La dieta acido basica

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RIZA LA DIETA ACIDO BASICA Bilancia il pH del sangue Ti rimette in linea, evita infarto e ictus È la grande novità per curare infiammazioni, gastriti e osteoporosi PH ACIDO BASICO

LA DIETA ACIDO BASICA

Bilancia il pH del sangue

Ti rimette in linea, evita infarto e ictus

RIZA

La dieta acido basica

Copertina: Roberta Marcante Foto: 123rf, Fotolia

© 2016 Edizioni Riza S.p.A. - Seconda edizione via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

Sommario 1 La salute dipende dall’equilibrio nell’organismo 11 2 Se aumenta l’acidità nel nostro corpo nascono i disturbi 27 3 Un eccesso di acidi? Come accertarlo e come affrontarlo 49 4 Il primo passo: la disintossicazione dalle scorie acide 65 5 Ristabilire il giusto pH corporeo grazie all’alimentazione 89 6 Altri strumenti per diminuire le scorie acide 125 7 I piatti più gustosi per fare il pieno di cibi alcalinizzanti 141 Introduzione Il segreto del pH per la salute e la linea 7

Il segreto del pH per la salute e la linea

Stare bene è soprattutto una questione di giusto equilibrio. Può sembrare un’affermazione generica, ma è un concetto fondamentale, che sta alla base di quello che viene definito “metodo acido-basico” per combattere disturbi, malattie e sovrappeso. All’origine di questi problemi infatti, secondo molti medici e naturopati, c’è una causa comune ed è proprio la rottura dell’equilibrio fra le sostanze acide e quelle basiche che interagiscono nel nostro organismo. Ogni parte del nostro corpo per poter funzionare correttamente ha bisogno di un ambiente adatto, con il suo grado di acidità, che si misura in pH, in una scala da 0 a 14. Se il pH è inferiore a 7 le sostanze sono considerate acide, se è pari a 7 sono neutre, se è maggiore di 7 invece sono ritenute basiche (o alcaline, che ha lo stesso significato). Il sangue, per esempio, deve restare entro valori ben precisi e limitati (tra 7,35 e 7,45) altrimenti rischiamo anche la morte. Lo stile di vita e il tipo di alimentazione abituali ai nostri giorni ci espongono però al rischio di una sempre maggiore “acidificazione” del corpo. Quando le scorie acide raggiungono una concentrazione tale da non poter essere eliminate dai nostri organi “disintossican-

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ti” (come reni, polmoni e pelle), si viene a creare la condizione chiamata “acidosi tissutale”. Questa situazione comporta notevoli rischi per la salute e apre le porte a numerosi disturbi e patologie, tra cui artrite, problemi digestivi e intestinali, cattiva circolazione, diabete, osteoporosi e molti altri. Inoltre l’eccessiva acidificazione del corpo è considerata fra le cause del sovrappeso e della cellulite. Questo perché le tossine acide che non possono essere eliminate dal corpo vanno ad accumularsi nel tessuto connettivo e qui contribuiscono a formare i cuscinetti adiposi dovuti ai problemi di circolazione e di ritenzione. Come possiamo accorgerci se abbiamo raggiunto un livello di acidosi tissutale troppo elevato? Prima di tutto ascoltando i segnali del nostro corpo. Se soffriamo di stanchezza cronica, dolori articolari e difficoltà digestive; se abbiamo facilità ad ingrassare, colorito spento e unghie fragili, allora dobbiamo prendere in considerazione l’ipotesi che la causa possa essere l’acidosi. Per averne conferma basta misurare l’acidità delle urine; si può fare in modo semplice usando le cartine al tornasole. Se ci indicano che il nostro pH ha raggiunto un’acidità nettamente superiore alla norma allora abbiamo scoperto la possibile causa dei disturbi.

Come migliorare la situazione e riequilibrare il nostro pH? L’obiettivo è in primo luogo quello di ritornare in una situazione di bilanciamento acido-basico, attraverso un percorso che comprende varie fasi e diverse strategie.

In primo luogo è utile una depurazione per “sbloccare” i depositi di tossine acide e per riattivare gli organi che sono incaricati della loro espulsione.

In secondo luogo occorre rivedere il tipo di alimentazione, per aumentare l’apporto di cibi alcalinizzanti e diminuire l’as-

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sunzione di alimenti acidificanti. Come si traduce tutto questo, nella pratica? È opportuno rinunciare più spesso (ma non sempre) alla carne, ai dolci e ai latticini, che dopo la digestione lasciano residui acidi.

È consigliabile invece portare sulla tavola una grande varietà di ortaggi e di frutta, perché lasciano come “resto” della metabolizzazione delle sostanze basiche, che vanno a neutralizzare parte dell’acidità accumulata.

Per evitare poi di immagazzinare nuovi acidi è consigliabile intervenire anche sullo stile di vita. L’attività fisica è importante perché attraverso la respirazione e la sudorazione vengono espulse molte tossine. Inoltre occorre evitare le eccessive tensioni e lo stress continuo, perché anche le “tossine emotive” portano ad acidificare l’organismo.

Per ritrovare l’equilibrio che dà benessere sono questi gli strumenti fondamentali, che verranno illustrati in questo libro, attraverso indicazioni concrete: la tabella con la distinzione fra alimenti acidificanti e alcalinizzanti, un programma alimentare disintossicante, una dieta a base di cibi alcalini per ritrovare la linea oltre alla salute e infine una serie di ricette gustose per fare il “pieno” di sostanze basiche.

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LA SALUTE DIPENDE DALL’EQUILIBRIO NELL’ORGANISMO

Una sana armonia

Il segreto per stare bene? Un giusto equilibrio fra le componenti acide e quelle basiche del nostro organismo. Oggi questo equilibrio è alterato a causa dell’alimentazione, dell’ambiente, dello stile di vita, della scarsità di movimento fisico. Tutto questo comporta una sempre maggiore “acidificazione” dell’organismo, cioè un aumento progressivo delle scorie acide che si depositano nei tessuti.

Da qui hanno origine numerosi disturbi e malattie, che vanno da leggeri dolori articolarti o una semplice sensazione di stanchezza fino al rischio di diabete, infezioni, aterosclerosi e gravi patologie.

Ecco perché secondo molti naturopati per mantenersi in salute è necessario prima di tutto evitare il rischio di “acidosi” e quindi bisogna provvedere ad “alcalinizzarsi” attraverso i cibi adatti, gli integratori con minerali basici, l’attività fisica e i trattamenti utili allo scopo.

La salute infatti è soprattutto una questione di equilibrio. Anche senza le conoscenze scientifiche attuali, già gli antichi sapienti avevano capito che il nostro benessere fisico e psichico dipende dall’armonizzare le diverse forze che agiscono all’interno dell’organismo.

Se una di esse prevale sulle altre, si crea uno scompenso che provoca malessere e malattie. Anche l’Ayurveda, la millenaria scienza indiana della vita, si basa sulla convinzione che per avere un corpo sano e vigoroso bisogna compensare gli squilibri tra le varie energie e tra le sostanze che animano l’universo e l’organismo.

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A questi elementi oggi possiamo dare il nome di “acidi” e di “basi”. Entrambe le categorie di sostanze sono utili al nostro corpo e contribuiscono al funzionamento delle attività vitali, ma le proporzioni fra loro non devono essere alterate, per non compromettere la delicata armonia che ci permette di stare bene.

Tutto è legato al pH

L’acidità o basicità delle sostanze si misura attraverso il pH, che sta per “potenziale d’idrogeno” (H è la sigla dell’idrogeno). Il pH misura la capacità di donare o di ricevere uno ione idrogeno; indica l’acidità di una soluzione su una scala da 0 a 14. Un ambiente acido ha un pH inferiore a 7, mentre un sistema basico (o alcalino) ha un pH superiore a 7. Il pH 7 indica una condizione di neutralità: una soluzione né acida né basica.

L’organismo lavora in piena efficienza quando il pH del sangue è stabile attorno al valore di 7,4 (da 7,35 a 7,45), leggermente alcalino. Il mantenimento di questo livello è fondamentale per il corpo, che dispone di diversi sistemi “tampone” per riequilibrare eventuali eccessi di acidità o basicità del sangue.

Un pH del sangue inferiore a 6,8 o superiore a 7,8 non è compatibile con la vita, perché non permette lo svolgimento di funzioni fisiologiche fondamentali. Ma ogni apparato dell’organismo ha un proprio diverso valore di pH. All’interno dello stesso sistema digerente, ad esempio, vi sono “ambienti” con vari livelli di acidità, per provvedere

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alle diverse funzioni: ingerire, sminuzzare, estrarre principi nutritivi e scartare gli avanzi.

Il succo gastrico ha il pH più acido: da 1,2 a 3; la saliva è meno acida: da 6,7 a 7,2; nel fegato c’è una condizione di quasi neutralità, attorno a 7; il succo pancreatico è leggermente basico (7,4-8,3); nell’intestino il pH varia da acido a basico; nell’urina è variabile in base ai soggetti, alle condizioni e ai momenti della giornata: da 4,5 a 8, nella media giornaliera dovrebbe essere attorno a 7.

L’acidità nelle varie parti del corpo

Saliva pH 6,7-7,2

Intracellulare pH 6,9

Secrezione pancreatica pH 7,4-8,3

Urina pH 4,5-8

Pelle pH 5,5 Sangue pH 7,4

Succo gastrico pH 1,2-3,0

Intestino pH 4,8-8,2

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Il processo di digestione

La digestione è dunque il processo che sta all’origine della produzione della maggior parte delle sostanze acide che possono alterare il corretto pH. L’apparato digerente è la grande fucina alchemica del nostro organismo: durante la digestione infatti gli alimenti si trasformano in energia utilizzabile e indispensabile per lo svolgimento di qualsiasi funzione fisiologica. Il ciclo è apparentemente lineare: ingeriamo cibo in forma solida o liquida, il nostro corpo scompone le molecole di ciò che abbiamo introdotto fino a una dimensione che ne permetta l’assorbimento, mentre quello che non serve viene scartato. Questo ciclo dura complessivamente circa 24 ore. Ma è davvero così semplice? La digestione è in realtà una combinazione complessa di scambi biologici e reazioni chimiche che si verificano a ogni passaggio lungo il tratto digestivo, convenzionalmente suddiviso in due parti: il tratto gastrointestinale superiore (composto da bocca, esofago, stomaco e duodeno) e il tratto gastrointestinale inferiore (intestino tenue e crasso che formano un tubo lungo circa otto metri). Gli alimenti che introduciamo vengono analizzati e scomposti dall’apparato digerente in modo che nulla si disperda e che ogni sostanza trovi la sua giusta destinazione.

Ogni sostanza alimentare ha un suo ciclo metabolico che produce residui acidi; questi acidi sono necessari e in un organismo sano non superano il livello di guardia.

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