LuogoComuneMagazine - Numero 6

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Ogni martedì, negli spazi messi a disposizione dalla Taverna Vecchia, nel cuore del quartiere Libertà a Bari, Jamming Culture chiama a raccolta musicisti, che si sperimentano sul palco in un unico flusso musicale; poeti, che leggono le proprie composizioni durante i set, oppure approfittano dei microfoni aperti per scritti estemporanei; fotografi, che si sperimentano mettendo a disposizione i propri scatti in tempo reale su uno schermo; pittori, che guidano i loro pennelli durante lo spettacolo; attori, che improvvisano a ritmo di musica e non; danzatori, che si lasciano trasportare dall’improvvisazione circostante. I set vengono composti prima dell’inizio delle jam, con un modulo aperto, in modo che siano modificabili in corso d’opera e non chiusi ermeticamente: chiunque se la senta può “invadere” il palco e improvvisare, andando ad aggiungere (o viceversa sottrarre), insomma a modificare l’assetto predisposto. Jamming Culture è, insomma, un banco di prova, un luogo in cui ci si mette in gioco, un luogo in cui ci si libera dei propri schemi, confrontandosi con le esperienze più varie: recentissima è la collaborazione con l’Orchestra di Improvvisatori Banderumorose (solo per citarne una), in scena al Palazzetto dello Sport di Carbonara di Bari. Ma a questo punto, invece di azzardare definizioni sommarie, diamo la parola ad alcuni degli artisti del collettivo…


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