RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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genzia deputata a gestire le forze aerotattiche rilasciasse una «clereance» per garantire l’assenza di velivoli sulla zona d’interesse al momento dell’intervento. Per i pattugliamenti a medio e breve raggio ed i movimenti dei Convogli di Assalto Terrestre, da e per le zone d’impiego, le predisposizioni erano tali da consentire un rapido passaggio da una situazione di stasi ad una crisi. In sintesi, uno specifico «Piano» stabiliva le modalità per il coordinamento con la componente mobile, terrestre e aerea, sulle varie linee di riferimento e nelle zone a

sault» (assalto elitrasportato) impiegando a tale scopo un «pacchetto» di 6 elicotteri UH-60 «Black Hawk», per il trasporto del personale e dei materiali della squadra tiro e delle squadre mortai, con relativi pezzi e munizionamento. IL PROTAGONISTA Il protagonista indiscusso dell’Operazione è stato il mortaio da 120 mm RT-F1, di nuova acquisizione per l’Esercito. Tale sistema d’arma, grazie alle caratteristiche

scono una considerevole flessibilità d’impiego all’arma. Il suo trasporto via terra, come rimorchio al traino dei veicoli Iveco VM-90, è da considerarsi la norma per i trasferimenti, tuttavia le difficoltà dei luoghi e degli ambienti possono consigliare il ricorso al mezzo aereo. In fase di preparazione in Patria è stato sperimentato il trasporto al «gancio baricentrico» a mezzo di cinghie con elicotteri AB-205 e quello «imbarcato», dei mortai al traino del rispettivi VM-90, con personale e munizionamento, all’interno di elicotteri CH-47 «Chinook». Quest’ultimo sistema assicurava una prontezza di reazione altrimenti difficilmente conseguibile. In teatro sono stati utilizzati per il trasporto esclusivamente velivoli dell’Esercito americano, Black Hawk e CH-47; materiali, procedure e personale sono stati testati e addestrati dagli equipaggi statunitensi in modo da eliminare ogni differenza. IL CALCOLO DEI DATI DI TIRO

Un mortaio da 120 mm RT-F1.

rischio. Nelle operazioni più significative, per durata ed entità delle forze impiegate, quali la «Unified Venture» e la «Dragon Fury», effettuate ad oltre 100 km di distanza da Khowst, il rischieramento di alcuni assetti ha consentito di mantenere una capacità di reazione «sul posto». Ciò è avvenuto effettuando un «air as54

di costruzione e alla varietà del munizionamento disponibile, è in grado di raggiungere con estrema precisione obiettivi posti fino a una distanza di 13 Km. La possibilità di intervenire rimanendo defilato dietro un qualsivoglia ostacolo naturale o artificiale, la semplicità d’impiego e la rusticità coniugate a una relativa leggerezza del sistema, che non incide minimamente sulla potenza del munizionamento, conferi-

Le nuove esigenze tattiche combinate con i miglioramenti tecnici dei materiali hanno determinato un deciso «salto in avanti» rispetto al passato, e ciò ha richiesto l’adozione di adeguamenti da portare, a volte in «corso d’opera», alle metodologie d’impiego fino a ora in uso. In effetti: • i mortai erano posizionati sul perimetro della fire base, in formazione «a stella», in modo da consentire l’intervento in qualsiasi direzione, limitando al minimo le manovre manuali da effettuare per impostare i dati di tiro (tutte le direzioni erano divergenti). Gli stessi materiali si trovavano a distanze superiori a quelle normalmente previste dai correttori di posizione. In sintesi ogni mortaio poteva essere considerato come «arma base» a se stante e come tale trattato ai fini dell’elaborazione dei dati di tiro;


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