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Analisi e tecnica

Laurel Hardy.Artisti del sorriso

ANALISI E TECNICA

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Le prime comiche in cui Laurel e Hardy recitano assieme, pur non essendo una coppia, lasciano intuire le potenzialità della loro futura unione. Naturalmente entrambi avrebbero dovuto non tanto sacrificare il loro modo di recitare e apparire ma adattarlo al gioco dei due, che li avrebbe tuttavia fatti diventare un’ unica entità. Stan Laurel, legato alla pantomima dei tempi di Fred Karno, avrebbe potuto sfruttare la sua mimica, gestualità e agilità fisica nell’economia della coppia, Oliver Hardy, mantenendo l’ilarità dei suoi modi garbati che solo in apparenza non si addicevano al suo fisico importante, avrebbe sviluppato un aspetto da buono con una spiccata signorilità. Laurel e Hardy compresero lavorando quali potrebbero essere state le potenzialità della coppia, supportati da buone sceneggiature, registi di spessore e attori comprimari di indubbio spessore. Il tutto necessario al fine di ottenere quella perfezione di stile, ritmo e situazioni presente in tanta parte della loro produzione. Perché di perfezione si tratta.

Accennavo prima al concetto di unica entità. Stan Laurel e Oliver Hardy ci appaiono certo come coppia ma il gioco narrativo li fa divenire un tutt’ uno; pensiamo alla comica Them Thar Hills in cui i due, con la loro roulotte, si scontrano con l’irascibile marito della dolce Mae Bush che aveva chiesto loro un po’di benzina, durante una vacanza in campagna. Si avvia un tit for tat, azione e reazione, tra i più lunghi e intensi. Ogni volta che l’antagonista reagisce all’azione, nella fattispecie di Stan prendendosela con Ollio, non sembra che la nuova contromossa sia portata da Stan o Ollio, ma da entrambi, cioè dal tutt’ uno. I due si completano a vicenda, pur con le loro caratteristiche opposte ma proprio per questo complementari, come due parti della stessa persona, appunto.

Sebbene Ollio tenda a dimostrare la sua superiorità intellettuale rispetto a Stanlio, quasi salvandolo dal suo essere, si rende anche conto, forse solo inconsciamente, di non poter fare a meno di quel compagno sciocco che gli procura tanti guai ma che gli manifesta anche un gran senso d’amicizia e solidarietà. Stan è il compagno di lavoro, il complice di tante scorribande e altret-

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