RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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RECENSIONI ficili viene fuori un’altra Italia non più disposta a soccombere all’invasore nazista ma pronta al riscatto, con migliaia di uomini che vogliono battersi per dare nuovamente dignità alla propria uniforme e ai propri valori. Malgrado lo sfaldamento istituzionale, Ufficiali, Sottufficiali e Soldati in ogni Teatro, sia in Italia che all’estero, sanno reagire con atti di eroismo e coraggio a volte disperati. Da Roma a Piombino, da Fiume alle isole greche, Soldati,

Marinai, Avieri, Carabinieri e Guardia di finanza tornano a combattere. La ricomposizione di una unità combattente nel dicembre del’43 sul fronte di Cassino, accanto agli Alleati, sarà l’avvio del Corpo Italiano di Liberazione (CIL). L’Autore vuole rispondere alle ricorrenti domande poste spesso dai giovani, nei suoi lunghi anni di insegnamento, sulle motivazioni per le quali l’Italia inizia la guerra da una parte e la termina dall’altra. Rispondere a ciò significa chiarire le ragioni delle scelte e le conseguenti azioni di tanti italiani. Innanzitutto il significato da un lato della desistenza generalizzata di quei tragici giorni e dall’altro la testimonianza di valore,

di bandiera, di fedeltà e coraggio di migliaia di Ufficiali, Sottufficiali e Soldati che hanno combattuto a partire dall’8 settembre. Poi il contributo dei Corpi militari terrestri, navali e aerei e il movimento dei partigiani per la vittoria degli Alleati sul fronte italiano. La risposta a ciò si troverà in questa ricostruzione storiografica che porterà a concepire la Liberazione come momento essenziale della storia del Paese, l’inizio di un rinnovamento morale, tanto che l’unitarietà negli intenti e nei sacrifici tra soldati regolari e formazioni della resistenza diviene il più alto fattore di rinascita del popolo italiano. Anche se per espressa volontà del Vallauri il tema «libertà», spesso abusato, compare raramente nel volume l’elemento unificante è proprio la volontà di restituire all’Italia la dignità di Nazione. Per questo le Forze Armate, gli internati in Germania e tutti gli italiani ovunque si siano trovati hanno saputo riscoprire, senso di appartenenza e dedizione ai valori più alti degli interessi contingenti. A riconoscimento del reale apporto delle Forze Armate, si ricorda come, dall’8 settembre alla fine della guerra, quasi 90 000 uomini in uniforme hanno perso la vita per la liberazione e dietro quei Caduti c’erano un milione di Soldati. La devastante esperienza del Secondo conflitto mondiale ci ha resi consapevoli, con la maggiore potenza delle armi, delle immani perdite e distruzioni, ma anche di come quelle garanzie previste a favore dei combattenti e dei prigionieri abbiano trovato scarsa applicazione. Un tributo supplementare alle tragedie insite nella guerra, di cui i nostri Soldati ne hanno sperimentato tutte le conseguenze. Il volume, articolato in capitoli con una nota bibliografica alla fine di ciascuno e arricchito da un

indice dei nomi e da 20 illustrazioni fuori testo, rappresenta l’ultima fatica, in ordine di tempo, di Carlo Vallauri, insigne professore universitario e autore di studi storici, molti dei quali pubblicati nell’ultimo decennio. Pur nella sua complessità storica determinata dal rapido succedersi degli accadimenti, il libro si presta a una facile lettura, risultando un utile compendio non solo per gli storici ma anche per i molti giovani che ignorano uno dei più tragici momenti della nostra Repubblica, ben sintetizzabile con una bellissima frase di Piero Calamandrei: Se volete andare nei luoghi dove è nata la nostra Repubblica, venite dove caddero i nostri giovani. Dovunque è morto un italiano per riscattare la dignità e la libertà, andate lì perché lì è nata la nostra Repubblica. L.N. Michoel Di Mercurio, «Piranha posizione di tiro», Longanesi & C., Milano, 2005, pp. 427, euro 18,00. L’autore di questo romanzo è un ex Ufficiale di marina e per la precisione un ex sommergibilista. Diplomato con il massimo dei voti nella prestigiosa Accademia Navale di Annapolis, ha prestato servizio, come Tenente di Vascello, a bordo dell’«USS Hammerhead». La casa editrice Longanesi & C, nella collana «I grandi libri d’azione», ha pubblicato anche gli altri romanzi di Di Mercurio «Mosca cieca» e «L’ultima missione». La sua esperienza personale è evidente e rende particolarmente realistica l’ambientazione del romanzo. In ogni pagina traspare il suo amore per il mare, la marina e i sommergibili. Nel futuro immaginato dall’autore la Cina è stata dilaniata da una guerra civile durata sei mesi. Così il Paese, a seguito dei trattati di pace, si trova diviso in Cina Bianca, che ha costituito una democrazia

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