RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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quando un’orda di circa 10 000 Galla, condotti da ras Micael, si aggiunse al già prevalente nemico, puntando direttamente sulla batteria. A sinistra molti Ufficiali erano già caduti e, sotto la pressione di ras Oliè, anche quell’ala vacillava. Toselli a difesa di quest’ultima posizione, manda la prima compagnia in riserva comandata dal Ricci. Nonostante i terribili effetti del fuoco della batteria, l’enorme massa centrale nemica avanza sempre più. I nostri cominciano a sentirsi stremati di forze. Sono le 9,45. A questo punto Volpicelli, dall’estrema destra, manda avviso che il nemico avanza in forze anche da quella parte tentando di aggirare anche da Ovest, con una potentissima colonna al comando di ras Alula, la posizione di Amba Alagi. Toselli, a questo punto, decide di restringere la difesa addossandola ancora di più all’amba. Ordina a Ricci, Issel e a Canovetti di fare un ultimo contrattacco e di ripiegare poi sotto l’amba. Distacca la sezione di artiglieria Manfredini a sinistra, per appoggiare il movimento. Ricci, Issel e Canovetti attaccano, ma Ricci e tutti i suoi Ufficiali cadono. Il nemico preme sempre di più al centro, l’ala sini-

stra è falciata da terribili perdite, mentre Toselli dà l’ordine di ripiegare a scaglioni. Il difficile incolonnamento è iniziato. In quella disperata contingenza l’eroico distaccamento italiano dà un superbo spettacolo di valore e disciplina. Alle 12,40 ogni speranza di soccorso è perduta. Toselli pensa che qualche orda scioana, girata più a largo, abbia sbaragliato gli sperati rinforzi. Gli Ufficiali della batteria cadono ben presto sotto il preponderante fuoco nemico. Il momento è di una tragicità spaventosa. L’altura sovrastante la strada comincia ad essere invasa dalle genti di Alula infliggendo enormi perdite agli italiani. Invano gli ascari di Bruzzi e Pagella tendono ad arginare l’orda e proteggere almeno i feriti e le salmerie. Ogni ulteriore difesa apparse vana. L’ultimo a scendere dal pianoro fu il Maggiore Toselli. Egli ed il piccolo gruppo di eroi che lo circonda sono incalzati e bersagliati da vicino dal fuoco nemico. Toselli trova ancora la forza d’animo e il pensiero di ingiungere al suo aiutante di accorrere verso Arimondi e di prevenirlo della rotta, perché si disponga in difesa più indietro allo scopo di non subire la stessa sorte sotto l’onda del nemico incalzante. Poi, rifiu-

tando ogni offerta di salvezza, voltò il petto al nemico, il cuore alla Patria e cadde da Eroe. Sul campo di Amba Alagi rimasero uccisi, oltre al Maggiore Toselli e ai 18 Ufficiali presenti, 20 soldati e graduati bianchi e ben 1 500 indigeni. Gli Ufficiali caduti ad Amba Alagi furono: il Maggiore Toselli, i Capitani Canovetti, Persico, Ricci, Issel, Angheràe i Tenenti Mazzei, Barale, Bruzzi, Libera, Tiretta, Cariello, Mulazzani, Sansoni, Massina, Volpicelli, Manfredini, Iacobetti e Molinari. Il sacrificio del Maggiore Toselli e del suo battaglione eritreo fu in seguito ricordato con fierezza dalle truppe italiane e indigene, ma quella indiscutibile bella pagina di valore fu però un successo per l’armata abissina che si diresse contro le posizioni di Makallè. Dal 7 al 23 gennaio del 1896 il forte di Makallè sostenne l’assedio con estrema determinazione sotto la guida del Maggiore Galliano, che si decise ad abbandonare la posizione solo quando il Baratieri ottenne da Menelik un’onorevole capitolazione. Ž Tenente Colonnello Salvatore Orlando 99


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