Cervello giovane

Page 1

Cervello giovane

RIZA IL MEDICO NATURALE
I rimedi verdi che proteggono i neuroni e tengono lontane ansia e depressione

IL MEDICO NATURALE

Cervello giovane

I rimedi verdi che proteggono i neuroni e tengono lontane ansia e depressione

RIZA

Cervello giovane

A cura di Vittorio Caprioglio Editing Stefania Conrieri Consulenza del professor Emilio Minelli, esperto in medicina naturale Immagini: 123rf, Adobe Stock, Shutterstock

© 2022 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

Sommario

INTRODUZIONE

CAPITOLO

manda via questa compagna

CAPITOLO

uscire

CAPITOLO 4

Insonnia: se la curi,

cervello

Il regista di pensieri e azioni.........................................................6 CAPITOLO 1 Come mantenerlo giovane nel tempo ....................................................................32
2 L’ansia:
scomoda e assillante ...................................................70
3 Come
dalla depressione ........................................................92
il
ringiovanisce .............................................112

Il regista di pensieri e azioni

Ilcervello umano pesa in media 1.500 grammi e coor dina tutte le funzioni corporee. Le interconnessioni di sei miliardi di neuroni lo rendono l’organo umano più complesso anche perché può elaborare contemporaneamente pensieri, azioni ed emozioni.

Dentro la scatola cranica - Il cervello è diviso in due par ti principali: il prosencefalo e il diencefalo. Il prosencefalo, la parte più grande del cervello, è suddiviso a sua volta in due metà, l’emisfero destro e quello sinistro, che trattano in gran parte i pensieri coscienti. Il diencefalo, la parte più primitiva del cervello, controlla le funzioni automatiche del corpo, come la respirazione e la pressione sanguigna.

La sostanza grigia - Lo strato esterno più scuro è com posto principalmente dai corpi neurali, alcuni dei quali si raggruppano per formare i gangli nervosi.

La sostanza bianca - I sottili lamenti nervosi (assoni), che trasportano i segnali elettrici da ciascun neurone, formano il tessuto situato sotto la materia grigia.

Il tronco encefalico - Il tronco encefalico esegue pro cessi di base importanti come la regolazione del battito cardiaco e della frequenza del respiro, gli stati di veglia e sonno e gli aspetti della risposta di attacco e fuga.

La corteccia - La corteccia è la parte più esterna del cervello ed è particolarmente sviluppata nei mammiferi.

6 Introduzione

Diencefalo

Il cervelletto, il talamo e il tronco encefalico gestiscono le reazioni istintive e le funzioni automatiche, come l’equilibrio della temperatura del corpo e i cicli sonno-veglia.

Questa parte del cervello genera anche le emozioni cosiddette primitive, come la paura. Il cervelletto coordina invece i muscoli e l’equilibrio.

cervello

Prosencefalo

Lo strato superficiale del cervello, la corteccia cerebrale, è l’area dove il cervello interpreta le sensazioni, innesca i movimenti volontari (non quelli automatici come la respirazione) ed esegue tutti i processi coinvolti nel pensare e nel parlare. Aiuta a pianificare e organizzare, a trovare idee originali e a esprimere giudizi di valore. Anche la personalità viene forgiata qui.

Le funzioni dei due emisferi

Il cervello si divide in due emisferi. Quello sinistro (tranne che nei mancini) è generalmente preposto alle funzioni del lato destro del corpo e al pensiero logico, analitico e razionale; l’emisfero destro è preposto alle funzioni che riguardano le emozioni, i sogni, le percezioni e la creatività.

Questa parte del cervello permette di mediare i proces si più complessi, come la percezione, la piani cazione e l’attenzione. È un’area a sei strati composta da materia grigia e materia bianca.

Il tronco encefalico - Include mesencefalo, bulbo e mi dollo e collega cervello e cervelletto con il midollo spinale. Regola molte funzioni, tra cui il respiro, il battito cardiaco, la digestione, la termoregolazione ecc.

7 Il

Introduzione

Il cervello

e le sue reazioni emotive

Il cervello è sede anche delle nostre emozioni. Posto in torno al talamo, il sistema limbico è coinvolto nella memorizzazione e nell’elaborazione delle emozioni. Questa è la zona più profonda del cervello, e sembra che le altre si siano sviluppate successivamente sopra di essa. Nel sistema limbico sono state identi cate quattro zone funzionalmente distinte: la zona fronto-temporale, che presiede alle espressioni di rabbia, paura, aggressività, difesa, al comportamento alimentare, alle risposte neuroendocrine, alle situazioni di stress; la zona parieto-occipi tale mediale, che partecipa alle espressioni dell’attività sessuale e di accudimento della prole; la zona temporooccipitale mediale, sede di connessione della memoria e delle esperienze affettive; la zona temporo-frontale me diale, la sede che presiede all’integrazione delle attività delle altre zone limbiche.

A ogni zona la sua emozione

Nel 2020 le ricerche inerenti lo studio delle emozioni in riferimento ai centri cerebrali hanno portato all’aggiorna mento di nozioni importanti che hanno messo in discus sione i modelli precedenti derivanti dalla neuropsicologia.

• La gioia, dagli studi effettuati, rivela l’attivazione dei nuclei grigi, strutture nervose localizzate nella profondità del cervello che regolano i movimenti.

• La paura sembrerebbe invece collegata all’attivazio ne dell’amigdala, che funziona come sistema d’allarme

8

Tristezza

Posizione subcallosa della corteccia cingolata anteriore

Gioia

Nucleo caudato

Disgusto Insula

di potenziali minacce, ma anche in presenza di segnali emotivi derivabili da “malinterpretazioni” dell’ambiente. Infatti, dalle ricerche effettuate si è visto che l’attivazione dell’amigdala si osserva quando si mostrano alle persone fotogra e di volti che esprimono paura o quando leggono parole spaventose, ma per alcune persone si attiva anche quando devono parlare in pubblico o per no solo all’idea di questa possibilità.

• La tristezza è un’emozione che dai risultati rivela l’attivazione dell’area subcallosa della corteccia cingolata anteriore, collocata al di sotto del corpo calloso.

• La collera e il disgusto sono emozioni che sono state studiate meno, ma sembra che il disgusto sia associato soprattutto alla zona anteriore dell’insula, mentre la collera sarebbe collegata all’attività della corteccia orbitofrontale laterale.

9 Il cervello
Paura Amigdala Sorpresa Regione paraippocampale Putamen Pallido

La teoria della neuroplasticità

Norman Doidge, ricercatore per il Columbia University Psychoanalytic Center di New York e per la University of Toronto, e autore del bestseller “Il cervello in nito” (Edizione Ponte alle Grazie) è lo psichiatra che ha appro fondito la teoria della neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modi care la propria struttura e il proprio funzionamento in risposta all’attività (anche quella sica) e alle sollecitazioni mentali.

Già nel 2000 il premio Nobel per la medicina Eric Kandel aveva dimostrato che i processi di apprendimento au mentano le connessioni fra i neuroni, attivando dei geni particolari che modi cano la struttura dei tessuti cerebra li. E questo non accade solo nella prima infanzia: può suc cedere a tutte le età.

Studi successivi (inclusi quelli di Norman Doidge) hanno poi confermato che l’attività mentale non è solo il pro dotto del cervello, ma è a sua volta un’energia che lo plasma e lo modi ca. A conferma dell’antica ma sempre valida teoria in base alla quale è l’uso che sviluppa l’orga no. Anche quando l’organo si chiama cervello.

Molto dipende da te

Da qui discende un corollario importante: il cervello re agisce al nostro stile di vita ed è in uenzato dalle nostre abitudini, dal nostro modo di rapportarci con noi stessi e con il mondo esterno, ma anche dagli ambienti in cui viviamo, da come usiamo il nostro corpo, dall’immagine che abbiamo di noi stessi. Doidge sottolinea anche l’im-

10 Introduzione

portanza della musica, dei colori che indossiamo, della meditazione, dell’esercizio sico che fa produrre al corpo le endor ne, gli ormoni del benessere… Tutte queste sollecitazioni si traducono in altrettanti messaggi elettrici, che agiscono sulla chimica e sulla struttura dei neuroni, rendendoli più attivi oppure spegnendoli.

Non è mai troppo tardi

Nei processi di ringiovanimento (o di decadimento) del cervello, la componente dell’età pesa no a un certo punto, perché con il passare del tempo i neuroni non in vecchiano bensì maturano, esattamente come un frutto. Fra i 15 e i 20 anni, per esempio, il cervello possiede la massima capacità di ricordare le liste di parole o la trama di una storia. Fra i 35 e i 55 anni è bravissimo a fare i calcoli, mentre tra i 45 e i 50 anni sviluppa l’intelligenza emotiva e la capacità di “leggere” situazioni e persone… Tuttavia, nonostante l’evoluzione delle sue speci che abilità, il cervello non esaurisce mai la sorgente della sua giovinezza, quel potere misterioso che abita in ognuno di noi in ogni stagione della vita e ci chiede soltanto di poterci donare la sua energia.

Mantenere acceso l’interruttore

Non bisogna mai dimenticare che ringiovanire il cervel lo signi ca soprattutto giocare, sparigliare le carte, cer care le sorprese, anche da grandi. Il cervello è un caos intelligente e, per farlo funzionare a dovere, dobbiamo permettere che ogni tanto scendano in campo comportamenti imprevedibili, lontani dalla razionalità. Criticarsi, giudicarsi, mandar giù la rabbia, dirsi che non andiamo bene, produce nel cervello sostanze chimiche che bloc cano la sua giovinezza naturale.

11 Il cervello

La mente può crescere sempre negli anni

Noi nasciamo già con un patrimonio completo di miliardi di neuroni, una parte dei quali viene persa progressiva mente negli anni. Ma contemporaneamente altri neuroni possono generarsi in alcune aree del cervello e soprattut to si possono moltiplicare enormemente le sinapsi, che ci offrono nuove potenzialità. I maggiori cambiamenti nel nostro cervello avvengono infatti a livello di collegamenti sinaptici, e noi possiamo in uenzare questo sviluppo.

La moltiplicazione delle sinapsi e la “potatura”

Già durante la gestazione si sviluppano tutti i nostri neu roni e si creano molte connessioni sinaptiche fra di loro. Ma ancor prima della nascita comincia una fase di “po tatura” dei collegamenti già esistenti, per mantenere quelli più ef caci. Nei primissimi anni di vita produciamo migliaia di miliardi di connessioni tra i neuroni. Però già dopo i tre anni i circuiti cerebrali che si rivelano inutili vengono eliminati, per velocizzare e memorizzare meglio i collegamenti sinaptici che permettono al bambino di apprendere nozioni e azioni. La riduzione delle sinapsi diventa particolarmente evidente durante l’adolescenza; questo fenomeno si chiama “pruning sinaptico” e ha lo scopo di selezionare i collegamenti effettivamente utili e di velocizzarli, anche grazie alla mielinizzazione degli as soni. Nel corso dell’adolescenza le sinapsi possono addi rittura dimezzarsi. Nel resto della vita sta a noi la capacità di creare nuovi circuiti neurali, attraverso la sperimentazione di nuove attività e soprattutto la loro ripetizione.

12 Introduzione

La maturazione delle capacità cerebrali

Anche se il nostro patrimonio di neuroni decresce leg germente col passare degli anni, in un cervello sano questo provoca limitazioni funzionali solo minime. Non solo perché la quantità di neuroni a nostra disposizione rima ne notevole (e altri ne vengono generati) ma soprattutto perché la plasticità neuronale ci permette di far fronte a qualsiasi nuova esigenza di apprendimento e di cambia mento. Può addirittura ovviare a episodi gravi, come nel caso di ictus che degradano parti del cervello e ne bloc cano alcune funzioni. La neuroplasticità può permettere di riconvertire le cellule cerebrali sane in modo che possano svolgere le funzioni di quelle rovinate. Col passare degli anni il cervello può perdere peso e volume; diventa più sintetico, ma rimane plastico, capace di memorizzare, di apprendere e di evolvere per tutto il resto della vita. Il cervello, insomma, continua a svilupparsi per tutta la no stra esistenza e addirittura alcune sue aree funzionereb bero meglio nella “maturità”, grazie al rafforzamento dei collegamenti fra i neuroni. Lo ha ribadito anche Barbara Strauch, giornalista del New York Times, nel suo libro “I tuoi anni migliori devono ancora venire”. L’autrice fa notare che fra i 40 e i 60 anni le capacità cognitive e il patri monio lessicale raggiungerebbero il loro massimo livello di sviluppo. Altro settore che viene risparmiato dall’usura del tempo sono le competenze professionali, soprattutto se si continua a praticarle. La mente, infatti, diventa più abile a organizzare le conoscenze e a trovare nuove stra tegie per risolvere i problemi. Nel corso delle ricerche sui giocatori di scacchi e di bridge si è visto che se il gioco dipendesse solo dalla velocità delle mosse, i gioca tori più giovani vincerebbero, ma in effetti, in una partita vera, sono i giocatori più esperti a battere i giovani.

13 Il cervello
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.