Produzioni 2015-16

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Radici e ali

Scrivendo il futuro con i colori del passato

Teatro Sociale Busto Arsizio Stagione Produzioni 2015 - 2016

CENTRO NAZIONALE STUDI PIRANDELLIANI



Ricordando Delia «Il teatro per me è come l’acqua per i pesci» (Paolo Grassi)

«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini». Sono queste parole di Giovanni Falcone a tessere l’ordito e la trama della rassegna «Radici e ali – Scrivendo il futuro con i colori del passato», ideata dall’associazione culturale «Educarte» con l’intento di ricordare la figura di Delia Cajelli, per oltre quarant’anni anima e direttore artistico del teatro Sociale di Busto Arsizio, scomparsa nell’aprile 2015. Quando muore una persona che ha segnato profondamente il vissuto culturale di una città, all’inevitabile senso di smarrimento e vuoto si unisce, in chi ne ha condivo il cammino, la volontà di preservarne la memoria. Non vanificare il progetto di una vita, raccogliendo l’eredità di un lavoro che ha fatto dell’attenzione ai più giovani la propria cifra distintiva e che ha sempre prediletto la valenza educativa e sociale del teatro rispetto a quella puramente ricreativa, è ciò che si propone di realizzare l’associazione «Educarte», nata nel 2004 per iniziativa della stessa Delia Cajelli e oggi presieduta dal figlio della regista, l’ingegner Simone Menato. Le radici e le ali, ossia la memoria del passato e la tensione verso il futuro, convivono così nel programma ideato per la stagione 2015/’16 del teatro Sociale di Busto Arsizio, grazie alla preziosa collaborazione di alcune delle principali realtà produttive e culturali presenti sul territorio della provincia di Varese, che hanno intessuto rapporti, professionali e di amicizia, con Delia Cajelli: l’Icma – Istituto cinematografico «Michelangelo Antonioni», il Baff – Busto Arsizio film festival, l’attrice Marina De Juli e l’associazione «Verba manent», il «Centro arte danza» di Olgiate Olona, il maestro Pieralberto Pizzolotto e il coro «Amici della musica». La rassegna di «Educarte» si avvale, inoltre, del contributo di importanti realtà nazionali che, negli anni, hanno stretto rapporti con la regista: il Centro studi pirandelliani di Agrigento, la Fondazione teatro lirico siciliano, che ormai da cinque anni porta a Busto Arsizio la grande tradizione del balletto classico russo, e lo Ieo – Istituto europeo di oncologia di Milano, presente nel programma con la scrittrice e senologa MariaGiovanna Luini, da sempre in prima linea accanto a Umberto Veronesi nella lotta contro il cancro. È nato così un programma che, come da tradizione, proporrà un percorso tra generi scenici differenti con l’intento di far vivere al pubblico i tanti colori del teatro, «la parabola -diceva Giorgio Strehler- del mondo».


Oltre il dolore

Mercoledì 7 ottobre 2015, ore 21:00

Viag gio nel senso pr ofondo della vita

Cos’è il dolore? Come lo viviamo? Quali energie stimolano in noi la vita, l'amore e la gioia? Quali risorse tiriamo fuori per rendere ogni giorno una Luce nonostante i problemi e la sofferenza? Sono queste le domande alle quali si propone di rispondere l’incontro con la scrittrice e senologa MariaGiovanna Luini organizzato dall’associazione culturale «Educarte», negli spazi del ridotto «Luigi Pirandello», in occasione della presentazione del libro «Oltre il dolore. Viaggio nel senso profondo della vita» (Cairo editore, Milano 2014; pagg. 142; € 15,00), scritto a quattro mani con Umberto Veronesi. L’incontro offrirà anche l’occasione per ricordare Delia Cajelli, per oltre quarant’anni anima e direttore artistico del teatro Sociale di Busto Arsizio, scomparsa il 17 aprile 2015 dopo aver combattuto per mesi, con grande dignità e forza, contro il male che l’aveva colpita.

Incontro con la scrittrice MariaGiovanna Luini Presentazione libraria

Il libro Il dolore è parte della vita di ognuno di noi, ne è un evento fondativo e formativo. Esiste e, se si vuole combatterlo, bisogna conoscerlo, conoscere la ragione della sua presenza nel corpo e nella mente. Per questo da secoli ci si interroga sulla sua natura, sul suo senso profondo. Innanzitutto c’è, nel dolore, una componente fisiologica, percettiva, indistinguibile dall’esperienza emozionale negativa data dalla sensazione spiacevole. Può essere quindi una manifestazione fisica, psichica o le due cose insieme, in ogni caso sempre soggettiva. Il dolore poi può essere inevitabile, come quello della malattia, autoinflitto o inflitto ad altri, o ancora individuale o collettivo, come nel caso delle tragedie storiche. Chi come Umberto Veronesi, per vocazione umana e per mestiere, ha dedicato la vita ad alleviare le sofferenze altrui, ha un intenso rapporto quotidiano col dolore e come medico, uomo di scienza, politico nonché appassionato lettore di Sacre Scritture, può darcene una visione illuminante. Naturalmente non manca di invitarci a riflettere sui principali fatti umani coinvolti nella realtà del dolore: la solitudine esistenziale, l’elaborazione del lutto, la qualità della vita, il diritto all’autodeterminazione e soprattutto la possibilità di ridurre al minimo, quando non eliminare del tutto, il dolore che ha perso la sua «utilità» di campanello d’allarme. In questo piccolo grande libro, scritto insieme a MariaGiovanna Luini, Veronesi che non ha mai smesso di credere nel potere dell’intelligenza, della razionalità e dello studio, ci insegna la centralità dei sentimenti, della sensibilità, dell’empatia. Ovvero a guardarci l’anima.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili


Faber ... né per denaro, né per il cielo Omaggio a Fabrizio De Andrè Voce narrante e canto: Marina De Juli Chitarra, fisarmonica, flauto, mandolino, voce: Andrea Cusmano Chitarra, voce: Francesco Rampichini Percussioni: Silvio Centamore Spettacolo musicale

Sabato 7 novembre 2015, ore 21:00 «Io non vendo sogni, i sogni si sognano, la realtà si racconta», diceva Fabrizio De Andrè. Lo sguardo del cantautore genovese, uno dei capisaldi della canzone d’autore italiana, è, infatti, sempre stato attento a dare voce alla quotidianità, trasformando in note e parole tutto ciò che incontrava sul suo cammino. L'odio per l'ipocrisia, l'esaltazione dei diseredati, la ribellione alle ingiustizie, il gusto profondo della libertà diventano così i temi che animano la sua musica. Lo spettacolo «Faber…né per denaro, né per il cielo» racconta il mondo di De Andrè attraverso un percorso recitato e cantato, arricchito da immagini. Da «Bocca di rosa» a «Via del campo», da «Creuza de ma» a «Il pescatore», passando per canzoni come «Nella mia ora di libertà», «Fiume Sand Creek» e «La città vecchia», lo spettatore rivivrà la storia di un cantautore che sapeva parlare d’amore e di morte, che dava voce agli umili, agli oppressi, ai disperati e ai perdenti, che ci faceva capire l’importanza di essere liberi, liberi soprattutto di ragionare con la propria testa. In scena Marina De Juli, autrice, regista e attrice di grande esperienza e capacità che ha lavorato per anni con due importanti interpreti del teatro italiano come Dario Fo e Franca Rame, dei quali è considerata artisticamente un'erede. Con lei sul palco tre artisti di talento: Andrea Cusmano, polistrumentista con esperienza nella musica popolare salentina e nel folk, Francesco Rampichini, chitarrista di musica classica ed elettronica, e Silvio Centamore, percussionista che ha collaborato con Davide Van de Sfroos. Insieme reciteranno, canteranno e suoneranno percussioni, chitarra, mandolino, fisarmonica e flauto per rendere omaggio a un grande cantautore, a un artista della musica che scriveva poesie non sulle pagine di un libro, ma con i versi di una canzone. Ingresso: intero € 16,00; ridotto* € 12,00


La vera storia di Fortunello di Marina De Juli con Marina De Juli e Fortunello Scene e animazione pupazzo: Marianna Gullì Musiche: Gregorio Cosentino e Silvio Negroni Realizzazione pupazzo: Dina Rebeschi Spettacolo per bambini

Domenica 6 dicembre 2015, ore 16:30 Fortunello è un gatto di pura razza meticcia. Nessuno lo guarderebbe se non per il fatto che sta seduto al tavolo di un ristorante o passeggia per il parco con dieci metri di guinzaglio rosso. Vive con Doris, un’attrice che ogni giorno cerca tra mille peripezie di fare il lavoro più bello del mondo -il teatro, appunto- e, stando sempre con lei, diventa un vero «guitto», che tutti i giorni viaggia, ore e ore, per spostarsi di paese in paese, cambiando albergo, vivendo il teatro sia da «dietro le quinte» che dal palco. Fortunello racconta così ai bambini, ma anche agli adulti com'è la vera vita di un attore. Lo spettacolo con canzoni, ombre, pupazzo e attrice vede in scena Marina de Juli, allieva e figlia d’arte di due «mostri sacri» del teatro italiano quali Dario Fo e Franca Rame, le cui prime prove da attrice professionista hanno avuto per palcoscenico il teatro Sociale di Busto Arsizio, dove ha lavorato nella compagnia «Gli Atecnici», diretta da Delia Cajelli. «Doris: Tu prometti di stare attento a non farti vedere… che se il regista ti scopre… niente lavoro… Fortunello: E niente pappa! Doris: allora partiamo! Tutti in tournée… Fortunello: Tournée!! Sì, ma cos’è la tournée… Doris: beh… tutti i giorni a recitare in teatri diversi, a dormire in alberghi… Fortunello: Eleganti? Doris: non troppo… con quello che ci pagano… E andremo nei ristoranti… Fortunello: Buoni??? Doris: … buonini… dobbiamo risparmiare…. Ma la tournée per un attore è la sua vita !! E noi la faremo insieme! ...Entriamo insieme in alberghi In ristoranti e in hotel / Qualcuno dice st’animale / No no no no non può entrare! / Il direttore grida ancora / Il gatto non lo ammettiamo / E noi prendiamo le valigie / E in fretta ce ne andiamo / Ma che c’importa / Noi siam fortunelli è certo ormai / Siam grandi amici e tu lo sai / Gli amici non si lascian mai! / Andiamo insieme in tourné tourné tourné!!! / ...Ma come è strana quella gente / corre sempre arrabbiata / Pensa solo ai denari / Non pensa mai alla sua vita. / Ma quel bambino che ci guarda / Ha lo stupore sul viso / Dalla bocca mostra i denti / E ci fa un bel sorriso / Vieni anche tu ! / Noi siam fortunelli è certo ormai / Siam grandi amici e tu lo sai / Gli amici non si lascian mai! / Andiamo insieme in tourné tourné tourné!!!»

Ingresso: posto unico € 6,00


Natale, lirico incanto

Sabato 19 dicembre 2015, ore 21:00

con il «Centro arte danza» di Olgiate Olona

Una serata magica per far sognare grandi e piccini. Danzatori, musicisti e cantanti proporranno al pubblico un viaggio tra le atmosfere fiabesche del Natale. Per il secondo anno consecutivo il «lirico incanto» delle feste di fine anno conquista la scena del teatro Sociale di Busto Arsizio.

e con l'orchestra «Italian Academy» e il coro «Amici della musica» di Busto Arsizio Direzione coreografica di Antonella Colombo Direzione musicale di Pieralberto Pizzolotto Organizzazione: «Centro arte danza» di Olgiate Olona Spettacolo di danza e musica

«Centro arte danza» Il «Centro arte danza», diretto da Antonella Colombo, è un importante centro di formazione coreutica; le sue quattro grandi sale e i suoi ampi spazi sono dedicati esclusivamente alla danza. I bambini e i ragazzi che frequentano le lezioni, dalla propedeutica ai corsi di formazione professionale organizzati con la collaborazione dell'«Ariston ProBallet di Sanremo, sono seguiti nel percorso didattico da diciotto insegnanti, tutti altamente qualificati. Il Cad propone la danza a 360° organizzando spettacoli, rassegne e festival che danno modo ai ragazzi di vivere l'esperienza del palcoscenico e partecipando da protagonisti a numerosi concorsi nazionali e internazionali. Propedeutica alla danza, danza classica, contemporanea, jazz, hip hop, passo a due, repertorio, pilates per ballerini: sono le discipline che si insegnano nella scuola di Olgiate Olona, una delle realtà più vivaci del territorio nell’ambito della formazione coreutica. Coro «Amici della musica» II coro «Amici della musica», originario di Busto Arsizio, è stato fondato per iniziativa del maestro Pieralberto Pizzolotto, che tuttora lo dirige. Svolge in piena autonomia il suo lavoro di ricerca, apprendimento e organizzazione per l’attività concertistica. La preparazione è rivolta allo studio della musica polifonica di contenuto sacro, a musiche di ispirazione "profana" e all'area del canto popolare. Il repertorio comprende sia composizioni di autori della grande stagione sei-settecentesca (Bach, Mozart, Vivaldi) sia opere di autori romantici (Beethoven, Gounod, Verdi, Rossini), nonché brani di compositori del Novecento e contemporanei quali Carl Orff, Bernardo Julià, Bruno Coulais e Ola Gjeilo. La corale si compone di circa quaranta elementi non professionisti, in collaborazione con il maestro organista Luigi Lupi. Con questa formazione, gli «Amici della musica» hanno partecipato a numerose manifestazioni musicali, quali rassegne corali a livello regionale e nazionale, animazione di celebrazioni religiose (tra le quali spicca la Santa Messa in Duomo a Milano), volontariato presso case di riposo e carceri, concerti di massimo rilievo, che uniscono un repertorio di musica sacra e profana, avvalendosi anche della partecipazioni di cantanti solisti professionisti e di un’orchestra sinfonica.

Ingresso: intero € 16,00; ridotto* € 12,00


Lo Schiaccianoci

Mercoledì 6 gennaio 2016, ore 20:30

dal racconto «Schiaccianoci e il re dei topi» di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann

«Uno dei più bei doni della danza, non soltanto per i bambini, ma per chiunque ami l’elemento magico del teatro: ha un incanto perenne, che non dura soltanto i giorni di Natale, ma tutto l’anno». È racchiuso in queste parole del coreografo e danzatore russo George Balanchine il fascino de «Lo schiaccianoci», balletto in due atti e tre scene, con prologo ed epilogo, su musiche di Pëtr Il'ic Cajkovskij e per le coreografie del «maitre de ballet» Marius Petipa (e del suo collaboratore Lev Ivanov), che ebbe la sua prima rappresentazione scenica il 18 dicembre 1892, al teatro Marijnskij di San Pietroburgo, insieme con l’opera in un atto «Jolanta». Fonte letteraria del libretto, scritto dietro commissione del direttore dei Teatri imperiali russi, il principe Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij, è la favola borghese ottocentesca «Nüssknaker und Mäusekönig» («Lo schiaccianoci e il re dei topi») di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, nella versione liberamente rivisitata e privata dai suoi elementi drammatici e horror da Alexandre Dumas padre. Al centro della vicenda c'è una bambina di Norimberga, la dolce e romantica Clara (o, secondo le versioni predominanti di Masha, diminutivo russo di Maria), che si prepara a festeggiare il Natale con i propri parenti e amici. Fra i tanti invitati al sontuoso ricevimento, si distingue uno strano personaggio di nome Drosselmeyer, un po' prestigiatore e un po' giocattolaio, che regala alla protagonista alcuni pupazzi meccanici, tra i quali uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. A mezzanotte, quando gli ospiti si congedano, la piccola si addormenta su una poltrona del divano e precipita in un sogno/incubo fantastico, nel quale il nuovo giocattolo si trasforma in un bellissimo e coraggioso principe azzurro, con cui combattere contro l'esercito dei topi e, una volta vinta la battaglia, partire in viaggio per il paese delle delizie. Qui vivono la Fata Confetto e altri personaggi di fantasia come il Cioccolato, il Caffè, il Bastoncino di zucchero candito e i Cannoncini alla crema. La bambina trascorre con loro una notte da favola. Ma tutti i sogni, si sa, durano poco: al risveglio balli e suoni sono svaniti; accanto alla piccola, felice di questo sogno di Natale, c'è solo il suo amato schiaccianoci di legno. A fare da colonna sonora a questo spettacolo, considerato con il «Lago dei cigni» (1895) e «La bella addormentata nel

Musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij Coreografie di Marius Petipa con il Ballet of Moscow Ballerini solisti: Tomashek Viktor e Kristina Kachetova Organizzazione: Fondazione teatro lirico siciliano di Siracusa Balletto classico


bosco» (1890) uno dei balletti fondamentali dell’Ottocento e uno dei più affascinanti di tutti i tempi, saranno, come già ricordato, alcune delle musiche più allegre, sognanti e divertenti nate dal genio di Pëtr Il'ic Cajkovskij tra il 1891 e il 1892: dal «Galop» iniziale al «Trepak» (o «Danza russa»), dalla «Danza della fata Confetto» sino allo squisito «Valzer dei fiori», che segna la fine dello spettacolo, uno dei più rappresentati nel periodo natalizio. Il mondo di dolciumi, soldatini, alberi di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina che tesse la trama di questo fiaba a lieto fine ne fa, infatti, uno dei balletti più amati dai bambini e non solo. La compagnia A portare in scena «Lo schiaccianoci» sarà il « Ballet of Moscow – New Classical Ballet», giovane compagnia privata di balletto fondata nel 2001 a Mosca, che si avvale della direzione di Timur Gareev, ex solista del Teatro dell’opera e balletto di Novosibirsk, vincitore di numerosi concorsi internazionali e compagno in scena di famose ballerine russe come Nadezhda Pavlova, Marina Bogdanova e Ludmila Semenova. Il corpo di ballo è formato da professionisti provenienti dalle migliore accademie di danza russe e si avvale di prestigiose collaborazioni con étoile provenienti dei migliori teatri stabili di Mosca, San Pietroburgo ed Ekaterinburg. Sin dalla sua formazione, la compagnia è stata ospite in numerosi Paesi di tutto il mondo come la Francia, la Spagna, l’Australia, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, Israele e la Cina, riscuotendo sempre grande apprezzamento da parte del pubblico e della critica.

Ingresso: poltronissima (dalla fila A alla fila H): intero € 42,00, ridotto per portatori di handicap € 42,00 + 1 omaggio, ridotto per bambini fino a 12 anni € 35,00, ridotto per gruppi da 10 unità in poi € 35,00 euro; poltrona (dalla fila L alla fila O): intero € 35,00, ridotto per portatori di handicap 35,00 euro + 1 omaggio, ridotto per bambini fino a 12 anni € 30,00, ridotto per gruppi da 10 unità in poi € 30,00; galleria (dalla fila A alla fila M): 26,00 euro, ridotto per portatori di handicap € 26,00 + 1 omaggio, ridotto per bambini fino a 12 anni € 20,00, gruppi per gruppi da 10 unità in poi € 20,00 Prevendita VivaTicket. La prevendita dei biglietti per il balletto «Lo schiacchianoci» si tiene tramite circuito VivaTicket; i biglietti possono essere acquistati sul sito www.vivaticket.it o al bar Savoia di Busto Arsizio (via XXII Marzo, n. 2; tel. 0331.320237). Infoline: cell. 334.1891173.


Se questo è un uomo Giornata della memoria 2016 dall'omonimo romanzo di Primo Levi con gli attori di «Educarte» e con gli allievi del progetto «Officina della creatività» di «Educarte» Luci e fonica: Maurizio «Billo» Aspes Teatro civile

Mercoledì 27 gennaio 2016, ore 21:00 Sul palco per non dimenticare. Sul palco per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti. In occasione della Giornata della memoria (momento di riflessione istituito come recita la legge 211 del 20 luglio 2000- «per ricordare le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che -anche in campi e schieramenti diversi- si sono opposti al progetto di sterminio, ed anche a costo della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»), l’associazione culturale «Educarte» propone uno spettacolo per conoscere o riscoprire «Se questo è un uomo», racconto che Primo Levi compose, tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, per documentare la drammatica condizione degli ebrei (e non solo) nei campi di concentramento e per raccontare la sua stessa vicenda di deportato ad Auschwitz. Il testo, pubblicato nel 1947 per i tipi dell’editore De Silva e ristampato nel 1958 da Einaudi, viene considerato dalla critica testimonianza alta del dramma della Shoah e del sistema di disumanizzazione e di morte in vigore nei lager nazisti, insieme ad altri due lavori dell’autore torinese, di religione ebraica: «La tregua» (1963) e «I sommersi e i salvati» (1986). Lo spettacolo, ideato dalla compianta regista bustese Delia Cajelli e portato in scena in numerosi teatri e auditorium del nord Italia per le scuole secondarie, dopo il suo debutto del 30 aprile 1997 al liceo artistico «Paolo Candiani» di Busto Arsizio, si configura come un documento-reportage dal lager. Attraverso parole, rumori come il suono della sirena, canti ebraici quali «Gam Gam» e «Evenu Shalom Alejem», e musiche del tempo e non, da «Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)» di Francesco Guccini all’aria «Lili Marlene» di Hans Leip (resa famosa dall’interpretazione di Marlene Dietrich), lo spettatore viene condotto alla scoperta dei ritmi di vita e delle storie di chi è stato prigioniero ad Auschwitz, di chi è sopravvissuto e ha potuto raccontare l’orrore del folle «piano hitleriano di epurazione della razza ebraica», ma anche dei tanti che non hanno fatto più ritorno alle proprie case. Passi scelti del romanzo con il racconto della cattura di Primo Levi, della sua immatricolazione nel campo, dell’esame di chimica per il Kommando 98 o, ancora, con il ricordo del canto dantesco di Ulisse narrato a un giovane compagno di prigionia compongono la messa in scena.


Gli attori faranno, inoltre, rivivere sul palco anche le parole scritte da Primo Levi quale invito ai contemporanei e agli uomini di domani a mantenere viva la memoria dell’Olocausto: «Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case, / Voi che trovate tornando a casa / Il cibo caldo e visi amici / Considerate se questo è un uomo / Che lavora nel fango / Che non conosce pace / Che lotta per mezzo pane / Che muore per un sì e per un no. / Considerate se questa è una donna, / Senza capelli e senza nome / Senza più forza di ricordare. Vuoti gli occhi e freddo il grembo. Come una rana d’inverno. […] Meditate che questo è stato: / Vi comando queste parole. / Scolpitele nel vostro cuore / Stando in casa / andando per via, / Coricandovi alzandovi; / Ripetetele ai vostri figli […]». Ingresso: posto unico € 10,00 È prevista una matinée per le scuole secondarie di primo e secondo grado mercoledì 27 gennaio 2016, alle ore 10:15. Il costo del biglietto è di € 6,00


La strana coppia (tutta al femminile) con la compagnia ICMAttori Adattamento e drammaturgia di Andrea W. Castellanza Regia di Nicola Tosi e Andrea W. Castellanza Produzione: Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni Commedia brillante

Venerdì 19 febbraio 2016, ore 21:00 Nel 1965 il drammaturgo americano Neil Simon scrive «La strana coppia», lavoro teatrale ispirato dalle buffe avventure e dalle peripezie di suo fratello Danny Simon e dell’agente teatrale Roy Gerber. La commedia ottiene un immediato successo a Brodway e, tre anni dopo, ne esce una fortunata versione cinematografica, per la regia di Gene Saks e con Walter Matthau e Jack Lemmon nel ruolo dei due attori protagonisti. Nel 1985, dopo il clamoroso successo della versione al maschile, Neil Simon scrive «La strana coppia (tutta al femminile)», nella quale si raccontano le idiosincrasie, la difficile convivenza e l’amicizia di due donne separate, Flo e Olivia che, così diverse tra loro, cercano col dubbio supporto delle amiche del venerdì sera, di vivere in indipendenza la loro esistenza senza mariti. Un’esilarante sequela di equivoci e battute tra capponi bruciati, fascinosi vicini spagnoli, furiose litigate e clamorose riappacificazioni caratterizza la pièce, caposaldo della storia del cinema, della televisione e del teatro. Sul palco salirà l'«ICMAttori», compagnia composta da giovani talenti del palcoscenico formatisi all’Istituto cinematografico «Michelangelo Antonioni» di Busto Arsizio. Ingresso: intero € 16,00; ridotto* € 12,00 È prevista una matinée per le scuole secondarie di primo e secondo grado venerdì 19 febbraio 2016, alle ore 9:30. Seguirà un incontro a scena aperta tra il cast e il pubblico presente sui temi del teatro, dello spettacolo e dell’arte. Il costo del biglietto è di € 6,00


Settimana Pirandelliana Eventi vari

Da venerdì 1° a giovedì 7 aprile 2016 Nel 2016 ricorre l’ottantesimo anniversario dalla morte di Luigi Pirandello. Per l’occasione l’associazione culturale «Educarte» e l’ICMA - Istituto cinematografico «Michelangelo Antonioni», grazie alla preziosa collaborazione del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento e del Baff – Busto Arsizio film festival, organizzano una serie di eventi per ricordare lo scrittore siciliano, premio Nobel per la letteratura nel 1934. La Settimana pirandelliana prevede, nello specifico: una maratona di lettura sulle «Novelle per un anno» (sabato 2 aprile 2016, dalle ore 8:00 alle ore 20:00, in una piazza cittadina), lo spettacolo «CecèFUORISCENA» di «ICMAttori» (venerdì 1° aprile 2016, ore 10 e sabato 2 aprile 2016, ore 21:00), l’allestimento degli atti unici «L’uomo dal fiore in bocca – La patente» di «Educarte» (mercoledì 6 aprile 2016, ore 10:15 e ore 21:00), la proiezione di un film a tematica pirandelliana (martedì 5 aprile 2016, ore 10:15 e ore 21:00) e un convegno di studi sul libro «I quaderni di Serafino Gubbio operatore», per la curatela del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento (giovedì 7 aprile 2016, ore 10:15). Ingresso: abbonamento «Una settimana con Pirandello» (comprende gli spettacoli «CecèFuoriscena» e «L’uomo dal fiore in bocca – La patente», un cinema pirandelliano e la giornata di studi sul libro «I quaderni di Serafino Gubbio operatore») € 25,00


CecèFUORISCENA

Sabato 2 aprile 2016, ore 21:00

ispirato all’atto unico «Cecè» di Luigi Pirandello

Scritto nel luglio 1913 e rappresentato per la prima volta nel dicembre 1915 a Roma, negli spazi del teatro Orfeo, l’atto unico pirandelliano dipinge, con scanzonata leggerezza e gustosa verve comica, il ritratto di un’«Italietta» senza dignità, soffocata da dissolutezze e scandali. I riflettori sono puntati sul giovane Cesare Vivoli, detto Cecè, un viveur senza scrupoli, un simpatico e spudorato intrallazzatore, degno rappresentante di quel sottobosco di favori e di quel clima clientelare che anima la Roma di inizio Novecento, teatro di corruzione politica. Con sfrontata allegria, l’uomo riuscirà a imbrogliare sia il commendator Squatriglia, che per i suoi loschi traffici di appaltatore, è venuto a ringraziarlo per un favore ottenuto, sia Nada, una giovane dai facili costumi, nelle cui mani, come presunto pegno d'amore, egli ha depositato delle cambiali che, inutile dirlo, attraverso uno stratagemma, riuscirà a farsi restituire. Lo spettacolo di «ICMAttori» è una rivisitazione in chiave metateatrale dell’atto unico pirandelliano, in cui caratteri, intenzioni, motivazioni, sentimenti dei personaggi e degli attori accompagnano lo spettatore svelando il rapporto tra gli interpreti, il regista e il drammaturgo siciliano. L’equivoco, l’ipocrisia e la convenienza nate dalla penna dell’autore si misurano con la nascita creativa dei personaggi dentro l’anima degli attori, in una spirale tutta pirandelliana. Insieme alla fedeltà al testo originale e ai personaggi di Cecè, del commendator Suqatriglia e di Nada, questa messa in scena di «ICMAttori» garantisce un viaggio «oltre le quinte» dove il teatro diviene spettacolo, realtà, vita.

con la compagnia ICMAttori Adattamento e regia di Andrea W. Castellanza e Nicola Tosi Produzione: Istituto cinematografico «Michelangelo Antonioni» Commedia metateatrale

Ingresso: intero € 16,00; ridotto* € 12,00; abbonamento «Una settimana con Pirandello» € 25,00 È prevista una matinée per le scuole secondarie di primo e secondo grado venerdì 1° aprile 2016, alle ore 10:00. Seguirà un incontro a scena aperta tra il cast e il pubblico presente sui temi del teatro, dello spettacolo e dell’arte. Il costo del biglietto è di € 6,00


L’uomo dal fiore in bocca La patente due atti unici di Luigi Pirandello con gli attori di «Educarte» Luci e fonica: Maurizio «Billo» Aspes Spettacolo di prosa

Mercoledì 6 aprile 2016, ore 21:00 È una sapiente miscela di tragico e grottesco, raccontata attraverso la chiave dell’umorismo, a tessere la trama dei due atti unici di Luigi Pirandello che l’associazione culturale «Educarte» ha scelto di riportare in scena nella stagione 2015/2016, negli storici allestimenti della compianta regista bustese Delia Cajelli. Il senso di ineluttabile incomunicabilità tra gli individui e la struggente consapevolezza della finitudine dell’esistenza umana sono i temi che permeano «L’uomo dal fiore in bocca», dramma borghese che lo scrittore di Agrigento mutuò dal racconto «Caffè notturno» del 1918, ripubblicato cinque anni dopo con il titolo definitivo de «La morte addosso». Considerato un vero e proprio cavallo di battaglia di tanti grandi interpreti del secolo scorso, tra i quali l’indimenticabile Vittorio Gassman, lo spettacolo debuttò al teatro Manzoni di Milano il 24 febbraio 1922, diventando, con il tempo, un vero e proprio classico pirandelliano di grande impatto emotivo e di straordinaria forza drammatica. Il pubblico viene trasportato all’esterno del caffè di una stazione ferroviaria, illuminato dalle luci fioche della notte. In questo scenario, squallido e crepuscolare, un «pacifico avventore», che ha perduto l’ultimo treno della sera e che, in attesa del convoglio successivo, lascia scorrere il tempo sorseggiando una bibita alla menta, si ritrova ad ascoltare la dolente storia di un uomo ammalato di epitelioma, un cancro o, come scrive lo stesso Luigi Pirandello, un fiore che la morte, passando, «ha ficcato» in bocca. Il dialogo, o meglio il semi-monologo del protagonista, si configura come una meditazione sull’esistenza umana, sull’importanza della quotidianità e di tutto ciò che, in condizioni normali, appare insignificante. Dai braccioli delle sedie negli atri della stazione ai gesti che i commessi dei negozi compiono per fare un nodo a un pacco, dall’arredamento delle sale d’attesa dei medici all’imprevedibilità dei terremoti, tutto passa al vaglio dell’uomo malato, in un estremo e unico punto di contatto con la vita che sfugge, della quale egli vuole goderne fino allo stremo delle sue possibilità esistenziali, «come un rampicante alle sbarre d’una cancellata». «La patente» si configura, invece, come un magistrale ritratto di uno dei più originali e paradossali atti di ribellione di un personaggio pirandelliano contro le ingiustizie della società.


In questo lavoro, diventato famoso sul grande schermo grazie all'interpretazione di Totò, per la regia di Luigi Zampa e con la sceneggiatura di Vitaliano Brancati, l’autore siciliano presenta, nello specifico, un tema a lui caro come quello della maschera forzatamente imposta, una maschera che rende impossibile porsi agli altri per ciò che si è realmente e che alterna così gli intrecci relazionali fra gli individui, inquinandoli di pregiudizi e preconcetti. L'atto unico, tratto dall’omonima novella del 1911 apparsa sul «Corriere della Sera» del 9 agosto di quell’anno e raccolta in volume nel 1915, sempre per i tipi dell’editore Treves di Milano, fu scritta in dialetto siciliano nel 1917 e in lingua italiana tra il dicembre 1917 e il gennaio 1918. La prima messa in scena, il cui testo fu edito sulla «Rivista d’Italia», si tenne, dopo una prima in dialetto all’Alfieri di Torino, il 19 febbraio 1919 all’Argentina di Roma, con la compagnia di Nino Martoglio e nell'interpretazione di Angelo Musco. L’allestimento dell’associazione culturale «Educarte» porta sul palco la versione in lingua italiana del testo, ma rimane, comunque, viva nella «traduzione» dall’agrigentino una certa freschezza popolare, come prova la figura del povero Rosario Chiàrchiaro, che costretto nella forma dello jettatore dalla stupidità e dalla cattiveria dei suoi concittadini, decide di risolvere il problema chiedendo al regio tribunale una «patente» che comprovi la propria «attività» di menagramo. La situazione appare comica, ma il giudice D’Andrea, al quale l'uomo si rivolge, naturalmente non ride e, compresa la dolorosa condizione di Chiàrchiaro, gli esprime con un forte, lungo abbraccio il proprio sentimento di rispetto e solidarietà. Ingresso: intero € 16,00; ridotto* € 12,00; abbonamento «Una settimana con Pirandello» € 25,00 È prevista una matinée per le scuole secondarie di primo e secondo grado mercoledì 6 aprile 2016, alle ore 10:15. Il costo del biglietto è di € 6,00


I quaderni di Serafino Gubbio operatore Convegno pirandelliano Coordinamento scientifico: professor Stefano Milioto Giornata di studi

Giovedì 7 aprile 2016, ore 10:15 Nel 2016 ricorrono l’ottantesimo anniversario dalla morte di Luigi Pirandello e i cento anni dalla pubblicazione del libro «I quaderni di Serafino Gubbio operatore», edito per la prima volta nel 1916 con il titolo «Si gira». Per l’occasione l’associazione culturale «Educarte», grazie alla preziosa collaborazione del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento e con il coinvolgimento del Baff – Busto Arsizio film festival e dell’ICMA – Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni, propone una giornata di studi su Luigi Pirandello e il cinema. Il coordinamento dell’evento è a cura del professor Stefano Milioto, presidente del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento e autore della prefazione all’edizione del libro «I quaderni di Serafino Gubbio operatore» pubblicata da BUR – Rizzoli nel 2013. Relatori dell’incontro saranno la professoressa Graziella Corsinovi dell’Università degli studi di Genova e il professor Orio Caldiron dell’Università «La Sapienza» di Roma, che tratteranno rispettivamente l’aspetto letterario e l’aspetto cinematografico del libro «I quaderni di Serafino Gubbio operatore». Ingresso: gratuito, previa prenotazione del posto


«Il metodo», da spettatori a protagonisti con gli allievi del corso «Il metodo» Regia: Marina De Juli Spettacolo di prosa

Sabato 21 maggio 2016, ore 21:00 Lo spettacolo chiude il progetto «Il metodo, da spettatori a protagonisti», un corso di recitazione per adolescenti, ovvero per studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e iscritti ai corsi universitari (dai 13 ai 21 anni), promosso dall’impresa sociale «Il Teatro Sociale» srl, con il contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus. Il laboratorio, condotto e coordinato dall’attrice e regista Marina de Juli, avrà inizio lunedì 12 ottobre 2015; le lezioni si terranno una volta a settimana, in orario pomeridiano ed extra-scolastico (il lunedì, dalle ore 17:00 alle ore 20:00). Sono previsti ventisei incontri di tre ore ciascuno. I ragazzi lavoreranno su uno dei questi temi: «Carpe diem» dal film «L'attimo fuggente» del regista Peter Weir; «L’isola che non c’è» da «Peter Pan» di James M. Barrie; «Piccole donne» di Louisa May Alcott. Ingresso: posto unico € 10,00


Se fosse per me, farei la pace con gli allievi del corso «Attori in erba» Team docenti: Davide De Mercato, Gerry Franceschini, Stefano Montani, Annamaria Sigalotti, Elisa Vai Costumi: Noris Mariani Scenografie: Daniele Geltrudi Luci e fonica: Maurizio «Billo» Aspes Saggio-spettacolo / favola per bambini

Venerdì 27 maggio 2016, ore 20:30 La pace, l’amicizia, la conoscenza e l’accettazione dell’altro, l’interculturalità in riferimento a vari tipi di diversità: razza, cultura, religione e stato sociale. Sono questi i temi al centro della settima edizione di «Attori in erba», un laboratorio teatrale per bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado (dai 6 ai 13 anni), realizzato dall’associazione culturale «Educarte», grazie al contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus, che ha premiato il progetto «Il teatro? Un gioco importante per crescere» nell'ambito del bando «Arte e cultura – Anno 2015». Le lezioni si terranno, con cadenza settimanale e in orario non scolastico (venerdì, dalle ore 16:45 alle ore 18:30), negli spazi del ridotto «Luigi Pirandello», sala piccola del teatro Sociale di Busto Arsizio, a partire da venerdì 2 ottobre 2015. Durante il laboratorio, grazie al contributo di più insegnanti, i bambini impareranno anche l’ABC del mondo della scena, scoprendo i primi rudimenti di recitazione, di canto e uso della voce, di danza ed espressività corporea. Sono inizialmente previste una serie di improvvisazioni su alcuni capolavori della cosiddetta letteratura infantile. Lo spettacolo di fine corso, intitolato «Se fosse per me, farei la pace», vedrà i bambini coinvolti non solo nella messa in scena, ma anche nelle varie fasi preparatorie: dalla stesura del testo drammaturgico alla realizzazione delle scenografie e dei costumi. Ingresso: posto unico € 6,00


RIDUZIONI PREVISTE * giovani fino ai 21 anni; ultra 65enni; Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone BOTTEGHINO E PREVENDITA TELEFONICA Il botteghino della «Stagione Produzioni» è aperto con i seguenti orari: mercoledì, dalle ore 11:00 alle ore 14:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00; venerdì, dalle ore 16:00 alle ore 19:00; sabato, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Il servizio di prenotazione telefonica è attivo tutti i giorni feriali al numero 0331.679000, secondo il seguente orario: dal lunedì al sabato, dalle ore 10:00 alle ore 12:00; il lunedì, il martedì e il giovedì, anche dalle ore 15:00 alle ore 17:30. La prevendita dei biglietti per il balletto «Lo schiacchianoci» si tiene tramite circuito VivaTicket; i biglietti possono essere acquistati sul sito www.vivaticket.it o al bar Savoia di Busto Arsizio (via XXII marzo, n. 2; tel. 0331.320237). Infoline: cell. 334.1891173. PRENOTAZIONI SCUOLE È possibile riservare i posti per le proprie classi scolastiche al numero 0331.679000 e agli indirizzi e-mail : info@teatrosociale.it o educarte@teatrosociale.it. Il servizio di prenotazione telefonica per le scuole sarà attivo tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 12:30; il sabato, dalle ore 10:00 alle ore 12:30. INFORMAZIONI Teatro Sociale, piazza Plebiscito 8 (ingresso uffici) o via Dante 20 (ingresso sala), 21052 Busto Arsizio (Varese), tel. 0331.679000, fax. 0331.637289, e –mail segreteria: info@teatrosociale.it; e-mail ufficio stampa: press@teatrosociale.it.




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