Players 06 (Free Edition)

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Ogni caso comincerà con la raccolta di indizi sulla scena del crimine

Gli indizi trovati di solito ci portano alla location successiva, dove bisogna cercare altri indizi o eventualmente interrogare un sospetto. E qui entra in scena l’altro aspetto principale del gameplayGli interrogatori consistono nel porre alcune domande selezionabili dal nostro taccuino e nel capire se la persona che abbiamo di fronte dice la verità. Nel caso in cui crediamo stia mentendo, possiamo sia esternare un nostro dubbio sulla veridicità della dichiarazione, sia accusare esplicitamente di mentire, ma in quest’ultimo caso dobbiamo indicare una prova a supporto della nostra tesi. Queste meccaniche ricordano molto gli interrogatori dei teste nelle aule di tribunale di Phoenix Wright. Quello che L.A. Noire offre in più è una sbalorditiva tecnica di animazione facciale che permette di scrutare imputati e testimoni alla ricerca di segni di nervosismo che possano tradire una bugia. La recitazione è più che buona. D’altra parte sono stati coinvolti attori affermati come Aaron Staton, uno dei

protagonisti di Mad Men, che interpreta Cole Phelps. Il tutto è inserito negli anni ’40 di una Los Angeles liberamente esplorabile nella più classica tradizione Rockstar, che dà alla produzione un retrogusto da GTA. Non meraviglia, quindi, la presenza di (banali) mis-

cessibilità al titolo, mettendo anche i giocatori meno smaliziati nelle condizioni di arrivare agilmente a vedere i titoli di coda. Ma la noia potrebbe far desistere prima, viste le meccaniche di gioco ripetitive e talvolta perfino superflue. Il grosso problema di L.A. Noire

“Quello che L.A. Noire offre in più è una sbalorditiva tecnica di animazione facciale” sioni secondarie e collectibles da trovare. Per fortuna sono opzionali, così come guidare per spostarsi alla destinazione successiva. Perfino le sezioni d’azione, che coinvolgono sparatorie o inseguimenti, a piedi o in auto, sono saltabili se vengono fallite per più di tre volte. Queste scelte sottolineano con forza che il focus del gioco è altrove. Sotto il vestito da GTA, L.A. Noire è un gioco diverso, che punta su una trama ricca, una recitazione convincente e meccaniche di gioco poco frequentate. È chiara la volontà di Rockstar di garantire la massima ac-

sta proprio in questa sua voglia di proporsi come film interattivo, che finisce per mettere gli interessi della trama davanti al gameplay, costringendo il giocatore a decisioni dolorose e sbagliate, pur di pennellare con colori forti quel mondo corrotto degli anni ’40 che non è poi così lontano dal nostro. Le meccaniche di gioco semplicistiche e forse non del tutto a fuoco sono il prezzo da pagare per godere dell’ennesima bella storia targata Rockstar e dell’ennesimo splendido finale, doloroso come un pugno nello stomaco.

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