Prima dopo curie

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Figura 1 La scienziata nel suo laboratorio

IL CONTRIBUTO DI MARIE CURIE Marie Skłodowska (nota come Marie Curie) iniziò a compiere delle ricerche sulla radioattività quando lo scienziato Becquerel pubblicò un articolo in cui diceva che i sali di uranio emettevano spontaneamente, senza essere esposti alla luce, raggi di natura ignota. Marie Curie iniziò a fare degli esperimenti ed a studiare questo fenomeno; osservò che l’uranio messo su una lastra fotografica avvolta da una carta nera, impregnava comunque la lastra, questo fu il primo fenomeno che Marie osservò e che in seguito chiamò: RADIOATTIVITA’. Nel 1895 Marie si sposò con Pierre Curie con cui proseguì le sue ricerche, i due infatti si chiedevano da dove arrivasse l’energia che l’uranio rilasciava sotto forma di radiazioni. Nel 1898 la coppia di scienziati, che lavorava con strumenti molto miseri in una baracca di legno, scoprì un nuovo elemento chimico cioè il polonio; nel luglio dello stesso anno, la scoperta fu annunciata alla Francia, nel bollettino dell’Accademia delle Scienze e prossimamente anche in Polonia nella rivista “Swiatlo”. In seguito dal minerale noto con il nome di pechblenda oltre al polonio la coppia di scienziati isolò un’altra sostanza sconosciuta, che fu chiamata RADIO, e in grado di produrre radiazioni molti intense; la scoperta fu annunciata il 26 dicembre 1898 all’Accademia delle Scienze di Parigi. Durante i successivi anni i Curie raffinarono una tonnellata di pechblenda, isolando una frazione di radio sufficiente per analizzare a fondo le sue proprietà, infatti Marie Curie riuscì a misurare con precisione l’intensità delle radiazioni emanate dalla pechblenda, con un metodo di ricerca chimica che, come lei spiegò: “ consisteva nell’effettuare delle separazioni con gli usuali mezzi dell’analisi chimica, e nel misurare, in condizioni opportune, la radioattività di tutti i prodotti separati. In questo modo ci si può rendere conto delle caratteristiche chimiche dell’elemento radioattivo cercato, che si concentra nelle porzioni che diventano via via più radioattive, man mano che le separazioni procedono”.


Intuendo che la radiazione era una proprietà atomica dell’elemento uranio, ma che potevano esistere altri elementi con caratteristiche simili, la signora Curie aveva inventato il termine “radioattivo” per segnalare elementi instabili, il cui nucleo decadeva con emissione di radiazione.

Figura 2 struttura dell'atomo

Marie capì per prima che la radioattività era un fenomeno atomico nel vero senso della parola, infatti con questa scoperta nacque l’era della fisica atomica.

DOPO MARIE CURIE Senza le scoperte di Marie Curie oggi non ci sarebbero i raggi X e non si potrebbero fare le radiografie per vedere se un paziente ha qualche osso rotto o qualche problema negli organi interni. I raggi X sono inoltre utilizzati per curare diverse forme di tumori. Grazie ai raggi alfa emessi dal Polonio nel1932, James Chadwick scoprirà una delle tre particelle elementari dell'atomo, che cercava da dieci anni: il neutrone. Per questi motivi ringraziamo questa grande scienziata che ha dedicato la propria vita allo studio del polonio e del radio.

Figura 3 una radiografia alle mani


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