org

L’UFFICIO MISSIONARIO RINGRAZIA CONFARTIGIANATO

l Centro per la Cooperazione Missionaria e l’Associazione Amani Nyayo Onlus ringraziano Ivivamente: il Direttore di Confartigianato Imprese Lucca

Roberto Favilla; il Presidente Costante Martinucci; la Presidente di Donne Impresa Sandra Masi per l’accoglienza, la generosità e il calore che hanno dimostrato verso i nostri progetti di cooperazione in Africa e America Latina, in occasione della festa della Befana organizzata dalla Confartigianato di Lucca al Foro Boario lo scorso 2 gennaio 2014. In particolare i proventi della serata raccolti dalla fiera di beneficienza e pari ad Euro 635,00 sono stati destinati a sostegno del progetto «A piccoli passi» nella parrocchia di Nyinawimana in Rwanda. La somma raccolta permetterà di avviare un intervento di recupero e rieducazione dei minori affetti da handicap motori attraverso la formazione di 1 assistente sociale per garantire un accompagnamento di tipo psicologico e il trasferimento di competenze in ambito riabilitativo ad almeno 4 operatori cui si aggiunge l’equipaggiamento di una sala per attività di kinesiterapia.


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