Prima dopo wegener

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Alfred Lothar Wegener Berlino, 1° novembre 1880 – Groenlandia, 3 novembre 1930


Alfred Lothar Wegener: cenni sulla vita Alfred Lothar Wegener nacque a Berlino il 1° novembre del 1880. E’ stato un geologo, metereologo ed esploratore tedesco. Si laureò nel 1904 in astronomia e meteorologia presso l’Università di Berlino discutendo una tesi sulla storia e sull’uso delle Tavole Alfonsine, la famosa raccolta dei moti dei pianeti, compilata a Toledo da astronomi di varia provenienza. Tuttavia era più interessato allo studio della meteorologia e della fisica. Nel 1906 partecipò alla prima delle sue tre spedizioni esplorative in Groenlandia. Nel 1930 durante la sua terza spedizione in Groenlandia scomparve fra i ghiacci e la conseguente morte, avvenuta probabilmente a causa di un infarto.

Wegener in Groenlandia inverno 1912-1913

Prima di WEGENER Il nostro pianeta si pensava prima della teoria di Wegener fosse stato soggetto ad un processo di lento e graduale raffreddamento contrazione a partire da una massa fusa. La Terra sarebbe quindi nata calda, anzi rovente, e durante il raffreddamento i materiali più leggeri si sarebbero spostati verso la superficie dove avrebbero dato origine a rocce ricche di silicati di alluminio nonché di altri elementi leggeri come sodio e potassio. Queste rocce, prevalentemente di tipo granitico, con i sedimenti ad esse associati, poggiavano su materiali di tipo basaltico cioè silicati di magnesio e unitamente ad essi altri elementi pesanti come ferro e calcio. Le catene e le depressioni si sarebbero quindi formate per contrazione susseguente al raffreddamento della parte interna che, a mano a mano che si ritirava costringeva la crosta superficiale ad adattarsi all’area sottostante Il nostro pianeta e la sua superficie da allora sarebbe rimasta presso che immutata.


Dopo WEGENER La teoria di Wegener invece prevedeva che 200 milioni di anni fa esistesse un unico grande continente, la Pangèa, circondato dall’oceano Panthalàssa, che sarebbe suddiviso in blocchi. In realtà all’inizio la Pangèa era distinta in due grandi blocchi: uno boreale, detto Laurasia e comprendente Nord America, Europa e Asia, e uno australe, detto Gondwana, comprendente Sud America, Africa, Antardide, Madagascar, India e Australia. Questi blocchi continentali avrebbero iniziato a migrare sulla superficie terrestre, comportandosi come delle zattere di sial (la crosta) che galleggiano sul sima (corrispondente al mantello) andando alla deriva. A causa dell’attrito e della compressione della crosta sul sial, i bordi continentali si sarebbero incurvati originando le catene montuose. In particolare, lo spostamento delle Americhe verso ovest avrebbe formato le Ande e le Montagne Rocciose, mentre l’Himalaya si sarebbe sollevato durante il movimento del blocco indo-asiatico verso nord. L’uncino patagonico e le Antille, invece, sarebbero la conseguenza del ritardo di queste aree rispetto al blocco principale.

dei continenti non fu accettata scientifica nel corso della vita di riusciva a spiegare né come si continenti, né il perché.

La teoria della deriva dalla comunità Wegener, perché non muovessero i

Le sue teorie cercavano la causa di questi movimenti in forze esogene, come la rotazione terrestre e l’attrazione gravitazionale, tuttavia proprio per queste teorie di bassa scientificità ed efficacia non trovò una grande approvazione nel mondo scientifico. Solo alla metà del Novecento, grazie alle esplorazioni dei fondali oceanici, si trovarono le spiegazioni che mancavano, che vennero individuate nelle dorsali medio – oceaniche. In pochi decenni quindi da una visione quasi immobile del nostro Pianeta si passò alla costruzione di un quadro ben più complesso e il ruolo di pioniere di Wegener fu unanimemente riconosciuto. Le teorie di Wegener furono di basilare importanza per l’elaborazione della successiva teoria della tettonica a zolle; grazie alla quale vengono anche spiegati scientificamente i fenomeni di orogenesi, i fenomeni vulcanici e i terremoti.


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