RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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Rilevazione aerea di una «fire support base» statunitense in Vietnam.

garantisca la maggiore protezione possibile al personale e ai materiali. L’indeterminatezza della provenienza delle forze ostili consiglia l’adozione di schieramenti «non standard» di obici e mortai. La formazione «a stella» offre un adeguato grado di sicurezza a livello compagnia, mentre quella «a rombo»-«diamante» è più indicata per unità a livello plotone. Aerei ed elicotteri rimangono i mezzi più idonei ad assicurare, così come nel passato, i rifornimenti. LA «BASE DI FUOCO» IN AFGHANISTAN Una delle caratteristiche dell’Operazione «Nibbio», condotta nell’ambito di «Enduring Freedom», è stata quella di adattare le proce-

dure nazionali a quelle dell’ US Army, non solo perché il compito assegnato richiedeva la sostituzione di una unità statunitense nell’area di responsabilità, ma anche perché tutte le attività di supporto, compresi i trasporti strategici, erano garantite dagli Alleati. Sul piano tattico ciò ha implicato l’occupazione e il presidio di una «Base Avanzata» – la FOB (Forward Operanting Base) «Salerno» con l’annessa fire base – e la condotta di operazioni congiunte a livello Brigata in vicinanza dei confini con il Pakistan. L’isolamento del Contingente, in ragione della distanza dal Comando e dal grosso delle forze della Coalizione (circa 300 Km), comportava una oggettiva dipendenza dal supporto aero-tattico statunitense ed esaltava le capacità di risposta della componente a tiro curvo del Contingente stesso. Di ciò si occupava la compagnia mortai del Reggimento alpini che, sostituendo una batteria mista (obici e

mortai) dell’US Army, concorreva alla sicurezza della «Base Avanzata» e del distaccamento sito presso l’ex aeroporto di Khowst, ad una distanza di circa 3 km, con tempi d’intervento entro 5 minuti dalla chiamata. L’unità mortai assicurava, in subordine, supporto alle pattuglie da ricognizione che muovevano lungo itinerari entro il raggio d’azione del munizionamento disponibile: gittata massima 13 km. Una squadra mortai in «pronto impiego», in assetto motorizzato e/o elitrasportato poteva essere rischierata all’esigenza. L’ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLA «FIRE BASE» Il combat power della Base Avanzata era costituito, principalmente, dai mortai della fire base a cui si aggiungevano, per la difesa vicina, i mortai leggeri idonei a battere gli obiettivi al di sotto dei 1 000 m e, ovviamente, le 51


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