Italo dicembre 2014

Page 71

Ma una cosa ve la possiamo svelare: fondamentali sono l’aria dell’Aquila e l’acqua del Gran Sasso. Dal cuore dell’Abruzzo, ci spostiamo poi sulla costa adriatica, a Pescara, dove, nel 1920, il pasticcere Luigi D’Amico ideò il parrozzo che mandò in visibilio nientepopodimeno che Gabriele D’Annunzio. A questo pane rustico (pan rozzo) contadino, preparato con la farina di granturco per essere trasportato e conservato a lungo, D’Amico aggiunse uova, mandorle tritate, scorza d’arancia o limone e una copertura di cioccolato fondente fuso, trasformandolo nel dolce che oggi continua a essere prodotto dai suoi nipoti nell’azienda di famiglia. E, se un po’ di posto nello stomaco o in valigia è rimasto, meglio fare man bassa di bocconotti di Castel Frentano, comune di 4 mila anime nella provincia di Chieti. Un fragrante pasticcino di pasta frolla di forma rotonda, farcito di cioccolato, mandorle o crema che, tra la fine del ’700 e l’inizio dell’800, allietava la tavola delle famiglie aristocratiche. In realtà i bocconotti sono diffusi un po’ in tutto il meridione, soprattutto in Calabria e in Puglia e ad essi sono legati diversi aneddoti molto divertenti. In uno si racconta che una domestica, per far contento il suo padrone, goloso di cacao e cioccolato, inventò un fagottino di pasta frolla con un ripieno di caffè e cioccolato liquidi addensati con mandorle. Quando il padrone assaggiò il dolce ne rimase estasiato e chiese alla sua domestica come si chiamasse. La donna, che non gli aveva dato nessun nome, viste le sue piccole dimensioni che permettevano di mangiarlo in un sol boccone, lo chiamò bocconotto. Se nell’entroterra murgiano i bocconotti erano un pasto principalmente contadino, nella provincia di Cosenza, a Mormanno, erano i vescovi a deliziarsi con dei dolci molto simili chiamati varchiglie che venivano preparati dalle suore in convento. Bocconotto di Bitonto, bocconotto di Amantea, bocconotto di Gallipoli... la varietà è talmente tanta che vi toccherà assaggiarli tutti per decidere quale sia il migliore!

Scelti per voi dove comprare

Anche con le melanzane fritte! Un abbinamento insolito a cui non avreste mai pensato? Melanzane al cioccolato, o meglio le mulegnane c’a ciucculata. A Ferragosto nella penisola sorrentina e in costiera amalfitana si usa friggere le melanzane e ricoprirle con una salsa al cioccolato. Ancora una volta a essere chiamate in causa sono le suore, le Agostiniane di Santa Maria della Misericordia che, agli inizi del ‘900, le offrirono alla nipote dello Zar Nicola II. La nobildonna russa, che si trovava in un famoso albergo di Sorrento per portare a termine una gravidanza difficile, ebbe in regalo dalle suore una cesta con questa curiosa preparazione. In alto la torta caprese, sotto il classico salame al cioccolato

Sorelle Nurzia Dove trovare il morbidissimo torrone aquilano al cioccolato. Via Degli Opifici, Bazzano (Aq) Tel. 0862.441088 www.sorellenurzia.com Ritrovo del Parrozzo Locale storico dove gustare l’unico e inimitabile parrozzo abruzzese. Diffidare dalle imitazioni. Viale Pepe, 41 – Pescara Tel. 085.60627 www.luigidamicopescara.it La Bottega del pane Dal 1952 la famiglia Musacci sforna prodotti artigianali, tra cui la mitica tenerina al cioccolato. Via Bersaglieri del Po, 18 – Ferrara Tel. 0532.241963 www.labottegadelpane.it Boccabò Fucina di prelibatezze nostrane. Da provare i tradizionali bocconotti. Via Sedile 7, Bitonto (Ba) Tel. 080.3749296 www.boccabo.it Azienda dolciaria Arena Dal 1880 produce più di 50 specialità di biscotti tradizionali tra cui i celebri rame di Napoli e i pasti ‘i mennula ca’ cioccolata (pasta di mandorle al cacao). Via Antonino Mancini, 2 Catania Tel. 095.313958 www.arenabiscotti.com dicembre 2014

71


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.