Italo dicembre 2014

Page 107

Sono i cristalli di zucchero che non si fondono e restano croccanti, una delle caratteristiche più amate del prodotto tipico della cittadina siciliana, la sua cioccolata. Profumata delle spezie e degli agrumi che raccontano la storia dell’isola, la famosa tavoletta è però solo una delle specialità della “città di lava”, che offre splendidi scorci e folcloristiche manifestazioni Sicilia

Modica

Poche città possono vantare tanti paradigmi per essere scoperte quanti ne offre Modica, una delle capitali di quel modello del sud-est (della Sicilia) laborioso e creativo. Modica è roccia nuda, raggrinzita dal sole dell’entroterra e spettinata dal vento che sale dal mare. Modica è campagna fatta di muri a secco, recinti delle fronde irregolari e irrequiete dei carrubi. Modica è città di grotte adagiate sui fianchi di una ripida collina e dimora da tempi remoti. Modica è città di lava che precipita a mare e si fa sabbia dal colore biondo quando incontra l’acqua blu smeraldo del Mediterraneo. Modica è capitale: dell’antica contea degli Enriquez-Cabrera, autentico Stato nello Stato nel Regno delle Due Sicilie; del barocco; di cultura, con le Settimane Quasimodiane, in onore del poeta che vi nacque; del gusto, con il suo cioccolato, la sua fava cottoia modicana, la sua produzione casearia alimentata dalla razza bovina locale (Modicana, appunto). E in grado di soddisfare le diverse prospettive privilegiate dal viaggiatore.

Nata dal terremoto

I “modicani” di ieri Anche le località sparse intorno a Modica offrono interessanti opportunità di visita, come la chiesa intitolata a San Giacomo, attorniata da boschi di eucalipti, con l’altare in tufo locale; ma soprattutto la Cava Ispica. Si tratta di uno straordinario sito archeologico, una città nella roccia, che racchiude esperienze che vanno dall’età del bronzo al V secolo della nostra era. Spazi abitati da uomini e animali domestici, magazzini, luoghi per il culto e anfratti adibiti ad uso funerario. Notevoli sono gli affreschi rupestri nella Grotta dei Santi e il cimitero ipogeo della Catacomba della Larderia, dotata di oltre 400 tombe.

Ciascun elemento del paesaggio possiede una precisa collocazione storica e temporale. A seguito della rivoluzione agraria che si ebbe nella Contea di Modica nel XVI secolo e in quello successivo, ad esempio, l’affitto delle terre da parte dei Conti si trasformò in piccola e media proprietà (a differenza di altre parti dell’isola). Di colpo venne spazzato via il latifondismo e soprattutto i contadini rimasero fedeli alla terra, determinando la frammentazione del territorio in piccole particelle: ecco la necessità della nascita dei muretti a secco, confini tra una proprietà e l’altra. Ma tale attività fu anche alla base dello sviluppo di una vera e propria arte di scalpellini e capimastri impegnati a fare a scaglie la pietra bianca, pronta per essere conficcata a terra. Anche i terremoti hanno fatto la loro parte per rendere Modica una città speciale. Quello del 1693 fu violentissimo e rase al suolo il precedente insediamento. Così nacque Modica moderna, quella che lo storico dell’arte francese André Chastel definì un esempio di “efflorescenze del movimento stesso del suolo”. Raggomitolata intorno alla Cattedrale di San Giorgio, alta sui suoi 250 gradini e ricca di preziosi stucchi, Modica si srotola lungo i fianchi di quattro colline, un tempo scoscese, e si distende lungo le fiumare, ammansite dal lavoro dicembre 2014

107


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.