Italo dicembre 2014

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cibo&territorio

Lunga vita ai gianduiotti di Paola Gula

Nascono come il frutto di un’intelligente strategia per uscire dalla crisi e, grazie a una brillante trovata pubblicitaria, il loro nome è diventato un marchio noto a livello internazionale. Sembra cronaca di questi giorni, e invece siamo in pieno Ottocento, il secolo che a Torino li ha visti nascere. Un ringraziamento speciale va a Napoleone Bonaparte: senza di lui questa storia non avrebbe avuto ragion d’essere

La carta è quasi sempre dorata, la forma quella di un prisma triangolare, il gusto… beh, il gusto è qualcosa che non puoi dimenticare. Mai. Per quanto i puristi del cioccolato prediligano in assoluto il fondente ad alta percentuale di cacao, molti di loro, di fronte alla suadenza di un gianduiotto, rimangono disarmati. Da tanti è ritenuto il cioccolatino perfetto. Eppure è nato per ripiego. Per sostituire qualcosa che tanto piaceva, ma che non si poteva più avere.

Fossero tutti così, i ripieghi Era il 1806 quando Napoleone, oramai imperatore di quasi tutta Europa, pensò che era ora di attaccare su ogni fronte il nemico che ancora non si era piegato al suo potere. Decise quindi di colpirlo nel suo punto nevralgico: il commercio navale. La forza dell’Inghilterra stava allora proprio nel traffico marittimo da e per le colonie, dove i velieri caricavano merci preziose per portarle in Europa, dove sarebbero state vendute a caro prezzo. Napoleone im72

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pedì allora a tutti i porti del suo impero di lasciare ormeggiare le navi britanniche. Esattamente quello che noi adesso chiameremmo embargo. Per l’Inghilterra fu un vero disastro, che si ripercosse su tutte le nazioni che oramai avevano fatto dell’uso di alcune merci “esotiche” un’abitudine consolidata. Tra i tanti beni introvabili c’era il cacao a cui l’Europa intera, la reggia sabauda, i nobili e tutto il popolo piemontese si erano abituati. Anzi. Era diventato un importante bene di consumo, tanto che cioccolatieri e pasticceri a Torino abbondavano. Diventò necessario trovare velocemente una soluzione: ci pensò uno di questi artigiani che rischiava di rimanere senza lavoro. Michele Prochet, così si chiamava, cercò a lungo un ingrediente che potesse essere abbinato al cacao senza stravolgerne troppo il gusto. Vi-

Nocciola Tonda Gentile Igp Piemonte e cacao di qualità: dalla metà dell'800 a oggi sono questi gli ingredienti del classico cioccolatino la cui forma rimanda ai cappelli dei carabinieri di un tempo. Nella pagina successiva, la Mole


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