Le fate smemorine

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Volume 7, numero 44/43

Sommario

11.11.2012

Editoriale

Renzi: chi l'ha visto? Muro del pianto 04.11.2012

Economia Passaparola - Un imprenditore sul cupolone - Marcello Di Finizio

Minipost Il terrore negli occhi di Scalfari Un uomo di parola

Muro del pianto Renzi: chi l'ha visto?

Le fate smemorine Chiunque sa che i giornalisti televisivi sono lì per grazia ricevuta (e stipendio ricevuto) dai loro editori. E che i loro editori sono i partiti insieme alle lobby che li sostengono. Queste macchiette fanno comizi politici (ma il termine antipolitici è più appropriato in quanto fanno gli interessi di gruppi politici o economici) tutti i giorni, dal mattino presto a notte fonda spacciandoli per informazione. Uomini di alta e autoproclamata cultura che, dall’alto dei loro valori morali, etici, sociali e soprattutto di appartenenza, sono pagati profumatamente per il servizietto pubblico al Bersani, al Renzi, al Casini di turno. Lerner, Fazio, Formigli, per citare solo alcuni della truppa cammellata che imperversa nel piccolo schermo, sono le nuove fate smemorine il cui compito è trasformare delle zucche vuote in statisti e attaccare con qualunque mezzo e ferocia chi mette in discussione il Sistema (del quale sono i pretoriani) e proteggere il loro portafoglio.

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Trovo immorale che un sindaco rimetta il suo mandato per altri incarichi da lui considerati più importanti. E' alto tradimento nei confronti degli elettori usati come un trampolino di lancio. Un caso di arrampicatore politico. La legge dovrebbe proibirlo o, in mancanza di una legge, almeno l'etica personale. Il fantasma di un ex sindaco si aggira in una Firenze strangolata dai debiti: è Matteo Renzi. Da quando Renzi è in campagna elettorale per le primarie non si è mai presentato in Consiglio Comunale. In precedenza, nella stragrande maggioranza dei casi, l'ebetino di Firenze è rimasto in Consiglio per un massimo di 30 - 45 minuti a fare la sua conferenzina per poi andarsene senza neppure ascoltare i consiglieri comunali. Ecco i dati del Grande Assenteista dal suo insediamento in Palazzo Vecchio fino al 10 ottobre 2012: 2009: su 17 sedute, assente 5 2010: su 48 sedute, assente 26 volte, presente 22 2011: su 44 sedute assente 21, presente 23 2012: su 39 sedute assente 25. Dal'inizio delle primarie, dal 13 settembre 2012, non è MAI stato presente in Consiglio. Forse il motivo per cui Renzi non si fa più vedere sono i debiti verso i fornitori che hanno eseguito lavori per il Comune, debiti pari a 98 milioni di euro. I fornitori, infatti, vorrebbero incontrarlo di persona. 11 milioni circa sono di spesa corrente che andavano pagati a 90 giorni con ritardi ancora contenuti, 30 milioni sono di spesa in conto capitale (opere pubbliche) con ritardi che risalgono fino a giugno 2011. Per questi debiti sono stati emessi mandati di pagamento senza essere onorati. Per i restanti 56 milioni il Comune ha regolarmente validato le fatture senza saldarle perché mancano i soldi e si sforerebbe (?) il Patto di Stabilità. Di questi tempi un'attesa eccessiva è fatale per qualsiasi impresa, ma non per Renzi. 40 milioni euro sono stati spesi per rifacimenti e abbellimenti di strade e piazze di cui lui va tanto fiero


nei salotti televisivi (grazie al portafoglio dei cittadini...). Intanto a Palazzo Vecchio sta arrivando una miriade di Decreti Ingiuntivi mentre Renzi si atteggia a Premier e prepara la Grande Fuga in Parlamento.

Il terrore negli occhi di Scalfari Minipost 04.11.2012

Passaparola - Un imprenditore sul cupolone Marcello Di Finizio Economia 05.11.2012

"Francamente mi dispiace vedere quanto Scalfari sia caduto in basso (*), chiuso in una cecità di cui il suo smisurato orgoglio gli vieterà sempre di pentirsi, sempre più servo di quel Pd che lo ha rifocillato per tutta la vita e di cui rifiuterà puntigliosamente di vedere gli errori, sperandone qualche seggio senatoriale a vita. Mi dispiace non per lui che ormai è solo un vecchio ottuso e testardo, irrecuperabile che vomita oscenità, ma per me, perché da giovane ero sua accanita lettrice e lo stimavo come una perla del giornalismo. Come passano i tempi! E che delusione vedere la decadenza di quelli che un tempo si stimavano!! Dove è finita oggi questa perla? In una logorrea accanita e calunniatrice cieca e fine a se stessa? Mio caro Scalfari, capisco che la tua gigantesca presunzione sfiora ormai la mitomania e ti impedisce di fare il più piccolo atto di modestia perché ti credi un monumento, e si sa, i monumenti non si inchinano perché è ai monumenti che ci si inchina, ma come fa un giornalista come te scrivere che il M5S (**) non ha programma? E' troppo avvilente per uno come te fare un piccolo atto di modestia e leggerlo?" vivianav v., * Articolo di Scalfari ** Programma del MoVimento 5 Stelle

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"La mia prospettiva è che dopo avere creato la mia azienda, che funzionava molto bene, e dopo avere contratto dei debiti facendo una ipoteca su casa mia, domani mi prendono l’azienda, la mettono all’asta, non mi riconoscono un soldo,ì e non ho nessuna possibilità di vincere contro l’’amichetto del politico di turno. I giochi si stanno allargando in Europa, gli interessi più grossi delle concessioni demaniali sono europei. La cosa che interessa di più all’Europa e alle multinazionali sono le coste italiane. Se una multinazionale deve venire in Italia a prendersi qualcosa si prende le coste italiane,che cosa si deve prendere?" Marcello Di Finizio, imprenditore balneare triestino Il Passaparola di Marcello Di Finizio, imprenditore balneare triestino Dov' è il buonsenso e ragionevolezza? Sono Marcello Di Finizio, saluto tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, per chi non mi conosce sono il titolare della "Voce della Luna" di Trieste nonché quel matto che è salito sulla cupola di San Pietro per protestare contro la direttiva Bolkestein e il governo Monti e le sue politiche di austerity.Il tema della direttiva Bolkestein non è facile da spiegare però tenterò di farlo cogliendo i punti essenziali. Bolkestein è una direttiva europea recepita nel 2006 con il governo Prodi. La direttiva Bolkestein è una direttiva che riguarda tutti i servizi che si gestiscono in Europa. Come categoria turistico – balneare siamo finiti in questa direttiva europea che non fa altro che prendere le nostre aziende e metterle all’asta. Vi faccio il mio esempio. Mi sono occupato di bar e ristorazione tutta la vita, questo è il mio mestiere e la mia passione, io vivo di questo e vorrei possibilmente continuare a viverci. Ho gestito per dieci anni un jazz club e dopodiché mi è capitata l'occasione di un locale su una concessione demaniale.Ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque. La cosa più banale è informarsi su quali siano le garanzie. Prendi un negozio e vai dal proprietario delle mura, in base ai tempi di affitto pianifichi il tuo investimento, altrimenti, se il contratto di affitto non è adeguato al tuo investimento non lo accetti. In quel caso il mio interlocutore era la Regione e chiesi: “Scusi un attimo, ma se faccio degli investimenti su questo posto non è che domattina voi mi mandate via, devo essere in qualche maniera tutelato e garantito”. Normalmente chiedo quali sono le garanzie e a questo deve seguire un contratto perché altrimenti come giustifico gli investimenti con le banche? E così è stato. Mi dissero che


assolutamente sì, che c’erano i presupposti per avere delle garanzie affinché questi investimenti venissero tutelati. Se sei nel rispetto delle regole e continui a pagare l’affitto, puoi rimanere là quanto vuoi e nessuno ti caccia via. Io dissi va bene, firmai questo contratto. Subentra nel 2006 questa “direttiva servizi”la quale dice che per garantire la concorrenza in Europa bisogna mettere allasta tutte le concessioni demaniali. "Ma come scusa? Mi sono assunto dei debiti in virtù di un contratto che ho firmato con lo Stato” e qui cominciano le cose allucinanti. Ho avuto fiducia dello Stato, in virtù di quel contratto ho impegnato casa mia, l' ho ipotecata, dopo avere creduto in un contratto, questo è stato tradito. Se avessi fatto quel contratto con un privato probabilmente avrei potuto andare a finire su un banco di Tribunale e avrei vinto, contro lo Stato o contro l’Europa per me è impossibile vincere, diventa una lotta titanica! La mia prospettiva di domani è che dopo avere creato la mia azienda e avere contratto dei debiti con un'ipoteca su casa mia, mi prendono l’azienda, la mettono all’asta, non mi riconoscono un soldo. I giochi si stanno allargando in Europa gli interessi più grossi delle concessioni demaniali sono europei. La cosa che interessa di più all’Europa e alle multinazionali sono le coste italiane, che cosa abbiamo di bello e di buono in Italia?Abbiamo le coste. Io non sono nessuno, io sono un "Mario Rossi"che ha costruito la sua piccola azienda credendo in un contratto, non ho inciuci, non ho ammanicamenti, non ho contatti politici, sono solo uno che ha aperto il suo negozio e il suo negozio se lo vede falciato via, mangiato dai più grossi. Le banche mi hanno già mandato un avviso di ingiunzione e quindi a breve si portano via casa mia perché io non sono più in grado di pagarla perché, con la mia azienda ferma, le banche la prima cosa che faranno è di aggredire la casa, dopodichè mi portano via il locale, poi mi mettono un bel timbro di fallimento sulla schiena e mi sbattono in mezzo a una strada. Può essere giusta una cosa del genere? Dov'é il buonsenso e ragionevolezza in tutto questo? Famiglie in mezzo alla strada La giustizia dov’è in tutto questo? E' possibile che la mia vita deve essere cancellata in nome di questa Europa? Perché questo ce lo chiede l’Europa? O ce lo chiede qualche amichetto di qualche politichetto locale? Io sono salito sulla cupola per portare all’evidenza questo fatto che si cercava di sommergere in tutti i modi, persino la stampa non ne parlava o ne parlava poco o niente e in maniera varia, variegata e spesso avariata. Spesso l'argomento veniva trattato in maniera molto faziosa per cui i messaggi erano confusi. Gli aspetti essenziali è che si prendono delle aziende esistenti italiane dove c’è gente che ha investito dei soldi, ha creduto in un contratto che viene stracciato letteralmente, non conta più, e le aziende vengono messe all’asta a un bando di gara internazionale in nome delle liberalizzazioni. Attenzione. In nome delle liberalizzazioni si sta falciando tutto, si stanno portando via pezzi di sovranità di questo Paese, attenzione al nome "liberalizzazione" perché è una parola che piace molto alla gente. Liberalizzazione non vuole dire niente..Intanto cerchiamo di capire:

liberalizzazione per chi? Sicuramente non per il Mario Rossi italiano. Stiamo parlando di liberalizzazione soltanto per chi si può permettere di comprare: le grandi holding finanziarie europee, le multinazionali e le banche, per cui che nessuno si illuda quando queste parole vengono dette pubblicamente, sembrano delle grandi cose e magari la "signora Rosa" che ascolta le sembra anche una cosa bella e invece non lo è. Ormai l’hanno capito anche i bambini che si tratta semplicemente di fare a pezzi il Paese per metterlo nelle mani delle multinazionali, punto e fine, questo è l’argomento. La nostra categoria e quella più appetibile. Stiamo parlando della costa italiana. Se c’è una cosa interessante dell’Italia è la costa, interessa alla Germania e interessa alle multinazionali. Le attività turistico - balneari sono uno dei pochi comparti economici del Paese che ancora regge botta a questa grande crisi. Questo dà la dimensione che è un comparto ancora sano, non è stato ancora fatto a pezzi dalla crisi, ma si cominciano a registrare cali del 20% , del 30%, in alcuni casi anche del 50%. Per cui la crisi arriva, qui si tratta di portarli allo stremo. Il 2015 è la data in cui tutte le concessioni demaniali andranno a scadere, e dopodichè tutte le concessioni in teoria dovrebbero andare in bando di gara, per cui potete immaginare come arriveranno queste aziende al 2015, già ora sono con il boccaglio, arriveranno già morte. Per cui sarà un lavoro facile per le multinazionali prelevare tutto quanto! Questo è un lavoro certosino che hanno fatto: prima ci mettono in ginocchio e poi arrivano le multinazionali, noi non avremmo neanche la forza di reagire. È chiaro che questo è un bene prezioso per chi avrà intenzione di creare il grande business e là sì che ci saranno seri problemi e poi una volta che entreranno le multinazionali faranno quello che vorranno, detteranno legge. Le coste italiane diventeranno, nella migliore delle ipotesi, un enorme Mc Donald’s, tutti uguali e tutti standardizzati; si perderanno le caratteristiche di tipicità del nostro Paese perché molte di queste aziende hanno una storia di cento anni e oltre, nessun Paese in Europa ha una tipicità di questo tipo. Nessuno è mai intervenuto, non l’ha fatto il governo Prodi, non l’ha fatto Berlusconi e men che meno lo sta facendo Monti e il suo governo. Tutti quanti in qualche modo avevano i loro interessi su queste attività produttive. Berlusconi probabilmente doveva fare un po’ gli interessi dell’Europa e un po’ gli interessi suoi e dei suoi amichetti, perché un po’ se le doveva mangiare l’Europa le coste italiane e un po’ se le doveva mangiare lui con i suoi amichetti. Era evidente che i giochi sarebbero andati così. Soltanto un altro esempio: oggi (venerdì 2 novembre 2012, ndr) mi trovo qua a Torvaianica con un gruppo di ragazzi che gestiscono uno stabilimento balneare, questi ragazzi sono cinque soci che si sono presi come me, hanno firmato lo stesso tipo di contratto ed erano ex-operai, rimasti in mezzo a una strada perché la fabbrica ha chiuso. Si sono tirati su le maniche, hanno fatto dei debiti in banca per potersi prendere questo stabilimento balneare e si tirano fuori cinque paghe e hanno fatto una marea di debiti per potersi inventare un lavoro, perché le fabbriche chiudono, la

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loro fabbrica ha chiuso, che facciamo? Va bene ci inventiamo un lavoro e l’hanno portato per dieci anni e anche bene. Arrivata la direttiva Bolkestein adesso che si sono inventati il lavoro, hanno fatto i debiti, si ritroveranno anche loro in mezzo alla strada con i debiti da pagare delle banche senza più la loro attività in cui hanno creduto e hanno portato avanti. È una cosa allucinante, ci sono famiglie con bambini che hanno costruito delle vite sulle loro attività e questa gente verrà messa tutta in mezzo alla strada per far spazio alle multinazionali".


Un uomo di parola Minipost 05.11.2012

"C'è solo una cosa che credo che dovrebbe farci riflettere. A me piacerebbe che quando qualcuno si candida fosse in grado di non lasciare a mezzo il lavoro. Credo che quando uno è stato eletto 8 mesi fa in Parlamento, avrebbe fatto meglio a finire il lavoro in Parlamento, o viceversa a non candidarsi in Parlamento e a candidarsi direttamente per il Comune di Firenze perchè: finiamo un mandato e poi preoccupiamoci del resto." Matteo Renzi, 2009. 3 anni dopo si candida, da sindaco di Firenze, alle primarie del pdmenoelle per il candidato Premier. Un uomo di parola. Guarda il video!

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Sommario

03.11.2012

Editoriale

La spirale del debito pubblico

Economia

Economia 28.10.2012

La spirale del debito pubblico

Informazione Il talk show ti uccide, digli di smettere

Minipost Spoglio a 5 Stelle Marco Travaglio e il #Boom5Stelle Solo chi osa vince Gli stipendi degli eletti in Sicilia Raccolta firme abusiva Sicilia: prima promessa mantenuta Per un Rinascimento molisano

MoVimento

*** Spoglio a 5 Stelle dalla Sicilia: collegati alla ---> Diretta streaming *** Il debito pubblico italiano sfiora i 2.000 miliardi.Marcia al ritmo di 100 miliardi in più all'anno. Il 94% del debito è dello Stato, il 6% degli Enti locali. La leggenda che il debito sia dovuto all'aver vissuto sopra le nostre possibilità è falsa. Il debito pubblico non è cresciuto in questi anni per le troppe spese. Nel solo 2011 lo Stato ha avuto un avanzo primario di 16 miliardi, ma gli interessi, pari a 78 miliardi (nel 2012 saranno almeno 90 miliardi), hanno causato un deficit di 62 miliardi. E' una macchina infernale. Dal 1980 al 2011 le spese sono state inferiori al gettito fiscale per 484 miliardi (siamo stati quindi più che virtuosi), ma gli interessi sul debito di 2.141 miliardi, che abbiamo dovuto pagare nello stesso periodo, ci hanno impoverito. Negli ultimi vent'anni il PIL è cresciuto lentamente, mentre il debito è esploso. Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato dal 98,5% del 1991 al 120% del 2011. Chi sono i possessori del nostro debito? A chi paghiamo gli interessi che distruggono il bilancio dello Stato? Soltanto il 15% sono famiglie, il 40% sono soggetti esteri (di cui più del 50% in Francia e in Germania), il 19% fondi e assicurazioni, il 20% banche italiane e il 6% la Banca d'Italia (*). Il debito pubblico è trasformato regolarmente in oggetto di speculazione dai mercati. Quando gli Stati vendono nuovi titoli per restituire quelli in scadenza, i mercati usano la speculazione al ribasso per imporre tassi di interesse più alti. La tecnica dell'usuraio. Il debito diventa quindi una opportunità per massimizzare i guadagni dei mercati a spese delle comunità nazionali. Come conseguenza si aggravano le disparità sociali. L'11% delle famiglie italiane vive in povertà e il 7,6% è a rischio (**), dal 2008 al giugno del 2012 le famiglie italiane hanno subito

Passaparola - Comunicato politico numero cinquantatre - Beppe Grillo

Muro del pianto Ex voto Sicilia

Politica Antonio Di Pietro presidente della Repubblica Cosa e' successo in Sicilia Politica, antipolitica e il pollice di Cesare

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un salasso di 330 miliardi di euro (***). Se i poteri finanziari usano la speculazione per aumentare i loro guadagni e obbligano i governi al pagamento degli interessi al più alto tasso possibile, il risultato è la recessione degli Stati indebitati e la loro cessione di sovranità. La Grecia dopo tre anni di austerità è scesa da 180 miliardi a 150 di spesa per i consumi e la disoccupazione è salita da 200.000 a quasi un milione di persone (****). Nel lungo termine la recessione distrugge il Paese, ma il debito non diminuisce. Il mito della crescita che dovrebbe nel tempo ridurre il peso del debito si è dimostrata falsa. Nel 2012 In Italia ci sarà una diminuzione del PIL intorno al 3% e per il 2013 non è atteso nessun miglioramento. La globalizzazione sposta inesorabilmente la produzione nei Paesi dove il costo del lavoro è più basso. L'ambiente e un modello di crescita infinito non sono compatibili. Ogni europeo consuma in media 16 tonnellate di materiali all'anno che corrispondono a 51 se si aggiungono detriti e rifiuti dovuti alle catene produttive. La spirale di debito crescente e gli interessi speculativi stanno disintegrando l'Italia insieme ad altri Stati europei. Ci sono alternative. Le stanno applicando alcuni Paesi del Sud America e l'Islanda. Il peso della crisi va distribuito tra creditori (in massima parte banche e istituti finanziari) e cittadini, va avviata una durissima lotta alla speculazione, valutato il congelamento degli interessi per alcuni anni, e analizzate le voci del debito per valutarne la legittimità di ognuna. Stiamo correndo contro un muro e ci dicono che non c'è alternativa. Il rischio è che si arrivi comunque al default con la svalutazione del debito e la Nazione impoverita e in ginocchio. (*) dato marzo 2012 (**) Istat luglio 2012 (***) Il sole 24 ore luglio 2012 (****) elaborazione dati Ameco 2012 > L'articolo è tratto dal documento: "Debito pubblico kit per la partecipazione di base" del Centro Nuovo Modello di Sviluppo

Spoglio a 5 Stelle Minipost 28.10.2012

Passaparola - Comunicato politico numero cinquantatre - Beppe Grillo MoVimento 29.10.2012

"La traversata dello Stretto di Beppe Grillo ha avviato la scrittura di una pagina di storia. Chi ha assistito in piazza o in diretta streaming ne è perfettamente cosciente! Per vivere insieme i momenti dello spoglio, ascoltare i commenti di giornalisti (veri e liberi), attivisti e cittadini, stiamo preparando una diretta streaming che andrà in onda lunedì 29 ottobre dalle 09 in poi! I nostri telefoni saranno aperti ai cittadini. Interverranno, fra gli altri, Roberto Fico, Mattia Calise e Piero Ricca, che hanno già confermato, ma forse anche Vito Crimi, Claudio Messora e altri con cui stiamo cercando di metterci in contatto. Anche Beppe Grillo ci ha promesso un intervento di qualche minuto a risultato acquisito. Stiamo ancora cercando attivisti dalla Sicilia che possano aiutarci nel reperimento dei dati e negli aggiornamenti dal campo! Se volete partecipare attivamente non dovete fare altro che collegarvi con noi. Potrete seguire la diretta qui." Salvo Mandarà, reporter (per caso) a 5 Stelle

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"Signori stiamo per affrontare qualche cosa di straordinario, delle elezioni in Parlamento, un Movimento, elezioni via Web, non è mai stato fatto nulla di così straordinario. Facciamo quello che possiamo, le regole sono molte, poi stanno molto attenti se sbagliamo, bisogna non sbagliare nulla. Quindi queste elezioni ci saranno e potranno votare tutti i nostri iscritti, che ovviamente sono quelli che hanno dato la documentazione, mandato la carta di identità, le solite cose che abbiamo chiesto, anche per garantire un po’ chi entra, sennò ti entra Toto u curtu e poi ce lo hai tutta la vita dentro, Toto u curtu. Chi può essere eletto? Chiunque abbia già fatto una lista, perché più o meno le liste le abbiamo in tutta Italia, quindi per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si sono candidati. Quindi chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o regionale può candidarsi. Ringrazio anche i 60 delegati che si sono offerti di fare questo compito di portare poi le liste in Tribunale, abbiamo bisogno di personale lì sul luogo, nelle circoscrizioni. Non si può candidare uno scelto in una circoscrizione che vive in un posto e si fa eleggere da un’altra parte, come succede nella politica normale, noi siamo qualche cosa di diverso. Quelli che vivono all’estero, gli italiani, è un’altra popolazione che c’è, che ci sta seguendo per la Sicilia, ci ha seguito, potranno iscriversi, mi raccomando di mandare un documento, l’iscrizione non costa niente, basta mandare i dati, ci stiamo organizzando. Tutte queste cose dovremmo metterle a punto anche insieme, io devo essere il capo politico di un movimento, però io voglio solo dirvi che il mio ruolo è quello di garante, di essere a garanzia di controllare, vedere chi entra, dobbiamo avere soglie di attenzione molto alte. Chi entrerà in Parlamento si toglierà questo nomignolo ormai deleterio di onorevole: macchè onorevole! Niente onorevole, sarà Cittadino del MoVimento 5 Stelle, il leader sarà il MoVimento, il leader vero. Terremo sempre un piede fuori dal Parlamento, quindi con i nostri rimborsi, con i nostri stipendi, che non dovranno superare un certo limite, con tutte le cose fatturate, messe online. Quelli di fuori controlleranno quelli dentro e quelli dentro saranno a disposizione di quelli fuori, cioè i Cittadini fuori potranno esporre una loro legge e proposta che verrà messa dentro attraverso i parlamentari e discussa in Parlamento.


Fare entrare nella Costituzione per esempio il fatto del referendum propositivo senza quorum, dell’obbligatorietà del Parlamento di discutere le leggi popolari di inserire dentro la Costituzione la legge elettorale del voto di preferenza, non si possono cambiare le leggi elettorali durante le elezioni. Sarà un cambiamento epocale, duro, sbaglieremo, sbaglierò, mi accuserete di qualsiasi cosa, non lo so. Io credo che dovremmo affrontare insieme una grande cosa che stiamo facendo, ce ne renderemo conto tra qualche anno, quindi dateci una mano piuttosto che martellarci, a me e a Casaleggio, di darci delle martellate in testa, dateci consigli, una mano, abbiamo bisogno tutti uno dell’altro.Grazie." Beppe Grillo Elezioni politiche 2013 Il MoVimento 5 Stelle (M5S) promuove la presentazione alle prossime elezioni politiche del 2013 di liste di candidati che si riconoscano nel Programma del MoVimento e nel suo capo politico Beppe Grillo, sotto il simbolo . La selezione e la scelta dei candidati, che dovranno essere in possesso dei necessari requisiti e aderire al codice di comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle in Parlamento, verranno effettuate attraverso la Rete dagli aderenti al M5S a tutto il 30 Settembre 2012, secondo la procedura di formazione delle liste pubblicata sul sito del M5S. A fini organizzativi ed operativi, è stata acquisita la disponibilità di un gruppo di iscritti al M5S a farsi carico degli adempimenti tecnico-burocratici necessari a consentire la presentazione e partecipazione alle elezioni politiche delle liste di candidati scelti in Rete, nonché a svolgere campagne di sensibilizzazione sugli argomenti del Programma. Essi rappresentano il gruppo politico organizzato che, riconoscendo come capo politico e suo rappresentante Beppe Grillo, depositerà il contrassegno quale segno distintivo delle liste dei candidati e del programma formati secondo le procedure in Rete del MoVimento 5 Stelle. Tutti i membri del Gruppo hanno preventivamente rinunziato a presentare la propria candidatura e verranno designati quali rappresentanti circoscrizionali incaricati del deposito delle liste. Prima delle elezioni politiche del 2013 tutti gli iscritti al M5S potranno contribuire ad integrare il Programma del MoVimento – che diventerà programma di governo – accedendo all'apposita procedura che verrà pubblicata sul sito del M5S.

Marco Travaglio e il #Boom5Stelle Minipost 29.10.2012

"L'astensionismo e il BOOM di Grillo sono due facce della stessa medaglia. Pensiamo a quanta gente non sarebbe andata a votare in più se non ci fosse stata l'offerta del MoVimento 5 Stelle, visto che ha votato meno della metà degli aventi diritto e visto che il MoVimento 5 Stelle con il suo candidato è vicino al 20% vuol dire che l'astensionismo sarebbe aumentato di un ulteriore 10%, ossia quasi due siciliani su 3 sarebbero rimasti a casa. Primo dato quindi: il M5S non fomenta l'antipolitica, ma anzi salva la politica dall'antipolitica, offrendo una proposta alternativa. Avvicina la gente alla politica anzichè allontanarla. La seconda questione, oltre al fatto che il M5S è il primo partito, riguarda i numeri dei partiti che hanno comandato in Sicilia in questi ultimi anni. Sono in via di estinzione. Vedo un pdl al 12% quando soltanto 11 anni fa maramaldeggiava in Sicilia alle politiche nazionali con il famoso 61 - 0. Vedo chi avrebbe dovuto aproffittare di questo malgoverno, cioè il pd, poco sopra il 12% del pdl. Vedo l'udc, che ha espresso gli ultimi due governatori entrambi forzatamente dimissionari per questioni giudiziarie, languire intorno al 10%. La Sicilia è particolarmente significativa è uno dei due grandi serbatoi di voti, assieme alla Lombardia, con i quali poi si vincono le elezioni politiche nazionali. E' una regione molto particolare, una delle meno favorevoli al M5S. Il fatto che il M5S sia il primo partito in una regione così poco abituata all'uso di internet è ovviamente ancora più significativo. Mi pare di poter dire che se il M5S prende il 18% con il suo candidato e il 15% con la sua lista in una regione come la Sicilia, allora è abbondantemente sopra il 20% nelle regioni del Centro Nord. Su questo non avrei dubbi." Marco Travaglio

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Solo chi osa vince Minipost 30.10.2012

"Sono nei Meet Up dal 2005. Ho combattuto mille battaglie al fianco di Beppe e con tante altre persone fantastiche. Ho visto nascere ed ho avuto l'onore di "battezzare" un pò il Movimento, parlando di Rifuiti Zero alla riunione delle Liste Civiche a 5 stelle del 2009 a Firenze. Sono intervenuto a tanti spettacoli, manifestazioni, raduni cercando di trasmettere un pò delle informazioni raccolte su rifiuti, energia, ambiente grazie alla collaborazione di tanti altri amici. In tanti si aspettavano o mi avevano chiesto di candidarmi per le primarie online del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche 2013. Ma non potro' farlo e ne sono felicissimo . È scemo questo ? Si chiederà qualcuno.... " (continua) Matteo Incerti


Ex voto Sicilia Muro del pianto 30.10.2012

fonte: Regione Sicilia, servizio elettorale In Sicilia il MoVimento 5 Stelle è primo con il 14,7% dei voti, contro il 13,5% del pdmenoelle e il 12,9% del Pdelle. Alcune analisi ex voto. Montezemolo ha spiegato "Se il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo risulta essere il primo partito sull'isola, allora é evidente che qualcosa non va''. Quindi, per Libero e Bello, se fosse risultato primo l'UDC di cuffariana memoria o il Pdl di osservanza dellutriana tutto sarebbe andato per il meglio. Il suo pard, il ministro Riccardi, ha affermato che "Grillo rosicchia voti agli altri partiti". Rosicchia? Azzurro Caltagirone che ha tenuto i suoi comizi in Sicilia nei taxi, ha impartito la sua benedizione a Crocetta che, memore delle vicende di Cuffaro e Lombardo, si è toccato le palle: “Voglio rivolgere il mio personale in bocca a lupo a Crocetta sono certo che sarà un ottimo presidente così come è stato un ottimo sindaco di Gela”. I gelesi che lo avevano eletto per fare il sindaco, carica da cui si è dimesso per le regionali, ringraziano. Ferrara confidava in una vittoria più larga del M5S, rotonda, assoluta, è un nostro fan, ci credeva più di noi: "Grillo ha fatto flop perché se si corre per vincere e non vinci allora hai perso". Per lui il M5S ha fatto una figura di merda. Mille di queste figure! Bersani dopo il trionfo siculo non si tiene più nelle mutande ."Abbiamo vinto, cose da pazzi. ("E' una cosa pazzesca... copyrigth Beppe Grillo"). La Sicilia dal dopoguerra a oggi non ci ha mai visto realmente competitivi, mentre ora è dimostrato che si può essere anche vincenti”. Va capito. Lui si aspettava risultati a una cifra, non un esaltante 13,5%. Se Boss(ol)i disse che si sarebbe alleato anche con il diavolo per il federalismo, Bersani, più modestamente, per vincere in Sicilia si è alleato con l'UDC. Bersani, che legge solo la Repubblica, crede genuinamente che io non sia mai stato in Sicilia, che non abbia incontrato decine di migliaia di siciliani, che non abbia girato senza scorta in mezzo alla gente, ma sia rimasto dentro a un tabernacolo. "Grillo invece di stare in un tabernacolo dove non lo vede nessuno o farsi delle nuotate... I meccanismi democratici sono importanti non solo per noi, ma anche per gli altri: hai visto mai che poi governano... questo per non uscire dal solco delle democrazie moderne''. E' Bersani che traccia il solco, ma è Casini che lo difende.

Gli stipendi degli eletti in Sicilia

Il talk show ti uccide, digli di smettere

Minipost 31.10.2012

Informazione 31.10.2012

Giancarlo Cancelleri, eletto M5S in Sicilia, ieri ha spiegato durante la diretta streaming #boom5stelle come la parte eccedente i 5.000 euro lordi del compenso dei parlamentari verrà devoluta alla Regione Siciliana mediante un assegno. "Nel nostro sistema contributivo abbiamo molte voci, all'interno del Trattamento economico dei Deputati dell'Assemblea regionale siciliana, che possono essere rifiutate. Possiamo restituire la parte eccedente dell'indennità, ci siamo informati direttamente alla Ragioneria della Regione Siciliana, con un assegno e possiamo dedicarla direttamente a dei capitoli di spesa ben particolari. Per cui diventa interessante il fatto che i nostri deputati regionali non percepiranno e non toccheranno quei soldi in più rispetto a quelli sbandierati in campagna elettorale. Ho visto anche un post di Nik il Nero che dice che hanno parlato con il funzionario regionale e a quanto pare anche in Regione Emilia Romagna è possibile restituire i soldi con un assegno. Vi invito, in Emilia Romagna, a verificare quest'ipotesi perchè potrebbe essere la soluzione." Giancarlo Cancelleri

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Il punto G, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show. L'atteso quarto d'ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l'emozione di un'effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità. Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate. Soggetto, bersaglio consapevole ben pettinato alla bisogna che porge il lato migliore del proprio profilo alla morbosa attenzione di cameraman che ti inquadrano implacabili se annuisci quando enuncia le sue soluzioni un qualunquemente stronzo. Lì, in una gabbia di un circo, come su un trespolo, muto per ore, povera presenza rituale di cui si vuole solo lo scalpo, macellato come un agnello masochista, rispondi per i quattro minuti che ti sono concessi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei partiti. Pretoriani dell'informazione il cui unico compito è perpetuare l'esistenza del Sistema attraverso l'ultimo strumento di mesmerismo mediatico rimastogli: la televisione. Lo share del programma aumenta, tutto merito tuo, trattato e esibito come un trofeo, come un alieno, una bestia rara e, contemporaneamente diminuisce il consenso per il Movimento a cui appartieni o dici di appartenere. Chi non conosce nulla del MoVimento e segue il talk show, dopo il morbido e avvolgente abbraccio televisivo al quale ti sei consegnato volontariamente (con voluttà?) opta per il meno peggio e quello non sei mai tu, ma è sempre un altro, quello che sa vendere le sue menzogne (è il suo mestiere), che ha parlato per un'ora mai interrotto da chi gestisce il talk show, quello che nessuno ha mai contraddetto. Attoniti, gli attivisti, vedono i voti guadagnati con fatica nei banchetti nei fine settimana volare nel vento, fluire in un secchio bucato, e pensano ai mille video caricati sulla Rete, alle dirette streaming tenute in piedi a forza di volontà per mancanza di connessione, conoscono sulla loro pelle la difficoltà di spiegare a persone ormai deluse e incredule che il MoVimento 5 Stelle è altro dai partiti, che non prende rimborsi elettorali, che taglia gli stipendi degli eletti, che non partecipa alle elezioni provinciali per coerenza, che vuole il rispetto dell'esito dei referendum, eccetera, eccetera. A volte non ci resta che piangere.


Raccolta firme abusiva Minipost 01.11.2012

Bisogna tenere gli occhi aperti. Stanno continuando a fare dei loghi finti. Hanno avvistato al Salone del Gusto di Torino la fantomatica "lista grillo cinque stelle". Attiravano le persone con vino e cibarie propinando loro questa lista da firmare e validare. Potete vedere la foto della lista in questione qui. Queste cose sono fuorilegge. Cercano di sfruttare il mio nome e la visibilità del MoVimento 5 Stelle per prendere i rimborsi elettorali. Voi potete fare qualcosa: se avete informazioni sulle persone che stanno organizzando questa farsa, o per segnalare altre liste di questo tipo, inviate subito una mail con foto e/o video. L'unico simbolo del MoVimento 5 Stelle è questo: Tutte le operazioni e le informazioni sulla lista civica nazionale del MoVimento 5 Stelle le trovate solo sul sito www.beppegrillo.it raccolte in questa pagina

Antonio Di Pietro presidente della Repubblica Politica 01.11.2012

Antonio Di Pietro ha commesso degli errori, ha inserito nel suo partito persone impresentabili come De Gregorio e Scilipoti, ha evitato, per scelte forse tattiche, prese di posizioni nette sulla Tav e sul G8, ma lui soltanto in Parlamento ha combattuto il berlusconismo. Lo ha fatto con armi spuntate, con una truppa abborracciata tenuta insieme unicamente dalla sua testardaggine e caparbietà. E' sempre stato un isolato, mal sopportato dai pdmenoellini e odiato da tutti gli altri. Ha confuso talvolta la politica con la realpolitik e cercato un compromesso impossibile con partiti corrotti e in via di estinzione. Si è fidato troppo di persone a lui vicine, di signor nessuno che ne hanno sfruttato la popolarità assecondando in modo acritico ogni sua richiesta. Ha allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci. Però, in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l'unica flebile luce rimasta accesa. La Camera non sarebbe stata differente dall'aula sorda e grigia evocata da Benito Mussolini o dall'attuale obitorio della democrazia di Rigor Montis. Il suo "Caro presidente che non c'è" rivolto allo psiconano e gli attacchi ai servi del berlusconismo sono gli unici lampi di luce che meritano di essere ricordati nel peggior Parlamento dell'Unità d'Italia, un luogo immondo popolato da pregiudicati e piduisti, da nemici dichiarati della democrazia. Può essere che Tonino abbia lanciato dei referendum pro domo sua, ma se abbiamo potuto votare contro il nucleare di Casini, Bossi, Fini e Berlusconi lo dobbiamo a lui che ha raccolto e validato le firme necessarie. Solo per questo dovremmo dirgli grazie. Il Lodo Alfano, che anche un bambino avrebbe dichiarato incostituzionale, ma non il presidente della Repubblica, fu criticato e osteggiato in solitudine da Di Pietro nel silenzio dei Bersani, dei D'Alema e con il plauso dei Cicchitto e dei Gasparri. L'uomo ha un caratteraccio, non ascolta nessuno, ma è onesto. Quando ha dovuto affrontare il giudizio di un tribunale lo ha fatto senza esitazioni e ne è sempre uscito prosciolto. Quanti in Parlamento possono dire altrettanto? Chi può scagliare la prima pietra? Nessuno. Nel 2013 Napolitano decadrà, per ora è l'unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!

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Cosa e' successo in Sicilia Politica 02.11.2012

" Cosa è successo in Sicilia? Il dato politico fondamentale è uno solo, quello che alcuni temevano, altri si aspettavano, altri ancora snobbavano: ora c’è una nuova forza, che fa sul serio. Nuova perché al di là di ogni logica partitica “classica” fondata sulla suddivisione destra - centro - sinistra. È dalla crisi di questa logica, della forma-partito, che è sorto questo movimento di opposizione: il MoVimento 5 Stelle. Il quale, da oggi, è la prima forza politica in Sicilia: 15 seggi contro i 14 del Pd ed i 12 del Pdl. Con questo movimento è nato un nuovo modo di fare politica che parte dei bisogni della gente e cerca di offrire soluzioni concrete praticabili e non imposte dall’alto, ma che nascono dal confronto e dal dibattito pubblico. Il MoVimento aspira così a presentare nel nostro Paese una nuova immagine della democrazia: non più fondata sull’idea di rappresentanza e sulla delega ai partiti, bensì sulla diretta partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Partecipazione che passa attraverso una nuova forma di comunicazione, la rete (blog, twitter, etc.), aggirando gli organi tradizionali come stampa e televisione, su cui invece contano gli altri partiti. È questa inedita fusione tra la concezione “originaria” della democrazia e la rivoluzione delle forme di comunicazione che rende, per la prima volta, possibile una autentica partecipazione del cittadino alla politica. Per questo il MoVimento dà prova di essere profondamente radicato nel territorio e, al contempo, di non conoscere confini, campanilismi, clientele. Il voto in Sicilia lo conferma. Il MoVimento “sfonda” nelle città (Palermo, con 43.000 voti contro i 26.000 del Pd, ma anche Messina, Agrigento e Caltanisetta). E cosa fanno i neo-eletti? Parlano con i cittadini, cercando di rispondere alle loro domande, mentre quelli degli altri partiti sperimentano la possibile tenuta del “patto di ferro” tra Pd ed Udc per le prossime elezioni politiche. C’è un abisso che separa la vecchia dalla nuova politica. Il MoVimento chiude definitivamente i conti con il “politico di professione”, con la rappresentanza, con il “vivere della politica”: il politico del MoVimento è un cittadino come gli altri che, con il sapere che gli deriva dalla professione che esercita nella società, si mette per un breve periodo della sua vita al servizio degli altri cittadini, per poi ritornare alle sue precedenti occupazioni. Egli vive, finalmente, per la politica, per i cittadini. Radicato nel territorio, ma senza i limiti che sono propri dei governi locali e localistici, il MoVimento 5 Stelle ha cominciato davvero a fare sul serio e, dopo la Sicilia, lo attendono le prove della Lombardia e del Lazio che, probabilmente, precederanno le elezioni


politiche. E sarà proprio in vista delle elezioni politiche che, rispetto ai programmi regionali, il MoVimento dovrà discutere al suo interno, ed elaborare una soluzione nuova ed originale, il problema fondamentale del nostro Paese: quello della posizione italiana in Europa e del destino della moneta unica. Mentre tutti i partiti politici (se si esclude quel che resta della Lega Nord) sono “allineati” con la posizione del Governo dell’ “europeismo” ad oltranza, il MoVimento potrà - e dovrà - dare una nuova “scossa” alla politica italiana. Le elezioni in Sicilia sono un nuovo inizio. Ce n’est qu’un debut, continuons le combat! " Paolo Becchi

Sicilia: prima promessa mantenuta

Politica, antipolitica e il pollice di Cesare

Minipost 02.11.2012

Politica 03.11.2012

"Abbiamo già mantenuto la prima di promessa. Abbiamo portato avanti la campagna elettorale senza i finanziamenti pubblici, non toccando in alcun modo le tasche dei cittadini. Abbiamo raccolto con libere donazioni ben 32.000 euro, ma ne sono serviti solo 25.000 euro per diventare la prima forza politica in Sicilia. E' interessante vedere quanto invece hanno speso gli altri. Alla coalizione che sosteneva il PD sono serviti 120.000 euro (di finanziamenti PUBBLICI) per perdere il 49% delle preferenze, mentre a quella che sosteneva il PDL addirittura più di 600.000 euro (di finanziamenti PUBBLICI) per arrivare a perderne il 73%. Se togli i soldi dalla politica, questa diventa passione, e quando hai migliaia di cittadini motivati, non ci sono battaglie troppo grandi per essere vinte. Spiegatelo ai nostri avversari che hanno eserciti di mercenari." Giancarlo Cancelleri, M5S Sicilia

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"L’immaginario collettivo della nazione, teledipendente e acritico, si muove a ondate modaiole da sempre, gettandosi a capofitto in un italianissimo guazzabuglio di pensiero unico omologato che è sempre stato il confronto/scontro tra guelfi e ghibellini. Uscire da questo binario forzato per topi da laboratorio, rimane il primo punto fondamentale di una auspicata rivoluzione culturale, tappa fondamentale per crescere come collettività di cittadini liberi. L’intero sistema mediatico è strutturato, in Italia, in modo tale da spingere a partecipare sempre e soltanto a condizione di porsi come tifoso partigiano, per consentire dei meccanismi di identificazione facili da strutturare (e quindi manipolarne ogni componente) garantendosi il consenso nel nome di principi astratti, teorie, bandiere, divise da indossare, che ruotano intorno alla costituzione condivisa di un immediato ghetto culturale, miope e ottuso, che esclude in quanto ghetto - chiunque tenti una qualsivoglia forma di elaborazione, argomentazione, magari contestazione di merito, che diano avvio a riflessioni ad uso della collettività. Se oggi, novembre 2012, ci troviamo in una esasperante condizione di totale sbandamento della nazione, è dovuto in grandissima parte al trionfo di questo principio basico dell’immaginario collettivo, vero e proprio trionfo delle oligarchie che gestiscono il potere nel nostro Paese; basterebbe un semplice ed elementare esempio: non c’è stata nessuna forza politica, nessun soggetto politico, nessun intellettuale, nessun economista, nessun gruppo organizzato, movimento, partito, o associazione che fosse, che negli anni’90 ha avviato nel Paese una discussione generale con un tema facile facile da porre, come necessaria e unica domanda: “A noi italiani, e all’Italia come nazione, conviene entrare a far parte dell’euro?”. Non se n’è mai parlato. Ancora peggio: nessuno lo ha mai proposto. Gli italiani hanno aderito all’euro e la domanda è stata posta soltanto nel giugno del 2011, 15 anni dopo. Il dibattito è diventato avvilente, come sarebbe avvilente e tragicamente ridicolo se oggi gli aquilani si riunissero per discutere se è il caso o meno di attuare un piano di ristrutturazione edile e di prevenzione per evitare che venga danneggiato il centro storico, scomparso tra le macerie nel 2009. La nuova moda è finita nel solito calderone guelfi/ghibellini creando due fronti religiosi; da una parte “morire pur di salvare l’euro”, dall’altra “moriamo se non usciamo dall’euro”. Due posizioni estreme e irrazionali, entrambe stupide e


prive di significato, perché portate avanti - fondamentalmente - su basi irrazionali emotive, logiche settarie, pilotate e gestite da demagoghi, furbi di varia natura che hanno trovato il cavallo giusto per tirare la volata al proprio specifico padrone, partito, associazione, e dilettarsi nello sport in cui siamo campioni olimpionici: ottenere un vantaggio personale fregandosene della collettività e della condivisione, gonfiare il proprio narcisismo, costruire un baracchino egoico, lucrando con guadagno individuale sull’onda del tifo. Scoperto il nuovo sport italiota guelfo/ghibellino, poiché si trattava di una materia che implicava la conoscenza tecnica di alcuni meccanismi e dispositivi economici, sono diventati tutti economisti, tutti esperti addirittura in complessi micro aspetti di una materia di cui a nessuno è mai importato nulla, introducendo presso il pubblico italiano la nuova generazione di venditori/profeti/guru di tifo: "gli economisti". Ciascuno con la propria teoria unica e santa, con il proprio libro da vendere dove sono scritte le uniche medicine buone, con il talk show giusto al quale partecipare, con le proprie pagine specifiche e club su facebook. E così gli italiani hanno scoperto a livello di massa, con qualche centinaio di anni di ritardo, che esistono le banche potenti e impietose; con circa quaranta anni di ritardo che la propria classe politica è immonda; con ottocento anni di ritardo che esistono le dinastie dei signori aristocratici regionali che usano il territorio, il danaro, le persone, come loro esclusiva proprietà e dominio e non intendono in alcun modo che i loro patrimoni e ricchezze vengano intaccati neppure di un grammo; scoprono all’improvviso dopo sessant’anni, che la Fiat è una struttura finanziaria immorale, anti-italiana, del tutto indifferente al destino della nazione; infine, cominciano poco a poco a scoprire con cinquanta anni di ritardo che i guru televisivi, e i colonnelli della cupola mediatica asservita dei giornalisti, sono semplici funzionari e impiegati di quella classe politica immonda e di quelle banche impietose, e così via dicendo. Nonostante questi vagiti di consapevolezza collettiva, gli italiani persistono a partecipare volontariamente allo “stesso identico gioco di sempre” con goduria somma delle oligarchie al potere che controllano facilmente le apparenti opposizioni. Sull’onda delle recenti mode, vengono usati termini come Politica e Anti-politica, diventati francobolli mediatici buoni da appiccicare - in un senso o nell’altro - agli avversari membri del club, setta, associazione, o movimento, diverso e/o opposto al proprio. Politica è una parola semplice ed elementare: “scienza o arte o attività che definisce l’esercizio del bene comune nel perseguire le esigenze della collettività”. Il ”Politico” è colui/colei che “riceve dai cittadini una delega formale e legale per rappresentare le istanze, esigenze, bisogni e desideri di una intera comunità”. Tutto ciò che esula “dall’interesse collettivo e dall’esercizio di una azione personale che va identificata come proiezione e sintesi della volontà collettiva” viene situato all’infuori della politica. E’ per l’appunto “Anti-politica”. La confusione che oggi regna è tale per cui viene chiamata “anti-politica” un'iidea, una teoria, un humus. Mentre “anti-politica” ha un suo Senso

Oggettivo. Ripeto: “tutto ciò che non riguarda la collettività bensì è riferito a singolo o singoli”. Quindi, coloro che non si occupano della cittadinanza perché perseguono un fine soggettivo (sia individuale o di gruppo) non si stanno occupando di politica, bensì di qualcosa d’altro. Il tornaconto personale è la “non-politica”. Non si tratta né di morale né di etica. Si tratta di etimologia, di logica del Senso. Bisogna ritornare a definire le cose con il loro nome, per ciò che esse sono. Il solo fatto di far credere ai lettori che un quotidiano (prendo uno a caso) come “Il Foglio” si occupi di “politica” è un FALSO. Notoriamente è gestito da persone che rappresentano interessi privati, il cui obiettivo - con l’aggravante per l’intelligenza degli italiani di essere dichiarato, pubblico e documentato consiste nel salvaguardare le rendite di posizione di specifiche famiglie e dinastie. E questo vale per tutti gli altri. Compresa la RAI che è “il regno dell’Anti-politica” perché non si occupa di nulla che riguardi la collettività, in quanto il personale non è stato mai assunto, bensì è stato sempre cooptato, evitando la selezione basata sul merito e sulla competenza tecnica specifica. Non è certo un caso che le discussioni, analisi, sui risultati elettorali in Sicilia siano stati argomentati in maniera anti-politica, addirittura presentando dati e documentazioni FALSE. Qui di seguito, in copia e incolla, c’è il commento di un mio lettore, un siciliano intelligente e per bene, che si firma di solito Nino P. In maniera molto chiara ha presentato la situazione reale elettorale siciliana: "PD, calo del -49%, pari a 248.648 voti; UDC, calo è del -38%, pari a 129.281 voti; PDL, calo del -73%, pari a 654.152 voti; M5S: 285.202, incremento di +512% pari a 238.607 nuovi voti. PD, UDC e PDL hanno perso 1.032.211 voti, solo in parte recuperati dai 5 Stelle. Mancano all'appello ben 793.504 voti. Invece di fare polemiche sterili o trionfalismo fuori luogo, i nostri politici dovrebbero cercare di capire come fare a recuperare la fiducia degli elettori. Lo slogan di Nello Musumeci era: "Io mi fido di voi"." Gli elettori, senz'altro più maturi e disincantati, hanno mostrato chiaramente che non si fidano più di loro! Il risultato equivale a una sconfitta storica dell’intera classe politica italiana e l’affermazione del MoVimento di Beppe Grillo. Non esiste nessun altro tipo di lettura “politica”, perché “le cifre” e i “documenti oggettivi della collettività” sono, per l’appunto politici. Qualunque affermazione contraria a questa è “anti-politica”, che piaccia o non piaccia. Il risultato non cambia. In data 1 novembre 2012, Il Giornale titola a caratteri cubitali in prima pagina “La casta di Beppe Grillo ci costa 30 milioni di euro l’anno”. Quest’affermazione non viene suffragata da nessun tipo di argomentazione né logica, né documenta né sensata. Non riguarda quindi “la politica”, perché non riguarda la collettività. Riguarda “l’Anti-politica” perché riguarda gli interessi privati di alcune persone. In data 2 novembre 2012 lo stesso quotidiano titola “Grillo sostiene i comunisti” anche in questo caso è la stessa cosa. E così via dicendo. I difensori e rappresentanti delle oligarchie, oggi, diffondono dei falsi dichiarati ormai senza pudore, puntando proprio sulla faziosità di club, alla quale a seconda dell’interesse personale e

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privato - i giornalisti aderiscono. Compresi tutti i talk show televisivi, nessuno escluso. Questo preambolo era per introdurre la mia opinione sull'esternazione di reprimenda da parte di Beppe Grillo nei confronti di una candidata eletta che ha scelto di andare a un talk show. La persona è un attivista del M5S (altrimenti non avrebbe potuto essere eletta), di conseguenza ha aderito a un programma, a un codice collettivo, a delle regole di comportamento che non sono “etiche o morali” bensì squisitamente politiche, il che è diverso. Si è quindi impegnata, a nome della collettività, ad interpretare esigenze della comunità. L’idea base di Grillo è “politica”, ruota intorno al concetto di “gestione comune della cosa pubblica al servizio della collettività”. In Italia non esiste nessuna rete televisiva che si occupi di “politica”, perseguono tutte interessi a fini privati, personali. Tutte hanno aderito in maniera consociativa al principio di eliminazione dal panorama del dibattito italiano degli intellettuali, pensatori, artisti, promuovendo il concetto di “visibilità” inteso come anticamera narcisista dell’Anti-politica. La propria presenza in video diventa trampolino di lancio per attività personali a fini di mercato, quindi “è fuori della Politica”. Beppe Grillo ha smascherato dall’inizio l’intera cupola mediatica televisiva italiana come “il regno dell’Anti-politica”. Non ha alcuna importanza se sia bello oppure brutto, è un dato oggettivo; in conseguenza della sua interpretazione ha stabilito il divieto per gli eletti di partecipare a dibattiti televisivi. E’ un fatto notorio, fondamentale per Grillo. Perché è un ATTO POLITICO, non è un vezzo isterico. Chi viola quella regola, si sta mettendo fuori della Politica, perché con il proprio atto sta dicendo che “non sono interessato al rispetto delle regole del movimento al quale appartengo, perché non credo in un’idea collettiva bensì penso al mio bisogno di visibilità, quindi approfitto dell’occasione”. Tradotto vuol dire “scelgo l’Anti-politica” ovvero l’esigenza del singolo a scapito della regola collettiva. Chi sostiene che, in questo specifico caso Grillo sia isterico o dittatoriale sbaglia (se è in buona fede) oppure cerca di fare il furbo manipolatore (se è in malafede). Si tratta di POLITICA. Il M5S, in questo momento, è l’unica realtà immune dall’Anti-politica. Forse finirà come gli altri. Non lo sappiamo. Non si può dire. Gli eletti meritano il credito sulla fiducia: questa è la scommessa. Noi non possiamo che sperare rimangano Politici. La candidata eletta che ha commesso questo atto ha compiuto un gravissimo errore, proponendosi come “aderente all’Anti-politica”. Se voleva andare in televisione doveva farsi candidare con una lista che ha regole diverse. Rosy Bindi, Matteo Renzi & co. stanno in tivù tutte le sere, pagati con i soldi dei contribuenti. Ha inoltre dimostrato, subito, di non essere persona rispettosa delle “regole comuni” (base della Politica). In Politica, la severità civica è la Somma Virtù. E’ la garanzia per la collettività. Non c’entra nulla la dittatura, anzi. L’Italia è stata messa in ginocchio dalla videocrazia gestita in totale consociativismo da Berlusconi insieme a Prodi Veltroni & co., nessuno escluso.


Nel 2007 Fausto Bertinotti stava tutte le sere in tivù mentre durante il giorno organizzava il suicidio della sinistra per consegnare il Paese alle destre su un piatto d’argento. Partecipava alla bagarre dell’Anti-politica. Se si fosse occupato di Politica, nel silenzio dell’esercizio della sua funzione, non andando mai, ma proprio mai, in televisione, forse l’Italia starebbe meglio. La scelta di Beppe Grillo è molto chiara e netta: ha smascherato la Grande Truffa dell’Italia: la Videocrazia oppiacea delle oligarchie del privilegio. Se uno non lo capisce, allora è meglio che non si candidi neppure nel M5S. Oppure, se cominciano ad andare in video pure loro, allora vuol dire che il movimento di Beppe Grillo sta scegliendo l’Anti-politica. Tutti a casa a seguire i gladiatori al grande Colosseo della Vanità Narcisista, facendo il tifo per l’uno o il tifo per l’altro. Tanto a decidere se il pollice è verso l’alto o verso il basso, sarà sempre Cesare. Perché l’ultima parola è sempre quella dell’Imperatore. Per fare Politica, oggi, e farla come opposizione, c’è soltanto un’unica maniera e un’unica possibilità: disinnescare il meccanismo perverso che ha devastato la nazione, sottrarsi al balletto narcisista di chi gestisce l’Anti-politica. NON comparire in televisione è un Atto Politico micidiale. L’unico possibile. Chi conosce i media italiani, sa che le cose stanno esattamente così. Tutto il resto sono chiacchiere dei cultori dell’Anti-politica. Perché se passa questo, per loro è davvero l’inizio della fine. La gente comincerà a pensare e ragionare con la propria testa: è l’ultima cosa che vogliono. Altrimenti non pagherebbero così tanto i camerieri in onda nei talk show, sempre pronti ad imboccarvi e farvi credere alle illusioni. E se è il caso, addirittura pronti a venire a casa vostra a rimboccarvi le coperte. Basta che dormiate: è l’unica cosa che pretendono da voi. I dati elettorali parlano chiaro e sono incontrovertibili. I siciliani, la svegliata se la sono data. Comunque vogliate vedere le cose, le cifre parlano chiaro. Non appena nessuno li vota più, perdono subito la testa e cominciano a straparlare: sono davvero fragilissimi e pieni di terrore. Chi ha paura sono loro. Si stanno rendendo conto che lo schermo televisivo non vi spaventa più come una volta. Per l’Anti-politica è una pessima notizia. La considero un’ottima notizia di Politica. Da non sottovalutare per chiunque si occupi di Politica." Sergio Di Cori Modigliani, scrittore e blogger

Per un Rinascimento molisano Minipost 03.11.2012

"Il 29 ottobre scorso il Consiglio di Stato ha confermato l'annullamento delle ultime elezioni molisane. A tutti i personaggi in cerca d'autore che vogliono provare a saltare sul carro solo per opportunità: non c'è spazio per alcun tipo di alleanze, non c'è spazio per alcun nome della vecchia politica che vuole vedere nel MoVimento un modo per ripulirsi ed avere una nuova verginità davanti agli elettori. Il MoVimento è fatto da semplici cittadini che dal basso, in rete, si incontrano, si scambiano informazioni e si formano. Per le prossime settimane sono in programma una serie di incontri con i cittadini in diverse località della regione. Questo invito è destinato esclusivamente a tutti quei cittadini che si sentono liberi e che hanno voglia di partecipare. Le regole per le candidature sono semplici: nessuna tessera di partito; fedina penale pulita; non aver fatto già due mandati. Per tutti i cittadini l'apertura è massima, ognuno ha la possibilità di aiutarci in questo percorso, di rendersi disponibile in proporzione alle sue possibilità. Infine, vogliamo ribadire con forza che il MoVimento non cerca il semplice consenso elettorale né tantomeno "personaggi" che portino in dote un pacchetto di voti, ma la partecipazione dei cittadini per realizzare insieme un nuovo "Rinascimento" molisano!" Antonio Federico, M5S Molise

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Sommario

28.10.2012

Editoriale

Metti una sera a Trapani Minipost 21.10.2012

Economia Il Piemonte e' tecnicamente fallito Le PMI, il cuore del Paese

Informazione Passaparola -Tolleranza zero per la violenza contro le donne - Anna Costanza Baldry

Minipost Metti una sera a Trapani L'Esperanto I soldi non sono l'economia

Ieri sera a Trapani non c'era nessuno in piazza. Neanche un'anima. Non c'ero neppure io e non c'era neppure Trapani e forse era assente anche la Sicilia. Non ci credete? Dovreste. Questa mattina ho letto i giornali nazionali e mi hanno confermato che i 10.000 trapanesi presenti erano un miraggio. Un'allucinazione. Un sogno. Infatti, nessun giornalista li ha riportati. I fatti in Italia non si vedono, non si sentono e soprattutto non si scrivono. Vuolsi così colà dove si pagano i finanziamenti ai giornali. E più non dimandare. Foto a pieno schermo della piazza!!

Speedy Fornero bye bye giornali Campane a martello Giornalisti sull'Etna e dintorni Crocetta querelato

MoVimento Ad Alcamo non c'era nessuno Due croci sul M5S e sarà storia! La scorta di Caltanissetta

Politica Siciliani nel mondo, ascoltatemi! Il bivio Giorgio, lo senti il BOOM?

Salute/Medicina Vedi Malpensa e poi muori - Massimo Soldarini - Lipu

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Ad Alcamo non c'era nessuno MoVimento 21.10.2012

L'Esperanto

Passaparola -Tolleranza zero per la violenza contro le donne - Anna Costanza Baldry

Minipost 21.10.2012

Informazione 22.10.2012

Queste sono le foto che nessun telegiornale vi farà mai vedere!

"L'Esperanto è una lingua pianificata sulla base di quelle esistenti, elimina le eccezioni, adatta in ogni campo... se solo si facesse lo sforzo di studiarla e di approfondirla come avviene in Cina, Brasile, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e in Francia dal 2013 (si introdurrà l'Esperanto come seconda lngua a scelta), ci si renderebbe conto di come sia viva, moderna, espressiva, un potente mezzo di comunicazione, più facile perché regolare... A chi parla dell'Esperanto senza conoscerlo non posso rimproverare nulla, manca l'informazione corretta. Pochi sanno che è insegnata in molte Università, che è propedeutica all'apprendimento di altre lingue, che è artificiale esattamente come le altre lingue, ad esempio l'israeliano e il norvegese moderni e il bahasa indonesia. Interesserà sapere che l'ONU e l'UNESCO hanno riconosciuto l'Esperanto con 4 risoluzioni a favore sulla base delle sperimentazioni e dell'evoluzione più che positiva della lingua... inoltre faccio osservare che l'Esperanto ha creato una letteratura originale proveniente da tutte le parti del mondo ed è usato da milioni di persone (funziona come il latino dopo la caduta dell'Impero Romano). Quanti di voi sanno cosa sono i diplomi KER riconosciuti dal Consiglio Europeo delle Lingue per i livelli B1, B2, e C1? Informiamoci e magari studiamolo un po' che imparare non fa mai male. Grazie." Patrick Morando insegnante di lingua francese, linguista ed esperantista

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*** Enna alle 21, collegati alla ---> Diretta streaming *** "Uno è vittima di stalking quando comincia a avere ansia e paura, non è il semplice ex che vuole cercare di riallacciare con te, e quindi vuole rivederti, fa parte questo della normalità, comincia a diventare stalking quando questo comportamento è proprio insistente, invalidante e quindi uno è costretto addirittura a cambiare le proprie abitudini di vita, cosa che più spesse accade è cambiare il numero di telefono, addirittura cambiare le abitudini, per esempio non puoi andare più in palestra, non puoi più uscire da sola, fare lo stesso percorso per andare a lavoro, a studio, a scuola, dove devi andare e questo comincia a creare problemi, cominci a avere paura, ti viene l’ansia. Questi sono i primi segnali per cui non è semplicemente un corteggiamento insistente." Anna Costanza Baldry Il Passaparola di Anna Costanza Baldry, psicologa e membro dell'associazione Differenza Donna Come si riconosce se uno è vittima di stalking? "Ciao a tutti gli amici e amiche del blog di Beppe Grillo, sono Anna Costanza Boldri, sono psicologa, criminologa, faccio parte di un’associazione che si chiama Differenza Donna che a Roma gestisce i centri antiviolenza che sono posti dove si rivolgono le donne vittime di violenza, maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e nello specifico mi occupo proprio dei casi di stalking, sono responsabile degli sportelli antistalking. Cos’è lo stalking? Sono tutti quegli atti persecutori, telefonate insistenti, mail, messaggini, essere inseguite, tutta una serie di cose che spesso subiscono le donne, anche qualche uomo, però nella maggior parte dei casi le donne, da parte di ex, ex fidanzati, mariti, conoscenti, a volte succede anche che personaggi famosi subiscano stalking. Come si riconosce se uno è vittima di stalking? Uno è vittima di stalking quando comincia a avere ansia e paura, non è il semplice ex che vuole cercare di riallacciare con te, e quindi vuole rivederti, fa parte questo della normalità, comincia a diventare stalking quando questo comportamento è proprio insistente, invalidante e quindi uno è costretto addirittura a cambiare le proprie abitudini di vita, cosa che più spesse accade è cambiare il numero di telefono, addirittura cambiare le abitudini, per esempio non puoi andare più in palestra, non puoi più uscire da sola, fare lo stesso percorso per andare a lavoro, a studio, a scuola, dove devi andare e questo comincia a creare problemi,


cominci a avere paura, ti viene l’ansia. Questi sono i primi segnali per cui non è semplicemente un corteggiamento insistente, non è un ex che non si rassegna, ma può essere un vero e proprio stalking, cosa fare in questi casi? Non pensare che la cosa si risolva da sola, non pensare che lui prima o poi cambierà idea, spesso anzi lo stalking è precursore di violenze ancora più gravi, quindi bisogna intervenire subito, chiamare un centro antiviolenza, il numero del centro antiviolenza più vicino te lo può dare il numero verde l’1522 che ti dà il riferimento più vicino, chiamare Polizia Municipale o Carabinieri per poter avere sia dei consigli, oppure nei casi più gravi fare anche la querela. Perché succede, le motivazioni sono tante, spesso nei casi di stalking c’è una persona che non accetta la separazione o la fine di una relazione, sono persone insicure, sono tante le motivazioni, spesso però c’è un motivo più radicato, culturale per cui un uomo, un ragazzo che viene lasciato da una ragazza o da una donna, quindi non è stato lui a voler la fine di quella relazione, vede il suo onore messo in discussione, come se lui non accettasse questa fine della relazione, allora cerca in tutti i modi di riprendere possesso di un qualcosa che percepisce come suo. Nei casi in cui lo stalking riguarda vittime e tutta una serie di comportamenti per cui lo stalking ha come finalità quello di controllare la vita di quella persona, quindi l’inseguirla, il sapere se ha una nuova relazione, minacciare a volte il nuovo compagno. E’cronaca molto recente di quell’ex marito che ha ammazzato il nuovo compagno della donna di fronte a tutti proprio perché si dice gelosia, qui la gelosia non c’entra niente, è possesso e controllo. Atti persecutori Ovviamente non tutti i casi hanno questo epilogo drammatico e non bisogna farsi prendere dal panico, però sicuramente uno stalker che viene fermato dalla norma e dalla legge che hanno introdotto l’ammonimento che è come un cartellino giallo, il cartellino giallo che funzione ha? Quello di dire: “Guarda questo non va bene, questo comportamento non è conforme alla norma, devi smettere”.Se una persona è intelligente, ha qualcosa da perdere, si fa due conti e dice: “Ma mi conviene continuare a fare un gioco falloso e rischiare quello che poi succede con la violazione dell’ammonimento”, c’è poi la procedibilità d’ufficio che significa “scatta la denuncia, scatta il penale”. Quello che bisognerebbe dire ad eventuali stalker in ascolto, gestire problemi in altro modo, se uno ha un problema rivolgersi a qualcuno che ti può aiutare, ma non vendicarsi, non avere questo comportamento aggressivo, violento, distruttivo che non porta da nessuna parte, ma porta solo a subire dei guai perché questi sono comportamenti che la legge riconosce proprio come veri e propri reati, com’è giusto che sia, perché rendono la vita delle persone che le subiscono un vero e proprio inferno. Lo stalking è un fenomeno frequente? Lo stalking è un termine inglese che significa fare la posta, inseguire qualcuno, in italiano si usa il termine “atti persecutori” è un caso frequente, una situazione frequente che riguarda 8 volte su 10 donne e 2 casi su 10 uomini. Quante sono le vittime, quanti sono gli stalker? Noi possiamo avere i dati quelli forniti dal Ministero dell’Interno che fanno riferimento alle

denunce e si parla comunque da quando è uscita la legge non 2009 a oggi, nel 2012, di migliaia di casi sia di querele che di veri e propri arresti che poi non tutti finiscono con condanne, sicuramente l’introduzione della legge ha permesso una presa di coscienza della gravità di questo fenomeno anche perché ha dato la possibilità sia alle forze dell’ ordine che alla Magistratura, anche ai centri antiviolenza di avere uno strumento in più. Il primo sportello antistalking è stato aperto nel 2007, quindi prima che uscisse la legge perché il problema dello stalking non è nato con la legge, lo stalking inizia da prima. Le donne perseguitate ci sono da un sacco di tempo, noi abbiamo di media 50/60 nuovi casi all’anno di soli stalking. I centri antiviolenza, per esempio quelli di Roma, ogni anno di donne che subiscono violenza, abbiamo circa 450/500 nuovi casi. Si parla di Roma che avendo 4 centri antiviolenza, sono circa, stiamo parlando di qualcosa come 1.500/2.000 donne che subiscono violenza. Perché le donne non denunciano? Un numero enorme e sappiamo che, purtroppo, è una punta di un iceberg, è vero che negli ultimi 10 anni sono aumentate le donne che chiedono aiuto, che fanno denuncia e che si rivolgono ai centri antiviolenza, ma sappiamo anche di quanto questi reati così come anche la violenza sessuale, purtroppo è un reato ancora molto poco denunciato sia per la paura delle ritorsioni, io non denuncio il mio ex perché cosa fa poi lui se scopre che l’ho denunciato? Si vendicherà ancora di più? Mi ammazzerà? Purtroppo questo rischio esiste, ma se qualcuno ha questo tipo di paure, non bisogna farla desistere da quello che è un suo diritto, chiedere aiuto e farsi tutelare, bensì aiutarla in tutti i modi che la legge lo consente, per proteggerla. Di tutte le donne che vengono ai centri antiviolenza, sono sempre di più quelle che si rivolgono ai centri antiviolenza che fanno le denunce, perché grazie a queste strutture le donne non hanno solo un sostegno di carattere anche psicologico, le si informa di quelli che sono i loro diritti, le si aiuta a elaborare quella che è la violenza e uscirne fuori, ma c’è un vero e proprio team di legali che forniscono sia consulenza legale che poi nei casi dove c’è bisogno anche di vera e propria assistenza. Purtroppo la violenza è qualcosa che può riguardare qualunque donna, abbiamo detto che è un problema soprattutto di genere femminile e chiunque la può incontrare, non ci sono caratteristiche per cui una donna che proviene da una determinata parte d’Italia piuttosto che un’altra è più a rischio, è trasversale in fenomeno, riguarda sia donne che lavorano, sia donne grandi che più giovani, è un fenomeno che riguarda l’Italia come altri Paesi, quindi è un qualcosa che tutti quanti, anche chi non se ne occupa direttamente per lavoro, deve avere una tolleranza zero. Se ti capita di sentire un’amica, un vicino di casa o vedere per strada qualcosa che non ritieni normale o accettabile, non reagire pensando che quelle sono questioni private, che forse è meglio non impicciarsi perché in fondo non sono pubblici che ti riguardano, questo non fa altro che avvallare quella che è una cultura per cui non solo il proverbio tra moglie e marito non mettere il dito, ma non fa altro che condonare la violenza, perché viene relegata a una questione privata.

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Perché le donne non denunciano? Abbiamo detto per paura delle ritorsioni, ma anche perché non hanno fiducia nelle istituzioni, spesso si sentono dire magari: “Ma pensaci bene è tuo marito”, quelle che possono essere le conseguenze di una denuncia, oppure per la paura di non essere credute. Sono aumentate le donne che denunciano le gravi violenze che subiscono, anche perché è aumentata la sensibilità e la capacità da parte di organismi che si occupano di questi casi: le forze dell’ ordine, la Magistratura anche noi di "Differenza Donna", si è nontata,abbiamo fatto molta formazione agli operatori delle forze dell’ ordine che con grande soddisfazione hanno acquisito conoscenze e competenze, che li rendono più capaci di riconoscere questi segnali, questi indicatori della violenza. E’ un po’ come al pronto soccorso, il medico ti visita e in base alla condizione di salute in cui versi ti dà un colore, questo dobbiamo fare ogni volta che si presenta un caso, capire se è una semplice lite, un semplice conflitto anche quando interviene la polizia o i servizi sociali o invece qualcosa di più grave, qualcosa che può nascondere addirittura non solo un’escalation, ma un vero e proprio omicidio. Gli strumenti li abbiamo, ci vuole coscienza, responsabilità e l’applicazione delle leggi. Passate parola."


I soldi non sono l'economia Minipost 22.10.2012

I soldi non sono l'economia. L'economia è un'altra cosa. "Oikos", casa, e "nomos", legge. Le regole della casa, della gestione delle cose. L'economia è pesante. È tangibile, non è evanescente. I partiti vogliono fare autostrade, corridoio cinque per spostare camion o mettere merci sulla ferrovia dagli Urali al Portogallo, il ponte di Messina per collegare la Russia alla Sicilia. Per trasportare cosa? In Sicilia buttiamo via le arance perché la finanza ha truccato il prezzo di quelle tunisine rendendole più convenienti. È questa l'economia che vogliamo?

Due croci sul M5S e sarà storia! MoVimento 23.10.2012

Ieri sera sono stato ad Enna, in piazza San Francesco, per presentare Giancarlo Cancelleri e la lista del MoVimento 5 Stelle Sicilia. Ascoltate attentamente come si vota. Due croci sul MoVimento Cinque Stelle, e sarà storia!

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Speedy Fornero Minipost 23.10.2012

"Non bisogna mai essere troppo "choosy" (difficile da accontentare, ndr), meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale" ha detto la Fornero a disoccupati, esodati, licenziati e precari e futuri emigranti. La platea di "choosy" che la ascoltava a Nichelino non l'ha presa troppo bene e l'ha contestata. Un posto di lavoro da "vedere da dentro" (ma anche da fuori) è un miraggio. La ministra ha dovuto trasformarsi in "speedy Fornero" e darsi alla fuga. I disoccupati senza futuro non si sentivano infatti così "choosy" come li dipingeva la Fornero che ha poi fatto sapere con il suo linguaggio "trendy": "Il ministro è disposto a vedere i lavoratori in una stanza, ma solo persone disposte a colloquiare". Chi è "choosy" rimanga fuori dalla stanza!


Siciliani nel mondo, ascoltatemi! Politica 23.10.2012

Foto di Pierluigi Stefanizzi *** Gela alle 21, collegati alla ---> Diretta streaming *** Siciliani nel mondo, ovunque voi siate, a Toronto in Canada, a Little Italy a New York, ad Alice Spring al centro del deserto australiano o nelle mille terre del Sud America, ascoltatemi. Io ho bisogno del vostro aiuto, la Sicilia ha bisogno del vostro aiuto e anche l'Italia, che spesso vi è stata matrigna e vi ha costretto a lasciare la vostra isola, ha bisogno di voi. Potete fare molto, cambiare tutto perché, almeno una una volta nella Storia, tutto cambi veramente. I treni del vero cambiamento passano poche volte nella vita, uno di questi rarissimi treni sta percorrendo in questi giorni la Sicilia, da Messina a Palermo, da Termini Imerese a Cefalù. Lo vedi, il passaggio del treno, negli sguardi dei ragazzi siciliani che credono finalmente nella possibilità di creare sviluppo e ricchezza nella loro isola senza dover emigrare, lo vedi nel pianto di alcuni vecchi che mi hanno abbracciato come se fossi un loro figlio e nelle piazze piene all'inverosimile in cui si è accesa una speranza di buon governo, di futuro e di libertà dai ricatti dei capibastone. Ovunque voi siate telefonate a casa, inviate una mail, fate informazione presso i vostri amici e parenti in Sicilia. La libertà di informazione in Italia è agli ultimi posti nel mondo, al 61esimo posto dopo Haiti, Samoa, Guyana. Le televisioni e i giornali sono strumenti di propaganda dei partiti e delle lobby. Sono l'ultima barriera di una classe politica predatoria e vorace che ha prodotto i Cuffaro e i Lombardo. Collegatevi alla Rete, che in Sicilia è quasi inesistente, guardate le dirette su Ustream e su Youtube, ascoltate i ragazzi del MoVimento 5 Stelle e il loro portavoce Giancarlo Cancelleri, leggete il programma e poi chiamate i vostri conoscenti e spiegate che il loro voto alle prossime elezioni regionali del 28 ottobre è importante sia per loro che per voi, perché domani potrete scegliere se ritornare dalle vostre nuove patrie nell'isola di luce al centro del Mediterranneo che avete lasciato. Quanti siete nel mondo? Milioni, decine di milioni? Il vostro potere è enorme. Il vostro passaparola deve sentirsi fino ai due poli. Un fragore mai sentito prima. Se cambia la Sicilia, cambia l'Italia. E poi, forse, anche l'Europa. Non lasciate soli i vostri ragazzi.

bye bye giornali

Il bivio

Minipost 24.10.2012

Politica 24.10.2012

Finalmente una buona notizia. Ogni tanto bisogna guardare il grande cielo azzurro e tirare il fiato. 70 giornali rischiano di chiudere. Finora sono stati finanziati dalle nostre tasse per raccontarci le loro balle virtuali. Franco Siddi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa è preoccupato per il pluralismo dell'informazione, ma soprattutto per i soldi "Siamo a fine anno e non solo i finanziamenti pubblici all'editoria sono scesi da 114 milioni del 2011 a 60-70 del 2012. Ma non si riesce neanche a capire con esattezza quale sarà l'ammontare. Le imprese che stanno continuando a lavorare (?) stringendo i denti rischiano di arrivare a fine anno e scoprire che i fondi non saranno erogati. In quel caso l'unica strada sarà la chiusura". Hip, hip, hurrà! Bye, bye giornali, è stato bello, anche grazie a voi, arrivare 61esimi al mondo per la libertà di informazione.

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rielaborazione foto da fotoantologia.it *** Streaming da Piazza Università a Catania: collegati alla ---> Diretta streaming *** La parola d'ordine dopo il 25 aprile del 1945 fu "ricostruzione". L'Italia era uscita distrutta dalla guerra con la volontà di ripartire, di cambiare tutto. C'era un senso di solidarietà, ci si aiutava l'uno con l'altro come capita ai sopravvissuti da un terremoto, da uno tsunami. Poveri, ma belli. Le persone erano consapevoli di aver vissuto un immane disastro, una tragedia storica incomparabile in cui l'Italia aveva recitato tutti i ruoli, del buono, del brutto, del cattivo. Gli italiani volevano lasciarsi il passato alle spalle. Cancellarlo per sempre. Ci liberammo dei Savoia, la peggior dinastia d'Europa, venne seppellito il fascismo, si riscrissero le nuove regole del gioco con la Costituzione. Ogni cosa era diventata possibile. Non tutto fu perfetto, non entrammo all'improvviso in un una terra dell'Eden, ma diventammo in pochi anni una delle prime potenze industriali. Si affermarono uomini come Olivetti, Mattei, Ferrari. Il Made in Italy divenne un marchio internazionale. I nostri nonni e bisnonni erano pienamente "consapevoli" della necessità di un cambiamento radicale, per questo riuscirono nell'impresa. L'Italia di oggi è ricoperta di macerie, come la Berlino di "Germania anno zero" di Roberto Rossellini. Le macerie sono, ma solo in apparenza, invisibili, sono macerie morali, politiche, industriali, sociali, umane, ambientali. Sono ovunque, come una metastasi ignorata da troppo tempo. Il bisturi della magistratura taglia e incide, ma sembra di fronte a un mostro dalle mille teste. Ogni giorno nuovi arresti di persone delle Istituzioni, episodi di corruzione, tangenti, mazzette. Piove merda, si sono all'improvviso aperte le cateratte della Seconda Repubblica. Ci siamo abituati al "puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità", come diceva Borsellino, e non riusciamo a credere alla possibilità di un mondo diverso. Siamo ipnotizzati da parole come "spread", "debito pubblico", "patto di stabilità" ripetuti come dei mantra. Siamo a un bivio come Nazione, come popolo. Nessuno deciderà per noi, nessuno ci darà aiuto, non ci verrà in soccorso una guerra per liberarci dalla classe politica peggiore dell'Occidente. O ripartiamo da soli o siamo condannati a un declino inarrestabile. Ne dobbiamo avere consapevolezza. Siamo a un bivio e nessuno può sentirsi escluso.


Giorgio, lo senti il BOOM?

Campane a martello

Politica 25.10.2012

Minipost 25.10.2012

Ieri sera sono stato a Catania. Piazza Università era strapiena, come non si era mai vista. Se ci avete seguito in streaming, avete sentito il BOOM gridato dai catanesi. È stato molto forte. Chissà se stavolta l'ha sentito anche il nostro presidente della Repubblica.

Il Piemonte e' tecnicamente fallito Economia 25.10.2012

Il debito italiano nel secondo trimestre 2012 è salito a 1.982.239 milioni di euro, contro i 1.954.490 del trimestre precedente e i 1.910.024 del secondo trimestre 2011. La cura Rigor Montis è un babà! "L’Eurostat lo certifica facendo giustizia delle chiacchiere governativo-mediatiche : la politica di austerity imposta dai centri finanziari per fini ideologico-politici e dalla Germania per interessi nazionali, è stata un completo e totale fallimento: le misure prese o più spesso imposte per ridurre il rapporto debito/Pil non hanno fatto che aumentarlo e i dati che arrivano a cascata non lasciano scampo ai tortuosi slalom attorno alla verità: la Grecia è passata dal 136,9% al 150,3%, l’Irlanda dal 108,5% al 111,5 %, la Spagna dal 72,9% al 76%, il Portogallo dal dal 112% al 117,5%, mentre quello italiano è arrrivato al 126,1%. L’intera Europa dal primo al secondo trimestre di quest’anno ha visto il suo debito aumentare dall’ 88 per cento del Pil al 90 per cento. Erano dati di cui l’Fmi era probabilmente già a conoscenza, visto che proprio due settimane fa, contraddicendo vent’anni di “consigli” e ricette sballate, ma sempre volte a contrarre welfare e diritti, si è accorto che queste misure non pagano e sono controproducenti. By ilsimplicissimus." segnalazione di Mr SPOCK, VG

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Il Piemonte è in vendita. Le banche sono alle porte. "L'assessore alla Sanità piemontese Paolo Monferino ha dichiarato che la Regione Piemonte è tecnicamente fallita a causa del debito consolidato che sfiora i 10 miliardi di euro. Oltre 2000 euro a testa, per ogni piemontese. Tra i partiti è scoppiata una bagarre e Il presidente Cota è dovuto correre ai ripari dichiarando che i conti sono sotto controllo perché si opereranno tagli, razionalizzazioni e svendite del patrimonio regionale. Verranno messi in vendita terreni della Regione, le terme di Acqui Terme, palazzi non utilizzati come quello di piazza Castello a Torino, con la speranza di raccogliere 220 milioni di euro. Noi siamo molto scettici. Ma non basta. Verrà istituito anche un fondo immobiliare del patrimonio non disponibile. Neanche la spending review ha osato tanto. Si tratta di tutti quei palazzi che sono attualmente occupati da funzionari della Regione Piemonte, delle ASL e gli stessi edifici degli ospedali! Verrebbero ceduti a proprietari privati, fondazioni "etiche" bancarie. Come la Fondazione San Paolo, presieduta dall'ex-sindaco di Torino, Chiamparino. Temiamo sia il primo passo verso la privatizzazione di tutti i servizi sanitari piemontesi. L'applicazione puntuale delle direttive del governo Monti e di Brussel sta peggiorando la crisi. Politiche di austerità in tempo di crisi non fanno altro che aggravare la crisi stessa. L'immenso debito di 10 miliardi originato dalle giunte Ghigo, Bresso e Cota va ristrutturato con un intervento programmato di almeno 15 o 20 anni, non in due o tre." Davide Bono, consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle Piemonte


Giornalisti sull'Etna e dintorni

Vedi Malpensa e poi muori Massimo Soldarini - Lipu

Minipost 26.10.2012

Salute/Medicina 26.10.2012

Le interviste ai giornalisti del MoVimento 5 Stelle continuano senza sosta. I giornalisti sono ragazzi e ragazze simpatici, pagati spesso a livello di sfruttamento minorile in un Paese del Terzo mondo. Alcuni sono un po’ ritrosi, non sono abituati, altri si concedono ai microfoni e ci danno pure ragione. Sono anche loro delle vittime del Sistema.

"Abbiamo un aumento della mortalità per malattie respiratorie, superiore del 54,1% dei comuni che stanno intorno del sedime aeroportuale, rispetto al 10,7 del resto dei comuni dell’A.S.L., i ricoveri ospedalieri per tutte le cause hanno subito un aumento del 2,8% contro una diminuzione negli altri comuni. I tassi di mortalità per malattie respiratorie per mille abitanti, sono aumentati del 41,1% rispetto al 2,7 degli altri comuni delle A.S.L., i tassi di ospedalizzazione per malattie respiratorie per mille abitanti sono aumentati dal 13,4% contro una diminuzione dell’1,4 % nel resto dell’A.S.L. Io credo che a fronte di questi dati bisognerebbe fare una seria riflessione e cercare di capire, indagare ulteriormente". Massimo Soldarini Intervento di Massimo Soldarini, referente LIPU Lombardia Perché è così importante la brughiera? "Un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Massimo Soldarini e rappresento la Lipu in Lombardia. Oggi vi racconto cosa sta succedendo all’aeroporto di Malpensa e perché questo aeroporto può già considerarsi oggi un disastro ambientale. Malpensa come aeroporto nasce dentro il parco Lombardo della Valle del Ticino che è il primo parco fluviale, è il più importante a livello europeo, istituito nel 1974 con un’iniziativa popolare. Successivamente dentro al parco si è sviluppato l’aeroporto, poi nel 2000 è stata inaugurata quella che viene chiamata Malpensa 2000 e che nelle intenzioni dei governi e dei progettisti doveva essere un hub internazionale, in verità così poi non è andata. Da sempre i cittadini, i comitati, le associazioni locali e anche alcune piccole amministrazioni locali, si sono battute contro questo aeroporto e contro i danni ambientali che questo può procurare. In questo momento è previsto un progetto per una costruzione della terza pista. La terza pista si porterebbe dietro un’urbanizzazione selvaggia, formata da capannoni e centri commerciali, per una superficie che è intorno ai 200 mila metri quadrati, quindi Polo logistico, così viene definito da Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi Malpensa e Linate. Questo Polo logistico e la terza pista ci porterebbero via circa 450 ettari di territorio di una certa rilevanza. Per farvi un esempio un campo da calcio è circa un ettaro, quindi è come se si portasse via 450 campi di calcio di un ambiente tra l’altro particolarmente pregiato che è la brughiera, uno degli ultimi lembi di brughieria rimasti in pianura. Perché è così importante la brughiera? Stiamo parlando di circa 300 ettari che è una delle più importanti brughiere del nord

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Italia o addirittura del sud Europa. Particolarmente sconosciuta ancora da un punto di vista naturalistico perché in Italia si studiano molto poco. Grazie al substrato su cui si crea questo ambiente, si sviluppa una vegetazione, quindi poi viene popolata da un certo tipo di fauna, proprio particolare di ambienti di questo tipo, quindi andando lì si ha una dominanza da un punto di vista della vegetazione che è rappresentata dal brugo, questa pianticella che a ottobre è anche molto bella perché è fiorita, con in associazione un’altra pianticella che e la Molinia e poi anche della Ginestra. Poi si sviluppa e questo mantiene uno strato erbaceo, quindi piante che non raggiungono più del metro di altezza e poi si sviluppa una vegetazione arborea, sempre che può crescere su suoli molto poveri, molto acidi come quelli della brughiera che è costituito da pino silvestre e da betulla in dominanza. Per quanto riguarda gli uccelli stiamo parlando del sito riproduttivo più importante del nord Italia del Succiacapre che è un uccello notturno, ma non un rapace, particolarmente raro e minacciato che si nutre di grossi insetti, oppure ci sono le popolazioni più consistenti di averla piccola e da ultimo, grazie a una serie di studi effettuati da alcune università, si sono scoperte delle vere e proprie rarità, soprattutto delle farfalle, non c’è un nome in italiano, c’è un nome solo scientifico, per esempio la cenoninfa edipus o la licena dispar, che sono piccole farfalle. Nel caso della cenoninfa stiamo parlando di una delle farfalle più a rischio di estinzione in tutta Europa, tant’è vero che la stessa Comunità Europea raccomanda agli stati membri di mettere in atto tutta una serie di misure particolari per la sua conservazione. Malpensa, disastro ambientale Questo aeroporto ha già causato un disastro ambientale e quando uso il termine disastro ambientale non lo uso perché è venuta in mente a me, ma perché sta ormai su documenti ufficiali. Naturalmente stiamo parlando di un aeroporto, con un numero di voli piuttosto elevato, qualche centinaio al giorno, con un numero di passeggeri che sfiora i 20 milioni ogni anno,gli aerei non vanno a acqua di rosa e quindi questo è il problema, sono motori che bruciano male il carburante e che ne bruciano una quantità incredibile, fatto sta che qualche anno fa un’azienda agricola di circa 250 ettari che sta proprio sulla rotta di decollo degli aerei che partono da Malpensa, ha intentato una causa contro la Sea, la società aeroportuale che gestisce gli aeroporti e poi è stato chiamato in causa anche il Ministero dei trasporti, per un presunto danno che questa azienda subiva agli alberi, nel senso che questi alberi morivano. Il Tribunale di Milano ha avviato questo processo, ha affidato una perizia tecnica alla facoltà di agraria dell’università di Milano che ha stabilito che questo danno consistente agli alberi, derivava da idrocarburi incombusti che cadevano al suolo, dati dalla combustione dei motori degli aerei . La Sea è stata condannata in primo grado a un risarcimento pari a circa 4 milioni di Euro verso questa azienda, successivamente la Sea ha fatto ricorso in appello. Qualche mese fa è uscita la sentenza di appello che ha raddoppiato la pena a Sea, quindi passando a 8 milioni di Euro. Faccio solo un esempio per capire bene: questi idrocarburi


incombusti, composti particolarmente cancerogeni, sono stati misurati anche alla barriera di Milano sud, alla barriera di Melegnano, quindi da dove arriva l’autostrada del sole e stiamo parlando lì di un traffico che sfiora le 100 mila auto al giorno, lì sono stati misurati i valori di questi idrocarburi 4 /5 volte inferiori rispetto a quelli che sono stati misurati a Malpensa. Tutti noi ci domandiamo: se muoiono gli alberi, cosa può succedere agli animali, noi compresi, visto che siamo animali pure noi. Questo è il primo dato già di per sé sconvolgente e siamo al secondo grado di giudizio. Nel frattempo, a causa della prima sentenza del Tribunale, il Ministero dell’Ambiente invia il corpo forestale dello Stato a fare un sopralluogo per verificare lo stato di questi luoghi e qui compare il primo termine che ho usato io prima: "Malpensa, disastro ambientale". Per la prima volta compare questa frase, questa denominazione su un documento ufficiale. Il Corpo dello Stato di Varese va a fare questa indagine e il rapporto che si trova anche in rete è particolarmente allarmante, parla di chiome degli alberi con condizioni precarie se non addirittura morte in percentuali tra il 50 e l’80% parla della totale assenza di tutta una serie di animali, soprattutto uccelli e pipistrelli, di cui invece quell’area era ricchissima negli anni 80. A seguito di questa indagine e di questa sentenza del Tribunale di Milano, un comune del varesotto, Casorate Sempione, effettua dentro i confini del perimetro urbano un’indagine con la stessa metodologia. Anche in questo caso i dati superano i limiti stabiliti dalla legge. L’aspetto più rilevante a fronte quindi di tutte queste evidenze giuridiche e scientifiche lo fornisce poi l’A.S.L., i dati sono veramente incredibili perché l’A.S.L. e la Provincia di Varese che avevano sempre evitato di fornirceli. Si scopre che svolge un’indagine addirittura partita nel 1997 e fornisce i dati addirittura fino al 2009 quindi 12 anni e li riassumo brevemente, abbiamo un aumento della mortalità per malattie respiratorie, superiore del 54,1% dei comuni che stanno intorno del sedime aeroportuale, rispetto al 10,7 del resto dei comuni dell’A.S.L., i ricoveri ospedalieri per tutte le cause hanno subito un aumento del 2,8% contro una diminuzione negli altri comuni. I tassi di mortalità per malattie respiratorie per mille abitanti, sono aumentati del 41,1% rispetto al 2,7 degli altri comuni delle A.S.L., i tassi di ospedalizzazione per malattie respiratorie per mille abitanti sono aumentati dal 13,4% contro una diminuzione dell’1,4 % nel resto dell’A.S.L. Volare consapevoli Io credo che a fronte di questi dati e di ciò che ho appena citato prima, bisognerebbe fare una seria riflessione e cercare di capire, indagare ulteriormente perché sicuramente la presenza di questi tipi di inquinanti e di questi dati dell’A.S.L. stanno a significare che probabilmente una correlazione tra queste due cause c’è ma che va ulteriormente indagata,ma l’aspetto principale è questo: abbiamo un aeroporto che così, già così com’è sta provocando questo disastro ambientale, disastro ambientale è un termine che usa il Ministero dell’ambiente, non qualche associazione di facinorosi, per quale motivo si pensa di progettare una terza pista con annesso tutto questo polo logistico, che nelle intenzioni di Sea dovrebbe triplicare il traffico passeggeri e

merci che c’è attualmente in uso, credo che a nessuno possa sfuggire che se già questi numeri, 20 milioni di passeggeri causano un danno di questo tipo, se arriviamo a 40/50/60 perché si sparano dei numeri incredibili, il danno sicuramente non diminuirebbe o l’inquinamento sicuramente non diminuirebbe. La politica a tutti i livelli, a partire dai comuni, la Regione, la Provincia, fino a arrivare al governo centrale non può rimanere sorda di fronte a questi dati, è necessario intervenire immediatamente e prima di pensare a qualsiasi tipo di sviluppo di Malpensa, intervenire per rimuovere le cause che hanno provocato questo disastro ambientale già oggi, con quanto è già esistente. Faccio anche un appello, o forse anche semplicemente una riflessione ai tempi moderni, oggi in tempi di spinta globalizzazione e in cui bisogna per forza avere la valigia in mano per spostarsi, è diventato molto facile muoversi con poche decine di Euro chiunque può passare un bel weekend in una capitale europea per esempio, i tabelloni pubblicitari nelle città, Milano in primis sono pieni di queste offerte, con 10 Euro vai di qua, con 20 Euro vai dall’altra parte, pensateci prima di fare una cosa del genere, tutti quegli aerei che partono da Malpensa per poche decine di Euro e che vi permettono di godervi magari un bel weekend in una capitale europea, ci scaricano sulla testa una montagna di inquinanti potenzialmente molto dannosi per la nostra salute e per quella dell’ambiente. Un aeroporto tra l’altro inserito in un’area che è una delle più densamente popolate d’Italia, solo i comuni del sedime aeroportuale, raccolgono 80 mila abitanti, tutti i comuni che vengono colpiti direttamente da Malpensa e che non sono solo lombardi ma c’è anche la parte piemontese, Malpensa sta proprio sul fiume Ticino, sono 650 mila, quindi un aeroporto del genere con questi potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute, inserito anche in un contesto così fortemente urbanizzato e popolato.

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La scorta di Caltanissetta MoVimento 27.10.2012

foto: la scorta di Beppe Grillo a Caltanissetta Ieri sera a Caltanissetta davanti a una folla enorme è terminato il mio tour elettorale in Sicilia per il MoVimento 5 Stelle. Sono stanco, mi manca la voce e vivo di aerosol, ho persino la bronchite e sono ingrassato di cinque chili a furia di inghiottire arancini. La mia scorta in questo viaggio straordinario sono stati i siciliani e il loro affetto. Oggi torno a casa, a Genova, dalla mia famiglia. Grazie Sicilia, grazie siciliani!


Le PMI, il cuore del Paese

Crocetta querelato

Economia 27.10.2012

Minipost 27.10.2012

fotografia di Robyn Hooz La piccola e media impresa è fuori da qualunque agenda, da quella del Governo che si interessa solo di tasse, di spread e di finanza e che ha come ministro dello sviluppo il banchiere ovetto kinder Passera. Da quella della BCE che vuole la sua libbra di carne e ci impone manovre recessive per salvare il valore del nostro debito pubblico, detenuto all’estero in prevalenza da Francia e Germania. Da quella della Confindustria dei grandi concessionari di Stato come Benetton per le autostrade, o la Marcegaglia che costruisce inceneritori con la tassa CIP6 sulla bolletta dell’ENEL. Dall’agenda della grande distribuzione che uccide le produzioni locali. E infine da quella dei sindacati che ormai rappresentano solo sé stessi. La piccola e media impresa è fatta da eroi. Bisogna essere eroi per fare impresa in Italia, senza servizi, con tassazioni e balzelli medioevali e con uno Stato strozzino che non rimborsa 85 miliardi di euro scaduti alle imprese, ma chiede l’anticipo dell’IVA prima dell’incasso delle fatture emesse e interessi spaventosi per ogni ritardo nei pagamenti. Senza la piccola e media impresa l’Italia non solo fallirà, ma diventerà un deserto produttivo per decenni. Tutto ruota intorno alla piccola e media impresa: lavoro, gettito fiscale di impresa e dei dipendenti per lo Stato, indotto creato dalla rete dei fornitori, spesa sul territorio. Quando muore un’impresa è sempre una piccola catastrofe sociale. In Italia, ogni mese, lo Stato deve onorare circa 24 milioni di stipendi pubblici e pensioni. Questa cifra enorme è garantita in gran parte dalla tassazione diretta e indiretta generata dalle PMI. Senza imprese la tassazione crollerà. Le PMI devono diventare la priorità di ogni azione di Governo, è una questione di sopravvivenza del Paese. Va abolito l’IRAP, una tassa iniqua che le aziende devono pagare anche se in perdita, vanno introdotti sgravi fiscali a investimenti innovazione, richiesta l’IVA solo a pagamento della fattura, rivisto il rapporto con il Fisco che da esattore deve diventare consulente d’impresa, aboliti gli studi di settore che impongono spesso pagamenti irrealistici, aiutato l’imprenditore in difficoltà con prestiti temporanei a basso tasso d’interesse, e chiusa Equitalia, il rapporto tra impresa e Stato deve avvenire senza intermediari. Le PMI sono il cuore del Paese, non la finanza, non le banche. Se il cuore non batterà più, il Paese morirà.

In seguito alle infamanti accuse di Crocetta a Giancarlo Cancelleri e al suo datore di lavoro, Salvatore Lo Cascio, quest'ultimo ha deciso di procedere per vie legali querelando il candidato Crocetta. "La Lo Cascio e il suo titolare non hanno mai avuto alcun rapporto economico con Di Vincenzo e quindi le dichiarazioni dell'onorevole Crocetta appaiono del tutto ingiustificate e connotate da una cattiveria che, se comprensibile tra candidati negli ultimi giorni di un'infuocata campagna elettorale, non può trovare giustificazione alcuna ed è volgare e gratuita diffamazione in danno di un'impresa siciliana che, pur costituendo eccellenza nel proprio settore, lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza e il mantenimento del posto di lavoro di 80 dipendenti. Da Crocetta ci aspettavamo interesse e tutela e non certo vergognose e false illazioni." avv. Maravigna

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