ARTEMISIA n°45 - luglio / settembre 2022

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ARTEMISIA N° 45 - Anno XI° - Luglio / Settembre - 2022

... in questo numero ... ESTATE NO STRESS CURIOSITÀ SUL MARE I RE DEL MARE I SITI MEGALITICI ALCHIMISTI ITALIA ARCAICA IL CRATERE DI POTOMSKIY LE PIAGHE D’EGITTO FERRAGOSTO LAVORARE CON LA LUNA SABBA ed ESBAT wiccan ... e molto altro ...

Speciale * * Sicurezza in mare - Sicurezza in montagna


Anno XI° N°45 Luglio Settembre 2022

IN QUESTO NUMERO... Siamo giunti in estate e vi offriamo un numero ricco di articoli e curiosità. Iniziamo con degli articoli dedicati all’estate, come trascorrerla in relax e senza ansie, come curare il nostro giardino, ma anche sulla dieta ed alcune curiosità proprio sul mare. Vi raccomandiamo siate sempre prudenti sia in montagna che in mare, abbiamo dedicato uno speciale proprio sul comportamento da adottare durante le vacanze per evitare sgradevoli inconvenienti. Abbiamo degli approfondimenti molto interessanti, parleremo infatti dei “Re del mare”, degli alchimisti, scopriremo un’Italia “arcaica”, parleremo di siti megalitici e conosceremo il misterioso cratere di Potomskiy, in Siberia. In modo scientifico tratteremo dello zucchero e delle famose piaghe d’Egitto, conosceremo il parere della scienza a riguardo. Ovviamente non mancano gli Esbat e i Sabba wiccan, con un articolo sul lavoro con le fasi lunari. Che dire, abbiamo un ricco repertorio, che certamente non vi annoierà, anzi vi terrà compagnia in questi mesi estivi, cercando di soddisfare la vostra curiosità. Non c’è altro da aggiungere se non quello di Augurarvi una buona lettura e una Spensierata Estate, ne abbiamo tutti bisogno. Vi segnalo che il nuovo indirizzo Blog di Artemisia è il seguente: www.artemisia-rivista.blogspot.com Grazie ancora per il vostro affetto e interesse. Grazie ancora per il vostro affetto e interesse. Buona Lettura!

Tommaso Dorhe Direttore di Artemisia

Informiamo tutti che è possibile contribuire alla stesura di Artemisia. I lettori potranno inviare articoli scrivendo alla E-mail:

italus.info@gmail.com

Un particolare ringraziamento va al grafico impaginatore Francesco (VoxGraphic), a Sibilla e Claudia redattori della rivista, a Tommaso Dorhe direttore della Rivista e a Sabrina presidente dell’Associazione Italus, un Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito a questo numero di Artemisia.


SOMMARIO •

ITALUS COMUNICA

• FORUM *Estate no stress..................... *Curiosità sul mare................. *Dieta mediterranea............... *Estate e giardinaggio............. *Il pomodoro......................... *Ferragosto...........................

pag.3 pag.20 pag.20 pag.22 pag.24 pag.25 pag.27 pag.29

• Speciale pag.30 *Sicurezza in mare................. pag.30 *Sicurezza in montagna.......... pag.33 • DOSSIER *I Re del mare....................... *I siti megalitici..................... *Italia arcaica........................ *Le piaghe d’Egitto................. *Lo zucchero.........................

pag.36 pag.36 pag.39 pag.40 pag.44 pag.45

Riflettere con la Poesia

pag.47

• SOPHIA *Consapevolezza..................... *Alchimisti.............................. *Il cratere di Potomskiy............

pag.49 pag.49 pag.51 pag.54

• WICCA * Lavorare con la Luna ............ *Esbat, luna piena di luglio....... *Esbat, luna piena di agosto..... *Esbat, luna piena di settembre. *Preparativi per Lammas.......... *Sabba di Lammas................... *Preparativi per l’Equinozio....... *Sabba dell’Equinozio d’Autunno

pag.57 pag.57 pag.59 pag.60 pag.61 pag.64 pag.65 pag.67 pag.68

pag.71

Consigli per la Lettura

Artemisia è una rivista interattiva e ci tiene ad esserlo, il nostro intento è comunicare, per cui ognuno di voi si senta libero di scriverci. Saremo lieti, per quanto possibile, di esaudire le vostre richieste e pubblicare i vostri articoli. Siamo cnsapevoli che alcuni articoli sono tratti da internet, ma è responsabilità dei singoli autori, da parte nostra c’è la voglia di comuncare e informare nel modo più corretto e indipendente. Così come siamo consapevoli che molte immagini sono tratte da internet, in genere è nostra premura assicurarci che non siano protetti da Copyright, ma nel caso qualche autore ne riconoscesse la proprietà, ce lo comunichi, noi saremo pronti a rettificare.


ITALUS COMUNICA 21 giugno 2011 – 21 giugno 2022: 11 Anni della Italus! Chi ci segue ormai sa che il nostro anno associativo si avvia con l’Equinozio d’Autunno e si conclude con il Solstizio d’Estate, anche se le attività all’interno del Laboratorio Italus e dell’Accademia Wicca proseguono fino a metà luglio. È stato questo l’anno della ripartenza, dopo il rallentamento forzato (non ci siamo infatti fermati mai) dovuto alla pandemia di Covid-19. Abbiamo iniziato con la celebrazione online dell’equinozio, poi abbiamo svolto la I° edizione del Wicca Festival a Roma; abbiamo ufficializzato il Circolo dell’Associazone Italus; abbiamo svolto i nostri workshop all’interno del Laboratorio Italus; abbiamo lanciato il Circle Moon e ripreso l’Italus Incontra; abbiamo di nuovo celebrato insieme dal vivo la Giornata della Memoria Pagana, l’Equinozio di Primavera e il Solstizio d’Estate; e abbiamo svolto l’Italus Weekend, che è stato un successone. Siamo ritornati in pratica attivi dal vivo come prima della pandemia, mantenendo ovviamente anche le attività online. È stato un anno associativo entusiasmante e molto gratificante; gratificante perché ci siamo rincontrati dal vivo e abbiamo riscontrato da parte vostra grande interesse e partecipazione. Ora ci prenderemo una pausa, come sempre in concomitanza dell’estate, ma non ci fermiamo, anzi, ci aspetta un autunno pieno di attività. A settembre riaprono le iscrizioni all’Accademia Wicca Italiana (A.W.I.). Ad ottobre parteciperemo ad una conferenza sulla Stregoneria e la Wicca presso il Centro Congressi dell’Eur, a Roma, e sempre ad ottobre svolgeremo la II° Edizione del Wicca Festival 2022. Senza considerare le celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e del Solstizio d’Inverno, oltre ai workshop nel Laboratorio Italus e agli incontri del Circle Moon. Per cui non ci fermiamo ma riscaldiamo i “motori” per un nuovo anno associativo insieme. Che dire, Grazie di cuore a tutti coloro che seguono la Italus, in particolare ai tesserati (anche quest’anno a tre cifre), davvero Grazie, la Italus siete anche Voi! Auguriamo a tutti voi una serena Estate, che sia spensierata! CI VEDIAMO A SETTEMBRE 2022, pronti ad iniziare un nuovo anno insieme!Consiglio Direttivo della Italus ITALUS Associazione Culturale Wicca www.italus.info italus.info@gmail.com

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Con il “Laboratorio Italus” si viene a concretizzare, per Noi e per Voi, la possibilità di seguirci ed essere seguiti su tutto il territorio nazionale. Unire persone distanti ma vicine negli intenti e nei principi è l’obiettivo del Laboratorio. Il LABORATORIO è uno spazio in cui la Italus darà la possibilità, a chi aderirà al progetto, di essere parte attiva alle attività associative. Grazie ad internet, al cosiddetto webinar, proprio come una sede reale, ci ritroveremo all’ora prestabilita a trattare di alcuni argomenti e in cui tutti i partecipanti avranno la possibilità di intervenire attivamente nel corso dell’evento, per porre domande o anche condividere idee. Useremo il gruppo Facebook “Laboratorio Italus”, per chi non è iscritto a Facebook useremo invece un gruppo WhatsApp All’interno del Laboratorio saranno quindi trasmessi i nostri workshop, le nostre conferenze, alcune interviste e approfondimenti. Il Laboratorio è una officina in cui ci si confronta e si affrontano determinate tematiche con l’intento di apprenderne l’essenza del tema trattato, cercando di demolire alcune speculazioni e mercificazioni. Con l’intento di creare comunità, trasmettere delle conoscenze, spingere ad un’elevazione delle coscienze e creare Cultura. Contatti: Blog Laboratorio Italus: www.laboratorioitalus.blogspot.com E-mail: italus.info@gmail.com Le attività vengono svolti attraverso l’omonimo gruppo facebook.

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LABORATORIO ITALUS

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ACCADEMIA WICCA ITALIANA Forte della nostra esperienza, il Progetto vuole essere una vera e propria “scuola”, composta da 3 gradi, ognuno dei quali prevede un ciclo annuale, con un programma teorico e pratico, con tanto valutazione finale ed eventuale ingresso al grado successivo. Una realtà unica nel panorama italiano, fondata nel 2018 in occasione dei dieci anni della Coven wiccan del Quadrifoglio e del settennale della Italus Associazione. L’Anno Accademico dell’Accademia Wicca Italiana ufficialmente inizia all’Equinozio d’Autunno e termina al Solstizio d’Estate. Le Iscrizioni all’Accademia riapriranno il 10 Settembre 2022 e resteranno apere fino ai primi di Dicembre 2022, il percorso inizia sempre dal primo anno dell’Accademia, non importa se si è iniziati ad altre tradizioni wiccan. * Per Iscriversi: - bisogna aver compiuto i 18 anni di età; - il richiedente dovrà rispondere ad un breve test e attendere il giudizio dell’Accademia; - se il giudizio è positivo bisognerà versare la quota annuale. * La Quota annuale, non rimborsabile, può essere versata all’Associazione Italus nei seguenti modi: - tramite PayPal con il seguente indirizzo mail italus.info@gmail.com ; - tramite PostePay chiedendo tramite mail il numero della carta, intestata al presidente della Italus Associazione; * Costo di Iscrizione: la Quota Annuale varia a secondo gli anni: - l’Iscrizione al Primo Anno è di €uro 10,00 (dieci); - l’Iscrizione al Secondo Anno è di €uro 15,00 (quindici); - l’Iscrizione al Terzo Anno è di €uro 20 (venti). * Per Seguire i Corsi: l’Accademia usa il social network di Facebook, essendo questo il più diffuso. Nel gruppo facebook “Accademia Wicca Italiana” Nel gruppo, per gli iscritti, saranno periodicamente pubblicati gli argomenti da studiare e vi sarà un tutoraggio. I residenti nel comune di Roma avranno modo di usufruire di incontri (reali) periodici con i membri della Covend el Quadrifoglio. * Tutte le Informazioni le trovate nel Blog: www.accademiawiccaitaliana.blogspot.com - email: italus.info@gmail.com

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Dopo dodici anni di commemorazioni svolte su Roma da noi, Associazione Italus, e a distanza di sedici anni da quando è stata ideata questa commemorazione (nel 2006), abbiamo deciso di “cristallizzare” con due Targhe commemorative questa “Giornata della Memoria Pagana”. In occasione della Giornata della Memoria Pagana del 2023, noi, Italus Associazione, affiggeremo due targhe nelle città di Roma e in quella di Tivoli, in prossimità dei Templi di Vesta. Le pratiche sono state già avviate agli enti preposti nella giornata del 24 febbraio 2022. Per supportare questo progetto noi come Italus Associazione abbiamo creato una Raccolta Fondi, in modo tale che possiamo ammortizzare i costi per la realizzazione e l’affissione della Targa, ci servono circa 800 euro. Abbiamo istituisto questa Raccolta Fondi perché nel frattempo stiamo lavorando al progetto Sakros che è molto dispendioso.

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UNA TARGA A ROMA E TIVOLI PER LA MEMORIA PAGANA 2023

Link Raccolta Fondi (donazione libera): https://gofund.me/7a85d966 In ogni caso è nostra intenzione per la Giornata della Memoria Pagana del 2023 creare e affiggere queste due targhe. Ringraziamo di cuore tutti coloro che aderiranno al progetto. Per maggiori informazioni scrivere a: italus.info@gmail.com Qui presentiamo la Targa (in fase ancora di approvazione) che vorremmo affiggere nell’area adiacente ai due Templi di Vesta presenti a Roma e a Tivoli.

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SAKROS Il Progetto Sakros è un progetto dell’Associazione Italus. L’idea è quella di creare dei giardini “alchemici” dove l’uomo può trovare la sua connessione con la trascendenza divina. Sakros è un giardino che accoglie l’essere umano e intende facilitare la sua “riconnessione” con la Natura, un punto di riferimento per spiritualità legate ai cicli naturali, un luogo che funge anche il compito di sensibilizzare la cittadinanza ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Il progetto ha anche il fine di riqualificare parchi (o parte di essi) e regalare alla città uno spazio verde curato e ben strutturato dove potersi rilassare. Se è vero che noi, associazione Italus promotrice del progetto, siamo legati alla Wicca come spiritualità, è anche vero non vogliamo offrire un luogo strettamente legato alla Wicca, ma vogliamo creare un giardino “alchemico” aperto a tutti, accogliente e privo di simboli religiosi, privo non perché ateo, ma perché auspichiamo che chiunque possa al suo interno ritrovare la propria connessione con il Divino. MAGGIORI INFO: http://progettosakros.blogspot.com

- alcune foto -

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Abbiamo intenzione di realizzare il primo Sakros nella città Roma e abbiamo già individuato l’area. L’area che abbiamo scelta è situata nel quartiere Garbatella, municipio VIII°. Il Sakros che realizzeremo avrà una forma circolare, così come da noi è stato progetto, con un diametro di 15 metri, una circonferenza di 47 metri circa, ed una superficie di circa 176 mq. Le aree interne (che ospiteranno delle stele artistiche), saranno orientate secondo i punti cardinali, e la circonferenza del Sakros ospiterà alberi di alto fusto e delle siepi verdi, mentre alcune aiuole interne ospiteranno delle piante aromatiche. Per poterlo realizzare abbiamo bisogno di circa 15 mila euro – per poter iniziare a realizzarlo – per questo abbiamo lanciato una Raccolta Fondi. Al raggiungimento di almeno metà budget avvieremo i lavori per la realizzazione del Sakros (tracciamento dell’area, prime piante messe a dimora), e sarà nostra premura documentare tutto. Come Associazione chiediamo quindi il vostro aiuto per finanziare questo progetto, che ha anche l’obiettivo (non certo secondario) di riqualificare un parco e offrire alla città di Roma un giardino. Ci siamo dati tempo di 2 anni (a partire da marzo 2022), anche se è nostra intenzione iniziare i lavori entro un anno.

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IL PRIMO SAKROS A ROMA 2022 / 2024

Link Raccolta Fondi (donazione libera): https://gofund.me/b63f6122 Ringraziamo di cuore tutti coloro che aderiranno al progetto.

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ITALUS WEEKEND 2022 Dopo una pausa di due anni per via della pandemia, il 20, 21 e 22 maggio scorso abbiamo svolto l’Italus Weekend 2022. L’Italus Weekend 2022 si è svolto in Umbria, presso un casale sulle rive del fiume Nera, immersi nel verde. Come nostra consuetudine è stato un ritiro immersi nella Natura, incentrato su pratiche spirituali e benessere fisico. Ringraziamo ancora tutti coloro che vi hanno preso parte, quest’anno è stato un onore conoscere un gruppo di persone davvero belle, si è instaurata un’energia e una intesa davvero bellissima, grazie davvero! Nel nostro canale YouTube è possibile visionare alcuni video a riguardo.


Italus Incontra è un “incontro” dove è possibile interagire con argomenti culturali (in forma di conferenze) ma anche editoriali (come presentazioni di libri). Venerdì 10 giugno 2022, a Roma, dopo la pausa forzata per via della pandemia, si è svolto un Italus Incontra incentrato sulla presentazione editoriale. Abbiamo, in questa occasione, presentato il Libro “Colore Dentro” di Carla Rughetti, edito dalla Italus Edizioni e il Libro “La via Romana agli Dèi” di Emanuele Viotti, edito da Armenia Edizioni. Si ringraziano gli Autori e tutti coloro che hanno preso parte alla presentazione. Nel nostro canale YouTube è possibile visionare alcuni video a riguardo.

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ITALUS INCONTRA giugno 2022

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SOLSTIZIO D’ESTATE 2022 Anche quest’anno, sabato 18 giugno, abbiamo celebrato l’arrivo dell’Estate. Ringraziamo la tenacia di chi ha partecipato al nostro Solstizio d’Estate, riconosciamo che ha fatto davvero molto caldo ma siamo stati molto bene insieme. E’ stato il XII° Solstizio d’Estate, che celebriamo in forma pubblica dal 2011 nella città di Roma. Ancora Grazie, a Tutti una Serena Estate ed Ogni Bene ! Nel nostro canale YouTube è possibile visionare alcuni video a riguardo.


ITALUS ASSOCIAZIONE CULTURALE WICCA Italus è un’Associazione Culturale Wicca, senza scopo di lucro, apolitica, fondata sul volontariato, che opera nel campo delle spiritualità Wicca, della Cultura, del Benessere, dell’Ambiente e della Solidarietà e che, tramite attività rivolte ai soci e alla collettività, intende favorire la crescita culturale, etica e spirituale degli individui. Maggiori Info: Sito Ufficiale: https://www.italus.info Facebook: https://www.facebook.com/italus.associazione/?ref=hl Twitter: https://twitter.com/ITALUS_forum

CENTRO STUDI DELL’ASSOCIAZIONE ITALUS (C.S.I.) Il Centro Studi dell’Associazione Italus riunisce tutte le persone interessate, professionisti e semplici appassionati, che hanno un serio interesse per: • lo studio dei diversi aspetti delle culture del mondo; • la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale italiano (paesaggio e beni culturali); • lo studio, la pratica e la tutela della spiritualità comune wicca e in generale neopagana; • lo studio delle scienze naturali come supporto alla medicina occidentale; • uno sviluppo sociale, economico e tecnologico in armonia con la natura; • l’organizzazione di progetti d’interesse sociale.

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ITALUS E I SUOI PROGETTI

Maggiori Info: http://www.italus.info/centro-studi2.html

ARTEMISIA Rivista Artemisia è una rivista d’informazione, legata alla vita dell’Associazione Italus, ma con un occhio attento sul mondo che ci circonda, sulla cultura e sulla spiritualità Neopagana. Artemisia è una pubblicazione trimestrale on-line, gratuita, dunque non cartacea. Come organo di espressione dell’Associazione Italus, si propone come novità tra le pubblicazioni tipiche delle associazioni culturali. Maggiori info: http://www.artemisia-rivista.blogspot.com

ITALUS EDIZIONI Italus Edizioni è un servizio editoriale (non è una vera e propria casa editrice) qualificato proposto dall’Associazione Italus a chi voglia avere la possibilità di veder stampati i propri libri in modo economico. Pubblichiamo libri, realizzati in vari formati, spaziando in ambiti disparati: saggistica e varia (storia, arte, fotografia, religione, filosofia, ecc.), narrativa, poesia, ecc. In formato cartaceo o anche digitale (e-book)! Maggiori info: http://www.italusedizioni.blogspot.it/

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SPIRITUAL WELL-BEING (benessere spirituale) Spiritual Well-Being è un progetto che propone incontri, corsi e pratiche tutte concentrate al benessere spirituale/energetico. Come Associazione siamo certi e convinti che l’uomo può vivere serenamente, che il segreto sta in noi e dobbiamo solo scoprirlo, siamo convinti che si può vivere felicemente, senza sofferenze. Cercheremo di dimostrarvelo, invitandovi a partecipare ai nostri incontri e di provare in prima persona. Maggiori info: http://spiritualbenessere.blogspot.it/

PAGAN SERVICES (Servizi Pagani) Pagan Services è una serie di servizi offerti dall’Associazione Italus per la comunità Neopagana Italiana. Pagan Services offre a chi lo desidera, Cerimonie di Handfasting, Rituali di Benvenuto, Handparting e Cerimonia di Commemorazione. Maggiori info: http://paganservices.blogspot.it/

ACCADEMIA WICCA ITALIANA (a.w.i.) Una vera e propria Scuola on-line, un percorso dalla durata di 3 Anni. Il nome Accademia infatti è stato adottato non per caso. Essendo la Wicca una spiritualità influenzata da varie correnti filosofiche ed esoteriche, è inevitabile quindi uno studio anche delle filosofie (quelle più influenti nella wicca) e della storia (sia della wicca ma anche della decadenza del paganesimo antico oltre che della stregoneria). Ecco quindi che come un’accademia “classica” si darà modo di studiare materie che arricchiscono culturalmente il “neofita” (affronteremo anche nozioni di alchimia per esempio). Come tutte le scuole, anche l’A.W.I. ha un programma teorico e pratico e prevede una serie di valutazioni, con promozioni o bocciature se non anche le espulsioni. Maggiori Info: http://accademiawiccaitaliana.blogspot.com/ ARTEMIDEA ArtemIdea è un e-commerce della Italus Associazione. Per poter garantire buoni servizi gratuiti o a prezzi molto economici abbiamo ritenuto opportuno creare un e-commerce per auto-finanziarci e far fronte alle varie spese associative.…. ARTEM IDEA può considerarsi un bazar, dove al suo interno si può trovare un po’ di tutto; - Bijoux, - Idee Regalo, - Arte Visiva, - Oggettistica, - Accessori, - Artigianato di vario tipo, con una sezione riservata alla - WICCA. Maggiori info: http://artemideashop.blogspot.it/

CIRCLE MOON Circle Moon (circolo lunare) è un incontro mensile organizzato dalla Italus Associazione e dalla Coven wiccan del Quadrifoglio. Un incontro serale che segue le fasi della Lunari, in cui ci si riunisce, si celebra e si pratica. Gli incontri sono aperti a tutti, wiccan e non, certamente per chi è interessato alla Wicca questo è un incontro molto utile. Maggiori Info: https://italus.info/circle-moon/

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Maggiori Info: http://www.percorsitaliani.blogspot.it

SOPHIA Sophia è un progetto del Centro Studi della Italus Associazione. “Sophia” parla di Filosofia ma non la tratterà nel “modo classico”, ma in un “modo alternativo”. Il passato ci serve come spunto, ma è nel presente che vogliamo proiettarci! “Sophia” non vuole insegnare la filosofia, non vuole raccontare la biografia degli autori, ma vuole formulare nuove idee, nuovi pensieri, con persone comuni e pensanti, il tutto prendendo spunto dal pensiero passato proiettandolo però in un’ottica moderna. Maggiori Info su: http://www.progettosophia.blogspot.it

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PERCORSI ITALIANI Percorsi Italiani è un progetto ideato dal Centro Studi Italus, nasce dalla consapevolezza di vivere in una nazione particolarmente ricca di bellezze paesaggistiche, montane e marine, di tesori artistici e architettonici, di cultura e di storia. Grazie a chi collabora in questo progetto potremo creare video e guide totalmente gratuite!

MEMORIE STORICHE Memorie Storiche ha come intento la promozione culturale e stimolare la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Concepiamo il viaggio (la visita) come occasione di arricchimento e di crescita personale, suscitando la curiosità delle persone per i nostri beni culturali in generale (musei, aree archeologiche, ecc.). È una iniziativa del Centro Studi dell’Associazione Italus. Al progetto collabora anche l’Associazione Artès. Maggiori Info: http://www.memoriestoriche1.blogspot.it

CLIO Clio è un progetto ideato dal Centro Studi Italus, l’intento è quello di commemorare i più importanti personaggi che hanno contribuito alla nascita del Neopaganesimo e, più in generale, influenzato l’Esoterismo moderno. Maggiori Info: http://www.clioprogetto.blogspot.it

GIORNATA DELLA MEMORIA PAGANA La Giornata della Memoria Pagana è un progetto dell’ Associazione Italus, che vuole ricordare tutte le vittime innocenti, uccisi o torturati, solo perché fedeli ad antichi culti pre-cristiani o a ideali diversi da quelli dominanti nei secoli scorsi. Esso si ispira al più conosciuto evento del Giorno Pagano Europeo della Memoria. Maggiori Info: http://www.memoriapagana1.blogspot.it

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SOLSTIZIO D’ESTATE Solstizio d’Estate, con questo progetto l’Associazione, con la collaborazione della Coven Wica Italica del Quadrifoglio, vuole condividere con chi lo vuole, i festeggiamenti del Solstizio d’Estate. L’Evento si svolgerà ogni anno nella città di Roma, nel fine settimana successivo al Solstizio d’Estate. Maggiori Info: http://www.solstizioestate.blogspot.it

ITALUS WEEKEND L’Italus Weekend è un “ritiro spirituale” che la Italus Associazione organizza annualmente dal 2016, intorno all’ultimo weekend di maggio. Un Weekend dedicato al benessere spirituale, immersi nella natura, con svolgimento di pratiche sciamaniche, rituali wiccan di purificazione e di ringraziamento, meditazioni, con momenti dedicati all’escursione e ad esercizi per il benessere fisico e spirituale. Maggiori Info: https://italusweekend.blogspot.com/

SAKROS Il Progetto Sakros è un progetto dell’Associazione Italus. L’idea è quella di creare dei giardini “alchemici” dove l’uomo può trovare la sua connessione con la trascendenza divina. Sakros è un giardino che accoglie l’essere umano e intende facilitare la sua “riconnessione” con la Natura, un punto di riferimento per spiritualità legate ai cicli naturali, un luogo che funge anche il compito di sensibilizzare la cittadinanza ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Il progetto ha anche il fine di riqualificare parchi (o parte di essi) e regalare alla città uno spazio verde curato e ben strutturato dove potersi rilassare. Maggiori Info: http://www.progettosakros.blogspot.it

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Le date e maggiori informazioni saranno pubblicate all’interno del Sito Internet dell’Associazione e nelle Pagine Facebook, Twitter e Instagram

www.italus.info

Per maggiori informazioni a riguardo scriveteci alla E-mail: italus.info@gmail.com *** *** *** Qui di seguito riportiamo i workshop e gli eventi in programma, i Workshop continueranno ad essere trasmessi anche online (all’interno del Laboratorio Italus).

Il 10 Serttembre aprono le Iscrizione per l’ACCADEMIA WICCA ITALIANA Maggiori Info: http://accademiawiccaitaliana.blogspot.com/ Mensilmente saranno organizzati i Circle Moon le date saranno pubblicate di volta in volta nelle nostre pagine social e al seguente link: https://italus.info/circle-moon/

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ITALUS ASSOCIAZIONE CULTURALE WICCA Programma Autunno 2022

* 24 Settembre - Celebrazione dell’Equinozio d’Autunno e apertura anno associativo * Settembre - L’Elemento Acqua * Ottobre - La Wicca * Ottobre - La Magia del Sale * 15 Ottobre - Conferenza sulla “Metamorfosi della strega e la Wicca” la conferenza si terrà a Roma sabato 15 ottobre 2022, presso l’hotel dei Congressi di Eur Fermi, nelle prossime settimane maggiori Info saranno date sulle nostre pagine social e sul sito itnernet. * 30 Ottobre - II° Edizione del WICCA FESTIVAL 2022 si terrà a Roma domenica 30 ottobre 2022, presso la città dell’altra economia (testaccio), nelle prossime settimane maggiori Info saranno date sulle nostre pagine social e sul sito itnernet. * Novembre - Le Rune * Dicembre - L’Elemento Terra * 17 Dicembre - Celebrazione del Solstizio d’Inverno *** *** ***

* Per saperne di più, sui Corsi che la Italus offre, potete farlo tramite il seguente link: www.spiritualbenessere.blogspot.it

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ITALUS COMUNICA SITO INTERNET (ufficiale): http://www.italus.info

E-MAIL (ufficiale): italus.info@gmail.com

TWITTER:: https://twitter.com/ITALUS_forum

PINTEREST: https://pinterest.it/ItalusAssociazione/_saved/

FACEBOOK: https://facebook.com/italus.associazione

INSTAGRAM:

https://www.instagram.com/accounts/ login/?next=/italus_ass._culturale_wicca/

YOUTUBE: https://youtube.com/c/ITALUSassociazione/videos

Artemisia è consultabile gratuitamente su: * Issuu * piattaforma di pubblicazione digitale www.isuu.com/artemisia1

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ARTEMISIA

Anno XI°, N° 45 Qui di seguito riportiamo gli indirizzi di posta elettronica dell’Associazione Italus, strumenti di contatto tra l’Associazione e il pubblico tesserato e non.

Luglio / Settembre 2022 *** *** *** *** *** *** DIRETTORE:

Sito internet dell’Associazione Italus: www.italus.info http://www.italus.info

Blog della Rivista Artemisia: www.artemisia-rivista.blogspot.com

Tommaso Dorhe REDATTORI:

Sabrina Lombardini (Sibilla) Tommaso Dore Leron (Francis Voice) Claudia G.

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CONTATTI

GRAFICO - Art Director:

E-mail per informazioni generiche sull’Associazione italus.info@gmail.com

Fracesco - VoxGraphic (http://www.voxgraphic.it)

*** *** *** E-mail del Presidente dell’Associazione e del Consiglio Direttivo dell’Associazione italus.info@gmail.com

E-mail della rivista on-line Artemisia, per collaborare e inviare articoli; per comunicare con la rivista o inoltrare suggerimenti italus.info@gmail.com

E-mail per il Centro Studi Italus italus.info@gmail.com

Questa rivista non rappresenta un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001, essendo strumento informativo interno all’Associazione Italus. Il copyright degli articoli appartiene ai rispettivi autori.

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ARTEM-IDEA e-commerce della Italus Associazione ......

www.artemideashop.blogspot.it

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FORUM ESTATE NO STRESS RILASSARSI SENZA ANSIE

Il caldo avanza e le ferie sono alle porte: corpo e mente potrebbero avere bisogno di alcuni giorni per sciogliere le tensioni accumulate durante l’anno. Soprattutto nei primi due giorni di ferie per mandare in vacanza lo stress prenditi tempo per ascoltare le tue emozioni interiori, lasciati andare e evita di pianificare tutto, programmando una giornata fitta di impegni. Altrimenti non sarebbero ferie, giusto? Vacanza non è sinonimo di un posto nuovo, bensì di nuovi ritmi. Il piacere del tempo da gestire in libertà. Il primo passo per trovare pace? Spegni i dispositivi elettronici. Questo non significa bloccare ogni comunicazione, ma sempli-

cemente ridurla a pochi momenti selezionati. Prenditi una pausa dal continuo brusio mentale del web, in cui spesso siamo coinvolti tra aggiornamenti e chat. La capacità di disconnettersi è proporzionale alla capacità di creare uno spazio di silenzio dentro di noi. Switch off senza remore! É il momento di osservare il mondo che ti circonda, sorridere, incontrare gli sguardi altrui. Ti capiteranno tanti incontri interessanti. E se ami prendere appunti, fallo con inchiostro e colori: ti basta acquistare un quaderno e iniziare il diario di viaggio dell’estate, dove scrivere emozioni, progetti e intuizioni. Il momento è adesso. Rilassati, goditi le ore della giornata senza trasformare le vacanze in una li-

sta di cose da fare. Dedicati agli affetti più importanti che hai. Se hai figli gioca insieme a loro: far uscire la bambina che è in noi è l’avventura che riesce meglio ai più piccoli. Se sei in città organizza picnic al parco, o nel luogo ricco di verde più vicino a casa, e coinvolgi amici e conoscenti rimasti: potrebbe scattare un dialogo ravvicinato, il primo passo per nuove amicizie. Cambia abitudini! Ciò che anche da piccoli stimolava la nostra curiosità era la continua meraviglia dell’inesplorato: gioca a creare situazioni nuove. Attitudine semplice se sei in un posto nuovo, ma funziona anche in città. É una questione di saper esercitare l’arte dell’improvvisazione: lasciati guidare dall’istinto,

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FORUM

fai colazione in un bar differente, gioca a scoprire quartieri mai visti o luoghi interessanti, vicini a casa, da raggiungere in bicicletta o in treno. Il mondo è saper guardare con occhi nuovi! Divertiti a assaggiare piatti nuovi e sperimenta con allegria ricette diverse, senza senso del dovere ma col piacere di viaggiare nei sapori. Cura ciò che mangi con attenzione e amore. Perché ciò che mangi è ciò che ti nutre. E se cucinare tocca sempre a te passa il compito al marito, almeno per le vacanze. La vita non chiede permesso per accadere! Impara a cogliere le potenzialità degli imprevisti: le vacanze sono un’ottima occasione per iniziare. Almeno in ferie cosa ne dici di essere un po’ più flessibile? Non prenderti troppo sul serio, non creare troppe aspettative, che

rischiano di isolarti in un sistema chiuso. Sei in vacanza: pensa a sorridere e non prestare attenzione al disordine. Questo esercizio potrebbe rivelarsi un’ottima strategia per diventare meno perfezionista e imparare a goderti di più la vita... anche al ritorno. Via libera al movimento! Nuota, balla, mettiti alla prova con un nuovo sport da imparare. Sfrutta le ore più fresche della giornata, al mattino o di sera, per fare jogging, sarà un potente elisir anche per l’umore. Secondo le ultime ricerche scientifiche la passeggiata serale, almeno di un quarto d’ora, è un’ottima abitudine: consente di abbassare la glicemia e migliora la circolazione. Respira! Paradossalmente il primo passo per essere felici e vitali si scopre nell’accettare i problemi e

le emozioni dolorose come parte inevitabile della vita. Solo quando diamo a noi stessi il permesso di sperimentare l’intera gamma delle emozioni umane ci apriamo alla reale consapevolezza delle sensazioni più intime. Anziché giudicare, prova a dare un nome a ciò che si agita nel tuo cuore: guardalo, ascoltati. Prendi tempo per te! Accetta i tuoi limiti: se sei stanca fai un pisolino. Un quarto d’ora è sufficiente per ritrovare l’energia, ma durante le vacanze puoi concederti più tempo. Per riposare, liberare la mente. L’acqua ricarica: rinfresca il corpo, rigenera lo spirito. Se sei al mare non limitarti a prendere il sole: nuota, muoviti passeggiando lungo il bagnasciuga, a zigzag dentro e fuori dall’acqua. Non essere pigra e tuffati alla scoperta del fitness in acqua: puoi sperimentare l’acquagym oppure il sub. Il mare: un mondo silenzioso dove riscoprire ritmi ancestrali e avvertire la leggerezza del corpo che si muove nell’acqua. Una sensazione emozionante, da portare a casa con te. Riscopri nel silenzio la voce delle tue emozioni. Lasciati libera di esplorare il mondo dentro e fuori di te. Inizia a dare tempo e attenzione a ciò che ami. Cura le tue passioni. L’estate è il luogo dove fermarsi, per ripartire più carichi, di vita e progetti per l’orizzonte del domani.

Vanessa Utri

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COME NASCE UNA SPIAGGIA DI SABBIA?

PERCHÉ IN ACQUA SI SENTE PEGGIO?

Le spiagge sono di fatto delle discariche naturali dove vanno ad accumularsi i detriti delle rocce erose da vento, sole, gelo e acqua. I fiumi li trasportano verso il mare e le onde li depositano lungo la costa. Perché le nostre spiagge siano proprio dove sono dipende dal punto in cui si è stabilizzato il livello del mare alcune migliaia di anni fa, e il loro colore varia a seconda della composizione. Le spiagge di sabbia chiara sono formate per la maggior parte da granelli di quarzo, con varie sfumature a seconda dell’età del minerale. Ci sono anche spiagge di origine organica, formate da ciò che resta di conchiglie e coralli.

In acqua i suoni si propagano più velocemente, a 5300 chilometri l’ora, contro i 1200 dell’aria. Il motivo per cui però noi sentiamo molto peggio ha a che fare con la nostra anatomia e fisiologia. Sott’acqua, il nostro padiglione auricolare, che come quasi tutti i tessuti del corpo ha praticamente la stessa densità dell’acqua, non riesce a svolgere la sua funzione, quella di raccogliere le vibrazioni e trasmetterle all’orecchio medio e interno. Le ossa del nostro cranio, però, più dense dell’acqua possono ricevere e trasmettere le onde sonore all’orecchio interno. In pratica “sentiamo con le ossa”, che è anche il meccanismo su cui si basano alcuni apparecchi per le persone affette da sordità, anche

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CURIOSITÀ SUL MARE

se questo sistema è meno efficace, per cui per sentire lo stesso suono serve un volume più alto. CHE COSA FARE SE CI SI SENTE PORTARE VIA DA UNA CORRENTE? Quelle pericolose per i bagnanti sono le cosiddette correnti di ritorno, causate dall’energia delle onde che si infrangono quando il mare è mosso, e che possono trascinare verso il largo. Di solito si riconoscono perché si presentano come una striscia di mare calmo in mezzo al mare più mosso. Se si finisce in una corrente, la cosa migliore da fare è spaventarsi, cercare di attirare l’attenzione con un braccio e, intanto, cercare di nuotare “fuori” dalla corrente, che significa di solito andare pa-

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rallelamente alla spiaggia. Nuotare controcorrente direttamente verso la spiaggia non è invece una buona idea, perché se la corrente è forte ci si stanca subito, e ci si mette in ulteriore pericolo. PERCHÉ LE DITA IN ACQUA RAGGRINZISCONO? Non c’è una spiegazione del tutto sicura. Secondo la teoria prevalente, quando stiamo per molto tempo a mollo, lo strato più superficiale della pelle assorbe molecole d’acqua, si gonfia e, essendo attaccato allo strato sottostante, si increspa. Succederebbe solo a mani e piedi perché è qui che lo strato corneo è più spesso. Secondo una teoria più recente, però, nelfenomeno entra anche l’azione delle terminazioni nervose. Alcuni scienziati sostengono che il raggrinzimento sia un tratto selezionato dall’evoluzione: renderebbe più facile maneggiare gli oggetti dentro l’acqua.

PERCHÉ NELLE CONCHIGLIE SI SENTE IL MARE? È la tipica domanda dei bambini, a cui la maggior parte degli adulti non sa rispondere. Quello che si sente è un rumore ambientale: tutte le onde sonore che si diffondono nell’aria, anche quelle troppo basse da percepire o a cui non facciamo caso, entrano nella conchiglia, che amplifica alcune frequenze. La stessa cosa che fa la cassa di risonanza di una chitarra.

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CHE COSA SI DEVE FARE SE SI VIENE PUNTI DA UNA MEDUSA? Le voci popolari consigliano di tamponare la parte colpita con ammoniaca, o anche di farci la pipì sopra, se non si ha a disposizione il prodotto (l’urina contiene ammoniaca). In realtà, la cosa migliore è sciacquare la parte colpita con acqua di mare, non con acqua dolce, che potrebbe fare scattare ancora il rilascio di sostanze urticanti dai tentacoli eventualmente rimasti sulla pelle, e di raschiare via delicatamente questi ultimi. Per ridurre il dolore, il rimedio migliore è bicarbonato e acqua calda (nel caso la medusa sia una caravella portoghese, che si trova nei mari tropicali), oppure ghiaccio (per quelle dei nostri mari) e, se continua, farmaci analgesici orali o topici.

sia stata ingerita. Il risultato, alla lunga, se non si ha acqua dolce a disposizione e si continua a bere acqua di mare, è la disidratazione, il blocco renale e la morte.

C’È DA AVERE PAURA DEGLI SQUALI? In Italia, dove sono avvenuti tre degli attacchi fatali, l’ultima morte è avvenuta a Piombino nel 1989. Come suggerisce la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è più probabile restare fulminati dalle lucine di un albero di Natale che essere uccisi da uno squalo. Insomma, la loro è un’immeritata cattiva reputazione.

PERCHÉ NON SI PUÒ BERE L’ACQUA DI MARE? «Acqua, acqua ovunque, e neanche una goccia da bere», come dice anche il verso di Samuel Coleridge. Il motivo è nella concentrazione del sale. Il cloruro di sodio, che pure è fondamentale per il funzionamento del nostro organismo, nell’acqua di mare ha una concentrazione del 3,5 per cento. La salinità del nostro sangue è invece intorno allo 0,9 per cento, ed è essenziale che rimanga tale per il buon funzionamento degli organi. Se uno cercasse di dissetarsi con l’acqua di mare, il sale in eccesso nel sangue richiamerebbe l’acqua delle cellule. I reni lavorerebbero a pieno regime per espellere il troppo sale, ma in questo modo utilizzerebbero comunque più acqua di quanta ne

Tommaso


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DIETA MEDITERRANEA ANCHE IN ESTATE

Che cosa bisogna mangiare per stare bene? E quanto bisogna bere? BERE. Fondamentale sempre, ma in particolar modo in estate, idratarsi correttamente: almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, ma anche di più quando fa molto caldo, è molto umido e di conseguenza di suda di più. A TUTTA MEDITERRANEA. Anche d’estate si alla dieta mediterranea. Lo schema da seguire è quello classico: pasta, pane, frutta e verdura sempre; la carne bianca due volte alla settimana, la carne rossa una volta alla settimana; legumi tre o quattro volte alla settimana; pesce (meglio se azzurro)

tre volte alla settimana; formaggi freschi due volte alla settimana; formaggi stagionati una volta alla settimana. VERDURE. Le verdure, meglio cotte o crude? Andrebbero consumate in egual misura, magari prediligere le cotture come quella a vapore che salvaguardano vitamine e sali minerali. E le farine? E’ vero che quelle raffinate “fanno male”? Bisognerebbe ridurne il consumo al minimo e di sostituirle con i cereali, preferire la farina 1 alla classica 00. CARNE SÌ, CARNE NO. La carne rossa è pericolosa come spesso si sente dire? l’im-

portane e non consumarne più di mezzo kg a settimana. L’abuso delle proteine animali nella carne processata e nella carne rossa può accrescere la probabilità di esposizione al rischio di cancro. Va però ricordato che la maggior parte delle ricerche che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha preso in considerazione per esprimere la sua indicazione sono state realizzate negli Stati Uniti dove la carne e la quantità consumata sono molto diversi che da noi. La parola d’ordine dunque è moderazione, si alla dieta Mediterranea, perché è una dieta completa e variegata.

Giulia Orsini

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ESTATE E GIARDINAGGIO

Le avete scelte con cura, annaffiate costantemente, viste crescere poco e poco, ma con l’afa estiva tutti i sacrifici fatti per le vostre piante rischiano di evaporare insieme all’acqua di irrigazione. Che abbiate un giardino o un semplice balcone, che possediate o meno il pollice verde, ecco qualche suggerimento per prolungare la vita del verde metropolitano anche in agosto. - Bagnare solo lo strato superficiale di terra, con il caldo estivo, non è sufficiente. L’acqua tenderà ad evaporare prima di raggiungere le radici, sepolte in fondo al vaso. Per avere la certezza che l’intera pianta sia stata irrigata, continuate a innaffiare finché non vedete l’acqua scorrere dai fori del suo recipiente. - Ogni tanto, concedete alle vostre piante una doccia completa nella vasca del bagno, avendo cura di regolare la potenza del getto. In questo modo anche le foglie riceveranno la giusta dose di umidità e diventeranno più

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verdi e brillanti. - Foglie secche, pezzetti di corteccia e altri residui vegetali, se appoggiati sullo strato superiore di terra bagnata, aiuteranno a trattenere l’umidità nel vaso mantenendo bagnate le radici. Un sacchetto di corteccia si trova in tutti i centri di giardinaggio, altrimenti, meglio ancora, utilizzate a questo scopo residui di foglie secche tagliate da altre piante, o trucioli di legno riciclati da altre attività. - Se non possedete un impianto di irrigazione, i sottovasi possono risultare preziosi alleati contro la siccità. Vanno benissimo per le piante da fiore, che hanno bisogno di costanti innaffiature, o se dovete assentarvi per qualche giorno. Lasciate un paio di dita d’acqua in questi contenitori e la pianta provvederà ad assorbirla quando ne avrà bisogno. Unico inconveniente? L’acqua stagnante può attirare le zanzare. - Scegliete vasi di plastica o di ceramica, saranno anche meno

belli da vedere di quelli in terracotta, ma tratterranno meglio l’acqua. Al contrario i recipienti in cotto, naturalmente porosi, lasciano scivolare via l’acqua prima che la pianta abbia il tempo di assorbirla. Nei momenti più caldi della giornata ricordatevi di spostare i vasi all’ombra o di riporli sotto a un tenda. - Il mattino presto e la sera tardi sono i momenti più adatti per irrigare, a quest’ora del giorno il calore concede ancora una tregua e avrete qualche speranza che l’acqua non evapori appena scesa dall’innaffiatoio. Mai innaffiare le piante sotto il sole cocente (vedi foto), nemmeno se vi sembrano sofferenti: l’acqua fresca diventerà subito rovente, rischiando di bruciarle. - Durante l’estate come nel resto dell’anno non ne andrebbe sprecata neanche una goccia. Approfittate dei temporali per raccogliere l’acqua piovana in grandi contenitori di plastica: sarà perfetta per irrigare. Sfruttate anche gli scarti idrici “puliti” di casa:


- Una corretta fertilizzazione del suolo richiede molta acqua, e quando il termometro schizza sopra i 30 °C non è particolarmente utile. Le vostre piante a questa temperatura rallenteranno naturalmente la produzione di fiori e frutti per risparmiare risorse idri-

che. - Se dovete assentarvi per qualche giorno lasciate uno spiraglio di luce, come per esempio una tapparella alzata di qualche centimetro, per le piante rimaste in casa. Ricavate un angolo all’ombra per quelle da esterno, e in mancanza di impianti di irrigazione riempite d’acqua alcune bottiglie di plastica vuote, la-

sciandole conficcate nel terriccio a testa in giù. La pianta assorbirà l’acqua gradualmente, “bevendo” dalla bottiglia in base alle sue necessità. Se la vostra vacanza va per le lunghe, lasciate le chiavi di casa a un parente o a un vicino, chiedendogli di bagnare le piante di tanto in tanto.

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l’acqua di cottura della pasta, fatta raffreddare, sarà molto apprezzata dal vostro verde di casa.

Lorenzo Lucanto

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IL POMODORO

Sono circa 150 anni che usiamo (con successo) i pomodori in cucina: una tradizione partita dal sud dell’Italia, che si è presto diffusa in tutto il mondo, anche grazie all’invenzione delle pizza. Eppure il nostro rapporto con i pomodori non è sempre stato così sereno: un tempo si pensava fossero velenosi e venivano consumati come frutti (è stata una sentenza della corte suprema americana del 1893 a stabilire che sono ortaggi). In questo articolo cercheremo di conoscere tutte le curiosità su questo ortaggio. STORIA Nella seconda metà del ‘700 si diffonde in Europa un frutto esotico: è una bacca originaria del Perù importata dagli spagnoli che

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gli Aztechi chiamavano xitomatl. Letteralmente significa “cosa paffuta con l’ombelico”. Sono frutti piccoli e di un colore vicino all’oro, che diventerà rosso, grazie a innesti successivi. IN ITALIA In realtà il “pomo d’oro” in Italia è noto almeno dalla seconda metà del 1500, quando il medico senese Pietro Andrea Mattioli (1500-1577) lo menziona per la prima volta in un trattato scientifico: “Portansi ai tempi nostri scrive Mattioli - d’un’altra spetie in Italia schiacciate come le mela rose e fatte a spicchi, di colore prima verde e come sono mature di color d’oro le quali pur si mangiano nel medesimo modo”. Proprio così: il pomodoro che va di moda nel ‘500 è una spezia color

oro che si mangia a spicchi. LA PRIMA SALSA Ci vorrà più di un secolo perché entri in cucina: il primo sugo di cui si ha traccia è la “Salsa di Pomadoro, alla Spagnuola” nel libro di Antonio Latini del 1694 Lo scalco alla moderna, overo l’arte di ben disporre i conviti, con le regole più scelte di scalcheria (la tecnica di scalcare le carni). Si prepara mescolando pomodoro alla brace spellato, con cipolla, timo o maggiorana e aceto. VELENO In realtà a rallentaree la diffusione del pomodoro in cucina è una leggenda che lo descrive come velenoso. Negli anni a cavallo del ‘700 una grande percentuale


MADE IN ITALY I pomodori italiani sono i migliori? È scientificamente probabile. A dirlo non è un italiano, ma la giornalista esperta di cibo Sara Buenfeld: “Le regioni centrali e meridionali dell’Italia - scrive in un articolo per la BBC - presentano le condizioni ideali per la produzione di pomodori dolci e succosi. Quindi, se provengono dall’Italia, è una buona indicazione che i pomodori saranno ricchi di sapore, ma questo non vuol dire che pomodori coltivati in altri Paesi non saranno buoni”. Il pomodoro italiano ha soprattutto nemici “interni”: dallo sfruttamento del lavoro al caporalato, dalle aste al ribasso con cui la grande distribuzione organizzata tiene in scacco i produttori alle altre storture denunciate nel 2016 dal terzo rapporto redatto dalla onlus Terra!, per la campagna

#filierasporca, intitolato: Spolpati. La crisi dell’industria del pomodoro tra sfruttamento e insostenibilità. VARIETÀ Il nome scientifico dei pomodori è Lycopersicon lycopersicum, che significa pesca del lupo. Si stima che ne esistano circa 10mila varietà: dalla A di Abracazebra alla Z di Zebra Cherry, così chiamato per la buccia a strisce (rosse e verdi). IL POMODORO FA BENE? Sì e lo dicono numerosi studi scientifici: secondo uno di questi, i pomodori cotti sono anche migliori di quelli consumati freschi. Cucinandoli per 15 minuti si rompe infatti la parete cellulare del pomodoro, che rilascia il licopene, un prezioso antiossidante, che si ritiene riduca il rischio di alcuni tumori e agisca anche contro il colesterolo alto e malattie cardiache.

sono al numero 9 della lista. Anche se non è stato dimostrato che il consumo di alimenti biologici abbia benefici per la salute in generale, l’EWG suggerisce che le persone dovrebbero acquistare pomodori biologici, proprio per arginare questo rischio.

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di europei teme il pomodoro, soprannominato “mela avvelenata” perché si pensa che gli aristocratici si ammalino e muoiano dopo averlo mangiato. Ma la verità è un’altra: i ricchi europei usano piatti di peltro, ricchi di piombo. Data l’acidità dei pomodori, quando vengono serviti su questa particolare stoviglia, i frutti filtrano il piombo, causando morti per avvelenamento. A contribuire alla nefasta fama del pomodoro, c’è anche il fatto che contiene un’elevata quantità di solanina, una sostanza a bassa tossicità che la pianta produce come naturale pesticida. Ma prima di scoprirlo passerà molto tempo. È solo intorno al 1880, con l’invenzione della pizza a Napoli, che il pomodoro supera le diffidenze delle cucine europee.

LA TOMATINA La Tomatina è un festival che si organizza l’ultimo mercoledì di agosto di ogni anno nella città di Bunol, vicino a Valencia, in Spagna: il momento clou del festival è la lotta con il pomodoro che si svolge tra le 11,00 e le 13,00. È il più grande combattimento alimentare del mondo. Le strade diventano rosse, cosparse da oltre 120 tonnellate di succo. Migliaia e migliaia di persone arrivano da ogni angolo del mondo per tirarsi i pomodori dal 1945, quando sembra sia nata da una rissa spontanea in cui si erano utilizzati dei pomodori come armi.

MAI IN FRIGO È vero che non va conservato in frigo? Ebbene sì: il freddo interferisce con gli enzimi che gli conferiscono il suo gusto caratteristico. Sotto i 12 gradi, infatti, il pomodoro interrompe la maturazione che è ciò che gli conferisce più sapore. LAVATELI BENE Ogni anno, la Ong americana Environmental Working Group (EWG) compila un elenco di frutta e verdura con i più alti livelli di residui di pesticidi. Questi alimenti sono noti come la sporca dozzina. Nel 2018, i pomodori

Valeria Dosa

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FERRAGOSTO

Nel 18 a.C. l’imperatore Augusto istituì le Feriae Augusti (riposo di Augusto), in suo onore, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto, in realtà fu dichiarata festa/riposo dal 1 al 31 agosto. Le Feriae vennero sostanzialmente istituite per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. La festa aveva anche lo scopo di fornire un periodo di riposo dopo le fatiche dei lavori agricoli, inoltre si instaurò presto l’uso di elargire una mancia agli schiavi, ricompensa per i servizi svolti. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti, che aveva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso

che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità. In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, esentati dai lavori nei campi, venivano adornati di fiori. Inoltre, era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni, ricevendo in cambio una mancia.

dalla Chiesa cattolica intorno al VII secolo, iniziando a celebrare l’Assunzione di Maria, festività che fu fissata proprio al 15 agosto. Il dogma dell’Assunzione (riconosciuto come tale nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima sia con il corpo.

In una data molto vicina, il 13 agosto, si svolgevano i riti in onore di Diana. Templum Dianae (o Idi Diana), così era chiamata la festa in onore a Diana per la quale si svolgevano anche pellegrinaggi verso il santuario di Diana sul lago di Nemi.

Oggi, l’Italia è l’unico paese che festeggia Ferragosto.

La ricorrenza fu poi assimilata

Sabrina


Speciale SICUREZZA IN MARE

In mare si può generalmente fare il bagno fino a 200 mt. dalla battigia. Tale limite deve essere segnalato con gavitelli rossi o, se non possibile, con il cartello “Attenzione limite acque interdette alla navigazione non segnalato”. Il limite acque sicure (- 1,60 mt.) deve essere segnalato con galleggianti bianchi o, se non possibile, con cartello “attenzione limite acque sicure non segnalato”. Le imbarcazioni a vela e a motore, inclusi gli acquascooter, possono accedere alla spiaggia solo attraverso i corridoi appositamente segnalati oppure a motore spento o a remi. Le tavole a vela devono essere condotte a mano nel tratto di mare frequentato dai bagnanti. E’ vietato esercitare la pesca subacquea con un’arma carica entro 500 mt. dalle spiagge frequentate dai bagnanti. Tutte le imbarcazioni devono possedere le dotazioni di salvataggio secondo il tipo di navi-

gazione e la distanza dalla costa (consultare ordinanza della Capitaneria del posto). SICUREZZA IN MARE DURANTE LA NAVIGAZIONE La pilotina Per poter prendere il mare in sicurezza sono necessari interventi di verifica alla barca, che consistono nel controllo periodico e accurato delle attrezzature, degli interni, del motore e della strumentazione. Le verifiche principali sono: Controllare di avere carburante a sufficienza sia per l’andata sia per il ritorno, calcolando una riserva di carburante per gli eventuali imprevisti e ovviamente controllare l’efficienza del motore; Controllare di aver apposto il tappo d’aleggio.Nel corso della navigazione, controllare che l’unica valvola aperta sia quella della presa a mare per il raffreddamento del motore, e di portare sempre al seguito sufficiente acqua dolce da bere;

Avere sempre a bordo i remi, i razzi di segnalazione, un mezzo d’esaurimento (sassola), i cavi d’ormeggio di riserva, la cintura di salvataggio per ogni persona; Verificare lo stato di carica delle batterie e il funzionamento dell’eventuale radio di bordo. SICUREZZA IN MARE DEL BAGNANTE La sicurezza del bagnante Per evitare che una vacanza al mare si trasformi in una brutta esperienza, basta osservare poche e semplici regole: - Fare il bagno solo in perfette condizioni psicofisiche, attendere 3 ore dopo i pasti principali prima di fare il bagno e circa 2 ore dopo la colazione; - Non tuffarsi dagli scogli senza aver verificato prima la profondità; In caso di mare mosso usare particolare attenzione ed evitare di fare il bagno vicino agli scogli.Inoltre non fare il bagno se è esposta la bandiera rossa. Atten-

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Speciale 31

zione: con la bandiera rossa e gialla non è attivo il servizio di sorveglianza. Osserva quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, per esempio:

- non recare disturbo alla quiete dei bagnanti; - non portare animali sulla spiaggia (se non dove consentito); - non montare tende o accendere fuochi sulla spiaggia.

Quest’anno per la Pandemia Covid19 dovranno essere rispettate anche le distanze ed evitare assembramenti. Fonte: Polizia di Stato


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COME COMPORTARSI IN MONTAGNA

Preparate in anticipo il vostro itinerario consultando cartine e guide turistiche. Dotatevi di calzature specifiche per la montagna, vestiario ed equipaggiamento adeguati. Consultate i bollettini nivometeorologici ricordandovi che in montagna le condizioni meteo possono mutare radicalmente anche in pochi minuti. Prima di affrontare un’escursione scegliete un itinerario che tenga conto della vostra capacità e dello stato di allenamento. Sopravvalutare le vostre capacità potrebbe essere pericoloso per voi e per i vostri compagni. Accertatevi di saper usare l’attrezzatura e non dimenticate un set di pronto soccorso. Se scegliete di partire da soli portate con voi un telefono o una radio ricetrasmittente. In ogni caso lasciate informazioni sul vostro itinerario e sull’orario approssimativo di rientro. I rifugi sono attrezzati con un registro dove potete scrivere provenienza e destinazione certa del vostro itinerario. Durante l’escursione seguite attentamente le indicazioni e la segnaletica del vostro itinera-

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rio. Nel dubbio chiedete sempre informazioni,se possibile,ai gestori dei rifugi. Se le condizioni meteorologiche dovessero peggiorare poco dopo l’inizio dell’escursione ritornate velocemente al punto di partenza del vostro itinerario. Se il temporale vi dovesse sorprendere non riparatevi in gruppo sotto gli alberi isolati. E’ preferibile trovare riparo sotto una roccia o in un antro lontano da rivoli d’acqua. Equipaggiatevi per proteggervi dal freddo e dai raggi solari con scarponi, giacca a vento, guanti, berretto, occhiali da sole e creme solari. Se vi avventurate fuori da percorsi segnalati è d’obbligo procedere in cordata. In caso di incidente di cui siete testimoni chiamate subito il numero di pronto intervento 118 fornendo con calma le necessarie informazioni. MAL DI MONTAGNA Non tutti sanno che salire oltre i 2.000 metri comporta modificazioni dell’apparato cardiocircolatorio caratterizzate da palpitazio-

ni, stanchezza, affanno e cefalea che si prevengono con un adeguato allenamento e la gradualità dell’ascensione. La loro cura è la perdita di quota, il riposo e una buona idratazione. Chi soffre di pressione alta dovrà stare attento ai violenti sbalzi di temperatura. PRESTARE SOCCORSO Prestare soccorso ad un infortunato e dare l’allarme è un altro obbligo previsto dalla legge: l’omissione può essere perseguita penalmente. Ma chi cade da solo dovrebbe spostarsi a bordo pista per non creare problemi agli altri. I poliziotti specializzati dal Centro addestramento alpino di Moena intervengono in caso di infortuni per il primo soccorso, per ricostruire l’accaduto e anche per individuare eventuali responsabilità civili e penali. Ma la loro presenza serve anche a garantire un maggiore rispetto delle regole.

Fonte: Polizia di Stato


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DOSSIER I RE DEL MARE

Placanica

Siamo in Calabria, dalla provincia di Vibo Valentia andiamo in quella di Reggio Calabria, in particolare nel territorio del comune di Placanica. La nostra curiosità trae ispirazione dalle già citate scoperte di Mario Tolone, avvocato che tra gli anni Settanta e Novanta ha rinvenuto nella zona di Girifalco un centinaio di statuette e tavolette in pietra o terracotta cosparse di iscrizioni in una lingua iberica simile al basco, forse utilizzata dai popoli primitivi del Mediterraneo. Alcune di queste tavolette,

tradotte dal professor Domenico Raso di Reggio Calabria, descrivono il rito di sepoltura dei Re del Mare. E una delle scritte narra appunto delle 110 bare dei sovrani che sarebbero approdate presso l’odierna Squillace, per poi raggiungere la zona di Placanica ed essere custoditi temporaneamente nella grotta di Monte Gallo. Qui sarebbero rimaste per oltre sei anni, per poi essere conservate in strutture megalitiche (formate cioè da grossi massi) nell’area di Nardodipace. Sono state condotte dell’esplorazione nella Grotta sul Monte

Gallo denominata dei Re (perché in essa, secondo alcune leggende, sarebbero sepolti i Re del Mare). All’ingresso, inciso nella roccia a circa tre metri di altezza, è stato individuato un glifo che corrisponderebbe alla scritta iberica “sepolture” (CU-TO-L). Purtroppo i numerosi ostacoli, strati di terra, massi crollati, hanno per il momento interrotto le ricerche. L’origine della storia di Placanica viene di norma fatta risalire al medioevo. Ma alcune scoperte recenti suggerirebbero datazioni più lontane nel tempo. Alcune ricognizioni di superficie, guida-

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te dal Prof. Francesco Cuteri, ad esempio, hanno permesso di individuare nella zona alcune cave per l’estrazione di metalli, che probabilmente risalgono al periodo magno-greco della città di Kaulon (VIII sec. a.C.). In contrada Titi, inoltre, qualche anno fa sono stati rinvenuti dei resti di scheletri umani probabilmente appartenenti a una necropoli della prima età neolitica. A circa 40 minuti da Placanica vi è Ciano (provincia di Vibo Valantia), qui sorgono delle maestose pietre di una decina di metri

in altezza e tanti massi squadrati, sagomati , forse i resti di un’antica struttura, forse un tempio, dall’ignoto scopo. La rivoluzionaria storia del popolo pelasgico quindi rimane ancora un’ipotesi, con poche certezze. Come già detto, è necessario l’intervento di storici, archeologi e geologi “in sito” e non solo con l’ausilio della prova del Carbonio-14 (14 C) e del metaldetector. Sarebbe necessario trovare dei reperti organici, armi, attrezzi,

monete o un focolare fossilizzato, scavando negli strati attorno alle rocce. Cioè qualunque cosa che sia ben conservata e databile. Dal punto di vista tecnologico, si può dire che non tutti i mezzi a noi oggi disponibili sono stati applicati nelle ricerche. Utile sarebbe per esempio l’impiego del sonar tomografico che potrebbe rivelare delle strutture nel sotto suolo.

Arved

Qui di seguito alcune foto della così detta “grotta dei re del mare” e di alcuni graffiti in essa presente.

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I SITI MEGALITICI HANNO UN’ORIGINE COMUNE? il contatto tra culture.

Il sito neolitico di Stonehenge è l’esempio più famoso di uno stile architettonico, la disposizione più o meno ragionata di grosse pietre erette, i megaliti, che si ritrova in altre 35 mila località d’Europa, dalla Sardegna alla Scandinavia. Uno studio archeologico pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences rivela che, al di là dei diversi stili regionali, questi monumenti potrebbero avere una comune origine, localizzata nel nord-ovest della Francia. A lanciare lo stile costruttivo di successo potrebbe essere stata una singola cultura di cacciatori-raccoglitori vissuta in Bretagna attorno a 7.000 anni fa, che avrebbe poi diffuso i rudimenti di architettura e la cultura ad essi legata attraverso la navigazione. La ricerca guidata da Bettina Schulz Paulsson dell’Università di Göteborg, in Svezia, contrad-

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dice l’ipotesi di uno sviluppo indipendente dei vari siti, da alcuni sostenuta negli ultimi decenni, e sposta indietro di circa 2.000 anni lo sviluppo delle capacità tecnologiche che consentirono di spostarsi su lunghe rotte navali. Gli scienziati hanno setacciato i dati delle analisi al radiocarbonio compiuti in 2.410 siti megalitici europei per ricostruire una scala cronologica di diffusione di questo tipo di costruzioni (e capire quale cultura sia stata la prima a cimentarvisi). I dati al radiocarbonio provenivano soprattutto da resti umani: lo studio ha considerato infatti non solo i megaliti ma anche le tombe interrate premegalitiche prive delle colossali pietre che in seguito, presso alcune civiltà, avrebbero sormontato i sepolcri. Gli archeologi hanno raccolto informazioni anche sulle conoscenze tecnologiche, le usanze funebri e altre idee esportabili attraverso la navigazione e

I più antichi megaliti risultano quelli del nord-ovest della Francia (inclusi i famosi Allineamenti di Carnac): questa collezione di pietre erette, tumuli di terra e dolmen (tombe megalitiche a camera singola) risale all’incirca al 4700 a. C. All’epoca la regione era abitata da un popolo di cacciatori raccoglitori con avanzate conoscenze di navigazione. Alcune incisioni nell’area raffigurano capodogli e altri animali marini con la perizia di chi li aveva visti da vicino. Da qui i megaliti si diffusero nelle regioni costiere del resto d’Europa, in tre ondate successive. Prima in Francia, in alcune parti della penisola iberica e del Mediterraneo; quindi, nella prima metà del quarto millennio a. C., sulle coste atlantiche della Spagna, sulle isole britanniche e in altre zone della Francia; infine, nella seconda metà di quel millennio, nel nord della Scandinavia e in Germania. Il fatto che raramente queste strutture si trovano nelle regioni interne depone a favore di una loro diffusione via mare; se confermato, significherebbe che le rotte su lungo raggio erano già praticate due millenni prima dell’Età del Bronzo, diversamente da quanto ritenuto finora. Il mistero sullo scopo di questi monumenti continua in ogni caso a rimanere fitto. Rossella Vito


L’Italia è un bellissimo paese ricco di storia, cultura, arte oltre che di paesaggi e biodiversità. Ma al di là dell’Italia che conosciamo, all’interno di questa penisola possiamo trovare siti e monumenti particolari, velati da un’aura di mistero…. Arcaici…

LE PIRAMIDI DELLA VAL CURONE A Rovagnate, a pochi chilometri da Lecco, il paesaggio è dominato da tre colline verdeggianti, alte dai 40 ai 50 m, caratterizzate da una struttura che ricorda i gradoni delle piramidi egizie o mesoamericane. La loro curiosa conformazione ha spinto l’architetto Vincenzo di Gregorio ad analizzare il terreno attraverso rilievi satellitari. Le immagini raccolte hanno mostrato qualcosa di misterioso: le tre colline hanno lo stesso orientamento lineare delle piramidi della piana di Giza, che è sostanzialmente il medesimo di Alnitak, Alnilam e Mintak, le tre stelle centrali della costellazione di Orione. Inoltre, le tre alture

lecchesi sembrano artificiali, modellate strappando dalle colline migliaia di tonnellate di roccia calcarea. Al momento è difficile stabilire chi le abbia realizzate: in molti suppongono siano stati i Celti, anche se la regione venne abitata molto prima.

tempo immemore, sono sepolture collettive di dimensioni ciclopiche, presenti in tutta l’isola (i siti più importanti sono a Capichera, Coddu Vecchiu, Li Lolghi, Madau e Tamuli a Macomer). Il loro nome deriverebbe dalla convinzione che ospitassero il

Il motivo della loro costruzione è altrettanto oscuro. Poiché la zona è poco fertile, si ritiene che le colline avessero una funzione religiosa. Molto particolare è anche la loro sommità: la prima è coperta da cipressi, la seconda (chia- mata Belvedere Cereda, che secondo alcuni sarebbe stata utilizzata come osservatorio astronomico dai Celti) è spoglia, la terza ospita delle querce.

corpo di un’unica, titanica creatura. La struttura era lunga fino a 30 m e poteva essere alta 3 m. Oggi si conoscono circa 800 tombe, disseminate in tutta la regione, costruite conficcando nel terreno grandi monoliti di pietra e ricoprendo il tutto con una sorta di tumulo, che dava alla struttura l’aspetto di un barca rovesciata. Particolare era l’aspetto del frontale dell’area d’ingresso, definito a “corna di toro”: un semicerchio di pietra che aveva il suo punto focale nell’ingresso. Al centro di questa ellisse si trovava una grande stele con una porticina alla base, che univa il mondo dei vivi con quello dei morti. Questa particolare conformazione fa pensare a una partoriente, dal momento che nascita e morte risultavano

LE TOMBE DEI GIGANTI IN SARDEGNA Tra le moltissime vestigia della Sardegna nuragica ce n’è una, risalente al II millennio a.C., che già dal nome dà l’idea del mistero che l’avvolge. Le Tombe dei giganti, come sono chiamate da

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ITALIA ARCAICA

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DOSSIER profondamente collegati in molte civiltà arcaiche. I misteri di queste tombe sono molti: dai metodi costruttivi alle dimensioni, che ne fanno monumenti unici al mondo. Ma è soprattutto la loro funzione a risultare enigmatica. Secondo alcuni studiosi erano tombe in cui veniva reso omaggio agli antenati, senza distinzione di censo, mentre per altri si trattava di ossari dove venivano deposti gli scheletri dei morti dopo essere stati scarnificati. Pare che le sepolture ospitassero fino a 200 defunti. La vera particolarità sta però nell’orientamento: in alcuni siti, durante gli equinozi, all’alba, il sole penetra nei corridoi che portano alla sepoltura. Altri,

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invece, sembrano orientati in direzione della costellazione del Toro. IL DOLMEN DELLA CHIANCA A BISCEGLIE Scoperta nel 1909 nei pressi di Bisceglie, in Puglia, questa costruzione risale all’età del Bronzo, tra il 3550 al 1200 a.C. Si tratta di un ritrovamento unico, sia per lo stato di conservazione che per la quantità di reperti. Il dolmen deve il suo nome, Chianca (chienghe, in dialetto) all’enorme lastra che funge da tetto della struttura, lunga circa 100 m (di cui 7 m occupati dal corridoio che porta alla cella quadrata, che corrisponde alla tom-

ba vera e propria). Il corridoio è costituito da lastre conficcate nel terreno, mentre la stanza è stata edificata con tre pietre alte 2 m, coperte da una quarta lastra lunga poco meno di 4 m e larga quasi 3. Secondo i ricercatori, per posizionarla a mo’ di tetto occorse il lavoro coordinato di almeno 100 uomini. Il dolmen di Bisceglie è il meglio conservato dei tre scoperti nella zona e rappresenta un unicum in tutta Europa, per la qualità della conservazione e, soprattutto, perché nei suoi pressi sono stati trovati 8 scheletri di giovani, resti di animali, coltelli, stoviglie e un pendaglio in bronzo. La particolarità di questa costruzione megalitica sta nel fatto che nel


segreti, animali a lungo sconosciuti, tunnel e caverne tuttora inesplorate. In molti ritengono che esistano delle cavità che si snodano persino sotto Castellana, la cittadina pugliese nei pressi della grotta. Dal 2006, il complesso fa da sfondo a una serie di

cui non si conosce il nome, venerata come signora della primavera e al tempo stesso degli Inferi (poi identificata con Persefone o Artemide), e a una casta d’indovini capaci di interpretare i sogni. Recentemente, alcuni archeologi hanno identificato Ibla con Pan-

L’INFERNO DI DANTE A CASTELLANA L’imbocco della Grave (l’“inghiottitoio”, come viene chiamato) è al centro di molte leggende. La sua vera scoperta risale, però, solo al 1938, quando vi fu inviata la prima esplorazione scientifica. Lo scenario che si aprì di fronte agli speleologi era davvero unico. Il complesso di grotte si snodava per 3 km attraverso cavità, laghetti e canyon. Oggi questo luogo “dantesco” offre ai turisti un itinerario unico, che si snoda attraverso luoghi dai nomi magici: la Grotta nera, il Cavernone dei monumenti, la Caverna della civetta, il Corridoio del serpente, la Caverna del precipizio, il Piccolo paradiso, la Caverna della Torre di Pisa e altri, per arrivare infine alla Grotta bianca. Benché questo complesso sotterraneo sia tra i più visitati d’Italia, nasconde ancora molti

rappresentazioni dello spettacolo “Hell in the Cave, versi danzanti nell’aere fosco”, che mette in scena le suggestioni dell’Inferno dantesco: una sofisticata rappresentazione di teatro sotterraneo che unisce danza, voci, suoni e luci nella scenografia naturale delle Grotte di Castellana. L’allestimento multimediale abbraccia l’ambiente naturale come spazio scenico, in cui dinamiche teatrali innovative catturano il pubblico per condurlo in una suggestiva avventura nelle bolge della Commedia.

talica, una grande necropoli in provincia di Siracusa, che comprende al suo interno ben cinque insediamenti diversi. Inserita in un paesaggio naturale estremo, caratterizzato da grandi canyon e strapiombi che rendono l’accesso al sito piuttosto complicato, si ritiene (anche in ragione del fossato artificiale che ne protegge l’ingresso) che sia stata scelta come estremo baluardo di difesa contro le invasioni. A partire dal XIII secolo a.C., le popolazioni indigene scomparvero dalle coste, molto probabilmente in concomitanza con l’arrivo dei Siculi, per rifugiarsi nei territori impervi dell’interno, dove prosperarono fino alla distruzione da parte dei Siracusani. Di quell’epoca, oggi, restano oltre 5.000 tombe a grotticella naturale e, sull’acropoli, i resti del palazzo del principe, l’unico costruito in muratura. Questi insediamenti tornarono a

LA NECROPOLI DI HYBLA A PANTALICA? Tra il XIII all’VIII sec a.C., il regno di Hybla (o Ibla) dominava la Sicilia dalla valle dell’Anapo fino a Siracusa. Ma se la reale esistenza di Ibla è controversa, il mito è certo ricco di suggestioni, legate a una dea di

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corso del tempo è sta la utilizzata da popolazioni diverse. Nel 2011, il dolmen è stato riconosciuto dall’Unesco come “patrimonio testimone di una cultura di pace per l’umanità”.

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vivere come rifugio della popolazione ai tempi delle incursioni dei barbari, dei pirati e dei Saraceni. Pantalica è uno dei luoghi più affascinante della protostoria siciliana e la sua visita è un salto nel passato più remoto e sconosciuto della Sicilia.

Arved

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Terremoti, nubifragi, carestie e altri disastri. Sono le piaghe d’Egitto, le punizioni che (secondo la Bibbia) Dio inflisse agli egiziani prima che Mosè liberasse il popolo ebreo dalla schiavitù egizia. Ma che cosa c’è di vero in questi racconti? L’Egitto è stato effettivamente colpito da numerose ‘piaghe’: eventi estremi, tra cui terribili nubifragi, egittologi e storici dell’antichità si sono riuniti assieme a fisici, chimici, geologi e geografi, Roma presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche e presso l’Università la Sapienza, per parlare degli eventi distruttivi avvenuti nell’antichità dell’antico Egitto e del Vicino Oriente. “Gli antichi popoli del Mediterraneo ci hanno lasciato numerose testimonianze riguardanti disastri ambientali: tra queste i racconti biblici, in particolare quelli dell’Esodo, che descrivono eventi geofisici avvenuti tra Egitto e Palestina”, spiega Giuseppina Capriotti, egittologa dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche

e del Mediterraneo antico del Cnr (Iscima-Cnr), coordinatrice dell’unità di ricerca Cnr ‘Piaghe d’Egitto’. Terremoti violentissimi “L’area del Sinai è sempre stata molto attiva da un punto di vista geofisico, e dovette segnare profondamente l’immaginario e la tradizione orale dei popoli antichi”. Il più antico terremoto documentato archeologicamente in Egitto “è quello di Tell Farkha (3200-3000 a.C.), sito del Delta egiziano, scavato da una missione polacca”, prosegue Capriotti. “Un gruppo di giovani studiosi sta raccogliendo i dati attraverso il vaglio della documentazione archeologica e di quella scritta. L’analisi dei testi geroglifici e ieratici viene coordinata dal prof. Vincent Laisney, egittologo del Pontificio Istituto Biblico. Un periodo particolarmente attivo da un punto di vista sismico fu quello del famoso Ramesse II (circa 1250 avanti Cristo) e dei suoi successori. Secondo le fonti, il corteo della sposa hittita di Ramesse II fu salutato al suo arrivo

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LE PIAGHE D’EGITTO VISTE DAGLI SCIENZIATI

in Egitto da un terremoto, considerato una manifestazione divina. Tracce di terremoto sono state rinvenute a Tebe ovest, non lontano dalla valle dei re: sotto i crolli, sono stati trovati attrezzi databili tra la XIX e la XXII dinastia”. Inondazioni “bibliche” L’Egitto fu colpito in passato anche da terribili nubifragi. Uno di questi, illustrato da una stele della XVIII dinastia. Commentata durante il convegno dal prof. Robert K. Ritner dell’Oriental Institute di Chicago, potrebbe essere connesso con l’esplosione vulcanica di Thera (Santorini). “Importanti tracce di alluvioni sono state trovate in tombe della fine della XIX dinastia, quando dei graffiti della Valle dei Re menzionano ‘l’acqua del cielo’”, aggiunge la climatologa Marina Baldi dell’Ibimet-Cnr. “Il fenomeno di questi violenti acquazzoni in territorio arido o in progressiva desertificazione, è ben conosciuto. Le zone dove si scontrano masse d’aria diversa, possono conoscere piogge torrenziali”. Vanessa Utri

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LO ZUCCHERO

Iniziamo a dire che il saccarosio, il comune zucchero da tavola, viene estratto sia dalla canna da zucchero che dalla barbabietola da zucchero. La molecola estratta è esattamente la stessa. Identica! Diversi sono però i residui e le impurezze che, prima della raffinazione finale, sono ancora presenti nel prodotto grezzo e che alla fine rimangono nella melassa. I residui della barbabietola non sono molto gradevoli (pare) ed il saccarosio viene completamente purificato. Quelli presenti nella canna da zucchero invece sono apprezzabili al palato. Lo zucchero di canna quindi può subire vari gradi di raffinazione e portare a prodotti leggermente diversi, dallo zucchero bianco, identico a quello di barbabietola, a prodotti più scuri. Quello in bustine che troviamo al bar, con cristalli ben visibili e leggermente giallognoli, è del tipo denominato “Demerara”,

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con una percentuale molto alta di saccarosio cristallino, attorno al 99%. In realtà Demerara dovrebbe indicare la provenienza dello zucchero, modernamente dalle Isole Mauritius. Negli Stati Uniti questa tipologia di zucchero viene chiamata Turbinado e viene prodotto in gran parte nelle isole Hawaii. Dal punto di vista calorico questo prodotto è praticamente identico al normale zucchero bianco e a volte viene addirittura prodotto a partire da questo, a cui viene aggiunta a posteriori una piccola percentuale di melassa per colorarlo. Questo viene fatto per poter meglio controllare la dimensione dei cristalli e per non interrompere il processo di purificazione. Chiariamo anche che il saccarosio cristallino puro è bianco, bianchissimo. E non si usano certo dei coloranti per renderlo bianco, come invece si legge in molti articoli allarmistici in rete e com-

pletamente privi di senso. Bufale forse a beneficio di qualche azienda produttrice di zucchero “scuro”, di canna. Spesso, sul web, si legge che lo zucchero grezzo di canna sarebbe ricco di minerali per cui sarebbe più salutare di quello raffinato. Anche questa una bufala! Secondo le tabelle 100 grammi di zucchero grezzo contengono 133 milligrammi di potassio (simbolo K). Lo zucchero raffinato non ne contiene, ma questo è insignificante dal momento che non mangiamo un etto di zucchero di canna al giorno. In ogni caso chiediamoci se questo numero è nutrizionalmente rilevante. L’agenzia americana FDA ha stabilito dei valori giornalieri “suggeriti” per vari micronutrienti (vitamine, sali minerali, …) che ognuno di noi dovrebbe assumere per avere una dieta bilanciata. La “dose suggerita” (RDI = Referen-


molto distante dal valore medio, il contributo nutrizionale quando dolcificate un caffè o un tè è comunque trascurabile visto che ne usate un paio di grammi, non certo un etto. Questi calcoli valgono per lo zucchero di canna grezzo “bruno”, quello con più impurezze, “pastoso” e un po’ appiccicaticcio. Oltre al saccarosio contiene anche un poco di glucosio e fruttosio. Dal punto di vista delle calorie è praticamente equivalente allo zucchero bianco. Insomma, quello dello zucchero di canna “migliore” di quello bianco è un mito. Come dice anche un opuscolo dell’INRAN: l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Non è vero che il valore calorico e le caratteristiche nutritive dello zucchero grezzo siano diverse da quelle dello zucchero bianco. Lo zucchero grezzo (che si ricava sia dalla canna da zucchero che dalla barbabietola) è semplicemente uno zucchero non totalmente raffinato: le differenze di colore e sapore dipendono dalla presenza di piccole quantità di residui vegetali (melassa) che non vantano particolari significati nutrizionali. Non è vero che il consumo di zuccheri provochi disturbi nel comportamento del bambino. Approfonditi studi hanno smentito l’ipotesi che lo zucchero (saccarosio) provochi alterazioni del comportamento, quali iperattività. Inoltre, il consumo dello zucchero non ha influenza sulle capacità di apprendimento. Lo stesso discorso, parlando di calorie e di apporto trascurabile di minerali, lo si può fare anche per il miele, che però rispetto allo zucchero di canna pare abbia davvero alcune proprietà partico-

lari. Una curiosità per le api lo zucchero integrale e la melassa risultano velenosi. Non è chiaro esattamente quali siano le componenti tossiche, forse degli zuccheri, oltre a glucosio fruttosio e saccarosio, forse altre impurezze. Fatto sta che dovendo nutrire delle api si consiglia di usare il saccarosio puro, o meglio quello raffinato.

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ce Daily Intake) per il potassio è di 4700 milligrammi. Questo significa che per raggiungere la dose suggerita, mangiando zucchero di canna, dovremmo ingerirne 3.5 chili! Forse un po’ troppi ehehe. Se preferite possiamo confrontarci con altri alimenti. 100 grammi di banana contengono 358 milligrammi di potassio (ovviamente è un valore medio). Per assumere la stessa dose tramite lo zucchero grezzo dovremmo mangiare 270 grammi di zucchero. Lo zucchero di canna ne contiene 83 mg. Anche qui non ci siamo: la dose giornaliera suggerita è di 1000. Volendo potremmo continuare, ma sarebbe inutile! 100 grammi di zucchero grezzo bruno (brown sugar) secondo le tabelle dell’USDA contengono 0.71 milligrammi di ferro. Al giorno ne servono 18. Un etto di lenticchie ne contiene 7.54 mentre un filetto di manzo quasi due. La tabella nutrizionale riportata sul retro della mia confezione di zucchero denominato “integrale” indica che 100 grammi di zucchero integrale contengono 5 mg di Ferro. Questo, per uno zucchero grezzo, è un valore molto elevato che contrasta con il contenuto medio di ferro della melassa pura che, a seconda della fonte, contiene dai 5 agli 11 milligrammi di Ferro per 100 grammi. E siccome lo zucchero grezzo contiene il 5-10% di melassa il valore di ferro contenuto torna ad essere in linea con il valore medio dell’USDA. In letteratura pero’ sono riportati anche contenuti molto più elevati di Ferro nella melassa, fino a 64 mg, molto lontani dalla media riportata dall’USDA. Comunque, anche ritenendo affidabile il dato della tabella nutrizionale e che rappresenti veramente un valore

Fonte da www.bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it di Dario Bressanini Zuccheri: dispense del Prof. Franco Antoniazzi Linee guida per una sana alimentazione Italiana. INRAN

Francesco V.

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Riflettere attraverso la Poesia Riportiamo alcune poesie dello scrittore Mario Gabassi, autore di molti libri editi dalla Italus Edizioni, come: “Due Mondi”, “Torre Maggiore e l’Albero Cosmico”, “Racconti”, “A Federico II di Svevia”, “A Pablo Neruda”, “Gaudio Magno” ecc…

Per riflettere attraverso i versi di una poesia...

AMORE SENZA TEMPO Sediamo vicino, stretti, soli; un mio braccio ti stringe con tenerezza le spalle, la mia mano si adagia dolcemente sul tuo seno. Il tuo capo poggia senza peso sul mio cuore, una tua mano mi carezza dolcemente. Stiamo vivendo istanti senza tempo, momenti di struggente abbandono, ore fuori dalla realtà. Quando riprenderemo coscienza, quando il peso della vita graverà sul nostro amore, riusciranno tali ricordi a farci sopravvivere?

Mario Gabassi

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Riflettere attraverso la Poesia

TEMPI SEMPRE più MODERNI «Mariù, chiodo scaccia chiodo» sentenziava mia madre oramai vecchia, ricordando gli anni terribili della Seconda Guerra Mondiale quando, nel breve volgere di nove mesi, rimase orfana di madre e vedova, con due infanti da crescere. Il detto si è dimostrato moderno proprio in questi giorni. Erano oramai due anni che sugli organi di informazione impazzavano (è il caso di dirlo!) i virologi: specie di dottori nuova, ai più quasi sconosciuta. Ad ogni momento della giornata erano presenze obbligate su tutti gli schermi televisivi, crescevano con la pioggia, alcuni si erano addirittura “accampati” nelle redazioni. Durante le Festività Natalizie appena trascorse un loro trio ci ha deliziato con una canzoncina di auguri dagli schermi della tv. Per scalzarne uno simpatico, divenuto molto famoso, è dovuta intervenire la Magistratura. Improvvisamente lo scenario è mutato: siamo passati dalla guerra batteriologica a quella delle cannonate. I virologi sono stati immediatamente sostituiti da generali; al posto delle foto delle corsie degli ospedali, stracolme di pazienti intubati siamo passati a quelle delle città ridotte cumuli di macerie. Alla tv, i bollettini delle vittime vengono ancora giornalmente comunicati,: è soltanto cambiata la causa delle morti. Per raccontarci gli avvenimenti sono dovuti scendere in campo addirittura tutti i direttori delle testate, costretti loro malgrado ad ore ed ore di straordinari. Speriamo passerà presto anche questa ondata e potremo tornare alle nostre abituali cronache di furti, rapine, omicidi, caduti sul lavoro e femminicidi!

Mario Gabassi

2022

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SOPHIA CONSAPEVOLEZZA

Per l’uomo generalmente è, ed è sempre stato piuttosto difficile immedesimarsi negli altri esseri viventi. Il nostro mondo non è abitato solamente da esseri umani, bensì da una miriade di creature che vivono una vita differente dalla nostra. Sembra banale ma in realtà non lo è. Per l’uomo è già complicato mettersi nei panni di un altro uomo o di un animale. È complicato capire le sue esigenze, i suoi sentimenti e le sue sen-

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sazioni in una situazione di vita che non è propriamente la sua. Gli animali, come gli uomini, dovrebbero vivere liberi e godere della natura e dei propri istinti. La natura fa parte di noi, ce ne si accorge quando si prova benessere alla vista di un prato o di un albero. Alcuni studi affermano che la natura, e quindi i vegetali, oltre ad essere vivi provano emozioni e comunicano. Sembrerà strano

leggere certe parole ma come si precisava prima, l’uomo fa ancora molta fatica a comprendere schemi di comunicazione e di vita che sono molto differenti dai propri. COME CAPIRE LA NATURA Le piante sono vive, in qualche modo comunicano. Per l’uomo è molto più facile parlare e comunicare con un animale, gli anima-


IL MONDO ANCORA DA SCOPRIRE Il mondo delle piante è ancora in parte sconosciuto e anche per questo è molto affascinante. I simboli e il linguaggio delle piante a noi sono ignoti ma questo non vuol dire che non esistono. Un essere vivente che è in grado di procurarsi ogni tipo di nutriente da un granello di terra, dall’atmosfera circostante ed è in grado di assorbire i raggi solari e trasformali in energia, merita molta stima. Purtroppo però, le piante e la natura, nei tempi moderni, sono un mondo che spesso viene sottovalutato o ignorato completamente. Comunicare con una pianta non è avere a che fare con una creatura morta “come dicono gli spiritualisti indiani essi sono creature che dormono, silenziose ma autosufficienti”, probabilmente siamo noi che non sappiamo cosa chiedere e come farci capire. Al di là di tutto, è doveroso scendere nel dettaglio per capire meglio quali studi e come questi sono stati condotti, al fine di comprendere se effettivamente le piante comunicano e provano dolore.

GLI STUDI Da anni ormai vengono condotti studi su questa controversa questione, nulla è ancora certo, ma come la storia ci insegna, tante volte arriviamo un po’ tardi a capire alcune verità. Per quanto riguarda uno studio condotto dal professore di biochimica vegetale Nicholas Smirnoff è utile sapere che una pianta “ferita”, e quindi privata di parte di una sua foglia, ha emanato un fitormone (jasmonato di metile) che è stato captato da altre piante che a loro volta lo hanno emanato per avvisarne altre. Per Michel Pollan, un giornalista scientifico, anche se le piante non hanno un apparato neuronale non significa che non siano in grado di provare emozioni, sensazioni e quindi di comunicarle. Anche per il dottor Chamovitz ricercatore all’Università di Tel Aviv, dopo un importante esperimento condotto sulla mimosa, è convinto che le piante provino emozioni, che abbiano una memoria e che comunichino tra di loro. Del resto anche Charles Darwin aveva già intuito una cosa simile. L’ha anche resa pubblica all’interno della sua opera “The Power of Movement In Plants” (1880). Darwin ha ipotizzato che in una parte delle radici delle piante esiste un centro di comando che funziona similmente al cervello degli esseri umani e animali. Questa nuova consapevolezza farà andare in tilt i vegani ed i vegetariani, ma l’unica cosa che l’uomo può fare, per riscattare i suoi peccati da mangiatore di vegetali, è rispettare di più il Pianeta, e la natura sarebbe più che felice di darci il cibo che ci spetta.

Consiglio la lettura del libro “Le piante parlano: vita e psichismo dei vegetali”, di Reginaldo Lucioli.

SOPHIA

li in qualche modo ci capiscono e si fanno capire, ma per quanto riguarda le piante la questione è molto più complessa. Non dobbiamo certamente aspettarci una risposta con uno sguardo o con un suono, ma una risposta “a modo loro“. In fondo, se pensiamo, conosciamo già un linguaggio delle piante. Ci dicono quando soffrono nel momento in cui le potiamo e perdono la linfa. Per fermare il flusso di linfa infatti sono necessari dei cicatrizzanti appositi. Non è forse un modo di comunicare che conosciamo?

Leron

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SOPHIA

ALCHIMISTI

Se sfogliamo l’introduzione di un testo di chimica, impariamo che questa scienza ha origini remote e che i primi a praticarla venivano chiamati alchimisti. Tuttavia, su un libro di esoterismo leggeremmo esattamente l’opposto: gli alchimisti non erano affatto gli antenati dei moderni chimici, bensì filosofi alla ricerca dell’immortalità. Chi ha ragione? È una questione piuttosto complicata, che per di più parte da un materiale di studio sterminato: i libri dedicati all’alchimia lungo i secoli sono decine di migliaia, così tanti da rappresentare un vero genere letterario, che costringe ogni grande libreria d’Europa a disporre di apposite sezioni destinate a custodirli. Si inizia con il Liber de compositione alchimiae, traduzione in latino di un saggio arabo a cura di Roberto di Chester (1144), per finire con l’incalcolabile messe di pubblicazioni dell’età d’oro di questa

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branca di studi, che va dal Rinascimento al pieno Seicento. Sono testi di difficile comprensione, non solo a causa dell’argomento trattato, ma anche perché gli autori celano le informazioni sotto forma di metafore e allegorie, talvolta esposte per mezzo di simboli e illustrazioni decisamente enigmatici. Film e romanzi ci hanno spesso mostrato gli alchimisti medievali all’opera nei loro laboratori fumosi, stipati di alambicchi e serpentine. Questa disciplina, tuttavia, non è affatto un’invenzione di quel periodo, ma nasce già nel mondo classico, dall’incontro tra filosofia greca e religione egizia. Anzi, probabilmente risale agli albori dei tempi. La leggenda afferma che fu il dio Thot, chiamato dai Greci Ermete Trismegisto (“tre volte grande”), a insegnare l’alchimia agli uomini attraverso 42 libri sacri, di cui ci rimane soltanto la Tavola smeraldina.

I segreti degli antichi fabbri Ciò che caratterizza questa dottrina è il suo rapporto con l’arte della metallurgia. Hanno dunque ragione i testi scientifici quando dipingono gli alchimisti come precursori della chimica (le due parole derivano da uno stesso termine arabo di origine greca che significa “fondere”, o forse da alKemi, “cose egizie”); ma è anche vero che, fin dalle origini, i riferimenti ai metalli e alla loro lavorazione celano un lato mistico, che travalica l’arte metallurgica. In Cina come in India, in Europa come in Medio Oriente, i fabbri hanno sempre avuto fama di maghi. Per millenni, coloro che sapevano ricavare il metallo dalle pietre, fonderlo e forgiarlo fino a farne armi, attrezzi e gioielli possedevano le chiavi della più alta tecnologia. Conservare i segreti di quell’arte significava custodire un grande potere, una conoscen-


fondano le loro radici nel lessico alchemico: l’acqua regia è “l’acqua del re”, l’ammoniaca deriva dal dio egizio Ammone, così come il mercurio dall’omonima divinità greca. L’espressione “a bagnomaria” proviene invece dalla leggendaria alchimista Maria la Giudea, a cui si dovrebbe questo metodo di bollitura, oggi usato prevalentemente in cucina, in grado di unire le proprietà del Fuoco e dell’Acqua. Tali elementi, insieme all’Aria e alla Terra, sono alla base della filosofia alchimistica, che li condivide con altre discipline dell’epoca, quali astrologia e medicina. Un universo simbolico I simboli usati per rappresentare i metalli più importanti sono gli stessi dei pianeti corrispondenti (il Sole per l’oro, la Luna per l’argento, Saturno per il piombo eccetera), anche perché, ai tempi, i confini che separavano le varie branche del sapere erano incerti: il medico osservava le stelle per capire quando cogliere una certa pianta officinale, proprio come l’alchimista sfruttava il favore degli astri che governavano i metalli coinvolti nelle sue operazioni. Non di rado i composti curativi comprendevano pozioni alchemiche, in quanto l’alchimia faceva parte di un sapere più vasto, di cui costituiva la branca pratica. Mentre i medici sfioravano appena il paziente, affidando gli interventi chirurgici ai cerusici, gli alchimisti cuocevano, distillavano e sublimavano con le proprie mani, esattamente come avevano fatto gli antichi fabbri, da cui proveniva la loro scienza. Ma il vero obiettivo dell’alchimista era ben più ambizioso che non sfornare pozioni e impiastri. Si trattava di ottenere la “pietra filosofale”, mediante una serie

complicatissima di operazioni che alternava i sette procedimenti canonici: putrefazione, calcinazione, distillazione, sublimazione, soluzione, coagulazione e tintura. La cosa durava per anni, anzi per una vita intera. Si doveva portare la “materia prima” (nessuno sa bene cosa fosse: essendo descritta come particolarmente comune e odorosa, c’è chi azzardò l’ipotesi che si trattasse di feci umane) attraverso tre stadi, detti nigredo, albedo e rubedo per via dei loro colori: la prima, la cosiddetta “opera al nero”, simboleggiata dal corvo, si basava sulla putrefazione; nella seconda, l’“opera al bianco” raffigurata con un cigno, avveniva la purificazione attraverso la sublimazione (il passaggio diretto da materia solida a gassosa); nella terza, l’“opera al rosso” rappresentata dalla fenice, la materia si fissava e si ricomponeva definitivamente. Si operava principalmente attraverso l’azione di zolfo e mercurio, abilmente combinati e riscaldati per mezzo di uno speciale crogiolo, detto “athanòr”. Chi fosse stato in grado di operare con correttezza tutti i processi avrebbe ottenuto la pietra filosofale, la materia più preziosa del mondo. I poteri che le si attribuivano erano enormi. Anzitutto, la pietra donava l’onniscienza, come suggerisce il suo nome, ma ancora più importanti erano le altre due virtù: la capacità di trasformare il piombo in oro e quella di assicurare l’immortalità a chi l’avesse creata. Il miraggio di trasmutare i metalli vili in preziosi spinse molti sovrani a ingaggiare e finanziare gli studi alchemici di alcuni dei più rinomati studiosi della loro epoca. Celebre tra tutti è il

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za che poteva fare la differenza tra una civiltà evoluta e una primitiva. Si spiega così il curioso connubio tra metallurgia e magia, che caratterizza l’arte alchemica ed è attestato in quasi tutto il mondo. Scomparsi a seguito dell’espansione del culto cristiano, che combatté strenuamente la pratica delle arti magiche, gli alchimisti rispuntarono nel Vecchio Continente soltanto attorno all’anno Mille, grazie alle influenze arabe penetrate attraverso la Spagna islamizzata. In particolare, i primi studi di alchimia si dovettero a una figura singolare di intellettuale e religioso: Gerberto di Aurillac, che sarebbe divenuto papa nel 999 con il nome di Silvestro II. Filosofo, erudito e matematico, Gerberto insegnò a Reims e a Ravenna e, con largo anticipo per l’epoca, attinse a piene mani dal mondo musulmano. Ebbe fama di scienziato e mago insieme, ma questa combinazione non deve sorprenderci troppo: il mondo medievale considerava la magia come “filosofia naturale”, secondo un punto di vista che avrebbe resistito addirittura fino al Settecento. Basti pensare che Isaac Newton (1642-1727), il sommo fisico e matematico, scrisse più di alchimia che di qualunque altro argomento. Del resto, tra tutte le dottrine misteriche, quella alchemica sembrava la più concreta: le sue operazioni non erano soltanto spirituali o speculative, bensì pratiche. Anche se alcuni esoteristi moderni cercano di negarlo, gli alchimisti hanno sempre lavorato con crogioli, alambicchi e serpentine. La chimica, non c’è dubbio, nasce da loro, tant’è vero che molti nomi di moderni composti, attrezzi e lavorazioni af-

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caso dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, che a cavallo tra Cinque e Seicento invitò nella sua nuova capitale, Praga, i più famosi alchimisti d’Europa. Uno di essi, l’inglese Edward Kelley, fu finanziato e insignito del titolo di barone dal monarca, che però poi lo fece imprigionare in un castello per costringerlo a produrre oro. Pare che in un primo momento Kelley riuscì a soddisfare le brame di Rodolfo e che per questo fu liberato e ricoperto di onori, ma il suo secondo tentativo fallì e venne di nuovo incarcerato dal sovrano, stavolta fino alla morte. Chi sa tace, chi parla non sa Alcuni sostengono che la capacità di trasformare il piombo in oro fosse simbolica: poiché il metallo aureo è inalterabile, mentre quello plumbeo è considerato il più pesante e malleabile, la trasmutazione significherebbe null’altro che rendere prezioso e imperituro (ossia spirituale) ciò che è greve, senza valore e soggetto all’azione della forza (il corpo). Convincere la gente che si potesse davvero produrre oro sarebbe stata una bugia per ottenere finanziamenti e credibilità. Vero scopo di tutti gli alchimisti sarebbe stato invece quello di raggiungere l’immortalità attraverso la produzione dell’elisirdi lunga vita, ottenuto sempre per mezzo della pietra filosofale. Questa, funzionando come una sorta di catalizzatore universale, sarebbe stata in grado di agire sulla sostanza primigenia custodita in ciascun essere vivente quale eco della Creazione divina. Tale principio spiegava come la pietra fungesse da panacea per tutti i mali, compresa la vecchiaia. Gli alchimisti erano però tenuti a farne un uso oculato, a preservarla dalle brame altrui e a operare nella modestia anche dopo aver

conseguito i massimi risultati. Uno dei loro motti era appunto “Chi sa tace, chi parla non sa”. Seguendo tale precetto, si dice, coloro che effettivamente raggiungevano il traguardo non se ne vantavano, anzi conducevano un’esistenza modesta e riservata, simulando addirittura la morte per far perdere le proprie tracce e andare a vivere altrove. Sarebbe stato questo il caso dell’alchimista francese Nicolas Flamel, che all’età di 88 anni, nel 1418, avrebbe inscenato il proprio funerale a Parigi solo per potersi ritirare con la moglie Pernelle, più vecchia di lui e anche lei alchimista. Quelle che oggi sembrano fantasticherie da romanzo per adolescenti erano invece credute possibili; non solo nel Medioevo, ma anche molti secoli più tardi. Anzi, esiste ancora oggi una cospicua letteratura “esoterica” che insiste sulla veridicità dei poteri soprannaturali della pietra filosofale e dell’alchimia in generale. Dopo la nascita ufficiale della chimica, che risponde ai criteri sperimentali messi a punto da Galileo Galilei e da Isaac Newton, l’alchimia deve abbandonare ogni pretesa scientifica per rintanarsi nel mondo fumoso delle discipline spirituali, insieme all’astrologia e alla magia. Rispunta sotto nuove spoglie tra Otto e Novecento, con l’affermarsi della psicanalisi, specialmente per opera di Carl Gustav Jung, che vede nei suoi simboli e nelle sue dinamiche di trasmutazione una proiezione dei processi che hanno luogo nella psiche umana. Il mistero delle cattedrali Ma sono soprattutto gli esoteristi a tener vivo il fuoco dell’athanòr alchemico. In Francia, il massimo rappresentante è Fulcanelli, pseu-

donimo di un autore sconosciuto che, nel periodo tra le due guerre mondiali, pubblica diversi testi, tra cui Il mistero delle cattedrali. La sua tesi è che le grandi chiese gotiche francesi racchiudano un intrico di simboli nelle vetrate, nei capitelli e in altre sculture, tutte riferite all’arte alchemica, di cui gli architetti medievali (a cui, tra l’altro, viene attribuita la paternità della massoneria) sarebbero stati maestri. Le opere di Fulcanelli accendono numerosissimi studi, più o meno seri, che apriranno anche il filone letterario legato ai misteri magici, il cui più noto rappresentante è il Dan Brown autore del Codice Da Vinci. In Italia, l’alchimia divenne oggetto di studi da parte di una curiosa figura di esoterista, filosofo e politico: Julius Evola, conosciuto, oltre che per i suoi studi sulle antiche tradizioni, anche per avere propugnato un “superfascismo” aristocratico e misticheggiante. Nel suo La tradizione ermetica (1931), Evola cerca di offrire una sintesi razionale del variegato universo alchemico. A suo parere, gli antichi alchimisti usavano i simboli chimici in modo allegorico, praticando segretamente delle tecniche ascetiche e magiche che li avrebbero condotti all’acquisizione di poteri soprannaturali. Una visione accettata ancora oggi da molti esoteristi.

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Gigantesco, enigmatico, maledetto. Definito il mistero russo più grande. Un cratere di cui non si conosce, per certo, l’origine e cosa nasconda in profondità. Le leggende del posto ne parlano come di un luogo pericoloso per l’uomo e dove ogni forma di vita risulta essere assente. Evento geologico naturale? Esplosioni sotterrane di gas? O intervento alieno? In Russia, più precisamente nella Siberia sud-orientale, al confine tra la Yakutia e l’Irkutsk, è stata rinvenuta una formazione geologica dalle origini misteriose e ancora inspiegabili: il cratere di Potomskiy. La sua forma, vista dall’alto, ricorda quella di un cono convesso. Nel lato più scoperto la sua altezza è di 70-80 metri, mentre in quello più coperto dalla vegetazione la sua altezza si aggi-

ra intorno ai 10-15 metri. Il suo diametro è stimato tra i 130-150 metri. Internamente, il cono, ha un incavo (profondo sui 10 metri) a forma di imbuto e al centro, ha una collina arrotondata. Sembra che nell’area circostante, corrispondente al lato della struttura a cono, non crescano alberi, né cespugli. Non vi sarebbe traccia di vita, insomma. Secondo indagini condotte, da ricercatori dell’Accademia delle Scienze russa, sugli anelli di crescita dei larici presenti alle pendici del cratere è risultato che la sua età potrebbe essere di circa 250 anni. È stato trovato anche un larice di 480 anni che potrebbe addirittura raddoppiarne l’età. SPEDIZIONI Il singolare cratere viene scoperto solamente nel 1949, da un geologo di nome Vadim Kolpakov, che stava effettuando dei ri-

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IL MISTERIOSO CRATERE DI POTOMSKIY

lievi per redigere la carta geologica dell’URSS. Inizialmente lo scambiò per un cumulo di materiale estratto da una cava ma non vi erano né persone, né poteva far pensare ad allestimenti di campi da lavoro. Il geologo dubitò perfino del suo stato mentale, tanto rimase sconvolto da ciò che vide. Pensò anche ad una struttura modellata dall’uomo per scopi ignoti ma convenne che le uniche presenze umane erano le comunità native, non molto distanti dal cratere, e comunque insufficienti per numero e tecniche tanto avanzate per dar origine a una struttura del genere. Avvicinandosi, si rese conto che la sua origine sembrava essere più naturale che artificiale. Ci furono diverse spedizioni dirette sul cratere, tanta era la curiosità che suscitò. Nel 2005 ve ne fu una, dal tragico epilogo, guidata da Eugeny

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Vorobiev, il quale arrivò fino alla località di Bodaybo in aeromobile, poi proseguì con il resto dell’equipaggio a piedi. A qualche chilometro dalla meta fu colpito da un attacco di cuore e morì. Nel 2006 un’altra spedizione guidata dal geologo ed esperto in mineralogia, Alexander Dmitriev, salì fino al cratere per compiere analisi e fare rilievi e in quell’occasione riscontrò un’anomalia magnetica all’interno del cratere. Seguirono altre spedizioni ma nessuna portò a significative conclusioni. PARTICOLARITÀ E STRANEZZE DEL CRATERE Il cratere di Potomskiy è avvolto dal mistero circa la sua formazione ma non solo. In zona sono stati riscontrati fenomeni che ancora non hanno trovato una spiegazione definitiva e certa. Uno di questi riguarda la crescita accelerata dei larici che si sarebbe verificata per un periodo continuativo di una quarantina di anni. Il biologo Viktor Voronin, dell’Istituto Siberiano di Fisiologia e Biochimica Vegetale, lo notò sui campioni di alberi prelevati alla base della formazione geologica e più precisamente negli anelli di accrescimento dei tronchi, risalenti al 1842. Negli alberi cresciuti a qualche centinaio di metri, la crescita risultò nella norma, nel periodo in questione. La misteriosa formazione si trova a circa 600 chilometri da una miniera di uranio, la più grande presente sul suolo russo. Potrebbe spiegare lo strano fenomeno della crescita accelerata degli alberi? Contemporaneamente, è stata rilevata una concentrazione nel

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terreno duplicata dello stronzio e una concentrazione triplicata dell’uranio. Un aumento della temperatura (spiegabile anche con la presenza di eventuale un vulcano di gas, come vedremo più avanti) porterebbe la terra ad assorbire più calore e di conseguenza le radici degli alberi assorbirebbero una maggiore quantità di materiale radioattivo. Da cui la veloce crescita? Un altro fenomeno notato, riguarda il ritrovamento di un buco, sul tronco di un albero, con una pietra conficcata, risalente al 1842. Sarebbe la testimonianza, secondo diversi scienziati, che in quel periodo sarebbe avvenuto un “bombardamento” di natura sconosciuta, cosmica o sotterranea. Ma può, una sola pietra, portare a pensare che la causa di tutto ciò sia riconducibile ad una esplosione? Se una vasta area avesse le medesime caratteristiche e i tronchi fossero molti di più, invece che uno soltanto, ad avere buchi anomali e pietre conficcate come fossero state scagliate a forte velocità, si potrebbe pensare a qualcosa del genere ma una sola pietra è insufficiente e potrebbe avere tanti significati del perché si trovi lì. Recentemente, nel cratere è stata misurata la sua radiazione di fondo ed è risultata essere molto bassa, addirittura tende a diminuire ulteriormente avvicinandosi al centro, è stata stimata intorno ai 5 micro Rontegen. Nella zona più vicina è di circa 11 micro e nella vicinissima città di Bodaybo, 18 micro. Andamento anomalo e inspiegabile. Un’altra anomalia riguarda il fatto che il cono sembra essere “vivo”. Sono stati registrati degli spostamenti, come se vi fossero delle forze in atto, sotto al crate-

re, che modificano la sua forma a momenti alterni, difatti sembra salire e scendere in altezza. Secondo Alexander Pospeev, esperto in geo-mineralogia, la spiegazione potrebbe riguardare la presenza di un vulcano di gas. Questo genere di vulcano manterrebbe nelle sue camere, gas, prima di arrivare all’esplosione, per poi accumularsi di nuovo. Queste esplosioni potrebbero causare l’apparente spostamento del cratere e il calore liberato potrebbe essere la causa dei cambiamenti riscontrati negli anelli di crescita degli alberi. IPOTESI Per quanto riguarda il “come” si sia formato questo cratere, le ipotesi scientifiche più accreditate sono quelle riguardanti: un impatto meteoritico, un’eruzione vulcanica, l’esplosione spontanea di una miniera di uranio o di un giacimento di metano nel sottosuolo. A queste, se ne sono affiancate altre, anche se risultano essere meno probabili. Si parla di: un’opera di un’antica civiltà, prigionieri al lavoro in un campo segreto di Stalin, un UFO caduto e rimasto “intrappolato”. Poi ci sono le storie, le leggende, delle popolazioni del posto che si sono tramandate di generazione in generazione. E tutte concordano con il fatto che questo luogo, chiamato “Nido d’Aquila di Fuoco”, dai Yakut locali, sia pericoloso per l’uomo, addirittura maledetto e malvagio. Raccontano, di chi ha provato ad avventurarsi sul cratere senza mai fare ritorno, di malesseri fisici improvvisi, ritrovamenti di persone morte precedentemente scomparse. Tornando alle ipotesi più scientifiche si è ipotizzata la caduta di un frammento di una stella a neu-


SOPHIA troni ma se fosse veramente quello, avrebbe causato una catastrofe tale, simile a quella che ha portato all’estinzione dei dinosauri. In oltre nella zona non è ancora stato trovato nessun materiale meteoritico. Alcuni scienziati hanno provato a collegare l’origine del cratere con quanto accaduto, nel giugno 1908, a Tunguska (nella regione di Krasnoyarsk), riguardo all’eventuale esplosione di un asteroide. Il cratere non fu mai trovato e quindi ipotizzano che il meteorite sia caduto nella regione di Irkutsk formando il cratere in questione, la distanza tra le due località è di 700 chilometri circa. Ma possibile non vi siano tracce rilevabili, nei pressi del cratere, di un evento così di rilievo? Recentemente si è avanzata anche l’ipotesi che in una profondità di circa 100-150 metri sotto la superficie vi sia un “corpo” super massiccio e la presenza di una considerevole quantità di acqua che causerebbe anomalie magnetiche in tutta l’area. Questo quanto sostenuto dai due scienziati: il prof. Igor Simonov e Alexander Dmitriev. La composizione di questi eventuali materiali ferrosi potrebbe trattarsi di una lega me-

tallica al momento sconosciuta. L’acqua potrebbe essere salata e quindi ad alta conducibilità elettrica, secondo alcuni esperti. Se si prendesse in considerazione la causa meteoritica come responsabile della formazione vorrebbe dire che il meteorite è super denso. L’anomalia sotto al cratere può essere compatibile anche con un fenomeno naturale quale un’eruzione vulcanica, o un’esplosione sotterranea di una miniera di uranio o di un giacimento di metano. La forma del “nido”, sul cratere sembra però escludere l’impatto di tipo meteoritico. In oltre sembra che nessun vulcano per milioni di anni si è formato in questa regione e la cupola all’interno del cratere sarebbe quantomeno anomala, nel caso si trattasse per assurdo di un vulcano. Quindi stando a ciò, sia l’impatto meteoritico che il vulcano possono essere scartati per ovvi motivi? CONCLUSIONI I geologi e gli scienziati ancora non sanno dare risposte certe. Le teorie per ora si basano su analisi sommarie in quanto le

informazioni sono tutt’altro che precise. Fin ora le numerose spedizioni non hanno fornito dati ed elementi sufficienti, al contrario risultano essere alquanto confusi e approssimativi, per spiegare chiaramente le irregolarità e tantomeno le origini del cratere di Potomsky e se veramente la sotto si nasconde qualcosa. Nella conferenza scientifica del 2010, nell’Istituto Minerario di San Pietroburgo, è stata respinta la teoria che spiegava con l’impatto meteoritico la formazione misteriosa, dovuta più probabilmente ad un processo geologico. Successivamente anche il dott. Antipin, capo del dipartimento dell’Istituto di Geochimica di San Pietroburgo dell’Accademia Russa, confermò questa tesi. L’intricata vicenda ha trovato finalmente la sua soluzione “scientifica”? Di sicuro gli interrogativi rimangono e il “caso” del cratere di Potomskiy continua ad esercitare il proprio fascino su chiunque venga a conoscenza della sua esistenza in quell’angolo lontano di mondo, desolato e irraggiungibile. Federica Baldi

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WICCA LAVORARE CON LA LUNA

Nuova, crescente, piena e calante queste sono le fasi della luna quando si mostra ciclicamente a noi. Queste fasi hanno una diretta corrispondenza con le stagioni: l’inverno equivale alla luna nuova, la primavera con la luna crescente. Il mondo raggiunge il suo apice in estate, proprio come fa la luna nella gloriosa fase completa. Di solito tendiamo a prestare la massima attenzione e a celebrale la luna piena e la luna nuova, ma pochi di noi praticano rituali regolari per le fasi di luna in fase crescente e calante. Tendiamo a dare minore importanza a queste due fasi perché si può avere difficoltà nel dare una direzione alla nostra intenzione o alla nostra azione. Mentre in luna nuova o piena quello che vogliamo è che ci sia un cambiamento immediato, effettivo, nelle altre

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fasi il lavoro da fare è diverso. Ma anche quando fissiamo le nostre intenzioni con la luna nuova, dobbiamo ricordare che questo richiede un lavoro costante da parte nostra affinché la nostra intenzione si possa manifestare. Proprio come stabilire un obiettivo ci obbliga a lavorare giorno per giorno per raggiungerlo, obiettivi e intenzioni alimentati dal ciclo lunare non sono diversi. La magia non è semplice come schioccare le dita o accendere un po’ di incenso. La magia, la stregoneria e onorare la luna sono un modo per metterti alla prova, attenerti ai tuoi obiettivi e darti una piccola spinta spirituale. Sebbene tradizionalmente prendiamo risoluzioni a gennaio, la primavera è il momento in cui la nostra energia è al massimo. Il sole inizia a

splendere di più e le giornate diventano un po’ più lunghe e un po’ più calde, abbiamo più energie per metterci in gioco e osare. Questa energia solare di rinascita e nuova crescita possiamo incanalarla nella nostra vita spirituale! E con il prossimo ciclo lunare, possiamo aiutarci nell’impostare e raggiungere determinati obiettivi. Segui tutto il ciclo della luna, in tutte le sfumature delle fasi fino in fondo e mentre procedi con questo lavoro, prendi appunti sui tuoi pensieri, sentimenti e azioni magiche. • LUNA NUOVA Stabilisci un obiettivo piccolo e raggiungibile per te stesso. Forse ti piacerebbe fare yoga più spesso o passare più tempo nel verde. Puoi anche scegliere un obiettivo


• LUNA CRESCENTE Nei giorni successivi alla luna nuova, apri nuovamente la scatola o il cassetto e tira fuori quello che hai scritto. Leggi la tua intenzione ad alta voce. Inizia a scrivere cosa hai fatto quel giorno per aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo. Forse hai avuto una ciotola di fragole dopo pranzo invece di quella scatola di biscotti. Forse non sei riuscito a fare yoga per un’ora di seguito, ma ti sei alzato dalla scrivania e fatto stretching. Hai meditato per 5 minuti e non per 10 ma va bene. Qualunque cosa tu abbia fatto per avvicinarti al tuo obiettivo, scrivilo sul foglio. Fallo ogni giorno. • LUNA PIENA Fino alla luna piena, sono passate due settimane da quando hai fissato le tue intenzioni! Dai un’occhiata a tutte le cose che hai fatto per raggiungere il tuo obbiettivo, tutte le cose che hai scritto sul tuo foglio. Cosa hai visto manifestare? Cosa hai rag-

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correlato alle energie specifiche del segno zodiacale che cade durante la fase di quella Luna. Prova a scegliere qualcosa che abbia una sfumatura positiva, di crescita: per es decidere di mangiare cibi più sani rispetto a dire che vuoi perdere peso. Successivamente scrivi le tue intenzioni in cima ad un foglio e mettilo in una scatola o un cassetto, in un posto sicuro e nelle vicinanze ma fuori dalla vista. Potresti voler includere alcune buone vibrazioni come erbe o cristalli per potenziare (bergamotto o un cristallo di diaspro rosso sono tra quelli più indicati).

giunto? Anche se non hai raggiunto appieno l’obiettivo, avrai sicuramente fatto qualcosa, hai avuto una spinta nelle tue azioni e di questo devi essere orgoglioso. Riponi le intenzioni in un posto sicuro o nel tuo grimorio per poterlo rileggere in futuro. Man mano che lavori con ciclo lunare, diventa una risorsa essere in grado di vedere ciò riesci a realizzare e hai realizzato nei mesi e nelle fasi lunari precedenti. Se ti piace l’idea, puoi ripiegare il foglio su cui hai scritto i tuoi obiettivi, metterla in una busta e sigillala con la cera. Alla successiva luna piena nello stesso segno zodiacale (o la luna piena tra un anno solare da quel momento), rompi il sigillo e rivivi il tuo viaggio. • LUNA CALANTE Questa fase lunare è incentrata sulla riflessione. Come ti senti sul tuo obiettivo ora che hai lavorato così duramente su di esso? Sei riuscito a manifestare qualcosa di meraviglioso? Alla prossima luna nuova, ricomincia il ciclo impostando un’intenzione diversa ma che si basa su questa prima; man mano progredisci, lavori su

te stesso e suoi tuoi obiettivi. Diventano più complessi e crescono. E se non hai raggiunto quello che volevi? Va bene lo stesso! Ricorda che comunque sono passate poche settimane, è bene riuscire a comprendere gli errori che hai fatto (obiettivo troppo grande? Magari lo puoi spezzare in altri mini-obiettivi). Prova a impostare di nuovo la stessa intenzione. Prova alcuni approcci diversi per alcuni mesi per capire cosa funziona per te.

Il ciclo lunare con le sue fasi e la sua magia, si presta molto bene ad un lavoro su noi stessi. Possiamo attraversare ogni fase lavorando e crescendo con l’aiuto della luna.

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ESBAT DELLA LUNA DEL RACCOLTO luna piena di Luglio

Il plenilunio di Luglio prende il nome di “Luna del Raccolto”, il nome si riferisce ai raccolti dei frutti che la terra ci offre in questo periodo. Il nome di questa Lunazione (iniziata con il novilunio del 29 giugno) è “Lunazione dei Prati”, esso si riferisce ai prati coperti di erba alta e colmi di grano, che dona quella tinta d’oro, tipica dei prati estivi. La Natura è quindi al suo massimo splendore, inoltre iniziano i raccolti, tema principale del Sabba che si festeggia il 1 Agosto. * La Luna sarà piena mercoledì 13 Luglio 2022, alle ore 20:37 pm. Questa è la Luna del Raccolto, quando la Terra rigogliosa ha già dato buona parte dei suoi frutti, e può permettersi di assumere al meglio quel carattere ricettivo e accogliente della Grande Madre. Il Dio è al massimo del suo splendore, quindi questo Esbat

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è dedicato a pratiche particolari, che richiedono molta forza e molta attenzione. La stagione dell’abbondanza è al culmine, i raggi del sole sono intensi, l’erba è alta nei prati ed è pronta per essere falciata ed anche i cereali sono vicini alla maturazione e alla loro mietitura. Approfittiamo di questo tempo dell’anno, che per molti coincide con le vacanze, per fare un passo avanti nel nostro legame con Madre Terra. A qualsiasi stadio della vita ci troviamo, possiamo decidere di progredire dalla capricciosa dipendenza infantile, verso una matura assunzione di responsabilità, fino a scegliere consapevolmente di collaborare con Lei, con la Madre Terra, come esseri alla pari, individui finalmente maturi in grado di contribuire al benessere e alla tutela del nostro Pianeta. Il tempo delle vacanze è una condizione ideale anche per en-

trare in contatto con la propria interiorità. Nella momentanea assenza di attività frenetiche possiamo concederci il piacere di meditare, rielaborare le esperienze delle scorse stagioni, esercitando una delle più belle funzioni dell’elemento acqua: trattenere ciò che è utile, metabolizzandolo, ed espellere ciò che non ci serve più, lasciandolo veramente andare come una vela sul mare. Approfittiamo dell’energia di questo periodo, per esprimerci creativamente e rispolverare (o lasciar affiorare) quei talenti che spesso, presi dalla frenesia del lavoro, trascuriamo per tutto l’anno, per esempio lo scrivere, il dipingere e tutte quelle piccole o grandi capacità che ognuno di noi possiede in qualche misura, ma spesso non esprime per mancanza di tempo. SIMBOLI DELLA LUNA DEL RACOLTO: Piante: agrimonia, caprifoglio, samo di limone, issopo. Colori: argento, blu-grigio Fiori: loto, ninfea, gelsomino Profumi: iris, incenso Pietre: perla, agata bianca Alberi: quercia, acacia, frassino Animali: granchio, tartaruga, delfino, balena, ibis. Nota:

Questa è l’ultima Superluna del 2022, la luna sarà più vicina alla Terra (fatto molto naturale e comune) e di conseguenza sembrerà leggermente più grande, comunque più luminosa.

Felice Esbat! Coven del Quadrifoglio www.wicaitalica.blogspot.it


Il plenilunio di Agosto prende il nome di “Luna del Grano”, il nome fa riferimento ai campi di grano che sono stati ormai mietuti, ma anche al frumento che dona sostentamento all’uomo. Il nome di questa Lunazione (iniziata con il novilunio del 28 luglio) è “Lunazione del Sole”, il nome si riferisce ovviamente al Sole che si trova ormai al culmine del suo percorso annuale. . * La Luna sarà piena venerdì 12 Agosto 2022, alle ore 03:55 am. . Questa Luna ci ricorda il grano, ed invita tutti i praticanti a prendere esempio da questo frumento, che oltre a fornire nutrimento si rigenera dai suoi semi. Invita a riflettere su quanto abbiamo fatto fin’ora, e da quali aspetti positivi della nostra vita possiamo “seminare” nuovamente per poterci migliorare ancora. Con l’arrivo del mese di Agosto la Ruota dell’Anno ci ha condotto al Sabba del Raccolto o di Lammas (il 1 Agosto), ricordando che è grazie ai raccolti di questa stagione che potremo provvedere al nostro nutrimento durante la stagione invernale, che è ormai alle porte. . Questo momento dell’anno, dominato dal calore solare e dalla generosità della natura, vede la fine degli sforzi umani. Sebbene questo sia per noi il tempo delle nostre vacanze, la stagione in realtà si avvia alla fine. La luce lentamente decresce giorno per giorno.

Gioia di vivere, fiducia, ottimismo e positività, questi sono i sentimenti che caratterizzano l’energia di questa fase dell’anno e che ci accompagnano mentre ci tuffiamo tra le onde del mare, godiamo di un tramonto mozzafiato, o camminiamo tra i sentieri delle verdeggianti montagne, o ancora esploriamo nuove terre a caccia di avventure. . Approfittiamo di questo momento e dell’energia di questo periodo, per prepararci con ottimismo e positività, con forza e gioia, ad affrontare la nuova stagione autunnale che segnerà l’avvio delle attività lavorative o scolastiche. Il tutto sempre accompagnandoci con la meditazione, meditando magari su progetti futuri e come realizzarli al meglio.

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ESBAT DELLA LUNA DEL GRANO luna piena di Agosto

. SIMBOLI DELL’ESBAT DELLA LUNA DEL GRANO: Piante: camomilla, angelica, lauro, iperico, finocchio, ruta, arancio Colori: giallo, oro Fiori: girasole, calendula Profumi: incenso, eliotropio Pietre: occhio di gatto, cornalina, diaspro, agata rossa Alberi: nocciolo, ontano, cedro Animali: leone, fenice, sfinge, drago, falco, aquila. . Ogni Bene a tutti!

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ESBAT DELLA LUNA DELLA VENDEMMIA luna piena di Settembre

Questa è la VI° Luna Piena dopo l’Equinozio di Primavera ed è l’ultima della stagione estiva. Questo Esbat è denominata “Luna della Vendemmia”, il nome si riferisce alla vendemmia e alla produzione del vino, fattore che caratterizza questo periodo. La Lunazione (iniziata con la Luna Nuova del 27 agosto) è denominata “Lunazione d’Oro e d’Argento”; oro e argento stanno ad indicare i due Divini Principi,

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nello specifico il nome si riferisce all’equilibrio delle due polarità Divine del Dio e della Dea, che si raggiungerà con l’Equinozio d’Autunno (il 22 settembre), argento = femminile - oro = maschile. . * La Luna sarà piena sabato 10 Settembre 2022, alle ore 11:59 am. . Dopo l’esuberanza dell’Estate,

la luna di settembre corrisponde a un tempo di bilanci e di equilibrio. Il tempo delle vacanze per i più è ormai terminato e si riprendono i ritmi lavorativi. Al contrario, la Madre Terra ha dato i suoi frutti più gustosi nella stagione estiva e lentamente si prepara per il meritato riposo. Le giornate si accorciano visibilmente, mentre la notte inizia ad allungarsi, in questa fase di passaggio da una stagione ad un’altra la natura si mostra a noi nel suo lato più dolce: l’aria è tiepida e l’atmosfera gradevolissima. Gli animali sono indaffarati nell’intento di raccogliere le provviste in previsione dei mesi freddi, alcune specie migratorie si preparano al grande viaggio, ed anche per gli umani è tempo di stipare il raccolto nei luoghi preposti. . E’ dunque un buon tempo per fare conserve di ogni tipo, per riflettere sulla continuità della vita, garantita proprio dalla sua ciclicità. L’invito è a connetterci con il senso di gratitudine nei confronti di Madre Terra, in questo momento in cui celebriamo il secondo grande raccolto, quello più abbondante e succoso: la vendemmia e la raccolta della frutta più carnosa. Questo è anche e l’occasione per fare un bilancio, dove bilanciare significa anche portare equilibrio nella propria vita, tra l’energia


mento, bursera, valeriana Colori: marrone, giallo-verde, giallo Fiori: narciso, giglio Profumi: storace, lentisco, gardenia, bergamotto Pietre: crisolito, olivina, citrino Alberi: nocciolo, larice, lauro Erbe: grano, foglie di vite e di quercia

Animali: serpente, sciacallo Simboli: l’uva, il vino, i fichi, le ghirlande, le pigne, il granturco, le foglie secche, le ruote del sole, il melograno. Buon Esbat!

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maschile e femminile dentro di noi. Onoriamo l’Equilibrio che regna nella Natura, la sua Armonia e la sua Bellezza! . SIMBOLI DELL’ESBAT DELLA LUNA DELLA VENDEMMIA: Piante: finocchio, segale, fru-

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Domenica 30 Ottobre 2022

II° Edizione

Wicca Festival 2022 Roma - Città dell’Altra Economia (testaccio)

*Il programma completo sarà pubblicato nelle prossime settimane nel nostro sito www.italus.info e nelle nostre pagine social - Facebook - Twitter - Instagram -

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E’ la festa del raccolto e cade il 1 agosto, nel periodo della mietitura dei cereali e della raccolta della frutta da conservare per l’inverno che verrà. In molte zone, dopo aver mietuto e raccolto, ci si raduna per festeggiare l’abbondanza dei doni di Madre Terra, anche con il lancio di ruote infuocate giù dai pendii delle colline. Le tante sagre che vengono svolte in questo periodo, in vari paesi dell’Italia, hanno origine proprio nell’uso atavico di celebrare i raccolti e augurare alla comunità abbondanza. . È un Sabba che si celebra il primo agosto ed è una festa di abbondanza, dove il pane simboleggia i frutti della stagione e della Madre Terra. Insieme all’Equinozio d’Autunno è un momento di raccoglimento interiore, in previsione della

prossima venuta dell’inverno. E’ favorito tutto ciò che riguarda l’amore e la fertilità. .

IL TALISMANO DEL RACCOLTO: Il talismano del Raccolto serve soprattutto per la prosperità economica. Prendete un fascio di spighe e piegatelo per formare una corona, legandolo in più punti con del filo giallo. Inserite al suo interno tre pannocchie e legatele alle spighe con un nastro verde per simboleggiare la prosperità economica. Prendete delle monete e legatele alle pannocchie o incollatele sopra. Aggiungete qualche rametto di salvia e un fiore di girasole o margheritoni gialli. Conservate il tutto nella stanza dove studiate o lavorate.

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PREPARATIVI PER IL SABBA DI AGOSTO

Se non riuscite a creare una ghirlanda potete fare un piccolo mazzetto. . INCENSO DEL RACCOLTO 4 parti di salice 2 parti di incenso 1 parte di fiori gialli 1 parte di cereali 1 parte di foglie di mirtillo Ogni Bene! Buon preparativi …

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SABBA Del RACCOLTO Lammas di questo Sabba, un invito a prendere esempio da questo frumento, che oltre a fornire nutrimento si rigenera dai suoi semi. Un Sabba che invita a riflettere su quanto abbiamo fatto fin’ora, e da quali aspetti positivi della nostra vita possiamo “seminare” nuovamente, per poterci migliorare ancora. Tutte le erbe, tutti i cereali (grano, frumento, miglio, riso, avena ecc...), le verdure, la frutta, sono sacri in questo giorno, infatti proprio in questo giorno si usano benedire i frutti, gli orti e gli alberi.

Dalla Coven del Quadrifoglio (dalla Wica Italica) questo Sabba è denominato “Raccolto”, in riferimento ai raccolti dei frutti che la Terra offre in questa stagione. Dai più questo Sabba è conosciuto come “Lammas” (da loafmass, “festa dei pani”) o Lughnasadh (nome che deriva dal Dio celtico Lugh “figlio del Sole” o “il luminoso”). . Questo Sabba si celebra il primo agosto ed è una festa di abbondanza, dove il pane simboleggia i frutti della stagione e della Madre Terra. Anticamente le società agro-pastorale italiana, ma più in generale europea, al termine della mietitura usava riunirsi nelle piazze per festeggiare con balli e sagre

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l’avvenuto raccolto e il ritorno dell’abbondanza. In ricordo di questi usi, oggi nel mese di agosto in molti paesi italiani si svolgono sagre culinarie. . Questo Sabba rappresenta l’apice dell’abbondanza. L’inizio del raccolto e nello stesso tempo l’inizio del declino. In chiave archetipo, il Dio è concepito come prossimo al suo “sacrificio”, le giornate infatti iniziano ad accorciarsi, ma il suo seme vive già nel grembo della Dea. È il momento per ringraziare della prosperità estiva e meditare sul ciclo di vita, morte e rinascita. . Il pane e la spiga, quindi il grano, sono i simboli per eccellenza

COME ADDOBBARE L’ALTARE: Fasci di spighe, pannocchie, bamboline di paglia o granturco, girasoli, cristalli e pietre di colore giallo, miele, monete dorate. Il colore è il giallo. Ogni Bene a tutti!

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PREPARATIVI PER L’EQUINOZIO .

Con il 22 Settembre arriva l’Autunno, giorno di equilibrio tra giorno e notte. Durante l’equinozio il giorno e la notte hanno la stessa durata e questo segna simbolicamente la discesa del sole nel mondo inferiore e l’arrivo delle tenebre e del freddo dell’inverno. Nel mondo agricolo è tempo di vendemmia, si immagazzinano i prodotti che la terra ci ha donato e si tirano le somme sull’andamento dell’annata. . COME ADDOBBARE L’ALTARE: Una ciotola piena di patate, tre mele, un bicchiere di whisky o liquore ai cereali, un grappolo d’uva, more e frutti di bosco, fiori di campo, noci.

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TALISMANO D’AUTUNNO: Il talismano d’Autunno serve soprattutto per l’armonia della casa. Prendete tre rami di nocciolo con le nocciole, e tre rami di quercia con le ghiande attaccate. Create una ghirlanda o un mazzetto, al suo interno potete mettere della salvia e del rosmarino, dei melograni, delle foglie. Legateli con un nastro di color marrone e poneteli al centro della tavola da pranzo. . INCENSO D’AUTUNNO 4 parti di nocciolo 2 parti di incenso 1 parte di salvia 1 parte di petali di rose 1 parte di petali di girasole 1 parte di foglie di vite

CURIOSITÀ Tutti sappiamo che durante gli equinozi il giorno e la notte hanno la stessa durata, ma questo non è proprio corretto, in realtà questo capita solo all’equatore, poi tutto dipende dalla longitudine, in breve: per avere la notte e il giorno della stessa durata alla nostra longitudine dobbiamo aspettare il 26 settembre. L’Equinozio d’Autunno inoltre non cade mai il 21 di settembre ma a secondo gli anni cade di 22 o di 23 (il 23 l’anno prossimo), questo perché nel nostro emisfero (boreale) l’Estate dura di più rispetto all’emisfero australe (a sud dell’equatore), noi godiamo di ben 93 giorni e 14 ore circa di estate e abbiamo 89 giorni e 1 ora circa di inverno. Questo è dovuto al fatto che la Terra quando da noi è estate si trova più lontana dal sole e quindi la sua rotazione è più lenta, in inverno invece la rotazione accelera perché è più vicina al sole (si chiama legge di Keplero).

Buon preparativi …

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Il Sabba dell’Equinozio d’Autunno è il giorno in cui si contempla l’equilibrio, dalla Coven del Quadrifoglio (dalla Wica Italica) è denominato “Ringraziamento” ma dai più è conosciuto come Mabon o Secondo Raccolto. . Questo è un tempo di equilibrio tra le due polarità maschile e femminile, dove giorno e notte hanno la stessa durata. La notte dell’Equinozio d’Autunno, quando le ore di luce e le ore di oscurità sono equivalenti, è una notte che onora l’equilibrio della Dea e del Dio e l’armonia della materia e dello spirito, celebrando così non solo la vita spirituale del mondo ma anche quella fisica. .

Quest’anno l’Equinozio d’Autunno avverrà giovedì 22 Settembre 2022, alle ore 03:04 am. . In chiave archetipico, in questo momento il Dio lo si venera come “anziano”, prossimo alla morte, così anche noi in questo periodo dobbiamo porre fine ai vecchi progetti per ricominciare con dei nuovi, mentre ci prepariamo al periodo buio dell’anno. . Questo Sabba va visto come una festa iniziatica, rivolta alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza. E’ tempo di volgersi all’interiorità. Nella parte declinante della Ruota dell’Anno si viaggia dentro noi stessi, entriamo nel tempo del buio per riflettere sui misteri

della trasformazione attraverso il simbolismo della morte. Il tema è bilanciare le polarità, quindi fare qualcosa a proposito per portare equilibrio nella nostra vita. Gli elementi maschili e femminili della nostra personalità hanno bisogno di un uguale rispetto ed espressione. Bisogna vivere questa fase dell’anno senza inutili rimpianti, anzi con soddisfazione, pienezza, benessere e senso di opera compiuta, con promessa di continuità; come facevano gli antichi, che in questo periodo erano soliti fare riti per ringraziare la terra per il raccolto, pregando per avere una stagione invernale mite e clemente. . L’invito è a connetterci con il senso di gratitudine nei confronti di Madre Terra, in questo momento in cui celebriamo il secondo grande raccolto, quello più abbondante e succoso: la vendemmia e la raccolta della frutta più carnosa. È un momento in cui dobbiamo fermarci e apprezzare i frutti dei nostri personali raccolti. Onoriamo quindi l’Equilibrio che regna nella natura, la sua Armonia e la sua Bellezza. . In questo Sabba si usa ringraziare le Divinità per i loro doni, auspicando il futuro ritorno dell’abbondanza per gli anni successivi, ricordandoci di lasciare una parte del nostro “banchetto rituale” (libagioni) per la Terra e le sue creature. Tutto ciò che di commestibile abbiamo messo sulla tavola del Sabba per adornarla e

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SABBA DELL’EQUINOZIO D’AUTUNNO

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ciò che è avanzato dal banchetto, verrà portato all’aperto ed offerto ad animali ed uccelli, un segno ulteriore di ringraziamento verso la Grande Madre Terra che ci ha elargito dei suoi doni. .

COME ADDOBBARE L’ALTARE: Una ciotola piena di patate, tre mele, un bicchiere di whisky o liquore ai cereali, un grappolo d’uva, more e frutti di bosco, fiori di campo, noci. Il colore è il bordò.

L’Animale Totem dell’Equinozio è il Cigno in quanto simbolo dell’immortalità dell’anima e guida dei morti dell’aldilà. . OGNI BENE e Felice Equinozio a Tutti ! Coven del Quadrifoglio www.wicaitalica.blogspot.com


ACCADEMIA WICCA ITALIANA Forte della nostra esperienza, il Progetto vuole essere una vera e propria “scuola”, composta da 3 gradi, ognuno dei quali prevede un ciclo annuale, con un programma teorico e pratico, con tanto valutazione finale ed eventuale ingresso al grado successivo. Una realtà unica nel panorama italiano, fondata nel 2018 in occasione dei dieci anni della Coven wiccan del Quadrifoglio e del settennale della Italus Associazione. L’Anno Accademico dell’Accademia Wicca Italiana ufficialmente inizia all’Equinozio d’Autunno e termina al Solstizio d’Estate. Le Iscrizioni all’Accademia Riapriranno il 10 Settembre 2022 e resteranno apere fino ai primi di Dicembre 2022, il percorso inizia sempre dal primo anno dell’Accademia, non importa se si è iniziati ad altre tradizioni wiccan. * Per Iscriversi: - bisogna aver compiuto i 18 anni di età; - il richiedente dovrà rispondere ad un breve test e attendere il giudizio dell’Accademia; - se il giudizio è positivo bisognerà versare la quota annuale. * La Quota annuale, non rimborsabile, può essere versata all’Associazione Italus nei seguenti modi: - tramite PayPal con il seguente indirizzo mail italus.info@gmail.com ; - tramite PostePay chiedendo tramite mail il numero della carta, intestata al presidente della Italus Associazione; * Costo di Iscrizione: la Quota Annuale varia a secondo gli anni: - l’Iscrizione al Primo Anno è di €uro 10,00 (dieci); - l’Iscrizione al Secondo Anno è di €uro 15,00 (quindici); - l’Iscrizione al Terzo Anno è di €uro 20 (venti). * Per Seguire i Corsi: l’Accademia usa il social network di Facebook, essendo questo il più diffuso. Nel gruppo facebook “Accademia Wicca Italiana” Nel gruppo, per gli iscritti, saranno periodicamente pubblicati gli argomenti da studiare e vi sarà un tutoraggio. I residenti nel comune di Roma avranno modo di usufruire di incontri (reali) periodici con i membri della Covend el Quadrifoglio. * Tutte le Informazioni le trovate nel Blog: www.accademiawiccaitaliana.blogspot.com - email: italus.info@gmail.com


Consigli per la Lettura IL GATTO NERO L’intento di questo libro è quello di tramandare le tradizioni del passato stabilendo quale sia, oggi, l’utilizzo degli amuleti e dei talismani. Il libro vi guida in un complesso percorso parlando di pietre, di cristalli, di influssi astrali, di astrologia, di erbe e cercheremo insieme di trovare il modo di riprendere possesso di queste conoscenze spesso dimenticate. Gli argomenti trattati potrebbero sembrare obsoleti, carichi di tematiche provenienti da un ormai dimenticato passato, vuoto di contenuti utili per noi che viviamo nell’epoca moderna. La parte migliore del viaggio è la progettualità, in cui si pensa a come raggiungere un obiettivo, in cui si nutre il progetto con il migliore dei concimi: il credere che ciò sarà possibile. Il pensiero crea e la fede solidifica, giungendo così alla realizzazione, al potere del creare. Non vi si chiede di credere ciecamente, ma di mettere forza ed energia nel lavoro che andrete a svolgere, vi si chiede di essere responsabili nel padroneggiare il vostro destino. Certe credenze non vanno considerate inutili superstizioni, vanno sperimentate prima di esprimere un giudizio.

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GAUDIO MAGNO Torno ancora con questo mio “Pensieri disperati” a tentare di navigare nel mare del mio limitato mondo che vive l’attualità. Il fenomeno più complesso, il movimento più dinamico, l’argomento clou di ogni accadimento giornaliero, è legato all’evoluzione del “Pianeta Donna”. Da “maschio antico”, vetusto, osservo con atteggiamento critico lo sviluppo delle situazioni che differiscono come la Notte ed il Giorno da millenni di abitudini e modi di vita, pur discutibili, ma oramai sedimentati, incarniti, dogmatizzati nelle menti degli esseri umani. La Donna stessa, a mio avviso, si trova disorientata, frastornata dalla possibilità di godere di tanta libertà, dalle nuove possibilità e disponibilità materiali, appena ieri irraggiungibili. Ella, oggi, non sembra valutare più alcun limite, prevaricando così il maschio, forse senza neppure averne la volontà. l’Autore Autore: Mario Gabassi Formato 15 x 21 cm – 338 pp. a colore PREZZO 10 €

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