Vision n.03/2013

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VISUAL

LABORATORIO DI STRATEGIA PUBBLICITARIA Siamo un gruppo che offre soluzioni concrete, frutto della sinergia di strategia, creatività e realizzazione. Il nostro modello di business completo e versatile, unito alla nostra lunga esperienza, è garanzia di progetti innovativi e di sviluppo.

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sommario 4 News 6

Editoriale

nte! Destatevi gena ti di Susanna Bo

à, visioni, Tendenze, novitlla comunicazione visiva de do on m l da dazione a cura della Re

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22 Punto di Vision 25 In Dettaglio 28 g Merchandisin Retail | Visual 31 ing Retail | Market 34 Grandi Eventi 37 g Merchandisin Retail | Cross 40 Retail | Design 42 In Dettaglio 44 e Aperture Rubrica | Nuov 47 terattivo Shopping inret ti di Gabriele Go

Le leve del visual merchandising

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di Alexia Rizzi

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Approfondimen

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Le leve del vis

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Eventi leggeri

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editoriale di

susanna

bonati

vision.sunnycom.it Registrazione: Tribunale di Milano n. 23 del 19/01/07 Anno VII - n° 03 settembre | ottobre 2013

Direttore responsabile e creativo:

Susanna Bonati | susanna.bonati@sunnycom.it

Responsabile marketing e comunicazione:

Edoardo Decio | edoardo.decio@sunnycom.it

Redazione:

Alexia Rizzi | alexia.rizzi@sunnycom.it Dario Zocco Ramazzo | dario.zocco@sunnycom.it Giannina Airaghi | giannina.airaghi@sunnycom.it

Progetto grafico:

Susanna Bonati | susanna.bonati@sunnycom.it Stefania Moruzzi | stefania.moruzzi@sunnycom.it Ivana Gramignano | ivana.gramignano@sunnycom.it

Impaginazione e copertina:

Stefania Moruzzi | stefania.moruzzi@sunnycom.it Ivana Gramignano | ivana.gramignano@sunnycom.it

Advertising:

Deborah Ferrari, Marco Marcuccio, Francesca Tobruk advertising@sunnycom.it

Ufficio traffico:

parola al

direttore!

susanna.bonati@sunnycom.it

Manuela Spatola | advertising@sunnycom.it

Hanno collaborato:

Taryn Di Ventura, Alessandra Furlan, Luciana Maiorano, Antonio Provenzano

Stampa:

Reggiani - Gavirate (VA) Tel +39 0332 755300

Destatevi gente!

Tiratura: 8.000 copie

Sfogliare la nostra vision prima che vada in ciano è davvero emozionante. Per più motivi. Anzitutto per la freschezza e la dinamicità che trasmette; parla con immagini che si muovono sulle pagine, sottolinea con impaginati di una modernità da accattivare persino i non addetti al settore.

la freschezza e la dinamicità che trasmette Suggerisce argomenti e soluzioni di mercato, come al solito, unici. Siamo l’unica rivista dedicata alla visual communication per il retail, e, d’altronde, la nostra storia nel pionerismo si perde ormai nel tempo, essendoci inventati quella “Comunicando” che probabilmente alcuni o molti di voi conoscono e che, in comunicazione, ha fatto scuola. Facciamo la fatica di aprire frontiere in nuovi mercati, ci adoperiamo per fare informazione nel modo migliore e più completo, ci sobbarchiamo gli oneri di fare ordine in argomenti che mai nessuno ha trattato prima. Ma ve ne accorgete? Siete lì? Siete disposti a riconoscere l’impegno e la professionalità che investiamo quotidianamente e che ci rende così unici? No perché, alle volte, parreste tacere. Sembrate un grande muro di gomma pronto ad attutire colpi e provocazioni che vanno a perdersi nei loro rimbalzi. Dovreste cappottarvi per questa vision da amare, farcita di contenuti non solo utili ma anticipatori. Leggetela, gustatela, prendeteci confidenza. Certo, è praticamente appena nata, ma cavolo se scalpita. La sentite? Se sì, scrivetemi. Ho davvero voglia di condividere con voi, gente desta...

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Una copia euro 5,00 - Arretrati euro 10,00 Abbonamento 4 numeri: Italia euro 20,00 - Estero euro 40,00 Ufficio Abbonamenti: tel. + 39 02 48516207 e-mail: abbonamenti@sunnycom.it I pagamenti possono essere effettuati: - on-line con carta di credito su http://abbonamenti.sunnycom.it - CCP n° 31993207 intestato a: sunnycom publishing srl milano Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 14289 del 15/07/2005 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. Posta Target Magazine (SMA autorizzazione LO/CONV/037/2010) CMP di Milano-Roserio - Contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano-Roserio per la restituzione al mitt. previo pagamento dei resi sunnycom publishing srl direzione, redazione e amministrazione: via stromboli, 18 - 20144 Milano tel. +39 02 48516207 - fax +39 02 43400509 Associato a:

Cercaci su facebook! Alla voce vision! Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’Editore e in ogni caso citando la fonte. Manoscritti, disegni, foto e altri materiali inviati in redazione, anche se non pubblicati, non verranno, in nessun caso, restituiti. In particolare l’invio di articoli implica, da parte dell’autore, l’accettazione (in caso di pubblicazione) di un compenso puramente simbolico stabilito dall’Editore, salvo accordi preventivi sottoscritti e comunicati a mezzo R.R. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli autori. Dati, caratteristiche e marchi sono generalmente indicati dalle Case Fornitrici (rispettivi proprietari); non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è: sunnycom publishing srl - via stromboli 18 - 20144 milano (mi). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, nonché richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Spedizione in abbonamento a titolo oneroso: il ricevimento di questa rivista avviene a titolo oneroso secondo il tipo di abbonamento sottoscritto o tacitamente accettato. Chiunque desiderasse sospendere tale abbonamento ne avrà piena facoltà, senza alcun costo e basterà darne comunicazione scritta all’ufficio abbonamenti.



news

Salone Franchising

Milano 2013

Aquafresh edutainment for kids nella Gdo La parola chiave del Tour Aquafresh “Casa dei Nurdle”, che tra settembre e ottobre toccherà diversi centri commericiali, è “Edutainment”: l’educazione all’igiene orale verrà, infatti, inserita in un contesto ludico in cui Nurdle la mascotte ufficiale Aquafresh, insegnerà ai bambini, attraverso giochi e attrazioni, le nozioni di base su come prendersi cura dei propri denti.

Si svolge dall’8 all’11 novembre la 28a edizione del Salone Franchising Milano, fiera professionale della distribuzione orientata allo sviluppo di innovazione nella filiera del commercio che tratta dall’e-commerce al franchising, dal retail ai comportamenti d’acquisto, dalle reti, ai servizi, alle tecnologie, al marketing. Accanto alle aziende espositrici, cuore del Salone, un panel di incontri che disegna lo stato dell’arte del settore le tendenze

www.salonefranchisingmilano.com

“Con un totale di 200 espositori, 13.000 visitatori: l’edizione 2012 del Salone Franchising ha generato contatti e opportunità per centinaia di nuovi punti vendita con circa 1200 persone impiegate.”

www.aquafresh.it

t i . m o c y n n vision.su A Fespa 2013, J-Teck3 ha allestito uno stand il cui concept era perfettamente coordinato al visual dei nuovi inchiostri J-Cube RF40/KF40, il cui lancio mondiale è avvenuto proprio durante la fiera dedicata alla visual communication. www.j-teck3.com

Applicazioni con inchiostri HP Latex per il retail design 6


news

Mentos 45’ in tournée A bordo di un pick up e di un quad, Mentos ha portato per le città e sulle principali spiagge italiane musica, trasmessa da radio Kiss Kiss, divertimento con animatori, ballerine e deejay, e la possibilità di assaggiare gratuitamente il nuovo chewing gum Mentos 45’ che offre una freschezza che rimane intatta per 45 minuti.

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Heineken: videomapping su maxi billboard A Milano, grazie all’audacia e alla visione di Heineken, per la prima volta è stato sperimentato il videomapping su maxi billboard, targato Urban Vision. La creatività su affissione, apparentemente statica di giorno, per un mese si è trasformata ogni sera in una vera brand experience coinvolgente per 440 m2 di appeal visivo. Il progetto si è caratterizzato per la videomappatura della creatività della campagna che ne valorizzava gli elementi attraverso un video realizzato ad hoc. www.heineken.com

Retail design

all-in-glass

A Miami c’è una boutique che in quanto a trasparenza non ha rivali: si chiama Alchemist ed è una scatola di vetro ideata da Rene Gonzales. Questo originale punto vendita, che ospita collezioni di moda glamour uomo e donna, dà l’idea di essere sospeso a mezz’aria ma in realtà è inserito in un contesto altrettanto curioso, un parcheggio a più piani progettato da Herzog & de Meuron. 1.800 metri quadrati del quinto piano sono appunto dedicati ad Alchemist: uno spazio dal design minimal, con soffitti di oltre 6 metri e che non concede la vista del cemento, le pareti sono rigorosamente in vetro o specchio, mentre di notte domina la luce azzurra che lo rende inconfondibilmente visibile in tutto il suo appeal supercool.

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news

L’onda rosa del van tour Physiogel 3A COMPOSITES PRESENTA LUMEX BRAND DI QUALITÀ DI POLIETILENE TEREFTALATO AMORFO. LA MIGLIOR SCELTA PER APPLICAZIONI SIA PIANE SIA CURVE, HA UN’OTTIMA RESISTENZA ALL’URTO E OFFRE ECCELLENTI RISULTATI PER APPLICAZIONI ALL’ESTERNO

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A ottobre e novembre il van tour Physiogel girerà le piazze italiane per far conoscere, grazie ai consigli di due beauty consultant, l’importanza di una pelle idratata e di una barriera idrolipidica integra che protegga il corpo da aggressioni esterne. A ogni tappa i consumatori possono partecipare a un concorso e ricevere un omaggio all’acquisto di un prodotto Physiogel, linea dermocosmetica specifica per la pelle secca, sensibile e reattiva. www.saninforma.it

La pubblicità vola con Ryanair La flotta di 303 Boeing 737-800 di Ryanair è il veicolo pubblicitario outdoor più grande e conveniente d’Europa. Non più solo su cappelliere, tavolini e poggiatesta, le aziende potranno vedere il proprio marchio “wrappato” su 4 diversi punti degli aeromobili Ryanair, incluse le alette interne ed esterne e il fronte e il retro della fusoliera. Per un periodo di 12 mesi i costi della pubblicità aerea corrispondono a una piccola parte di quelli di una pagina su un quotidiano. www.ryanair.com

Retail technology in The Box

Tutte le tecnologie Pop Channel sono racchiuse “In the Box”: un kit di semplice installazione, un unico device che può essere posizionato su espositori o scaffali già esistenti in area vendita per aumentare la visibilità dei prodotti esposti e veicolare messaggi personalizzati in base al profilo di riferimento.

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Store concept

L’asterisco non è solo la fonte di ispirazione per il nostro Stellarisco ma piace anche agli architetti che si occupano di retail: un esempio eccellente è Asterisk un’enoteca di Pechino dalla struttura a forma di asterisco dove ogni braccio è destinato a una funzionalità diversa... e anche il retail design interno non è niente male.

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La moda si veste dello stile CRC Grazie alla flessibilità della linea R|evolution, CRC Arredamenti ha realizzato gli arredi per un noto showroom di accessori moda di Novara. Il risultato è uno spazio espositivo moderno e accattivante che esalta le nuove collezioni degli accessori, mostrandone i dettagli e conferendo alla location un’elegante atmosfera. www.crc.it


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L’ECCELLENZA NEI SISTEMI LED Hitechled è un’azienda leader nella produzione di sistemi a Led per la comunicazione visiva, per la produzione di insegne e moduli a Led. Nata a

Treviso nel 1991, le principali linee di produzione riguardano gli orologi-dataritermometri, i display grafici monocolor e multicolor, i display prezziari per stazioni di servizio carburanti, i pannelli a Led informativi per città, i moduli a Led per insegne, le croci per farmacie. Hitechled progetta e produce nello stabilimento di Treviso, con una grande capacità di progettazione di sistemi ad hoc per le più diverse richieste dei clienti. Raggiungere un alto standard qualitativo significa anche ricerca e dedizione, per questo il costante controllo del processo produttivo è integrato da rigorosi test per verificare le caratteristiche elettriche e meccaniche del prodotto.

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Tornado è un sistema modulare, realizzato per uno sviluppo grafico senza interruzioni: i vari moduli possono essere uniti tra di loro mediante pannelli flessibili posti fra le strutture, con raggio a curvatura variabile. Il modello è compatibile con accessori LAB. Garantito a vita!

Lab 2 Wawe è un espositore modulare con tetto a effetto onda di grande impatto visivo, con pannelli laterali in acrilico smerigliato, composto da 6 portadepliant in alluminio, comprensivo di

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sottile Pannello luminoso ultra (16 mm) con struttura in ffinato alluminio. Elegante e ra di grazie alla mancanza a cornici frontali e all to luce uniforme. Adatni, all’arredamento di inter originali pareti, pavimenti; effetti zione se applicato all’illumina

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raffinate ed efficienti.

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elegante e piacevole anche a luce spenta.

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retail

espositori

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Versatili, modulari, di design, realizzati con materiali ricercati... durevoli o non durevoli, gli espositori sono artefatti a servizio del visual 17


retail

espositori

S

ia esso durevole o non durevole, l’espositore è in tutto e per tutto un artefatto, il risultato di un’alchimia di competenze, che partono dalla capacità di interpretare le esigenze di comunicazione dei brand, all’abilità di inserire nel complesso contesto del punto vendita uno strumento di display a cui è richiesto di essere, al tempo stesso, funzionale e di grande appeal. Il tutto passando, naturalmente, dalla capacità realizzative e dalla conoscenza dei materiali di cui le aziende che trovate in queste pagine sono un esempio di eccellenza. L’espositore è un medium complesso: il suo compito consiste nell’attirare l’attenzione del consumatore e creare brand awareness – soprattutto in ambienti retail vasti, sovraffollati di messaggi e ad alta affluenza, come gli spazi di vendita della Gdo – lasciando però che sia il prodotto a essere protagonista della scena, in quanto le prestazioni del display si misurano in base ai risultati di vendita. Una caratteristica essenziale richiesta all’espositore è la modularità. Quando i prodotti da esporre cambiano o si aggiornano, non necessariamente occorre rimuovere i vecchi espositori per aggiornarli alle nuove strategie di vendita: se ben concepiti, basterà semplicemente ricreare la parte grafico-comunicativa, modificando anche la combinazione degli elementi o aggiungendo nuovi accessori. In questo modo l’allestimento del punto vendita si rinnova in modo rapido e a costi contenuti. Un altro elemento sempre più all’ordine del giorno per progettisti, produttori e brand owner è la funzionalità anche dal punto di vista della logistica

L’

Soluzioni espositive

su

misura per la GDO

Una delle soluzioni di display proposte da Pasolini, partner solution in grado di creare all’interno del mondo del retail scenari innovativi. Nello specifico l’espositore Shaka è stato realizzato per Oviesse.

espertodice... Francesco Bifolco

“Progettare un display, sia esso durevole o non, che risponda agli obiettivi di comunicazione richiesti dal cliente e che sia valido anche dal punto di vista tecnico, è la sfida più interessante: richiede capacità creativa, profonda conoscenza di tutti i materiali e delle tecniche produttive per assicurare, allo stesso tempo, qualità estetica, capacità di comunicare la brand identity ma anche stabilità, facilità di montaggio e massima ottimizzazione dell’imballo per ottenere saving nei trasporti. La tipologia di prodotto da esporre riveste una grande importanza nella fase progettuale di un display; la scelta dei materiali e delle tecniche produttive più idonei risponde non solo a esigenze puramente tecniche ma soprattutto di comunicazione che il display deve soddisfare. La capacità di comunicare di un display parte proprio dalle sue forme e dal materiale in cui è realizzato, a prescindere da ciò che poi verrà stampato su di esso. La scelta tra durevole e non è legata al tipo di attività sul punto vendita che il cliente ha necessità di sviluppare: non durevole – attività brevi, promozioni, lancio di un nuovo prodotto; durevole per progetti di particolare pregio, prodotti premium, o per campagne di media-lunga durata. Qualunque sia la scelta non vanno mai dimenticate qualità estetica, resistenza e appeal”.

, amministratore Francesco Bifolco &Bi Advertising Bi di unico

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retail

espositori

Espositore per ceramica

Megadispenser Pantene Aqua Light

Fa parte della vasta gamma di espositori proposti da UNIONpk la serie di espositori per ceramica realizzati ad hoc per esporre campionari e prodotti ceramici per showroom e punti vendita. www.unionpk.com

Tre mega pack (alti circa un metro) sono dotati di un erogatore e di un serbatoio interno di prodotto accessibile solo mediante chiave. Materiali: PST termoformato, personalizzazione mediante adesivi in vinile trasparente, stampa 4 colori + bianco, plastificazione lucida. www.biebiadvertising.com

Immagine, pack e visualizing coordinati

I nuovi espositori da terra Vapoart fanno parte di una gamma di materiali dedicati al punto vendita realizzati da Peperosa visual design, che ha di recente curato il restyling completo di immagine, packaging e visualizing. www.peperosadesign.it

Soluzioni progettate ad hoc

Espositori Shaka realizzati da Pasolini per Oviesse, in base a un progetto realizzato ad hoc che dimostra la capacità del leader veneto nella fornitura di soluzioni per l’esposizione, di interpretare e concretizzare le esigenze del cliente, in qualsiasi forma e materiale. www.pasolini.it

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retail

espositori

Soluzioni de luxe

Espositore da terra per cosmetici

di alta qualità, sorretto da una colonna centrale con mensole che fungono da storage. Il mobile è in Mdf laccato bianco opaco, il plateau contiene tavolozze per i prodotti e i colori tester. La colonna è nascosta da una tendina in tessuto. Il marchio è in PST

argento in rilievo.

Coordinato banco&terra Espositori coordinati da banco e da terra con un approfondito studio per soddisfare le esigenze di sostenibilità ambientale, marketing, immagine e confezionamento. Con l’utilizzo di ganci riutilizzabili si è raggiunto l’obiettivo programmato: rendere il progetto green 100%. www.cartoindustria.it

www.display-one.it

Portadepliant Up Down

Espositori portadepliant richiudibili, con struttura bifacciale in alluminio dotato di ripiani in acrilico trasparente; formato A4. www.studiostands.it

Web-to-Print

Expo Magazine, espositore in Reboard 16 mm, ecologico e resistente. Facilmente trasportabile e assemblabile.Grafica personalizzabile. Ideale per esporre riviste, magazine e materiale promozionale di vario genere. www.minimegaprint.com

Espositore per campagna “notte notte e giorno”

Campagna Coffee Hour Kimbo

Display Kimbo Classico e Gold, ideati per il lancio di due nuove referenze, sono fortemente evocativi del prodotto, richiamando le cromaticità e la finitura dei pack, stampati su laminato argento e oro. La forma del laterale evoca, invece, la sagoma del chicco di caffè. Materiali: microtriplo e microonda accoppiati a laminato, stampa serigrafica a un colore e plastificazione lucida. www.biebiadvertising.com

Esempio di espositori in cartonato indicati per promozioni, campagne o eventi di breve periodo. Le dimensioni spaziano dai 100 ai 150 cm di altezza con crowner per comunicazione. www.unionpk.com

Espositore Trucchi GC

Banco trucchi in cartone microonda accoppiato con cartoncino di diverso spessore. Il piano è progettato con vassoi separati per permetterne la modularità e la sostituzione dei prodotti esposti. Portine in plexiglass serigrafato a un colore, proteggono i trucchi. La base e in legno con ruote. I profili sono rimboccati per non lasciare mai il cartone microonda a vista. www.pasubio.it

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TattooWall® è una carta transfer e una tecnica che consentono il trasferimento di inchiostro digitale stampato, dalla carta al muro. TattooWall® permette la decorazione con ogni immagine e dimensione su muri di intonaco, cemento grezzo, intonachino graffiato, fondi a rasare, cartongesso, mattoni faccia a vista, muri in pietra... La sua versatilità rende possibile l’impiego su superfici di qualsiasi forma: pareti, soffitti con angoli e spigoli, volte, cupole. TattooWall® è un rivoluzionario strumento per artisti, creativi,

L’espositore, una vetrina

per

brand e prodotti

grafici, interior designers, architetti, fotografi, decoratori, restauratori e una nuova straordinaria opportunità di business per stampatori.

Vetrina John Galliano, realizzata da Pasubio: struttura in cartone pressato rivestito con Setalux colore Pantone stampato in serigrafia con retinatura stocastica e rilievo. Applicazione scritta in lamierino a specchio, mensole in plexiglass con illuminazione a led e monitor. www.pasubio.it

dell’espositore: l’agilità nel trasporto, la semplicità nel montaggio e, non ultimo, la facilità di smaltimento a fine vita, per le soluzioni non durevoli, o di disallestimento per il riutilizzo, in caso di espositori durevoli. L’universo degli espositori è molto vario sia dal punto di vista delle soluzioni disponibili sia quello dei materiali impiegati per realizzarli. Superata la prima distinzione che divide quelli da terra da quelli da banco: ci concentriamo sui primi, avventurandoci in un mare di forme e tipologie: dalla classica soluzione monofacciale con ripiani modulari alla gondola espositiva, dagli espositori bifacciali con ganci destinati a prodotti in blister da appendere ai totem, dai pannelli espositivi, dagli espositori dogati o sagomati a quelli specifici per tipologie merceologiche come quelli per ceramica o per abbigliamento. A questa ampia scelta si sommano le soluzioni create ad hoc per specifiche campagne o prodotti, creazioni uniche progettate per amplificare la percezione del brand e del prodotto da parte del consumatore. Che dire dei materiali? Il cartoncino ondulato in tutte le sue varianti è il principe incontrastato del non durevole, anche se quando rivestito, soprattutto con materiali di pregio, diventa molto prezioso e duraturo; il cartone alveolare sta inoltre avendo molto successo. Sta alle tecniche di stampa e nobilitazione impreziosirli e renderli unici. Legno anche pregiato, plexiglass, metallo, in particolare l’alluminio e l’Mdf sono i più gettonati tra i materiali destinati alla produzione di espositori fatti per essere riutilizzati, magari cambiando solo le grafiche e conservando la struttura.

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retail | technologies

Shopping interattivo L’esperienza di prodotto si muove attraverso tecnologie on/off line: dall’e-commerce ai sistemi screen based in store, i retailer hanno un alleato nella conquista della soddisfazione del cliente, lo schermo e... l’interattività! di Gabriele Goretti - gabriele.goretti.design@gmail.com

Gabriele Goretti, Architetto, designer, svolge attività di ricerca e coordina laboratori congiunti Università Impresa presso il Design Campus dell’Università degli Studi di Firenze. PHD in Industrial Design, si interessa delle relazioni che intercorrono tra strategie design e processi manifatturieri, ovvero sul trasferimento dei valori del prodotto attraverso il design dell’interazione basato su tecnologie integrate e tracciabilità.

Nell’attuale società dei consumi, il web si presenta sempre più come un territorio di espansione per nuove idee di business legate a beni merceologici esistenti o di nuova concezione. In particolare i sistemi e-commerce, ovvero l’acquisto “attraverso uno schermo”, rappresentano un significativo ambito di azione se si punta a offrire una nuova “esperienza” di prodotto, ovvero a rispondere ai desideri del consumatore globale permettendogli di “vivere” il significato e il mood del prodotto. Da questo punto di vista, quindi, l’acquisto via internet non rappresenta come in passato un servizio aggiuntivo al sistema retail, ma un vero e proprio modo di interagire e vivere in modalità “fast” un articolo. Questo processo che si instaura tra immagine virtuale del prodotto e cliente diviene quindi non solo uno strumento di assoluta utilità per il mercato globale, ma un vero e proprio fenomeno “glamour. L’e-commerce nella shopping

experience

Il sistema moda rappresenta uno dei settori che maggiormente hanno sviluppato il nuovo valore strategico dell’e-commerce. Il caso Yoox si pone sicuramente come il più significativo di questo fenomeno: un portale che permette a ogni singolo acquirente di esprimere la propria individualità nella scelta tra svariate categorie di abiti e accessori moda. In particolare il sistema Yoox permette a un vasto pubblico di consumatori e appassionati di moda di accedere a interessanti occasioni d’acquisto. Ne è un esempio l’ampia scelta di capi d’abbigliamento e accessori di fine stagione dei più importanti designer al mondo oppure le capsule esclusive o eco-friendly, fino alle offerte vintage del portale. Il sistema e-commerce permette quindi una moda personalizzata e raggiungibile da ogni luogo, incrociando svariati trend e lifestyle.

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I totem dotati di sistem tag “attivo” Rfid, che si trovano nei flagship store Patrizia Pepe di Firenze e Roma; un esempio di schermo interattivo posizionato in un punto vendita del settore moda per rendere la shopping experience più completa e appagante.

Altro esempio di assoluta importanza è il sito Luisaviaroma. com. La boutique Luisaviaroma, in via Roma, nel centro di Firenze, è infatti riuscita a imporsi come leader nel mercato moda ebusiness internazionale trasponendo su internet i contenuti fashion che da sempre contraddistinguono questo indirizzo dello shopping fiorentino. Si assiste così a uno “spostamento” su una piattaforma “intangibile” di quei valori “tangibili” che da sempre caratterizzano una famosa boutique. Il risultato è poter raggiungere grandi mercati moda, desiderosi di accedere ai prodotti top del fashion system, pur mantenendo il carattere del marchio derivante da una lunga tradizione commerciale. La shopping experience e-commerce

based

Se il web rappresenta l’espansione globale di un’esperienza di acquisto on-line personalizzata sulle esigenze del cliente, esistono altre esperienze “screen-based” con il prodotto di altrettanta efficacia e originalità che avvengono in modalità offline. È possibile, infatti, sviluppare interfaccia screen come elemento di tracciabilità del prodotto, rispondendo alle esigenze di verità e trasparenza dei mercati, in particolare nei comparti dell’alta gamma. Esistono casi di schermi interattivi riferiti al sistema gestionale di aziende del sistema moda che uniscono l’interfaccia d’acquisto screen-based (simile all’e-commerce) e i sistemi di archiviazione e tracciabilità del prodotto, aprendo nuove frontiere all’esperienza di prodotto. In questo contesto il caso degli schermi interattivi delle boutique Patrizia Pepe di Firenze e Roma rappresentano una caso di assoluta avanguardia e innovazione. L’azienda ha attuato un processo di archiviazione attraverso le tecnologie Rfid nell’ambito del sistema della produzione e del magazzino, per migliorare i processi logistici aziendali e permettere un puntuale controllo anticontraffazione. Il caso Patrizia

Pepe

L’azienda ha scelto di utilizzare e sperimentare questo processo di archiviazione anche nell’interfaccia consumer: in due flagship store del brand di moda sono stati installati totem che permettono al cliente presente in negozio di provare gamme di colori e abbinamenti di prodotti diversi, visualizzandoli in modalità interattiva sullo schermo. Il totem è infatti dotato di un sistem tag “attivo” Rfid. Basta posizionare di fronte allo schermo un capo dotato di tag Rfid “passivo” che lo screen riconosce il prodotto e offre all’utente una gamma di abbinamenti possibili. Il sistema di tracciabilità, basato su tecnologie di identificazione, da mero sistema di implementazione logistica diventa così esperienza di prodotto. Il caso Patrizia Pepe dimostra come l’innovazione nei processi di interazione tra prodotto e consumatore possa oggi andare oltre il semplice schermo – quindi oltre i meri sistemi e-commerce –, sviluppando un’interfaccia che si inserisca nel rapporto tra filiera di produzione e visualizzazione multimediale. Questo sembra essere un efficace percorso di innovazione B2C nel settore moda e manifattura d’alta gamma.

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punto di...

di alexia rizzi

alexia.rizzi@sunnycom.it

Filippo Turci

FILIPPO TURCI

fondatore e marketing manager

di Eco Bar 2.0 Filippo Turci, classe 1988, founder e marketing manager di Eco Bar 2.0, è titolare dell’agenzia Studioeffe, realtà attiva nella creazione e nella diffusione di brand franchising.

ECO BAR 2.0 25


punto di...

Qual è il concept che ha ispirato la catena in franchising Eco Bar 2.0?

Ecosostenibilità nell’allestimento e nei dettagli, qualità a chilometro zero dei prodotti di caffetteria e della piccola ristorazione e cura dei particolari, il tutto finalizzato al benessere del cliente: questi in sintesi i valori che hanno ispirato Eco Bar 2.0. Abbiamo voluto declinare il tradizionale concetto di bar, un luogo di aggregazione e di consumo radicato nell’immaginario degli italiani, facendolo diventare sinonimo di sostenibilità, riduzione dei consumi e degli sprechi, tutela dell’ambiente e qualità dei prodotti che vengono consumati. E più in generale in qualità della vita e del tempo: chi frequenta Eco Bar compie un gesto di amore verso se stesso, perché mangia cibi naturali e sceglie di stare in un luogo sano.

Da cosa è nata l’idea di Eco Bar 2.0?

L’idea di Eco Bar 2.0, ovvero di fare incontrare la cultura della caffetteria e del bar come punto di ritrovo con il concetto di ecologia, è nata in parte da un’intuizione del team di Studioeffe: siamo un’azienda composta da sette persone, tutte di età intorno ai 25 anni, e per noi il tema della salvaguardia del pianeta è particolarmente urgente. In parte è scaturita da nostri potenziali affiliati, che ci chiedevano la possibilità di aprire un bar in franchising – cosa che in Italia è praticamente assente – attribuendole il valore aggiunto di un messaggio importante come quello dell’ecosostenibilità. Infine il tutto si è concretizzato grazie al supporto di alcuni nostri fornitori, in particolare Lavazza, grazie a Tierra, il primo progetto di sviluppo sostenibile che si traduce in una linea di prodotti, nello specifico miscele di caffè. Non solo: Eco Bar 2.0 non serve Coca-Cola, ma acqua e bibite Lurisia, rigorosamente in bottiglia di vetro.

Come avete declinato il concetto di ecologia, “chilometro zero” e di “slow” nel retail design?

Eco Bar 2.0 non ha la presunzione di salvare il mondo ma vuole sensibilizzare i consumatori a far sì che anche le piccole azioni quotidiane, come prendere un caffè, fare uno spuntino o

Eco Bar 2.0, dal suo lancio ha avuto uno sviluppo rapidissimo con oltre 700 contatti in tre mesi: a oggi si contano cinque punti operativi in Italia.

incontrarsi con gli amici al bar diventino gesti responsabili. La sfida è stata tradurre questo concetto in una percezione che doveva essere colta immediatamente da chi entra in uno dei punti Eco Bar 2.0. Per fare questo era necessario dedicare particolare cura alla progettazione degli spazi, che abbiamo affidato a due architetti di fiducia. Il risultato è stato un arredamento minimal ma accogliente, che pone molta attenzione alla zona banco e al retro banco e alla preparazione che è tutta a vista, per enfatizzare la filosofia di cibi naturali e a chilometro zero garantita da una meticolosa selezione di fornitori locali. Un altro aspetto innovativo per il layout di un bar è considerate il punto di vista del bambino, con nicchie espositive, tavoli, giochi progettati per coinvolgere i più piccoli, non isolandoli ma facendoli sentire parte del contesto.

Quali materiali utilizzate e come organizzate la visual communication?

La scelta dei materiali è coerente con la mission di Eco Bar 2.0. Sono il più possibile ecosostenibili e locali, come il legno naturale di cui è composto il bancone, le nicchie espositive richiamano al design delle cassette di frutta. L’arredamento è minimal, ma non spoglio: ogni locale ha delle decorazioni sulle pareti che raffigurano disegni di animali o ambienti naturali e i nostri aforismi sull’ambiente. Anche gli utensili utilizzati sono realizzati in materiali alternativi alla plastica e i componenti usa e getta sono possibilmente biodegradabili e compostabili. I tovaglioli sono di carta riciclabile e riportano tratteggi per costruire origami, al fine di intrattenere stimolando la fantasia ed educare all’idea che ogni materiale può avere una seconda vita. Il tutto senza eccedere nei costi: la sostenibilità deve essere anche economica!

La customer experience ruota intorno al concetto di prodotti naturali, quali altri strumenti di intrattenimento avete messo a punto? Il cliente di Eco Bar 2.0 apprezza il nostro menù, composto da cibi naturali e chilometro zero garantiti dalle nostre schede tecniche, ma la customer experience continua nelle aree

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punto di...

mission

Eco Bar 2.0 è il primo bar in franchising in Italia, alla cui attività è associato il concetto di sostenibilità, riduzione dei consumi, tutela dell’ambiente e riduzione degli sprechi. Eco Bar 2.0 offre un ambiente raffinato e curato, con locali accoglienti che trasmettono sensazioni di benessere al cliente, affiancando alla tradizionale attività anche altre attività innovative. La progettazione dei locali raccoglie la sfida della sostenibilità, selezionando materiale naturali o riciclati e tecnologie avanzate per il risparmio energetico. I prodotti sono a chilometro zero, una filosofia di consumo che consiste nell’acquisto di prodotti agricoli dal produttore senza passaggi intermedi. Eco Bar 2.0 promuove inoltre un caffè con produzione di miscela certificata per favorire l’autosostentamento e lo sviluppo delle comunità che lo producono. www.ecobar.it

dedicate ad attività di svago e intrattenimento come la biblioteca, la zona dedicata all’ascolto della musica, la vetrina dove designer, artigiani e artisti locali presentano i propri prodotti che aderiscono alla filosofia di sostenibilità di Eco Bar 2.0. Su ogni tavolo ci sono porta cellulari in legno che invitano a far riposare lo smartphone a favore del dialogo con i compagni di tavolo. Abbiamo anche creato appositi contenitori per la raccolta differenziata che coinvolgono i clienti restituendo una piccola ricompensa a fronte di un gesto responsabile.

Sarete presenti al Salone Franchising Milano, quale messaggio volete trasmettere ai visitatori della fiera?

In uno dei nostri locali è riportato sulla parete l’aforisma di Andrew J. Wollensky “Tutti vogliono tornare alla natura ma nessuno ci vuole andare a piedi”. In questo panorama economico dominato dall’incertezza, un’attività in franchising è una soluzione che consente di realizzare un sogno raggiungendo l’obiettivo con piccoli passi e senza rischi. Questo è il nostro messaggio, in linea con la filosofia del Salone Franchising Milano, a cui parteciperemo con entusiasmo!

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in LIO G A T T DE OGNI PRODOTTO CARTOTECNICO CHE PASUBIO REALIZZA NASCE DAL CONFRONTO TRA LE ESIGENZE DEL CLIENTE E LE CAPACITÀ TECNICHE E CREATIVE DELL’AZIENDA. Pasubio, azienda cartotecnica vicentina, sviluppa con la massima versatilità ogni progetto di comunicazione visiva e visualizing per il punto vendita che gli viene affidato. L’azienda produce dalle immagini fustellate in dimensioni reali ai cartelli più raffinati, da appoggio e da sospensione, dagli espositori in cartone per il punto vendita e per le aziende a quelli realizzati con materiali compositi: tutti elementi fondamentali per creare un’atmosfera evocativa che coinvolga il consumatore. La varietà di soluzioni proposte da Pasubio è molto ampia e ogni progetto nasce dal confronto tra le esigenze del cliente e le capacità tecniche e creative dell’azienda, che nella produzione mantiene sempre standard qualitativi elevati sia nella scelta dei materiali sia nei processi di produzione.

Progettato e realizzato da Pasubio, questo espositore per trucchi in cartone ricoperto da cartoncino di diverso spessore con sportellini in plexiglass per proteggere i prodotti.

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Le proposte di display per il punto vendita firmate Pasubio nascono dalla creatività e dall’esperienza Per un marchio non basta semplicemente rinnovare la propria offerta di prodotti, ma deve differenziarsi oltre che progettando packaging di grande appeal, anche scegliendo le soluzioni di visualizing più efficaci. “Gli espositori sono elementi decisivi nella comunicazione in quanto sono in grado di influenzare il comportamento del consumatore, conquistandolo con la loro capacità di attirare l’attenzione tra tante altre proposte presenti nel punto vendita - ha affermato Andrea Toso di Pasubio - Gli espositori sono i prodotti in cui maggiormente si esprimono le competenze e la creatività nel campo cartotecnico. Che si tratti di un singolo “totem” o un più complesso “floor-stand”, siamo sempre in grado di proporre soluzioni di comunicazione, che coniugano armonia ed estetica, efficacia e praticità, mantenendo standard qualitativi elevati e approvvigionandoci da fornitori che producono materiali rispettosi dell’ambiente”. Per soddisfare le specifiche esigenze di esposizione dei prodotti, gli espositori realizzati da Pasubio sono studiati nei minimi particolari integrando sistemi e materiali tradizionali, come carta e cartone, ad altri più innovativi che prevedono l’utilizzo di materiale plastico o metallico. Grazie alla loro originalità, sono in grado di rinnovare e reinterpretare gli spazi espositivi di un punto vendita attirando l’attenzione dei clienti e valorizzando il pack design dei prodotti esposti.

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Alcune soluzioni per il visualizing progettate e realizzate da Pasubio.

Pasubio è il partner ideale per la realizzazione di tutti i prodotti in cartotecnica. L’azienda unisce creatività, abilità tecnica ed esperienza per concretizzare idee e offrire soluzioni su misura, uniche e sempre diverse. Sia in rapporto diretto con il cliente, sia in collaborazione con le agenzie grafiche, Pasubio realizza progetti offrendo valore aggiunto ai prodotti in ambito di packaging, confezioni di lusso e visualizing. PASUBIO via Venezia, 144 Schio (Vi) Tel. 0445 512500 pasubio@pasubio.it www.pasubio.it


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retail | visual merchandising

retail | visual merchandising

di Antonio Provenzano antonio.provenzano@sunnycom.it

In carica come Direttore Generale di Pasolini Spa, Antonio Provenzano è esperto di comunicazione visiva e di visual merchandising operativo. Da sempre impegnato nella formazione su questa disciplina presso università ed enti formativi, collabora con riviste di settore realizzando articoli e ricerche su visual merchandising e store design. È autore del best seller Visual Merchandising dal marketing emozionale alla vendita visiva.

L’esposizione dei prodotti deve essere suggestiva ovvero deve comunicare ai clienti, stili di vita originali e atmosfere coinvolgenti

Le leve delVISUAL

MERCHANDISING

strategico 31


retail | visual merchandising

Nel panorama attuale, la maggior parte dei retailer trasforma il proprio spazio espositivo in un luogo destinato alla vendita diretta (selfservice) e per questo il visitatore deve poter trovare quello che cerca in modo semplice, intuitivo e piacevole, senza l’ausilio della vendita assistita. Possiamo quindi affermare che il visual merchandising è sinonimo di prodotto giusto, nel posto giusto, in quantità giusta e con l’emozione giusta. Vendere EMOZIONI

Inscenare esperienza non significa intrattenere, ma coinvolgere: vendere un’esperienza significa far pagare al cliente, non tanto il prodotto che acquista, quanto un biglietto per le emozioni che vogliamo regalargli. Volendo riassumere gli obiettivi del Visual Merchandising, potremmo sintetizzarli nei seguenti punti: • creare interesse, attrazione; • comunicare la filosofia del marchio; • suscitare nel cliente il desiderio di appropriarsi dell’immagine e dello stile di vita che gli viene proposto; • suscitare sensazioni di desiderio, che si risolveranno in situazioni di acquisto; • creare ambienti confortevoli e divertenti; • trasformare il punto vendita in una macchina per vendere; • creare ambientazioni che valorizzino il prodotto; • facilitare l’accessibilità al prodotto; • rendere disponibile la merce in quantità adeguata e massificare l’eventuale stock; • evidenziare le promozioni, i prezzi speciali e le novità.

Per raggiungere tutti questi risultati, il Visual Merchandiser utilizza una serie di strumenti, attraverso i quali applica le teorie e le tecniche proprie della disciplina, ovvero: • gestione del mix merceologico; • lay-out fisico; • lay-out merceologico; • space allocation e visual space; • gestione strategica dei best seller. In genere, possiamo affermare che una composizione espositiva risulterà efficace se sarà in grado di catturare l’attenzione dello spettatore da qualsiasi punto egli provenga e da qualunque angolo la osservi. Ciò si ottiene creando uno spazio visivo maggiore, anche a discapito di elementi come il tessuto, il colore, la forma del prodotto, ecc.I risultati da ottenere sono i seguenti: • Creare composizioni chiare e impattanti • Vendere prodotti e servizi • Pubblicizzare il business • Porre le fondamenta per le vendite future • Contribuire a costruire valore e prestigio per la catena • Educare il consumatore.

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M A IN D E

Per esaltare le caratteristiche del prodotto esposto, una composizione scenica ha bisogno di una serie di supporti ed elementi di design. Questi, però, dovrebbero essere decisi solo in un secondo momento, rispetto alla scelta del tema e/o della destinazione d’uso dei prodotti da presentare. Si passa, poi, alle scelte sulla costruzione della composizione: ad esempio, un elemento isolato al centro della scena allestitiva può essere sottolineato, se circondato da uno spazio vuoto. Inoltre, si possono inserire ulteriori elementi di richiamo, quali superfici lucide, contrasti di colore o proporzioni diverse tra gli oggetti. Proporzione e contrasto sono fondamentali per la costruzione di una buona composizione: modificando le proporzioni tra gli elementi al suo interno, può cambiare notevolmente l’attenzione del consumatore sul display. Possiamo modificare la displaystica, in base alle reazioni che vogliamo ottenere da parte del cliente. I principi di progettazione di un display consistono nel pianificare l’organizzazione degli elementi di una composizione, al fine di fornire un’impressione visiva efficace. Fondamentale è la definizione di equilibrio e stabilità, evitando sbilanciamenti di forme, forze e pesi.

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retail | marketing

Marketing della distribuzione Capire la differenza tra marketing di prodotto e marketing della distribuzione non è cosa banale: a partire da questo numero di Vision abbiamo dedicato una serie di articoli per approfondire le complesse dinamiche del retail marketing. di Luciana Maiorano - maioranoluciana2@gmail.com

Luciana Maiorano, ha ricoperto ruoli di tipo commerciale e marketing in diversi mercati facendo anche esperienza nello sviluppo di reti e nella gestione di affiliazioni. Grazie alla propria competenza trasversale nel mondo “retail e shopping center” lavora attualmente nel mondo della consulenza e delle analisi marketing, in un ruolo che si pone tra le pubbliche relazioni e il commerciale, e coordinando progetti che prevedono lo sviluppo di strategie di marketing e la loro declinazione operativa, il retail management, la valutazione del potenziale dei punti vendita e l’impatto delle grandi strutture.

Il marketing del distributore prevede logiche diverse da quello dell’industria. La differenza è data dallo speciale ruolo che assume il distributore di anello di congiunzione tra industria e consumatore, trovandosi a diretto contatto con il comportamento della domanda e le azioni della concorrenza. Per questo è fondamentale la relazione tra insegna e cliente che il distributore deve coltivare sin dall’interno del punto vendita. Per comprendere queste complesse dinamiche, tratteremo il tema in una serie di articoli, che metteranno in luce la relazione tra retail marketing e comunicazione. Tradurre le opportunità in risultati

Il punto vendita è un palcoscenico in cui si concretizzano le azioni di marketing non solo per attrarre clientela, ma anche per soddisfarla, mettendo in atto strategie volte a ricercare quelle opportunità che già esistono nel contesto di mercato e territorio, ma che non sono sfruttate appieno, trasformandole in risultati concreti. Il protagonista indiscusso è il consumatore che qui si trasforma in shopper. Il distributore deve razionalizzare il bisogno, e quindi gli obiettivi da raggiungere, per poi arrivare alla progettazione degli spazi e della relativa comunicazione, definendo il giusto processo di intervento ritagliato sulla propria realtà, quindi assolutamente senza prescindere da territorio, contesto di mercato e competitivo, struttura e format distributivi, sistema organizzativo, cultura aziendale propria. Deve essere in grado di comprendere i fenomeni e le interazioni tra domanda e offerta nel contesto di riferimento concretizzando le linee guida di intervento distinguendo tra strategiche e tattiche, servendosi anche di tutti quegli specifici impianti che basano il proprio fulcro sulla comunicazione visiva. È un mestiere!

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Dall’alto: le shop window di La Rinascente; il parcheggio per Ikea anch’esso, da sempre grande veicolo di comunicazione, sottovalutato da tutti gli altri retailer.

I 6 punti fondamentali del retail

- Il “mestiere” della distribuzione prevede modelli diversi dal prodotto. Qui il marketing opera per sviluppare la capacità del punto vendita di attrarre clientela nella specifica realtà locale. - Ogni attività di retail marketing si inserisce in un sistema complesso di relazioni. Il retailer deve sempre ricercare una spiegazione in termini di risultato, rapportandosi coerentemente alla strategia di insegna e alle politiche commerciali. - Ogni retailer, dal più piccolo al più grande in termini di metri quadrati o di numerica di punti vendita, deve saper comprendere gli elementi chiave che determinano la performance dei propri negozi. Deve essere in grado di governare i fenomeni, anticipando e utilizzando a proprio vantaggio le tendenze evolutive del territorio in cui opera. - Complessità o multicanalità spesso non consentono di agire capillarmente con micro-decisioni. Il retailer deve intercettare gli aspetti fondamentali dell’insegna, concretamente declinabili sito per sito, e orientare l’intera macchina su un’unica rotta strategica stimolando il dinamismo operativo. - Il retailer deve ogni giorno porre attenzione ai bisogni dello shopper adoperandosi per essere in grado di ricondurre tutti i fenomeni all’interno di un quadro caratteristico di interazioni tra i bisogni del cliente e le problematiche del distributore. Deve attivare o rilanciare dinamismo commerciale progettando interventi fortemente contestualizzati. - In un mercato moderno, sempre più dilatato nei comportamenti d’acquisto e definitivamente impossibilitato nell’etichettare gli individui in tipologie assolute, il retail marketing deve evitare la ricerca di segmentazioni chiuse. Gli individui vanno considerati principalmente in relazione alle occasioni di acquisto che ne attivano i flussi e alle destinazioni di utilizzo che determinano la scelta di un punto vendita. La comunicazione supporta l’evoluzione del Pdv

La comunicazione si muove all’interno del ciclo di vita del retail – argomento che approfondiremo nei prossimi numeri – e delle azioni di marketing e prende forma adattandosi opportunamente alle esigenze diverse cercando di essere strumentale al raggiungimento degli obiettivi. Fondamentale è quindi ricercare e mantenere la coerenza tra la comunicazione di insegna e quella di punto vendita nel rispetto delle strategie comuni. Quest’ultima deve risultare come perfetta declinazione della prima per non disorientare lo shopper. Un esempio virtuoso è la comunicazione di Ikea, perfettamente coordinata e coerente con l’immagine e i valori d’insegna sin dal parcheggio (da sempre grande veicolo di comunicazione, ma sottovalutato da tutti gli altri retailer!) e fino agli scaffali nel negozio e nel magazzino e ai sorrisi dei commessi. Il ciclo evolutivo passa anche dalle vetrine che propongono contestualizzazioni diventando veri e propri spazi mediatici (come quelle di La Rinascente Milano). Non è casuale, è una tendenza alla rivalutazione di modalità di comunicazione di tipo “tradizionale”, a scapito dei mezzi classici.

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retail | marketing


FIERI DEL BIANCO

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grandi eventi gonfiabili

leggeri Eventicome

L’ARIA

Comodi da gestire, rapidi da installare,facili da trasportare e di grande impatto visivo,

di Alexia Rizzi

alexia.rizzi@sunnycom

gonfiabili pubblicitari e le strutture gonfiabili garantiscono elevata visibilità e qualità i

espositiva.

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Nell’immaginario collettivo, il palloncino che fluttua tenuto a “galla” dall’aria è qualche cosa che si associa al gioco, al divertimento e alla spensieratezza. Il principio che anima i gonfiabili pubblicitari e le strutture gonfiabili è lo stesso del palloncino di quando eravamo bambini. Forse anche per questo motivo, questi veicoli di comunicazione e impianti che asservono all’organizzazione di eventi hanno così tanto successo nell’ambito dell’entertainment. Chiaramente non solo: a loro favore depone anche una lunga lista di vantaggi pratici, oltre al forte impatto visivo e scenografico che riconduce alla sfera emotiva dello spettatore. Prima di tutto la leggerezza, che non è solo la sensazione di vedere i gonfiabili prendere forma e librarsi nell’aria, ma riguarda anche il trasporto e la semplicità di installazione. La versatilità dei gonfiabili è un altro plus

.it


grandi eventi

gonfiabili

Outdoor o al coperto, ogni occasione ha la soluzione

gonfiabile più adatta

Mongolfiere, archi, casette, box accoglienza, sagomature speciali che riproducono brand o prodotti i gonfiabili sono alleati della comuincazione del brand e dell’organizzazione di grandi e piccoli eventi. Ecco alcuni indirizzi utili di fornitori di gonfiabili pubblcitari: www.ibebi.com; www.newpuntoplast.it; www.vipairform.it e www.peraria.com.

che li contraddistingue insieme alla possibilità di scegliere tra molte forme diverse se non addirittura personalizzare la sagoma dell’oggetto da rappresentare. Gare sportive, concerti, inaugurazioni, iniziative promozionali, fiere, meeting, congressi, eventi in genere sia outdoor sia al coperto, per ognuna di queste occasioni c’è la soluzione “gonfiabile” più adatta. Ma chiariamo prima di cosa stiamo parlando: come sono realizzati e come funzionano? Il gonfiabile è una struttura pressostatica che per essere mantenuta gonfia, necessita di un motore che aspira l’aria dall’esterno per immetterla all’interno del gonfiabile stesso. Le aziende fornitrici di gonfiabili pubblicitari e strutture gonfiabili offrono dalla progettazione tecnica alla consegna del prodotto finito, passando per la stampa, che si avvale principalmente della tecnica della sublimazione su tessuto, per il taglio e la cucitura delle singole parti realizzate da artigiani esperti. ll materiale impiegato è il poliestere, ottenuto anche da materia prima al 100% riciclata, o il nylon resinato di diverse grammature. Tra le tipologie di gonfiabili distinguiamo quelli puramente pubblicitari come mongolfiere, totem e archi, da quelli che invece asservono alla funzione di copertura come stand, igloo, casette. Dal Giro del Mondo in 80 giorni al viaggio di Dorothy nella terra di Oz, la mongolfiera è la più fiabesca tra i gonfiabili e quella che garantisce una maggiore visibilità dell’immagine e del messaggio pubblicitario anche a distanza. Gli archi sono fra i gonfiabili i più richiesti in particolare per gli eventi sportivi: la loro funzione è creare una coreografia in grado di rendere più avvincente un determinato momento della manifestazione e al contempo di dare visibilità agli sponsor nei confronti del pubblico intervenuto ed, eventualmente, di quello che assiste alla trasmissione televisiva. Il totem è il gonfiabile più pratico, sia nella gestione sia nell’installazione, è economico ed è anche versatile nelle misure, che spaziano da uno a oltre dieci metri di altezza. Il totem può anche essere illuminato

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I gonfiabili pubblicitari e le strutture gonfiabili sono sorrette dall’aria spinta al loro interno da un motore: hanno tuttavia bisogno di fettucce e di picchetti per mantenerle stabili nel punto in cui vengono installate. Queste soluzioni sono soggette a tassa pubblicitaria sia che vengano installare su suolo pubblico sia privato, salvo che sul gonfiabile non siano presenti pubblicità: le quote variano in base al comune di competenza. I gonfiabili su richiesta possono essere dotati di velcro per consentire di cambiare il messaggio pubblicitario e possono essere richiesti i certificati che ne attestino le proprietà ignifughe.

dall’interno per mezzo di un apposito impianto. I gonfiabili pubblicitari possono essere realizzati su richiesta con sagomature speciali che richiamano al prodotto, al marchio, alla mascotte o all’avvenimento che deve essere pubblicizzato. Un esempio possono essere la riproduzione in grande di bottiglie, boccali di birra oppure di figure a tema, dalle uova di Pasqua a Babbo Natale o altri pupazzi legati a speciali circostanze. Se oltre a veicolare un messaggio pubblicitario occorre anche la funzione di copertura o di punto di riferimento per attività promozionali, sono disponibili strutture gonfiabili a forma di igloo, molto di moda per il loro design accattivante, stand scoperti per attività in store o da usare come box accoglienza, anche di forma circolare. Il vantaggio di queste soluzioni è che hanno un ingombro così ridotto che possono essere trasportate nel baule di un’automobile. Per eventi in cui sono richieste strutture più ampie sono disponibili casette gonfiabili di 4x4 metri con possibilità di personalizzazione sui quattro lati o addirittura soluzioni su misura di dimensioni anche più ampie da adibire come coperture per eventi outdoor. È proprio vero che con i gonfiabili organizzare un evento è facile come respirare una boccata d’aria!!!

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Dettagli utili da sapere

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Dynamic Events, il consorzio di aziende specializzate nella fornitura di servizi speciali per eventi, accoglie un nuovo socio nella propria compagine: Mongolfiere. it, società con base in Valle d’Aosta specializzata nell’organizzazione e realizzazione di voli in mongolfiera in Italia e all’estero.

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retail | cross merchandising

Di marca o di categoria? Fino a qualche anno fa lo shopping era un momento di svago a cui poter dedicare tempo, oggi invece il tempo è prezioso e quando si entra in un negozio il solo scopo è trovare velocemente quello che si sta cercando, limitando al minimo eventuali acquisti d’impulso. Il cross merchandising ottimizza i tempi del consumatore... di Taryn Di Ventura - diventura.taryn@libero.it

Taryn Di Ventura, nasce a Roma, a 18 anni si trasferisce a Milano per frequentare l’Università Bocconi dove si laurea in Economics of art, culture, media and entertainment. Seguendo la filosofia per cui “Milano offre una possibilità a tutti, ma una sola”, Taryn si mette subito in gioco cominciando a lavorare in una grande agenzia di comunicazione dove si occupa di PR e ufficio stampa, per poi entrare nel mondo della cosmesi con Chanel nell’organizzazione eventi e in L’Oréal, prima nel commerciale e, in seguito, nel trade marketing. Oggi si occupa di sell out e visual merchandising.

Uno studio effettuato da Unilever (Trip management study) che analizza il processo di acquisto del consumatore all’interno del punto vendita, rivela che più del 60 % delle visite sono definite “Termed Quick Trips”, ossia a breve scadenza e durano dai 15 ai 20 minuti con una spesa media di 20 $. Significa che non c’è piu tempo da perdere. Il consumatore rimane nel negozio per un tempo brevissimo e dobbiamo catturarlo in quell’unico momento disponibile, offrendo soluzioni veloci e complete. I consumatori oggi vogliono comodità e sempre di più sono orientati verso esperienze di one-stop shopping, ovvero desiderano recarsi in un solo negozio per trovare tutto quello di cui hanno bisogno. Per questo è fondamentale che operazioni come il cross merchandising diventino parte integrante nello sviluppo del business di ogni punto vendita. Andare oltre

la semplice offerta

Sono tanti i motivi del successo di questa strategia, la prima è certamente la capacità di offrire al consumatore un servizio completo che possa andare oltre la semplice offerta, semplificando l’azione di acquisto e sviluppando vendite aggiuntive, ma non è la sola. La seconda e più importante chiave di successo si trova nel guadagno che l’azienda ne riceve, non in termini di vendite, non solo almeno, ma soprattutto in termini di immagine. Rendendo più facile trovare il prodotto desiderato e anche quello che non si desiderava, proponendo soluzioni alternative o complementari e suggerendo occasioni d’uso, quello che il cliente penserà dopo aver acquistato più prodotti del previsto sarà “ Incredibile! Ho trovato tutto e in così poco tempo, la prossima volta torno direttamente qui senza dover girare da una parte all’altra

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retail | cross merchandising Un display complesso che non si limita a proporre il semplice oggetto, ma mette in scena un’atmosfera che associa prodotti per occasione di d’acquisto incentivando llo shopping emotivo.

così risparmio gli altri viaggi”. Nella mente del consumatore cresce così il valore di quel luogo e in un solo passaggio il cliente è già fidelizzato sviluppando quelllo che nel brand marketing è definito “effetto alone”, quell’effetto per cui le caratteristiche positive di un oggetto vengono estese agli altri prodotti della stessa marca o alla marca a cui vengono associati. Questa strategia può essere applicata in qualsiasi realtà distributiva e a seconda dei contesti e degli obiettivi di vendita, sono due i possibili criteri di applicazione. Nel primo caso si scelga di raggruppare i diversi prodotti secondo l’area del brand: l’effetto alone lavora sull’identità corporativa della marca, ossia sull’insieme di stimoli destinati a comunicare in pochi attimi tutta la filosofia e i valori della marca stessa. In genere se amiamo un prodotto di una data marca i sentimenti positivi di fiducia che associamo a quel prodotto ci spingono a provarne altri, complementari o aggiuntivi. Un esempio è dato dai manichini che propongono look completi e super accessoriati in un determinato negozio di marca. Il manichino non si limita a proporre prodotti, ma lancia al consumatore un messaggio, ovvero al di là di quello di cui hai bisogno, tutto quello che indossa è necessario per un look perfetto, ed è anche già disponibile lì, senza dover cercare i pezzi in negozi diversi. Raggruppamento per

occasione d’acquisto

Un altro esempio di successo sono i negozi Ikea. Immaginate la differenza nel vedere esposto – ad esempio – un divano, da solo al centro di una stanza vuota piuttosto che all’interno di una riproduzione completa e curata di un soggiorno Ikea. Nel primo caso passereste il tempo a pensare come potrebbe stare nella vostra stanza, quanto spazio occuperebbe rispetto agli oggetti, se i colori sono realmente abbinabili e tutta una serie di quesiti razionali che vi allontanano dall’acquisto. Nel secondo caso, l’atmosfera di casa fa prevalere l’acquisto emozionale rendendo il divano subito desiderabile e con esso anche il tavolino, il vaso dei fiori, le tende abbinate e così via, tutti componenti che nel momento in cui ti sei recato sul punto vendita non desideravi ma che l’esposizione ti ha convinto ad acquistare per avere la garanzia di un risultato perfetto. Nel secondo caso, i prodotti sono raggruppati per area di occasione d’acquisto. I prodotti diversi di marche diverse vengono idealmente – e con il cross merchandising anche fisicamente – associati tra loro in occasione di un determinato evento. Questa è l’applicazione più comune all’interno del contesto della grande distribuzione attraverso la creazione di display a tema. Dal semplice affiancamento delle patatine alla birra o dei sughi pronti alla pasta, fino ai più complessi display a tema per il carnevale, per San Valentino, per il Natale, in cui possiamo trovare, indipendentemente dalla categoria merceologica, tutto quello di cui abbiamo bisogno o di cui scopriremo di aver bisogno. Nel prossimo articolo vedremo come organizzare al meglio gli eventi di cross merchandising e come far diventare questa attività una routine nei vari canali distributivi.

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retail | design

di Alessandra Furlan furlan.alessandra.arch@gmail.com

Giovane architetto udinese, dopo la laurea nel 2012 entra nel mondo Retail Design attraverso un’esperienza lavorativa all’interno del gruppo Benetton. Coltiva spiccati interessi per il mondo del retail e per tutto ciò che ruota intorno alla grafica e all’interior e product design. Vincitrice nel 2013 del premio “Vocazione Roma per Campus Mentis”, con una proposta per un network cittadino di pop-up store.

Forme e COMUNICAZIONE del

PUNTO PU VENDITA

Lo store come strumento, trasmettere i valori del brand, attraverso la shopping experience 42 42


retail | design

Un progetto coordinato di retail design non coinvolge solamente la sfera estetico/visiva dello store, bensì riunisce in sé una serie di discipline che confluiscono tutte in un obiettivo comune: la veicolazione di un messaggio chiaro che comunichi il brand e i valori a cui esso fa riferimento. L’ambiente di vendita è la manifestazione più chiara e diretta dei valori del retailer, diventando il luogo in cui il consumatore può sentire, vedere, toccare e respirare – in una parola fare esperienza multisensoriale – del marchio. Retail design che seduce i SENSI

Il ruolo del retail designer contemporaneo è di coniugare nel proprio progetto la componente emozionale con quella commerciale, rendendo in tal modo l’ambiente di vendita efficiente (in termini di spazio, flessibilità e costo) ed efficace (in grado di comunicare i valori del marchio del retailer e favorire l’attività di consumo), soddisfacendo così le sempre più severe esigenze dei consumatori e adattandosi, inoltre, alla principale caratteristica della vendita al dettaglio: il cambiamento. Il concept creativo di uno store mira pertanto a creare, prima di un’immagine vera e propria, un’atmosfera unica, che renda la shopping experience in linea con i valori del brand e distinguibile da quella proposta dai competitors. La creazione di un progetto multisensoriale coinvolgerà pertanto ogni aspetto del progetto, dalla scelta dei materiali, delle luci, dei colori, a quelle olfattive, bilanciando in maniera armoniosa tutti gli elementi, al fine di creare un’atmosfera che possa avere sul consumatore effetti emozionali anche subconsci. Negozi che ben esprimono il concetto di approccio multisensoriale sono gli store Abercrombie & Fitch. Oltre ad essere relativamente bui (acuendo così nel consumatore gli

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altri sensi), presentano tutti una particolare atmosfera. Anche prima di entrare nel negozio la musica ad alto volume e il profumo tipico accolgono il visitatore; una volta dentro, l’illuminazione a spot perfettamente studiata rende i colori accesi dei capi di abbigliamento immediatamente evidenti, creando un club mood generale, dove le persone si rilassano e – prevedibilmente – spendono. In altri casi, invece, l’essenza del marchio è trasmessa da scelte estetico – architettoniche di tutt’altro genere: si pensi, ad esempio, alle boutique Dior, quintessenza della leggerezza, della purezza e delle scelte di stile della maison, espressa anche nell’interior design attraverso superfici trasparenti e smaterializzate, colori sobri e dettagli preziosi. Ne è un esempio lo store di via Montenapoleone, progettato da Peter Marino, un luogo dall’atmosfera estremamente parisienne, con decorazioni e stucchi classici accostati a pezzi unici di design, arricchito da una scenografica scala incorniciata da un murale composto da 124 schermi Lcd, su cui sono proiettate panoramiche vedute di Parigi, rimandando così a un immaginario di eleganza francese senza tempo, che intreccia anche strette relazioni con la storia dell’azienda.


in LIO G A T T DE ASSOVISUAL È L’ASSOCIAZIONE ITALIANA CHE PROMUOVE E FORMA I VISUAL MERCHANDISER E I PROGETTISTI DI IMMAGINE VETRINISTICA

I punti vendita si evolvono, cambiano i fattori e le circostanze che inducono i consumatori all’acquisto. Non sono più solo gli addetti alle vendite a consigliare i clienti, indirizzando i loro acquisti. Oggi è sempre più la comunicazione visiva a prenderli per mano, accompagnandoli durante il percorso di scelta delle merci, dalla vetrina fino alla cassa. Il punto vendita è un luogo in cui esposizione e presentazione delle merci assumono un’importanza prioritaria. Colori, luci, disposizione del prodotto e oggetti decorativi sono le armi del Visual Merchandiser. In questo ambito si muove, Assovisual, la prima Associazione Italiana di Visual Merchandiser e Progettisti d’Immagine Vetrinistica, che nasce proprio con la finalità di promuovere e formare queste figure specializzate.

Il visual merchandiser è un professionista che, applicando alla creatività le strategie di marketing visivo, si occupa non solo della vetrina, ma dell’immagine complessiva e coordinata del punto vendita e, a volte, dell’intera catena di negozi.

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AL U S I V O i di ASS

I cors

lay resser) Disp (windows d g in is d an Visual Merch mersion) a 5 gg, full-Im Milano (durat 40 ore settembre Dal 23 al 27 40 ore ottobre Dal 21 al 25 40 ore e novembr Dal 25 al 29 40 ore dicembre Dal 16 al 20 ut dresser) Layo g (windows in is d an ch Visual Mer mersion) a 2 gg, full-Im Milano (durat 16 ore cembre Dal 9 al 10 di fica er) Scenogra dows dress in (w y la p is Visual D mersion) a 2 gg, full-Im Milano (durat 16 ore ottobre Dal 28 al 29 er) Fieristico indows dress (w y la p is D Visual mersion) a 2 gg, full-Im Milano (durat 16 ore cembre Dal 9 al 10 di

Il ruolo di Assovisual nella formazione delle figure professionali per il mondo del visual nel retail Gusto e creatività sono necessari per una resa ottimale della merce esposta, ma occorre sapere anche come preparare una scenografia che mantenga gli equlibri visivi degli spazi e creare un’immagine ad hoc del punto vendita, in grado di accogliere e di spingere i clienti ad acquistare. Un compito arduo che il visual svolge attraverso l’utilizzo di una serie di conoscenze che lo rendono punto di connessione tra architetto e stratega. Indispensabile è la miscela di tre competenze: quelle tradizionalmente riservate all’architettura d’interni, conoscenza della psicologia di vendita e nozioni di marketing. “Assovisual è l’unica istituzione italiana, nell’ambito del visual merchandising, che patrocina corsi teorico pratici in grado di sviluppare la creatività adeguandola alle teorie del marketing. Sono proprio questi i cardini dei corsi di formazione e dei master di specializzazione patrocinati da Assovisual e organizzati da Space Art - Comunicazione Vetrinistica & Visual Merchandising. “I corsi propongono una full immersion che, ispirandosi alla metodologia americana basata sulla consapevolezza di una maggiore efficacia di una formazione non frammentata, preparano tecnicamente l’utenza”, spiega Massimiliano Pivetta, Presidente di Assovisual, che dal prossimo numero di Vision firmerà un rubrica dedicata alle Shop Windows Creative e che sarà docente per alcuni corsi del nostro Sunnycom Training.

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Da un allestimento curato e ben fatto, elegante, curioso, moderno, alternativo, può dipendere fino al 40% del fatturato di un punto vendita.

Assovisual è l’Associazione Italiana di Visual Merchandiser e Progettisti d’Immagine Vetrinistica, che ha come scopo creare e promuovere l’alta formazione professionale, la tutela della figura professionale del visual associato, la creazione di iniziative multimediali, lo sviluppo di progetti e gemellaggi con Organizzazioni Internazionali, che vogliono istituire l’albo professionale. ASSOVISUAL Viale Legioni Romane, 28 20147 Milano Tel: 02 48713521 info@assovisual.it www.assovisual.it


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e r u t r e p a nuove

rubrica

di giannina airaghi

giannina.airaghi@sunnycom.it

vedi anche

l’attenzione di un cliente “connesso” digitalmente ed esperto di stile. Lo spazio d’avanguardia permette alle persone di vedere e acquistare gli ultimi prodotti Nike e propone esperienze interattive per una shopping experience volta a incoraggiare e premiare il movimento. Le vetrine, dotate di retail technology di ultima generazione, “interagiscono” con i In Place de la Garonne passanti in modi diversi in una delle località più e coinvolgenti: alcune glamour in assoluto, offrono veri e propri giochi Roberto Cavalli ha interattivi, altre cambiano inaugurato il suo nuovo la forma e il colore non Caffè, in una località che appena le persone si lo stilista italiano ama avvicinano. Vedere per molto e che è da sempre credere! la patria vacanziera del jet-set internazionale. Un NIKE glicine decennale affonda Londra www.nike.com le sue radici proprio al centro del locale, dove risplende il bancone curvilineo d’acciaio lucido. All’esterno sedie e divani, ricoperti da tessuti con stampe animalier, firmano in modo inconfondibile il locale, che essendo collegato con la boutique, offre ai clienti l’opportunità di una piacevole pausa durante lo shopping. Prossime aperture sono in programma a Riyadh, Doha, Jeddah e Dubai. Una nuova apertura per CAVALLI CAFFÈ Burberry nel crocevia Saint-Tropez milanese del viaggio: il www.cavallicaffè.com marchio britannico “atterra” all’aeroporto di Milano Linate e si aggiunge agli altri sette monomarca in Italia. Il negozio si ispira al flasgship store londinese di Regent Street, arredato in puro stile British, ed è dotato di schermi digitali che trasmettono audio e video direttamente dagli headquarter di Londra. Lo store ospiterà le collezioni In occasione delle uomo e donna Burberry Olimpiadi di Londra, London, oltre alle linee di Selfridges e Nike hanno accessori, occhiali, orologi lanciato uno spazio di e fragranze. vendita esperienziale BURBERRY “House of Innovation” Milano - progettato per attirare it.burberry.com

UN RISTORANTE “A BORDO VASCA”

Aperta al pubblico, su prenotazione e solo in estate, Ceresio 7 Pool offre relax nelle classiche cabana e un’atmosfera “di gusto” da vivere dal mattino alla sera.

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DSquared2 “Ceresio 7” Inaugurato “Ceresio 7”

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ue piscine e un ristorante. Questa la carta d’identità della nuova location inaugurata durante la Milano Fashion Week sul rooftop del quartier generale di DSquared2 a Milano, in via Ceresio 7. Il ristorante è diretto dallo chef Elio Sironi, ex chef del Bulgari Hotel. Per la realizzazione del progetto, gli stilisti Dean a Dan Caten hanno collaborato con lo studio di architettura Storage e con studio di interior design Dimore Studio, per definire il concept degli interni e dei complementi

d’arredo. Ne deriva un ambiente estremamente raffinato e minimal, con un’attenzione quasi maniacale per i dettagli, che denota lo stile incofondibile dei due stilisti di origine canadese, abili nel coniugare la classe di altri tempi con un’eleganza moderna. Un locale contraddistinto da classe e da un lusso accessibile, che almeno in quanto a prezzi risulta accessibile. Ceresio 7 Pools & Restaurant via Ceresio, 7 - 20154 Milano www.ceresio7.com

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