Italo dicembre 2014

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Non dovunque in Italia è Babbo Natale a portare i regali. In Sicilia il compito spetta ai morticini, nel Veneto invece a Santa Lucia mentre a Bari a San Nicola,che in fondo però di Santa Claus è l'archetipo da centinaia di fiaccole. Il ceppo ritorna anche nelle celebrazioni abruzzesi: a Palena è ancora usanza ardere tredici piccoli legni, in memoria di Cristo e degli apostoli, mentre la notte della vigilia in tutto l’Abruzzo si celebra la Tomba di Natale, un grande falò nella piazza delle chiese. Rievocazioni storiche della Natività interessano anche Agnone, in Molise – dove l’8 e il 24 dicembre, all’imbrunire, gruppi di attori indossano i tipici costumi agresti dell’Ottocento e sfilano per le vie portando fasci di fuoco – oppure in Umbria, a Gubbio, dove viene allestito l’albero di Natale più grande del mondo.

Profumo di dolci e di storia In quanto all’Italia meridionale, spesso è a tavola che la Natività svela le sue usanze più peculiari. In Puglia si festeggia con il fucazieddu, le carteddate e le sannacchiutele, mentre in Campania, oltre al rito del Presepe le preparazioni natalizie sono legate alla tradizione pasticcera: roccocò, susamielli, zeppole e struffoli. A proposito degli struffoli, poi, c’è una curiosa leggenda: le nonne sostengono che quando si preparano non bisogna né farsi vedere, né farne sentire l’odore alla gente invidiosa. Altrimenti, durante la frittura, i dolci finirebbero per scoppiare. In Calabria, invece, preparare i cullurielli (ciambelle salate) è un’usanza consentita a tutte le famiglie tranne a quelle che nel periodo natalizio vivono un lutto. E chiudiamo con la Sardegna, dove nei borghi di Gergei e Desulo vicoli, stradine in pietra, archi, cantine, granai e stalle del centro si animano e fanno da sfondo alla Palestina di duemila anni fa, rappresentata per l’occasione dai personaggi in costume d’epoca.

Gubbio con il suo Albero di Natale più grande del mondo. Sotto, il Presepe in barca di Cesenatico

Natività ad arte Nata nel 1223 a Greccio con San Francesco d’Assisi, la tradizione del Presepe continua a vivere, complice la cura con cui in diverse città italiane vengono allestite le Natività ogni anno. Un rito celebrato non solo nella famosa esposizione permanente di San Gregorio Armeno, a Napoli – dove ogni anno protagonisti diventano i pastori con le sembianze di personaggi dell’attualità – ma anche a Lecce, ad esempio, dove va in scena la Fiera dei pupi in cartapesta che impegna numerosi artigiani del Salento. Ci sono poi autentiche scuole a Bologna e Genova, mentre mozzafiato è il Presepe luminoso di Manarola, alle Cinque Terre, realizzato su una collina dall’artista Mario Andreoli con materiale di

riciclo. A Laveno, in Lombardia, c’è il Presepe sommerso posto su cinque piattaforme nel Lago Maggiore. Sulla riviera romagnola, invece, si trovano fianco a fianco la Natività di sabbia di Torre Pedrera, il Presepe sott’acqua a Cattolica e quello sulle barche a Cesenatico. In Val Gardena, invece, ogni anno 18 scultori del legno si danno appuntamento per scolpire un grande Presepe. Matera ospita nei Sassi un Presepe vivente da Guinness con oltre mille figuranti, mentre a Genga (Ancona) viene allestito nelle grotte di Frasassi con 300 personaggi. Infine a Ravisondoli, in Abruzzo, la tradizione vuole che l’ultimo nato del paesino interpreti il ruolo del Bambin Gesù nella mangiatoia.

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