Comunicando n. 02/2013

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S O M M A RIO 4 notizie in evidenza 7 speciale 9 packaging 12 It happened! 17 approfondimento 18 19 comunicando presenta 20 grandi interviste 22 comunicando incontra 26 ipse dixit 28 io lo farei così 30 marketing 33 lecture... 36 news 38 made in italy 42 naming 44 l’angolo di susanna 46 editoriale

Marzo pazzerello di Susanna Bonati Fare la differenza Beauty pack: non solo carta di Cecilia Cantadore La confezione che porta bellezza di Cecilia Cantadore “The naked & the nude”: un libro d’arte a cura della redazione Sperimentate, siate “curious” Il trucco c’è... e si vede! Esporre... con stile Silvia Grilli di Susanna Bonati Aspettando Grafitalia La comunicazione del pensiero leggero di Lorenzo Marini Il bicarbonato serve per tutto di Donatella Barzè Brand Evolution di Alessandra Colucci Vedere per non credere di Antonio Provenzano Novità, applicazioni & tendenze dal mondo della comunicazione Le strategie Missoni di Maria Carmela La Greca Beauty e cosmesi di Béatrice Ferrari L’illusione del trasformarsi di Susanna Bonati

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Through a magical metamorphosis, potato waste is transformed into sophisticated and cutting-edge papers:

Dare the experience Explore the metamorphosis by Gary Card on:

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di susanna bonati susanna.bonati@sunnycom.it

marzo

PAZZERELLO

Ci siamo! Alla primavera, dico, ci siamo quasi. Alla stagione delle cose che sbocciano e dei colori che prendono il sopravvento. Sì, ci siamo. Alle giornate che si allungano, i tepori che riscaldano, le passeggiate che rincuorano, i pensieri che si assottigliano. Ci siamo. La primavera, per me, è sempre stata l’apparire all’improvviso di quei gialloni (così li chiamo io), quei cespugli che dal niente ti inondano di fiori gialli, ti abbagliano, ti fanno sperare che il giallo ti rapirà nel turbine del suo bello e ti scalderà il cuore ingrigito dall’inverno (emozionale o stagionale sta a ognuno capirselo...). E li aspetto, anche quest’anno, con la stessa attesa che avevo da bambina guardando fuori dalla finestra che dava su quel magnifico giardino pieno di verde e di colori; fuori. E con loro il rinnovamento, la rinascita; spirituale, energetica, di motivazione. Ecco perché, già da questo numero, la nostra e vostra Comunicando già svela qualche segno di uno stirare le braccine al momento del risveglio, stropicciandosi gli occhietti che hanno ancora un po’ di sonno negli angoli. La primavera, è arrivata anche per lei. Con lo stesso tepore e attesa dei gialloni, con la stessa frizzantezza nell’aria; Comunicando sta sbocciando, di nuovo, con colori ancora imprevedibili e gemme le cui forme presagiscono fiori inediti, frutto di pollini che si sono incrociati nell’aria contaminandosi di bello. State allerta, amici! La nostra primavera è solo all’inizio e la stagione del rinnovamento travolgerà noi tutti. Il magma creativo non ci lascia ancora intravedere le forme precise, siamo ancora nell’entropia in cui tutto è possibile. Però state allerta, ve lo ripeto, perché qui siamo in pieno fermento e, ancora una volta, ho come la netta sensazione che potremmo riuscire a stupirvi.

Come? Quando?

Non chiediamo alla primavera di indicarci sul calendario il giorno esatto dello sbocciare delle rose; non c’è una rigidità temporale. C’è invece molta flessibilità di pensiero e di creatività, c’è molto flusso del divenire che, di nuovo, ci farà cambiare pelle. Che meraviglia è fare un lavoro in cui non smettere mai di ricercare e capire. È un grande privilegio, per meritarsi il quale, il moto perpetuo (del corpo e della mente) si paga volentieri.

Buona primavera a tutti, amici!

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marzo 2013


SCHOLL SCEGLIE VISUAL DISPLAY » Visual Merchandising » Visual coMMunication » Packaging design » shoP-in-shoP » PoP-uP sPace » WindoW Presentation » sPace Branding » internal Branding » exhiBit design › strategia › direzione creativa › progettazione e produzione

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inserzionisti Arctic Paper. . . . . . . . . . . . . . pag. 8 Arjowiggins . . . . . . . . . . . . . . IV cover, pag. 3 Cordenons on line . . . . . . . . . pag. 41 Formeidee . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15 Fotolia . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1 International Paper . . . . . . . . pag. 39 Grafiche Sirio. . . . . . . . . . . . . pag. 16 Photo Stylist . . . . . . . . . . . . . pag. 32 Printink . . . . . . . . . . . . . . . . . II cover Scatolificio Pasubio . . . . . . . . III cover Sunnycom Publishing . . . . . . pag. 45, 48 Visual Display . . . . . . . . . . . . pag. 5

Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’Editore e in ogni caso citando la fonte. Manoscritti, disegni, foto e altri materiali inviati in redazione, anche se non pubblicati, non verranno, in nessun caso, restituiti. In particolare l’invio di articoli implica, da parte dell’autore, l’accettazione (in caso di pubblicazione) di un compenso puramente simbolico stabilito dall’Editore, salvo accordi preventivi sottoscritti e comunicati a mezzo R.R. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli autori. Dati, caratteristiche e marchi sono generalmente indicati dalle Case Fornitrici (rispettivi proprietari); non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è: Sunnycom Publishing srl - Via Stromboli 18 - 20144 Milano (MI). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Spedizione in Abbonamento a titolo oneroso: il ricevimento di questa rivista avviene a titolo oneroso secondo il tipo di abbonamento sottoscritto o tacitamente accettato. Chiunque desiderasse sospendere tale abbonamento ne avrà piena facoltà, senza alcun costo e basterà darne comunicazione scritta all’Ufficio Abbonamenti.

Applicazioni, idee, prodotti e tendenze per la comunicazione comunicando.sunnycom.it Registrazione Tribunale di Milano n° 407 del 28-05-99 Anno XIV - n° 2 marzo 2013 DIRETTORE RESPONSABILE E CREATIVO: SUSANNA BONATI // susanna.bonati@sunnycom.it RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE: EDOARDO DECIO // edoardo.decio@sunnycom.it REDAZIONE: CECILIA CANTADORE // cecilia.cantadore@sunnycom.it ALEXIA RIZZI // alexia.rizzi@sunnycom.it DARIO ZOCCO RAMAZZO // dario.zocco@sunnycom.it GIANNINA AIRAGHI // giannina.airaghi@sunnycom.it IMPAGINAZIONE E COPERTINA: STEFANIA MORUZZI // stefania.moruzzi@sunnycom.it PUBBLICITÀ: DEBORAH FERRARI, MARCO MARCUCCIO advertising@sunnycom.it UFFICIO TRAFFICO: MANUELA SPATOLA // advertising@sunnycom.it HANNO COLLABORATO PER QUESTO NUMERO: SUSANNA BONATI, ALESSANDRA COLUCCI, BÉATRICE FERRARI, MARIA CARMELA LA GRECA, FABIO PAVANINI, ANTONIO PROVENZANO ___________________________________ Stampa: Copertina: Printink - Formigine (MO) - Tel +39 059 5750394 Interno: Graphicscalve - Vilminore di Scalve (BG) - Tel +39 0346 580111 Tiratura: 8.000 copie Abbonamenti e diffusione Mensile 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Una copia: euro 5,00 - Arretrati euro 10,00 Abbonamento 8 numeri: Italia euro 40,00; Estero euro 80,00 Ufficio abbonamenti: tel. +39-02.48.51.62.07 e-mail: abbonamenti@sunnycom.it I pagamenti possono essere effettuati: - on-line con carta di credito su http://abbonamenti.sunnycom.it - c/c postale n. 31993207 sunnycom publishing srl - Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 14289 del 15/07/2005 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. Posta Target Magazine (SMA autorizzazione LO/CONV/037/2010) CMP di Milano-Roserio - Contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano-Roserio per la restituzione al mitt. previo pagamento dei resi sunnycom publishing srl direzione, redazione e amministrazione: via stromboli, 18 - 20144 milano tel. +39 02 48516207 fax +39 02 43400509 Associato a:

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Mr.

di Fabio Pavanini | vanalon@tiscali.it


notizie in

EVIDENZA

a cura del Comunicando Team

Fare la differenza Fare davvero la differenza è un MUST! Permette di avere maggiore visibilità, serve per vincere la lotta all’attenzione che ogni giorno avviene negli scaffali dei supermercati, comunica il VALORE del prodotto. L’etichetta diventa un oggetto persuasivo per catturare l’attenzione su un prodotto piuttosto che un altro: riesce a CONQUISTARE I NOSTRI SENSI, a sollecitare le nostre scelte facendoci guidare dal puro senso del piacere e dell’emozione che viviamo in quel momento. FE Group, azienda grafica e di stampa, lo fa creando un’intera linea di etichette per queste CONFETTURE SPECIALI e dal gusto eccezionale. Il design creativo asseconda le forme del frutto della confettura, animandolo con colori vivaci e contrastanti. Stampa digitale e fustellatura sagomata e forata con tecnologia laser completano l’opera. Un progetto che ha tanto EMOZIONATO, spingendo il reparto creativo dell’azienda a creare anche una case history con questo video: www.fegroup.it/etichette-marmellate-speciali. L’intera collezione è visionabile all’indirizzo: www.fegroup.it/marmellate-speciali.

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Slancia le tue idee verSo l’alto

la gamma ARCTIC VOLUME dona luce ai dettagli delle tue immagini. Lo spessore, l’elegante superficie opaca ed una tattilità naturale danno vita alle tue idee creando intense atmosfere. Grazie alle tre distinte nuance delle carte della gamma Arctic Volume: Arctic Volume HighWhite, Arctic Volume White e Arctic Volume Ivory, è possibile combinare ciascuna immagine alla carta più adatta, creando così l’effetto desiderato. dai più volume alle tue idee… visita il sito www.arcticpaper.com

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PECIAL

materiali

Beauty PACK: a cura di cecilia cantadore

non solo carta

Il mondo di beauty e cosmesi è un settore nel quale tatto, vista ed emotività sono elementi fondamentali per spingere il consumatore finale all’acquisto. L’apertura della confezione e i colori che custodiscono il contenuto, rendono il prodotto emozionante e unico. I consumatori, molto esigenti in questo campo, identificano intuitivamente un materiale ideale per packaging di alta qualità, di fascia alta e di lusso. La percezione è immediata, offre una rappresentazione visibile e tangibile della qualità del marchio, incrementando l’approvazione da parte degli acquirenti e il riconoscimento del prodotto. Insomma, una confezione efficace aggiunge valore al marchio, è l’elemento che cattura l’attenzione, determina l’importantissima prima impressione. Un cartoncino versatile, colorato o di alta qualità, nelle mani di un creativo e di un produttore di pack, si trasforma facilmente nella migliore soluzione possibile. Alla carta, materiale più utilizzato, si affiancano soluzioni ricercate e speciali: tessuti, stampe lenticolari... marzo 2013

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SPECIAL

materiali

Il packaging cambia “pelle” I 4 nuovi colori fashion della gamma di carte SKIN by Curious Collection (Grey, Purple, Emerald, Indigo) sono stati scelti per realizzare un pack limited edition da offrire in occasione di un evento benefico nel quale erano in palio le beauty box firmate GlossyBox. La gamma SKIN è adatta al mondo della cosmesi per le caratteristiche di tattilità e per i suoi colori affascinanti: si è arricchita infatti di quattro colori che hanno già spopolato nella community dei creativi, sempre attenta alle innovazioni nel mondo delle carte.

www.arjowigginscreativepapers.com

Cosmetics, PARFUMES e non solo “Cordenons for Luxury Packaging” è un prezioso cofanetto che contiene una selezione di carte Cordenons ideali per realizzare packaging di lusso e non solo. Il cofanetto è realizzato con Astroprint Honeycomb da 360 g/m2, carta con fibre di pura cellulosa vergine ECF, goffrata su uno o entrambi i lati e caratterizzata da uno straordinario grado di bianco, ottima tenacità e buone prestazioni nelle operazioni di rivestimento in cartotecnica e si presenta in 6 differenti soggetti dedicati alla moda, ai cosmetici, al vino, ai dolci, ai gioielli e ai profumi.

www.gruppocordenons.com

Packaging lenticolare Con la tecnica di stampa lenticolare H3D System è possibile ottenere un effetto tridimensionale che, se inserito nel packaging, dà voce alle immagini e alle animazioni, garantendo ai prodotti il valore aggiunto di una comunicazione efficace e sorprendente. La confezione in questo modo porta con sé una buona dose di creatività, utilizzando materiali di qualità e completamente riciclabili, nel rispetto dell’ambiente. Vere e proprie animazioni che possono essere inserite in qualsiasi tipo di confezione e su ogni tipo di supporto. Alle linee Extra (XD Extra Depth, XM Extra Motion) si è aggiunta la nuova linea XS, Etra Slim, che consente di ottenere effetti 3D e animazioni su uno spessore minimo, fino a un quarto di millimetro. È possibile valorizzare il messaggio con diversi tipi di animazioni e infinite varianti grafiche. Originali, dinamiche e accattivanti le soluzioni di packaging lenticolari nel mondo beauty incuriosiscono e attraggono il potenziale compratore proprio mentre valuta l’acquisto. Molti i brand che ne hanno già fatto uso tra i quali nomi noti come Chanel e Shiseido.

www.lenticolare.it

10 marzo 2013


SPECIALE

Algro Design, dal naso al CUORE Sappi Fine Paper Europe e il gruppo Achilles, azienda tedesca specializzata in finitura, hanno sostenuto il lancio del profumo “animi” di Julia John. La confezione ha un look unico, con un design elegante che la fa spiccare sugli altri. La confezione dell’eau de parfum è bianca, mentre quella del profumo è nera. Anche il cartoncino per i campioncini è nero, con una delicata immagine di sfondo. La combinazione di nero e bianco per Julia John esprime l’eleganza del profumo, concetto che si estende a tutti gli elementi dell’imballaggio. Il cartoncino Algro Design di Sappi, scelto per la realizzazione delle confezioni e dei campioncini, è uno dei supporti patinati più richiesti da quando è stato lanciato, circa otto anni fa. Molti consumatori esigenti lo identificano intuitivamente come il materiale ideale per confezioni di alta qualità, di fascia alta e di lusso.

materiali

www.sappi.com

COSMOPROF come un fiore Leo Burnett – una delle più importanti agenzie di comunicazione a livello mondiale – si è aggiudicata l’incarico di sviluppare la comunicazione delle edizioni 2013 e 2014 di

Cosmoprof Worldwide

La parola a Splendorlux Splendorlux Versus Black è un cartoncino monopatinato cast coated a elevato grado di lucido, dalla tinta omogenea e intensa perchè colorato in massa. Il fronte lucido si contrappone al retro opaco, accentuato da una leggerissima patinatura matt. Il lato cast coated ha una verniciatura di protezione a base acqua che facilita le nobilitazioni, come plastificazioni o gommature dal caldo effetto touch. Splendorlux Versus è disponibile anche in rosso e in bianco/nero ed è certificato FSC.

www.paperideas.it

Bologna, evento leader nel settore beauty. La manifestazione è stata rappresentata dai creativi dell’agenzia come un bellissimo fiore che sboccia e cresce: una metafora visiva del prestigio di Cosmoprof che enfatizza la crescita del business e la bellezza ideale e pura, promossa dalla manifestazione.

TESSUTO, oltre la carta Manifattura del Seveso ha lanciato Canvas Extra FSC, tessuto in puro cotone accoppiato a carta in 22 colori, dalla mano soffice e naturale, adatto a rivestire packaging di alta qualità. Fra le molteplici nobilitazioni va segnalata la possibilità di realizzare in stampa offset, su tessuto bianco, le immagini più complesse. Il risultato finale ha un forte impatto visivo. La certificazione FSC, unica al mondo nel suo genere per i tessuti, completa la sostenibilità di questo prodotto.

www.manifatturadelseveso.it

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eaut

packaging

di cecilia cantadore | cecilia.cantadore@sunnycom.it

La confezione che porta BELLEZZA

Materiali, forme, lavorazioni e colori entrano in gioco per caratterizzare il prodotto che contengono e catalizzare l’interesse dei consumatori.

Un packaging non accattivante e di cattiva qualità non proietta in un sogno, semmai lo infrange. Vale per tutti i settori, ma nella cosmesi, realizzatrice di “sogni per anotnomasia”, più che mai. In questo mondo si osa molto per attirare l’attenzione, specialmente per quanto riguarda i profumi e dove la comunicazione deve essere decisa ed espressa al meglio. Il pack è l’anima di un corpo, l’inspiegabile di un acquisto. Cosmetici e profumi ben si prestano a dare forma alle sperimentazioni formali, alla creatività stilistica e alle nuove tendenze del design attraverso un sapiente utilizzo del packaging, tanto che alcuni dei pack nati come vere e proprie “creazioni” in questo contesto diventano icone globali dei tempi moderni. Ma l’estetica da sola non basta, deve essere abbinata alla qualità e in questo campo l’industria italiana del packaging ha decisamente voce in capitolo. Il packaging design legato al mondo della cosmesi è quindi una leva di marketing strategica, aggiunge valore al prodotto e ha un ruolo determinanante nel processo d’acquisto, nei metodi e luoghi di conservazione, nonché nelle modalità di consumo. Un bel packaging di un profumo farà bella mostra di sé sulla mensola di casa, visibile da tutti coloro che vi accederanno, mentre un pack banale e di basso profilo rimarrà sempre chiuso in un armadietto.

12 marzo 2013


packaging Colori, forme, DIMENSIONI Nel settore cosmetico è fondamentale la ricerca di stile, le tendenze in fatto di colori e i materiali, è un settore molto legato al mondo della moda e per questo dovrebbe essere sempre al passo coi tempi. I colori e le forme devono essere seducenti e devono sempre tener conto del posizionamento del prodotto rispetto ai competitors, delle richieste di mercato e dell’impatto ambientale. Effetti madreperlacei o metallizzati, alta brillantezza e intensità per la nobilitazione delle superfici... e ancora, combinazioni cromatiche calde, fredde, fresche, capaci di sollecitare la curiosità dell’osservatore, colori che suscitano emozioni forti. Innovazione e differenziazione sono i motivi principali del successo di un prodotto cosmetico, accanto alla formulazione raggiunta con forti investimenti in ricerca e sviluppo. I colori possono far sì che un prodotto sembri più piccolo o grande, più pesante o più leggero. Per questo motivo i brand cosmetici investono molto nella ricerca e scelta del colore. I cosiddetti “ricercatori motivazionali” lavorano appositamente per far sì che il consumatore scelga in base al gradimento della confezione, quasi più che del prodotto.

RAFFORZANDO LA BRAND IDENTITY Un marchio deve essere

RICONOSCIBILE a colpo d’occhio,

giocando anche graficamente con i segni grafici e gli elementi che lo contraddistinguono. Per questo motivo Nivea ha annunciato il nuovo RESTYLING GLOBALE, basato su quello che è il simbolo del marchio dal 1925: la lattina tonda blu. La nuova immagine sarà declinata su packaging, materiali per punto vendita e advertising in 200 paesi. Il progetto è a cura del designer Yves Béhar e della sua agenzia fuseproject, di San Francisco.

trendy Vi proponiamo un’analisi delle tendenze in atto nel mondo del packaging cosmetico. Iniziamo dall’universo dei femminili. Le forme sono arrotondate e armoniose, dolci e sinuose, a volte con richiami vintage e riferimenti espliciti alla femminilità. Psicologicamente, i colori che più tornano sono il rosa, il rosso, il giallo e verde. Il rosso è un colore caldo che incita all’azione, il verde è riposante, distensivo e dà la sensazione di fresco. Le scritte e i loghi sono per lo più dorate e nobilitate, ci portano nel mondo del lusso. La marca del prodotto è protagonista della confezione, è l’elemento principale del pack, si legge a colpo d’occhio e conferisce prestigio a flaconi e cartoncini.

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packaging

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1-2. G.Box – Cofanetto rigido rivestito in carta stampata in quadricromia con effetto soft touch. Chiusura frontale a calamita, sede per “cadeau” interna, nastrino gros-grain personalizzato per fiocco; “Trade-box”, anche chiamata “Couvette” prodotta manualmente in occasione del lancio di una nuova linea (www.gboxsrl.it). 3. Helpack – Botton Box è un sistema brevettato nato dalla collaborazione di Helpack e Amadori Design. Semplice e funzionale, permette l’apertura di scatole e pack. Con la sola pressione delle dita sul bottone, il coperchio si libera. Il bottone del Botton Box è adatto ad astucci, bauletti, soluzioni squadrate o rotonde, può essere prodotto in diversi materiali, anche riciclabili, e personalizzato (www.helpack.it). 4. Solutia Packaging – Pochette porta cosmetici in cotone e pvc, disponibile in diversi colori con chiusura zip in tinta e tirazip in metallo, personalizzato con stampa del logo in rilievo e stampa argento sulla finestra in pvc (www. solutiapack.com). 5. Tipografia Unione – Scatole in cartoncino stampate a un colore e nobilitate con plastificazione lucida, marchio a secco e oro o argento a caldo (www.tipografiaunione. it). 6. Vetronaviglio – I flaconi Etoile hanno l’aspetto dei contenitori massicci dal forte impatto visivo, piacevolezza al tatto, forme essenziali ed eleganti con un design che slancia il profilo del prodotto dal basso verso l’alto (www.vetronaviglio.it).

trendy

Queste immagini esemplificative parlano chiaro. Il pack maschile gioca con colori metallici, scuri, o comunque “neutri”. Grigi, neri, argenti, metallici, qualche tocco fugace di fiammeggiante rosso. I colori sono scelti per esprimere virilità, un fascino e un vigore tipicamente maschili, qualche volta uniti a un pizzico di stravaganza e di seduzione. Le forme cercano di utilizzare tratti solidi, sia per i corpi del flaconi sia per le confezioni esterne in cartoncino. i materiali più usati sono il vetro, il metallo, l’alluminio, che soprattutto negli ultimi anni ha avuto una buona diffusione, perché è leggero ma trasmette solidità, è igienico e differenzia rispetto a soluzioni più tradizionali. tradizionali

14 marzo 2013


packaging

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1. Pozzoli – Packaging speciale a forma di pochette con chiusura a velcro, realizzato in similpelle nera accoppiata a cartone Sirio Black Black. Tutte le cerniere, le cuciture e i particolari sono stampati in argento a caldo con rilievo multilivello. La minuteria è personalizzata e fissata manualmente (www.pozzolispa.com). 2. Cartoindustria – Espositore da banco con dispenser del prodotto e ricarica automatica con riposizionamento per caduta (www.cartoindustria.it). 3. Rissmann – D´orsay: scatola a cassetto con nastro incollato per estrarre il cassetto interno, stampa offset con plastificazione opaca; Houbigant: scatola con coperchio a cofanetto e lato anteriore cadente, può essere usata anche come espositore (www.rissmann.com).

I materiali Cartoncino: leggero, economico e pratico, può essere lavorato in qualsiasi forma. Vetro: sinonimo di lusso, di preziosità, si presta a essere utilizzato, spesso arricchito da lavorazioni sofisticate, nell’ambito dei prodotti di alta gamma. Per le sue doti di alta protezione e di bassissima interazione è ideale per i prodotti alcolici (come i profumi). La sua fragilità si scontra in alcune applicazioni con le doti di funzionalità. Metallo: evoca forza e mascolinità, è low cost e resistente. Si adatta a impieghi per prodotti di target giovane e maschile, per le doti di funzionalità e per il messaggio di modernità che trasmette. Plastica: non è più un prodotto povero poiché la ricerca l’ha declinata in formule altamente resistenti e capaci di raggiungere effetti estetici davvero notevoli, grazie all’alta lavorabilità, anche dal punto di vista delle tecniche di stampa utilizzabili. È un materiale giovane e moderno, resistente e con un buon rapporto qualità/prezzo.


LE SCATOLE, PER NOI, SONO

GRAFICHE SIRIO SRL

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grafiche dell’artiere

“The NAKED & THE NUDE”:

un libro D’ARTE

Nella lingua inglese la distinzione fra “naked” e “nude” è chiara: “naked” significa senza abiti, mentre “nude” indica il corpo nudo come forma artistica. Da questo gioco di parole prende il nome questo volume, presentato nella cornice architettonica del Teatro Anatomico, all’interno dell’Archiginnasio di Bologna, da Grafiche dell’Artiere (www.graficartiere.com). Questa antologia internazionale di fotografia, curata da Peter Weiermair, è una nuova iniziativa editoriale che vede la direzione artistica e il progetto grafico di Gianni Giulianelli e Maddalena Gracis. Si tratta del primo volume non commerciale pubblicato nel 2013 in edizione numerata di 500 copie. La serie è dedicata ai diversi generi legati al medium fotografico, veicolo di espressione artistica del nudo, tema un tempo riservato esclusivamente alla pittura e alla scultura. La particolarità del volume è legata non solo al suo design raffinato e all’eccellente qualità della stampa, ma anche alla selezione dei 72 fotografi, americani ed europei, ma anche provenienti da paesi lontani come Cina, India e Giappone, prendendo in esame tutte le possibili strategie estetiche della fotografia contemporanea. marzo 2013

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a cura della

redazione


APPROFONDIMENTO cover | CARTA Curious Matter Purple Majesty 270 g/m2 by Arjowiggins Creative Papers

Tel. 02 72.41.72.33 Fax 02 86.45.40.87 www.arjowigginscreativepapers.com

SPERIMENTATE, siate “curious” Osate e sperimentate, siate curiosi. È questo l’invito che sembra farci la carta della nostra copertina di questo mese. Lasciate che la vostra mano e i vostri occhi ne esplorino la superficie...

TOCCANDO l’impossibile

Curious Matter non assomiglia a nessun’altra. È semplice e raffinata allo stesso tempo, morbida e granulosa, seducente e particolare, originale al tatto. Offre un’esperienza nuova, attraverso una superficie ricoperta da microscopiche particelle sferiche. La sensazione al tatto sembra quasi una fusione “impossibile” tra sabbia e seta.. Mentre alla vista, il risultato è un colore matt perfettamente omogeneo, ultra pigmentato.

C’era una volta UNA PATATA...

Una trasformazione spettacolare, estrema, apparentemente impossibile. Eppure… l’amido di patata, sublimato, è rinato sotto forma di carta creativa.. Derivato dell’industria alimentare, l’amido di patata ha rivelato proprietà sorprendenti. Proprio come la cucina molecolare destruttura gli alimenti per ricomporli in forme inaspettate,, i laboratori di Arjowiggins Creative Papers, in anni di ricerca, hanno trasformato questa materia prima in una carta totalmente nuova e dall’eccellente eccellente resa di stampa.. In questo modo il Gruppo cartario ci mostra un approccio alla sostenibilità radicalmente diverso da quello a cui siamo abituati!

CURIOSITÀ di

famiglia

La patata è la “materia” sorprendente che inaugura la gamma Curious Matter, declinata in 7 colori e 4 grammature e perfettamente adatta a essere utilizzata con tutte le tecniche di stampa e di lavorazione. Quali sono i suo ambiti applicativi? La sua versatilità di impiego è senza fine: cover, packaging, shopping bag, stampati commerciali... Fa parte della famiglia Curious Collection, una gamma all’avanguardia, innovativa, che propone carte sempre più creative e originali. Completano l’offerta di Curious Collection: Cosmic, Translucents, Metallics, SKIN e Touch. www.curiouscollection.com.

Vi proponiamo il risultato di una METAMORFOSI. Un processo che ha visto una semplice patata TRASFORMARSI nella nostra copertina di questo mese. No, non è uno scherzo! In anteprima su Comunicando, Arjowiggins Creative Papers lancia Curious Matter, una carta nuova, dalla superficie unica al tatto, per un’inedita esperienza sensoriale.

18 marzo 2013


APPROFONDIMENTO

cover | NOBILITAZIONE tel 059 57 50 394 info@printink.mo.it www.printink.mo.it

stampa e NOBILITAZIONI by Printink

Forte di un’esperienza trentennale maturata dal proprio staff, Printink si rivolge alla sua clientela come leader nel mercato serigrafico. La solida struttura aziendale, combinata a tecnologie e materiali all’avanguardia, permettono a Printink di trasformare i progetti comunicativi in opere d’arte. L’azienda produce con cura, passione e professionalità etichette e targhe, prodotti di cartotecnica e tutto ciò che può essere realizzato o valorizzato in serigrafia.

IL TRUCCO c’è... e si vede! In questo numero, dedicato alla comunicazione per BEAUTY E COSMESI, abbiamo scelto di rendere la nostra copertina più bella che mai. Le abbiamo RIFATTO IL MAKE UP in modo creativo. L’abbiamo “truccata”, che nel mondo della stampa si dice poi “nobilitata”, per renderla ancora PIÙ AFFASCINANTE e seduttrice. Per far sì che catturi l’attenzione, colpisca GLI SGUARDI. Ma, a differenza del make up che si cerca di celare sulle persone, vi diciamo che il nostro trucco c’è, siamo orgogliosi di farvelo vedere e di svelarvene, passo dopo passo, i segreti. Il prodotto di bellezza che abbiamo scelto si chiama SERIGRAFIA...

1 | Candide virgolette... Stampare il bianco su carta scura e colorata, come la nostra di questo mese, non è sempre così semplice come può sembrare. Le nostre virgolette e gli strilli come vedete sono però candidi, grazie al passaggio di bianco serigrafico!

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2 | Il tocco glamour Il trucco serve anche per farsi notare. Per questo motivo, per colorare la nostra testata e qualche dettaglio di rilievo, abbiamo scelto un inchiostro serigrafico fucsia fluo! 3 | Un bacio appassionato Parlando di passione e seduzione, il rossetto rosso ne è il simbolo per anotnomasia. L’inchiostro rosso serigrafico utilizzato per il rossetto e per il bacio contiene glitter metallizzati che lo rendono ancora più speciale.

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4 | Le righe serigrafiche La parte metallica del rossetto è stata realizzata con righe serigrafiche che aiutano a creare l’effetto di sfumatura del colore, conferendo allo stesso tempo un effetto tattile che non potrete fare a meno di toccare.

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PRESENTA...

ESPORRE...

con stile

FLESSIBILITÀ e sapiente scelta di colori e materiali sono gli ingredienti che VISUAL DISPLAY ha utilizzato per confermare il successo di Scholl tra i BRAND DELLA MODA Scholl, brand che da oltre 100 anni sviluppa e produce calzature di alta qualità, ha recentemente deciso di rinnovare la sua presenza nei punti vendita. Per questo motivo ha studiato con VISUAL DISPLAY un nuovo modo di esporsi nel mondo retail. Il progetto è partito con obiettivi ambiziosi. Scholl desiderava infatti ringiovanire la percezione del brand, aumentare la sua visibilità, portare sotto i riflettori i suoi prodotti, in particolare le linee orientate al canale calzaturiero e abbigliamento, allargare il pubblico, accedendo a un bacino più ampio e riuscendo a conquistare anche i giovani, puntando quindi a un target sempre più attento e alla moda. Nello stesso tempo, era fondamentale non rinnegare le origini e non perdere i valori che hanno CONTRADDISTINTO il brand per anni. Scholl è infatti conosciuta per la sua linea di calzature benessere venduta nelle migliori farmacie e ortopedie. Con questo progetto si desiderava veicolare l’idea di confort facendola coesistere con un approccio moda. Questo progetto di restyling nel modo di esporre i prodotti nel retail, di respiro internazionale, ha coinvolto diversi paesi europei e circa 2000 punti vendita dislocati in tutto il continente. Sono stati creati SISTEMI ESPOSITIVI ad hoc e kit coordinati di presentazione durevoli, utilizzabili tutto l’anno e adatti a presentare quindi sia le collezioni primavera/estate sia quelle autunno/inverno. Per questo motivo il progetto doveva essere versatile e adattabile a punti vendita di diverso tipo.

20 marzo 2013


LE SOLUZIONI ESPOSITIVE CREATE DA VISUALDISPLAY PER scholl SONO essenziali E minimal MA DI GRANDE IMPATTO VISIVO.

“Per il 2013 la strategia Scholl ShoeTrade è quella di puntare sulla visibilità instore in modo che il consumatore possa vedere, riconoscere e percepire Scholl come un brand di calzature moderno, giovane e al passo con i tempi, ma allo stesso tempo trasmettere anche un concetto di qualità e cura per i dettagli, elementi alla base delle nostre calzature. Volevamo un sistema espositivo che mettesse in risalto la collezione e ne sottolineasse i dettagli e i materiali.”

Valentina Savi

Sr Brand Manager Scholl Shoetrade

1 | Materiali e colori I valori storici del brand e l’aspetto di stile e moda dovevano coesistere nel sistema espositivo. Per questo motivo sono stati scelti accuratamente i materiali. La scelta è caduta su plateau bifacciali color bianco e legno naturale (multistrato betulla), per evocare il logo Scholl e i materiali utilizzati tradizionalmente dal brand, evocando allo stesso tempo il sughero, materiale molto ricorrente nelle collezioni Scholl e adatto a far emergere la personalità, l’identità e le origini del brand. I materiali si adattano ad essere associati a tutti i colori e a tutti i contesti, in più negozi possibili. 2 | Flessibilità e componibilità Con questo progetto si è cercato un approccio diverso da quello tradizionale, per dare la possibilità a tutti i punti vendita e ai venditori di comporre i kit espositivi come meglio credevano, adattandoli al loro spazio e al loro modello di business. Per questo motivo sono stati creati tre kit diversi di dimensioni differenti: small, medium, best kit. Tutti gli strumenti sono stati concepiti per poter essere utilizzati sia in vetrina che instore. Tutti i prodotti sono molto semplici da utilizzare, montabili a incastro, si basano sulla componibilità e sull’intuitività.

marzo 2013

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Visual Display dal 1999 aiuta i brand a promuovere il loro potenziale commerciale nei luoghi di consumo, attraverso la ricerca, la sperimentazione, le strategie, la creatività e l’esperienza di molti progetti realizzati. Per questo l’azienda si definisce Visual Marketing Advisors.

Visual Display Via Fabio di Maniago 15 33100 Udine (Ud) Tel. 0432 600331 – Fax 0432 603678 info@visualdisplay.it visualdisplay.it


le grandi interviste

SILVIA GRILLI

«LA GRAZIA CONTEMPORANEA RISPECCHIA UNA DONNA AL PASSO CON I TEMPI, CHE VUOLE TUTTO, LAVORO, FAMIGLIA, FIGLI E MODA» MODA Direttore di GRAZIA

di Susanna Bonati

22 marzo 2013


MISSION

GRAZIA È IL SETTIMANALE FEMMINILE LEADER IN ITALIA PER CONTENUTI E IMMAGINE. DA SEMPRE UN PUNTO DI RIFERIMENTO NEL PANORAMA EDITORIALE PER STILE E QUALITÀ GIORNALISTICA, SIA DAL PUNTO DI VISTA DELLA MODA CHE DELL’ATTUALITÀ. PRESTIGIOSO E AUTOREVOLE SI RIVOLGE A UNA DONNA RAFFINATA, COLTA, MODERNA. LA GRAFICA, DINAMICA E SOFISTICATA, CONTRIBUISCE A RENDERLO UNICO E RICONOSCIBILE.

settembre 2012 --

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le grandi interviste

Inizierei dall’etimologia della parola “grazia”, ogni cosa che ci rende piacevoli ad altri, quindi in cosa la nuova GRAZIA si è resa ancora più piacevole, accattivante, ammiccante e in quale modo, sotto la tua direzione, ritieni di potere conquistare e mantenere il pubblico già acquisito? GRAZIA è un concetto antico e moderno e comunque sempre attuale. La GRAZIA contemporanea rispecchia una donna al passo con i tempi, che vuole tutto, lavoro, famiglia, figli e moda. GRAZIA è un giornale di attualità e di moda. È divertimento, informazione ed espressione di libertà. La donna contemporanea si interessa di qualsiasi argomento, entra nei dibattiti, vuole discutere, vuole esprimere la sua opinione. GRAZIA è tutto questo, un giornale veloce, vibrante, molto settimanale. Che fatica, quanto lavoro! Il lavoro è tanto ma è anche molto divertente. I giornali stanno attraversando un momento difficile. Andare in edicola è ormai un gesto antico. Ma il giornale di carta, patinata, bella, da tenere in mano, da leggersi con calma, è proprio un lusso che ti concedi, non te ne puoi privare. Da un punto di vista di cifra stilistica grafica, colori, sapori della testata, quanto movimento c’è? C’è molto movimento. E ce ne sarà sempre di più. Le fast news iniziali hanno una grafica che aiuta questa velocità di comunicazione. Titoli trasversali, un po’ obliqui, tagli particolari, che non ti aspetti. Foto grandi oppure tante foto piene, tanto colore, giallo, azzurro, rosso, arancione. Ogni parte del giornale ha i suoi colori e ogni pagina deve essere sorprendente rispetto alla precedente. Un mix eterogeneo ma organico ovviamente. I colori immagino non siano stati scelti a caso. Il giallo è il colore dell’attualità. Il giallo è un colore che si accende all’improvviso. Lo scoop è giallo, nei giornali di antica tradizione. Nelle pagine dedicate alla moda non c’è bisogno di tanti colori, dal momento che ci sono già i vestiti e la bellezza delle ambientazioni. Le pagine dedicate alla cultura hanno una declinazione in arancione, che si sposa bene con un approfondimento veloce. Ma se dovessimo identificare GRAZIA utilizzando una sola parola? Vita! In tutti i sensi, visto che te la prosciuga... Esatto, la mia vita l’ho messa qui.

OGNI PAGINA DEVE ESSERE

SORPRENDENTE

RISPETTO ALLA PRECEDENTE.

Quanto c’è di te nel giornale, domanda scontata ma in questo caso mi sembra dovuta… Tantissimo, ovviamente insieme con la redazione. L’attualità fa parte del mio DNA. Io sono stata inviato di Panorama, prima ancora ho lavorato nei quotidiani, ho vissuto a New York, ho lavorato in Medio Oriente, sono stata inviata nel Far East. L’attenzione all’attualità e al mondo cosmopolita mi appartiene. Mi appartiene anche la moda, perché è sempre stata un mio interesse personale ma anche professionale. E poi ci sono gli editoriali, in cui racconto parti di me. Non è narcisismo, un giornale deve avere un’anima pulsante, deve comunicare passione, non può essere soltanto un prodotto. Conoscere chi fa il giornale, presentarsi, raccontare la propria vita, aprirsi ai lettori è mettersi in gioco. Se io parlo di quello che faccio, racconto la vita di milioni di donne che lavorano, hanno figli, hanno un marito, hanno mille interessi, parlo di attualità, faccio un reportage di quello che mi succede attorno. Quanto la cover di un giornale incide sul giornale stesso, quanto ne è veicolo, quanto è importante? Questa è una domanda a cui risponderò molto sinceramente. GRAZIA è un giornale che fino a oggi non veniva comprato per la copertina, ma per il tipo di prodotto che era. La mia sfida è quella di far sì che la rivista venga comprata per la copertina. È per questo che sto cercando di cambiare le cover in modo che abbiano un carattere distintivo, sempre diverso. Come si comunica GRAZIA al grande pubblico? In quanto media, quali altri media usa per comunicarsi, quali mezzi sceglie per farlo? GRAZIA è un network che nel mondo è in 24 paesi, oggi anche in Spagna e Corea. È un brand fortissimo. È un successo strepitoso in Gran Bretagna, Francia, Russia. In Italia è un giornale storico, popolare e alto nello stesso tempo, che tutti conoscono. Quando lanceremo la revisione totale della rivista, la comunicazione sarà capillare su tutti gli strumenti di comunicazione. Qual è la comunicazione che secondo te arriva più diretta al cuore delle donne? Una persona compra GRAZIA per due motivi, per leggere e vedere la moda. L’attualità è una delle cose per cui riceviamo più lettere. Interessa molto la moda, gli editoriali. Gli argomenti più spinosi che suscitano storicamente dibattiti infuocati sono gli animali, le pellicce, l’immigrazione, il bullismo, la violenza sulle donne, i bambini. GRAZIA BIMBO è uno dei maggiori successi di

24 marzo 2013


BIOGRAFIA Silvia Grilli è direttore del settimanale Grazia. Laureata in Lingue e letterature straniere all’università Ca’ Foscari di Venezia, ha iniziato la carriera alla Notte, L’Indipendente, il Giornale. Nel 1998 è stata caporedattore attualità di Anna e nel 2000 caporedattore centrale di Cosmopolitan. Ha collaborato con Il Foglio, Epoca e testate straniere tra cui The Guardian, The New York Observer, the New York Sun. Nel 2001 è diventata inviato speciale di Panorama e nel 2005 condirettore, poi direttore di Grazia. All’inizio del 2007 è inviata negli Stati Uniti in qualità di editor at large delle testate Mondadori. Dal novembre dello stesso anno viene nominata vicedirettore di Panorama. questo brand. Il “numerone” delle sfilate e quello degli accessori si vendono tantissimo. Sono i giornali che escono in concomitanza con le Sfilate Donna. Li chiamiamo “numeroni” perché sono riviste grosse, brossurate, piene di contenuti, con la maggiore proliferazione di articoli dedicati alla moda. Certo è una dura battaglia con tutti i competitor. Come fate a mantenere sempre alta l’attenzione su un argomento che è così tanto dibattuto e trattato? La moda interessa sempre le donne, e poi dipende da come la fai. GRAZIA usa grandi fotografi, viaggia, va in location straordinarie, offre un sogno unico, riconosciuto nel panorama delle riviste italiane.

“I giornali stanno attraversando un momento difficile. Andare in edicola è ormai un gesto antico. Ma il giornale di carta, patinata, bella, da tenere in mano, da leggersi con calma, è proprio un lusso che ti concedi, non te ne puoi privare.”

Una domanda più tecnica. C’è un motivo preciso per cui scegliete questo tipo di carta? La resa di questa carta dà il senso del lusso. È una carta lucida patinata, sulla quale è possibile applicare dei colori speciali, che risaltano molto bene. Cosa chiederesti al genio della lampada perché possa consentirti di lanciare GRAZIA verso limiti che neppure ti immagineresti? Che tutte le trentenni italiane comprino GRAZIA. Il nostro zoccolo duro sono le quarantenni/cinquantenni. Vorrei che tutte le nuove generazioni comprassero GRAZIA. Vorrei che tutti i nativi digitali comprassero GRAZIA. Compratelo perché è bello! Parola di direttore!

marzo 2013

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INCONTRA...

Aspettando GRAFITALIA Dal 7 all’11 maggio apre le porta a Milano Rho Fiera la PRINCIPALE MANIFESTAZIONE dedicata alle arti grafiche, tra conferme e NOVITÀ Siamo a un nuovo appuntamento con quella che è tradizionalmente la fiera di riferimento della “stampa” e delle arti grafiche. Dall’ultima edizione, nel 2009, le cose sono cambiate parecchio. Evidentemente la nostra società e in generale il modo di fare impresa stanno cambiando, ancor più nel settore delle arti grafiche. Quindi, nell’era di internet, cosa dobbiamo aspettarci da questa Grafitalia? Se l’innovazione ha portato a una contrazione quantitativa degli stampati, dall’altro ha offerto innegabilmente anche una serie di opportunità. Grazie a internet i mercati si sono allargati e le distanze si sono accorciate. Oggi è possibile con un click e un PDF raggiungere stabilimenti di stampa lontanissimi e lavorare in tempo reale anche con clienti distanti. “Viviamo una grande sfida ma anche una grande opportunità che ci costringe a elevare i livelli di competitività con un’attenzione a tutte le funzioni aziendali e in particolare alle novità e alle scelte tecnologiche. Internet significa globalizzazione e questo stravolge la vecchia logica di una competitività che distingue fra imprese vicine o lontane perché la questione oggi è fra imprese forti e imprese deboli. L’innovazione a 360° sarà la carta vincente che determinerà chi resta e chi esce dal mercato” ha affermato Vincenzo Boccia, Presidente della manifestazione. Grafitalia si svolgerà in contemporanea a Converflex, fiera dedicata al mondo del converting, package printing e labelling. Quindi appuntamento con l’innovazione, che caratterizza – oggi più che mai – la filiera della comunicazione, sempre più “rapida”, flessibile e di qualità.

IL WEB HA STRAVOLTO LE REGOLE DELLA COMUNICAZIONE. LA CARTA STAMPATA, PER IL MOMENTO, NE SOFFRE, E CON ESSA LE AZIENDE TIPOGRAFICHE. LA CARTA CRESCERÀ CON IL WEB, E SARÀ LA TECNOLOGIA A RENDERLO POSSIBILE. QUESTO IL FOCUS DI GRAFITALIA 2013.

26 marzo 2013


... VINCENZO BOCCIA

Presidente di GRAFITALIA FOCUS DELLA MANIFESTAZIONE SARÀ IL RAPPORTO SEMPRE PIÙ STRETTO TRA CARTA E WEB. COME VEDE LO SCENARIO ATTUALE? PUÒ SPIEGARE A NOI AMANTI DELLA CARTA COME SARÀ POSSIBILE QUESTA SINERGIA? La carta è complementare ai new media, assolve a funzioni diverse, agevola la riflessione, il pensiero, il progetto, lo studio. La carta rappresenta e aiuta il pensiero lungo e profondo, i new media agevolano le informazioni veloci. Due mondi che si completano e non necessariamente in contrapposizione. Gli industriali del nostro settore devono saper sempre più integrare i servizi ai classici prodotti stampati e avere organizzazioni all’altezza delle aspettative dei clienti, devono contribuire alle rivoluzioni in corso e far recuperare efficienza all’intera filiera produttiva. In particolare in Italia dobbiamo abbassare il costo del lavoro per unità di prodotto e questo si fa con tecnologie e con persone all’altezza del nuovo contesto. La carta, le tirature e la loro evoluzione sono aspetti su cui concentrare i prossimi investimenti dal digitale al mondo offset.

NELLA PAGINA ACCANTO E QUI SOPRA, ALCUNE IMMAGINI DELLA SCORSA EDIZIONE DI GRAFITALIA (NEL 2009): L’INGRESSO ALLA FIERA, I PADIGLIONI, I MATERIALI E LE TECNOLOGIE ESPOSTE.

OLTRE A STAMPATORI E CARTIERE, IL BACINO DI LETTORI DI COMUNICANDO È COMPOSTO ANCHE DA CREATIVI, AGENZIE E COMUNICATORI IN SENSO LATO. GRAFITALIA È ANCHE PER LORO?

Graphic Arts, Print Media and Communication

Potrei dire che sono i soggetti più strategici per la manifestazione. Infatti, se essa si rivolge agli industriali della stampa su carta per far toccare con mano l’evoluzione delle innovazioni nei processi di stampa e quindi analisi/benefici dei singoli investimenti, i creativi, le agenzie e i comunicatori in senso lato hanno una maggiore sensibilità su quelli che sono i nuovi prodotti, le innovazioni e gli impatti sui costi.

Evento di riferimento per tutti gli operatori del settore, oggi Grafitalia è la casa dell’integrazione tra tecnologie tradizionali e innovazione digitale.Il risultato è la mostra più completa per il sistema della comunicazione, capace di mobilitare l’intera community italiana degli utilizzatori di tecnologie e dei produttori di contenuti.

CHE RUOLO AVRANNO PACKAGING E CARTOTECNICA ALL’INTERNO DELLA MANIFESTAZIONE? Un ruolo strategico e importante; non dimentichiamo che l’agroalimentare è uno dei settori di punta del nostro mondo industriale. Anche se il packaging e la cartotecnica sono al servizio di tanti settori dell’eccellenza italiana, nell’agroalimentare essi sono ormai determinanti leve di marketing. Questo settore ha ancora notevoli margini di crescita (cito ad esempio le monoconfezioni che aumenteranno la quantità di prodotto richiesto) e all’interno della macro famiglia della stampa si tratta di prodotti che hanno “tenuto” molto di più rispetto ad altri, con un percorso per alcuni aspetti anticiclico. marzo 2013

Centrexpo Corso Sempione, 4 20154 Milano (MI) Tel.: +39 02 3191091 Fax: +39 02341677 centrexpo@centrexpo.it www.grafitalia.biz

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ipse dixit

La comunicazione del

PENSIERO leggero Il bianco, la comunicazione ariosa, che lascia spazio

Torna lo spazio che puntualmente Comunicando dedica ai grandi comunicatori che hanno fatto (e continuano a fare) storia. La parola va a Lorenzo Marini, che ci ha colpito per il suo look spesso “TOTALLY WHITE”. Gli abbiamo chiesto di spiegarci cos’è per lui il bianco...

Il bianco è leggerezza, e in un momento storico così pesante, di questo è bello parlare... Associo il concetto di bianco a quello di leggerezza, perché pensando al bianco entriamo obbligatoriamente nell’area del pensiero leggero. Pensiero leggero significa richiamare l’eleganza di un pennello giapponese che disegna un ideogramma, vuol dire capacità creativa dell’istinto sopra la ragione. Con la ragione si costruisce una struttura, che è uno spazio da cui è possibile spiccare il volo. Il tuffatore dal trampolino ha bisogno che il trampolino sia perfettamente equilibrato, ma poi lo sforzo, l’interpretazione creativa, la buona riuscita del tuffo, è tutta opera sua, il trampolino non c’entra più niente. Questo vale anche per la comunicazione. Ho imparato in questi anni che usando la logica si arriva dove arrivano tutti. Usando l’istinto, l’intuizione, la freschezza, si arriva a delle percezioni che nessun altro ha avuto. Allora ecco che la leggerezza è un modo nuovo di vedere le cose. Blaise Pascal diceva che il vero viaggiatore non è chi vede terre nuove, ma è colui che vede le terre vecchie con occhi nuovi. Dobbiamo rivedere il vecchio con occhi nuovi, questo spiega anche il successo di alcuni prodotti: la nuova 500, il new beatle, la nuova Mini... tutto quello che è nuovo è vecchio, sono occhi nuovi che vedono cose vecchie. La leggerezza sta anche nella flessibilità. Leggerezza e bambù vengono dall’Oriente. Gli anni in cui operiamo sono anni del bambù, non della quercia, a cui si contrappongono. Le agenzie di comunicazione in stile “quercia”, le multinazionali rigide e strutturate, vanno male. Perché questi sono i tempi del bambù. Quando c’è molto vento fuori, il bambù si flette, si piega, la quercia si sradica. Dunque il bambù, l’istinto, la pennelllata, la leggerezza... tutto è legato dal medesimo concetto, e ci riporta al bianco. Il bianco sta per sottrazione, una pagina bianca ha più potere di essere notata in un giornale. La pagina di un quotidiano è grigia, l’insieme di titoli e foto fan grigio, tutti i colori dell’arcobaleno messi insieme fanno una sorta di grigio. Se li fai ruotare velocissimi si elevano e diventano bianco. Così come un carciofo, se si eleva diventa fiore di loto. Il bianco incarna il detto che dice: nel meno c’è il più. Quindi procedendo per sottrazione si ottiene molto di più. Un compositore musicale diceva: il difficile non è metter le note nel rigo musicale, il difficile è togliere le superflue, far cadere dal tavolo tutto ciò che non serve. Noi applichiamo con rigore questo concetto del bianco che è struttura mentale, cioè in un annuncio diciamo una e una sola cosa. Perché il consumatore ne ricorda una, è inutile andare a riempire lo spot di concetti. Una frase e un key visual. Il key visual presuppone la sintesi, e di nuovo per la sintesi bisogna procedere per sottrazione. Lacoste, Apple, Punt e Mes, sono sintesi. Le campagne più belle del mondo sono efficaci perchè sintetiche, dicono una sola cosa. La tendenza insita nel popolo latino è quella di farcire: siamo barocchi, siamo gotici, diciamo più cose di quello che serve. Quando diciamo troppo, semplicemente poi il consumatore non ricorderà tutto.

Lorenzo Marini

28 marzo 2012


Lorenzo Marini è il fondatore dell’agenzia Lorenzo Marini Group, la cui costante energia creativa si esprime da 15 anni nella totale indipendenza dai network. È l’unica agenzia italiana ad avere un ufficio operativo a New York, ha 5 sedi nella sola Milano e un network di unit con diverse specializzazioni di comunicazione. Ha ricevuto 10 incarichi prestigiosi negli ultimi 12 mesi, ha vinto 198 premi in 15 anni di agenzia indipendente, e altrettanti nei suoi 15 anni precedenti, in qualità di creativo presso le più importanti agenzie internazionali.


io lo farei così

* Il bicarbonato SERVE per tutto di Donatella Barzè

Ecco a voi una nuova puntata di “Io lo farei così”, lo spazio dedicato alla CREATIVITÀ legata al packaging. Perché ogni prodotto potrebbe avere un ABITO DIVERSO...

*

Ho scelto di reinterpretare la confezione del Bicarbonato Solvay poiché sono certa che, con una veste più adeguata, potrebbe senza dubbio tornare a essere un protagonista della quotidianità e “bypassare” una serie di prodotti a base chimica che si utilizzano abitualmente nel campo alimentare, nella pulizia della casa e per l’igiene personale. Il bicarbonato è una delle soluzioni naturali passpartout che chiunque probabilmente ha o ha avuto in casa almeno una volta, e rientra nei prodotti cosiddetti “green” in grado di svolgere in modo eccellente le stesse funzioni di quei prodotti chimici che invece sono la causa di un pianeta già così tanto ferito. Molto spesso, però, la ricerca negli scaffali dei supermarket è difficile e non sempre si riesce a trovare la confezione. Essendo un “milleusi” probabilmente non ha una collocazione ben definita e la sua immagine (seppur storica e con un suo impatto) non è sufficientemente forte da farsi notare con facilità. La scelta dei punti vendita è senza dubbio anche condizionata dal prezzo, che è decisamente inferiore a quello di un qualsiasi altro prodotto indicato per gli stessi utilizzi.

Donatella Barzè, creative designer, ama la bellezza: lo “stile”, le immagini, la natura, la musica, i bei film, gli occhi che brillano, le parole che si spezzano, i colori, il bianco e nero, i sogni e la ricerca. Dopo aver conseguito la laurea in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano ha lavorato per diverse agenzie di comunicazione operanti prevalentemente nel campo della moda e del design, sviluppando uno stile e un gusto pulito e sintetico. Si occupa sia del concept che della fase esecutiva del processo di comunicazione. Ha seguito progetti legati alla comunicazione per franchising e brand di calzature e abbigliamento, di design, arredamento e per alcune delle più prestigiose riviste italiane ed estere; copre il ruolo di cultore della materia per il laboratorio “Progetto della comunicazione visiva-design della comunicazione” presso Facoltà di Disegno Industriale del Politecnicoo di Milano. // donabarz@libero.it

30 marzo 2013


SOLVAY SA è un’azienda belga che

opera nel settore chimico e delle plastiche, FONDATA NEL 1863 da Ernest Solvay. In Italia è proprietaria di vari stabilimenti, tra cui quello di Rosignano Solvay destinato alla produzione di soda caustica, bicarbonato e carbonato di sodio.

MINIMAL look

Ho cercato di immaginare una confezione più accattivante, chiara e pulita di quella attuale, che possa aiutare questo indispensabile prodotto a conquistare anche visivamente l’acquirente. Questa prima proposta presenta una grafica molto pulita e minimal per rendere l’aspetto del prodotto più elegante e con un certo “appeal”, in modo che possa competere tra gli scaffali o tra i prodotti di nuova generazione e quelli cosiddetti “green”, vista la sua composizione naturale da valorizzare.

In cialde MONODOSE

Ritengo che a livello di marketing, la casa produttrice potrebbe lavorare a una confezione diversificata a seconda dei singoli utilizzi. Perché non pensare a una soluzione comoda per quando si è in viaggio? O a un monodose da mettere in borsa? Questa proposta, con nuova grafica e nuovo pack, è pensata per un diverso utilizzo del prodotto.Si tratta di una scatola, rigorosamente di cartone, contenente delle cialde monouso con la dose consigliata. In questo modo, oltre a evitare inutili sprechi, il prodotto può essere facilmente portato anche in viaggio. marzo 2013

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Tutti i marchi citati o raffigurati sono di proprietà esclusiva delle rispettive aziende. Le elaborazioni grafiche ai packaging originali dei prodotti sono da intendersi come puro esercizio creativo.

Colore e MODERNITÀ Una veste grafica rinnovata e moderna, di forte appealing e che punta al colpo d’occhio, grazie a tinte inedite dall’impatto assicurato. I colori forti e le forme piatte e avvolgenti riescono a catturare l’attenzione anche dei nuovi consumatori, dei più giovani e delle nuove generazioni che potrebbero non conoscere i mille usi a cui è destinato il bicarbonato. Una cofezione con un aspetto fresco, friendly e amico dell’ambiente, come vuole sottolineare il colore verde dominante sul packaging.


SCATTO DI LUSSO

photo stylist FOTOGRAFIA PROFESSIONALE studio fotografico - archivio fotografico foto artistiche fotografia d’interni - foto di architettura, nautica, sport & moda www.photostylist.it


MARKETING

brand

EVOLUTION CORPORATE BRAND, SELF BRAND E PERSONAL BRAND sono gli argomenti

che andiamo ad affrontare in questo secondo appuntamento dedicato alla comunicazione lagata al brand...

di alessa ndra coluc ci ale@bran dcareonli ne.com

Jacque Séguéla, il famoso pubblicitario autore di “Hollywood lava più bianco”, è sicuramente uno dei maggiori esperti della marca. Sviluppando i suoi assunti a riguardo, ritengo che si possa ipotizzare un’evoluzione del concetto di brand e del suo raggio d’azione in quattro fasi, tenendo conto del modificarsi degli approcci al marketing su cui analisi e strategie di marca poggiano. Tale evoluzione è sicuramente da vedersi come un percorso diacronico, ma anche – e soprattutto – come il delinearsi di orizzonti mentali, culturali e sociali che influenzano, modificandola, la concezione del brand: le dinamiche che caratterizzano le quattro “ere” ipotizzate, infatti, una volta concepite divengono trasversali, coesistono e convivono. L’ERA DELL’AVERE Siamo in un contesto “materialista”. L’approccio al marketing proprio di questo orizzonte è di tipo operativo o “push”, concentrato sulla tecnologia del prodotto/servizio, nella convinzione che si possa vendere qualsiasi cosa venga prodotta: non ci si chiede di cosa abbia necessità il target, rischiando di soffrire della cosiddetta “marketing myopia”, cioè di non accorgersi che lo sbocco di mercato è inesistente. Tale tendenza del marketing porta al definirsi di una tipologia di brand che punta esclusivamente sugli aspetti tecnici distintivi del prodotto, e ha come unico obiettivo quello di rispondere alla domanda “Cos’è?”, la cui unica dimensione è quella del “fisico”, quindi del brand-oggetto. In questo contesto il ruolo del cliente è ridotto a quello di mero “utilizzatore”, colui che compra e che consuma, senza avere ancora raggiunto la maturità necessaria a essere percepito come “domanda”; dunque non c’è interesse da parte delle aziende riguardo le sue necessità e caratteristiche. marzo 2013

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MARKETING IL MARKETING STRATEGICO

Indaga – in termini quantitativi, qualitativi (accessibilità al mercato) e dinamici (durata economica, ciclo di vita del prodotto/servizio) – i desideri dei consumatori. I player che lo utilizzano sono così nella posizione di scegliere una strategia di sviluppo in grado di cogliere le opportunità esistenti (bisogni insoddisfatti) sul mercato e, tenendo conto delle risorse e delle competenze dell’impresa, di mirare a sprigionare il proprio potenziale di crescita e di redditività.

L’ERA DELL’ESSERE Con il configurarsi di uno scenario competitivo, in cui occorre tenere in considerazione la presenza della concorrenza e l’aumentare della possibilità di scelta tra prodotti e servizi da parte del consumatore, le teorie del marketing operativo tendono a spostare la propria attenzione dal prodotto alle vendite e iniziano a percepire i rischi della sovrapproduzione e saturazione del mercato. Per ovviare a tali problematiche si dà sempre più importanza alla qualità e si trasforma il concetto di brand in qualcosa di più complesso e stratificato: si passa dunque dalla struttura monodimensionale del brand-oggetto a quella tridimensionale del brand-persona composto, oltre che dal “fisico”, da un “carattere” e da uno “stile”, quasi fosse un essere umano. Lo scenario materialista lascia spazio a quello individualista e la costruzione della marca fa leva sui benefit legati al prodotto/servizio e non più solo sulle sue caratteristiche intrinseche della merce, proponendosi di

le DINAMICHE coesistono e convivono rispondere alla domanda “Cosa fa?” e/o “Come lo fa?”. Grazie a tale approccio il cliente diviene un “giudice”, un consumatore un po’ più consapevole, percepito come colui che valuterà il prodotto prima di definire la sua scelta d’acquisto tra le ormai molteplici opportunità. L’ERA DEL VOLER ESSERE Ci si inizia a chiedere quali siano i bisogni del target, si cerca di comprenderli e anticiparli, producendo beni volti a soddisfarli. È il momento in cui si diffonde il marketing strategico, anche detto “pull”, che mira a creare offerta in base alla domanda. Variando l’approccio al marketing, anche la visione della marca cambia, e alle tre dimensioni del brand-persona (fisico+carattere+stile) si attribuisce il valore della “straordinarietà”, facendole diventare elementi mitici, quasi divini e puntando sull’immaginifico, sulle aspirazioni, chiedendo alla marca di rispondere al quesito “Cosa ti fa percepire?”. Nasce il modello di brand-star, tanto caro a Séguéla. In conseguenza di ciò, la funzione del cliente diviene assimilabile a quella del “fan”: un seguace che va soddisfatto e compiaciuto per ottenere la sua fedeltà e il riacquisto. Il consumatore diventa oggetto di complesse raccolte dati e misurazioni che forniscono input utili a

34 marzo 2013


MARKETING

massimizzarne la profittabilità. È all’interno di tale scenario che si inizia a delineare l’idea di self brand:: tale concetto nasce con il maturare del consumatore, basandosi sull’interpretazione e sulla personale rielaborazione che il “fan” compie nella fruizione dei processi di marca. L’individuo, infatti, inizia a elaborare la propria propensione all’acquisto e i suoi comportamenti di consumo riflettendo su quali marche siano maggiormente compatibili con il proprio universo valoriale, dunque con la percezione che ha e che vuol dare del “sé”. L’ERA DELL’ESISTERE La vera rivoluzione del brand, però, si ha quando inizia a farsi strada tra le teorie del marketing l’approccio olistico concettualizzato da Philip Kotler, a partire dalla filosofia “dell’ ascolta-e-rispondi”. Si tratta di una teoria che vede trasformarsi l’orientamento al mercato in orientamento al cliente – per questo sempre più oggetto di analisi approfondite – e prevede che tanto l’assetto strategico quanto quello valoriale creati per la marca permeino completamente il contesto aziendale. L’approccio olistico al marketing fa in modo che la concezione della marca cambi ulteriormente: non si ha più bisogno di una divinità, ma di qualcosa in cui identificarsi, che stimoli emozioni nuove, che prolunghi la percezione dell’individuo oltre i propri cinque sensi; si ricerca il piacere nella sua completezza, la risposta al quesito “Cosa ti fa essere?” o “Come ti fa essere?”. Si ha bisogno che il brand sia empatico, basato su solida reputazione, condivisione di informazioni ed esperienze, interazione. Il cliente finalmente è nel pieno della sua maturità, viene considerato al pari di uno “stakeholder”, si ritaglia il ruolo di “prosumer” [producer+consumer] partecipando attivamente alla definizione del concetto di marca, alla produzione del prodotto/servizio (user generated content) e alla sua comunicazione (passaparola), fino a divenire parte delle campagne pubblicitarie, rappresentato da un attore o da sé stesso. Il brand empatico nasce dal bisogno di rendere più flessibile il concetto di marca in relazione alle irrinunciabili dinamiche di ascolto: per la marca è necessario il sapersi adattare – nel rispondere – al proprio target, senza però perdere le proprie caratteristiche distintive, risultando in ogni caso originale pur rimanendo coerente a se stessa. Mentre l’idea di self brand si estende anche alla veicolazione del sé come una marca – inserendo l’individuo stesso tra i brand che esso interpreta, rielabora e istintivamente esprime – prende forma l’idea più strutturata di personal brand, la risultante della costruzione e veicolazione della marca in relazione all’individuo basata su un piano strategico di marketing e comunicazione volto al raggiungimento di obiettivi personali e professionali specifici, grazie all’uso ragionato e coordinato di un certo numero di strumenti: nulla di diverso rispetto al corporate branding dal punto di vista metodologico.

Le 4 d

imens marke ioni chiave del ting oli 1. mar ke st relazion ting relaziona ico le: ind i con il conte il cliente stud aga le iando sto, le necess ità, le in emozioni, le ne fluenze 2. mar ne k le risor eting interno: lle scelte se inte gestisc rne e visione custom in modo che er-cen tric per la mei 3. mar tutta l’aziend keti a i divers ng integrato : i modi veicola coordina a cui d re il bra evono n attener si anch d, stakeh e gli o lder 4. mar respon keting socialm ente etici, le sabile: affron ta gali e s ociali d gli effetti marketi elle attività d i ng

Consulente in BRAND CARE dal 2005, specializzata in brand management, digital media e produzione audiovisiva, crea strategie per aziende e professionisti al fine di costruire marche carismatiche, ben visibili al proprio target e dalla positiva reputation. Autrice di vari saggi, insegna dal 2004: attualmente è coordinatrice e docente del triennale e del MASTER IN BRAND MANAGEMENT DI IED ROMA, e insegna al Master in Marketing Territoriale di IED Firenze. Semina idee sul suo blog e su vari social network.

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lecture...

a cura di antonio provenzano antonio.provenzano@sunnycom.it

vedere per non

CREDERE IL SECONDO APPUNTAMENTO CON QUESTA RUBRICA CI FA ENTRARE LE MONDO DELL’ESPERIENZA E DELLA PERCEZIONE. OSSERVO O PERCEPISCO? ANDIAMO A INDAGARE NEL FAVOLOSO MONDO DEL NOSTRO CERVELLO E DELLE SUE REAZIONI... DI ANTONIO PROVENZANO In carica come Responsabile Visual Merchandising Service di Iper Montebello spa, Antonio Provenzano è esperto di comunicazione visiva e di visual merchandising operativo. Da sempre impegnato nella formazione su questa disciplina presso università ed enti formativi, collabora con riviste di settore realizzando articoli e ricerche su visual merchandising e store design.

Le esperienze acquisite sono fondamentali per dare un significato a ciò che vediamo, prima vedo e poi riconosco. Siamo individui unici poiché unico è il nostro patrimonio mnemonico. Sin dalla nascita sviluppiamo esperienze di vita cosi come sviluppiamo esperienze visive totalmente personali, possiamo però affermare che alcune di queste esperienze visive sono simili per tutti, ne sono un esempio la percezione della verticalità e della tridimensionalità attraverso la sovrapposizione di luci e ombre. Il processo della percezione visiva però non si basa solo sull’associazione oggetto-immagine poiché il nostro cervello attinge inevitabilmente alle esperienze. Anche la Gestalt ha riconosciuto all’esperienza un ruolo fondamentale per poter organizzare ed interpretare ciò che si osserva. Con lo svilupparsi poi delle scienze cognitive il tutto acquista un’importanza ancora maggiore, infondendo nuova linfa a tutta la teoria gestaltica, che ritorna di grande attualità a cento anni dalla sua formulazione, tanto che lo piscologo David Katz, nella sua opera La psicologia della forma, riporta una legge che recita: “la psicologia forma della forma pur riconoscendo all’esperienza quella fondamentale importanza percettiva degli oggetti… non esita tuttavia a riconoscere un’azione concomitante accanto ai fattori summenzionati”.

36 marzo 2013


IOVIVOINUNMONDOVIVO IOVIVOINUNMONDOVIVO In alto: si vedano le leggi di unificazione ovvero copriamo la parte superiore e leggiamo. A fianco: leggiamo la sequenza dei puntini rossi e neri come un insieme e gli attribuiamo un significato.

glossario

PROC SO COGNITIVO è la sequeEnSza : d e neces ari aillasingoli eventi formazione di un quasls conoscenza iasi contenuto di . L’acquisizio c onoscenza p ne ella cede attravd molteplici pro erso ercorsi intellettuali fr a loro interccoulturali e nne i, dete inati d alle comunss sociali a curm ità i si ap p artien esperienze cui si è soettoe dalle posti.

“OGNUNO CONOSCE VERAMENTE SOLO QUELLO CHE SPERIMENTA e ognuno organizza le conoscenze a seconda dei contenuti che già gli appartengono” Edmund Husserl

LE SCIENZE COGNITIVE

Katz in questa sua attestazione si riferisce alle leggi di raggruppamento figurale, le quali affermano che l’individuo osservando tende a raggruppare il materiale ottico utilizzando quelle leggi e che poi ne interpreta il significato in base alle esperienze vissute, siamo animali cognitivi e percepiamo il significato del presente attraverso analogie con le esperienze passate. Nei processi di percezione visiva però occorre considerare anche il rapporto che può esistere tra l’oggetto e ciò che lo circonda. Per comprendere un determinato contesto bisogna conoscerlo e anche qui ci troviamo di fronte a un PROCESSO COGNITIVO.. Agli inizi del secolo scorso il pittore russo Kandinsky, avendo notato che le varie zone del campo visivo suscitavano nell’osservatore sensazioni differenti, sviluppa l’idea che la superficie di fondo utilizzata per accogliere la forma in realtà possedesse una valenza diversa. Per esempio egli teorizzava che in una composizione il sopra trasmettesse libertà e leggerezza, come anche la sinistra se pur in maniera minore; al contrario il sotto e la destra comunicano pesantezza e vincolo, in definitiva egli affermava che il movimento verso sinistra rappresentasse un allontanamento mentre il movimento verso destra un avvicinamento. Ma attenzione, tracciare una riga non basta. Per quanta cura ci si metta, le illusioni ottiche sono in grado di deformarle. Linee che si incurvano, forme che si distorcono, direzioni che cambiano; il nostro occhio si fa facilmente ingannare da ciò che circonda gli oggetti. In certe condizioni infatti ciò che “vediamo” di un oggetto può essere falsato proprio dall’uso scorretto delle linee di una composizione grafica o espositiva comunemente nota con il termine di dintorno ottico. Altre alterazioni hanno a che fare con l’inerzia visiva; siamo portati a seguire linee e contorni che possono deformare una forma, per quanto regolare essa sia. In altri casi invece, alterazioni della costanza di direzione o di forma sono e possono essere provocati da fenomeni fisiologici che avvengono a livello della retina. Quindi, un consiglio: attenti a ciò che osservate!!!!!! marzo 2013

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a cura della redazione

NOTIZIE Favini Crush, nuovi RICONOSCIMENTI

TOP FEDRIGONI AWARD 2013

Torna il premio che manda sul podio prestigiosi progetti stampati su carte speciali Fedrigoni ed è aperto a tutte le tecniche di stampa, sia tradizionali che digitali. La “chiamata” è per tutti i designer, gli stampatori, gli editori e i clienti finali che abbiano realizzato lavori stampati nel periodo compreso tra gennaio 2012 e Aprile 2013. Cinque le categorie in gara: Book Publishing- Hardback dedicata a volumi di pregio cartonati cartonati; Book Publishing Paperback per libri, cataloghi e cartelle d’artista; Corporate Publishing; Packaging; HP Indigo Digital Printing: categoria dedicata espressamente a progetti stampati con tecnologia digitale HP Indigo. Affrettatevi a effettuare l’iscrizione online, il termine ultimo è il 14 aprile 2013! www.paperideas.it/topfedrigoniaward

L’industria COSMETICA IN ITALIA

In occasione di Paperworld di Francoforte Favini Crush è stata menzionata come uno dei prodotti più innovativi. Gli organizzatori hanno riconosciuto nella nuova gamma di carte Favini un prodotto con una storia da raccontare: Crush è infatti la prima e unica gamma di carte ecologiche realizzate con scarti di lavorazioni agro-industriali (agrumi, kiwi, mais, caffè, olive, nocciole e mandorle), che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. www.favini.it

Un calendario dedicato al piacere di riscoprire vecchi cimeli polverosi “addormentati” nelle nostre soffitte, o talvolta solo in qualche vecchio ricordo, e che in un attimo prendono vita su un foglio di carta. Dalla collaborazione tra Ideografica e Ideostampa prende vita progetto che pone al centro il tema del riciclo, restituendo ai materiali più semplici la loro forza espressiva e che ci porta a riflettere sul “rapporto con le cose vecchie”, nostro e in generale della società in cui viviamo. www.ideostampa.com

NUOVO LOOK e

UNIPRO – Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, presenta a Cosmoprof un “BEAUTY REPORT” relativo all’andamento dell’industria cosmetica in Italia nel 2012. Si segnala un consumo prossimo ai 9.600 milioni di euro, con un calo dell’1,8% e un aumento delle esportazioni di sette punti percentuali per un valore di quasi 2.900 milioni di euro, che consentono di toccare una produzione di 9.040 milioni di euro in crescita dello 0,9%. Per quanto riguarda i consumi, emergono le prime indicazioni di tendenza: sono infatti i CANALI ALTERNATIVI oltre che l’ERBORISTERIA a esprimere le uniche tendenze positive a conferma che è in corso una significativa trasformazione nelle abitudini di acquisto del consumatore. Si evidenzia la voglia di cambiare canale, di SPENDERE MENO. WWW.UNIPRO.ORG

Faces, L’ALTRA FACCIA delle cose

RISTAMPA gratuita

Nuovo restyling per la nota vetrina e-commerce Pixartprinting, all’insegna di funzionalità, chiarezza e velocità. Lanciato anche un nuovo servizio, Freereprint, una forma assicurativa sugli ordini che consente di richiedere il ritiro e la ristampa del materiale, qualora il file di partenza fosse errato. www.pixartprinting.it

38 marzo 2013


Giardino in SCATOLA!

Sono tante le soluzioni possibili nel progettare e realizzare un packaging, basta avere un pizzico di creatività e molta competenza tecnica. Lo dimostra Cartesio Fullcard che annovera, tra i molti modelli di packaging realizzati, un box “MICROGIARDINO” contenente semi per la coltivazione del proprio giardino. La confezione è realizzata in cartone teso rivestita in tela, con copertura in CRYSTAL TRASPARENTE e cassetti a scomparsa. www.cartesiofullcard.com

ECO-DESIGN

e PACKAGING di tendenza

Il design, inteso come aspirazione creativa e creatrice, appartiene all’anima e al DNA della Maison Veuve Clicquot fin dalle sue origini. Per valorizzare questo legame intrinseco con il Design, dal 2005 Veuve Clicquot partecipa alla Milano Design Week. Protagonista dell’edizione 2013 (9-14 aprile) sarà il primo packaging isotermico e 100% biodegradabile mai realizzato per uno champagne. www.veuve-clicquot.com


Un nuovo INSPIRATION BOOK

Kurz e Luxoro hanno presentato la seconda edizione di “Presentation”, un set di scatole artistiche dedicate a designer e collezionisti, ispirato a sei differenti correnti artistiche, dall’Art Art Nouveau al Flower Power Power. Il team creativo, interno a Kurz, non ha voluto creare una copia fedele degli stili prescelti, ma ha cercato di rileggerne e reinterpretarne in chiave moderna i tratti distintivi, attualizzandoli. Le scatole diventano quindi una fonte d’ispirazione per giocare con gli elementi tipici delle epoche passate, combinandoli con i trend attuali e con le più innovative tecniche di finitura nel mondo della stampa a caldo. Cinque delle sei facciate di ogni box sono state decorate secondo la corrente artistica prescelta, mentre la realizzazione della sesta facciata è stata affidata a una nota pittrice e decoratrice di oggetti di Norimberga, Birgit Nadrau. www.luxoro.it

Quando la

TECNOLOGIA aiuta la CREATIVITÀ

Fotolia TEN COLLECTION continua Fotolia ha svelato a febbraio l’opera di Soongyu Gwon, secondo artista digitale della TEN Collection Season 2. La sua opera in formato PSD è stata disponibile gratuitamente per 24 ore e scaricabile in alta risoluzione. L’opera, intitolata “Il centauro” centauro”, rappresentava l’unione della mitologia greca con il fantasy. E a marzo? www.tenbyfotolia.com

I 100

ANNI di BNL

Per celebrare il suo centesimo compleanno, la Banca BNL ha creato un logo appositamente dedicato a tale anniversario. Non si tratta di un logo “classico”, ma una rappresentazione moderna e innovativa del numero “100”. Su fondo bianco, il logo gioca con un simbolo, che sembra una parentesi, e che invece va a raffigurare in modo stilizzato il numero. http://www.bnl.it/comunicazione/100anni/

40 marzo 2013

Bompan ha dimostrato le possibilità applicative della tecnologia UV LED Mimaki. Packaging per beauty e cosmesi, oggetti di cartoleria, gadget di ogni sorta, capi di abbigliamento, ma anche tappi per bottiglie e confezioni di svariate forme e materiali sono stati trasformati in veicoli di comunicazione unici, personalizzati e creativi attraverso l’utilizzo dei sistemi di stampa Mimaki. “La stampa digitale sta sempre più intrecciando il suo percorso con l’industria, diventando appetibile a un target diversificato. La tecnologia inkjet è oggi capace di dar vita tanto a eccellenti forme di comunicazione visiva e pubblicitaria, quanto a soluzioni accattivanti per il promotional marketing, l’abbigliamento e svariati comparti industriali” spiega Rachele Bompan, Marketing Manager, Bompan. www.bompan.it


NOTIZIE

NUOVO spessore alla COMUNICAZIONE

Arctic Paper ha lanciato Amber Volume, la carta naturale ad alto spessore che permette di scegliere una grammatura più bassa e abbattere così i costi di spedizione, grazie al ridotto peso totale del prodotto finito. Amber Volume amplia l’offerta della linea Amber con questa versione spessorata. A partire dal 16 marzo, sarà possibile determinare online per mezzo di un calcolatore a quanto ammonterebbe il risparmio quando si sceglie Amber Volume! www.arcticpaper.com

Anniversary EDITION

TROVA IL TUO PESO IDEALE CON E AmbER VOLUm

Pago compie 125 anni e festeggia con una limited edition. Un packaging in cartone, in edizione limitata, sottolinea il rapporto che Pago ha con la natura (e con la frutta, nello specifico) richiamando allo stesso tempo il sapore del nuovo gusto dell’anno... www.happybirthdaypago.com

it info -it @ Arctic Arctic PAPer

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PAPer.c oM

www.arcticpaper.co

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made in italy

a cura di maria carmela la greca maria.lagreca@unipa.it

Laureata in Comunicazione, Dottoranda di ricerca in Sociologia presso il Dipartimento Studi su Politica, Diritto e Società dell’Università di Palermo. Dal 2011, collabora con la School of Social Science dell’Università di Cardiff (Wales, Uk). Si occupa di GIS analysis per il marketing territoriale e di stili di vita e abitudini di consumo. Nel 2012, fonda Italian Touch Boulevard, blog dedicato all’artigianato del lusso e al Made in Italy. italiantouchblvd. wordpress.com

MADE IN ITALY:

le strategie Missoni PARLIAMO DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DI UN GRANDE NOME DELLA MODA CHE NEL CORSO DEGLI ANNI HA SCELTO DI FOCALIZZARE LA PROPRIA BRAND IDENTITY SUL COLORE E SULL’IMPORTANZA DI ESSERE UN’AZIENDA ITALIANA A CONDUZIONE FAMILIARE. Pennellate, disegni fiammanti, zig-zag, estro. Missoni è la firma italiana leader nel settore della maglieria. L’azienda nasce nel 1953, dalla passione del siciliano Ottavio Missoni e della lombarda Rosita Jelmini. Nel 1948, anno del loro incontro avvenuto in occasione delle Olimpiadi di Londra, Ottavio aveva già avviato una piccola attività di produzione di tute sportive, a Trieste. Lavorando presso l’azienda di famiglia, che produceva scialli e prodotti per la casa, Rosita aveva già accumulato una ricca esperienza nel settore del fashion design. Insieme, danno vita alle prime collezioni, in un piccolo laboratorio nel seminterrato della loro abitazione, a Gallarate. Da allora, lo stile Missoni sarà riconosciuto in tutto il mondo con tre aggettivi: estroso, fantasioso e innovativo. MISSONI E LA BRAND IDENTITY Missoni comunica da sé la propria identità. Le campagne, caratterizzate da un’esplosione di colori e forme inconfondibili, evidenziano i punti fondamentali sui quali l’azienda ha fondato la propria brand identity. Primo fra tutti, la tradizione familiare creativa, identitaria e localizzata territorialmente. Missoni è un’azienda che appartiene alla famiglia. Ottavio e Rosita, i figli e i nipoti prestano spesso il proprio volto per l’advertising dei prodotti, come in occasione della campagna pubblicitaria P/E 2010. Un vero e proprio album familiare firmato dal fotografo austriaco Juergen Teller. Vent’anni prima, lo stesso progetto era stato realizzato da Oliviero Toscani i cui scatti rappresentavano la sintesi di quella che, secondo Angela Missoni, è la chiave del successo dell’azienda: l’armonia familiare. Come allora, anche nel 2010, tre generazioni indossano abiti dai colori forti interpretando il senso di felicità creativa, ognuno a suo modo. Un racconto intimo ambientato nel salotto coloratissimo

42 marzo 2013


made in italy

1|Scatti D’AUTORE Oliviero Toscani vent’anni fa ha prodotto gli scatti che rappresentano la sintesi di quella che, secondo Angela Missoni, è la chiave del successo dell’azienda: l’armonia familiare. Tre generazioni si prestano al gioco, indossando per gli scatti gli abiti della collezione.

2|Kate PER Missoni Nel 2004 la campagna di comunicazione Missoni sceglie invece una testimonial d’eccezione: la modella britannica Kate Moss, universalmente riconosciuta come icona della moda. La top model indossa capi variopinti dalla texture inconfondibile, elemento di riconoscibilità del brand.

dell’abitazione di Sumirago, il piccolo comune in cui i Missoni hanno costruito il primo stabilimento. Dopo 60 anni dalla fondazione dell’azienda, casa e bottega stanno ancora lì, nel Varesotto. Lo stabilimento e la produzione sono ancora ‘localizzati’ in mezzo al bosco del piccolo paese lombardo. Un ambiente che è il contesto più adatto per un’azienda attenta ai valori del territorio. IL COLORE Ottavio e Rosita si fanno ritrarre spesso nel proprio laboratorio, circondati da stoffe e attrezzi del mestiere, alla ricerca di forme sempre nuove. Con Missoni, il settore maglieria subisce un profondo cambiamento, a dir poco rivoluzionario. Del resto, il successo del made in Italy in campo tessile si spiega anche guardando alla forte compenetrazione tra industria e design e all’esistenza di aziende dalla forte connotazione artistico-artigianale. Missoni comincia a usare materiali nuovi, a sperimentare nuove tecniche per il trattamento dei tessuti inaugurando una ricca stagione per l’Italia caratterizzata da una stretta relazione tra il settore dell’abbigliamento e quelli facenti capo alla filiera tessile. Questo scambio di competenze con le abilità artigiane, che innesca nuovi stimoli alla competitività e all’innovazione, è uno dei fattori cardine della strategia comunicativa aziendale. Il messaggio è: lavorare a stretto contatto con le maestranze significa lavorare senza sbavature. Ma il tassello più evidente della filosofia e della strategia comunicativa aziendale è il colore che dà carattere alle forme sempre nuove. Il ‘put-together’, il patchwork, gli scozzesi, i motivi derivati del folclore, i disegni astratti africani coinvolgono chi compra e indossa il capo nel tripudio ottimistico della coloratissima arte moderna, astratta e applicata. A suggello di questa competenza artistica, Ottavio e Rosita cominciano a esporre gli arazzi nelle gallerie d’arte più famose al mondo. Il set aulico e artistico diventa un mezzo di comunicazione efficace per esporre un prodotto. Il capo Missoni diventa oggetto di affezione perché frutto di un percorso creativo che si fonda sull’intreccio tra processo artistico e tessile e che viene riconosciuto dal cliente. L’abito diventa un’opera d’arte italiana, trait d’union tra corpo e cultura, fatto economico e politico ma connesso più che mai al tema del piacere e della libera espressione identitaria. In A Zig-Zag in Time 19532013, l’ultima campagna P/E 2013 firmata Alasdair McLellan, Missoni celebra se stessa e il suo 60º anniversario combinando passato e futuro. Il video, in particolare, è una vera e propria galleria d’arte che presenta, in sequenza, ritratti di giovani che trasudano inquietudini silenziose, forze nascoste. I corpi immobili manifestano il proprio dinamismo e la tensione al futuro grazie ai capi ipnotici. La location, dal gusto neo-vintage, è carica di colori e forme evocativi e definita da una varietà di dettagli simbolici, storici e artistici. Ma, ancora una volta, a raccontare la storia sono i capi indossati, alcuni dei quali riprodotti in edizione limitata a partire da selezionati pezzi d’archivio. Insomma, con le ultime collezioni, Missoni regala il buongiorno alle giovani generazioni italiane indicando, al contempo, il passato come fonte privilegiata di ispirazione.

marzo 2013

3|FOTO di famiglia Missoni è un’azienda che appartiene alla famiglia. Ottavio e Rosita, i figli e i nipoti prestano spesso il proprio volto per l’advertising dei prodotti, come in occasione della campagna pubblicitaria P/E 2010. Un vero e proprio album familiare firmato dal fotografo austriaco Juergen Teller. Lo scenario è quello della casa di Sumirago, l’abitazione di Ottavio e Rosita Missoni con splendide vetrate trasparenti e vista sul monte Rosa. Un richiamo esplicito alle proprie radici e a quel valore artigianale che il brand non intende perdere di vista.

4|Missoni OGGI In “A Zig-Zag in Time 1953-2013”, l’ultima campagna P/E 2013 Missoni celebra se stessa e il suo 60º anniversario in un mix tra passato e futuro. Si tratta di una campagna pubblicitaria “celebrativa” che affianca futuro e storia accostando modelli dell’ultima collezione a selezionati pezzi d’archivio. Scattata dal fotografo di moda Alasdair McLellan, la campagna vede come protagonisti un cast di personaggi che danno vita a una galleria di ritratti di moda zigzagando, appunto, sullo sfondo di grandi tele monocrome, in una location definita da una varietà di dettagli storici e artistici.

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tutto sul naming

Béatrice Ferrari

Béatrice Ferrari è la voce più significativa del brand naming in Italia. Laureata in semiotica, comincia la sua pratica a Parigi per sbarcare nel 1989 a Milano e fondare la prima società italiana completamente dedicata alla creazione di nomi commerciali della quale è socio e amministratore per 16 anni. Dal 2005 opera come professionista indipendente: offre collaborazioni di tipo strategico (brand architecture, global positioning) e creativo (brand naming e renaming). Nel 2008 lancia il brand Synesia®, che identifica un nuovo modo di fare consulenza nel campo del branding. www.beatriceferrari.com www.synesia.com

beauty e cosmesi

info@beatriceferrari.com

L’ULTIMO NATO in casa KENZO

Il BRAND del mese

Madly identifica una nuova fragranza lanciata da Kenzo nel 2011. Il nome, avverbio inglese, rimanda ai concetti di pazzia e follia. È di genere neutro, formato da due sillabe facili da pronunciare in numerose lingue e presenta una dolce melodia caratterizzata da suoni delicati come la /m/ morbida e sensuale e la /l/ fluida e leggera. La /d/ centrale è invece più decisa, dà ritmo al nome e ne scandisce la pronuncia. A livello vocalico, la /a/ evoca spazio e apertura, mentre la /i/ comunica precisione e acutezza. Il nome Madly enfatizza una relazione intensa con lo stilista, come se dicesse “essere pazzo di Kenzo”. Un’altra lettura può rimandare a una relazione di dipendenza positiva tra il consumatore e il profumo. In entrambi i casi, il nome provoca e incuriosisce. La comunicazione enfatizza il concetto: “La più bella qualità di una donna è la sua follia”. Il concept Madly viene tradotto visivamente con un’esplosione di colori vivaci. Ricercati, sofisticati, estroversi, sono

infinitamente equilibrati e euritmici. Trasmettono bellezza, dinamismo, allegria, spensieratezza e anche un pizzico di eros. Il blu ha una particolare tonalità tendente al viola che esprime affidabilità combinata a esuberante vitalità. Il carattere, disegnato ad hoc per Kenzo, si accompagna a un grande punto esclamativo, simbolo di stupore e di follia. Il lettering è geometrico, lineare, stabile, costruito su simmetrie originali dal ritmo incalzante. Il nome Madly ha un carattere lineare, maiuscolo, con un aspetto esile ma in armonia compositiva con il brand Kenzo. La farfalla è invece simbolo di trasformazione e di rinascita; è leggerezza, libertà, femminilità, bellezza e fantasia, ma anche effimera felicità. Simbolicamente trasmette positività. In Giappone, paese d’origine dello stilista, è simbolo di verginità, mentre la danza di due farfalle è segno di matrimonio felice. La boccetta, disegnata da Ron Arad, è un’ala di farfalla stilizzata. Un insieme ricco, originale e coerente.

FONETICA Due sillabe [rim-mel] molto semplici e ben ritmate per via della doppia /m/ che rallenta e ammorbidisce la melodia. La prima sillaba /rim/ è più ruvida e vibrante, forte e penetrante, la seconda invece /mel/ è dolce, delicata e molto femminile. MORFOLOGIA Cognome di Eugène Rimmel, emigrato dalla Francia in Gran Bretagna. Rimmel a sua volta deriva dal germanico Rimmele e Rümelin, diminutivi di Ruombuald, un nome composto da hruom ‘Gloria’ e balt ‘Coraggioso’. In numerosi paesi il nome del brand è stato volgarizzato diventando sinonimo improprio del sostantivo ‘mascara’. SEMAN SEMANTICA Eugène Rimmel era un profumiere e un imprenditore che lanciò il primo mascara non tossico intorno al 1880. La sua casa londinese di profumi, ripresa dai figli, conosce negli anni un successo continuo segnato da creatività e attualità costante, simboleggiata negli ultimi anni dal volto di Kate Moss, top model britannica per eccellenza.

ICONOGRAFIA & CROMIA La corona è simbolo di regalità, supremazia e potere; è immagine di nobiltà, ricchezza e benessere, ma soprattutto è icona della capitale britannica e della sua stirpe regale. Il marchio infatti nasce a Londra nel lontano 1820 e, come cita il suo sottotitolo, ha ancora la cittadinanza londinese. La piccola corona impreziosisce il logo e lo caratterizza con eleganza. La cromia risponde ai dettami della profumeria e della moda: nero/rosso. Il nero seducente e aristocratico è simbolo di eleganza e ricercatezza. Autoritario e maschile, ha un carattere forte e determinato. Il rosso è passione, energia esuberante, amore ed entusiasmo. TIPOGRAFIA Carattere lineare maiuscolo, molto spaziato, caratterizzato da aste che alternano uno spessore importante a uno molto sottile; questo gioco di alternanze dà origine a un logo classico e contemporaneo, elegante e brioso, tradizionale e moderno. È un marchio un po’ ironico e scaltro!

44 marzo 2013


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class ROOM

Are you ready for

TRAINING? coming

SOON!!!

TRAINING


l’angolo di susanna

TRASFORMARSI Su questo specifico numero dedicato alla bellezza e alle “cose da donnine”, sì, rivendico il mio ruolo da direttore e mi godo il mio angolo per buttare sul tavolo delle considerazioni qualche pensiero, qualche immagine; da donna e da professionista della comunicazione. Illuminante è stata la chiacchierata con l’amico alessandro (miani), nostro prode collaboratore del marketing sensoriale (assente-giustificato questo mese per i troppi impegni all’università), con il quale ci siamo intrattenuti a parlare per una buona mezz’oretta della funzione dell’epidermide umana e della neurocosmesi. Neurocosmesi? Massì, mi dice lui, quei prodotti di bellezza per la pelle con principi attivi che stimolano il sistema nervoso, generando immediate sensazioni di benessere, e che agiscono sulla psiche migliorandone il tono dell’umore. Ecco, i giochi sono fatti, il marketing dei sensi sfonda la barriera della comunicazione promozionale, abbatte il limite tra promessa e la quasi certezza che, ancora una volta, sarà inattesa, e ci penetra nella pelle fino a migliorarci l’inclinazione della giornata. Il prodotto stesso si fonde con il colore con cui ci seduce e si dichiara, si aggrappa al make-up che ha già fatto breccia per avere promesso di farci diventare tutte cloni di elle macpherson, e che si è venduto a scaffale con quell’oro degno di una parola-data evidentemente insostenibile. E ci entra nell’anima, quella stessa a cui, ancora una volta, non possiamo negare l’illusione di rinnovarsi, l’illusione di ritrovarsi, più bella di prima. Assolutamente più bella di tutte, di tutte quelle del reame.

46 marzo 2013

susanna@susannabonati.it

La comunicazione del mondo cosmetico è, per sua natura, quella più suadente e diabolicamente persuasiva. Perché? La risposta sta nel suo stesso prodotto, esattamente quello che promette bellezza, trasformazione, in qualche modo magia. Fa leva sulle aspettative, sulle speranze, sui desideri di essere qualcun’altro; a volte per dimenticare se stessi (e il proprio mondo che può non piacere) oppure solo per appartenere a contesti razionalmente impossibili. Il trucco c’è; ma non vogliamo vederlo...

l illusione del


nuove frontiere dei MEDIA di alessandro miani

In Giappone, l’agenzia Japanese PR ha studiato una campagna pubblicitaria, dove a colpire non è lo slogan, bensì il “mezzo” utilizzato. Il nuovo ‘media’ è la risposta al classico quesito: cosa attira l’attenzione della gente più delle gambe di una bella donna? Nulla! Ecco che giovani fanciulle vengono ingaggiate per mettere in mostra le proprie gambe, su cui troneggia un tatuaggio temporaneo che pubblicizza di tutto, dai cosmetici agli ultimi dischi dei Green Day.

Tanto la comunicazione gioca con i prodotti che deve vendere, quanto noi stessi ci divertiamo a giocare con il nostro corpo per comunicare emozioni e stati d’animo, disponibilità o chiusure. Ci nutriamo di colori (quegli stessi da cui ci facciamo sedurre in comunicazione in alcuni precisi momenti o periodi per carenze o eccessi) e ci comunichiamo con quegli stessi colori. Ci facciamo sedurre per sedurre a nostra volta, ci lasciamo coccolare per lasciarci a nostra volta a momenti di tenerezza. È il gioco delle parti, è la proposta di un’illusione dalla quale ci lasciamo catturare, per catturare a nostra volta. Ogni volta che parlo di comunicazione legata alla cosmesi e butto la testa sul significato del “trucco” e del migliorare l’aspetto, in qualche modo, mi si parano così chiari davanti agli occhi i meccanismi che accomunano la comunicazione del prodotto a quella di noi stessi. Vi dico solo: colori, forme... magari sui materiali non insisterei. Siamo o non siamo il packaging di noi stessi e il packaging che acquistiamo a impulso in quel preciso momento della giornata o della vita, ha o non ha la forma, il colore, l’insieme emozionale di cui abbiamo bisogno lì? Siamo o non siamo trascinati dall’impulso incontrollabile di vestirci di quel colore per tre giorni di fila e poi mai più, notando tutto ciò che è contenuto in quel tono di colore? Ci trucchiamo (sorry, spazio per sole donnine...) o no scegliendo su infinite scale colore proprio quella tonalità perché ci sentiamo di quella tonalità e vogliamo essere percepite di quella tonalità? Diciamoci un segreto ad alta voce: lo fa anche la comunicazione, in generale, e quella della cosmesi, in particolare, perché quello specchio ci rimandi l’immagine giusta. O perfettamente piena d’illusione...

marzo 2013

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SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME MA CHI È ‘STA PIÙ BELLA DEL REAME?


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